Come è organizzata la gestione del Patrimonio a supporto degli obiettivi filantropici.

Per la gestione del patrimonio, lo Statuto ed i Regolamenti della Fondazione identificano l’obiettivo di massimizzare la probabilità di ottenere un ritorno che permetta di conservarne il valore reale nel lungo periodo, generando al tempo stesso le risorse economiche e finanziarie necessarie per il perseguimento della missione filantropica.

Le nuove linee guida per la gestione basate sulle migliori best practice.

Nel corso del 2024, la Fondazione, dopo aver approfondito le modalità di gestione dei migliori investitori di lungo termine del mondo, ha lavorato per adattarle alle proprie esigenze e ai propri vincoli, giungendo ad una rielaborazione delle norme per la gestione del patrimonio.

La nuova impostazione della gestione si appoggia sui pilastri seguenti:

  1. la volontà di trarre ogni possibile vantaggio da un orizzonte d’investimento di lungo termine e quindi dalla possibilità di tollerare, e ove possibile sfruttare, episodi di volatilità di breve termine;
  2. il mantenimento di un buffer di liquidità sufficiente a superare periodi anche relativamente prolungati di crisi sistemica dei mercati senza dover mettere a rischio la propria missione filantropica e senza dover vendere attivi di portafoglio il cui prezzo in quei momenti potrebbe risultare penalizzato molto aldilà del loro valore intrinseco;
  3. la convinzione che i migliori ritorni siano ottenibili ricercando partnerships e allineamento di interesse con i migliori gestori che abbiano un diretto controllo sui loro investimenti, mantenendo un adeguato livello di diversificazione e minimizzando le responsabilità operative interne;
  4. la flessibilità con riguardo alla natura dei veicoli in cui si investe, fermo restando che non si investirà in strutture che possono potenzialmente portare a perdite illimitate o creare significativi rischi operativi, reputazionali, legali o fiscali e che, in ogni caso, deve esistere la massima trasparenza, in quanto elemento fondamentale per la gestione del rischio.

Gli investimenti nei Fondi Chiusi mission related

Una parte del patrimonio è dedicata agli investimenti così detti “connessi alla missione” i quali, al fine di generare risultati apprezzabili e misurabili, richiedono generalmente un capitale paziente e impegni di lungo periodo e ciò si riflette nelle lunghe scadenza di questi fondi. Complessivamente, a fine 2024, il commitment complessivo sottoscritto nei fondi chiusi mission related ammontava a circa € 248 milioni ed il NAV (Net asset Value) alla data era pari a € 116,7 milioni.
In particolare nel 2024 la Fondazione ha impegnato € 30 milioni nel veicolo dedicato GDA Impact di cui la Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore è promotore e advisor, e ha incrementato di € 20 milioni l’investimento nel fondo City Regeneration Fund, attivo nel settore del social housing e gestito da Redo SGR.

A livello contabile, gli importanti risultati finanziari dell’anno e la generosa politica di dividendi delle partecipate (Intesa Sanpaolo in primis) hanno permesso di raggiungere un avanzo di esercizio pari a € 286,5 milioni che, dedotti accantonamenti ed erogazioni per complessivi € 196,5 milioni, hanno consentito un cospicuo accantonamento pari a € 90 milioni al fondo di stabilizzazione delle erogazioni.

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