
1816
La nascita
La Commissione Centrale di Beneficenza è istituita nel 1816 per contrastare la povertà seguita alle guerre napoleoniche.
1823
I primi interventi
La Commissione dà vita alla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde che raccoglie i risparmi per finanziare l’economia e la beneficenza del territorio.


1900 – 1950
Il contrasto alla crisi della Grande Guerra
Agli inizi del Novecento, la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde è un punto di riferimento per le attività alle prese con la grave crisi della Grande Guerra e mantiene questo ruolo anche nel secondo dopoguerra.
1950 – 1991
L’espansione dell’impegno finanziario e della copertura territoriale
Gli anni del boom economico italiano vedono accrescere l’impegno nel credito a medio termine, soprattutto a favore delle imprese di piccole dimensioni.
Dagli anni Sessanta, l’istituto è una banca commerciale e nel ventennio successivo si assiste alla grande espansione territoriale di Cariplo in ambito nazionale ed internazionale.


1991
La separazione tra Banca e Fondazione
La legge “Amato-Carli“ impone la separazione tra attività bancaria e attività filantropica. Cariplo Spa diventa una banca mentre Fondazione Cariplo prosegue nell’attività filantropica di beneficenza svolta fino ad allora dalle Casse di Risparmio.
1997
Nasce Banca Intesa
Il presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, e il presidente di Banco Ambrosiano Veneto, Giovanni Bazoli sottoscrivono un accordo per l’integrazione tra Cariplo e Ambroveneto che darà vita a Banca Intesa.


1998
La Fondazione Cariplo è uno dei principali azionisti di Intesa San Paolo
Fondazione Cariplo ha completato il processo di separazione da Cariplo Spa, avviando l’importante progetto industriale di sviluppo che ha portato alla costituzione di Banca Intesa, divenuto il primo gruppo creditizio nazionale. In seguito alla fusione Banca Intesa – San Paolo IMI, Fondazione Cariplo è ora tra i principali azionisti di uno dei gruppi bancari più importanti in Europa.
2003
La natura giuridica della Fondazione
La Corte Costituzionale, nella sentenza n. 300 del 2003, ha confermato la natura giuridica privata delle Fondazioni di origine bancaria, utilizzando la peculiare definizione di “soggetti dell’organizzazione delle libertà sociali”, che sottolinea con efficacia la collocazione delle Fondazioni all’interno di quella “società di mezzo” situata a livello intermedio tra le istituzioni pubbliche e la comunità dei cittadini.
