TIPO

Con scadenza.

SOSTEGNO FORNITO

Il budget a disposizione del presente bando ammonta a 2.000.000 €, di cui 1.000.000 € stanziati dalla Fondazione Cariplo e 1.000.000 € stanziati dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

OBIETTIVO

Favorire la progettazione e la realizzazione di strategie e processi di transizione digitale e consolidare la cultura e le competenze dell’innovazione digitale negli enti operanti nell’economia sociale.

Premessa

Il Bando è realizzato e promosso congiuntamente dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, tramite la Missione Accelerare l’innovazione, e dalla Fondazione Cariplo, nell’ambito della linea di mandato 4 “Creare le condizioni abilitanti al rafforzamento delle comunità”.

Elementi di contesto e di scenario

L’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) 2021 colloca l’Italia al 18° posto tra i 27 Stati membri. Una situazione generale, dunque, che rischia di ridurre la competitività del Paese, anche se negli ultimi anni si è registrato un miglioramento grazie soprattutto alla maggiore attenzione politica e all’adozione di documenti programmatici, in linea con gli indirizzi europei, come il Piano Italia 2026 che ha definito la strategia digitale e tecnologica del Paese, all’interno del quale sono confluiti gli obiettivi e priorità della missione 1 del PNRR e del Fondo per la Repubblica Digitale.

In termini di miglioramento, sul fronte della connettività e dell’integrazione delle tecnologie digitali in questi ultimi anni sono stati compiuti passi avanti, raggiungendo rispettivamente un 7° e un 8° posto, mentre il fattore che pesa di più sulla rilevazione DESI è il capitale umano, con un 25° posto: solo il 46% delle persone fra i 16 e i 74 anni ha competenze digitali almeno di base e solo il 3,8% degli occupati è specializzato in Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC).

A livello europeo si è riscontrata una sempre maggiore attenzione verso una transizione digitale che contribuisca a una società e a un’economia eque e inclusive, ponendo quindi al centro le persone, sostenendo solidarietà e inclusione, garantendo sicurezza, partecipazione, libertà di scelta, e promuovendo la sostenibilità e la transizione verde.

La Twin transition è la trasformazione voluta e indirizzata dalla Commissione Europea. Si tratta della sinergia tra la trasformazione digitale e quella ecologica-ambientale, una spinta alla modernizzazione dei processi produttivi attraverso lo sviluppo di soluzioni sostenibili, a basso impatto ambientale e ad alto impatto di evoluzione sociale.

Alla base di questa visione c’è la convinzione che l’innovazione tecnologica e il digitale hanno un impatto trasversale, in grado di efficientare i processi intra-organizzativi e inter-organizzativi attraverso l’integrazione delle filiere di prodotti e servizi e di creare ecosistemi digitali che abilitano la sostenibilità ambientale.

In questo senso, la Twin transition collega i target di digitalizzazione agli SDGs dell’Agenda Onu 2030, connubio che è anche uno dei pilastri portanti dell’European Green Deal.
Anche secondo il World Economic Forum la digitalizzazione ha un ruolo chiave nel sostenere l crescita sostenibile, in anni decisivi per l’azione sui cambiamenti climatici.

Un ruolo importante in tal senso può essere svolto dall’economia sociale: sul territorio europeo esistono circa 8 milioni di organizzazioni che lavorano nel settore dell’economia sociale, le quali impiegano più di 13,6 milioni di persone, occupando il 6% circa della forza lavoro totale. La Commissione Europea ha adottato un Piano d’Azione per l’Economia sociale 5 per un suo sostegno e sviluppo tra i Paesi membri, affermando le potenzialità della stessa per la concreta attuazione del pilastro europeo sui diritti sociali, per il raggiungimento di obiettivi di carattere ambientale ed economico-occupazionale, e riconoscendole un ruolo importante, in termini di equità e inclusività, anche nelle transizioni verde e digitale.

In Italia, sono oltre 360.000 le organizzazioni non profit, tra associazioni, imprese, cooperative sociali, fondazioni, con oltre 870.000 dipendenti e più di 4,6 milioni di volontari6. Il Nord-Ovest, costituito dai territori di riferimento della Fondazione Cariplo e della Fondazione Compagnia di San Paolo (Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta), presenta dati rilevanti rispetto alla presenza di organizzazioni non profit (sono oltre 100.000, il 27% del dato nazionale) con una media di 2,9 dipendenti, superiore alla media italiana. Considerando il rapporto tra non profit e digitalizzazione, occorre riconoscere che in questi anni all’interno della crescita generale nell’uso delle tecnologie digitali, anche le istituzioni non profit hanno registrato miglioramenti: secondo i recenti rilevamenti ISTAT, nel 2021 quattro istituzioni non profit su dieci presentano un livello «base» di digitalizzazione, caratterizzato dalla connessione a internet e da una contenuta propensione all’utilizzo del digitale per finalità comunicative o di collaborazione; quasi un terzo mostra un livello più maturo, attraverso l’utilizzo di soluzioni digitali per la realizzazione di attività e di relazione con i propri utenti. Sempre secondo le rilevazioni ISTAT, sono ancora poche (17,7%) le istituzioni non profit che si avvalgono di uno specialista ICT e ancor meno quelle che adottano servizi di cloud computing, tecnologie avanzate e strumenti di analisi di big data. Le principali barriere alla transizione digitale risultano essere la mancanza di risorse, di competenze digitali nel personale e di conoscenza sulle tecnologie da adottare, come risulta anche da report internazionali.
A fronte di ciò, per quanto, soprattutto a partire dall’emergenza COVID-19, vi sia stata quindi un’accelerazione di alcuni processi, resta cruciale che, ai fini dello sviluppo delle organizzazioni, la dimensione dell’innovazione tecnologica e digitale venga affrontata in termini sistemici e strategici.

La transizione digitale implica infatti profonde ricadute sulle attività degli operatori dell’economia sociale, comportando mutamenti di processo e operativi: essa favorisce la nascita di nuove forme organizzative e nuovi servizi e promuove sia una maggiore consapevolezza nelle decisioni strategiche sia la creazione di nuove relazionalità con le comunità di riferimento. In questa prospettiva, l’economia sociale è chiamata a prendere parte ai processi di trasformazione indotti dalla rivoluzione tecnologica, per dotarsi sia di strumenti e pratiche capaci di renderla maggiormente resiliente rispetto agli shock esterni, sia di nuove interpretazioni per affrontare le nuove sfide sociali contemporanee.

Sia la Fondazione Cariplo sia la Fondazione Compagnia di San Paolo hanno tra i propri obiettivi strategici quello di intervenire sul capacity building e sullo sviluppo organizzativo degli enti del terzo settore.

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