Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo confermano e rilanciano il proprio impegno congiunto a favore dell’economia circolare, siglando un nuovo accordo strategico che rafforza la collaborazione già consolidata e di successo tra Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center, che nel 2018 hanno dato vita al Circular Economy Lab. L’annuncio è avvenuto a Milano nella sede di Cariplo Factory, nel corso del convegno Circular Economy: paradigma economico a prova di futuro.

Il rinnovato impegno di Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo è quanto mai strategico in un momento in cui l’Unione Europea ha individuato l’economia circolare come pilastro del Green Deal e della transizione verso un modello economico-produttivo capace di ridurre la dipendenza dalle materie prime, abbattere le emissioni di CO₂ e promuovere innovazione e competitività. Il Clean Industrial Deal, emanato a febbraio 2025, ha ulteriormente rafforzato questo posizionamento, collocando la circular economy al centro della strategia per la decarbonizzazione e la resilienza competitiva dell’economia europea.

Un impegno concreto, quello a supporto della transizione verso un modello di economia circolare, che il Gruppo Intesa Sanpaolo persegue sin dal 2015, anno in cui è diventato strategic partner, prima banca al mondo, della Fondazione Ellen MacArthur. Rilevante la dotazione finanziaria a disposizione delle aziende che scelgono di investire in modelli di Economia Circolare: dal 2018 sono stati erogati oltre 20 miliardi di euro attraverso linee di credito dedicate.

 

Circular Economy Lab: 7 anni di creazione di valore

In 7 anni il Circular Economy Lab, iniziativa di Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center, è divenuto punto di riferimento nell’ecosistema nazionale della circular economy, supportando le imprese nella transizione verso modelli circolari, grazie a un approccio integrato che combina advisory alle aziende, education e networking. Dal 2018 a oggi, il Circular Economy Lab ha sviluppato 20 programmi di Open Innovation, mappato e valutato più di 5.000 realtà innovative tra startup e PMI all’interno dei programmi di innovazione, collaborato con oltre 60 università e business school italiane e straniere, coinvolgendo più di 2300 studenti in decine di seminari, workshop e attività didattiche. Sono state inoltre sviluppate azioni a sostegno delle iniziative sistemiche, come il progetto di Environment Mapping all’interno dell’accordo strategico tra il Ministero dell’Economia degli Emirati Arabi Uniti, Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center.

Il Convegno: l’inizio di un dialogo

Il convegno è stata un’occasione di dialogo tra imprese, istituzioni e mondo accademico con l’obiettivo di favorire la diffusione di soluzioni innovative e sostenibili e stimolare l'adozione di modelli circolari. Ad aprire i lavori con i saluti istituzionali Paola Angeletti, Chief Sustainability Officer di Intesa Sanpaolo e Presidente di Intesa Sanpaolo Innovation Center, e Claudia Sorlini, Vicepresidente di Fondazione Cariplo, che hanno sottolineato l’importanza strategica dell’economia circolare come motore per la transizione verso un modello economico sostenibile, riaffermando l’impegno di entrambe le istituzioni a supportare iniziative volte a stimolare l'innovazione e a promuovere la sostenibilità industriale. A seguire Massimiano Tellini, Head of Circular Economy di Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha analizzato gli scenari normativi ed economici a livello europeo e globale, confrontandosi con esperti di settore: Jocelyn Blériot, Executive Lead for Policy and Institutions della Ellen MacArthur Foundation, Marco Boscolo, Responsabile European Regulatory & Growth Policies di Intesa Sanpaolo, Piergiorgio Carapella, Senior Economist del Centro Studi Confindustria e Claudio Zara, Professore & Ricercatore, Dipartimento di Finanza e Centro di Ricerca GREEN, Università Bocconi. Durante il confronto è stato evidenziato il percorso evolutivo che la Circular Economy ha fatto sia a livello di megatrend come nuova priorità strategica sia a livello di policy per le istituzioni europee, con implicazioni rilevanti per il mondo delle imprese e delle filiere del made in Italy. È inoltre emerso come la finanza d’impresa risulti un fattore abilitante determinante nel sostenere il percorso di transizione da un’economia lineare ad un’economia circolare consentendo al sistema finanziario di cogliere importanti opportunità di generazione di valore e di riduzione del rischio sistematico.

Un momento centrale dell'evento è stato dedicato al Circular Economy Lab, con Enrico Noseda, Chief Innovation Advisor di Cariplo Factory, che ha illustrato le potenzialità dell’open innovation nell’ambito di progetti legati all’economia circolare. Daniele Accardi, Head of Circular Economy Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center e Giovanni Bugnotto, Director, Innovation di Cariplo Factory, hanno condiviso i risultati raggiunti in questi anni dal Circular Economy Lab con uno sguardo alle prossime sfide e alle prospettive future, al fine di essere sempre di più il partner ideale per la transizione delle imprese verso modelli di business circolari e sostenibili. È stato inoltre presentato il Rapporto sull’Innovazione Circolare nelle Startup Italiane, focalizzato sulle startup ad alto potenziale di impatto nei progetti di trasformazione circolare.

L’ultimo panel ha coinvolto rappresentanti di Intesa Sanpaolo con aziende Clienti. Silvia Botto, Executive Director IMI CIB Strategies & Marketing, Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo e Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo hanno sottolineato l’importanza per le aziende di investire in percorsi di trasformazione in logica circolare, i benefici che ne derivano e il supporto finanziario e consulenziale che la Banca può fornire alla trasformazione dell’economia reale verso il paradigma della circular economy. Marco Franza, Head of BUS Platforms di IVECO, Enrico Pochettino, Direttore Innovazione del Gruppo Iren, Vincenzo Cimini, Direttore Generale di Greenthesis, Marta Fiori, Chief Marketing Officer di Aquila Energie, hanno raccontato come l’Economia Circolare si applica ai loro settori e fornito testimonianze sui percorsi trasformativi ed innovativi in chiave circolare realizzate anche grazie al supporto del CE Lab.

L’evento si è concluso con gli interventi di Viviana Bacigalupo, Direttrice Generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center, e Riccardo Porro, Chief Operating Officer di Cariplo Factory, che hanno ribadito la volontà delle due realtà di rafforzare ulteriormente l’impegno comune sull’economia circolare, riconoscendola come driver di competitività, resilienza e innovazione sostenibile per il Paese.

“Fondazione Cariplo è impegnata da molti anni e in più ambiti che hanno l’obiettivo di dare un contributo allo sviluppo di azioni concrete di economia circolare; esempi sono il riutilizzo della plastica, la transizione ecologica nei comuni, l’attivazione di processi virtuosi di riuso o riciclo degli scarti nelle produzioni industriali. Non solo: sosteniamo progetti di ricerca scientifica, ad esempio, per le lavorazioni dell’olio o il trattamento delle acque reflue. Su tutti questi fronti abbiamo sostenuto circa 100 progetti con oltre 18milioni di euro. E siamo contenti dei risultati. Ma sappiamo quanto ci sia da fare a fronte di comportamenti che spesso portano invece nella direzione opposta incuranti delle conseguenze. Non possiamo permetterci un atteggiamento irresponsabile, per il futuro delle nuove generazioni e per il futuro del mondo. Per questo è importante l’accordo con Intesa Sanpaolo  questa sensibilità e queste pratiche hanno bisogno di una larga diffusione” – ha dichiarato Claudia Sorlini, Vicepresidente di Fondazione Cariplo.

Photo credit homepage: Luca Locatelli

Il 18 giugno 2025, Elisa salirà per la prima volta sul palco dello stadio San Siro per un concerto-evento, sold out da mesi, che segna non solo un traguardo artistico, ma anche una dichiarazione d’intenti: fare musica su larga scala rispettando il pianeta.

"San Siro sarà un grande abbraccio, ma anche un segnale – ha detto Elisa perché oggi non si può più scindere la bellezza dall’attenzione al mondo che ci ospita". 

Cuore dell’evento è infatti anche l’equilibrio tra spettacolo e consapevolezza ambientale: produzione a impatto ridotto, materiali riciclabili, energia pulita e una campagna di sensibilizzazione promossa insieme a diverse realtà green.

Dal 2022, Elisa è la prima artista italiana formalmente alleata delle Nazioni Unite per la promozione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030.

Un nuovo passo verso la transizione ambientale 

Il concerto di San Siro sarà l’occasione per sperimentare nuove soluzioni, in un progetto promosso da Elisa insieme al Comune di Milano, Friends and Partners, Music Innovation Hub, Fondazione Cariplo e altri partner pubblici e privati. Sono previste azioni concrete come la promozione della mobilità sostenibile (con potenziamento mirato dei mezzi pubblici), la raccolta differenziata dentro e fuori dallo stadio con il supporto di AMSA, l’uso del biocombustibile HVO al posto del gasolio (con una stima di riduzione del 70% delle emissioni), e una campagna di riuso dei vestiti a favore di VestiSolidale. La misurazione della Carbon Footprint dell’evento sarà affidata a Tetis e JustonEarth, per garantire un’analisi indipendente e di valore scientifico.

Una legacy per Milano: Plantasia – Parco Sonoro 

Il progetto di Elisa a San Siro lascia anche un’eredità tangibile alla città: in collaborazione con il Comune di Milano, Fondazione Cariplo, Fondazione di Comunità Milano e Music Innovation Hub nasce Plantasia – Parco Sonoro, un intervento di riqualificazione ambientale e culturale, promosso da Elisa e Fondazione Lotus. Un’ex cava contaminata di 40.000 mq in via Quarenghi, a 2 km dallo stadio, sarà trasformata in un parco urbano grazie a tecniche di fito-bonifica. Parallelamente, sarà realizzato un percorso musicale immersivo: il primo parco sonoro della città, dove natura e suono si incontrano, ispirandosi agli studi sul beneficio delle vibrazioni musicali sulle piante, il cui nome stesso, Plantasia, richiama l’album Mother Earth’s Plantasia di Mort Garson* del 1976, composto specificamente per l’ascolto della musica da parte delle piante. 

Il progetto, dal valore complessivo stimato di circa un milione di euro, sarà co-finanziato da fondi pubblici e da una raccolta rivolta a cittadini e cittadine – una raccolta fondi rivolta a cittadini e cittadine con la collaborazione di For Funding, la piattaforma online di crowdfunding di Intesa Sanpaolo, aziende, artisti e artiste, che potranno contribuire durante le date milanesi dei loro tour.

Abbiamo bisogno di azioni concrete di contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici; interventi che concorrano a ristabilire un equilibrio tra le persone e l’ambiente, soprattutto quello urbanizzato. – ha dichiarato Giovanni Azzone, Presidente della Fondazione – È importantissimo che personaggi come Elisa, che sappiamo essere sensibile a questi temi, sostengano iniziative di questo genere; il suo messaggio, il suo impegno ci porterà lontano. Fondazione Cariplo farà la sua parte, perché da sempre è impegnata in progetti di tutela delle risorse naturali, delle risorse idriche, per l'educazione ambientale nelle scuole e la promozione dei green jobs; per iniziative che favoriscano il risparmio energetico e le energie rinnovabili e quelle per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, appunto. Abbiamo a cuore il futuro di chi verrà dopo di noi, e il futuro delle città e chi le abita. Mentre il mondo sembra andare da un’altra parte, abbiamo bisogno che istituzioni, aziende,  persone mostrino concretamente attenzione nei confronti dell’ambiente in cui viviamo. Non possiamo lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo peggiore di quello in cui abbiamo vissuto noi”.

L’esperienza di Elisa e dei suoi partner vuole diventare un riferimento per l’intero comparto musicale, mettendo a disposizione del settore strumenti, dati e buone pratiche. Il percorso di transizione ecologica della musica dal vivo continua: ogni tappa è un passo verso un modello di spettacolo più consapevole, responsabile e capace di generare impatto positivo.

Con il concerto di Elisa a San Siro sarà realizzato un ulteriore passo verso la transizione sostenibile della filiera musicale e dei grandi eventi. Ritengo necessario iniziare a fare squadra all’interno della filiera musicale, condividendo le principali esperienze con altri artisti ed artiste responsabili, con i diversi operatori e le principali venue e coinvolgendo altre Amministrazioni Comunali. Sulla transizione sostenibile non ci deve essere competizione o distinzione tra pubblico e privato: dovremmo andare tutti nella stessa direzione” ha dichiarato Andrea Rapaccini, Presidente di Music Innovation Hub, impresa partner per la sostenibilità dell’evento.

Partner del progetto anche Fondazione di Comunità Milano: “Elisa si fa promotrice del fondo solidale Plantasia Parco Sonoro per sostenere la fitobonifica di un’ex cava che, grazie alla raccolta fondi, potrà diventare un’area boschiva a beneficio di tutti. Fondazione di Comunità Milano è stata scelta per le sue competenze nella gestione di un fondo solidale, perché garantisce trasparenza e affidabilità a donatrici e donatori. L’azione solidale lanciata da Elisa chiama artisti, imprese e cittadinanza a un gesto di generosità per l’ambiente a Milano”, ha aggiunto il Notaio Carlo Marchetti, Presidente di Fondazione di Comunità Milano.

Partner dell’evento il Comune di Milano. "Le sfide climatiche e ambientali del nostro tempo rendono ormai sempre più preziosa e strategica la collaborazione tra pubblico e privato, un impegno corale imprescindibile per sperimentare e promuovere modelli di sviluppo sostenibile capaci di migliorare concretamente la qualità della vita nelle nostre città – ha detto l'assessora all'Ambiente e Verde Elena Grandi -. Per questo sono particolarmente grata a Elisa per avere dato il via a questo progetto, che condividiamo insieme a Fondazione Cariplo, a Fondazione di Comunità Milano e a Music Innovation Hub, con cui metteremo a terra, ognuno portando le sue competenze, non solo un evento che sia il più sostenibile possibile ma un modello integrato di buone pratiche: penso alla raccolta differenziata, alla mobilità dolce, all'economia circolare e certamente all'ambizioso progetto di fitobonifica che consentirà di trasformare una ex cava in un bosco che diventerà fruibile da cittadini e cittadine. Partiamo da qui, con Elisa, e ci auguriamo che questo modello diventi replicabile anche per i futuri eventi e concerti della città".

*L’autorizzazione del nome è stata gentilmente concessa dagli eredi di Mort Garson.

In  occasione  del  18°  anniversario, al MEET di Milano, insieme a Lodovica Comello, è stata ripercorsa la storia del Progetto LAIVin e presentata l’ultima edizione del Festival LAIVin Action 2025, dal 26 al 30 maggio 2025.
La mattina ha visto quattro momenti celebrativi del progetto:

  • Le origini del Progetto LAIVin: le tappe fondamentali che hanno dato vita a questa iniziativa 18 anni fa – Sarah Maestri, Commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo
  • Storia e radicamento territoriale: l'evoluzione del Progetto LAIVin e il suo impatto sulle comunità locali – Nicolas Ceruti, Presidente di Associazione Etre ed Elisa Rota, Preside di Alchemilla Cooperativa Sociale
  • Studi  e  risultati:  le  ricerche  e  i  dati  relativi  alle  ricadute  concrete  sul territorio – Giulia Innocenti Malini, Ricercatrice dell’Università di Pavia
  • Festival  LAIVin  Action  2025:  programma  e  le  novità  dell'edizione  di quest'anno –  Vanessa Dalla Ricca, vicepresidente di Teatro Magro

Nella sala immersiva erano presenti anche ex studenti, oggi adulti protagonisti e attivi nel mondo del teatro e della musica.

L'edizione 2025 del Festival LAIVin Action a Casalmaggiore (CR) 

Si concluderà con una manifestazione memorabile la 18ª edizione del Progetto “LAIV – Laboratorio Arti Interpretative dal Vivo”, con il LAIVin Action 2025: un festival che riunirà le Scuole superiori e gli Istituti della Lombardia e delle province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola coinvolte nel progetto e che vedrà studenti sul palco di spettacoli dal vivo, laboratori di teatro e musica, offrendo loro l'opportunità di condividere gli estratti dei loro lavori con i coetanei.
Dal 26 al 30 maggio 2025, Casalmaggiore (CR) si trasformerà in un palcoscenico vibrante di creatività e talento giovanile. Il festival LAIVin Action rappresenta il culmine di un percorso formativo intenso e stimolante, che ha permesso agli studenti di esprimere il proprio potenziale artistico e di sviluppare competenze trasversali preziose per il loro futuro.
LAIV – Laboratorio Arti Interpretative dal Vivo è un progetto sostenuto da  Fondazione Cariplo, organizzato e coordinato da Teatro Magro e Teatro Itinerante, in collaborazione con Associazione Culturale Etre, Cooperativa Sociale Alchemilla e Università di Pavia, nato con l'obiettivo di sostenere la creazione e lo sviluppo di laboratori di arti performative all'interno degli istituti, così da promuovere il protagonismo culturale di studenti e studentesse. Negli anni il progetto ha coinvolto 42.600 studenti e studentesse, 1750 docenti e oltre 344 scuole di Regione Lombardia.
Ora, a 18 anni dalla sua nascita, il Progetto LAIVin vanta un'eredità significativa: i ragazzi che hanno partecipato alle edizioni passate sono diventati adulti che hanno sviluppato percorsi di vita attinenti e rilevanti.

È il caso di Aurora Talassi, oggi Assessora alla Cultura del comune di Sermide e Felonica (MN) : "L'esperienza con LAIVin ha rappresentato per me un momento formativo fondamentale, che ha acceso la passione per la cultura e l'arte che mi guida ancora oggi nel mio impegno istituzionale. Vedere come i giovani riescano a esprimere la propria creatività attraverso questo progetto continua a essere fonte di ispirazione per il mio lavoro quotidiano."
È importantissimo dare la possibilità ai ragazzi di esprimere il proprio potenziale creativo. Ognuno ha un talento, ma non sempre i ragazzi hanno occasioni per esprimerlo. I laboratori a scuola sono una grande opportunità, perché danno valore ad un momento importante, che aiuta a crescere, a vincere la paura e l’emozione di salire su un palco, a mettersi in gioco davanti ai compagni. Ecco: mettersi in gioco, nel vero senso della parola, senza competizioni, ma per divertimento, stando insieme agli amici. I laboratori teatrali, musicali o di altre arti dello spettacolo dal vivo non devono essere una competizione, ma devono servire ad esprimere un talento. Poi – chissà – ci sarà anche qualcuno che andrà avanti per quelle strada, ma l’obiettivo principale è di dare a tutti i ragazzi l’opportunità di provare, di cimentarsi, senza pressioni, liberamente”  ha  commentato Sarah  Maestri,  membro  della  Commissione  Centrale  di Beneficenza di Fondazione Cariplo e da sempre impegnata su questi temi. 

Il cuore della manifestazione LAVINin Action è rappresentato dalla maratona di spettacoli proposti dagli alunni e alunne frutto dei laboratori attivati durante l'anno scolastico 2025/2025, proponendo così un'esperienza di arti performative dal vivo. Ma il Festival LAIVin Action è molto di più: è uno spazio che incoraggia il protagonismo dei ragazzi e ragazze ed anche uno spazio di confronto, di dibattito a partire proprio dalle tematiche trattate nei loro spettacoli, di incontro, anche all'insegna delle arti, del teatro e della musica. Uno spazio disteso e creativo per la fruizione degli spettacoli e per diverse attività. 
Questa edizione, curata da Teatro Itinerante e Teatro Magro, sarà arricchita sia dalle esibizioni degli studenti sul palcoscenico, sia da numerose attività creative, tra cui un laboratorio di street art con l'artista Marco Cerioli per contribuire alla creazione di un murale collettivo nella città, un laboratorio di giornalismo culturale e critica a cura di Giuseppe di Lorenzo di Altre Velocità, un laboratorio di scrittura creativa rap a cura di Renato Frattolillo – in arte Febbo – docente di Hip Hop, un laboratorio di fumetto a cura di Cristian Capone in collaborazione con La Tana del Coboldo, un laboratorio di parkour a cura del personal trainer Alex Cartagini, un laboratorio teatrale e performance outdoor a cura di Teatro Magro, un dj set finale a cura di Ilinx per festeggiare i 18 anni del progetto stesso e varie performance attive negli spazi della città.

Il tutto verrà seguito e raccontato su canali social da Bag Magazine, una realtà giovane di content creation e social media management.

Il programma completo è disponibile su www.progettolaivin.it

Nuovi capitali “a impatto” a beneficio delle Cooperative Sociali italiane grazie al rilancio di Impact4Coop: la seconda edizione del programma – avviato nel 2022 su impulso di Fondazione Cariplo con un impegno di circa 2MLN/€ – consentirà alla Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore di investire ulteriori 1,8MLN/€ per supportare il rafforzamento patrimoniale e lo sviluppo delle attività delle Cooperative di tipo A, B o miste, quali attori chiave di promozione di servizi per le comunità e di inserimento lavorativo, con particolare attenzione per le categorie più fragili.

I risultati della prima edizione

Complessivamente, nel corso della prima edizione di Impact4Coop, FSVGDA ha investito oltre 1,8MLN/€ in 15 cooperative sociali: Aeper, Alice, Auxilium, Casa dello Studente, Chico Mendes, ExEat, Il Ponte, Koinè, La Cordata, La Fabbrica di Olinda, La Miniera di Giove, Lo Specchio, Pandora, Tikvà e Vesti Solidale. Tra gli investimenti effettuati, 10 sono stati realizzati in forma di socio finanziatore e 5 di socio sovventore. Inoltre, in 6 operazioni di investimento la Fondazione ha utilizzato l’“Impact Grant”: uno strumento finanziario innovativo che consente di trasformare parte dell’investimento in un contributo a fondo perduto, in caso di raggiungimento di obiettivi di impatto sociale pre-concordati.

Target, requisiti e modalità di investimento della seconda edizione

Le operazioni di investimento saranno realizzate in Cooperative Sociali di tipo A, B o miste, già operative, che attraverso modelli di attività economicamente e finanziariamente sostenibili generino un impatto prevalente nel territorio italiano, in particolare occupazionale e con riferimento a persone in condizioni di fragilità. In tal senso, il programma intende supportare, mediante investimenti nel capitale sociale, sia lo sviluppo organizzativo, economico e strategico complessivo delle Cooperative, sia la realizzazione di specifiche iniziative, progetti o attività da esse promosse, che contribuiscano al loro rafforzamento, innovazione o ampliamento dell’impatto sul territorio.

Gli investimenti saranno realizzati mediante la sottoscrizione di quote/azioni in qualità di socio sovventore o di socio finanziatore oppure la sottoscrizione di Strumenti Finanziari Partecipativi. Come per la prima edizione del programma, è prevista la possibilità di adottare azioni autoestinguibili (“Impact Grant”) mentre è esclusa l’attività di concessione di finanziamenti o qualsiasi altra attività riservata agli intermediari finanziari. Gli investimenti saranno di ticket compresi tra €100.000 e €400.000, con una durata tra i 5 anni e i 10 anni.

Per candidarsi a Impact4Coop.

La Commissione Centrale di Beneficenza ha approvato all’unanimità il bilancio d’esercizio 2024 (è consultabile nella versione integrale Bilancio di Missione e Bilancio d’Esercizio nella sezione Dati di Bilancio).

L’attività filantropica 2024

L'attività filantropica complessiva dello scorso anno ammonta a 164 milioni e 448mila euro; queste risorse sono state destinate alla realizzazione di 1130 progetti, nei diversi ambiti di intervento della Fondazione. Un’attività che si è sviluppata sempre più per linee di mandato trasversali a cui le tradizionali aree di intervento (Ambiente, Cultura, Ricerca Scientifica e Servizi alla Persona) hanno portato il loro contributo.

Alla prima linea strategica di mandato CREARE VALORE CONDIVISO la Fondazione ha destinato 58.151.884 euro, sostenendo 515 progetti; tra questi quelli destinati a strategie contro i cambiamenti  climatici e per territori sicuri per studiare soluzioni innovative per le comunità a rischio frane o alluvioni (i primi: 6 progetti per oltre 4 milioni di euro; i secondi: 6 progetti per oltre 3mln di euro); nella stessa linea di mandato anche 105 progetti in ambito culturale (per restituire alle comunità luoghi abbandonati o sottoutilizzati, per creare una maggior partecipazione a occasioni culturali, per interventi di conservazione e buona gestione del patrimonio storico-architettonico di pregio, anche attraverso la promozione del metodo della conservazione programmata) con un impegno di oltre 10 milioni di euro. Sempre in questa line anche il sostegno alle 16 Fondazioni di Comunità locali, presenti su tutto il territorio della regione Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola: 30 contributi per oltre 21milioni di euro.

Alla seconda linea strategica di mandato RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE Fondazione Cariplo ha destinato 26.810.387 euro, sostenendo 218 progetti. Tra questi, ad esempio, quelli sostenuti attraverso: il bando Housing sociale per persone fragili (17 progetti, 4.600.000 euro); il bando Ricerca Umanistica e Sociale – Programma Disuguaglianze  (13 progetti, 2.400.000 euro); il bando Attentamente, per il benessere psicologico dei bambini e giovani (14 progetti, 2.155.000 euro); e ancora: il bando Neetwork in Rete, per i giovani che non studiano e non lavorano, e il bando Porte Aperte per attività educative negli oratori (rispettivamente: 11 progetti, 2.894.900 euro; 50 progetti, 2.923.650 euro). Infine le attività per i Minori soli non accompagnati (3 progetti, 2.233.376 euro).

La terza linea di mandato ALLARGARE I CONFINI, ha visto un impegno complessivo di Fondazione Cariplo per 28.638.898 milioni di euro a sostegno di 25 importanti iniziative; tra questi, a titolo di esempio: i 9 progetti di ricerca sulle malattie rare, per un impegno di oltre 1 milione e 900mila euro; il Progetto “SkyDeck Europa, Milano” (oltre un milione di euro); il sostegno alle attività della Fondazione con il Sud (3.741.468 euro) e i grandi progetti nazionali, con la regia di Acri, l’associazione che riunisce le fondazioni di origine bancaria in Italia (il Fondo Per Il Contrasto Della Povertà Educativa Minorile 5.383.662 euro; il Fondo Repubblica Digitale 15.392.200 euro). In questa linea anche le attività internazionali di Fondazione Cariplo, con co-finanziamento di bandi europei per circa mezzo milione di euro.

Alla quarta linea strategica di mandato CREARE LE CONDIZIONI ABILITANTI la Fondazione ha destinato oltre 21 milioni e mezzo di euro, sostenendo 118 progetti: tra cui quelli a supporto della competitività della comunità Scientifica nel campo della ricerca (oltre 5 milioni di euro, 30 progetti); quelli per Innovare il welfare (8 progetti, 1.850.000 euro); 42 progetti di Ricerca realizzati da giovani ricercatori (oltre 8 milioni e 200mila euro) e quelli per il Data Science (8 progetti, 1.589.000 euro).

Infine a completamento dell’attività vi sono 186 progetti per 29.206.983 euro, per il sostegno ad iniziative Istituzionali di varia natura.

La gestione del patrimonio

Sul fronte della gestione del patrimonio l’esercizio 2024 si è chiuso per la Fondazione con un avanzo contabile pari a 286 mln di euro, che ha permesso di finanziare l’attività filantropica annuale della Fondazione ed ha consentito di allocare 90 mln di euro al Fondo di Stabilizzazione delle Erogazioni che, a fronte di ciò, ha raggiunto una consistenza pari a 383 mln di euro.
Tale risultato è stato conseguito principalmente grazie ai dividendi incassati dalla Fondazione, pari a 354 milioni di euro, di cui 309 mln di euro distribuiti dalla banca conferitaria e 45 milioni dal portafoglio di partecipazioni azionarie e fondi chiusi.

Al 31 dicembre 2024 il valore di mercato degli attivi della Fondazione era pari a 10.652 mln di euro ed il patrimonio netto contabile era pari a 7.236 mln di euro.

“Il 2024  è stato un anno in cui, oltre a svolgere quella "normale amministrazione" (che tanto normale non è: donare è un'attività molto complessa), Fondazione Cariplo ha maturato le idee che ci portano nel futuro. In un processo profondo e partecipativo, abbiamo individuato tre nuovi filoni su cui concentrarci nei prossimi tre anni. Le abbiamo chiamate "Sfide di Mandato". Potranno contare su una disponibilità complessiva di 60 milioni di extra budget (20 milioni di euro ciascuna) e si concentreranno su: il contrasto al fenomeno dei giovani Neet (ragazzi che non studiano e non lavorano, sono oltre 157 mila in Lombardia, 1.4 milioni in Italia); sul sostegno alle famiglie e ai loro bambini in età 0-6 anni, e sul supporto a progetti per l'autonomia delle persone con disabilità. Di questo parleremo nel bilancio che tracceremo alla fine del 2025.

Va detto che tutto ciò non sarebbe possibile se non con un’efficiente gestione del patrimonio che è il vero motore di risorse da cui attingiamo per sviluppare l’attività filantropica. Va quindi sottolineata l’importante attività svolta dagli Organi, dal Ceo, Sergio Urbani, e da tutto lo staff che ha operato affinché, anche in un contesto molto complesso, la Fondazione ha mantenuto fede al proprio antico motto latino “Tute servare, munifice donare”: ha conservato ed anzi incrementato in modo considerevole il valore del patrimonio, e aumentato le risorse per sostenere progetti per il bene di tutti sul territorio ” ha commentato il Presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone.

La Giornata della Terra rappresenta sempre un momento per diffondere attività e azioni virtuose per contrastare il cambiamento climatico e tutelare la natura.  

Dal 2022 Fondazione Cariplo sostiene, nell’ambito del progetto F2C – Fondazione Cariplo per il Clima, Boscoclima, un progetto che coinvolge 26 comuni della Comunità Montana Valli del Verbano e del Parco Regionale Campo dei fiori in provincia di Varese. Un territorio dove protagonista è, appunto, il bosco che, in uno scenario di crisi climatica, deve essere correttamente preservato continuando a fornire servizi ecosistemici al proprio territorio, tra cui la protezione dalle ondate di calore e l’assorbimento della CO2.

All’interno di Boscoclima tutti nella comunità hanno un ruolo: le azioni di adattamento e mitigazione non possono essere solo in capo alla pubblica amministrazione, ma per un maggiore impatto deve essere coinvolta anche la cittadinanza. Ecco che entrano in campo le famiglie Climattive!

Chi sono? Sono cittadini e cittadine che hanno scelto di modificare i propri stili di vita e misurarne l’impatto in termini di riduzioni di emissioni di CO2. Le aiuta la ONG CAST di Laveno Mombello, uno dei partner di progetto.

Come funziona? Le famiglie vengono supportate nella costruzione di un piano di miglioramento del proprio impatto climatico, introducendo buone pratiche sostenibili nelle attività quotidiane. “Oltre agli incontri singoli, abbiamo organizzato momenti formativi aperti alla cittadinanza per motivare l’introduzione di cambiamenti, invitando esperti a parlare di dieta, mobilità, detersivi, comunità energetiche, rifiuti” spiega Martina Bressan, facilitatrice del progetto. “Diversi nuclei familiari hanno accettato la sfida e provato a misurare i propri cambiamenti. I risultati più significativi sono strettamente collegati all’eliminazione della carne dalla dieta: una famiglia ha ridotto della metà la propria impronta carbonica legata ai consumi alimentari, sostituendo le proteine animali con quelle vegetali”.

Le occasioni formative del progetto prevedono anche momenti pratici, come il test drive di auto elettriche con l’associazione Ecoverso, una serata di upcycling per apprendere nozioni di riparazione e riutilizzo dei propri abiti, il riconoscimento delle erbe spontanee per utilizzarle in cucina…

L’obiettivo è creare stimoli positivi per essere protagonisti attivi della transizione climatica, senza viverla come una privazione, ma come occasione: quanto sia importante sentirsi supportati in alcune scelte sostenibili “e non sentirsi soli” ce lo spiega anche Marta Nicotra, una partecipante Climattiva, in questa intervista.

Clicca qui per candidarti alla rete di famiglie Climattive.

photo credit // Albachiara Papi:  Natura e Mobilità Sostenibile fotografia vincitrice del concorso F2Click.Obiettivo Clima” di F2C   Fondazione Caripl

"Mabadiliko. Storie di cambiamento e innovazione" è il documentario disponibile in esclusiva su Play2000, la piattaforma streaming di Tv2000 e inBlu2000.

La prima ecografia di una futura mamma che abita in un’area remota, le serre intelligenti per una nuova generazione di agricoltrici Maasai e il riciclo dei rifiuti come attività di comunità: sono tre delle storie di trasformazione dal Kenya che hanno in comune una visione basata sulla collaborazione e sulla resilienza.
Nel documentario, un progetto realizzato da Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del programma Innovazione per lo Sviluppo, le esperienze dei progetti di cooperazione internazionale nati dalla sinergia tra organizzazioni della società civile, innovatrici e innovatori, e comunità locali, che hanno testato e adottato soluzioni tecnologiche per affrontare sfide concrete.

Le organizzazioni e le comunità locali partner protagoniste sono Celim e IPSIA, Live in Slums e World Friends. Rappresentano idealmente le oltre 40, impegnate in diversi paesi africani e sostenute nell'ambito delle iniziative di open innovation promosse dal programma.

Dal 2016, Innovazione allo Sviluppo, in collaborazione con la Fondazione Compagnia di San Paolo, ha investito oltre 6 milioni di euro per l’innovazione tecnologica nella cooperazione internazionale. Ha sostenuto 59 progetti in 17 Paesi africani, coinvolgendo 40 organizzazioni della società civile e le comunità locali, raggiungendo 40.000 beneficiari diretti e oltre 600.000 indiretti.

Il documentario "Mabadiliko. Storie di cambiamento e innovazione" racconta tre casi di successo in Kenya sui temi dell’ agricoltura sostenibile, economia circolare e sanità accessibile.

"Siamo contenti – sottolinea il direttore di Tv2000, Vincenzo Morgantedi presentare in esclusiva su Play2000 'Mabadiliko. Storie di cambiamento e innovazione'. La nostra piattaforma streaming si conferma veicolo di storie di resilienza e innovazione che meritano di essere raccontate e condivise. Il documentario ci mostra come la tecnologia possa essere messa al servizio delle comunità più vulnerabili. Ringrazio Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo – conclude Morgante – per aver commissionato questo importante progetto, e averlo condiviso con noi, che ci permette di offrire ai nostri spettatori contenuti di alto valore sociale e culturale. Con 'Mabadiliko' confermiamo l'impegno di Tv2000 e inBlu2000 nel dare voce alle storie di cambiamento positivo che possono ispirare tutti noi".

La tecnologiaGiovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo – porta spesso nella nostra quotidianità vantaggi e miglioramenti. Per qualcun altro, come nel caso dei progetti che abbiamo sostenuto nell'ambito del programma Innovazione per lo sviluppo, insieme alla Fondazione Compagnia di San Paolo, l’innovazione tecnologica, può cambiare davvero radicalmente la vita. Pensiamo alla possibilità di sottoporsi ad un’ecografia in una zona rurale del Kenya…può salvare la vita della mamma e del nascituro. Il programma di Innovazione per Sviluppo rappresenta una piccola efficace esperienza di come la cooperazione internazionale e il mondo dell'innovazione possano costruire nuove opportunità di futuro. L’Africa ha un grande potenziale di crescita, noi possiamo immaginare insieme modalità più efficaci di collaborazione”.

La Fondazione Compagnia di San Paolo, insieme alla Fondazione Cariplo, con il progetto Innovazione per lo Sviluppo, – Marco Gilli, Presidente Fondazione Compagnia di San Paolo – vuole rispondere alle sfide globali in un mondo in continuo cambiamento, sostenendo il sistema delle organizzazioni che operano nella cooperazione allo sviluppo e favorendo il dialogo con imprese, università, centri di ricerca e startup a supporto delle comunità locali. Il documentario ‘Mabadiliko: Storie di cambiamento e innovazione’ mostra come l’innovazione tecnologica, unita alla collaborazione con le comunità locali e le organizzazioni della cooperazione internazionale, possa contribuire ad affrontare problemi reali e generare un cambiamento sostenibile dal basso”.

Play2000 può essere scaricata gratuitamente dai principali App store, smart tv o visibile attraverso il sito play2000.it.
 

La European Cultural Foundation (ECF) e i suoi partner Fondazione Cariplo, Arts Council England e Scottish Library & Information Council lanciano la Europe Challenge 2025/26.

Il programma, giunto alla quarta edizione, sostiene il protagonismo delle comunità nell’affrontare le pressanti sfide del presente: dall'isolamento sociale e la disinformazione alla crisi climatica, dalla salute mentale alla polarizzazione, fino al ruolo in continua evoluzione dell’intelligenza artificiale.

Collaborando, ascoltando e imparando dalle soluzioni creative che emergono a livello locale è possibile creare un futuro più inclusivo e sostenibile. Il programma ha già coinvolto 96 biblioteche in tutta Europa, dal Portogallo all’Ucraina, dalla Svezia alla Grecia.

Partecipando alla Europe Challenge le biblioteche e le loro comunità di riferimento possono sviluppare, realizzare e condividere soluzioni creative alle sfide locali tramite:

  • una serie di workshop e sessioni di mentoring online e di persona
  • un contributo fino a 10.000 euro (facoltativi)
  • opportunità di scambi peer-to-peer, di networking e di viaggio

I temi prioritari individuati per l’edizione 2025/26 riguardano i processi chiave attualmente in corso in Europa: la transizione sociale, la transizione digitale e la transizione verde. I progetti candidati dovranno preferibilmente concentrarsi su tali sfide nell’ottica di costruire un’Europa più inclusiva, connessa e sostenibile.

Le attività previste dal programma si svolgeranno da settembre 2025 a settembre 2026.

La scadenza per la presentazione delle proposte è il 29 maggio 2025, alle ore 12. I dettagli sul bando sono disponibili su www.theeuropechallenge.eu.

“La Europe Challenge è come aria fresca… Vedere che, in tutta Europa, ci sono così tanti pazzi che, come me, stanno cercando di rendere le biblioteche un posto migliore, mi ha dato così tanta energia!” ha commentato un partecipante dell’edizione 2024.

ll cortometraggio Luci di Comunità – realizzato da Fondazione Bullone – vuole celebrare il 25° anniversario della nascita delle prime Fondazioni di Comunità di Cariplo.

Le Fondazioni di Comunità attivate e sostenute da Fondazione Cariplo rappresentano la declinazione italiana delle Community Foundation nate in Nord America all’inizio del ‘900, ma si innestano nella lunga storia di attenzione al sociale tipica della cultura italiana. In particolare, Fondazione Cariplo ha declinato il modello importato dagli Stati Uniti, attivando sul territorio di propria competenza enti indipendenti e autonomi, capaci di rendere più capillare il proprio sostegno alle realtà non profit più piccole e meno strutturate, che spesso hanno difficoltà a rispondere alle iniziative filantropiche proposte dalla stessa Fondazione Cariplo. A partire dal 1999, ha fatto nascere e tutt’ora sostiene 16 Fondazioni di Comunità attive sul territorio lombardo e nelle province di Novara e Verbano Cusio Ossola (una fondazione di comunità per ogni provincia, a eccezione dell’Area Metropolitana milanese, in cui operano tre Fondazioni di Comunità).

Attraverso una narrazione poetica e immersiva, Luci di Comunità racconta un mondo in cui i bisogni di ciascuno trovano risposta grazie alla generosità e al supporto reciproco. Il corto esplora il ruolo fondamentale di Fondazione Cariplo e delle 16 Fondazioni di Comunità Cariplo nel creare legami, colmare necessità e permettere alle persone di “brillare” insieme.

Fondazione Cariplo ha affidato a Fondazione Bullone la realizzazione di un prodotto video emozionale e d’impatto, finalizzato a esplorare l’importanza del dono, a partire da piccoli, ma significativi, gesti quotidiani. Fondazione Bullone ha curato l’ideazione, la regia e la produzione di uno short film, la cui narrazione visiva si concentra sull’interconnessione tra le esigenze del territorio e i doni che rispondono alle suddette necessità. Luci di Comunità ha così lo scopo di raccontare l’importanza e l’impatto che le sedici Fondazioni di Comunità a oggi attive rivolgono per unire le necessità del territorio alla generosità di persone, aziende e istituzioni.

Bill Niada, Presidente e Fondatore di Fondazione Bullone commenta: “La nostra mission è accompagnare giovani adulti con esperienze di fragilità e patologie importanti alla riscoperta della propria identità oltre la malattia. Il nostro obiettivo è valorizzare dei talenti di ognuno, cercando di portare valore nella società attraverso un metodo concreto e proattivo. In questo cortometraggio, i beneficiari di Fondazione Bullone sono diventati attori per un giorno, rendendosi volti di istanze e valori che attraversano la vision e la mission di entrambe le fondazioni. Siamo estremamente orgogliosi di questo lavoro, sia per la qualità poetica del corto, sia per la finalità che rappresenta. Spero possa emozionare altri come ha emozionato me”.

Infatti, attraverso il Progetto Fondazioni di Comunità, Fondazione Cariplo sostiene ogni anno questa rete, promuovendo la filantropia di comunità e rendendo più capillare la propria azione, grazie a uno stanziamento complessivo di 539 Mln/€. Nel tempo, le Fondazioni di Comunità sono diventate veri e propri presidi territoriali, capaci di intercettare i bisogni emergenti, selezionare le priorità e aggregare risorse per rispondere in modo concreto alle sfide sociali: erogano mediamente ogni anno circa 35 Mln/€ a enti non profit del territorio di riferimento.

Le Fondazioni di Comunità del “sistema” di Fondazione Cariplo sono, dunque, istituzioni filantropiche autonome e indipendenti che si propongono di attrarre e aggregare enti e risorse per realizzare iniziative di interesse generale a favore di una provincia. Affrontano i bisogni delle comunità locali, promuovendo la cultura del dono e la partecipazione della cittadinanza, degli enti non profit, degli enti pubblici e delle aziende private.

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Storie di dirigenti, professori e professoresse delle scuole secondarie di primo e secondo grado della Lombardia e del Piemonte orientale di cui abbiamo raccolto le testimonianze e opinioni con l’obiettivo di valorizzarle e portarle all’attenzione collettiva: persone che operano da anni all’interno del sistema d’istruzione, sensibili al tema del contrasto alla dispersione scolastica e che hanno aderito al progetto azionamenti | Laboratorio di possibilità di Fondazione Cariplo, includendolo all’interno dei programmi del loro istituto. Sono, in sintesi, le interviste pubblicate sul sito di azionamenti dal team di Cariplo Factory – hub di innovazione che ha supportato la gestione e organizzazione del progetto – in occasione del primo biennio di azionamenti.
Oltre dieci interviste in forma scritta, consultabili pubblicamente sul sito e i canali social, che offrono uno spaccato inedito da parte di coloro che si trovano in prima linea nel contrasto alla dispersione dei più giovani e grazie ai quali “azionamenti” ha potuto raggiungere oltre 1.700 tra studenti e studentesse.

Le cause della dispersione scolastica secondo dirigenti e docenti

Divario linguistico, problemi socioeconomici della famiglia di origine, fragilità psicologiche, lontananza dal luogo di studio, disturbi dell’apprendimento non diagnosticati per tempo, ma anche scelte non ponderate del percorso di studi, desiderio di accedere anzitempo al mondo del lavoro, strascichi di lungo periodo della pandemia e del conseguente lockdown: sono queste le principali cause individuate dalla maggior parte dei dirigenti e professori per spiegare le origini e la persistenza degli elevati tassi di abbandono e dispersione, che nel nostro Paese sfiora ancora ampiamente la doppia cifra percentuale.

Azionamenti 1
La soluzione? Le interviste concordano su un punto: il contrasto non può essere demandato esclusivamente alla scuola, alle sue risorse limitate e al suo margine di azione ristretto alle ore di lezione. Serve adottare un approccio sistemico capace di mobilitare tutte le risorse della società, da quelle del Terzo Settore alla Pubblica Amministrazione, dai privati al mondo delle arti e della cultura, nella costruzione di una comunità educante che sappia venire incontro ai bisogni variegati di una generazione fragile e inascoltata.
"Il malessere dei più giovani è un malessere della società – ha dichiarato Lucia Gregoretti, dirigente dell’ICS Fermi di San Giuliano, durante l’intervista – genitori e insegnanti hanno bisogno della collaborazione di altre figure professionali ed esterne al mondo della scuola e della famiglia per poter dare ai più giovani un messaggio diverso, di speranza”.

Verso lo sviluppo di nuovi strumenti rapidamente scalabili, nel segno di una fiducia “illimitata” per le nuove generazioni
Nelle interviste emerge, in particolare, il bisogno di sviluppare nuovi strumenti e metodologie che non si limitino a comprendere il fenomeno, ma siano in grado di fornire una risposta concreta, puntuale e “scalabile” – adattabile, cioè, a diverse situazioni e contesti – al bisogno di ascolto e di inclusione che proviene dai più giovani. In questo contesto, “azionamenti – è l’opinione di Claudio Pasi, vicepreside dell’IIS Faravelli di Stradella (Pavia)ha il pregio di fornire ai professori nuove strategie e modalità flessibili e adattabili alla singola realtà scolastica, per contrastare la dispersione e il rischio di abbandono precoce”, mentre secondo Daniele Pitturelli dell’IIS Stradivari di Cremonaazionamenti si pone in continuità e in maniera complementare agli interventi previsti dal PNRR per prevenire il rischio di abbandono dei più giovani: gli incontri previsti dal progetto si sono rivelati essere di grande stimolo per i nostri studenti, muovendo finalmente ‘qualcosa’ dentro di loro.”

Guardando al futuro, molti docenti e dirigenti auspicano un cambio profondo del metodo di insegnamento, dalla struttura degli ambienti scolastici alla flessibilità negli orari e nel rapporto con gli studenti, per stimolare la partecipazione di studenti e studentesse e metterli nella condizione di diventare protagonisti del proprio futuro, scolastico e professionale. Come dichiarato da Monica Meroni, Dirigente dell’IC Daniela Mauro di Pessano con Bornago, “se gli insegnanti sono messi nelle condizioni di potersi esprimere al meglio, di operare in un ambiente che li stimola alla creatività e allo scambio tra pari, e al contempo li supporta da un punto di vista psicologico, possiamo compiere dei passi avanti nel contrasto a un fenomeno che ha delle conseguenze profonde sulla nostra società, attuale e futura”.

Resta, inalterabile, un persistente sentimento di fiducia, alimentato dal ritorno di investimenti significativi come quelli generati dal PNRR ma soprattutto dal contatto quotidiano, costante, con i più giovani: con le loro fragilità, ma anche con le loro infinite e spesso nascoste potenzialità.  A testimonianza di questo concludiamo questa rassegna – rimandando al sito di azionamenti per leggere le interviste complete – con le parole di Marianna Pavesi, dirigente dell’IS Fermi di Mantova: “Io nutro una fiducia “smisurata” nei giovani e nelle loro potenzialità. Forse, la nostra società si è dimenticata troppo spesso di loro, ponendoli in secondo piano rispetto ad altre urgenze che riguardavano la società più in generale, come avvenuto in occasione della pandemia.”

Trovi le voci degli studenti sul canale Instagram di Fondazione Cariplo.

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