AGER – AGroalimentare E Ricerca è un’iniziativa filantropica promossa da un consorzio di 18 Fondazioni di origine bancaria, con Fondazione Cariplo nel ruolo di capofila. 

Avviato nel 2008, AGER sostiene ricerca scientifica ad alto impatto applicativo nel settore agroalimentare italiano, con lo scopo di rafforzare la competitività delle filiere agroalimentari attraverso l’innovazione e garantire la sostenibilità delle produzioni agricole italiane. 

Le iniziative e i risultati delle prime tre edizioni di AGER

Nel corso delle prime due edizioni, svolte rispettivamente dal 2008 al 2015 e dal 2016 al 2022, sono stati sostenuti complessivamente 32 progetti multipartner e caratterizzati da un forte carattere multidisciplinare. L’obiettivo primario di questi interventi era di favorire lo sviluppo e l’adozione di tecnologie e soluzioni agronomiche innovative, specificatamente rivolte a otto settori strategici dell’agroalimentare italiano: cerealicoltura, ortofrutticoltura, zootecnia, vitivinicoltura, acquacoltura, olivicoltura, agricoltura di montagna e produzioni lattiero-casearie.

A partire dal 2021 ha preso il via la terza edizione di AGER, con un focus ancora più marcato sul sostegno alla ricerca e all’innovazione orientate a una produzione agricola sostenibile. In questa fase, particolare attenzione è stata dedicata all’ottimizzazione nell’uso delle risorse naturali e alla capacità di affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici.

Uno degli interventi di rilievo di questa terza edizione è rappresentato dal bando “Dal suolo al campo”, grazie al quale sono stati finanziati tre progetti mirati allo studio approfondito del microbioma del suolo. L’obiettivo di tali ricerche è quello di valorizzare il ruolo dei microrganismi nella promozione della salute e della fertilità dei terreni agricoli italiani, migliorando al contempo l’efficienza nell’utilizzo di acqua e nutrienti.

Alla fine del 2024 è stato inoltre promosso il bando “Colture Proteiche: innovazioni per un’alimentazione sostenibile”, pensato per sostenere attività di ricerca su nuove tecnologie e processi produttivi volti a migliorare la qualità e la sostenibilità delle colture leguminose. Il fine ultimo di questa iniziativa è duplice: da un lato, favorire la diversificazione delle fonti proteiche nella dieta, dall’altro, promuovere un incremento dell’utilizzo di proteine di origine vegetale, in linea con le più attuali esigenze di sostenibilità alimentare.

Nel complesso, l’intervento delle Fondazioni a sostegno del settore agroalimentare cuba oltre 39 milioni di euro.

Per approfondimento si può rimandare alla pagina del sito AGER: https://progettoager.it/chi-siamo/ 

Un approccio anticipatore e collaborativo nella ricerca agroalimentare

Nel corso dei suoi quasi 18 anni di attività, AGER ha sostenuto progetti caratterizzati da approcci, tematiche e finalità tra loro molto diversi. Questa varietà ha rappresentato un punto di forza, consentendo di affrontare le sfide emergenti del settore agroalimentare italiano e di rispondere in modo dinamico ai bisogni delle filiere.

Un elemento distintivo degli interventi finanziati da AGER è stato la loro capacità di anticipare temi di ricerca che oggi sono diventati centrali nell’agenda agricola europea. Tra questi si possono annoverare il contrasto ai cambiamenti climatici, la promozione dell’economia circolare e la tutela degli aspetti salutistici e nutrizionali del cibo. Tali scelte hanno permesso ad AGER di posizionarsi come un attore all’avanguardia, capace di guidare l’innovazione a livello nazionale.

Attraverso i bandi, AGER non si è limitata a finanziare la ricerca, ma ha promosso attivamente modelli di collaborazione tra ricercatori e attori delle filiere produttive. L’obiettivo è stato quello di incentivare la co-generazione di conoscenza e garantire la trasferibilità delle innovazioni al mondo produttivo, così da realizzare impatti concreti e duraturi sul settore agroalimentare.

Guardando al futuro, il valore aggiunto di AGER non si esaurisce nei risultati scientifici ottenuti. La vera forza risiede nella capacità di costruire una comunità di intenti che coinvolge Fondazioni, ricercatori e territori. Questa rete di relazioni, basata su fiducia e condivisione, rappresenta la chiave per affrontare e vincere collettivamente le sfide dell’agroalimentare e per promuovere un’innovazione realmente sostenibile.

REFERENTE DI PROGETTO

Valentina Cairo

Project manager

Valentinacairo@fondazionecariplo.it

02 6239 214

Riccardo Loberti

Responsabile comunicazione

comunicazione@progettoager.it

Generare conoscenza per ridurre le disuguaglianze.

TIPO

Con scadenza.

SOSTEGNO FORNITO

€ 2.300.000

OBIETTIVO

Generare nuova conoscenza per ridurre le disuguaglianze e favorire lo sviluppo di società più inclusive.

PRINCIPALI LIMITI DI FINANZIAMENTO

Contributo compreso tra € 100.000 e € 200.000

Premessa

Il bando INEQUALITIES RESEARCH – Generare conoscenza per ridurre le disuguaglianze è un bando con scadenza che si inserisce nella linea di mandato “Ridurre le disuguaglianze intervenendo sulle diverse forme di povertà e fragilità”.

Contesto

Come ampiamente riconosciuto il costante proliferare delle disuguaglianze rappresenta uno fra i principali ostacoli per il benessere delle persone, la coesione sociale e il progresso della collettività.

La salute, l’istruzione, il reddito, la provenienza geografica, la sicurezza personale, l’accesso al mondo del lavoro e la capacità di partecipare al processo decisionale sono solo alcuni esempi delle possibili dimensioni di disuguaglianza che oggigiorno tendono a verificarsi sempre più secondo una logica additiva e complessa. Questa situazione, già di per sé articolata, si è ulteriormente aggravata a seguito delle crisi internazionali più recenti legate alla pandemia e alle guerre in Ucraina e Palestina, peggiorando il profilo delle disparità a livello multidimensionale.

Nel 2023, poco più di 2,2 milioni di famiglie (8,4% del totale) e quasi 5,7 milioni di individui (9,7%) si trovavano in povertà assoluta, con una maggiore incidenza tra le famiglie con almeno uno straniero (30,4%) rispetto a quelle composte solo da italiani (6,3%). La povertà relativa riguardava il 10,6% delle famiglie (oltre 2,8 milioni) e il 14,5% degli individui (8,5 milioni), in leggero aumento rispetto al 2022. I minori in povertà assoluta rappresentavano il 13,8%, valore più elevato della serie storica dal 2014. Complessivamente, sempre nel 2023, il 22,8 % della popolazione si trovava a rischio povertà o esclusione sociale. Questo dato è risultato leggermente in calo rispetto al 2022 (24,4%). Da notare, però, il lieve aumento della grave deprivazione materiale e sociale (4,7%). Nel 2022, il reddito medio familiare è aumentato nominalmente (+6,5%), ma diminuito in termini reali (-2,1%) a causa dell’inflazione, mentre il reddito delle famiglie più ricche era 5,3 volte superiore a quello delle più povere.

L’esperienza italiana presenta elementi peculiari e potenzialmente utili per riflettere ed elaborare modelli validi anche a livello internazionale. Infatti, l’Italia, non solo per le sue caratteristiche geografiche, è unanimemente riconosciuta come un complesso mosaico territoriale che vede la compresenza di città e aree rurali, grandi metropoli, piccoli centri e aree interne.

Fra le principali sfide che attendono il nostro Paese rientra lo sviluppo di una società più equa ed accessibile, capace di riconoscere a tutti gli individui – indipendentemente dalle loro condizioni economiche, sociali, territoriali, culturali e/o di genere – piena dignità in termini di cittadinanza così che, tutti i cittadini, possano contribuire attivamente allo sviluppo civile, sociale e culturale dei territori e delle comunità.

Fondazione Cariplo sostiene le amministrazioni comunali che intendono sviluppare una food policy urbana tramite un percorso di crescita e pianificazione. Nel luglio 2014, il Comune di Milano e Fondazione Cariplo hanno sottoscritto un accordo per definire e adottare le Food Policy della città di Milano. Gli obiettivi individuati vertono intorno a cinque priorità: garantire l’accesso al cibo sano, promuovere la sostenibilità delle produzioni, favorire l’educazione alimentare, contrastare lo spreco alimentare e sostenere la ricerca scientifica.

In questo ambito, il Comune e la Fondazione Cariplo svolgono funzioni di coordinamento, stimolo e facilitazione rispetto alle diverse forme di innovazione sociale, tecnologica e organizzativa conformi ai principi della Food Policy e utili alla realizzazione dei suoi indirizzi. Nel tempo, la Food Policy di Milano ha prodotto alcuni importanti risultati, tra cui la fornitura quotidiana di pasti caldi nelle mense scolastiche a circa 75.000 bambini, la riduzione delle emissioni di CO₂ nella ristorazione scolastica del 34% e l’attivazione di otto Hub di Quartiere dedicati alla lotta contro lo spreco alimentare.

Il modello adottato a Milano è stato successivamente esteso anche alla città di Bergamo, dove dal 2019 è attivo un processo simile di definizione e implementazione della Food Policy, caratterizzato da una forte dimensione locale, l’approvazione di un manifesto cittadino, l’inserimento nelle linee programmatiche e la creazione di una rete territoriale per contrastare lo spreco alimentare.

Il tema delle Food Policy ha ormai assunto una dimensione sovralocale. In occasione di Expo 2015, Milano ha promosso e sottoscritto, insieme a oltre cinquanta sindaci internazionali, il Milan Urban Food Policy Pact (MUFPP). Attualmente, il MUFPP conta più di 270 città firmatarie, rappresentando una popolazione superiore a 500 milioni di persone. Milano è riconosciuta per il suo ruolo nelle politiche alimentari urbane. Fondazione Cariplo continua a sostenere l’iniziativa con l’obiettivo di aumentare la capacità delle città nella gestione delle sfide alimentari e promuovere modelli adattabili e replicabili in diversi contesti.

Nel 2023 Fondazione ha lanciato il progetto InnovaWelfare con l’obiettivo di potenziare la capacità di innovazione degli attori non profit attivi nel sistema del welfare per migliorare le risposte ai bisogni nel breve e medio-lungo periodo. Il Progetto è promosso congiuntamente dall’Area Servizi alla Persona e dall’Area Ricerca Scientifica, insieme a Cariplo Factory srl società benefit e Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore, e si sviluppa su tre assi di lavoro: 

i) un Osservatorio Tecnologico;

ii) il Bando InnovaWelfare per accompagnare gli enti non profit nella sperimentazione di soluzioni innovative abilitate dalla tecnologia e/o dal digitale;

iii) attività di Impact Investing per fornire un ulteriore accompagnamento delle migliori soluzioni sperimentate sul Bando.

Nell’ambito dell’Osservatorio l’Università degli studi di Bergamo ha realizzato una ricerca che ha delineato le opportunità offerte dalla tecnologia e dal digitale nell’innovare i servizi di welfare alla luce delle trasformazioni sociali in atto. Tramite le prime due edizioni del Bando sono stati sostenuti 17 progetti che implementano pilota e sperimentazioni di soluzioni tecnologiche per il miglioramento dei servizi di welfare. Sono in fase di valutazione eventuali investimenti delle migliori soluzioni sostenute dal bando.

Sulla base degli esiti delle azioni realizzate, Fondazione sta lavorando a un’evoluzione del Bando per continuare a sostenere le organizzazioni non profit che intendono migliorare i propri servizi di welfare tramite le nuove tecnologie.

Accompagnare i dottori di ricerca nelle fasi iniziali della loro carriera.

TIPO

A due fasi.

SOSTEGNO FORNITO

€ 8.000.000

OBIETTIVO

Supportare i dottori di ricerca nella costruzione della loro research identity attraverso il finanziamento di progetti.

PRINCIPALI LIMITI DI FINANZIAMENTO

Contributo massimo € 200.000

Premessa

Il bando “Giovani Ricercatori – Accompagnare i dottori di ricerca nelle fasi iniziali della loro carriera” è un bando a due fasi che si inserisce nella linea di mandato “Creare le condizioni abilitanti al rafforzamento delle comunità”.

Contesto

Il dottorato di ricerca rappresenta il più alto grado di istruzione dell’ordinamento accademico italiano. Tale percorso comporta un investimento di almeno tre anni ed è finalizzato ad acquisire un’autonoma capacità di ricerca scientifica, attraverso cui poter elaborare prodotti e processi innovativi con creatività e rigore metodologico.

Secondo il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea1, ad un anno dal conseguimento del titolo, il 40,7% dei dottori di ricerca desidera intraprendere la carriera accademica, in Italia o all’estero. Tuttavia, almeno nel nostro Paese, esistono ad oggi pochi programmi di finanziamento che aiutano a muovere i primi passi nel mondo della ricerca; mancano, infatti, strumenti per consolidare le competenze e favorire l’indipendenza dei più giovani.

Intervenire in questo ambito è quindi importante sia per il singolo ricercatore, sia per la comunità scientifica. Infatti, la ricerca non è un’attivitàindividuale, ma piuttosto il risultato del lavoro di team nei quali si bilanciano competenze e abilità differenti: da un lato, esperienza, relazioni sociali e capacità gestionali spesso possedute dai ricercatori strutturati e, dall’altro, originalità e innovatività tipiche dei più giovani.

Reclutare i vincitori dei grant dell’European Research Council per potenziare il sistema della ricerca locale

TIPO

Senza scadenza.

SOSTEGNO FORNITO

€ 900.000

OBIETTIVO

Potenziamento del contesto di ricerca locale.

PRINCIPALI LIMITI DI FINANZIAMENTO

Contributo massimo: € 300.000

Premessa

Il bando “ERC Attrattività – Reclutare i vincitori dei grant dell’European Research Council per potenziare il sistema della ricerca locale” è un bando senza scadenza che si inserisce nella linea di mandato “Creare le condizioni abilitanti al rafforzamento delle comunità”.

Contesto

Nel panorama dei finanziamenti europei alla ricerca, i bandi promossi dall’European Research Council (ERC) si caratterizzano per l’elevata competitività premiando solo gli scienziati migliori dotati di idee innovative. I dati relativi all’andamento delle call 20231 testimoniano che gli italiani sono molto competitivi, ma il nostro Paese si conferma poco attrattivo in termini di numero di ricercatori che decidono di svolgervi la propria ricerca.

Secondo le statistiche relative alla call ERC Starting Grant, su 400 vincitori, gli italiani sono 57 posizionando il nostro Paese al secondo posto dopo la Germania per numero di finanziamenti ottenuti. Tuttavia, osservando i dati relativi ai paesi ospitanti, solo 32 progetti verranno realizzati presso università e centri di ricerca italiani collocando il nostro Paese al quarto posto in graduatoria. Con riferimento alle statistiche relative alla call ERC Consolidator Grant, la performance del Paese è purtroppo peggiore: l’Italia conferma il secondo posto per numero di finanziamenti ottenuti a livello di singoli ricercatori ma precipita al settimo posto per numero di finanziamenti ospitati. Infatti, su 308 vincitori, gli italiani sono 36 ma solo 15 progetti si realizzeranno in Italia.

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