Nove giovani scienziati di Lombardia e Veneto, che probabilmente saranno i volti nuovi della ricerca nel nostro paese, approderanno anche quest’anno al 63° Lindau Nobel Laureate Meetings, l’evento internazionale che da oltre sei decenni fa incontrare in Germania, nella cornice del Lago di Costanza, i più promettenti ricercatori con premi Nobel. Un appuntamento unico, che per l’edizione 2013 si svolgerà dal 30 giugno al 5 luglio e vedrà la partecipazione di 600 ricercatori e 35 Nobel, del calibro, tanto per fare degli esempi, di Peter Agre (Nobel 2003 per le scoperte riguardo i canali nelle membrane cellulari), Aaron Ciechanover (Nobel 2004 per gli studi sulla degradazione delle proteine regolate dall'ubiquitina) e Gerhard Ertl (Nobel 2007 per lo studio dei processi chimici sulle superfici solide).
Fondazione Cariplo, che dal 2010 è partner di riferimento nel panorama nazionale per la selezione e nomina dei talenti italiani, ha contribuito a selezionare Fabio Parmeggiani del Politecnico di Milano, Maria Vittoria Dozzi e Sergio Rossi dell’Università Statale di Milano, Cristina Airoldi e Francesca Re dell’Università di Milano-Bicocca, Giuseppe Memeo dell’Università di Pavia e Laura Borgese dell’Università di Brescia; i veneti Chiara Nardon e Mirco Zerbetto dell’Università di Padova e Rovigo, invece, sono stati scelti grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Tutti i partecipanti al Meeting vengono segnalati da oltre 200 organizzazioni in tutto il mondo e sono successivamente selezionati da un Comitato Scientifico composto da riconosciute personalità della comunità scientifica e accademica, sulla base di stringenti criteri meritocratici.
Il meeting di Lindau rappresenta per i giovani scienziati un grande laboratorio, dal quale raccogliere l’esperienza, personale e tecnica, trasmessa vis a vis dai Premi Nobel che, in linea con il motto dell’evento: “educate and inspire”, si mettono a disposizione della collettività per formare i ricercatori di domani, in grado di contribuire in modo significativo al progresso scientifico.
Nella foto: la giovane pediatra italiana Claudia Tagliabue intervista il premio Nobel Peter Agre.