Venticinque anni di vita, venticinque anni di presenza viva sul territorio lecchese (e non solo). Il 18 febbraio 2024 la Fondazione Comunitaria del Lecchese taglia il traguardo del quarto di secolo. L’atto di nascita dell’ente è infatti datato 18 febbraio 1999. Tra le due date, una straordinaria quantità di idee, di progetti, di bandi e volontari, ma anche un mutamento lento e continuo della società e delle persone. Ne deriva un passaggio temporale forte e significativo, che ha il senso di un cammino vivo e consente di prendersi il tempo per un bilancio di quanto realizzato finora, e di quanto ancora sia possibile compiere ed ispirare.

Anzitutto, i numeri. In questi 25 anni, Fondazione comunitaria ha erogato risorse pari a 62.676.688 euro, sostenendo 3.056 progetti e raccogliendo 44.718.340 euro di donazioni, di cui 6.081.440 a patrimonio. Le risorse sono state raccolte grazie a 24.397 singole donazioni provenienti dal territorio lecchese. “La cifra finale però, quella che dà il senso dell’opera compiuta dalla Fondazione – sono le parole della presidente Maria Grazia Nasazzi – è racchiusa nel numero di Comuni oggetto di erogazioni e progettualità durante gli ultimi cinque lustri. Tutti, nessuno escluso”.

Le community foundations sono un progetto venuto da lontano, dagli Stati Uniti. Nell’aprile del 1998 la Fondazione Cariplo ha lanciato il progetto Fondazioni di Comunità con l’obiettivo di costituire su tutto il territorio di riferimento (Regione Lombardia e Province di Novara e del Verbano Cusio Ossola) una rete di fondazioni autonome in grado di rispondere in modo efficace e complementare ai bisogni delle comunità locali e di promuovere una cultura del dono e della partecipazione al fine di sostenere progetti di utilità sociale e di coinvolgere i cittadini nelle attività.

Oggi sono 16 le Fondazioni di Comunità, di cui l’ultima costituita, la Fondazione di Comunità di Milano Città, Sud Ovest, Sud Est e Adda Martesana.

La storia di questi 25 anni è stata soprattutto una storia di metodi trasparenti e strumenti di sempre maggior coinvolgimento. La data del 1999 racconta della costituzione dei primi organi sociali, con i criteri della competenza e della rappresentatività dei circondari lecchesi. Lungo il percorso, il ruolo di intermediario filantropico della Fondazione ha saputo declinarsi attraverso il sostegno a progetti degli enti non profit del territorio, grazie ai bandi e a una chiamata alla corresponsabilità dei beneficiari (la nota copertura del 50% del costo del progetto). Tre ambiti ben precisi hanno diretto gli interventi della Fondazione: sociale, tutela dell’ambiente e tutela del patrimonio storico-artistico.

Con il tempo, tuttavia, nuove sfide si sono affacciate all’orizzonte del territorio lecchese e del Paese. “Le crisi economiche e la pandemia – prosegue la presidente Nasazzi – hanno imposto una rinnovata attenzione a nuove forme di fragilità sociale, guidando la Fondazione stessa a un ruolo fondamentale di aggregatore di soggetti”. Ne sono un esempio, negli ultimi anni, le varie declinazioni del Fondo Aiutiamoci, le partnership territoriali e i nuovi Fondi da esse generati, la prospettiva coraggiosa di uscire dal territorio, anche con progetti formativi condivisi in Sud Italia con le reti associative locali.

L’ultimo progetto, almeno in ordine di tempo, che va concretizzandosi è tuttavia quello che riguarda Officina Badoni. Ecco allora che l’appuntamento del venticinquesimo anno di vita è anche e soprattutto un rilancio di temi, la possibilità di invitare l’intera città a un ulteriore appuntamento dopo l’estate. A settembre, è l’annuncio ufficiale, aprirà i battenti la nuova Officina Badoni, nel cuore di Lecco. “La scelta di acquistare l’immobile risale al 2018, la ristrutturazione e il cantiere sono storia odierna – è la conclusione della presidente Nasazzi – Tutto il resto è puro e semplice futuro, un luogo non da riempire, ma da vivere. Dentro il nuovo edificio, ormai esauriti il concorso di idee e le fasi di coprogettazione, troveranno posto spazi permanenti di incontro e collaborazione tra enti e con i giovani. Venticinque anni di vita, insomma. Venticinque anni al servizio della comunità lecchese”.

“Il progetto di una Fondazione comunitaria a Lecco è nato dall’ispirazione di Fondazione Cariplo agli albori della presidenza Guzzetti – sono le parole di Mario Romano Negri, che ha ricoperto la carica di presidente dal 1999 al 2020 – Di fatto, era l’idea di un’ulteriore gemmazione della lunga storia della Cassa di Risparmio lombarda. Nel 1999, mi sono offerto volontario per avviare a Lecco una sperimentazione in merito, trovando fin da subito l’attenzione delle istituzioni locali e l’opera straordinaria di tanti volontari che, nello spirito del famoso passo evangelico, hanno creduto nel progetto senza ancora poterlo vedere. Dentro il Consiglio di amministrazione hanno trovato posto fin da allora persone estranee a schieramenti politici, scelte per probità e capacità professionali. Un bilancio di questi anni? Credo sia sufficiente guardare i numeri di donazioni e progetti per capire a fondo come questa esperienza lecchese sia stata e continui ad essere benchmark per le altre fondazioni comunitarie”.

I 25 anni della Fondazione comunitaria del Lecchese sono ricordati anche da Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo: “La Fondazione comunitaria di Lecco ha fatto da apripista a tutte quelle nate in Italia. Chi va avanti per primo, lo sanno bene i lecchesi che vanno in montagna e aprono nuove vie, trova ostacoli, insidie. Superate queste, gli altri trovano un sentiero battuto. È il grande merito della Fondazione di Lecco. Il progetto delle sedici Fondazioni di comunità, a cui Cariplo ha destinato oltre mezzo miliardo di euro di contributi, è il più grande e strategicamente importante tra quelli avviati dalla nostra fondazione. È l’esempio perfetto di quello che intendo quando parlo di “creare le condizioni abilitanti e gli ecosistemi locali”. Per avviare le Fondazioni di comunità, Cariplo ha studiato il modello americano, lo ha adattato, gli ha dato un’identità propria: gli ecosistemi a cui hanno dato la vita le fondazioni locali sono sempre più ampi e robusti. Oggi le Fondazioni di comunità, di cui Lecco è stata pioniera, rappresentano un punto di riferimento di cui le nostre comunità non possono fare a meno”.

Anche quest’anno Fondazione Cariplo non poteva mancare all’appuntamento con M’illumino di Meno, la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili organizzata da Rai Radio2 con il programma radiofonico Caterpillar. La prima edizione si tenne il 16 febbraio 2005, quando, in occasione dell'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, la trasmissione ebbe l'idea di chiedere agli ascoltatori e alle ascoltatrici di spegnere tutte le luci non indispensabili come gesto di attenzione per l'ambiente.

Consapevole dell’aumento crescente delle temperature medie globali – il 2023 è risultato l’anno più caldo da quando si misurano le temperature, con un aumento di +1,48 °C rispetto al periodo preindustriale -, Fondazione Cariplo per il 2024 ha consolidato l’attività filantropica relativa alle iniziative di contrasto al cambiamento climatico, tutela dell’ambiente e biodiversità destinando risorse per 7,4 milioni di euro.

Fra le tantissime attività messe in campo dalla Fondazione, è stato appena lanciato il bando Clima creativo (1.150.000 euro) dedicato a percorsi di educazione alla sostenibilità ambientale fondati sui linguaggi artistici e creativi. L’obiettivo è valorizzare la scuola come laboratorio sociale e comunità di partecipazione, per coinvolgere in prima persona ragazzi e ragazze nell’affrontare le sfide ambientali dei nostri tempi promuovendo lo sviluppo del loro potenziale creativo. Di fronte a una crisi ambientale e climatica dalle conseguenze sempre più evidenti, la potenza espressiva dell’arte può promuovere un cambiamento culturale in grado di mobilitare le persone, in particolare i giovani, spingendoli a partecipare attivamente alla tutela dell’ambiente, a scalfire abitudini dannose consolidate e a sostenere politiche e iniziative che favoriscano la sostenibilità ambientale.

Inoltre, sarà lanciata a breve la quarta edizione della Call for ideas Strategia clima, destinata a partenariati composti da amministrazioni comunali o loro raggruppamenti, parchi ed enti non profit per facilitare la definizione e la realizzazione di Strategie di Transizione Climatica (STC) locali. Al momento sono 8 le Strategie sostenute dalla Fondazione che, con un budget di circa 35 M€, di cui 12,5 M€ da parte della stessa Fondazione, 4M€ da parte di Regione Lombardia e il resto da parte dei partenariati, stanno realizzando iniziative per il contrasto al cambiamento climatico.

La pubblicazione della seconda edizione del bando Alternative, con cui la Fondazione sostiene la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili e Sostenibili (CERS), è prevista invece entro aprile (successivamente all’emanazione delle regole tecniche da parte del GSE).

Oltre alla attività filantropica in favore della tutela dell’ambiente, durante il 2023 Fondazione Cariplo ha anche lanciato il concorso fotografico F2Click, proprio per raccontare il cambiamento climatico sul territorio in cui opera (le foto vincitrici sono raccolte nel sito f2click.fondazionecariplo.it).
Inoltre, ha sostenuto la realizzazione del primo episodio della docu-serie “Prosumers d’Italia”, che racconta l’esperienza del comune di Gagliano Aterno, uno dei precursori nell'avviare un processo di costruzione di Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale.

Ma non è tutto: l’impegno riguarda anche le attività quotidiane della struttura e dei dipendenti. Fondazione Cariplo ha aderito alla Dichiarazione d’impegno di fondazioni ed enti filantropici sul cambiamento climatico nel Dicembre 2021, inserendosi all’interno dell’International Philanthropy Commitment on Climate Change.

È stata inoltre effettuata l’anno scorso una analisi dei consumi energetici e sono state implementate azioni che hanno portato ad un importante miglioramento dell’efficienza energetica e riduzione dei consumi.

Nello specifico sono state portate avanti azioni di efficientamento energetico rispetto all’impianto di condizionamento e riscaldamento che hanno prodotto nel 2023 una riduzione dei consumi energetici complessivi pari al 24%, rispetto all’anno precedente.

Infine, il 16 febbraio, giornata di M'illumino di Meno oltre all’ormai consueto gesto di spegnimento delle luci nella sede di via Manin, i dipendenti di Fondazione Cariplo sono invitati a partecipare ad uno swap party di due giorni per riciclare oggetti usati ma in buono stato (vestiti, giochi di figli cresciuti, attrezzi da cucina, libri, utensili, arredamento…). Una piccola iniziativa per parlare insieme di economia circolare, in attesa di una grande iniziativa di circular economy che si svolgerà nei prossimi mesi! 

Fondazione ISMU ETS stima che al 1° gennaio 2023 gli stranieri presenti in Italia siano circa 5 milioni e 775mila, 55mila in meno rispetto alla stessa data del 2022[1]. Il bilancio demografico mostra una significativa crescita della popolazione straniera residente in Italia (+110.000 unità). Diminuisce, invece, la componente irregolare, che si attesta sulle 458mila unità, contro le 506mila dell'anno precedente. Il calo degli irregolari è dovuto principalmente all’avanzamento delle regolarizzazioni attuate nel 2022 a completamento delle procedure di “emersione 2020”. Da segnalare la consistente riduzione dei “regolari non residenti”: il loro numero è sceso da 293mila a 176mila (-117mila).

Per quanto riguarda il lavoro, il 2023 ha segnato il record storico delle assunzioni di personale immigrato – 1.057.620 persone – programmate dalle imprese italiane (fonte Unioncamere – ANPAL). Permangono, però, numerose criticità, che mostrano la necessità di una nuova governance dei processi migratori e di inclusione (oggetto di analisi del Libro bianco sul governo delle migrazioni elaborato da ISMU).

3.Infografica ISMU 1

Sul fronte scolastico, il numero degli alunni con background migratorio nelle scuole italiane è tornato a crescere a un ritmo che lascia presumere che, in circa 10 anni, si potrà arrivare al traguardo di un milione di alunni con background migratorio (nell’a.s. 2021/22 il numero si attesta a 872.360 presenze). Si segnala, inoltre, che i nati in Italia rappresentano il 67,5% degli alunni con cittadinanza non italiana.

Per quanto riguarda le confessioni religiose, ISMU stima che al 1° luglio 2023 i cristiani nel loro complesso rappresentino la maggioranza assoluta (53,1%) tra gli stranieri residenti in Italia, con una presenza di immigrati cattolici che si attesta al 17,0% (i musulmani rappresentano il 29,7%).

Sono questi alcuni dei principali dati del XXIX Rapporto sulle migrazioni 2023, elaborato da Fondazione ISMU ETS (Iniziative e Studi sulla Multietnicità), che viene presentato presso la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi.

Alla presentazione, realizzata in collaborazione con Fondazione Cariplo e moderata dal Segretario Generale di Fondazione ISMU ETS, Nicola Pasini, hanno partecipato Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo; Gian Carlo Blangiardo, Presidente Fondazione ISMU; Romano Guerinoni, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi; Livia Elisa Ortensi, Responsabile Settore Statistica Fondazione ISMU.

Nel corso del convegno si sono tenute due tavole rotonde. La prima, dal titolo Migrazioni: fanno crescere la povertà o creano ricchezza” con gli interventi di Andrea Dellabianca, Membro della Giunta della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Presidente di Formaper; Nicola Saldutti, Caporedattore Economia del Corriere della Sera; Laura Zanfrini, Responsabile Settore Economia, Lavoro e Welfare Fondazione ISMU ETS.

A conclusione del convegno, la tavola rotonda dal titolo “Per un'informazione responsabile sulle migrazioni” con gli interventi di: Paola Barretta, Portavoce Associazione Carta di Roma; Eleonora Camilli, Giornalista per Redattore Sociale e La Stampa; Cristina Giudici, Contributor per Il Foglio e consulente di Fondazione Gariwo; Vittorio Longhi, Giornalista e formatore per l'ONU; Alidad Shiri, Editorialista del quotidiano Alto Adige.

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[1] Valori revisionati sulla base delle successive revisioni Istat post censimento 2018.

2.578 candidature da ogni parte del mondo, 36 startup accompagnate nella crescita, provenienti da Argentina, Armenia, Francia, Germania, Israele, Italia, Messico, Svizzera, Ucraina, UK, USA, che hanno ricevuto investimenti dal programma per 5,2 milioni di euro e raccolto più di 4 milioni di euro tra investitori esterni e grant. Sono questi risultati a quasi due anni dall’avvio di Berkeley SkyDeck Europe, Milano – il progetto sostenuto da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, attraverso la mobilitazione di risorse per 2,75 milioni di euro con l’obiettivo di scoprire e supportare i migliori talenti imprenditoriali tramite lo sviluppo di un programma di accelerazione top-notch che coinvolge scienziati, leader aziendali, esperti di tecnologia e investitori dell’ecosistema italiano, europeo e americano. Con SkyDeck Europe, inoltre, i soggetti istituzionali si pongono l’obiettivo di trasferire competenze e best practices internazionali nei confronti dei principali attori del sistema della R&I lombardo.

Tra i dati più rilevanti di questi primi due anni di attività emerge il contributo del programma alle startup sotto diversi aspetti: a distanza di 6 mesi dalla fine del percorso, infatti, queste imprese hanno quasi raddoppiato la forza lavoro, hanno aumentato di circa il 70% il numero dei loro clienti e hanno aumentato in media di due punti il loro livello di maturità tecnologica (misurato attraverso l’indice TRL, Technology Readiness Levels, che è salito da 5 a 7, su una scala che va da un minimo di 1 a un massimo di 9).

Il progetto Berkeley SkyDeck è stato avviato nel 2022 dall'acceleratore dell'Università di Berkeley UC Berkeley SkyDeck, dall’hub di innovazione italiano Cariplo Factory e dal gruppo internazionale di real estate, infrastrutture e rigenerazione urbana Lendlease e al fine di accompagnare la crescita di startup selezionate nel triennio di attività 2022-2024, garantendo anche il collegamento con operatori finanziari qualificati, in grado di supportare lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali attraverso investimenti in equity.

Questi tre attori selezionano le startup in diversi ambiti, tra cui life science, aerospace, energy, industry 4.0, circular economy, agrifood. Le giovani imprese hanno poi la possibilità di confrontarsi con uno dei migliori acceleratori al mondo e di accedere a un programma di accelerazione di 6 mesi, che si svolge in parte a Berkeley e in parte a Milano, nel contesto di MIND – Milano Innovation District, il distretto dell’innovazione voluto da Arexpo, la Società che ha anche concretamente sostenuto sin dall’inizio la possibilità che proprio MIND fosse la sede europea dell’acceleratore dell’Università di Berkeley. Ogni startup è seguita da 3 mentor (due europei e uno statunitense), beneficia di 55 workshop e ha accesso a un network internazionale di investitori.

Di fondamentale importanza per il progetto è l’attivazione delle competenze, dei laboratori e dei network dell’ecosistema locale di università, selezionate attraverso il bando promosso da Fondazione Cariplo: Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", Università degli Studi dell’Insubria, Istituto Universitario di Studi Superiori Pavia e Università degli Studi di Bergamo.  

Infine, le startup selezionate beneficiano anche di un investimento di 145 mila euro da parte del fondo di investimenti collegato al programma e hanno l'opportunità di presentare il proprio progetto a un network di investitori internazionali.

“La Lombardia è la 'Casa delle Idee' e grazie a SkyDeck Europe è diventata la 'Casa delle Idee' di tutto il mondo – dichiara Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia. – I dati del progetto, infatti, confermano la capacità della Lombardia di attrarre investimenti e idee innovative; il 'sistema lombardo', con la formula vincente pubblico-privato,  continua ad anticipare i tempi e vincere le sfide del futuro.”

Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti – commenta Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo – Questa azione, avviata insieme a Regione Lombardia e ad altri prestigiosi partners internazionali, rappresenta una modalità innovativa per una fondazione come Cariplo che agisce con diverse modalità per lo sviluppo del territorio e delle nostre comunità; non c’è dunque solo la tradizionale attività filantropica, con il sostegno agli enti non profit, ma altre collaborazioni che necessariamente si allargano ad ambiti che permeano il tessuto economico e sociale in cui agiamo. E’ fondamentale per noi collaborare con le istituzioni, come la Regione e le università, e le aziende, in un ecosistema in grado di creare quelle condizioni abilitanti per l’innovazione “

“Skydeck Europe è certamente una straordinaria vetrina per MIND e come Arexpo ci siamo molto impegnati perché l’acceleratore dell’Università di Berkeley scegliesse proprio il Milano Innovation District per la sua unica sede fuori dagli Stati Uniti superando la concorrenza di molte città europee – dichiara Igor De Biasio, amministratore delegato di Arexpo. I risultati ci hanno dato ragione e dimostrano che quando proponiamo progetti di alto livello possiamo attrarre eccellenze da ogni parte del mondo”.

"Abbiamo fondato SkyDeck Europe nella speranza di creare un programma che potesse essere il principale acceleratore europeo per startup in grado di cambiare il mondo – afferma Caroline Winnett, Executive Director di Berkeley SkyDeck. – Siamo orgogliosi di continuare a supportare startup internazionali ed entusiasti di valutare le candidature a questa nuova call, al fine di trovare le aziende con il più alto potenziale per cambiare i loro settori e persino il mondo”.

“Siamo estremamente soddisfatti dei risultati di SkyDeck Europe che, dopo due anni, è ormai un punto di riferimento nell’ecosistema dell’innovazione europeo e internazionale, contribuendo allo sviluppo del distretto MIND e, in generale, del nostro territorio – commenta Carlo Mango, Consigliere Delegato di Cariplo Factory. – È la dimostrazione che l’ecosistema italiano può essere attrattivo per realtà innovative ad alto potenziale provenienti da tutto il mondo, grazie alle dinamiche di contaminazione virtuosa tra le startup, le imprese locali e i nostri atenei.”

“Gli ottimi risultati a soli tre anni dall'avvio del progetto, confermano che portare il primo acceleratore accademico no profit al mondo, fuori dalla Università della California Berkeley, in Italia, proprio a MIND – il Milano Innovation District che stiamo realizzando nell'area che ospitò Expo 2015 – è stata un'intuizione lungimirante – commenta Andrea Ruckstuhl CEO Europe di Lendlease- Un'idea resa possibile grazie al fondamentale contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, che con noi hanno visto un'ulteriore opportunità di sviluppo, un'ancora chiave nell'ecosistema dell'innovazione in grado di catalizzare competenze, risorse,  imprese in sinergia con le nostre Università. Con l'orgoglio di questi risultati Lendlease conferma ancora una volta l'impegno, accanto ai nostri partner e, la fiducia in questo progetto, che è un pilastro nella nostra visione del MIND".

In occasione della Giornata nazionale di prevenzione contro lo Spreco alimentare, che si celebra ogni anno il 2 febbraio, la vicesindaco di Milano con delega alla Food Policy e all’Agricoltura Anna Scavuzzo ha presentato le iniziative realizzate in sinergia con i partner della città dopo la vittoria della prima edizione dell’Earthshot Prize 2021, prestigioso riconoscimento internazionale dedicato alle migliori soluzioni per proteggere l'ambiente. Un insieme di azioni che sono il frutto di un anno di lavoro corale che ha coinvolto 36 enti del settore e 12 partner tra soggetti pubblici e privati, enti di ricerca e imprese in workshop, confronti, analisi di bisogni e tavoli di co-progettazione.

 

Con l’obiettivo, quindi, di ridurre lo spreco di cibo e innovare sempre più le modalità di recupero degli alimenti da destinare ai più fragili, a Milano nasceranno, entro il 2024, tre nuovi Hub di quartiere contro lo spreco alimentare: si tratta del Food Hub Cuccagna (Municipio 4), dell’Hub Selinunte (Municipio 7) e dell’Hub diffuso(Municipio 2), che si aggiungono a quelli già attivi in città (Hub Isola, Municipio 9; Hub Lambrate, Municipio 3; Hub Centro, Municipio 1; Hub Gallaratese, Municipio 8 e infine l’Hub Foody Zero Sprechi, nato all’interno del Mercato Ortofrutticolo di Milano).

 

L’esperienza degli Hub di quartiere – avviata nel 2019 dal Comune di Milano insieme a Fondazione Cariplo, Programma QuBì, Assolombarda e Politecnico di Milano per incentivare il recupero e la redistribuzione delle eccedenze alimentari con una rete territoriale di soggetti del terzo settore, che a loro volta destinano il cibo a persone e famiglie in difficoltà – continua a crescere, portando così da cinque a otto i centri di raccolta e stoccaggio del cibo proveniente da diversi punti vendita di esercenti e grande distribuzione.

 

“L’ampiamento della rete di Hub di quartiere per la lotta contro lo spreco alimentare a vantaggio dei cittadini più fragili della città è un risultato importante per Milano che dimostra un impegno costante e congiunto della Fondazione Cariplo, in sinergia con il Comune e tutti gli attori del sistema alimentare cittadino. Il modello Food Policy di Milano, volto a connettere e valorizzare le competenze, rappresenta un punto di riferimento a livello internazionale come dimostrano i tanti riconoscimenti ricevuti in questi anni, non ultimo l’Earthshot Prize”, ha spiegato Carlo Mango, direttore area Ricerca di Fondazione Cariplo.

L’alleanza anti-spreco si allarga anche grazie ad un maggiore coinvolgimento dei mercati comunali in cui si punta a raccogliere circa 200 Kg di eccedenze di fresco al giorno in 20 mercati cittadini, in un lavoro che si aggiunge a quello portato avanti all’interno dell’HubFoody Zero Sprechi. L’iniziativa vede come capofila Eco delle Città APS, Associazione Banco Alimentare della Lombardia ‘Danilo Fossati’ ODV, Magma s.r.l Impresa sociale, Recup APS, Comunità nuova onlus, Fondazione Arché e Caritas Ambrosiana.

Infine, l’intera gestione degli Hub di quartiere verrà migliorata attraverso la digitalizzazione della filiera che permetterà di avere una migliore mappatura delle eccedenze e delle risorse disponibili e una logistica condivisa e integrata capace di ottimizzare il sistema di stoccaggio, raccolta e distribuzione, e di ridurre infineanche l’impatto ambientale.

 

I numeri: 615 tonnellate recuperate nel 2023

 

Sono oltre 615 le tonnellate di cibo recuperate nel solo 2023, di cui 574 tonnellate dai cinque Hub di Quartiere ad oggi attivi a Milano, a cui si aggiungono 41 tonnellate da mercati scoperti. Centinaia di migliaia di eccedenze che sono state redistribuite tra circa 27.000 persone fragili, equivalenti a circa 1.230.000 pasti.

 

I soggetti coinvolti nei nuovi Hub di quartiere

 

I tre Hub di quartiere che saranno attivi entro il 2024seguono un modello ormai consolidato di partnership pubblico-privato che vede coinvolti numerosi attori. In particolare:

  • Food Hub Cuccagna ha come capofila del progetto l’Associazione Consorzio Cantiere Cuccagna Impresa Sociale, a cui si aggiungono Emergency Ong onlus, Recup Associazione di Promozione Sociale, Associazione Economia e Sostenibilità, Associazione Comunità il Gabbiano ODV e Fondazione Acra;
  • Hub diffuso vedrà la collaborazione di Comin Coop Soc. di solidarietà, Milano Positiva Aps, Associazione T12 Lab, Parrocchia Santa Maria Assunta in Turro, Terza Settimaana Odv, Mutuo Soccorso Milano Aps;
  • Hub Selinunte, futuro polo logistico di distribuzione alimentare, sarà infine gestito da Coopi cooperazione internazionale onlus ;

A seguito della presentazione delle attività filantropiche 2024, avvenuta a novembre 2023 presso il MEET di Milano alla presenza del Presidente Giovanni Azzone, delle vicepresidenti Claudia Sorlini e Valeria Negrini, del direttore generale Sergio Urbani, le quattro aree filantropiche di Fondazione Cariplo hanno organizzato dei momenti di presentazione per gli enti interessati. 

Gli incontri in streaming sono incentrati sulle attività 2024 e, per le aree Ambiente e Arte e Cultura, sull'approfondimento dei bandi. 

Programma

Durante gli appuntamenti verranno approfonditi tematiche e progetti in linea con le direttrici strategiche sulle quali si snoderanno, come illustrato dall’intervento del Presidente Azzone, le attività delle quattro aree operative della Fondazione:

  • Creare valore condiviso
  • Ridurre le disuguaglianze
  • Allargare i confini
  • Creare le condizioni abilitanti

I bandi sono consultabili alla pagina BANDI del sito.

È online la prima edizione del bandoClima creativo”, che intende sostenere percorsi di educazione alla sostenibilità ambientale fondati sui linguaggi artistici e creativi e valorizzare la scuola come laboratorio sociale e comunità di partecipazione. Il bando si rivolge alle organizzazioni non profit attive in campo ambientale e culturale e, intervenendo nel mondo della scuola, intende coinvolgere in prima persona ragazzi e ragazze nell’affrontare le sfide ambientali dei nostri tempi promuovendo lo sviluppo del loro potenziale creativo. 

Di fronte a una crisi ambientale e climatica dalle conseguenze sempre più evidenti, la potenza espressiva dell’arte, oltre a coinvolgere emotivamente, può incoraggiare una riflessione critica e promuovere un cambiamento culturale in grado di mobilitare le persone, in particolare i giovani, spingendoli a partecipare attivamente alla tutela dell’ambiente, a scalfire abitudini dannose consolidate e a sostenere politiche e iniziative che favoriscano la sostenibilità ambientale

Il bando “Clima creativo” si rivolge a partenariati di organizzazioni senza scopo di lucro attive in campo ambientale e in campo artistico-culturale in Lombardia e nelle province di Novara e di Verbano-Cusio-Ossola. I progetti candidati coinvolgeranno le Scuole Secondarie di Secondo Grado pubbliche e private del territorio, inclusi i Centri di Formazione Professionale, i cui studenti avranno l’opportunità di co-progettare e sviluppare – in collaborazione con le organizzazioni proponenti – percorsi didattici che coniugano tematiche ambientali e linguaggi artistici e creativi. A tale scopo, il bando prevede un servizio di accompagnamento a cura di soggetti selezionati da Fondazione Cariplo che animeranno una comunità di pratica e seguiranno l’andamento dei progetti. 

Il bando resterà aperto fino al 16 aprile 2024.

CLICCA QUI PER RIVEDERE LA PRESENTAZIONE

Oltre al testo del bando, disponibile alla pagina bandi, disponibili le FAQ.  

Fondazione Cariplo annuncia la Call for projects BeiLuoghi, un progetto che mette a disposizione, oltre alle risorse, anche strumenti di formazione dedicati ad enti pubblici e del terzo settore, con l’obiettivo di supportare l’ideazione di progetti sostenibili sul lungo periodo e integrati con i piani di sviluppo dei contesti in cui si collocano.

In quest’ottica si sono svolti, in collaborazione con Fondazione Housing Sociale, I luoghi giusti Talks: occasioni per innescare una riflessione condivisa sulla rigenerazione urbana a base culturale, con un focus particolare sugli strumenti disponibili per governare i processi di trasformazione e sul ruolo che la cultura può avere nel generare e gestire tali processi. Estratti di queste conversazioni sono a disposizione insieme al bando per offrire uno strumento formativo, per innescare un processo capace di porre in anticipo le domande progettuali funzionali. I contributi di Bertram Niessen (CheFare), Paolo Cottino (KCity urban regeneration), Alessandro Coppola (Politecnico di Milano) e Antonella Bruzzese (Politecnico di Milano) aiutano a ripercorrere le conversazioni avute con interlocutori del calibro di Pablo Sendra (University College London), Cecile Diguet (Paris Region Institute), Laura Colini (IUAV) e Liselott Stenfeldt (Studio Gehl).

In questo modo la Fondazione si mette al servizio delle organizzazioni, da una parte promuovendo la diffusione di competenze, dall’altra sostenendo la nascita di nuove reti e partenariati tra le istituzioni e gli enti attivi nella progettazione e realizzazione di progetti orientati a creare spazi di produzione e fruizione culturale aperti, innovativi e sostenibili.

Con questa Call for Projects saranno, quindi, selezionate un massimo di 10 idee progettuali, che potranno accedere ad un percorso di assistenza tecnica e accompagnamento alla progettazione. La Call sarà aperta fino al 29 febbraio 2024.

Le idee progettuali presentate dovranno fare riferimento a un massimo di tre ambiti di assistenza tecnica ai quali si richiede di accedere, quali: analisi del contesto, inquadramento del progetto, delle politiche e dei processi di rigenerazione che insistono nel medesimo territorio; attivazione delle reti, individuazione dei potenziali soggetti da coinvolgere nella progettazione ed esecuzione delle attività; progettazione culturale, definizione degli obiettivi di cambiamento e delle azioni del progetto; rifunzionalizzazione, definizione della nuova conformazione dell’immobile o dello spazio di progetto, al livello della fattibilità tecnico-economica; monitoraggio e valutazione, definizione di un piano di monitoraggio e valutazione dell’andamento del progetto; sostenibilità economica, costruzione di un piano di sostenibilità economica sul medio e lungo periodo, orientato a rendere autosostenibile il progetto dopo la fase di start-up.

 

 

Dal mobile learning alle piattaforme di apprendimento online: la digitalizzazione della didattica è un processo già in atto, che coinvolge milioni di studenti e docenti ogni giorno. Ma quali sono i rischi della Scuola 4.0? In che modo le nuove tecnologie possono aiutarci a ridurre le disuguaglianze?

Siamo in una fase cruciale – ha detto il presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone – L’analisi dei dati può metterci a disposizione informazioni utili per il futuro della scuola e del percorso educativo dei nostri ragazzi. La tecnologia, l’intelligenza artificiale possono essere validi alleate, ma occorre un pensiero e una strategia a monte. Il rischio, altrimenti, è che i più fragili restino indietro, e chi non ha accesso a strumenti ed opportunità si trovi di fronte ad un solco profondo scavato nei confronti dei coetanei, dall’accelerazione prodotta dal rapido cambiamento in atto”.

La ricerca presentata a Milano da Fondazione Cariplo, WeSchool e Politecnico di Milano nel corso dell’evento: Dati alla mano: scuola, disuguaglianze e tecnologia (presso il Meet Centeril centro internazionale per la cultura digitale di Fondazione Cariplo), ha aperto il dialogo su scuola del futuro e prossimi passi di policy maker e player del settore.

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“Il Politecnico di Milano è impegnato da tempo in iniziative di innovazione didattica che vanno dalla sperimentazione diretta nelle aule universitarie ai diversi livelli dell’istruzione primaria e secondaria, in un percorso condiviso che mette al centro la persona. Questo progetto ne è una chiara testimonianza. – ha commentato Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano – Il digitale ha introdotto grandi cambiamenti nelle modalità di apprendimento e di interazione, molti dei quali irreversibili. Ecco perché questi cambiamenti devono essere giusti e sostenibili, nel senso più ampio del termine: economico, sociale e culturale. La tecnologia è un fattore abilitante, inclusivo e non esclusivo.”

“Esiste una correlazione tra un utilizzo maturo di metodologie didattiche partecipative e avanzate, che superano il tradizionale modello frontale, e la performance scolastica. Questo è secondo me il principale finding della ricerca” – dichiara Marco De Rossi, AD di WeSchool – “Per questo mai come oggi, per combattere le disuguaglianze, è fondamentale investire nell’aggiornamento professionale dei docenti e incentivarli a innovare la didattica”

I dati della ricerca

Per la prima volta in Italia, una piattaforma di didattica digitale ha condiviso dati anonimizzati di milioni di utenti per contribuire alla ricerca scientifica.
I dati alla base della ricerca si riferiscono al periodo tra marzo 2019 e agosto 2021 e raccontano l’esperienza di didattica digitale di 1 milione 730 mila utenti attivi sulla piattaforma WeSchool, di cui l’88% studenti e il 10% insegnanti (2% appartenenti ad altri gruppi, ad esempio genitori). L’analisi ha riguardato circa 16mila scuole di tutta Italia, più di 172mila insegnanti e oltre un milione e mezzo di studenti.

Analisi di dati e AI per superare le disuguaglianze

Il team di ricerca ha provato a definire l’“abbandono scolastico digitale” approfondendo le situazioni in cui uno studente abbandona la piattaforma prima della fine del corso. Ecco alcuni dei dati emersi:

  • Gli studenti che abbandonano il corso rimangono attivi solo il 25% del tempo rispetto ai loro compagni;
  • oltre la metà delle classi analizzate presenta almeno uno studente che ha abbandonato il corso;
  • in una classe su quattro più del 15% degli studenti ha abbandonato il corso;
  • le forti disuguaglianze di accesso alla didattica integrata digitalmente registrate nel 2020 sembrano associate alle disuguaglianze territoriali che caratterizzano i diversi contesti scolastici analizzati.

Per quanto riguarda le prospettive future, lo studio ha evidenziato il potenziale delle nuove tecnologie e tecniche di analisi dati per valutare l’andamento dei percorsi scolastici degli alunni. Per esempio, l’intelligenza artificiale potrà essere utilizzata per individuare studenti a rischio abbandono, dando ai docenti gli strumenti per intervenire in tempo.

Il ruolo di contenuti didattici e interazioni peer-to-peer

La ricerca ha dimostrato quanto contenuti didattici e interazioni peer-to-peer in piattaforma siano essenziali nella scuola del ventunesimo secolo.
Infatti, dai dati raccolti emerge che la partecipazione attiva degli studenti è direttamente correlata alla quantità e alla qualità dei contenuti didattici proposti. Inoltre, anche le interazioni informali tra gli studenti, come i commenti lasciati sulla piattaforma, hanno un impatto diretto sulle performance scolastiche: le classi che hanno generato più commenti hanno ottenuto risultati migliori nei test ed esercizi, mentre le classi con una comunicazione più unidirezionale (dal docente agli alunni) hanno registrato prestazioni inferiori in tutti gli ordini scolastici.

Da questo studio sulla didattica digitale si può intravedere un futuro con grandi potenzialità e rischi. Per fare in modo che il digitale possa supportare l’apprendimento, facilitare l’intercettazione di situazioni di difficoltà ed evitare che il processo tecnologico faccia aumentare le disuguaglianze, anziché ridurle, è opportuno rilanciare l’analisi estendendola ad altri database e coinvolgendo anche Invalsi e Ministero dell’Istruzione e del Merito.

In allegato la presentazione

Fondazione Cariplo e Regione Lombardia rilanciano l’impegno a sostenere i Progetti Emblematici, iniziative di altissimo valore sociale sul territorio lombardo a cui sono destinati per il 2024 complessivamente 8 milioni di euro per ciascuna provincia lombarda di Como, Varese e Brescia, di cui 5 messi a disposizione da Fondazione Cariplo e 3 cofinanziati da Regione Lombardia, 5 milioni sono stanziati da Fondazione Cariplo per la provincia piemontese Verbano-Cusio-Ossola.

L’iniziativa sosterrà progetti emblematici di dimensioni significative, idonee a generare un positivo ed elevato impatto sulla qualità della vita e sulla promozione dello sviluppo culturale, economico e sociale dei territori di riferimento e che siano in grado di valorizzare le risorse e le potenzialità locali e generare valore condiviso, al fine di creare e favorire lo sviluppo sostenibile di veri e propri ecosistemi territoriali.

Si tratta di una delle modalità con cui la Fondazione Cariplo eroga contributi, oltre ai bandi tradizionali che annualmente vengono lanciati su specifici temi, destinando ogni anno a 4 territori provinciali la somma di € 5.000.000 per il sostegno di iniziative che hanno le caratteristiche di Interventi Emblematici. Va ricordato che l’ambito di intervento della fondazione comprende, oltre alle province lombarde su cui sono attive altresì le risorse di Regione Lombardia, anche quelle piemontesi di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola.

Il bando vuole, inoltre, essere un’occasione per promuovere un confronto tra soggetti pubblici e privati del territorio e per elaborare progetti che, partendo da una lettura comune delle esigenze e delle vocazioni locali, tendano a una visione condivisa di futuro e alla costruzione di interventi capaci di fare sistema potenziando le ricadute positive sul territorio.

La procedura e i dettagli per proporre la realizzazione e il sostegno dei progetti sono alla pagina Interventi Emblematici.

In sintesi, già per il 2024 è stato pubblicato un bando con scadenza a due fasi:

  • Scadenza prima fase: 11 aprile 2024 invio Proposta
  • Scadenza seconda fase: 7 novembre 2024 invio Progetto

È importante quindi che i territori interessati si attivino per tempo.

Il piano per i prossimi anni prevede il seguente calendario:

  • 2024, province di Como, Varese, Verbano Cusio Ossola e Brescia;
  • 2025, province di Cremona, Novara, Lecco e Pavia;
  • 2026, province di Bergamo, Sondrio, Mantova, Lodi, Monza e Brianza .

Al coordinamento, all’iter del bando e alla selezione dei progetti offrono un fondamentale contributo le Fondazioni di Comunità, promosse sul territorio da Fondazione Cariplo, e i rappresentanti delle province.

Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo

“Ringrazio la Regione Lombardia per aver accettato di lavorare insieme anche nei prossimi anni, per l’individuazione, il sostegno e la realizzazione dei progetti emblematici. Si tratta di interventi che, come è avvenuto in passato, possono dare una spinta fondamentale allo sviluppo dei territori, e offrire un importante supporto per la coesione e il rafforzamento delle comunità. Ci aspettiamo idee e progetti che vadano in questa direzione, grandi iniziative capaci di fare la differenza, di innescare un processo virtuoso. Proprio come un enzima, i progetti emblematici devono essere in grado di attivare un’energia in grado di portare valore al territorio. Como, Varese, Brescia e VCO fanno da apripista nella nuova forma del bando che prevede due fasi. Perché l’iniziativa abbia successo, sono importanti la collaborazione tra le istituzioni locali, il confronto e il dialogo con tutti gli attori e gli enti non profit che hanno a cuore le nostre comunità. Parola d’ordine: fare sistema per non disperdere risorse ed energie, ma concentrare gli sforzi su priorità condivise”.

Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia

“La rinnovata collaborazione tra Regione Lombardia e Fondazione Cariplo dimostra il proficuo lavoro svolto negli anni passati e riconferma la volontà di investire sulla valorizzazione e l’ascolto dei territori. L’aspetto fondamentale sarà quello di mettere a sistema le risorse pubbliche e private disponibili e assicurare l’allineamento e la coerenza dei progetti proposti dai territori con le priorità programmatiche di Regione Lombardia, definite dal Programma Regionale di Sviluppo Sostenibile (PRSS)".

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