Fondazione Cariplo nel 2022 ha aderito alla “Dichiarazione d’impegno di Fondazioni ed Enti filantropici sul cambiamento climatico”, lanciata da Dafne – Donors and Foundations Networks in Europe – e WINGS e coordinata a livello nazionale italiano da Assifero, per ampliare la propria attività di contrasto al cambiamento climatico.
L’adesione alla dichiarazione impegna la Fondazione ad avviare una rilettura della propria attività con una lente climatica al fine di perseguire i sei pilastri presenti nella dichiarazione stessa. E per la realizzazione di tale attività è stato costituito il gruppo di lavoro intersettoriale Climate lens.
 
Tra le diverse attività in corso, la Fondazione sta realizzando uno studio di fattibilità per conoscere l’impatto climatico degli Enti Non Profit del territorio al fine di acquisire conoscenze preliminari e valutare l’opportunità di dare vita a iniziative volte a:

  • Aumentare la conoscenza e la sensibilizzazione sugli impatti climatici e ambientali (emissioni climalteranti e inquinanti, produzione di rifiuti,…) delle attività degli Enti Non Profit;
  • Sostenere gli Enti Non Profit nella riduzione dei consumi e degli impatti nella conduzione delle proprie attività, tramite l’abbattimento delle proprie emissioni di gas climalteranti, l’attivazione di pratiche di economia circolare, la promozione della mobilità sostenibile e di comportamenti responsabili.

L’iniziativa è stata presentata il 25 marzo in collaborazione con gli esperti di EStà – Economia e Sostenibilità a cui è stato affidato l’incarico per la redazione dello Studio di Fattibilità, e alla presenza di alcune ospiti protagoniste del Non Profit:

Il tema climatico è sempre più rilevante e i limiti temporali entro cui agire sono ormai stringenti: il 2030 ha un’importanza strategica affinché si possa contenere entro 1,5° il riscaldamento globale a fine secolo. Gli Enti Non Profit svolgono attività di interesse collettivo ed è nella loro natura partecipare a processi di portata generale come la transizione ecologica. Risulta quindi importante che anche le organizzazioni contribuiscano alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti attraverso scelte relative a mobilità, energia, riutilizzo di materiali, trattamento dei rifiuti e altri ambiti d’azione, individuando criticità e supporti necessari al miglioramento.
 
Ai partecipanti all’evento è stato presentato in anteprima il questionario online (visualizzabile a questo link) a cui sono invitati a partecipare tutti gli enti che hanno chiesto contributi a Fondazione Cariplo. Gli enti che lo compileranno riceveranno un calcolatore per convertire le risposte fornite in una stima della propria impronta climatica. I risultati dell’indagine verranno elaborati da EStà, aggregati ed esposti in forma anonima e discussi pubblicamente durante un evento dedicato all’impatto climatico degli Enti Non Profit nel mese di luglio.
Per informazioni scrivere a onpcarbonzero@fondazionecariplo.it.

Photo credit: Albachiara Papi – "Natura e Mobilità Sostenibile" fotografia vincitrice del concorso F2Click.Obiettivo Clima” di F2C – Fondazione Cariplo per il Clima.

Il 7 e l’8 marzo Milano ospita la conferenza Breaking bad (habits) – How can foundations move from silos to shaping future innovation ecosystems ? del Research Forum 2024, il forum di ricerca a cui aderiscono le più importanti organizzazioni filantropiche europee. La due giorni è ospitata negli spazi della Cariplo Factory, in via Bergognone. A promuoverla è Philea, l’ente con sede a Bruxelles, a cui aderiscono le fondazioni del continente. Tra queste Fondazione Cariplo che è stato partner di Philea in queste settimane nella costruzione e definizione del programma a cui prenderanno parte più di 120 persone, in rappresentanza delle organizzazioni filantropiche europee.

QUI il programma

Milano per due giorni diventa quindi “capitale” della filantropia internazionale e luogo di laboratorio, pensiero e confronto su questioni di stretta attualità.

I dati oggi dicono che in Europa ci sono 186mila Public Benefit Foundation che erogano ogni anno 54miliardi di euro per progetti per la collettività, e possono contare su patrimoni che complessivamente ammontano a 647miliardi di euro.

Come fare in modo che questo impegno complessivo sia sempre più organico e coordinato verso i problemi emergenti? Il dibattito attorno a questo quesito è uno degli obiettivi del Research Forum 2024 di Milano.

Poiché le società si evolvono a una velocità sempre maggiore e le sfide che devono affrontare sono sempre più complesse, è diventato imperativo superare le classiche logiche di silos e promuovere connessioni interdisciplinari in modo da supportare lo sviluppo di veri e propri ecosistemi di innovazione. Questi ultimi possono infatti rappresentare dei punti di snodo importanti per le società favorendo cambiamenti equi ed inclusivi in linea con i bisogni più attuali .

Come la filantropia può supportare questo tipo di innovazione e contribuire cosi a rispondere al meglio ai bisogni più urgenti delle nostre società?

Dato il loro ruolo unico nella società civile, le fondazioni e la filantropia in generale possono rappresentare un soggetto importante nella promozione di ecosistemi di innovazione aperti e inclusivi in grado di comprendere e contribuire a rispondere ai principali bisogni emergenti. Il mondo che ci circonda è in continua evoluzione e lo stesso vale per le  pratiche filantropiche. Questo cambiamento apre percorsi per esplorare nuove modalità di sostegno  all’ innovazione, con particolare attenzione all’innovazione sociale e alla creatività.

La conferenza include anche una serie di visite in loco caratterizzate da un percorso legato al genio di Leonardo: dal Cenacolo fino al codice conservato al Castello Sforzesco.

Dal 2012 il Forum della Ricerca organizza con cadenza annuale/biennale conferenze europee per le fondazioni. Fino al 2024, gli argomenti erano fortemente legati alle questioni relative al finanziamento della ricerca. È la prima volta che l'argomento si concentra principalmente sul lato innovativo dello spettro di ricerca e sviluppo.

I 120 delegati si confronteranno, ponendo interrogativi del tipo: Quali sono le “cattive abitudini” che dobbiamo abbandonare? Quali sono le caratteristiche chiave per una filantropia in grado di supportare l’innovazione?

Cosa si sta già facendo oggi, dalla ricerca e sviluppo al mercato, in tutto lo spettro dei capitali, nonché in termini di partnership?

Domande a cui verranno date risposte a partire da una panoramica con dati aggiornati nel campo della filantropia in Europa (cifre chiave, spesa annuale, campi di investimento) nonché alcuni approfondimenti su come le fondazioni sostengono l'innovazione in Europa; ma si porranno anche il quesito di come estendere il lavoro delle fondazioni oltre un quadro puramente eurocentrico cogliendo esperienze e spunti da quei paesi a basso reddito e che in realtà sono estremamente innovativi.

Sfide globali, soluzioni locali e investimenti basati sul territorio. L’innovazione ha bisogno di essere diffusa, e conosciamo gli ostacoli sia alla filantropia transfrontaliera che al mercato unico europeo: come possono le fondazioni superare la tensione tra investimenti locali e la necessità di scalare l’innovazione?

Sarà uno dei temi cardine a cui richiama anche il Presidente di Fondazione Cariplo e – recentemente – di Acri, l’associazione che in Italia raggruppa le 86 fondazioni di origine bancaria: “Momenti come questi sono importantissimi, perché mettono a confronto le esperienze delle fondazioni filantropiche con uno sguardo che allarga i confini, una delle linee del mandato appena inaugurato da Fondazione Cariplo. Abbiamo di fronte sfide globali. Se pensiamo ai cambiamenti climatici, i trend demografici, l’immigrazione. Per non parlare delle crisi umanitarie, le guerre che hanno conseguenze planetarie. Le fondazioni non possono e non devono limitarsi quindi ad uno sguardo locale, ma porsi all’interno di un ecosistema che punti a collaborazioni internazionali. Abbiamo gli stessi problemi, per quali qualcuno ha già sperimentato soluzioni o fallimenti. Dobbiamo partire da essi e attivare nuove collaborazioni. Alla base di tutto c’è lo studio dei fenomeni suffragato da dati. Solo conoscendo i rpobelmi si possono prendere decisioni” ha detto Giovanni Azzone.

“Quello proposto dal Research Forum 2024 è un tema interessante, portato nel momento opportuno: stiamo esaminando alcuni dei risultati del cambiamento dell'UE nella politica dell'innovazione e un cambiamento nel ruolo della filantropia: con le fondazioni che assumono nuovi ruoli (non solo le tradizionali erogazioni di sovvenzioni) e configurano nuove partnership. La pandemia è stata la madre dell’innovazione. Abbiamo bisogno di condividere dati ed esperienze. Noi di Philea crediamo nei dati e raccogliamo dati sulla filantropia europea e vorremmo evidenziare la necessità di colmare questa lacuna di conoscenze. Molte questioni stanno emergendo nel campo della filantropia e illustrano il ruolo chiave che la filantropia può avere nel portare avanti l'innovazione orientata allo scopo: avere un occhio per l'impatto sociale; e ancora assunzione di rischi e investimenti di capitale paziente. La filantropia può davvero giocare un ruolo importante in futuro ha detto Delphine Moralis, CEO di Philea.

Obiettivo al termine della due giorni: fornire al settore raccomandazioni su come superare le attuali lacune nel sostegno all'innovazione, rafforzare il sostegno filantropico all'innovazione, promuovere potenziali incentivi per migliorare la collaborazione tra fondazioni e con altre parti interessate.

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, Fondazione ISMU ETS con Fondazione Cariplo fa il punto sulla condizione lavorativa delle donne con cittadinanza non italiana e background migratorio in Italia in un documento curato da Emanuela Bonini, Anna Facchetti e Livia Ortensi. 

I dati dell’European Institute for Gender Equality EIGE collocano l’Italia al tredicesimo posto tra i paesi europei con 68,2 punti su 100 del Gender Equality Index nel periodo 2021-2022. Il punteggio italiano si trova al di sotto della media europea che corrisponde a 70,2 punti e il principale ambito in cui si rileva discriminazione di genere è proprio quello lavorativo, con 65 punti, collocando l’Italia al 27° e ultimo posto tra i paesi europei, anche se dal 2020 vi è stato un leggero miglioramento. Inoltre, l’Italia evidenzia anche un importante dato di disparità nell’ambito del potere politico, economico e sociale, con 62,7 punti.

Le elaborazioni di Fondazione ISMU sui dati Eurostat del 2022, riportati all’interno del Ventinovesimo Rapporto sulle migrazioni 2023, relativi alla partecipazione al mercato del lavoro italiano e alla disoccupazione per cittadinanza e genere, calcolati sulla sola componente attiva, segnalano una forte penalizzazione delle donne con cittadinanza non italiana (CNI) non comunitarie per i livelli di disoccupazione stimati al 15,2% rispetto al 9,6% degli uomini[1].

Analizzando invece i dati Istat del 2022 riguardo i tassi di attività e di disoccupazione per cittadinanza, genere e titolo di studio, la quota femminile con CNI attiva è molto bassa ma in possesso di titoli di studio tali da metterla nelle condizioni di possibilità nel ricoprire ruoli dirigenziali a differenza della quota attiva maschile che è invece molto più alta ma allo stesso tempo meno qualificata.

È evidente una disparità di genere rispetto alla presenza nel mercato del lavoro a cui si sommano gli ostacoli e le discriminazioni che le donne con CNI – e più in generale le donne con background migratorio – si trovano a dover affrontare. Tali ostacoli sono legati non solo ad una forte e ben nota segregazione del mondo del lavoro – che vede le donne con background migratorio presenti in maniera massiccia nel settore della cura personale – ma anche ad un insieme di pregiudizi che devono affrontare nella fase di recruitment. Come evidenziato dal progetto GRASE, anche gli operatori del sistema di orientamento al lavoro e selezione del personale – sia del settore pubblico che privato – non sono immuni agli stereotipi consci ed inconsci che culturalmente si sono stratificati nei confronti delle donne, come ad esempio ritenere che abbiano minori competenze linguistiche, che siano meno disponibili a svolgere determinati lavori in funzione della loro religione (in particolare nei confronti delle donne di religione musulmana), o ancora che non siano in grado di svolgere lavori più qualificati.

Il factsheet completo è disponibile sul sito di Fondazione ISMU, ente funzionale di Fondazione Cariplo.

 


[1] Ventinovesimo Rapporto sulle migrazioni 2023, (2024), FrancoAngeli, p.75.

Da giovedì 21 a domenica 24 marzo torna La Lettura Intorno – BookCity tutto l’anno, il progetto di inclusione culturale nei quartieri milanesi ideato da BookCity Milano con Fondazione Cariplo: quattro giorni di letture ad alta voce, incontri con gli autori, laboratori di quartiere, dialoghi, spettacoli e molto altro, in tutti i nove Municipi della città, per giovani lettrici e lettori, ma anche amanti dei libri di tutte le età.

Tanti gli ospiti presenti, tra autori e illustratori, artisti e attori, con particolare attenzione al pubblico dei più piccoli per crescere con i libri, per un totale di oltre 50 eventi e più di 30 realtà cittadine coinvolte, tra biblioteche e librerie, biblioteche di condominio e associazioni, teatri e centri culturali.

Tra gli appuntamenti di giovedì 21 marzo, lo scrittore e sceneggiatore Giorgio Fontana incontrerà alla Biblioteca Baggio gli studenti di alcune scuole per raccontare loro la paura a partire dalle parole di Dante e Coraline di Neil Gaiman (due appuntamenti, alle 9.30 e alle 11.00); Massimo Polidoro, giornalista, scrittore e divulgatore scientifico, alle 10.00 alla Centrale dell’Acqua condurrà una riflessione con le scuole sulla curiosità e la meraviglia come fattori del metodo scientifico; sullo stesso tema anche il laboratorio creativo che si terrà alle 17.00 nella Libreria La Balena, con la libraia Cristina Sturaro, che ricorderà quanto la fantasia e la curiosità siano preziose per interpretare ciò che ci circonda con letture dall’albo poetico illustrato Io cambierò il mondo. Poesie per crescere di Janna Carioli; sempre a proposito di poesia, in occasione della Giornata Mondiale della poesia, che ricorre proprio il 21 marzo, la Biblioteca Crescenzago alle 18.00 organizza un piccolo contest dedicato ai più giovani, mentre alle 18.30, alla Casa della Voce, si terrà L’Isola di poesia – in ascolto a occhi chiusi, un viaggio tra pensieri e immagini, letture ad alta voce e ascolti ad occhi chiusi per un’esperienza multisensoriale; alla Biblioteca Sormani, alle 17.00, Cristina Petit accompagnerà i più piccoli in una rilettura di Cappuccetto Rosso; anche Filippo Carrozzo guiderà i bambini alla scoperta delle fiabe della tradizione popolare, con letture animate e giochi interattivi, alla Libreria Zazà, alle 17.00.

In vista della Giornata Mondiale dell’acqua, che ricorre il 22 marzo, sempre giovedì 21 marzo si terrà anche un laboratorio per le scuole medie, alle ore 10.00 a Cascina Campazzo, a cura della prof. Flores Zardo e del naturalista Marco Pergolizzi di FaunaViva con l’Associazione Parco Ticinello; l’incontro rientra nella Festa dell’Acqua e della Poesia con SEMiNA e PACTA . dei Teatri; dedicato all’acqua e a come non sprecarla anche l’incontro con Christine Ballarin della Direzione Verde e Ambiente – Area Risorse Idriche e Igiene Ambientale del Comune di Milano, e Cinzia Thomareizis del Comitato Italiano Contratto Mondiale Acqua – CeVI, alle ore 18.00 nella Biblioteca di Parco Sempione.

Sempre giovedì 21 anche l’appuntamento di Nati per leggere dedicato alla primavera, alle 17.00 alla Biblioteca Oglio, con letture da Il piccolo seme e alcune nuove uscite della serie Brucoverde; mentre alle 17.30, alla Biblioteca Chiesa Rossa, una lettura con laboratorio creativo a partire dal libro vincitore del Premio Inge Feltrinelli Raccontare il mondo, difendere i diritti, categoria Kids, dedicata alla letteratura per l’infanzia, condotta da Barbara Archetti.

Non mancheranno gli appuntamenti pensati anche per lettori esperti: giovedì 21 marzo alle 16.30 torna il ciclo di incontri Parole in giardino: Emanuela Rosa-Clot, direttrice di Gardenia, e il giardiniere Fabio Bedini ci porteranno alla scoperta di un giardino nascosto in via San Maurilio, dove sarà possibile ascoltare letture ad alta voce tratte da Il giardino che vorrei di Pia Pera, a cura dei lettori volontari del Patto di Milano per la lettura – Area Biblioteche del Comune di Milano (evento su prenotazione obbligatoria, in caso di pioggia l'incontro sarà annullato). Sempre giovedì 21 marzo, alle 18.00 a mosso, la giornalista Annalisa Monfreda in conversazione con Elisabetta Pesenti presenta il suo nuovo libro Quali soldi fanno la felicità? Perché le donne non sono pagate abbastanza, un saggio “di contro-educazione finanziaria” che esplora la capacità del denaro di condizionare la nostra percezione di noi stessi, spingendoci a rivalutare il modo di gestire le nostre finanze.

Venerdì 22 marzo si parte alle ore 10.00 alla Biblioteca Sormani con la lettura di alcune pagine di Krida Kahlo pittrice coraggiosa: Teresa Righetti ci condurrà alla scoperta della vita della pittrice. Sempre alle 10.00 alla Biblioteca Oglio, un emozionante viaggio attraverso la determinazione e la forza di Rachele Somaschini, che, nonostante la malattia, ha realizzato i suoi sogni diventando una figura sportiva di spicco. Alle 17.00 alla Biblioteca Accursio, attraverso il romanzo Testa di mango, l’autrice Elena Moretti e il rapper LYUK spiegheranno come sia possibile cambiare lo sguardo sulla vita attraverso l’amore, la lettura e la musica. Di nuovo alla Biblioteca Oglio, alle 18.00, incontro di giochi da tavolo rivolto a grandi e piccoli, ragazzi e ragazze, famiglie e amici. Alla Biblioteca Sormani, sempre alle 18.00, Anna Ballerini e Benedetta Gatti discuteranno con i lettori adulti su come sostenere gli adolescenti durante questo periodo di trasformazione e di crescita.

Si continua con laboratori e incontri anche durante il fine settimana: sabato 23 marzo, alle 11.00 al Teatro Bruno Munari, Arianna Cravotto condivide con i bambini il segreto della bussola magica, in un mondo in cui ogni bambino ha un animale che lo accompagna; alle 15.00, a Mare Culturale Urbano, l’esperta di design e cultura materiale Chiara Alessi guida i più piccoli alla scoperta degli oggetti della vita quotidiana e delle relazioni che innescano in chi li usa, per imparare a conoscere materiali e origine di strumenti che utilizziamo ogni giorno. Al Teatro Bruno Munari anche l’incontro La misteriosa fabbrica dei sogni, con Alessia Piemonte, che accompagnerà i più piccoli alla scoperta di un luogo fantastico, dove tutti i sogni sono stati rubati da una strega malvagia; sabato 23 marzo anche due incontri alla Grande Fabbrica delle Parole: alle 11.00 Carte scintille, con Eleonora Terribile, che accompagnerà i bambini in un viaggio all’interno della loro immaginazione, e alle 16.00, Le Storie di Zoe, un’attività interattiva che attraverso la lettura teatralizzata avvicina le bambine e i bambini alla lettura, a cura dell'Associazione Fedora e con il patrocinio del Pio Istituto dei Sordi.

Domenica 24 marzo il Teatro Munari ospita il laboratorio di Daniele Catalli dedicato al disegno cieco e adatto a tutte le età, per esplorare una tecnica che traccia il contorno di un soggetto senza mai guardare il foglio, incontro promosso da Fondazione Circolo dei lettori e doppiozero, in collaborazione con Scarabocchi. Il mio primo festival. Per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia, anche due appuntamenti speciali del gruppo Poetry and the City, intitolati Poetry and the voice: Sandro Penna e Federico García Lorca, saranno protagonisti di altrettanti incontri dedicati alla poesia d’amore e alla lettura ad alta voce, alle 11.00 alla Rotonda della Besana e alle 17.00 a Mare Culturale Urbano. Il 24 marzo sarà anche l’occasione per celebrare i 10 anni di attività della Biblioteca Chiesa Rossa, attraverso tanti momenti che permettono di ripercorrere la storia del quartiere: dalla presentazione della mostra La nostra storia fino all’incontro aperto al pubblico dedicato alla storia delle cascine Chiesa Rossa; il pomeriggio si concluderà con un momento conviviale curato dall'Associazione Comunità Oklahoma ONLUS. Il pomeriggio vedrà tra i partecipanti: Natale Carapellese, presidente del Municipio 5; Luisa Gerosa, assessora alle Politiche Sociali, all'Educazione ed Istruzione, Politiche della Salute, Cultura e Biblioteche; Caterina Misiti, presidente Commissione Cultura, Manifestazioni, Patrimonio artistico e culturali; Laura Richina, responsabile della Biblioteca Chiesa Rossa; Enrica Garlati, Comitato Cascina Chiesa Rossa; Pasquale la Torre, responsabile della Biblioteca in Cascina dal 2004 al 2015.

Infine, per questa quarta tappa dell’iniziativa, la scrittrice Nadia Terranova ha selezionato i nove titoli per i più piccoli che andranno a far parte della biblioteca del progetto: Mary Poppins di Pamela L. Travers; La tigre in vetrina di Alki Zei; Le streghe di Roald Dahl; Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak; Skellig di David Almond; Tutti cari animaletti di Ulf Nilsson; Cinque bambini e la cosa di Edith Nesbit; Fiabe italiane di Italo Calvino; Principessa Laurentina di Bianca Pitzorno; Oh, boy di Marie-Aude Murail. La biblioteca del progetto, come il programma completo degli incontri, è consultabile sul sito di La Lettura Intorno – BookCity tutto l’anno.

La Lettura Intorno – BookCity tutto l’anno si inserisce all’interno del palinsesto di incontri che non si limitano ai giorni della manifestazione novembrina, ma proseguono nel corso dell’anno per diffondere il libro e la lettura, anche all’aria aperta; l’edizione 2024 di BookCity Milano, che si terrà dall’11 al 17 novembre, verrà presentata alla città mercoledì 20 marzo alle ore 11.00 nella Sala Conferenze dell’Assessorato alla Cultura di Palazzo Reale (Piazza del Duomo 14).

 

L’approvazione il 27 febbraio scorso da parte del Parlamento Europeo della legge sul ripristino della natura (la cosiddetta “Nature restoration law”) riflette l’urgenza di agire non solo per la conservazione e protezione della natura e degli habitat esistenti, ma di intervenire sul loro ripristino: l’obiettivo da raggiungere entro il 2030 riguarda il ripristino di almeno il 20% di aree terrestri e marine (e di tutti gli ecosistemi degradati al 2050) per assicurare alle generazioni future un patrimonio naturalistico e di biodiversità in buone condizioni.  La conservazione delle risorse naturali, elemento presente in tutti gli strumenti filantropici della Fondazione, è fondamentale per ridurre sia l’impatto dell’attività antropica che per assorbire quello del cambiamento climatico.

D’altro canto, investire in progetti di conservazione della biodiversità, porta non solo benefici ambientali (pensiamo, per esempio, al significativo sequestro del carbonio che potrebbero operare le zone umide ripristinate), ma anche economici: come ci ricorda la Commissione europea, ogni euro investito in biodiversità è in grado di generare un ritorno di 14,7 € sotto forma di benefici per la collettività.

Fondazione Cariplo da sempre dedica un impegno specifico nella tutela e ripristino delle risorse naturali, attraverso bandi dedicati nel corso degli anni al miglioramento della qualità delle acque, alla tutela del capitale naturale e alla realizzazione di connessioni ecologiche. In particolare, sono stati sostenuti, tra il 2004 e il 2019, circa 300 progetti per 54 milioni di euro di contributi (ubigreen.fondazionecariplo.it e capitalenaturalenet.wordpress.com/). Tra le attività di ripristino, rilevanti sono stati i corridoi ecologici realizzati grazie al progetto Rete biodiversità (2010-2016) tra il Parco del Ticino e il Parco Campo dei Fiori (VA).  

Due sono le opportunità di sostegno per analoghe tipologie di intervento attualmente aperte: lo strumento Cofinanziamento di progetti europei e il progetto Join Nature. Il primo è finalizzato a facilitare l’accesso alle risorse dei bandi europei per le organizzazioni non profit attive in campo ambientale nel territorio della Fondazione e verrà presentato on line sul sito della Fondazione la mattina di mercoledì 8 maggio. Finora lo strumento ha sostenuto la presentazione ai bandi europei di 44 progetti, 21 dei quali sono stati approvati dalla Commissione Europea: tali iniziative realizzano interventi a tutela del capitale naturale per circa 107 M€, di cui 64,5 M€ ottenuti dalla CE.

Join nature, invece, intende creare spazi di collaborazione per aumentare la tutela della biodiversità nel territorio della Fondazione, rivolgendosi, in particolare, alle imprese per sostenere insieme la realizzazione di interventi in parchi e aree naturalistiche aderenti al progetto. Ecco alcuni esempi:  forestazione, riqualificazione di habitat, potenziamento dei corridoi ecologici terrestri e riqualificazione fluviale.

Foto in homepage: Parco del Lura, prati del Ceppo. Progetto Dal Lura alle Groane e alle Brughiere, dal Seveso al Parco Nord. Foto di Paolo Monti

Fondazione Cariplo conferma anche nel 2024 l’impegno a supporto dei giovani che non studiano e non lavorano (Neet). Con 11 progetti sostenuti sul bando “Neetwork in rete”, la Fondazione destina 3 milioni di euro per favorire l’inclusione e l’attivazione della componente più fragile dei giovani nella condizione di Neet, stanziando circa 700.000 euro di risorse aggiuntive rispetto ai 2,3 milioni di euro inizialmente messi a disposizione dal bando.

L’Italia conta oltre 2 milioni di Neet, di cui circa 254.000 residenti nella sola Lombardia. Di questo insieme fanno parte ragazze e ragazzi con caratteristiche diverse dal punto di vista personale, scolastico, educativo, ma accomunati per circa la metà dalla mancanza del diploma, dunque con un basso livello di istruzione. Vivere la condizione di Neet, soprattutto per un periodo di tempo prolungato, genera conseguenze che si ripercuotono in molteplici ambiti della vita: dalla salute e benessere psicologico, alla capacità di compiere scelte con piena autodeterminazione.

Il nuovo bando si è rivolto a organizzazioni in grado di intercettare e attivare i Neet che si trovano in una condizione di particolare fragilità: ragazze e ragazzi tra 18 e 29 anni, in possesso al massimo della qualifica professionale e disoccupati da almeno 3 mesi. Attraverso il nuovo bando, Fondazione Cariplo ha inteso rafforzare l’azione di contrasto al fenomeno dei Neet precedentemente avviata con il Progetto Neetwork, iniziativa realizzata in partenariato con Mestieri Lombardia, Fondazione Adecco, Istituto Toniolo e in collaborazione con Regione Lombardia nel cui ambito sono stati attivati 282 Neet – con bassissima scolarizzazione e disoccupazione di medio periodo – mediante tirocini retribuiti della durata di 6 mesi. Mettendo a frutto l’esperienza maturata con il Progetto Neetwork, il bando “Neetwork in rete” ha lavorato nella direzione di valorizzare ulteriormente le risorse del territorio e la capacità di intervento degli enti nel supportare i Neet più a rischio di marginalità favorendone l’inserimento nel mercato del lavoro e la ripresa del percorso formativo.

Grazie a strategie di intercettazione e accompagnamento diversificate, i progetti sostenuti stimano di raggiungere oltre 1.700 giovani in possesso delle caratteristiche di fragilità previste dal bando e di attivare oltre 340 ragazzi mediante inserimenti lavorativi (tirocini retribuiti di durata pari o superiore a 6 mesi, contratti di durata pari o superiore a 4 mesi) e – laddove possibile – la ripresa degli studi.

Il fenomeno dei Neet rimane uno dei temi prioritari per Fondazione Cariplo, che prevede la pubblicazione di un nuovo bando entro la primavera del 2024, con un budget di 2 milioni di euro.

Di seguito una breve presentazione degli 11 progetti selezionati. Di questi, 4 verranno realizzati a Milano e nell’hinterland milanese, 1 nel territorio dell’Arcidiocesi di Milano (che comprende le province di Milano, Varese, Lecco, Monza e Brianza, parte di quella di Como e alcuni comuni della provincia di Bergamo), 1 tra Milano e le province di Varese, Cremona e Mantova, 2 in provincia di Brescia e 1 rispettivamente nelle province di Como, Lodi e Bergamo.

  • N.E.E.T – Naufraghi Emersi per Essere Timonieri
    Capofila: IAL – Innovazione apprendimento Lavoro
    Il progetto, di estensione interprovinciale, interviene sulle aree nord e ovest della città di Milano, in provincia di Varese e nell’area sud-est della regione Lombardia (province di Cremona e Mantova). L’obiettivo è contribuire a ridurre la percentuale di Neet, potenziare e promuovere il lavoro dei soggetti della rete, sperimentare modalità di intercettazione dei Neet fragili in possesso dei requisiti richiesti e attivarli. Si prevede di coinvolgere i ragazzi in attività, laboratori e giochi volti a simulare situazioni tipiche degli ambienti di lavoro, al termine dei quali saranno avviati a tirocini o contratti di lavoro.
  • Credito al Futuro
    Capofila: Fondazione Don Gino Rigoldi
    Il progetto interviene nei quartieri periferici e nel Municipio 6 della città di Milano. Gli obiettivi principali sono l’eliminazione di fattori familiari e personali che impediscono l’inserimento sociale, il rafforzamento della motivazione e delle competenze, l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani accompagnati. L’attività prevede percorsi di gruppo mirati a sviluppare le competenze digitali di base, l’educazione finanziaria, la formazione ai mestieri, la comunicazione sui social.
  • EmpowerNEET Como – opportunità di riattivazione per i NEET  attraverso percorsi educativi esperienziali
    Capofila: Cooperativa Sociale Tikvà
    Il progetto interviene sul territorio di Como, che si distingue per il più elevato tasso di dispersione scolastica della regione. Il progetto si rivolge a tre profili target: Neet con propensione digitale, inattivi con background svantaggiati, dropout over 18. Gli obiettivi sono sperimentare canali di intercettazione e ingaggio di giovani Neet/inattivi under 29, favorire l’aumento dell’occupabilità o la ripresa del percorso formativo.
  • Meet the Neet
    Capofila: Cooperativa Famiglia Nuova
    Il progetto interviene sulla provincia di Lodi. L’intervento punta ad affrontare il fenomeno dei Neet in termini sociali, educativi e di sistema e si pone i seguenti obiettivi: la riattivazione di Neet fragili, la modellizzazione di strategie di intercettazione, accompagnamento e attivazione, la promozione di interventi di filiera orientati all’inserimento lavorativo/formativo, la sensibilizzazione e la collaborazione tra i diversi attori che abitano i territori. Il progetto prevede attività di potenziamento personale e di rafforzamento delle competenze utili in ambito lavorativo.
  • POV: Power, Opportunity, Value
    Capofila: Fondazione S. Carlo Onlus
    Il progetto interviene nel territorio dell’Arcidiocesi di Milano e ha l’obiettivo di attivare 45 Neet, a partire da un’iniziale intercettazione di 150 ragazze/i in possesso dei requisiti, di cui 100 riceveranno un accompagnamento di tipo socio-educativo. Un case manager li affiancherà e sosterrà nella definizione di un piano individuale di attivazione in ambiti come ristorazione, grafica, e nei settori elettrico, termoidraulico, meccanico, meccatronico, estetico. È previsto l’inserimento di attività di “gamification” con finalità educative.
  • LDS – Luoghi di Sperimentazione
    Capofila: ActionAid International Italia
    Il progetto interviene a Milano, in particolare nei Municipi 5,6,7,9. L’intervento ha come obiettivo il rafforzamento dei percorsi di inclusione socio-lavorativa dei giovani e degli ecosistemi locali affinché i ragazzi possano accedere a servizi e opportunità nei quartieri/comunità di appartenenza. Ai giovani saranno offerte varie attività come laboratori artistici, di empowerment e motivazione.
  • FocusFuture – Sviluppa il tuo Potenziale
    Capofila: Consorzio R.I.B.E.S
    Il progetto interviene sui territori della città di Bergamo, di Seriate, Valle Seriana, Valle d’Almè. L’obiettivo è istituire e attivare un modello di rete per l’individuazione e la presa in carico dei Neet che consenta loro di sperimentare relazioni educative a favore della loro inclusione lavorativa e sociale. Si prevede l’attivazione dei ragazzi in diversi settori (comunicazione web/advisoring, food & beverage, gestione del verde, servizi di pulizia…) a seguito di percorsi di formazione e orientamento.
  • Aperti Orizzonti
    Capofila: Il Calabrone Cooperativa Sociale
    Il progetto interviene sulla città di Brescia e si rivolge a giovani tra 18 e 29 anni in condizione di fragilità legata in modo particolare a situazioni familiari o esperienze personali negative. L’iniziativa mira a informare 500 giovani, intercettarne 100 in condizione di Neet, accompagnarne almeno 50, (ri)attivarne 20 rafforzando le conoscenze, le competenze trasversali, le abilità specifiche, la fiducia in sé con l’obiettivo di favorirne l’inserimento nel mercato del lavoro o la ripresa degli studi.
  • MATCH – nuove rotte per i giovani a Milano
    Capofila: Istituto Cooperazione Economica Internazionale
    Il progetto interviene sulla città di Milano, in particolare nelle periferie caratterizzate da forte disagio socio-economico. I ragazzi saranno guidati in laboratori volti al bilancio delle competenze, dei bisogni e all’individuazione delle soft skills, tramite tecniche di role playing e simulazioni di colloqui di lavoro. Al termine del percorso, i giovani saranno coinvolti dalle aziende partner. Obiettivo finale è l’attivazione di almeno 55 giovani attraverso tirocini remunerati o inserimenti lavorativi diretti e di 3 giovani mediante la ripresa degli studi.
  • Change your MINDset
    Capofila: A&I Società Cooperativa Sociale
    Il progetto interviene su 9 comuni del Rhodense: Arese, Cornaredo, Pero, Pogliano Milanese, Lainate, Pregnana Milanese, Rho, Settimo Milanese, Vanzago nei quali si stima che il 16% dei giovani tra i 18 e i 29 anni sia in condizione di Neet. La strategia prevede attività legate alla musica, al teatro, al potenziamento delle soft skills e incontri individuali, al termine dei quali i ragazzi verranno indirizzati in percorsi di formazione specifica, ricerca attiva del lavoro, volontariato e ripresa degli studi.
  • CHANCE: Sistema diffuso per nuove opportunità
    Capofila: Essere Società Cooperativa Sociale
    Il progetto interviene nell’ambito di Oglio Ovest (Brescia) con l’obiettivo di costituire un sistema di intercettazione, presa in carico e attivazione di Neet fragili. In particolare, si prevede l’inserimento in realtà che si occupano di attività che generalmente destano l’interesse dei giovani – come fumetto, cosplay e videogame therapy – avviando un percorso di conoscenza di sé e delle proprie abilità.

È online la quarta edizione della Call for ideas Strategia Clima, lanciata nell’ambito del più ampio progetto “F2C- Fondazione Cariplo per il clima”, dedicato alla lotta al cambiamento climatico e che mira a sostenere redazione e realizzazione di Strategie di Transizione Climatica in Lombardia e nelle province di Novara e VCO.

Il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre, con un aumento della temperatura globale media di 1,48°C (secondo le elaborazioni del programma COPERNICUS), a un soffio dalla soglia di sicurezza di +1,5°C individuata dalla comunità scientifica e auspicata dall’Accordo di Parigi del 2015.

La nuova Call intende, quindi, sostenere alleanze climatiche territoriali al fine di attivare percorsi per la neutralità climatica al 2040 e per la resilienza delle comunità ai rischi connessi al cambiamento climatico.

La Fondazione fornisce prima un’Assistenza Tecnica per accompagnare gli enti nella costituzione dei partenariati e nella definizione dell’idea progettuale e successivamente un contributo, compreso tra 1 M€ e 2 M€ per la realizzazione di alcune delle azioni contenute nelle Strategie di Transizione Climatica selezionate.

Inoltre, nell’ambito della terza edizione della Call è da poco stata avviata la redazione della Strategia di Transizione Climatica dei due nuovi partenariati selezionati lo scorso dicembre da Fondazione Cariplo:

  • Monza & CO – Green and Blu Transition con capofila il comune di Monza in partenariato con il comune di Bellusco, il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, il Parco regionale Valle del Lambro, l’Ente Regionale Servizi Agricoltura Foreste della Lombardia (ERSAF) e Legambiente Lombardia.
    La Strategia che il partenariato intende definire si concentrerà, principalmente, su azioni per la riduzione degli impatti causati da eventi climatici estremi (alluvioni, ondate di calore, siccità) attraverso l’utilizzo di Nature Based Solutions e l’abbattimento delle emissioni climalteranti attraverso interventi di efficientamento energetico del patrimonio pubblico e la realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili;
  • RiforestAzione con capofila la Comunità Montana Valle Seriana in partenariato con il Parco delle Orobie Bergamasche, la Cooperativa Eliante e l’Università degli Studi di Milano.
    La Strategia che il partenariato intende definire si concentrerà, principalmente, su azioni per il miglioramento della gestione del bosco, per aumentarne la capacità di assorbimento di carbonio e per la limitazione del rischio idrogeologico, e l’attivazione di processi di governance innovativi e partecipativi, in particolare capacity building per i funzionari pubblici e coinvolgimento dei cittadini.

È previsto che i due enti approvino le rispettive Strategie entro la fine del 2024 e avviino nel 2025 la fase di realizzazione delle azioni.

Infine, è stata da poco avviata la Comunità di Pratica di Strategia clima che vedrà coinvolti tutti i territori finora selezionati e quelli che lo saranno tramite la quarta edizione in iniziative di apprendimento reciproco e costruzione di una rete territoriale di enti impegnati nel contrasto al cambiamento climatico.

Photo credit: Marco Corso – "Finché non vedo…" fotografia vincitrice del concorso F2Click.Obiettivo Clima”, di F2C – Fondazione Cariplo per il Clima.

Dottoressa Benedetta Pongiglione, ci racconta qualcosa su di lei e sulle sue passioni?

Sono una ricercatrice in scienze sociali presso il Centro di Ricerca sulla Gestione dell'Assistenza Sanitaria e Sociale (CERGAS) della SDA Bocconi. Ho una formazione in demografia, statistica sociale ed epidemiologia e ho conseguito un dottorato di ricerca in epidemiologia e salute delle popolazioni presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine. I miei principali interessi e attività di ricerca si concentrano sullo studio delle determinanti socio-strutturali delle disuguaglianze in salute e nel processo di invecchiamento, e la comprensione delle loro cause e conseguenze, utilizzando un approccio quantitativo proprio delle discipline demografico, statistico ed epidemiologiche. Sono sposata e mamma di due bambini. Sono nata e cresciuta a Genova, ho terminato gli studi a Milano all’università Bocconi e successivamente ho continuato la mia formazione all’estero a Barcellona e Londra. Gli incontri derivati da queste esperienze e le mie origini si sono intrecciati per definirmi oggi. Amo viaggiare, conoscere persone nuove e coltivare i legami di sempre. Mi piace fare sport nella natura, camminare, correre e nuotare.
 

Il suo progetto in parole semplici… 
Il progetto DIFF – sostenuto da Fondazione Cariplo – vuole in primo luogo misurare e mappare la fragilità tra la popolazione ultrasessantacinquenne italiana e capire quanto la dimensione del fenomeno vari a seconda dell’interpretazione che se ne dà e ai dati che si utilizzano per creare un indicatore. In seconda battuta, il progetto mira a studiare le traiettorie di salute degli individui e capire quali aspetti della fragilità, tra quella fisica, psicologica e sociale, e svantaggi socioeconomici espongano maggiormente un individuo a un deterioramento della propria salute nel tempo. Nello studiare le traiettorie di salute, un’attenzione particolare è rivolta a capire quale ruolo giochi l’accesso ai servizi sanitari e socio-assistenziali e come vari l’accesso stesso ai servizi sociosanitari in base alle caratteristiche individuali dei soggetti. Infine, il progetto si prefigge di dare voce agli anziani fragili e ai professionisti coinvolti nei servizi di assistenza per promuovere una visione co-creata e partecipata della fragilità e delle disuguaglianze nell'accesso alle cure e ai servizi. Cercherò di dare risposta alle diverse domande di ricerca a livello nazionale, regionale (Lombardia) e locale (comune di Milano), sfruttando e confrontando l’accesso a diverse fonti informative nei diversi livelli geografici.

Come è nata la sua vocazione scientifica?
Non c’è stato un momento preciso in cui ho deciso di fare la ricercatrice, è stato piuttosto un naturale susseguirsi di eventi e scelte, determinati dall’interesse e coinvolgimento per quello che studiavo e opportunità che si sono aperte al momento giusto, fino a che le singole scelte hanno dato forma a un percorso professionale. Quello che più mi piace del lavoro del ricercatore è il continuo apprendimento e la possibilità di conoscere e capire fenomeni direttamente dalla fonte.

Quale è il suo augurio per il prossimo futuro?
Negli ultimi anni, il Censis ha fotografato il nostro paese come sonnambulo, spaventato e malinconico. Il mio augurio è che la sintesi dell’anno possa essere un sostantivo d’accezione positiva, di pace, empatia e responsabilità per il futuro.


Professoressa Ilaria Madama, qualche parola su di lei… 

Sono Professoressa associata di Scienza Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università degli Studi di Milano, dove insegno International political economy and the welfare state, per il corso di laurea magistrale in Global politics and society, e Sistema politico e modello sociale europeo, per il corso di laurea triennale in Scienze politiche, che ho presieduto fino allo scorso ottobre. Coordino inoltre da diversi anni il programma di specializzazione interdisciplinare in Diritti, Lavoro e Pari opportunità (DilPO). I miei interessi di ricerca si concentrano principalmente sulla governance sociale europea e sulla politica sociale comparata, con riferimento alle dinamiche politico-istituzionali che hanno plasmato lo sviluppo e la riforma delle prestazioni sociali. Gli ambiti di cui mi sono maggiormente occupata sono le misure contro la povertà, l’inclusione sociale e la conciliazione famiglia-lavoro. Le mie passioni, oltre al mio lavoro, sono la corsa, la cucina e la lettura.

Una sintesi del suo progetto di ricerca…
Il progetto DisPARI – finanziato attraverso il bando Inequalities Research di Fondazione Cariplo – nasce come progetto corale, dall’idea di affrontare un tema cruciale – quello delle disuguaglianze connesse alla povertà alimentare – facendo fuoco su un gruppo sociale specifico, quello degli adolescenti, a cui finora non è stata prestata sufficiente attenzione in letteratura. Questa scelta deriva dalla considerazione che gli adolescenti vivono una fase del ciclo di vita, delicata e distinta, i cui bisogni differiscono da quelli degli adulti e dei bambini, e in cui il cibo gioca un ruolo chiave anche nelle dinamiche di inclusione sociale e nella promozione delle relazioni tra pari. Il progetto prevede, da un lato, la realizzazione di un tool per la misurazione quali-quantitativa della povertà alimentare negli adolescenti (FoPED-A) e, dall’altro, un’analisi qualitativa delle politiche locali lombarde di contrasto alla povertà. In tal modo, intendiamo fornire ai policy-maker gli strumenti per intercettare la povertà alimentare negli adolescenti e una base di conoscenza in merito al funzionamento delle politiche di contrasto alla povertà alimentare e dei meccanismi che ne facilitano e/o ostacolano l’efficacia. Per realizzare questi obiettivi, DisPARI può contare su un team di ricerca multidisciplinare, che include ricercatrici e ricercatori della Statale, ma anche – grazie alla partnership con ActionAid International Italia – esperti non accademici con una solida esperienza di lavoro sul campo. Sarà così possibile promuovere sinergie tra diverse discipline e competenze nel contesto di un disegno di ricerca che integra tecniche di analisi qualitative e quantitative.

Come ha deciso di fare la ricercatrice?
Ho capito di volermi dedicare alla ricerca scientifica durante il percorso universitario, grazie alla curiosità e alla passione nata per lo studio e l’approfondimento di alcuni fenomeni sociali e politici, legati in particolare alla povertà e alla riproduzione della disuguaglianza. In quella fase, durante gli studi in Scienze Politiche a Pavia, sono stati per me determinanti tante/i docenti, diversi dei quali oggi non sono solo colleghe/colleghi che stimo e da cui ho imparato tanto, ma anche amiche/amici.

Un augurio per il futuro?
L’augurio che mi propongo per il 2024, che probabilmente è uno dei buoni propositi tipici di inizio anno, è di riuscire a “fare bene”, bilanciando ruoli, tempi e sfide, sia sul piano professionale che personale.

All’interno delle quattro nuove linee di mandato, Fondazione Cariplo ne dedica una a “ridurre le disuguaglianze, intervenendo sulle diverse forme di povertà e fragilità”. Fra gli strumenti messi in campo è stato rinnovato il bando “Inequalities Research – Generare conoscenza per ridurre le disuguaglianze”, strumento filantropico dell’area ricerca scientifica che mette a disposizione un budget da 2,3 milioni di euro per mitigare la diffusione delle disuguaglianze. L’obiettivo primario del bando è quello di generare nuova conoscenza per ridurre le disuguaglianze e favorire lo sviluppo di società più inclusive.

Al fine di supportare gli enti pubblici e privati che svolgono attività di ricerca scientifica e intendono partecipare alla selezione lo staff dell’area ha organizzato un momento di incontro in streaming per il 14 marzo alle 10.
Il link per la registrazione è: https://Bando_Inequalities_Research.eventbrite.it

L’Assemblea di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa riunita oggi, per acclamazione, ha eletto presidente Giovanni Azzone (Fondazione Cariplo), che sostituisce Francesco Profumo (Fondazione Compagnia di San Paolo), per il completamento del mandato del triennio 2022-2024. Ha partecipato all’Assemblea – direttamente o per delega – la totalità degli Istituti associati.

«Ringrazio tutti i rappresentanti delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di Risparmio per avermi scelto come presidente di questa nostra prestigiosa Associazione – ha dichiarato il neo presidente di Acri Giovanni Azzone –. Un pensiero di riconoscenza e di stima lo rivolgo a chi mi ha preceduto, Giuseppe Guzzetti e Francesco Profumo, che hanno guidato Acri negli ultimi vent’anni; da loro ricevo un’eredità preziosa e impegnativa, che mi sprona a proseguire all’insegna dei valori di coesione e pluralismo che da sempre ispirano la nostra comunità. Intendo interpretare questo mio mandato all’insegna della massima collegialità. Per questo, facendo tesoro di una positiva fase ascolto che ho avuto in questi mesi con le Associazioni territoriali di Fondazioni, coinvolgerò attivamente sin da subito le Consulte territoriali e gli Organi Acri per implementare insieme le iniziative che abbiamo ritenuto prioritarie. Le Fondazioni di origine bancaria hanno una grande responsabilità nei confronti delle comunità dei loro territori e dell’intero Paese, e, per continuare ad adempiere alla loro missione, è necessario che lo facciano in maniera sempre più coordinata e condivisa».

L’Assemblea di Acri ha ringraziato Francesco Profumo per il contributo dato in otto anni all’Associazione, prima come vicepresidente (2016-2019) e poi come presidente (2019-2024), formulandogli i migliori auguri per le sue future sfide professionali.

 

Acri è l’organizzazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio Spa. Costituita nel 1912, è un’associazione volontaria, senza fini di lucro, apolitica e ha lo scopo di: rappresentare e tutelare gli interessi generali delle Associate per favorirne il conseguimento delle finalità istituzionali, coordinare la loro azione, promuovere la realizzazione di progetti comuni. La compagine associativa di Acri si compone di 108 soci: 84 Fondazioni di origine bancaria, 11 Società bancarie, 8 Associazioni territoriali di Fondazioni, 2 altre società, 3 altre Fondazioni.

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