In un Paese dove le competenze economico-finanziarie rappresentano ancora un elemento di fragilità per i giovani, Fondazione Cariplo lancia “Bussola Finanziaria”, un ambizioso progetto dedicato a 36 Istituti Professionali di 12 province del suo territorio di riferimento. L’iniziativa punta a rafforzare l’alfabetizzazione finanziaria di oltre 2.000 studenti attraverso laboratori, attività didattiche e percorsi formativi innovativi, pensati per avvicinare i ragazzi ai temi dell’economia e della gestione consapevole delle risorse e migliorare le loro competenze economico-finanziarie.

Il Progetto prevede un totale di più di 1400 ore di formazione distribuite tra gli anni scolastici 2025/2026 e 2026/2027, con l’obiettivo di fornire agli studenti competenze e strumenti pratici per comprendere il valore del denaro, pianificare le proprie scelte economiche e sviluppare competenze indispensabili per costruire autonomia e benessere nel loro futuro.

La sfida è significativa. Secondo l’ultimo Rapporto OCSE PISA, quasi uno studente su cinque in Italia non raggiunge il livello minimo di alfabetizzazione finanziaria, un dato che si accompagna a profondi divari di genere e di contesto socio-economico. Negli istituti professionali, in particolare, la metà degli studenti mostra lacune significative nella comprensione dei concetti di base legati al denaro, al risparmio e alla gestione economica.

Con “Bussola Finanziaria”, Fondazione Cariplo intende rispondere concretamente a questi problemi, affiancando gli istituti professionali nell’introduzione dell’educazione finanziaria, come previsto dalla recente Legge n. 21/2024 (“Legge Capitali”) e dalle Linee guida per l’insegnamento trasversale dell’educazione civica (D.M. 183/2024).

Il Progetto si avvale della collaborazione di partner qualificati nel campo dell’educazione finanziaria in ambito scolastico, eQwa Impresa Sociale e Fondazione per l’Educazione Finanziaria, che metteranno in atto percorsi didattici con cui rendere l’apprendimento concreto, coinvolgente e misurabile. L’Evaluation Lab di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore curerà la valutazione dell’efficacia del Progetto e dei suoi effetti sulle conoscenze e le competenze degli studenti, per individuare strumenti replicabili e diffondere buone pratiche.

Secondo Francesco Lorenzetti, Direttore dell’Area Finanza e Sostenibilità che ha promosso il Progetto: “Con Bussola Finanziaria, la prima iniziativa espressamente dedicata all’educazione finanziaria, Fondazione Cariplo conferma il proprio impegno nel promuovere l’inclusione economica e la crescita delle competenze fondamentali per la vita dei cittadini. Una bussola, appunto, per orientare i giovani nel complesso mondo dell’educazione finanziaria e accompagnarli verso un futuro più consapevole e sostenibile”.

Fondazione Cariplo ha definito la propria strategia e attività filantropica per il 2026, introducendo alcune novità significative. La Commissione Centrale di Beneficenza ha recentemente approvato il piano 2026, confermando un impegno economico di oltre 215 milioni di euro, in linea con lo scorso anno (con un incremento del 40% rispetto al 2024).

Una fitta programmazione con molte attività che verrà sviluppata con bandi e progetti.
Proseguono come da programma le tre grandi “sfide di mandato”, già avviate, ciascuna con un focus specifico verso giovani, bambini/e e persone con disabilità. A partire dal 2026, si aggiungerà una quarta sfida strategica, dedicata alle persone detenute in carcere, con un budget specifico di 20 milioni di euro.

Queste scelte nascono da due fattori principali: la solidità della gestione patrimoniale e la crescente domanda di interventi in diversi ambiti. La Fondazione ha deciso di mantenere alto livello di impegno, consapevole delle sfide che il territorio sta affrontando. La disponibilità di risorse è frutto dei risultati nella gestione del patrimonio, che, ad oggi ha un valore di oltre 12 miliardi e 400 milioni di euro.

Le quattro linee guida individuate nel 2024, dopo l’insediamento dei nuovi organi, restano il riferimento per l’azione futura:

  • Generare valore condiviso, sostenendo ecosistemi territoriali sostenibili.
  • Contrastare le disuguaglianze, intervenendo su povertà e fragilità.
  • Ampliare gli orizzonti, favorendo connessioni tra territorio, Italia ed Europa.
  • Rafforzare le comunità, creando condizioni abilitanti.

Nel corso dell’anno, vari approfondimenti hanno evidenziato la complessità di alcune tematiche già note: difficoltà giovanili, invecchiamento della popolazione, sostenibilità ambientale, inclusione sociale, transizione digitale, migrazioni, povertà educativa e culturale. Tutti fronti su cui la Fondazione è impegnata con una stella polare: il contrasto alle disuguaglianze crescenti.
La Fondazione ha quindi deciso di destinare risorse importanti a questi ambiti, che saranno sviluppati progressivamente grazie al lavoro delle Sottocommissioni e della Commissione Centrale e dalla elaborazione tecnica degli staff. Il quadro attuativo sarà completato nei primi mesi del 2026.

Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo, ha dichiarato: “Il 2025 è stato un anno intenso, in cui abbiamo aumentato le risorse a disposizione rispetto al passato. Anche per il 2026, sono stati messi a budget oltre 215 milioni di euro. Continuiamo ad ascoltare i territori e gli operatori, cercando di rispondere ai bisogni reali. Siamo particolarmente attenti ai giovani che non studiano né lavorano: in Lombardia sono oltre 160mila. Vogliamo offrire loro nuove opportunità. Proseguono anche i programmi dedicati all’autonomia delle persone con disabilità e al sostegno della prima infanzia. Non trascureremo le attività tradizionali, con bandi e progetti in ambito culturale, scientifico, ambientale e sociale, sempre con un approccio multidisciplinare. Abbiamo deciso di fare un passo in più: impegnarci per chi è detenuto in carcere, spesso ai margini e senza prospettive. Vogliamo costruire nuove alleanze con istituzioni e imprese, sul nostro territorio di competenza, ma anche in Italia e all’estero, perché queste sfide non si affrontano da soli. La Fondazione Cariplo è sempre più una piattaforma di servizi: alla disponibilità di risorse economiche aggiunge l’impegno a fare da collettore e lavorare insieme a chi ha a cuore queste tematiche. Fondamentale è l’apporto che gli enti del terzo settore danno alle comunità. Contiamo su una rete ricca ed articolata che ci consente stare sui territori capillarmente, anche nei luoghi più marginali, anche grazie alla presenza e all’azione delle 16 fondazioni di comunità locali. Ringrazio i componenti degli organi e lo staff della fondazione per il lavoro svolto e per la disponibilità a continuare con determinazione. I risultati della gestione patrimoniale ci permettono di guardare avanti con responsabilità e fiducia. A guidare le numerose e diverse attività della fondazione – conclude il presidente – è il contrasto alle disuguaglianze crescenti. Non possiamo accettare una situazione che vede allargarsi questa forbice”.

L’agricoltura sociale rappresenta un ambito in cui produzione, inclusione e cura dei territori si intrecciano. Non è soltanto un modello di impresa attenta all’ambiente e alle persone: è un’infrastruttura di welfare comunitario capace di creare opportunità occupazionali per persone in condizione di fragilità, rigenerare il paesaggio agricolo e rafforzare legami tra cittadini, organizzazioni del terzo settore e istituzioni.

Nel decimo anniversario dell’approvazione della legge nazionale sull’agricoltura sociale, il tema torna al centro dell’attenzione. Non si tratta di celebrare una ricorrenza, ma di consolidare le esperienze più efficaci e aprire nuovi cantieri di lavoro. Due strumenti sostenuti dalla Fondazione contribuiscono a questo obiettivo: il Quaderno dell’Osservatorio n.53 dedicato al bando Coltivare valore e AgriECO, il portale che organizza e rende accessibili i contenuti delle pratiche sostenute dall’Area Ambiente in ambito agricolo.

Quaderno Coltivare valore: dati, testimonianze e riflessioni

L’esperienza delle n. edizioni del bando Coltivare valore conferma che l’agricoltura sociale funziona quando dimensione ambientale e dimensione sociale sono integrate. Interventi di diversificazione colturale e gestione sostenibile delle risorse aumentano la resilienza delle aziende e creano spazi di apprendimento utili ai percorsi di inserimento. Allo stesso tempo, la presenza di servizi educativi e socio-terapeutici amplia la domanda di beni e servizi prodotti dalle imprese agricole, attivando economie di prossimità.

Il Quaderno, curato dall’Evaluation Lab di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, raccoglie e analizza i risultati delle edizioni del bando Coltivare valore (2018–2021). I numeri restituiscono la dimensione dell’impegno e dell’impatto:

  • 43 progetti sostenuti su tutto il territorio di riferimento di Fondazione Cariplo;
  • 10,3 milioni di euro di contributi;
  • oltre 440 percorsi di inserimento lavorativo attivati per persone in condizione di fragilità;
  • più di 200 ettari di terreni recuperati e gestiti con pratiche agroecologiche.

Oltre ai dati quantitativi, il Quaderno evidenzia fattori qualitativi che hanno inciso sui risultati:

I progetti sostenuti si sono misurati con questioni complesse: garantire percorsi di inserimento lavorativo efficaci richiede accompagnamento, formazione sul campo e tutoraggio strutturato. Sul piano ambientale, il recupero di superfici in stato di abbandono e l’adozione di pratiche agroecologiche hanno posto sfide legate alla sostenibilità economica e alla gestione delle risorse.

La costruzione di reti territoriali tra cooperative sociali, aziende agricole, enti pubblici e servizi socio-sanitari è un obiettivo cruciale, ma non semplice, perché implica coordinamento stabile e capacità di governance condivisa. Anche la qualità del lavoro rimane un tema centrale: regolarità contrattuale, sicurezza e progressione delle competenze sono condizioni da presidiare per evitare precarietà e garantire continuità.

Infine, l’elaborazione di modelli economici innovativi (filiere corte, trasformazione dei prodotti, integrazione con servizi educativi e forme di turismo rurale) apre opportunità, ma richiede investimenti, competenze e mercati in grado di sostenere la diversificazione produttiva.

Il documento non si limita così a fotografare i risultati, ma individua fattori abilitanti e criticità ricorrenti, offrendo indicazioni concrete per progettare interventi replicabili.

Il portale AgriECO: una piattaforma per orientarsi e collaborare

AgriECO è il portale che raccoglie le principali iniziative in ambito agricolo promosse dall’Area Ambiente, a partire dai progetti sostenuti dai bandi Coltivare valore e Ruralis, ma non solo. Non è solo un archivio: è uno strumento di apprendimento e condivisione. Contiene schede-progetto, mappe, materiali tecnici e linee d’intervento, pensati per chi opera sul territorio: cosa è stato fatto, con quali risultati, quali strumenti sono stati utilizzati e con quali partner.

Il portale consente di mettere in relazione casi e approcci, facilitando il riuso di pratiche efficaci e il loro adattamento a contesti diversi.

Il lavoro di cura è al centro di una crisi silenziosa, ma sempre più urgente. A rilanciare una questione cruciale per il Paese è stato l’evento “Prendersi cura di chi cura”, promosso da Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore per discutere le difficoltà nel reperire e trattenere professionisti qualificati nei servizi del Terzo Settore.

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Il Quaderno di ricerca n.52, curato dall’Evaluation Lab di FSVGDA, fotografa infatti un mercato del lavoro in forte tensione: da un lato, la domanda di psicologi, educatori e assistenti sociali è in costante crescita; dall’altro, l’offerta fatica a tenere il passo, complici il fabbisogno di personale del settore pubblico e condizioni contrattuali spesso poco attrattive.

Nonostante un aumento del 30% delle iscrizioni universitarie nei corsi di laurea legati alle professioni di cura negli ultimi dieci anni (fa eccezione il settore socio-assistenziale che registra, a partire dal 2020, una diminuzione di circa il 10%), il Terzo Settore fronteggia grosse difficoltà. I dati evidenziano chiaramente le problematicità: stipendi più bassi, carichi di lavoro elevati, limitate prospettive di crescita e una percezione sociale ancora debole del “valore della cura” rendono complesso attrarre giovani professionisti e trattenere personale con esperienza.

Durante l’evento, articolato in tre panel, sono stati discussi i dati raccolti nella ricerca e sono emerse proposte concrete: al di là del nodo di fondo dell’aumento delle retribuzioni, si possono migliorare le condizioni contrattuali, investire in campagne di sensibilizzazione e i programmi di formazione continua, costruire alleanze tra università, enti del Terzo Settore e istituzioni. L’obiettivo? Ridare dignità e attrattività a un insieme di professioni che sono il pilastro del welfare e specchio della nostra capacità di prenderci cura gli uni degli altri.

Tre panel hanno scandito il ritmo dell’incontro, offrendo uno sguardo plurale e approfondito sulle sfide del lavoro di cura. Il primo, “Un valore (s)conosciuto”, ha affrontato le dimensioni culturali, economiche e di genere del lavoro sociale, con interventi di Barbara Da Roit (Università Ca’ Foscari Venezia), Stefano Granata (Confcooperative Federsolidarietà), Paolo Dell’Oca (Fondazione Arché) e Matilde Zanni (Consorzio dei Servizi Sociali del Verbano). Il secondo, “Dal sapere al saper fare”, ha ragionato sullo sviluppo di competenze specialistiche e trasversali tra formazione accademica e mondo del lavoro, con contributi di Eleonora Cortesi (Consorzio Consolida), Elena Luciano (Università di Milano-Bicocca), Salvatore Semeraro (Consorzio SiR) e Ilaria Botta (Consorzio Il Filo da Tessere). Il terzo, “Utili in tempo utile”, ha messo al centro il protagonismo giovanile e la necessità di transizioni generazionali nelle organizzazioni, con Francesca Gennai (Consorzio Nazionale CGM), Paolo Tartaglione (CNCA Lombardia, Cooperativa Sociale Arimo), Rossana Aceti (Cooperativa Il Pugno Aperto) e Simone Buzzella (Cooperativa Sineresi).

Valeria Negrini, Vice Presidente Fondazione Cariplo: “Il welfare sociale presenta, da tempo, diverse fragilità dovute ad una pluralità di fattori, tra cui l’insufficiente  finanziamento, la presenza di forti diseguaglianze territoriali in termini di servizi, il forte squilibrio nell’uso delle risorse destinate più a favore dei trasferimenti monetari piuttosto che al finanziamento dei servizi, un’impostazione che risale a decenni fa e non in grado di rispondere ai cambiamenti demografici e sociali del Paese. Contemporaneamente questa fragilità mette sempre in maggior evidenza la funzione ed il senso del welfare, come presidio di diritti fondamentali quali la salute e il benessere collettivo della comunità. La necessità di ripensare il nostro modello di welfare intreccia profondamente anche la necessità di ripensare il lavoro educativo e di cura; una sfida che è sia culturale che professionale. Richiede infatti competenze trasversali, in grado di tenere insieme sapere tecnico, sensibilità sociale e visione comunitaria. Nonostante ciò, una percentuale molto alta dei laureati in queste professioni – in gran parte donne – continua a operare in contesti poco valorizzati e mal retribuiti. Nel Terzo Settore il turnover giovanile raggiunge il 35,8%, segno di una crescente frustrazione. Fondazione Cariplo mira a diffondere una nuova visione del lavoro, che metta al centro il valore umano e sociale del prendersi cura. Riconoscere la portata trasformativa di queste professioni è il primo passo per restituire dignità, riconoscimento e prospettive a chi costruisce quotidianamente coesione e benessere collettivo”.

Fondazione Cariplo ha annunciato l’intenzione di proseguire il lavoro avviato con il Quaderno, continuando il suo impegno sul capacity building e sviluppo organizzativo grazie al Bando Riprogettiamo il futuro, promuovendo una nuova narrazione sul lavoro sociale e sostenendo azioni sperimentali per rafforzare la sostenibilità organizzativa delle realtà non profit.

Viviamo in una società attraversata da profonde disuguaglianze. Condizioni economiche, sociali, culturali e territoriali continuano a influenzare le possibilità di ciascuno, determinando percorsi di vita spesso divergenti. Tuttavia, il Secondo Rapporto Disuguaglianze di Fondazione Cariplo, presentato alla Triennale Milano nell’ambito della 24ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano – Inequalities, dimostra che queste disparità, pur restando una ferita aperta, non rappresentano un destino ineluttabile. Quando il sistema – istituzioni, comunità, famiglie e cittadini – riesce a mettere in campo politiche, reti e servizi capaci di sostenere le persone, nascono veri e propri “ecosistemi di opportunità”: contesti in cui anche chi parte da condizioni svantaggiate può fiorire, trasformando le difficoltà in risorse e cosi contribuire alla crescita collettiva.

In un Paese che invecchia e in cui ogni talento diventa sempre più prezioso, la capacità di far emergere e accompagnare il potenziale umano di ciascuno non è solo una scelta etica, ma una necessità per il futuro comune.

Le leve della fioritura: mentor e comunità

Dopo aver indagato nel primo Rapporto il “lato oscuro” delle disuguaglianze, questa seconda edizione si concentra sul “lato luminoso”: le condizioni che rendono possibile la fioritura personale e collettiva, anche in situazioni di vulnerabilità.

L’indagine, condotta su un campione di 1.201 giovani tra i 18 e i 45 anni, evidenzia che nel processo di fioritura umana giocano un ruolo decisivo la condizione economica, quella familiare e il contesto territoriale. Ma accanto a questi elementi emergono due leve chiave: il mentor e la comunità.

Il primo rappresenta la scintilla che accende il potenziale individuale; la seconda è l’ossigeno che lo mantiene vivo. Dove esistono reti solide di fiducia e partecipazione, anche le fragilità economiche, educative o familiari possono trasformarsi consentendo la fioritura dei potenziali umani.

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I dati: una società diseguale ma ricca di potenziale

I numeri raccontano un Paese attraversato da disparità, ma anche da energie e talenti. Solo il 54% degli intervistati ritiene che la propria condizione economica abbia inciso positivamente sul proprio percorso di fioritura, contro il 63% che indica la famiglia, il 60% la vita sociale e il 65% l’esperienza scolastica. La condizione economica resta la principale barriera (28%), seguita dalle difficoltà relazionali (21%).

Nel complesso, il 77% del campione ha incontrato almeno un ostacolo nel proprio percorso di vita – una quota che sale al 93% tra chi si sente insoddisfatto. Eppure, più di una persona su due (52%) ha migliorato la propria condizione economica rispetto al punto di partenza, percentuale che cresce tra chi vive in contesti socialmente integrati (64%) e cala tra chi è isolato (28%). Anche sul piano educativo, il 62% segnala progressi significativi, che arrivano al 77% tra i più soddisfatti.

Questi dati confermano che la rete di relazioni è una leva decisiva: chi è inserito in contesti di fiducia tende a migliorare in tutte le dimensioni del benessere.
Tra quanti hanno affrontato difficoltà, il 52% dichiara di aver ricevuto aiuto da una o più persone – soprattutto amici (36%) e insegnanti (11%).

Fiorire insieme: una responsabilità condivisa

Il Rapporto mette in luce che la fioritura del potenziale umano è spesso il risultato di un processo collettivo.
La relazione con gli altri, la rete, la comunità e la presenza di figure di fiducia hanno un potere generativo: rendono possibile trasformare le fragilità in risorse.

Quando il sistema nel suo complesso – istituzioni, scuola, terzo settore, imprese e cittadini – si assume la responsabilità di creare contesti favorevoli, le disuguaglianze smettono di essere una condanna e diventano terreno di rinascita.

Dobbiamo domandarci se di fronte all’aumento delle disuguaglianze vogliamo e possiamo fare qualcosa. Sulla volontà, da parte nostra non ci sono dubbi: gran parte delle attività di Fondazione Cariplo vanno nella direzione del contrasto a questo fenomeno. Non possiamo permettere differenze così ampie tra una parte di popolazione e un’altra. Possiamo fare qualcosa? Certo. Innanzitutto dobbiamo avere una base dati e studi come quelli che emergono dal Rapporto sulle disuguaglianze. Nella prima edizione del rapporto si metteva in evidenza come sia importante intervenire già nei primi anni di vita dei bambini e sulla loro formazione ed educazione; in questa nuova edizione del Rapporto, emerge ben chiaro che occorre una rete e persone che stanno vicino a chi è in difficoltà. Il contrasto alle disuguaglianze crescenti è dunque un processo collettivo. Per questo Fondazione Cariplo si propone sempre di più come una piattaforma di relazioni e servizi. Le risorse economiche sono importantissime, e per questo cerchiamo alleanze, con istituzioni ed aziende per realizzare i nostri obiettivi. Di fronte questi fenomeni cosi ampi e complessi, dobbiamo lavorare tutti insieme” dichiara Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo.

Le disuguaglianze non sono un destino inevitabile: possono essere comprese e affrontate. Milano, con le sue contraddizioni e le sue energie, è il luogo dove ogni giorno proviamo a costruire fiducia e coesione, perché la fioritura del potenziale umano è una responsabilità collettiva. Ringrazio Fondazione Cariplo per aver creduto in questa ricerca e per continuare a offrirci strumenti preziosi per leggere la complessità e agire insieme” dichiara Elena Buscemi, Presidente Consiglio Comunale di Milano.

Siamo felici di aver accolto oggi in Triennale la presentazione del secondo Rapporto Disuguaglianze realizzato da Fondazione Cariplo, un appuntamento di grande rilievo che si inserisce nel public program della 24ª Esposizione Internazionale Inequalities. La collaborazione con Fondazione Cariplo è stata un nodo fondamentale nella rete di sinergie attivate da Inequalities, che, in particolare attraverso il progetto Triennale on Tour, ha permesso di portare la riflessione sulle diseguaglianze al di fuori del Palazzo dell’Arte, e di coinvolgere diverse comunità locali nei loro territori. La conferenza di oggi è una grande opportunità che ha permesso di arricchire di ulteriori prospettive e punti di vista l’approfondimento dei temi che sono al centro della nostra Esposizione Internazionale.” dichiara Carla Morogallo, Direttrice Generale di Triennale Milano.

photo Gianluca Di Ioia © Triennale Milano

 

 

 

 È online il bando Progetti Emblematici 2026, rivolto alle province di Bergamo, Lodi, Mantova, Monza e Brianza e Sondrio.

    Il bando sostiene iniziative in grado di valorizzare le risorse e le potenzialità locali e generare valore condiviso attraverso la creazione di ecosistemi territoriali.
    Ogni territorio potrà beneficiare di un contributo fino a 5 milioni di euro.
    Il bando prevede due scadenze: 12 febbraio per l’invio della proposta e 29 ottobre per il progetto definitivo.

    Per chiarimenti o informazioni sul bando è possibile scrivere a: progettiemblematici@fondazionecariplo.it

Dopo l’annuncio dello scorso giugno, prende forma il nuovo assetto societario di Quaestio Holding SA, società lussemburghese proprietaria del 100% di Quaestio Capital SGR SpA. L’operazione ha visto l’ingresso di nuove fondazioni azioniste e una significativa redistribuzione delle quote.

A seguito della cessione da parte di DeA Capital SpA e della Direzione Generale Opere don Bosco, la nuova composizione dell’azionariato sarà la seguente:

  • Fondazione Cariplo: 43,98%
  • Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì: 12,02%
  • Fondazione di Sardegna: 12%
  • Fondazione Cariparma: 12%
  • Cassa Italiana della Previdenza ed Assistenza Geometri: 10%
  • Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano (Sparkasse): 10%

La riorganizzazione della base azionaria è volta ad una partnership di soggetti allineati in termini di esigenze e obiettivi strategici, che intende sviluppare servizi di gestione patrimoniale di eccellenza dedicati primariamente al mondo delle fondazioni di origine bancaria e delle casse previdenziali.

Oggi si è svolto, a Milano, il primo incontro ufficiale con la nuova compagine societaria. Il passaggio odierno ha formalizzato la composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione, che risulta pertanto così composto: Emanuele Carluccio (che ha assunto la carica di Presidente), Alessandro Potestà (Managing Director), Barbara Tavecchio, Gianluca Grea, Adriano Maestri, Renato Ferrari, Paolo Andrei, Eleonora Broccardo, Carlo Mannoni (questi ultimi tre in rappresentanza delle nuove Fondazioni socie).

Questa nuova governance riflette la volontà di rafforzare il ruolo di Quaestio come piattaforma di riferimento per la gestione patrimoniale delle fondazioni di origine bancaria e degli enti previdenziali, valorizzando competenze, esperienze e visioni condivise.

Quali trasformazioni culturali e organizzative per attrarre e sostenere competenze nel nonprofit?

Fondazione Cariplo, in collaborazione con Fondazione Social Venture Giordano Dell'Amore (FSVGDA) e Vita (mediapartner) offre un momento di riflessione a più voci, a partire dal quaderno di ricerca “Professionalità qualificate nei servizi di cura redatto dall'Evaluation Lab della Fondazione Social Venture Giordano dell'Amore. L’evento esplora, da prospettive culturali, formative e generazionali, scenari per attrarre e trattenere capitale umano qualificato nei servizi alla persona, con particolare attenzione al Terzo Settore e alle responsabilità condivise con gli altri attori del welfare.

Mercoledì 29 Ottobre 2025 ore 9.30

c/o MOSSO – via Angelo Mosso, 3 – Milano

PROGRAMMA
Introduzione
Marco Rasconi (Coordinatore Sottocommissione Servizi alla Persona, Fondazione Cariplo)

Presentazione del quaderno di ricerca
a cura di Paolo Canino (Evaluation Lab, FSVGDA)

Un valore (s)conosciuto: il lavoro di cura tra questioni culturali, economiche e di genere

Partecipano al dibattito Barbara Da Roit (Università Ca' Foscari Venezia), Stefano Granata (Confcooperative Federsolidarietà), Paolo Dell'Oca (Fondazione Arché) e Matilde Zanni (Consorzio dei Servizi Sociali del Verbano).

Dal sapere al saper fare: coltivare competenze specialistiche e trasversali tra università e mondo del lavoro

Partecipano al dibattito Marco Bottaro (Consorzio Consolida), Elena Luciano (Università degli Studi di Milano-Bicocca), Salvatore Semeraro (Consorzio SiR) e Ilaria Botta (Consorzio Sociale Il Filo da Tessere).

Utili in tempo utile: giovani, transizioni e protagonismo nelle organizzazioni

Partecipano al dibattito Francesca Gennai (Consorzio Nazionale CGM), Paolo Tartaglione (CNCA Lombardia), Rossana Aceti (Cooperativa Sociale Il Pugno Aperto) e Simone Buzzella (Cooperativa Sociale Sineresi).

Conclusioni
Valeria Negrini (Vicepresidente Fondazione Cariplo)

Modera: Sara De Carli (Vita)

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Per la Giornata Europea delle Fondazioni 2025, promossa da Acri, con il titolo, “Germogliazioni. Giovani primavera di comunità”, Fondazione Cariplo lancia una campagna di comunicazione dedicata ai Giovani ricercatori, protagonisti del futuro della conoscenza e dell’innovazione. A raccontarli sono altri giovani: un gruppo di studenti fotografi dell’Istituto Europeo di Design (IED), chiamati a interpretare con le immagini la passione, l’impegno e la vita quotidiana di chi muove i primi passi nel mondo della ricerca. Un incontro generativo tra due categorie di giovani – fotografi e ricercatori – che diventa racconto condiviso di entusiasmo, originalità e visione.

A supporto dei giovani ricercatori

Da anni Fondazione Cariplo investe in questa direzione, supportando ricerche di punta in ambiti molto diversi (che spaziano dalle scienze della vita alle scienze sociali, passando per le scienze dure), con impatti significativi sulla evoluzione di carriera dei ricercatori stessi. Supportare i giovani ricercatori agli stadi inziali della loro carriera rappresenta un importante contributo allo sviluppo della conoscenza collettiva e alla crescita della società. È un’opportunità per i singoli ricercatori per crescere in un ambiente aperto all’innovazione e al progresso scientifico e sociale. Il progetto di visual storytelling realizzato attraverso le fotografie dello IED ha coinvolto 10 giovani ricercatori, vincitori di passate edizioni del bando “Giovani Ricercatori”, osservati e fotografati dagli sguardi differenti e non convenzionali di 11 fotografi dello IED. Il risultato degli scatti realizzati è alla base della campagna di sensibilizzazione, diffusa su canali digitali, social e spazi espositivi, comprese le università, per portare il messaggio direttamente tra i giovani e nella comunità scientifica.

Il sostegno ai giovani ricercatori è un’azione importante, su cui Fondazione Cariplo da anni ha fortemente investito, con un impegno complessivo di quasi 50 milioni di euro dal 2014, destinato al supporto di oltre 200 progetti, portati avanti negli anni da nuove generazioni di ricercatori, che si affacciano al mondo della ricerca.

Questa iniziativa si inserisce in una strategia ampia e articolata che Fondazione Cariplo dedica da sempre ai giovani, riconoscendoli come motore di cambiamento sociale, culturale ed economico. L’impegno si traduce non solo nel sostegno diretto a iniziative che ne favoriscono la crescita, ma anche nella costruzione di reti educative, di comunità inclusive e di opportunità concrete per valorizzarne i talenti.

L'impegno di Cariplo per le giovani generazioni

L’azione di Fondazione Cariplo rivolta ai giovani è ampia e articolata, con l’obiettivo di favorire il benessere, la partecipazione attiva, l’inserimento nel mondo del lavoro e la prevenzione di situazioni di fragilità. La Fondazione promuove programmi che integrano scuola, formazione, volontariato e inclusione sociale, creando percorsi capaci di rispondere ai bisogni emergenti e di guardare al futuro.

Nel complesso, le risorse che Fondazione Cariplo ha messo a disposizione a favore dei giovani negli ultimi anni sono state molto consistenti: 103 milioni di euro di budget complessivo. Sono stati coinvolti complessivamente 516.868 giovani, con azioni distribuite su più aree di intervento e con periodi di riferimento differenti (dal 2007 al 2024, con un particolare impegno crescente dal 2021 in poi).

All’interno di questa visione, un ruolo centrale è svolto dalla Sfida ZeroNeet, lanciata per affrontare il fenomeno dei giovani che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi di formazione. Con questa sfida, Fondazione Cariplo costruisce reti educative e formative, valorizza talenti inespressi e restituisce prospettive a chi rischia di restare ai margini. Non si tratta solo di contrastare una fragilità sociale, ma di investire su nuove energie, creando opportunità di crescita e inclusione che trasformano i giovani da spettatori passivi a protagonisti del cambiamento.

Nel 2018 Fondazione Cariplo e Regione Lombardia hanno pubblicato un bando congiunto per sostenere il trasferimento di conoscenza nel settore dei materiali avanzati. L’iniziativa ha previsto un investimento complessivo di 6 milioni di euro (3,5 da Fondazione Cariplo e 2,5 da Regione Lombardia), destinati a organismi di ricerca e imprese. Con l’obiettivo di favorire la collaborazione tra ricerca e imprese, rafforzare la competitività del sistema produttivo lombardo e promuovere l’innovazione e la formazione di capitale umano qualificato, sono stati finanziati 10 progetti di ricerca che hanno coinvolto 19 imprese e 10 centri di ricerca in partenariato.

Il quaderno Materiali Avanzati

In collaborazione con Eva lab – Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, è online il quaderno “MATERALI AVANZATI – Risultati dei progetti finanziati dalla collaborazione tra Regione Lombardia e Fondazione Cariplo. Dall’analisi condotta emerge che lo strumento ha realizzato i suoi obiettivi: i progetti hanno accelerato il livello di maturità tecnologica delle soluzioni sviluppate, partendo da prove di concetto e raggiungendo, in qualche caso, alla messa in produzione della soluzione sviluppata. Inoltre, l’iniziativa ha stimolato efficacemente la collaborazione tra il mondo della ricerca e quello delle imprese, favorendo un dialogo e relazioni di lungo termine, e ha promosso la formazione di figure professionali altamente qualificate.

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