Fondazione Cariplo sta lavorando su un nuovo programma che ha l’obiettivo di promuovere l’autonomia, l’inclusione e l’autodeterminazione delle persone con disabilità.
L’iniziativa mira a superare il modello assistenzialista, promuovendo ecosistemi inclusivi che sostengano la realizzazione del Progetto di Vita delle persone con disabilità e un welfare integrato e personalizzato.

Il programma intende rafforzare i territori, per realizzare percorsi di vita che rispecchino realmente i desideri e i bisogni delle persone.

Si intende da un lato intervenire direttamente nei contesti locali attraverso il sostegno di progettualità promosse dai singoli territori, e dall’altro sviluppare specifici assi verticali dedicati a tematiche di interesse strategico, ad esempio accesso alla cultura, tecnologie inclusive, modelli abitativi, strumenti finanziari.

A completamento di questo impianto, sarà attivata un’azione trasversale di comunicazione e sensibilizzazione, volta a promuovere una cultura dell’inclusione, rafforzare la consapevolezza collettiva e sostenere il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità.

Nell’ambito del Programma, Fondazione Cariplo ha avviato un’attività di ascolto del territorio e ha da poco lanciato una call esplorativa rivolta agli Enti del Terzo Settore, con l’obiettivo di raccogliere contributi utili alla definizione di uno strumento che risponda in modo concreto e coerente ai bisogni del territorio.

È possibile partecipare compilando il questionario fino al 6 ottobre alle ore 17.00 al link https://it.surveymonkey.com/r/FYHYVXF

Si è svolto questa mattina a Milano, nella sede di Fondazione Cariplo, un incontro tra la Commissione speciale sulla crisi degli alloggi nell'Unione Europea e gli operatori che hanno a cuore questo tema. L’audizione fa parte della tre giorni di lavori avviata il 15 settembre, durante la quale la Commissione ha preso parte a svariati momenti di ascolto e confronto con stakeholder e amministrazioni locali e ha visitato esperienze significative sul territorio.
L’iniziativa si colloca all’interno di un’agenda più ampia e ambiziosa della Commissione, istituita il 18 dicembre 2024 dal Parlamento Europeo, con il mandato di elaborare proposte volte a garantire abitazioni dignitose, sostenibili e accessibili per tutti.
Tra i principali obiettivi della tappa milanese, quello di approfondire la situazione abitativa della città, segnata da una cronica carenza di alloggi a prezzi accessibili e dal costante aumento di affitti e valori immobiliari. L’elevata domanda, legata al ruolo di Milano come principale polo economico, ha reso infatti sempre più difficile l’accesso a soluzioni abitative adeguate per studenti e famiglie a basso reddito.
L’incontro, organizzato dalla Commissione e ospitato da Fondazione Cariplo, ha rappresentato un’importante occasione di confronto sul tema, che, a partire dall’analisi di dati e criticità oggettive, ha favorito un dialogo costruttivo e aperto. La sessione ha incluso momenti di ascolto delle attività già in corso e la presentazione di best practices, esempi virtuosi da seguire, sviluppare e consolidare.
Tra i circa cinquanta partecipanti, riuniti nella Sala Tiepolo di via Manin, figuravano i membri della Commissione HOUS, tra cui i parlamentari europei Irene Tinagli (Chair della Commissione), Nikolina Brnjac, Regina Doherty, Gabriele Bischoff e Georgiana Teodorescu, insieme a rappresentanti di organizzazioni impegnate nel settore abitativo e sociale. Tra queste: Fondazione Housing Sociale, Redo Sgr, Legacoop, Confcooperative, Assolombarda, Confindustria, Legambiente Lombardia, Social Forum dell’Abitare, Unione Inquilini Milano, Banco dell’Energia, SICET, ACLI, Federcasa, Housing Europe, SUNIA e UNIAT.

Operiamo in questo ambito da oltre 20 anni – ha commentato Sergio Urbani CEO di Fondazione Cariplo – e abbiamo accolto con grande interesse la proposta della Commissione HOUS del Parlamento Europeo di ospitare questo incontro: è fondamentale unire gli sforzi in questo ambito per dare risposte alle famiglie e l’ascolto e il confronto sono passaggi imprescindibili. Credo sia emerso chiaramente che tutti hanno a cuore il tema e siano disposti a lavorare insieme per portare un contributo concreto, mettendo a disposizione competenze e risorse, anche considerando l’intenzione del Governo di avviare un piano in questa direzione. Occasioni come queste sono molto utili per affrontare il problema, consapevoli delle iniziative già attive, e per dare forza a un impegno comune.”

La missione ha infatti visto la Commissione impegnata in numerosi confronti con stakeholder locali, associazioni e studenti, anche per analizzare le iniziative già avviate, come il Piano Straordinario per la Casa, lanciato dal Comune nell’ottobre 2024, con l’obiettivo sia di raccogliere spunti da prassi virtuose sia di comprendere meglio le criticità ancora irrisolte.

La delegazione della commissione casa che ho l’onore di presiedere ha scelto Milano perchè è una città che negli anni ha visto crescere la propria attrattività e quindi la pressione  dell’aumento turistico, del numero di studenti, della popolazione e degli investimenti – tutti fattori che hanno fatto salire i prezzi e reso più difficile l’accessibilità alla casa.
Allo stesso tempo vediamo a Milano una grande consapevolezza sia da parte delle autorità locali che da parte di tutte le parti sociali, associazioni , imprese, università, fondazioni, che stanno cercando di attivare progetti e collaborazioni per poter dare risposte.
Questo rende Milano un caso molto interessante di città che sta cercando di affrontare un problema comune a tutte le grandi metropoli e città europee. Durante la missione abbiamo avuto modo di incontrare tutti questi attori istituzionali e sociali e ciascuno di loro ci ha dato la possibilità di approfondire aspetti rilevanti e diversi del problema
” ha detto l’onorevole Irene Tinagli.

 

 

Ispirare i giovani e orientarli verso le opportunità offerte dalla green economy: è con questo obiettivo che Fondazione Cariplo 10 anni fa ha lanciato il progetto Green Jobs, un'iniziativa che ha proposto alle e agli studenti delle Scuole di secondarie di secondo grado due diversi percorsi di orientamento alle professioni verdi e di autoimprenditorialità green.

In un mercato del lavoro in continua evoluzione e orientato a promuovere modelli di economia circolare, le competenze trasversali legate alla sostenibilità assumono un ruolo sempre più centrale. Il progetto Green Jobs nasce proprio per rispondere a questa esigenza, stimolando l’acquisizione di soft skills e aiutando i giovani a scegliere il proprio futuro formativo e professionale nel campo della sostenibilità.

Il progetto, promosso da Fondazione Cariplo a partire dal 2015, ha coinvolto nel 2018 altre otto Fondazioni aderenti alla Commissione per lo Sviluppo sostenibile di ACRI, raggiungendo complessivamente 890 classi e 17.200 studenti per un investimento totale di oltre 3,7 milioni di euro. Green Jobs è stato realizzato grazie alla collaborazione con Green Jobs Hub, Junior Achievement Italia e InVento Lab.

Per restituire gli esiti del progetto, viene pubblicato il Quaderno n. 50 della Fondazione Cariplo “PROGETTO GREEN JOBS – Protocolli e risultati a confronto o redatto a cura di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore. Il Quaderno analizza i due percorsi formativi proposti alle Scuole secondarie, documentandone i tratti caratterizzanti e l’evoluzione nel tempo. Offre, inoltre, una revisione della letteratura internazionale, evidenziando l’originalità e i risultati dell’approccio adottato in Green Jobs. Riporta, infine, la valutazione dell’efficacia del progetto nell’orientare gli studenti verso percorsi accademici “green”, evidenziando una relazione positiva tra l’aver partecipato al progetto e le scelte di percorsi accademici a carattere ambientale.

“In un’epoca in cui la transizione ecologia è diventata una priorità e occorre un cambiamento culturale e formativo abbiamo deciso di investire nelle nuove generazioni, offrendo loro strumenti concreti per comprendere e affrontare le sfide ambientali e diventare protagoniste di un futuro più sostenibile” – afferma Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo e Presidente di ACRI – “La green economy rappresenta una delle più grandi sfide e opportunità del nostro tempo e crediamo che investire nelle competenze dei giovani sia il modo migliore per affrontarla”.

Il Quaderno non è solo una testimonianza del lavoro svolto, ma anche uno stimolo a realizzare e integrare nell’offerta didattica delle scuole percorsi formativi che affrontino il tema della sostenibilità declinandolo sulle criticità del territorio, combinando metodologie didattiche innovative e partecipate con approfondimenti scientifici.

Attraverso il supporto di percorsi formativi come quelli proposti dal progetto Green Jobs, le Fondazioni di origine bancaria investono nella promozione dell’educazione alla sostenibilità” – sostiene Pierluigi Stefanini, Presidente Commissione per lo Sviluppo sostenibile di ACRI – “riconoscendo l’importanza di formare le nuove generazioni su temi cruciali per il futuro del pianeta, ma anche favorendo l’ingaggio dei giovani nella costruzione di una società più sostenibile e responsabile”.

Un momento fragile, pieno di incertezze ma anche di slancio: è il tempo sospeso che separa la fine della scuola dall’inizio della vita adulta. Un tempo in cui ci si interroga sul futuro, si fanno i conti con le proprie paure e si prova a immaginare un progetto di vita. È questo il cuore di GENERAZIONE SOTTOVOCE, una coproduzione SkyTG24 e Fondazione Cariplo, con sei interviste realizzate nell’ambito di Azionamenti | Laboratorio di possibilità – l’iniziativa promossa da Fondazione Cariplo, in collaborazione con Cariplo Factory e Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore.

A partire dal 9 settembre (e sempre disponibili on demand a questo LINK), in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, Sky TG24 propone ogni settimana il ritratto di un giovane appena diplomato: ragazze e ragazzi che, pur tra ostacoli personali, contesti difficili e percorsi accidentati, hanno scelto di non mollare. Con coraggio e determinazione, si stanno affacciando alla vita adulta provando a costruire il proprio futuro.

C’è chi sogna di lavorare nella moda, come Shweta, 19 anni, cresciuta a Cremona da genitori di origine indiana, oggi iscritta al corso di Management della Moda a Mantova mentre lavora in un bar per mantenersi. Oppure Dario, anche lui 19enne, che dopo un diploma come manutentore di veicoli ha lasciato Novara per ricominciare da capo a Milano, seguendo la sua vocazione per il design. Matilde, 18 anni, diplomata a Mantova, è in cerca della propria strada: vorrebbe trasferirsi a Roma dalla sorella per studiare Design alla Sapienza. Maela, 19 anni, ex promessa della ginnastica ritmica, inizierà Architettura al Politecnico di Milano, dopo aver completato il suo percorso scolastico a Borgomanero, in provincia di Novara. C’è poi Gaetano, 21 anni, che ha lasciato la meccanica per scoprire una nuova passione nella grafica: oggi studia al NABA e lavora come barista. Infine, Matteo, 19 anni, batterista dall’infanzia, diplomato al liceo musicale di Cremona e ammesso al Conservatorio di Bolzano, dove ha già iniziato a frequentare le lezioni.

Storie vere, delicate e a volte silenziose, che riflettono il senso più profondo del progetto Azionamenti | Laboratorio di possibilità: offrire nuove prospettive di crescita, realizzazione e partecipazione alle studentesse e agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, contrastando la dispersione scolastica e rafforzando il senso di appartenenza alla comunità.

Attraverso il coinvolgimento di professionisti, esperti e realtà specializzate, Azionamenti porta nelle scuole idee, strumenti e stimoli per aiutare ogni ragazza e ogni ragazzo a trovare la propria strada. Dal suo avvio ha già coinvolto 22 scuole in 14 province lombarde, raggiungendo oltre 1900 studenti e studentesse con talk, workshop, laboratori e incontri ispirazionali. Azionamenti è un progetto realizzato nell’ambito ZeroNeet, il programma strategico promosso da Fondazione Cariplo, in collaborazione con Regione Lombardia e Intesa Sanpaolo, per affrontare il fenomeno dei Neet, giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi. GENERAZIONE SOTTOVOCE nasce come naturale estensione di questo percorso: uno spazio di racconto, ascolto e condivisione, che restituisce dignità e voce a chi, con fatica e determinazione, sta imparando a camminare con le proprie gambe.

Fondazione Cariplo lancia la terza edizione del bando “Welfare in Ageing” per potenziare la capacità delle comunità di rispondere ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie.

Dopo i positivi risultati ottenuti dalle precedenti due edizioni del bando, che hanno portato al sostegno di 30 progetti per un ammontare complessivo di 12,7 milioni di euro di contributi deliberati, la Fondazione conferma l’impegno sul tema dell’Ageing anche per il 2025, investendo sul fronte del supporto al carico di cura delle famiglie, che riveste un’importanza decisiva nella gestione degli anziani (autosufficienti e non). Il bando mette a disposizione 3,5 milioni di euro.

Il contesto

Le riflessioni pubblicate nei Quaderni dell’Osservatorio L’invecchiamento in Lombardia. Tendenze demografiche e politiche per anziani non autosufficienti e La denatalità a Milano, Italia, Europa. Fatti, politiche, opzioni sperimentali, hanno messo in luce l’accelerato processo di invecchiamento della popolazione italiana, tra i più rapidi in Europa.

Secondo il Rapporto ISTAT 2025, l'età media della popolazione è salita da 45,7 anni all'inizio del 2020 a 46,8 all'inizio del 2025, contro una media europea di 44,7 anni. Al 1° gennaio 2025, le persone con più di 65 anni in Italia erano 14 milioni 573 mila, il 24,7% della popolazione totale. L’Italia è anche uno dei paesi con la più bassa mortalità al mondo, fattore che ha contribuito ad un significativo aumento della speranza di vita alla nascita che, nel 2024, ha raggiunto il nuovo record di 83,4 anni (quasi 5 mesi di vita in più rispetto al 2023). Per gli uomini la speranza di vita è stimata in 81,4 anni, mentre per le donne in 85,5. L’incremento della longevità non procede però di pari passo con la speranza di vita in buona salute: nel 2024 la stima relativa agli uomini è di 59,8 anni, mentre per le donne si attesta a 56,6 anni, raggiungendo il minimo dell’ultimo decennio. Gli italiani vivono quindi a lungo, ma per molti anni percepiscono il proprio stato di salute come non positivo.

A livello lombardo, su 10,1 milioni di abitanti, il 23,8% sono anziani over 65. Il numero di anziani non autosufficienti residenti in Lombardia per il 2023 (stimato sui dati ISTAT 2021) è di 567.673 (circa il 24,4% della popolazione over 65). Quanto ai servizi rivolti all’invecchiamento, nonostante il sistema lombardo si posizioni tra quelli con una maggiore capacità di risposta rispetto alle altre regioni italiane, il modello attuale fa perno sulla componente socio-sanitaria, con pochi investimenti su quella sociale; inoltre, questo modello è basato sui servizi residenziali (RSA), che si stanno ponendo in misura sempre maggiore come una soluzione per anziani altamente compromessi e nella fase terminale della loro vita. L’offerta di servizi appare orientata a erogare prestazioni sanitarie individuali, non favorendo approcci multidimensionali che potrebbero essere garantiti solo da reti territoriali ben radicate e in grado di intercettare i moltissimi anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti che al momento sono fuori dai circuiti specialistici.

Il bando

A fronte di tale scenario, il nuovo bando intende continuare a sostenere progetti volti a connettere, rafforzare e/o innovare i servizi rivolti alle persone anziane e alle loro famiglie, attraverso la co-progettazione degli attori del territorio e il coinvolgimento della comunità.

L’obiettivo è ricercare soluzioni che migliorino la capacità di rispondere in modo più flessibile, accessibile e tempestivo all’insorgere di bisogni sempre più diffusi e complessi, attraverso la ricomposizione delle risorse disponibili, riducendo la distanza tra bisogni e servizi, favorendo un approccio di presa in carico multidimensionale e interventi che agiscano in un’ottica di sistema/filiera, in grado di integrarsi anche con le risorse informali della comunità.

La documentazione relativa al bando è disponibile alla pagina contributi. Le organizzazioni che intendono candidarsi dovranno inviare il progetto entro il 13 novembre 2025, ore 17.00.

Per chiarimenti, si invita a scrivere alla mail: ageing@fondazionecariplo.it

Lo scorso 17 luglio nell’ambito del Programma ZeroNeet è stato presentato l’accordo da 40 milioni di euro di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo per la realizzazione di interventi di prevenzione, contrasto e conoscenza del fenomeno dei Neet. Il Programma ZeroNeet è sostenuto con ulteriori 10 milioni da parte di Intesa Sanpaolo.

In tale data è stato presentato anche il Bando di Regione Lombardia “ZeroNeet – Reti di opportunità per l’inserimento occupazionale e le competenze” da oggi pubblicato sul BURL (decreto n.10824) e sul sito di Regione Lombardia.  
Il bando – a due fasi – dispone di un budget di 20.000.000 €. La scadenza per la presentazione delle proposte e domande di contributo è fissata il 5 novembre 2025.

Per presentare lo strumento più nel dettaglio, Fondazione Cariplo e Regione Lombardia organizzano due incontri informativi online nel corso del mese di settembre aperti a tutti i potenziali capofila, partner e soggetti interessati a partecipare.
Oltre alla presentazione del bando, gli incontri offrono l’occasione per fornire informazioni utili alla predisposizione delle proposte progettuali riguardanti il contrasto al fenomeno dei Neet, mediante la promozione o potenziamento di reti collaborative tra i soggetti che sul territorio possono incidere sui percorsi dei giovani che non studiano e non lavorano, in una logica integrata e di sistema.

  • 1° INCONTRO: MARTEDÌ 9 SETTEMBRE ORE 10:00-12:30

L’approccio di prossimità e il processo di intercettazione, accompagnamento e riattivazione dei ragazzi e ragazze in condizione di Neet 
Intervengono: Monica Mussetti di Regione Lombardia, Alessandro Rosina dell’Università Cattolica, Beatrice Gallo di Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore

>> Ripercorri l'evento visionando la registrazione integrale a questo LINK

  • 2° INCONTRO: MARTEDÌ 16 SETTEMBRE ORE 10:00-12:30

Le reti multi-attore come strumento per contrastare il fenomeno dei Neet
Intervengono: Monica Mussetti di Regione Lombardia, Alice Ranzini del Politecnico di Milano, Paolo Canino di Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore.

>> Ripercorri l'evento visionando la registrazione integrale a questo LINK

Per informazioni sul bando: giovani.lavoro@regione.lombardia.it 
Per informazioni sui due incontri: zeroneet@fondazionecariplo.it 

Vai al sito Bandi e Servizi di Regione Lombardia e consulta le FAQ dedicate al Bando ZeroNeet – Reti di opportunità 

In un contesto medico scientifico in rapida evoluzione, la pratica medica ha sempre più bisogno di professionisti capaci di coniugare competenze cliniche e di ricerca. Per colmare un ritardo strutturale rispetto ad altri Paesi, Fondazione AIRC per la ricerca sul Cancro e Fondazione Cariplo hanno unito le forze per sostenere un programma congiunto  di  formazione  di Physician  Scientists e  promuoverne  il riconoscimento nel sistema italiano.

Noti anche come MD-PhD o Medici ricercatori, i Physician Scientists sono figure importanti nell’economia dell’innovazione. Grazie alla formazione in clinica ed in ricerca svolgono un ruolo centrale nella medicina traslazionale, contribuendo al trasferimento dei risultati della ricerca in approcci terapeutici. Allo stesso tempo portano all’attenzione di ricercatori  di  base  aspetti  clinici  da  considerare  nello  sviluppo  degli  studi  basati sull’esperienza  diretta  con  i  pazienti.   
Questi  professionisti   sono  oggi   figure fondamentali per aumentare l'impatto della ricerca: negli Stati Uniti rappresentano solo l’1,5% della forza lavoro nella ricerca biomedica (contro il 4,5% degli anni ‘80). In Italia, la figura non è formalmente riconosciuta e mancano percorsi di carriera definiti. 

Fondazione AIRC e Fondazione Cariplo hanno l’ambizioso obiettivo di dare rilevanza all’opportunità e gettare le fondamenta di percorsi strutturati attraverso un programma di dottorato dedicato agli specializzandi in area medica e inserito nell’ambito del Dottorato di interesse nazionale in Medicina dei Sistemi.

Il sostegno al percorso di dottorato e ai programmi di ricerca che i dottorandi svolgeranno vede un investimento complessivo che supera i 7 milioni di euro e rappresenta il primo tassello di un percorso che mira a contribuire all’ecosistema esistente. 

Il progetto prevede il finanziamento di 30 borse di dottorato in tre cicli consecutivi, all’interno del Dottorato di Ricerca di Interesse Nazionale in Medicina dei Sistemi
Specializzandi che nell’a.a. 2025/2026 frequentino l’ultimo anno di scuole di specialità mediche (a.a. di iscrizione 2024/2025) avranno la possibilità di applicare e, se considerati meritevoli,  potranno  svolgere  per  quattro  anni  attività  di  ricerca  presso  laboratori finanziati da AIRC e selezionati tramite peer review internazionale nell’ambito del programma Investigator Grant. Nello stesso periodo svolgeranno anche attività clinica per il 20% del loro tempo.  
Fondamentale il contributo dell’Università degli Studi di Milano, tra i principali atenei italiani nel campo della medicina e delle scienze della vita, che è sede amministrativa del dottorato ed emette il titolo di Dottore di Ricerca e Fondazione SEMM – Scuola Europea di Medicina Molecolare, ente specializzato nell’alta formazione e nella ricerca biomedica, che coordina e gestisce il Dottorato. Importante anche il supporto dei direttori di specialità cliniche che dovranno dare il nullaosta alla partecipazione al dottorato di ricerca.

Con questo nuovo programma intendiamo promuovere la cultura del Medico Ricercatore e favorire la formazione medico-scientifica del nostro Paese all’interno di progetti di ricerca approvati dal peer review e finanziati da AIRC. – dichiara Anna Mondino, Direttrice Scientifica di Fondazione AIRC – Consentire ai medici specializzandi di sperimentare la ricerca di laboratorio e il metodo scientifico significa formare una nuova generazione di professionisti capaci di affrontare la malattia da più punti di vista, e l’approccio terapeutico con più consapevolezza. Inoltre, coinvolgere medici ricercatori in progettualità di ricerca traslazionale contribuirà a favorire il trasferimento di nuove terapie in clinica. Questo bando si inserisce in un percorso già avviato da AIRC con i bandi Next Gen Clinician Scientists e mira ad integrare molteplici competenze nella figura del medico-ricercatore. Siamo orgogliosi di poter sviluppare questo approccio con un partner di eccellenza come Fondazione Cariplo e con il supporto dell’Università degli Studi di Milano e della Scuola Europea di Medicina Molecolare. 

Con questo programma, Fondazione Cariplo rinnova il suo impegno nella formazione dei Physician Scientist, i medici-ricercatori che sapranno bilanciare il loro impegno clinico con percorsi orientati agli avanzamenti della ricerca scientifica verso la medicina di precisione – afferma Andrea Biondi, Coordinatore Commissione Consultiva area Ricerca, Fondazione Cariplo – La partnership con AIRC permetterà di concentrare i nostri sforzi nella lotta contro il cancro, una delle principali cause di morte a livello mondiale,  la  cui  incidenza  è  in  costante  aumento,  come  dimostrano  i  dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Con questo programma di dottorato, la Statale di Milano è orgogliosa di contribuire a formare in maniera strutturata una figura professionale essenziale per il futuro della medicina. Il Physician  Scientist rappresenta  infatti un ponte tra  ricerca e clinica: lavorare sulla sua formazione significa investire in una sanità più innovativa, efficace e vicina ai bisogni reali delle persone. È un impegno che condividiamo con Fondazione AIRC e Fondazione Cariplo con convinzione, nella consapevolezza che solo attraverso la sinergia tra formazione, ricerca e applicazione pratica possiamo affrontare le grandi sfide della salute pubblica. – commenta la Rettrice della Statale di Milano Marina Brambilla.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di medici che siano anche scienziati – dichiara Pier Giuseppe Pelicci, Presidente SEMM e Direttore della Ricerca IEO, Milano – Non è solo un'opzione  per  il  futuro,  è  una  necessità  per  il  presente  dell'oncologia  clinica. L’oncologia sta cambiando radicalmente: ogni paziente è un progetto di ricerca, ogni cura una scelta guidata dal profilo molecolare del singolo tumore, spesso all'interno di studi clinici in corso. La clinica si nutre di scienza, e la scienza trasforma la clinica. Formare  medici  capaci  di  abitare  entrambi  questi  mondi  è  indispensabile  per interpretare l’oncologia di oggi e guidare la trasformazione in corso.

Come applicare?  
I  candidati  possono inviare  la  propria  candidatura attraverso  questi  link: 
•    https://www.semm.it/education/physician-scientist-project
•    https://www.unimi.it/it/corsi/corsi-post-laurea-e-formazione-continua/corsi-di-dottorato-phd/aa-2025/2026-dottorato-nazionale-medicina-dei-sistemi

Le selezioni terranno conto delle competenze del/lla candidato/a e del suo ruolo nel progetto selezionato. Il primo ciclo partirà il 1° novembre 2025 e si concluderà il 31 ottobre 2029, seguito da due ulteriori cicli fino al 2031

>> Guarda i video contributi

 

Oltre 2,4 milioni di euro a sostegno di 38 progetti: questo il risultato del processo di valutazione della seconda edizione del bando Porte Aperte, lo strumento promosso da Fondazione Cariplo, in collaborazione con Fondazione Peppino Vismara e le 16 Fondazioni di Comunità, per rispondere ai bisogni educativi, di socializzazione e protagonismo di preadolescenti, adolescenti e giovani attraverso la valorizzazione degli oratori, l’ingaggio della comunità educante e la creazione di alleanze educative territoriali mirate a favorire la crescita delle giovani generazioni.

Il bando ha ottenuto un riscontro molto positivo anche nel 2025: 133 progetti pervenuti, per una richiesta complessiva di contributo di quasi 10 milioni di euro e uno stanziamento finale di risorse pari a 2.403.500 euro, di cui 1.205.100 euro da Fondazione Cariplo, 520.000 euro da Fondazione Peppino Vismara e 678.400 euro dalle Fondazioni di Comunità.

Le iniziative finanziate (QUI l’elenco completo) verranno realizzate in Lombardia seguendo la seguente ripartizione provinciale: 6 progetti a Bergamo, 5 a Milano, 4 a Como e Brescia, 3 a Cremona e Varese, 2 a Sondrio, Lodi, Mantova, Monza e Brianza, Nord Milano, 1 a Lecco, Pavia e Ticino Olona.

I progetti selezionati coinvolgono 175 organizzazioni (38 in qualità di capofila e 137 come partner) e avranno un impatto diretto su 177 oratori, con una media di 4,6 oratori coinvolti per ogni progetto. Significativa la presenza delle parrocchie – ben 184 – che parteciperanno ai progetti sostenuti come capofila, partner o soggetti di rete. Hanno aderito alle reti anche numerosi altri attori territoriali (associazioni sportive, culturali e ambientali, organizzazioni di volontariato, istituti scolastici, etc.), a sottolineare la volontà di mettere in relazione gli spazi oratoriani con il territorio. Inoltre, 5 proposte finanziate si configurano come “progetti di sistema”, in quanto prevedono azioni da realizzare in almeno 10 oratori – con una ricaduta su 71 oratori (in media 14 a progetto). Al termine delle attività (la cui durata è prevista tra i 24 e i 36 mesi), i progetti selezionati stimano di raggiungere oltre 32.400 minori e giovani e circa 5.000 adulti tra educatori, animatori e volontari.

I progetti selezionati si sono distinti per la capacità di costruire alleanze educative territoriali, affrontando in modo condiviso i bisogni dei ragazzi e sostenendo il ruolo educativo degli adulti di riferimento. Tra le azioni messe in campo si segnalano:

  • attività di doposcuola per contrastare la povertà educativa;
  • laboratori creativi, culturali, esperienziali, sportivi per incrementare le opportunità educative e aggregative dei giovani;
  • percorsi per favorire l’inclusione sociale dei ragazzi con background migratorio o in condizione di fragilità;
  • iniziative di promozione del volontariato e della cittadinanza attiva, anche in chiave di scambio intergenerazionale.

Grazie alla loro presenza capillare sul territorio e al ruolo tradizionalmente svolto a supporto della crescita dei giovani, gli oratori sono stati riconosciuti come presìdi educativi di prossimità. Accesso gratuito, relazionalità, inclusività e appartenenza alla comunità sono i valori che hanno guidato la costruzione dei percorsi progettuali che il bando ha sostenuto.

I 38 progetti finanziati quest’anno si vanno ad aggiungere alle 50 iniziative che la prima edizione del bando aveva finanziato nel 2024.

 

Un patto concreto per i giovani. Regione Lombardia e Fondazione Cariplo hanno firmato oggi un accordo da 40 milioni di euro, finanziato al 50% da parte di ciascun ente, per contrastare il fenomeno dei Neet (acronimo di ‘Not in Education, Employment or Training’).
L’iniziativa è sostenuta con ulteriori 10 milioni da parte di Intesa Sanpaolo, come già annunciato dal CEO Carlo Messina lo scorso febbraio.
Per la prima volta in Italia un ente pubblico e uno privato uniscono le forze, le energie e le risorse per intercettare, accompagnare e rilanciare il percorso di vita e di crescita professionale di migliaia di giovani lombardi, oggi a rischio di esclusione sociale e economica. 
Sono ragazzi e ragazze che non studiano, non lavorano e non sono coinvolti in percorsi formativi. In Italia sono oltre un milione, in Lombardia circa 150.000.
L’intesa è stata siglata da Simona Tironi, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia e Giovanni Azzone, presidente Fondazione Cariplo. Obiettivo della collaborazione non è solo prevenire l’esclusione sociale, ma anche riattivare chi si trova già nella condizione di Neet, attraverso la realizzazione di interventi congiunti: nelle scuole, per intercettare precocemente i segnali di abbandono; nei territori, per costruire percorsi personalizzati di reinserimento nel mercato del lavoro, con azioni concrete volte ad aumentare le opportunità occupazionali.
L’iniziativa prevede l’attivazione di percorsi personalizzati di orientamento, formazione e inserimento lavorativo, con particolare attenzione ai territori più fragili; la creazione di reti territoriali di presa in carico, che coinvolgeranno scuole, enti di formazione, imprese e servizi sociali; e l’introduzione di metodologie educative e formative innovative, attraverso laboratori esperienziali, attività pratiche e percorsi di mentoring individuale, per rafforzare le competenze, la motivazione e l’autonomia dei giovani coinvolti.
Non solo: Regione e Fondazione, per contrastare il fenomeno dei Neet e favorirne l’inclusione e la riattivazione, intendono inoltre promuovere nuove reti multi-attore e rafforzare quelle che già operano a fianco dei giovani, sostenendole nel tempo e aiutandole a lavorare meglio insieme.
Al centro c’è l’idea che nessuno possa risolvere il problema da solo, ma che sia necessario fare sistema, mettere in comune conoscenze, competenze, strumenti e visioni. Per coordinare tutto questo nascerà un tavolo permanente: una cabina di regia condivisa, che avrà il compito di guidare, monitorare e aggiornare le azioni, valutandone l’impatto reale.

Il bando

Il bando “ZeroNeet – Reti di opportunità per l’inserimento occupazionale e le competenze” che verrà pubblicatoha come obbiettivo il finanziamento di progettualità rivolte al contrasto del fenomeno NEET e si rivolge ai giovani tra i 15 e i 29 anni compiuti, in particolare a quelli più distanti dal mercato del lavoro, come gli inattivi e persone con fragilità multidimensionali. 
Un aspetto fondamentale dell’iniziativa consiste nella promozione di reti territoriali stabili, che coinvolgono diversi stakeholder attivi a livello locale, con l’obiettivo di una presa in carico personalizzata rispetto alle esigenze dei giovani NEET tramite interventi integrati e coordinati. 
Il contributo massimo previsto per ciascun progetto può variare da 400.000,00 euro a 600.000,00 euro, in funzione dell’estensione del territorio interessato. Oltre ad azioni di intercettazione i progetti dovranno prevedere interventi di riattivazione e inserimento lavorativo, tra cui attività laboratoriali, percorsi formativo e tirocini extracurriculari.
Prima dell’avvio della progettualità alle reti territoriali sarà garantito da Fondazione Cariplo un servizio di accompagnamento e sostegno metodologico finalizzato alla definizione delle progettazioni definitive.

L’accordo con Regione Lombardia – chiarisce Giovanni Azzone, presidente della Fondazione Cariplo – mette al centro un tema importante di cui forse ancora non abbiamo piena consapevolezza: ci sono 1,3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano in Italia, 150.000 nella nostra regione. La collaborazione amplia quella avviata a febbraio con Intesa Sanpaolo. Abbiamo di fronte un grave problema già oggi, immaginiamolo in prospettiva”. 
“Questi ragazzi – continua – hanno un enorme potenziale, necessario per il nostro Paese. Hanno l’energia che serve alle nostre comunità, alle nostre aziende. Hanno desideri e voglia di dare il loro contributo, ma per diversi motivi oggi si trovano in una condizione inerme. Sono i nostri figli, il nostro futuro. Dobbiamo siglare alleanze tra istituzioni e aziende per costruire il futuro di questi giovani, delle loro famiglie e del nostro Paese. E dobbiamo fare un patto coi ragazzi, prendere la responsabilità nei loro confronti e ingaggiarli
”.

Questo piano straordinario – spiega l’assessore Tironi nasce da una convinzione profonda e una mission che dal primo giorno del mio insediamento come assessore ho ben chiara: ogni giovane che oggi non studia, non lavora e non si forma, è una risorsa che rischiamo di perdere. E questo non possiamo permettercelo. L’accordo tra Regione Lombardia e Fondazione Cariplo rappresenta una risposta concreta, coraggiosa e strutturale”.
Non è solo un investimento – chiarisce – ma un impegno condiviso per stare accanto ai giovani che rischiano di restare ai margini. Vogliamo prevenire l’abbandono scolastico, riattivare chi è in difficoltà, rafforzare le reti territoriali e costruire insieme percorsi di crescita reali, sostenibili e su misura. L’obiettivo è restituire ai giovani lombardi non solo formazione e lavoro, ma una prospettiva di vita dignitosa, in cui possano riconoscersi e costruire il proprio futuro”.
Per questo – aggiunge – faccio un grande appello agli enti del terzo settore e ai nostri enti accreditati affinché ci sia una vera e larga condivisione per accogliere più ragazzi possibili. Il nostro obiettivo è accompagnare ogni giovane verso una strada che senta davvero sua e verso una piena realizzazione personale e professionale, facendo in modo che nessuno si senta abbandonato. Perché il futuro della Lombardia si gioca su quanto sapremo valorizzare il talento, le energie e i sogni delle nuove generazioni”.
Non possiamo permettere – conclude – che un’intera generazione resti ai margini: dobbiamo costruire ponti e non lasciare indietro nessuno”.

"Sosteniamo con convinzione questo progetto di Fondazione Cariplo, a cui si aggiunge oggi Regione Lombardia. Serve restituire fiducia a chi è uscito dal mondo della formazione e del lavoro in modo che possa costruirsi un futuro e che sappia di essere una risorsa preziosa per la crescita del Paese", aggiunge Paolo Bonassi, Chief Social Impact Officer Intesa Sanpaolo.

È stata inaugurata la nuova sede dell’Hub di Aiuto Alimentare Foody Zero Sprechi all’interno del Mercato Agroalimentare di SOGEMI (Milano) che ha trovato posto nel padiglione A del Mercato. Un nuovo spazio, più accogliente ed efficiente per volontari e associazioni, che permetterà di potenziare le azioni di recupero delle eccedenze alimentari e della loro distribuzione a chi ne ha più bisogno.

Attivato nel 2021 sulla scorta dell’esperienza del Dispositivo di Aiuto Alimentare promosso dal Comune di Milano e a cui SOGEMI aveva aderito durante il primo lockdown, l’Hub Foody Zero Sprechi nasce grazie alla collaborazione con Fondazione Cariplo, che tutt’oggi sostiene il progetto, insieme a Recup, Banco Alimentare, Croce Rossa Italiana, Eco dalle città, IBVA che si occupano di raccolta e redistribuzione delle eccedenze alimentari che sono recuperate da oltre 134 i grossisti del mercato coinvolti e ridistribuite grazie a una rete di 92 organizzazioni no profit, oltre agli altri Hub di Aiuto Alimentare presenti in città.

Fondazione Cariplo ha creduto sin dall’inizio nella Food Policy del Comune di Milano, riconoscendone la capacità trasformativa – ha sottolineato la Vice Presidente di Fondazione Cariplo, Claudia Sorlini -. L’Hub Foody Zero Sprechi ne è una concreta espressione: un modello di innovazione sociale e ambientale. Questo progetto attraverso la collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore genera soluzioni strutturali partendo da risposte emergenziali. È anche un luogo di sperimentazione e di cultura, dove si rigenera valore a partire da ciò che altrimenti sarebbe scarto. Un progetto che unisce solidarietà, sostenibilità e comunità”.

Quello che abbiamo inaugurato oggi non è solo un nuovo spazio fisico all’interno dell’Ortomercato: è un passaggio importante nella storia di un progetto che, con intelligenza, coraggio e visione, ha saputo trasformare un’emergenza in una risorsa strutturale – ha sottolineato la Vicesindaco con delega alla Food Policy Anna Scavuzzo -. Questo Hub, nato durante il periodo del Covid e quindi per rispondere a una emergenza contingente, ha negli anni strutturato la propria attività grazie ai partner che lo hanno fatto crescere e supportato, coinvolgendo sempre più volontari, grossisti e associazioni, incrementando considerevolmente i volumi di cibo recuperato e sviluppando soluzioni di recupero e ridistribuzione innovative nel Mercato Agroalimentare di Milano che oggi trovano un nuovo e più efficiente spazio che potrà accompagnare ancora la sua crescita. Come Comune di Milano abbiamo creduto fin dall’inizio in questo progetto, e continuiamo a farlo sostenendo, insieme a Fondazione Cariplo, i costi di gestione dello spazio, grazie alla disponibilità di SOGEMI, che ha messo a disposizione non solo i metri quadri ma anche l’infrastruttura e il supporto operativo”.

Tra il 2021 e il 2023 l’Hub Foody ha consentito di recuperare oltre 744 tonnellate di prodotti ortofrutticoli invenduti. Nel solo 2024 le tonnellate recuperate, presso 99 grossisti coinvolti nel recupero sistematico, sono state 449, equivalenti a circa 898.286 pasti, che hanno raggiunto 9.242 nuclei familiari, per un totale stimato di oltre 105mila beneficiari. Per proseguire in questo percorso, grazie a un nuovo accordo con il Comune di Milano, l’Hub ha quindi trovato una nuova collocazione all’interno degli spazi del padiglione A, dove l’Hub avrà a disposizione una cella frigorifera per mantenere le derrate recuperate al fresco e uno spazio a uso ufficio per gli Enti del terzo settore che partecipano al progetto.

"Il progetto di recupero delle eccedenze, al quale abbiamo partecipato sin dalla sua nascita, ha dimostrato negli anni la sua efficacia: nel 2020 in poche settimane abbiamo recuperato quasi 140 tonnellate di prodotti, un risultato che nel 2024 è cresciuto fino a raggiungere le 400 tonnellate grazie alla proficua collaborazione tra le organizzazioni partner – ha detto il Presidente di SOGEMI Cesare Ferrero -. Per SOGEMI, ridurre gli sprechi non è solo una questione etica, ma anche un'opportunità per promuovere una cultura della responsabilità e della sostenibilità, creando un modello di business sostenibile ed efficiente a vantaggio della Città e del territorio”.

L’inaugurazione del nuovo spazio, alla presenza della Presidente del Consiglio Comunale Elena Buscemi, è stata anche occasione per il rinnovo dell’accordo tra Comune, Fondazione Cariplo e SOGEMI, che prevede, oltre che alla gestione fisica dello spazio, anche molte attività di potenziamento delle attività che coinvolgeranno gli enti del terzo settore e gli operatori del mercato, così da aumentare le adesioni al progetto e uniformare le modalità di donazione.

L'Hub Zero Sprechi fa pare della rete degli Hub di Aiuto Alimentare presenti in città. Nel 2024 la rete dei cinque Hub Aiuto Alimentare già attiva (Isola, Lambrate, Gallaratese, Foody zero sprechi e Centro) si è ampliata e ha visto l’apertura di tre nuovi Hub: Selinunte, Loreto e Cuccagna. Anche grazie a questa implementazione, nel 2024 sono state recuperate 795,3 tonnellate di cibo.

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