L’assenza del fine di lucro
Per essere considerati ammissibili, gli enti devono dimostrare chiaramente l’assenza di finalità lucrative. Questo requisito deve essere esplicitato nello statuto attraverso clausole che:
- vietano la distribuzione di utili, avanzi di gestione, fondi e riserve a favore di soci, amministratori, collaboratori o dipendenti;
- impongono la destinazione degli utili allo svolgimento delle attività statutarie o all’incremento del patrimonio;
- prevedono che, in caso di liquidazione, l’attivo residuo sia destinato a fini di pubblica utilità o ad altri enti non profit.
Criteri di esclusione
Sono esclusi dai contributi:
- enti non formalmente costituiti con atto registrato;
- partiti politici, sindacati, associazioni professionali e di categoria, e i soggetti da essi controllati;
- organizzazioni che svolgono propaganda politica o influenzano campagne elettorali;
- soggetti che promuovono discriminazioni o limitano la libertà e la dignità dei cittadini;
- persone fisiche.