Origini e Partnership Strategica

Nel 2021, Fondazione Cariplo e Regione Lombardia hanno promosso il progetto “Skydeck Europa, Milano”, risultato di una sinergia tra l’Università di Berkeley e Cariplo Factory. L’obiettivo principale è sostenere la crescita di spin-off accademiche e startup innovative attraverso un programma strutturato che favorisce lo sviluppo imprenditoriale, la ricerca e il trasferimento tecnologico.

Missione e Valorizzazione dei Talenti

La missione distintiva di “Skydeck Europa, Milano” consiste nell’accompagnare i migliori talenti imprenditoriali, sia italiani che internazionali, in un percorso di formazione avanzata. Questo percorso è reso possibile grazie al coinvolgimento di scienziati, leader aziendali, esperti di tecnologia e investitori, che mettono a disposizione competenze e know-how per favorire la crescita delle startup selezionate.

Struttura del Programma di Accelerazione

Le attività di accelerazione si svolgono tra due poli di eccellenza: la Lombardia, con particolare riferimento a Milano presso il MIND Milano Innovation District, e a Berkeley, negli Stati Uniti. All’interno di questo programma, vengono valorizzate anche le competenze del sistema universitario locale, che, nella sua prima edizione, ha offerto alle startup un ricco ventaglio di opportunità: incontri di networking, workshop tematici, testimonianze di key speaker di rilievo e accesso ad infrastrutture laboratoriali all’avanguardia per il testing delle soluzioni tecnologiche.

Opportunità di Investimento 

Al termine del percorso di accelerazione, le startup hanno la possibilità di accedere a investimenti garantiti da investitori di lungo termine. Fino al 2024, il programma ha visto la conclusione di sei batch di accelerazione, con una partecipazione complessiva di oltre quattromila candidature. Gli investimenti nelle startup sono stati effettuati da Lendlease e Cariplo Iniziative, che ha successivamente trasferito gli accordi sottoscritti e le eventuali quote di startup a GDA Impact, un nuovo programma di investimenti promosso da Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore (FSVGDA) e dal fondo GDA Impact. 

TIPO

Con scadenza a due fasi.

SOSTEGNO FORNITO

€ 1.600.000

OBIETTIVO

Applicare il potenziale della tecnologia e/o del digitale per innovare i servizi di welfare in risposta all’evoluzione dei bisogni.

PRINCIPALI LIMITI DI FINANZIAMENTO

Contributo massimo € 220.000 (Linea 1) o € 90.000 (Linea 2) e non superiore all’80% dei costi.

Premessa

Il bando è emesso dall’area Servizi alla Persona e dall’area Ricerca scientifica e Trasferimento tecnologico di Fondazione Cariplo nell’ambito della linea di mandato 4 “Creare le condizioni abilitanti al rafforzamento delle comunità” con il supporto di Cariplo Factory S.r.l. Società Benefit e Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore (FSVGDA).

Contesto

Il welfare italiano si sta confrontando con diverse sfide: oltre alle criticità storiche che il sistema si trascina da tempo (ad esempio un impianto di servizi sottodimensionato con bassi tassi di copertura, il peso eccessivo dei trasferimenti monetari, la frammentazione delle risorse e delle responsabilità istituzionali, ecc..) ve ne sono di nuove legate ai cambiamenti socio-demografici e alle conseguenze delle crisi internazionali in atto.

Per capire la portata di queste sfide, basti pensare ai due principali fenomeni che, dal punto di vista demografico, stanno interessando il nostro Paese: la decrescita della natalità e l’invecchiamento della popolazione.

I nati nel 2023 sono stati 379 mila, l’undicesimo minimo storico di nascite di fila dal 2013. Il numero medio di figli per donna è pari a 1,20 contro 1,68 della Francia (uno dei paesi europei con il tasso di fecondità più alto). I ridotti tassi di natalità oltre a causare un assottigliamento delle famiglie e una minore capacità di cura, nel lungo periodo comporteranno anche una riduzione del gettito fiscale e il rischio di una compressione di risorse destinate ai sistemi di welfare. A questo fenomeno si affianca un processo diinvecchiamento con un’età media della popolazione di 46,6 anni. Gli ultrasessantacinquenni nel 2023 ammontavano a oltre 14 milioni individui, il 24,3% della popolazione totale contro il 24,1% dell’anno precedente.

Questi cambiamenti stanno innescando tensioni importanti sulla tenuta del sistema di welfare, che sono destinate ad aggravarsi alla luce delle previsioni demografiche per i prossimi anni. Diventa quindi ancora più urgente innovare i servizi per potenziarne la capacità di risposta e per fronteggiare il rischio di riduzione delle risorse disponibili.

Le nuove tecnologie e il digitale possono rappresentare, come già si sta verificando in altri settori, lo strumento abilitante delle innovazioni e dei cambiamenti che il settore del welfare dovrà provare ad implementare. Sono numerose le applicazioni a disposizione in tal senso, come ad esempio la sensoristica per il monitoraggio delle persone fragili, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito educativo e le piattaforme digitali che facilitano la conoscenza e l’accesso ai servizi. Innovazioni tecnologiche di questo tipo, già diffuse in altri ambiti, sono ancora marginali nell’ambito dei servizi di welfare ma potrebbero diventare un importante “driver” di cambiamento se capaci di integrarsi con la dimensione relazionale/comunitaria.

Azionamenti – Laboratorio di possibilità è un’iniziativa promossa da Fondazione Cariplo volta a contrastare la dispersione scolastica e a promuovere il successo formativo delle giovani generazioni. Il progetto si propone di sostenere studenti e studentesse nel riconoscimento delle proprie potenzialità e nell’elaborazione di percorsi di crescita personale e professionale, rafforzando al contempo il ruolo della scuola come spazio di opportunità, partecipazione e innovazione.

L’approccio adottato si fonda sull’apertura della scuola al territorio e alla comunità: imprese, enti, associazioni e professionisti vengono coinvolti in un’alleanza educativa più ampia, capace di offrire ai giovani esperienze significative di incontro, scoperta e sperimentazione. Gli studenti hanno così la possibilità di confrontarsi con modelli e storie di vita differenti, di riflettere sulle proprie attitudini e di mettere in pratica le proprie competenze attraverso attività laboratoriali e progettuali.

Il percorso è pensato per valorizzare le diverse forme di apprendimento e per stimolare la motivazione, la curiosità e l’autonomia degli studenti, favorendo il dialogo tra saperi teorici e pratici. In questo modo la scuola diventa un laboratorio di possibilità, dove ciascuno può trovare strumenti e risorse per costruire un proprio progetto di vita e di futuro.

Con un investimento complessivo di circa due milioni di euro, il progetto ha finora coinvolto ventidue scuole secondarie di primo e secondo localizzati nel territorio di intervento e si propone come modello volto a rafforzare l’efficacia delle politiche educative territoriali e a promuovere una cultura condivisa dell’innovazione e della partecipazione.

A partire dal 2021, Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon ETS hanno avviato una collaborazione strategica volta a sostenere la ricerca di base nel campo delle malattie rare, sia di origine genetica sia non genetica con l’obiettivo comune di ampliare le conoscenze sui geni e sui meccanismi molecolari ancora inesplorati, favorendo così lo sviluppo di nuove opportunità terapeutiche.

La ricerca di base, in particolare nell’ambito delle malattie rare, rappresenta un settore cruciale ma ancora poco sostenuto a livello di investimenti eppure, proprio da questo tipo di ricerca derivano molte delle scoperte che aprono la strada alla ricerca applicata e alla comprensione di patologie più diffuse.

L’iniziativa tra le due Fondazioni ha già portato alla pubblicazione di tre edizioni del bando congiunto attraverso la quale sono stati finora sostenuti 59 progetti di ricerca, per un valore complessivo di 14 milioni di euro, di cui 34 realizzati da organizzazioni attive nei territori di riferimento di Fondazione Cariplo.

L’originalità del modello – che sostiene lo studio di geni, famiglie geniche, proteine e molecole di mRNA di cui è ancora sconosciuta la funzione – è stata riconosciuta anche a livello internazionale, con una pubblicazione sulla rivista scientifica Drug Discovery Today (marzo 2024).

Nel 2024, le due Fondazioni hanno concluso la terza edizione del bando congiunto e, alla luce dei risultati positivi ottenuti, hanno deciso di rinnovare la collaborazione sottoscrivendo un secondo Accordo Quadro per il triennio 2025–2027, consolidando così un impegno condiviso a favore della conoscenza scientifica e dell’innovazione nel campo delle malattie rare.

Il progetto “Physician Scientist” nasce dalla collaborazione tra Fondazione Cariplo e Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, con l’obiettivo di innovare e potenziare i percorsi formativi per medici specializzandi interessati alla ricerca oncologica. Attraverso il finanziamento di trenta posizioni di dottorato distribuite su tre cicli, il programma intende promuovere la figura del Physician Scientist all’interno del sistema italiano, favorendo l’integrazione tra attività clinica e ricerca scientifica di eccellenza. 

Un percorso formativo UNICO NEL SUO GENERE

Il programma prevede una formazione dottorale di alto livello, con didattica frontale, attività per lo sviluppo di soft skills e la possibilità di periodi di ricerca all’estero. E’ rivolto a specializzandi in area medica interessati alla ricerca oncologica e presenta due caratteristiche peculiari. Innanzitutto, I partecipanti avranno l’opportunità di svolgere un’intensa attività di laboratorio presso istituti di ricerca di alto livello e titolari di finanziamenti AIRC. Secondariamente, per tutti gli anni del dottorato, è richiesto di destinare almeno il 20% del tempo in attività clinica. Questa struttura, ispirata ai migliori modelli internazionali, consente di sviluppare competenze interdisciplinari e di applicare le scoperte scientifiche direttamente nella pratica medica. L’inserimento in contesti di eccellenza e la stretta collaborazione tra università, istituti di ricerca e strutture cliniche garantiscono un’esperienza formativa completa e altamente qualificante.

LE COLLABORAZIONI ISTITUZIONALI

Fondazione Cariplo e Fondazione AIRC hanno individuato nell’Università di Milano e nella Scuola di Dottorato dell’European School of Molecular Medicine (SEMM) i soggetti più promettenti con cui realizzare questo intervento. In particolare, il Dottorato in “Medicina dei Sistemi” – la cui sede amministrativa è collocata presso l’Università degli Studi di Milano – vede coinvolte sei università consorziate (Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi di Trento, Università degli Studi di Università di Torino, Università degli Studi di Bari, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Hunimed University di Milano) e otto Istituti di ricerca localizzati in tutta Italia. L’articolazione territoriale consente di raggiungere gli specializzandi di tutte le regioni italiane avviando un programma su scala nazionale. Inoltre, grazie all’aggregazione di competenze e alla condivisione di risorse e infrastrutture, il Dottorato in Medicina dei sistemi è riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca come Dottorato di Ricerca di Interesse Nazionale.

IMPATTO E PROSPETTIVE

Il progetto “Physician Scientist” rappresenta un modello innovativo per la formazione di medici-ricercatori in Italia, con l’ambizione di creare una nuova figura professionale capace di coniugare eccellenza clinica e ricerca scientifica. L’iniziativa mira a formare, infatti, una generazione di medici-ricercatori capaci di trasferire rapidamente i risultati della ricerca al letto del paziente, contribuendo all’innovazione della medicina di precisione e al progresso della cura oncologica. Oltre a sostenere finanziariamente l’iniziativa, Fondazione Cariplo e Fondazione AIRC sono impegnate anche in attività di comunicazione e advocacy per promuovere il riconoscimento istituzionale del Physician Scientist. L’obiettivo a lungo termine è favorire l’istituzione della figura del Dirigente medico di ricerca e valorizzare le competenze acquisite dai partecipanti, facilitando il loro inserimento in ruoli chiave all’interno del sistema sanitario e della ricerca.

A causa della sua posizione geografica e delle sue caratteristiche morfologiche, l’Italia è particolarmente esposta a fenomeni di dissesto idrogeologico, come frane e alluvioni. 

Secondo i dati ISPRA, il 93,9% dei comuni italiani presenta rischi legati a frane, alluvioni o erosione costiera; 1,3 milioni di persone vivono in aree a rischio frane e 6,8 milioni in zone soggette ad alluvioni. Anche il territorio di riferimento della Fondazione Cariplo manifesta criticità legate a entrambi i fenomeni, con frequenti frane lungo l’arco alpino e appenninico e alluvioni nelle aree di pianura. 

Le conseguenze sono rilevanti sia dal punto di vista emotivo che economico, con danni alle attività produttive, alle infrastrutture e alle abitazioni. Fattori come i cambiamenti climatici, che intensificano gli eventi meteorologici estremi, l’urbanizzazione non sostenibile, la gestione inadeguata delle risorse idriche e la fragilità delle infrastrutture aggravano ulteriormente la situazione. 

In questo scenario nasce il Progetto Territori Sicuri, che punta a sostenere la ricerca locale per prevenire, monitorare e gestire il rischio idrogeologico, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza e il benessere delle comunità esposte a frane e alluvioni. Grazie alla collaborazione tra comunità scientifica, enti pubblici locali e organizzazioni con competenze specifiche nel settore, verranno ideate soluzioni innovative per il monitoraggio, modelli previsionali accurati e sistemi di supporto alle decisioni, utili a guidare le scelte strategiche nella gestione del rischio.

L’intervento pluriennale sviluppa un impianto di ricerca partecipata articolato in due fasi. Nella prima fase (2024) è stato pubblicato un bando per selezionare almeno due progetti dedicati alla gestione del rischio frane e almeno due focalizzati sul rischio alluvioni, con l’obiettivo di sostenere soluzioni innovative trasferibili in altri contesti. 

La seconda fase vedrà i progetti fellow collaborare con i pilota per trasferire e adattare le strategie di maggior successo in territori con problematiche simili, oppure valorizzare le sperimentazioni grazie alle specificità locali. 

I quattro progetti pilota, finanziati nel 2024, mirano a sviluppare e adottare soluzioni innovative per affrontare il rischio di frane e alluvioni in siti sperimentali. Le iniziative sono partite nel 2025 e saranno implementate nei territori di Brescia, Bergamo, Verbano-Cusio-Ossola, Milano e Lecco. 

La seconda fase, dedicata al trasferimento delle soluzioni più efficaci ai progetti fellow, è prevista per il 2027.

I quattro progetti vincitori della fase I

Ambito Alluvioni

  • Titolo del Progetto: MOHYCAM Modified HYdrogeological hazards under complex ClimAte and environmental conditions: Monitoring activities and mitigation strategies

Organizzazione: Politecnico di Milano

Località di intervento: Verbano-Cusio-Ossola

Partenariato: Comune di Macugnaga, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Milano

Descrizione

La Comunità di Macugnaga (sita nell’alta valle Anzasca, sotto la parete est del Monte Rosa) è interessata da alluvioni di forte intensità che creano notevoli danni. Tali alluvioni sono legate alla presenza del fiume Anza che ha origine dal Ghiacciaio del Belvedere e che incombe sull’abitato. Negli ultimi anni questi fenomeni sono diventati frequenti e dannosi in particolare per la presenza di notevoli quantità di detrito che derivano dalla disgregazione del permafrost e dalla destabilizzazione delle morene glaciali. Il progetto mira a studiare e a predire questi fenomeni tramite l’utilizzo di approfondite indagini idrogeologiche e di dinamica del ghiacciaio. Inoltre il progetto prevede la definizione di strategie e azioni per coinvolgere, sensibilizzare e formare la comunità di Macugnaga che è risultata essere poco pronta di fronte agli ultimi eventi calamitosi.

  • Titolo del Progetto: DROP: co-designed Decision support system and solutions for flood Resilience with and fOr People

Organizzazione: Politecnico di Milano

Località di intervento: Milano

Partenariato: Comune di Bellinzago Lombardo, Comune di Cambiago, Comune di Gessate, Comune di Masate, Eurac Research, University of Potsdam

Descrizione

La comunità scientifica e le organizzazioni intergovernative hanno evidenziato da diversi anni la necessità di un cambiamento nella tradizionale gestione del rischio. È necessario passare da un approccio basato sul solo controllo dei fenomeni naturali a un approccio finalizzato anche all’adattamento dei territori e delle comunità esposte; alla coesistenza tra attività antropica e fenomeni alluvionali. Questo adattamento non può avvenire senza il coinvolgimento attivo dei cittadini, e l’accettabilità delle soluzioni individuate da parte della comunità. Obiettivo di DROP è quello di fornire agli enti coinvolti nella gestione del rischio alluvionale, a livello regionale e locale, nuovi strumenti per definire e scegliere, in modo partecipato, misure di mitigazione che siano in grado di supportare l’adattamento dei territori e delle comunità. Il progetto lavorerà su due livelli, integrando la realizzazione di misure strutturali sostenibili con l’adozione di misure non- strutturali.

Ambito Frane

  • Titolo del Progetto: RESILIENT – Risk Evaluation and Smart Implementation of Landslide monItoring by citizen Engagement and New Technologies

Organizzazione: Università degli Studi di Milano – Bicocca

Località di intervento: Bergamo/Brescia

Partenariato: Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, Comunità Montana del Sebino Bresciano, Fondazione GEM, ISPRA, Politecnico di Milano 

Descrizione

L’integrazione di tecnologie di monitoraggio e modellazione innovative, con strumenti di intelligenza artificiale in un approccio Digital Twin, migliorerà l’accuratezza e l’affidabilità delle previsioni e della valutazione del rischio di frana. Questa integrazione porterà a una valutazione e gestione del rischio più efficace anche per analisi multirischio. Le azioni di citizen science consentiranno il coinvolgimento delle comunità, migliorando la credibilità, la consapevolezza e la preparazione attraverso la partecipazione attiva, diminuendo l’esposizione al rischio anche tenendo conto degli aspetti psicologici nella valutazione individuale e sociale del rischio. Il sito pilota (valle Camonica, Iseo, Lombardia) consente di partire da conoscenze e monitoraggi esistenti (a scala locale e regionale). Le amministrazioni pubbliche e gli stakeholders coinvolti come partner e nell’Advisory Board assicurano un forte legame col territorio e con le necessità di gestori e amministratori.

  • Titolo del Progetto: TWINFALL- digital TWIN for rock FALL and flow in response to a climate change scenario

Organizzazione: Politecnico di Milano

Località di intervento: Lecco

Partenariato: Comune di Abbadia Lariana, Comune di Ballabio, Comune di Lecco, Comune di Mandello Del Lario, CNR – Istituto di Matematica Applicata e Tecnologie informatiche, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 

Descrizione

Con il cambiamento climatico, le aree prealpine dovranno affrontare sfide sempre più complesse legate al dissesto idrogeologico. Le ricerche del CNR hanno evidenziato che i fenomeni più critici in queste zone saranno frane di crollo e colate detritiche. Per affrontare queste problematiche, il progetto svilupperà dei digital twin su casi specifici, integrando modellazione numerica avanzata e sistemi di monitoraggio innovativi. Questi digital twin permetteranno agli Enti Territoriali, responsabili della gestione del dissesto idrogeologico, di avere strumenti predittivi più accurati per pianificare misure di mitigazione, attuare evacuazioni preventive e predisporre interventi ingegneristici mirati. Grazie all’integrazione tra simulazioni numeriche e dati in tempo reale, sarà possibile migliorare la gestione del territorio, proteggere la popolazione e le infrastrutture, e ridurre i rischi associati a questi fenomeni.

Il progetto SI – Scuola Impresa Famiglia è nato nel 2018 come un’azione strategica nell’ambito dell’innovazione della scuola con l’obiettivo di facilitare e potenziare la transizione degli studenti degli istituti tecnici a settore tecnologico nel Mondo del Lavoro, caratterizzato oggi dalla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”.

Attraverso una mappatura delle esigenze del territorio e delle scuole, Fondazione Cariplo agisce concretamente per l’aggiornamento delle dotazioni laboratoriali scolastiche e sostiene la formazione tecnica specifica per il personale docente, per rendere più coerente e attualizzare l’offerta formativa didattica con le esigenze delle imprese manifatturiere e del sistema delle professioni.

Il Progetto SI ha finora coinvolto 76 Istituti statali e paritari della scuola secondaria di secondo grado a settore tecnologico con almeno un indirizzo tra:

  • meccanica, meccatronica ed energia;
  • elettronica ed elettrotecnica;
  • informatica e telecomunicazioni

presenti nel territorio di intervento della Fondazione.

L’investimento complessivo di 1,5 milioni di euro di Fondazione Cariplo ha permesso di donare alle scuole oltre 60 soluzioni tecnologiche all’avanguardia e 5000 ore di formazione per il personale docente, grazie al coinvolgimento e alla partecipazione al progetto di 36 aziende leader del settore 4.0 che rappresentano il cuore tecnologico dell’iniziativa.

A partire dall’esperienza che gli studenti hanno maturato all’interno dei nuovi laboratori aggiornati e per stimolare la propensione all’innovazione continua, nel mese di maggio 2019 è stato lanciato un concorso tra le scuole aderenti al progetto SI per la realizzazione di prototipi funzionali: la competizione “SI_Fabbrica” ha permesso agli studenti di partecipare ad una ulteriore esperienza formativa innovativa, elemento caratterizzante di tutta l’iniziativa del Progetto SI.

L’estensione, nel 2020, del Progetto SI agli Istituti di Istruzione Superiore di secondo grado che presentano l’indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” nasce da un’analisi del contesto nazionale dal quale emerge che l’Industria 4.0 ha pervaso anche questo distretto. Con questo recente sviluppo del Progetto si intende incoraggiare una platea ancora più ampia di Istituti in un’ottica di nuovi fabbisogni formativi che necessariamente devono dialogare con le aree tecnologiche strategiche per l’innovazione e la competitività del territorio di riferimento.

CariploCREW, Codesign for REhabilitation and Wellbeing, è una azione di Fondazione Cariplo finalizzata alla ricerca e alla realizzazione di soluzioni tecnologiche innovative per la abilitazione, riabilitazione e il benessere di persone con fragilità o disabilità temporanee, permanenti o legate all’avanzare dell’età.

cariploCREW assume come punto di partenza il paradigma della Ricerca e Innovazione Responsabile – RRI, volto a sviluppare ricerca e innovazione in modo inclusivo e orientato a rispondere alle esigenze della società.

Dal 2015 ad oggi, le attività di cariploCREW si sono sviluppate attraverso

  • il Progetto cariploCREW
  • la cariploCREW Call.


Il Progetto cariploCREW 

Il Progetto cariploCREW è volto a migliorare la qualità della vita delle persone che vivono in una condizione di fragilità, attraverso la ricerca, lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che possano supportare in tutti gli ambiti di vita le persone, i familiari e i caregiver.

Per raggiungere questo obiettivo si è scelto di adottare un approccio globale, integrato e multidisciplinare, che si fonda sul confronto tra conoscenze tecnico-scientifiche, conoscenze mediche e conoscenze attinenti ad altre dimensioni della vita personale, quali ad esempio quelle sociali o psicologiche e relazionali.

Le tecnologie devono arrivare al mercato, essere accessibili e rispondere a esigenze concrete delle persone con fragilità: per arrivare a questo, è stato deciso di sperimentare il metodo della coprogettazione e del codesign nel corso di tutte le attività progettuali.


Il metodo del Progetto cariploCREW 

Per la realizzazione del progetto è stata costituita una Cabina di Regia, formata da Fondazione Cariplo e da Triwù, la società che si è occupata della facilitazione dei gruppi di lavoro e della comunicazione interna ed esterna del progetto. Fondazione Cariplo ha costituito l’Advisory Board  con Luca Leone (Università Cattolica del Sacro Cuore), Matilde Leonardi (Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta” ) e Franco Molteni (Ospedale Valduce “Villa Beretta”), per la validazione del metodo adottato e il monitoraggio delle fasi progettuali.

L’attività ha affrontato cinque diversi ambiti tematici, considerati “promettenti” rispetto alle ipotesi progettuali:

  • Disabilità neuromotorie pediatriche
  • Pratica motoria e disabilità
  • Integrazione scolastica e autismo
  • Ambienti di vita per una nuova autonomia
  • Ambienti di vita per mantenere l’autonomia con l’avanzare dell’età

Ogni singolo ambito tematico ha dato vita ad un laboratorio, al quale hanno partecipato stakeholder provenienti da:

  • Imprese e start up
  • Educazione e formazione, formale e informale
  • Società civile e terzo settore
  • Ricerca e clinica
  • Policy maker

Nei laboratori è stato sperimentato il metodo della coprogettazione: tutti i gruppi di interesse sono stati coinvolti in un percorso finalizzato all’individuazione di una soluzione che possa rispondere ai bisogni dell’utilizzatore finale.


Le fasi del Progetto cariploCREW 

Il progetto, ancora in corso si è sviluppato in diverse fasi:

Nella Fase 0 (giugno 2014 – marzo 2015) la Cabina di Regia ha deciso le aree di intervento successivamente individuando e coinvolgendo gli stakeholder.

Nella Fase 1 (marzo – dicembre 2015), sono stati sviluppati cinque Laboratori tematici. L’esito delle attività dei Laboratori sono otto concept, descritti attraverso altrettanti piani di progetto finalizzati allo sviluppo del prototipo, finanziato da Fondazione Cariplo. I partecipanti hanno contribuito ai Laboratori a titolo gratuito, conferendo a Fondazione Cariplo la titolarità della proprietà intellettuale dei concept.

La Fase 2, nel 2016, è stata gestita da Fondazione Filarete ed è stata finalizzata alla costruzione di Business Plan, per facilitare il passaggio dal concept, al prototipo e al prodotto.

Al termine gli otto concept sono stati presentati a una Commissione di valutazione; di questi, sei sono stati selezionati per la fase di prototipazione.

La fase 3, ancora in corso, è dedicata alla realizzazione di sei prototipi:

CAMBIO, una carrozzina a costi contenuti, che grazie all’assetto variabile e al cambio di trazione consente l’utilizzo per la vita all’aria aperta e lo sport a livello amatoriale.

AQTIVO, un oggetto per favorire il galleggiamento e il nuoto in sicurezza per persone con disabilità. Pensato per far ritrovare a tutte le persone il piacere dell’autonomia in acqua, utile anche per facilitare la riabilitazione.

MOSAIC, un kit multimediale per accompagnare l’ingresso nella scuola primaria, primo grande momento di socializzazione, di bambini e bambine con disturbi dello spettro autistico.

GIOCABILE, un gioco per bambini con disabilità neuromotorie che favorisce il potenziamento delle competenze e delle capacità attraverso il gioco e il divertimento con gli amici e in famiglia.

BABY CREW, una seduta modulare e funzionale, in grado di favorire un assetto corretto per bambine e bambini con disabilità neuromotorie. Grazie alla modularità e al design curato, la seduta accompagna il bambino nella crescita e gli consente di partecipare alla vita familiare.

La fase di industrializzazione e di commercializzazione del prodotto/servizio sarà preceduta dalla formalizzazione di un accordo tra Fondazione Cariplo, i partecipanti alle fasi precedenti, le aziende coinvolte, volto a preservare il carattere innovativo, partecipato ed etico del progetto cariploCREW. Il primo accordo firmato, nel febbraio 2021, è stato con il gruppo di lavoro di MOSAIC, successivamente alla chiusura della sperimentazione.

Progetto cariploCREW, prime valutazioni

Dal 2014 ad oggi, l’approccio della Ricerca e Innovazione Responsabile è stato adottato in molti bandi di finanziamento, di enti pubblici e privati, che si rivolgono al mondo della ricerca e dell’impresa. Il coinvolgimento degli utilizzatori e dei cittadini è ormai quasi necessario nelle innumerevoli situazioni in cui si devono operare delle scelte e dei cambiamenti o prendere decisioni che avranno un impatto sociale.

Il percorso di CREW è stato complesso per la difficoltà di “mettere insieme” soggetti “forti” (università, CNR, la Fondazione stessa) e soggetti “deboli” (associazioni, cittadine e cittadini, liberi professionisti), con differenti mission, interessi e assetti societari o giuridici, nelle fasi contrattuali connesse al finanziamento, alla proprietà intellettuale, al riinvestimento degli utili.

Gli stakeholder, molti dei quali hanno seguito il progetto dalla Fase 1, hanno valutato positivamente la loro partecipazione al progetto, la condivisione di esperienze e conoscenze, la composizione dei gruppi di lavoro, apprezzando il carattere sperimentale e “pionieristico” del progetto CREW. Questi elementi sono emersi durante una sessione finale di valutazione, dedicata ai partecipanti.

I partecipanti al progetto cariploCREW

Imprese e start up

AB Medica Spa, Arduini Design – Milano, Cris Srl – Torino, Fifth Ingenium – Milano, Fumagalli Srl -Ponte Lambro (Como), Gruppo Legrand, I-maginary Srl – Milano, RAI – Torino, Road Runner Foot Engineering srl – Milano, We Make – Milano.

Educazione e formazione, formale e informale

Istituto Comprensivo Villasanta, Villasanta (Monza e Brianza), Scuola di Robotica – Genova,

TEACHC (Treatment and Education of Autistic and Communication Handicapped Children) – Milano.

Società civile e terzo settore

Associazione Bambini Cerebrolesi Lombardia Onlus – Milano, ANCeSCAO – Milano, Angsa, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici – Milano, Associazione Unità Spinale Niguarda Onlus – Milano, Fabula Onlus – Milano, Fondazione ASPHI Onlus – Bologna, Fight the Stroke – Milano, Parole Tue – Milano, Polisportiva Milanese 1979 Sport Disabili Onlus – Milano

Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare – Milano.

Ricerca e Clinica

ASST Ospedale Metropolitano Niguarda – Milano, Casa di Cura Domus Salutis – Brescia,

ASST Ospedale San Paolo – Milano, Centro Benedetta D’Intino Onlus – Milano, CNR – Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare – Milano, CNR – IPCB, Istituto per i Polimeri, i Compositi e i Biomateriali – Lecco, CNR – ICMATE, Istituto di Chimica della Materia Condensata e Tecnologie per l’Energia – Lecco, CNR – ITIA, Istituto di Tecnologie Industriali e Automazione – Milano, Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus – Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico – Milano, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta – Milano, INRCA-IRCCS – Ancona, IRCCS Eugenio Medea dell’Associazione “La Nostra Famiglia” – Bosisio Parini (Lecco), Istituto Villa Santa Maria -Tavernerio (Como), Politecnico di Milano – Dipartimento di Design Industriale – Milano,

Scuola Universitaria Superiore – Sant’Anna – Pisa, Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze dello Sport e Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Policy Maker

Direzione Generale Welfare, Regione Lombardia, Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia –Milano.


cariploCREW Call

Sulle base dell’esperienza del progetto CREW, nel 2019 Fondazione Cariplo ha lanciato la cariploCREW Call, con Filarete Servizi e il supporto di Fondazione UniMi, in partnership con Comune di Milano, Università degli Studi di Milano, Fondazione Giannino Bassetti, Assolombarda, Cluster Lombardo Scienze della Vita, Cariplo Factory, Italia Startup, Fondazione Vodafone, Polifactory, Nesta Italia, The Hub, Humans To Humans, Joint Innovation Hub.

La Call ha sostenuto Iniziative imprenditoriali e Progetti finalizzati a sviluppare prodotti e servizi innovativi che potessero arrivare al mercato con costi sostenibili e basati su tecnologie con TRL – livello di maturità tecnologica – uguale o maggiore di 3 (Proof of Concept o dimostrazione di fattibilità).

In premio un percorso di accelerazione e una giornata di networking per i primi 15 progetti selezionati, premi in denaro per un totale di 65.000 euro per i primi quattro progetti classificati e servizi per il business plan per i primi sei progetti (4 + 2).

Fondazione Cariplo ha voluto creare anche un contesto favorevole al confronto

La Call si è rivolta anche a enti e associazioni che si occupano di servizi per persone con disabilità e fragilità – i Partner Sociali -, perché potesse nascere una collaborazione tra chi sviluppa prodotti e servizi innovativi e chi dovrà utilizzarli.

Gli enti e le associazioni con queste caratteristiche hanno risposto al bando di accreditamento, rendendosi disponibili a trovare forme di collaborazione con i partecipanti alla CREW Call.

Le associazioni accreditate hanno partecipato alla giornata di networking: durante la giornata si sono confrontate circa 60 persone, in rappresentanza di più di 30 associazioni (Partner Sociali) e di 14 Iniziative imprenditoriali e Progetti.

Nel 2022 Fondazione Cariplo ha avviato un percorso strutturato per approfondire il tema delle disuguaglianze e sostenere la ricerca in questo ambito, lanciando il Bando “Inequalities Research” e realizzando il Primo Rapporto Disuguaglianze.

Il Rapporto rappresenta uno strumento prezioso per sviluppare una visione ampia e informata sul fenomeno, esplorandone di volta in volta diverse dimensioni e offrendo chiavi di lettura utili per l’azione.
Il Primo Rapporto Disuguaglianze, pubblicato a marzo 2023, ha analizzato le radici e le principali dimensioni da cui nascono le disuguaglianze di opportunità, evidenziando come esse non siano solo un ostacolo per i singoli individui, ma una perdita per l’intera comunità.

A due anni di distanza nel 2025, Fondazione Cariplo presenta il Secondo Rapporto Disuguaglianze, frutto di un percorso di ricerca e dedicato all’analisi delle disuguaglianze e alla valorizzazione del potenziale umano.

L’obiettivo è comprendere in profondità i fattori che limitano o favoriscono le possibilità di crescita delle persone e delle comunità, offrendo nuovi dati, analisi e prospettive per orientare le politiche e le azioni collettive.

La ricerca mette in luce come la condizione economica, la famiglia e il luogo di origine incidano fortemente sulla “fioritura personale”, ma anche come il mentor e la comunità svolgano un ruolo decisivo: il mentor è la scintilla che accende la crescita, la rete è l’ossigeno che la alimenta.
Ridurre le disuguaglianze richiede un impegno condiviso e la costruzione di ecosistemi di opportunità: solo un sistema capace di creare condizioni favorevoli consente alle persone di sviluppare pienamente il proprio potenziale.

Alleanza tra cinque Fondazioni europee – Fondazione Cariplo, Fundaçao Calouste GulbenkianFondation MérieuxNuffield Foundation e Volkswagen Stiftung – per sostenere le ricerche di studiosi africani contro le Neglected Tropical Diseases (NTDs), un gruppo di malattie ancora trascurate, sia dal punto di vista scientifico sia terapeutico, ma estremamente aggressive, visto che ne soffre un sesto della popolazione mondiale. Le NTDs affliggono le popolazioni povere – il 100% dei Paesi classificati come “a basso reddito” è colpito da almeno 5 NTDs contemporaneamente – che vivono in zone dal clima tropicale. Tra tutte le aree risulta particolarmente colpita  la zona dell’Africa Sub-Sahariana

Le Fondazioni hanno messo a budget 3 milioni di euro (di cui 850.000 da Fondazione Cariplo) da destinare, attraverso bando, a ricercatori africani junior e senior (tutti provvisti di Ph.D) vincolati ad attivare, nel corso degli studi, una mentorship con un istituto di ricerca europeo. Un modo, questo, per investire nel capitale umano africano e creare contestualmente una rete di collaborazioni transnazionale.

L’iniziativa è di elevato profilo scientifico: le borse di ricerca, infatti, sono assegnate attraverso un processo di peer review che soddisfa gli standard più rigorosi e che termina con un meeting finale di selezione. Premiati i progetti di ricerca che utilizzano un approccio metodologico trasversale e che approfondiscono determinati temi scientifici correlandoli alle specifiche esigenze locali. 

Nell’ambito del programma sono state implementate tre edizioni del bando “The African Fellowship Programme on “Neglected Communicable Tropical Diseases and Related Public Health Research”. La prima edizione, nel 2008, ha condotto al sostegno di 14 progetti di ricerca (con un impegno economico di 1,2 milioni di euro). Nel marzo 2009 è partita la seconda edizione, che si è conclusa a febbraio 2010 con l’assegnazione di altre 9 borse di ricerca (per l’ammontare di circa 1 milione di euro). La terza edizione, conclusasi nel febbraio 2012, ha assegnato ulteriori 10 borse di ricerca, per un impegno complessivo di oltre 800.000 euro

Il progetto rappresenta una grande opportunità per sviluppare la capacità “africana” di fare ricerca e porre le fondamanta per la sconfitta delle NTDs, malattie trascurate non perchè “rare”, ma perché, nonostante l’enorme diffusione, “dimenticate”. A testimonianza di ciò basti pensare che meno dell’1% dei 1393 principi attivi registrati tra il 1975 e il 2000 è associato alla cura di una NTDs.

Le NTDs, tuttavia, a differenza di altre malattie infettive, non hanno destato, salvo recenti eccezioni, l’interesse dei policy makers. L’iniziativa, quindi, è anche un’importante occasione di crescita per le Fondazioni aderenti al partenariato, in grado di porsi come leader del settore e centrare allo stesso tempo gli obiettivi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha individuato nelle NTDs un problema su cui richiamare l’attenzione della società globale.

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