Gli atenei e gli enti di ricerca interessati hanno ancora tempo per presentare le proposte progettuali alla call   del bando “vEIColo – accompagnamento per la valorizzazione della ricerca”, promosso da Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo e Fondazione CDP.  È fissata infatti per  il prossimo 30 maggio alle ore 13:00 la scadenza della Linea 2 – Nuove opportunità, dedicata a coloro che intendono presentare un progetto alla call EIC Pathfinder Open 2025.

I gruppi di ricerca vincitori saranno supportati da un percorso di coaching personalizzato, fino a un massimo di 75 ore di consulenza, per affinare il proposal da presentare alla call EIC. La consulenza sarà fornita da esperti internazionali in innovazione e trasferimento tecnologico, selezionati dalle Fondazioni.

I vincitori avranno a disposizione le ore di consulenza fino al 30 giugno 2025 e dovranno presentare il loro progetto alla call europea entro il 30 giugno 2026.

Si ricorda che ogni ente ha la possibilità di presentare più di un progetto e più progetti dello stesso ente potranno risultare vincitori.

Per maggiori informazioni: bandi/ricerca scientifica

Fondazione Cariplo affronta per il terzo anno consecutivo il grande tema della salute mentale e del benessere emotivo, psicologico, relazionale di bambine e bambini, ragazzi e ragazze, un problema che riguarda l’intera comunità e che necessita di risposte urgenti e efficaci.

Con un budget di 2 milioni di euro Fondazione ha presentato la terza edizione del Bando Attenta-mente, portando le risorse complessivamente stanziate dal 2022 ad oggi a oltre 11 milioni di euro. Il desiderio è garantire interventi diffusi e capillari, articolati e sistemici, in grado di generare valore per le traiettorie di vita di ragazzi e famiglie a rischio e in sofferenza, stimolando la partecipazione coordinata di attori del terzo settore, del mondo sanitario e della scuola.

Il bando 2024, in continuità con le edizioni precedenti, ha l’obiettivo di intercettare precocemente situazioni di disagio emergente o sommerso e aumentare la capacità dei territori di costruire per minori e famiglie forme di supporto e cura tempestive, ben calibrate sul piano educativo, sociale e sanitario. Attenta-mente si rivolge a reti di soggetti non profit, privati e pubblici: terzo settore, servizi di neuropsichiatria, scuole, e tanti altri attori della comunità. Gli enti interessanti hanno tempo fino al 2 luglio 2024 per candidarsi.

“Quando nel 2021 la Fondazione ha deciso di occuparsi delle fatiche psicologiche ed emotive dei ragazzi ha avviato un’azione di ascolto capillare che ha evidenziato, tra le altre cose, la mancanza di dati aggiornati. La ricerca presentata, coordinata dall’Università di Pavia, è un contributo importante per approfondire questo fenomeno complesso. Oggi lanciamo anche la terza edizione di Attentamente, ma sappiamo che su questo fronte c’è ancora molto da fare. Siamo consapevoli che, oltre a iniziative come questa, che punta a sostenere risposte verso chi si trova già in una fase acuta e difficile, dobbiamo, parallelamente, strutturare interventi che aiutino le nostre comunità e le famiglie a dare, ai ragazzi e ai bambini, opportunità per tornare a vivere relazioni arricchenti, le amicizie e momenti di serenità” ha detto Giovanni Azzone Presidente di Fondazione Cariplo.

Le prime due edizioni di Attenta-mente

Grazie alle prime due edizioni del bando sono già attivi 57 progetti in tutta la Lombardia e nelle province di Novara e VCO: oltre 750 gli attori coinvolti (terzo settore, neuropsichiatrie, consultori, scuole, comuni e università, per arrivare fino alle consulte giovanili, alle rappresentanze studentesche e al mondo dello sport), in campo a favore di bambini e ragazzi e delle loro famiglie.

I progetti cercano di intercettare il sommerso di sofferenza emotiva e psicologica tramite strumenti digitali – app, numeri verdi, canali WhatsApp e profili Instagram dedicati – e azioni di prossimità negli spazi di vita quotidiana dei ragazzi. Per i disturbi “conclamati”, si affiancano i percorsi terapeutici con azioni di natura sociale, educativa e psicologica. E poi ancora: attività di formazione-sensibilizzazione agli adulti di riferimento (genitori, insegnanti, istruttori sportivi, ma anche pediatri e medici di base…) per imparare a cogliere e gestire i segnali di difficoltà e i disturbi. E soprattutto poi dare voce e strumenti ai ragazzi, perché possano alzare la mano, raccontare, prendere in mano il loro progetto di vita.

Dai dati di monitoraggio del Bando Attenta-mente presentati al MEET emerge che sono più di 4mila i minori e le famiglie in condizioni di malessere intercettati e seguiti finora dai 34 progetti della prima edizione, oltre 12mila i bambini, ragazzi e genitori coinvolti in azioni di promozione del benessere, 5mila i professionisti interessati o formati, 100mila le persone raggiunte da azioni di informazione e sensibilizzazione.

Il quaderno: una fotografia del problema

Il sostegno ai progetti si è mosso in parallelo alla raccolta di dati e allo studio dei fenomeni in atto. Nel corso della mattinata Fondazione Cariplo ha infatti presentato il nuovo Quaderno “Neurosviluppo, salute mentale e benessere psicologico di bambini e adolescenti”, che contiene gli esiti di una ricerca basata sull’analisi degli accessi ai servizi sanitari in Lombardia avvenuti prima, durante e dopo la pandemia, dal 2015 al 2022. Lo studio, unico nel suo genere, per la numerosità della popolazione interessata e per la quantità di dati considerati, include tutto l’ambito dei disturbi del neurosviluppo, quindi sia neurologici che psichiatrici. La ricerca è stata coordinata dall’Università di Pavia che ha attivato un team interdisciplinare di esperti provenienti anche da altre realtà (Università di Milano Bicocca e di Brescia, Fondazione IRCCS «Ca' Granda» Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Fondazione IRCCS Mondino, ASST Spedali Civili di Brescia e Regione Lombardia).

Sono stati analizzati oltre 100 milioni di record anonimi di accessi al pronto soccorso, dimissioni dai reparti ospedalieri, prestazioni ambulatoriali, prescrizioni farmacologiche e percorsi di residenzialità terapeutica.

I dati relativi al 2022 evidenziano che 137.444 bambini e ragazzi si sono rivolti al sistema sanitario regionale per disturbi neuropsichici di diversa gravità: 110 mila sono stati seguiti in ambulatorio, quasi 25mila in pronto soccorso, più di 17 mila assumono psicofarmaci, quasi 7mila sono stati ricoverati almeno una volta, oltre 500 hanno intrapreso un percorso in comunità terapeutica. Inoltre, nel 2022, il 51% di tutti i ricoveri per disturbi psichiatrici e il 79% di quelli per disturbi neurologici è avvenuta in reparti inappropriati, come pediatria e psichiatria adulti, invece che in posti letto di neuropsichiatria. Importanti criticità si riscontrano nella continuità di cura tra ospedale e territorio, perfino per situazioni a rischio di vita quali i comportamenti autolesivi e suicidari nonostante l’enorme sforzo in atto per garantire risposte: i dati dicono che il 74% di chi accede in Pronto Soccorso non ha contatti con gli ambulatori territoriali nello stesso anno.

La ricerca restituisce una fotografia importante della domanda e risposta di cura, ma parziale, poiché è relativa a chi ha già un disturbo e riesce ad accedere ai servizi: mancano informazioni sulle liste d’attesa, su chi non ha ancora un disturbo conclamato ma ha una situazione a rischio elevato o difficoltà psicologiche, quindi l’analisi riguarda solo la punta dell’iceberg. La saturazione del Sistema e la maggiore complessità dei casi seguiti impediscono infatti la presa in carico (e la fotografia) della reale domanda.

In questo contesto già sofferente e con risorse limitate, spiccano alcuni dati in crescita, che superano i trend già in aumento prima della pandemia: riguardano le femmine, gli adolescenti, i disturbi psichiatrici, gli agiti suicidari e il ricorso a psicofarmaci. Le femmine sorpassano i maschi per ricorso a farmaci, accessi al PS, ricoveri in ospedale e avvio di percorsi di residenzialità terapeutica. Aumentano inoltre i ragazzi con ideazione suicidaria o comportamento autolesivo/suicidario accolti per la prima volta in pronto soccorso o in reparto: passano da un andamento sostanzialmente stabile nel periodo pre-Covid (112 nel 2016 e 115 nel 2019) a 333 nel 2022 (+189%).

L’impatto del COVID sulle nuove generazioni è appena cominciato, proseguirà per molti anni, e in particolare sulle popolazioni più vulnerabili come i minori di famiglie fragili (genitori con difficoltà socioeconomiche, con problemi di salute mentale), minori in contesti problematici e poveri di servizi, ma anche di origine straniera, bambini piccoli, bambine e ragazze. L’emergenza sugli adolescenti e sui disturbi psichiatrici comprime infatti le possibilità di intercettazione precoce e cura tempestiva dei più piccoli e delle problematiche neurologiche o di linguaggio e apprendimento.  


2 progetti sostenuti da Attenta-mente

Andrea è un ragazzo di quasi 17 anni: silenzioso, sensibile, con importanti cali dell'umore che spesso lo portano a ritirarsi, a stare da solo per lunghi periodi chiuso in casa. Così è stato presentato, così l’educatore lo ha accolto e affiancato per alcuni pomeriggi. "Non ho mai visto nessun ragazzo disegnare così bene". Forse per la prima volta Andrea è stato “guardato“ con occhi diversi, e questo “sguardo” è stato condiviso con il neuropsichiatra della Uonpia, con gli insegnanti della scuola, con la famiglia. Durante una pesante ricaduta, Andrea è stato aiutato dagli adulti intorno a lui (l’educatore, il neuropsichiatra, l’insegnante…) a rialzarsi, ha imparato a riconoscere alcune fatiche ed a gestire meglio i momenti difficili. La mamma ha trovato nel gruppo genitori un sostegno e, rinfrancata, è riuscita anche a spendersi come sostegno per  altri genitori. Andrea, nel corso di questi mesi, ha preso delle decisioni: cambierà il suo percorso di studi per valorizzare al meglio il suo talento, e riprenderà con maggiore fiducia il suo percorso, anche se avrà bisogno ancora del sostegno intorno a lui.

Il progetto V.I.T.A., finanziato dal bando Attentamente di Fondazione Cariplo, è nato per questo: costruire un sistema di cura per ragazzi in difficoltà confrontando sguardi e saperi, diversi ma complementari, necessari a sostenere coloro che ne hanno più bisogno.

Il Progetto V.I.T.A. è attivo nei Municipi 4 e 5 di Milano, grazie alla Cooperativa sociale La Strada, Associazione L'IMPRONTA e il Consorzio CGM


“Come possiamo dare continuità al lavoro fatto a scuola, per il benessere degli adolescenti?” a porre questa domanda sono i dirigenti scolastici degli Istituti Superiori coinvolti in via sperimentale dal progetto SHiP! E come mai se lo chiedono? “Perché sta funzionando” è la risposta.

Ma cosa è successo di preciso? I partner di progetto, abituati a lavorare con gli adolescenti in luoghi informali – come la strada o i centri di aggregazione giovanile – hanno provato a portare quella stessa informalità nel luogo più formale di tutti: la scuola. E così educatrici e pedagogiste si sono messe nei corridoi: luoghi di passaggio, quelli meno strutturati, dove i ragazzi si intrattengono, si alleggeriscono, trovano rifugio. L’obiettivo? Agganciarli e far emergere le loro fatiche, nell’ottica non di rispondere a delle emergenze, ma di trovare un modo per intercettare precocemente il disagio. Come un’antenna.

Lavorando a scuola, SHiP! non ha incontrato solo i ragazzi, ma anche gli insegnanti, i genitori, il personale ATA, scoprendo che – con un intervento delicato e professionale da parte di tutta la rete – si può sciogliere e risolvere un problema prima che diventi un’emergenza che necessita di una presa in carico da parte dei servizi.

Così, dopo solo un anno di lavoro, quello che è emerso è una nuova dimensione-scuola: una trama fitta di relazioni, bisogni e aspettative che – sotto la lente dell’informalità – si propone come un ambiente inedito che – per essere conosciuto – necessita di nuovi strumenti, nuove domande e nuove collaborazioni tra enti e professionisti. E questo è proprio l’obiettivo che si è dato SHiP! per il futuro: continuare a lavorare in sinergia e mantenere questo sguardo allargato, per trovare nuove risposte alle vecchie domande e per aggiornare quelle domande alla contemporaneità.

Il Progetto SHIP! è attivo a Luino/Laveno, Sesto Calende, Tradate/Venegono Inferiore in Provincia di Varese, grazie alle Cooperative Sociali L'Aquilone, Cooperativa Lotta contro l'emarginazione, Centro Gulliver e NATURart

Fondazione Cariplo approva all’unanimità il bilancio 2023. Lo scorso anno la Fondazione ha sostenuto 1.178 progetti sul territorio di riferimento (Lombardia e province piemontesi di Novara e del Verbano Cusio Ossola) a fronte di un’attività filantropica complessiva per 177,6 milioni di euro. Trend in crescita, nel 2022 infatti l’attività filantropica complessiva era stata pari a 141,5 milioni di euro.

Nel corso del 2023 sono stati sostenuti 112 progetti in campo ambientale per un valore di 11,5 mln di euro; 647 progetti a favore dell’arte e della cultura, con un impegno di 52,4 mln di euro; 109 progetti nel settore della ricerca scientifica a fronte di un impegno di 19,3 mln di euro; 273 iniziative per il sociale con un impegno di 73,6 mln di euro.

A queste attività, suddivise per area di intervento, si aggiungono ulteriori 37 progetti ed iniziative di Fondazione Cariplo con 20,8 mln di euro di contributi; tra questi le attività sviluppate in collaborazione con le 16 Fondazioni di Comunità locali, presenti su tutto il territorio della regione Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. 

Nel rileggere i risultati del bilancio 2023 vanno fatte alcune considerazioni, a partire dai numeri. La prima è che la fondazione ha donato oltre 170 milioni di euro: un dato importante frutto dell’impegno di tante persone, sostenendo 1178 iniziative. Il patrimonio oggi ha raggiunto un valore davvero considerevole: oltre 8,8 miliardi di euro. A maggio 2023 si è concluso il mandato sotto la guida del presidente Giovanni Fosti. Il Bilancio di Fondazione Cariplo è dunque la somma, anzi la moltiplicazione degli sforzi e delle competenze di molte persone.
Ho spesso guardato da fuori Fondazione Cariplo, con ammirazione, per la sua capacità di agire guardando al futuro, operando con un doppio registro che le consente di affrontare le emergenze quotidiane, ma al tempo stesso seminare per quei frutti che si vedranno col passare del tempo.
Questa caratteristica la contraddistingue, insieme alla fitta rete che ha costruito negli anni sui territori e le permette di essere e di arrivare dove c'è bisogno, raccogliendo le istanze da chi opera in prima linea.
Osservandola da dentro ho visto una macchina operosa, con una mente dal profondo pensiero. I risultati di questo bilancio sono il frutto di chi saggiamente ci ha preceduto, chi ha raccolto il testimone, dello staff di eccellente qualità, e dei tanti enti non profit che hanno il compito di trasformare, con azioni concrete, sul territorio, le indicazioni strategiche a cui la fondazione fa riferimento. A tutte queste persone va il nostro ringraziamento. Senza di loro nulla potrebbe accadere”
ha commentato il Presidente Giovanni Azzone.

Si è conclusa la selezione delle iniziative internazionali presentate sul bando Just Transition dell’European Cultural Foundation con Fondazione Cariplo, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC e Fondazione CRT da organizzazioni culturali per lo sviluppo sostenibile all'interno delle loro comunità.

14 i progetti sostenuti, la metà dei quali hanno come capofila organizzazioni che risiedono e operano sul territorio di riferimento della Fondazione Cariplo, per un totale di 320.100 € di contributi assegnati.

In particolare, sono stati scelti:

  • Teatro Caverna APS di Bariano (BG) con un progetto realizzato insieme a un partner francese che coinvolge persone con disabilità in workshop teatrali che mettono al centro ecologia e inclusione.
  • 23/C ART Coop. Soc. di Bergamo con un progetto realizzato insieme a un partner finlandese che prevede un percorso performativo partecipativo per giovani adulti sul rapporto tra danza, intelligenza artificiale e sostenibilità.
  • Il Cardo Società Cooperativa Sociale Onlus di Edolo (BS) con un progetto realizzato insieme a un partner sloveno in Val Camonica che collegherà la pratica culturale (riconosciuta dall'Unesco) della transumanza, l'artigianato tradizionale e il design contemporaneo all'empowerment della comunità e all'impegno dei cittadini per una giusta transizione.
  • Milano Mediterranea di Milano con un progetto realizzato insieme a un partner tedesco e a uno ungherese che prevede la creazione di comitati artistici intergenerazionali, multilingue e multiculturali in quartieri periferici di Berlino, Budapest e Milano composti da abitanti del luogo che raccoglieranno proposte artistiche innovative e partecipative su sfide ambientali urgenti per raggiungere una giusta transizione.
  • CAP24020 ETS di Gromo (BG) con un progetto realizzato insieme a un partner inglese che prevede un programma artistico in Alta Valle Seriana sviluppato da un team di giovani locali che lavoreranno con artisti sul tema del cambiamento climatico e del suo impatto sulle Alpi.
  • Bepart Società Cooperativa Impresa Sociale di Milano con un progetto realizzato insieme a un partner sloveno che propone un'esperienza phygital – phy(sical) e  (di)gital –  per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle sfide che affrontano gli animali a rischio che popolano gli ecosistemi alpini, spesso considerati marginali. Attraverso un gioco di memoria artistico ed evocativo, 20 carte illustrate faranno rivivere 10 specie a rischio. Le carte, sviluppate in collaborazione con un artista, saranno arricchite da contenuti animati in realtà aumentata 3D, accessibili tramite smartphone, che offriranno una prospettiva unica su questi animali e sui loro habitat.
  • Associazione Dragolago di Bolzano Novarese (NO) con un progetto realizzato insieme a un partner spagnolo e a uno tedesco che prevede la produzione di spettacoli per ragazzi su temi ambientali basati su racconti scritti da giovani e selezionati da giovani che saranno messi in scena in festival per i giovani.

Ulteriori informazioni QUI.

Con la seconda edizione del bando Alternative, Fondazione Cariplo intende continuare a promuovere una transizione energetica equa (just transition), sostenendo la diffusione di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (CERS) e gruppi di autoconsumatori solidali di energia rinnovabile che agiscono collettivamente (AUCS).

Le CERS/AUCS possono contribuire al raggiungimento dei nuovi obiettivi della direttiva Red III sulle fonti rinnovabili, adottata dal consiglio UE lo scorso ottobre, che prevede come obiettivo generale di coprire con fonti rinnovabili, entro il 2030, almeno il 42,5% del consumo energetico totale dell’UE. Si tratta dunque di raddoppiare l’attuale contributo delle rinnovabili nel mix energetico europeo (nel 2021 al 21,8% in UE, 19% in Italia).

Una spinta importante allo sviluppo di queste iniziative è stata data dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che lo scorso gennaio ha pubblicato il decreto attuativo relativo al Dlgs 199 del 2021, che norma la tariffa incentivante destinata all’energia autoconsumata nell’ambito delle CER e dell’AUC e le ulteriori risorse messe a disposizione dal PNRR, pari a 2,2 miliardi di euro, per sostenere in particolare i comuni al di sotto dei 5.000 abitanti (Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 “Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'autoconsumo”).

Attualmente Fondazione Cariplo sta sostenendo 27 CERS/AUCS, di cui:

  • 17 nell’ambito della prima edizione del bando “Alternative”;
  • 5 nell’ambito delle diverse edizioni della Call for ideas “Strategia Clima”;
  • 4 nell’ambito del bando “Effetto Eco”;
  • 1 nell’ambito degli “Interventi emblematici maggiori”.

Le iniziative sopraelencate coinvolgono più di 50 enti e permetteranno la produzione di più di 8.000 MWh di energia rinnovabile all’anno.

F2C MAPPA CER 1
La mappa delle CERS/AUCS sostenute dalla Fondazione

Per illustrare nel dettaglio la nuova edizione del bando Alternative e dare una fotografia chiara ed esaustiva dello scenario attuale, la Fondazione organizzerà un evento di presentazione online in programma martedì 14 maggio alle ore 11.00. Per l’occasione saranno presenti accanto a Elena Jachia e Federico Beffa Area ambiente Fondazione Cariplo, ci saranno anche Mariateresa Imparato Responsabile Giustizia Climatica di Legambiente e Gianluca Ruggieri, ingegnere ambientale e ricercatore all'Università dell'Insubria.

CLICCA QUI PER RIVEDERE LA PRESENTAZIONE

 

 
 

Fondazione Cariplo lancia la seconda edizione del Bando Welfare in Ageing per potenziare la capacità delle comunità di rispondere ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie.

Dopo il successo della prima edizione, che ha visto il sostegno di 17 progetti per 8,5 milioni di euro deliberati, Fondazione Cariplo rinnova il suo impegno sul tema dell’Ageing nel 2024 con 4 milioni di euro, investendo sul fronte del supporto al carico di cura delle famiglie, che risulta oggi più che mai centrale nella gestione degli anziani (autosufficienti e non).

Il contesto

Le riflessioni pubblicate nei Quaderni dell’Osservatorio “L’invecchiamento in Lombardia. Tendenze demografiche e politiche per anziani non autosufficienti” (Quaderno n.39) e “La denatalità a Milano, Italia, Europa. Fatti, politiche, opzioni sperimentali” (Quaderno n.40), hanno messo in luce l’accelerato processo di invecchiamento della popolazione italiana, tra i più rapidi in Europa. Secondo il Rapporto Istat 2023, l'età media della popolazione è salita da 45,7 anni all'inizio del 2020 a 46,5 all'inizio del 2023, contro una media europea di 44 anni. Al 1° gennaio 2023 in Italia, le persone con più di 65 anni risultano 14 milioni 177 mila, il 24,1% della popolazione totale, 3 milioni in più rispetto a venti anni fa. Nel 2050 si stima che la quota di ultra 65enni ammonterà al 35,9% della popolazione totale, con un’attesa di vita media pari a 82,5 anni (79,5 per gli uomini e 85,6 per le donne). In parallelo, crescerà anche il numero degli anziani non autosufficienti, che da circa 3,8 milioni di inizio 2023 (il 26,8% degli anziani) diventeranno 4,4 milioni nel 2030 e 5,4 milioni nel 2050.

Nonostante gli anziani italiani siano tra i più longevi in Europa, l’Italia registra un livello più basso rispetto alla media dell’Unione Europea per quanto riguarda la qualità della vita residua. A 65 anni nel nostro paese, infatti, la speranza di vita senza limitazioni funzionali è pari a 7,8 anni per gli uomini e 7,5 per le donne, a fronte di una media europea di 9,4 anni per entrambi i sessi (dati Eurostat 2015). In Italia gli anziani vivono quindi più a lungo, ma in condizioni peggiori di salute e autonomia.

A livello lombardo, su 10,1 milioni di abitanti, il 22,7% sono anziani over 65, con una proiezione di crescita fino al 32,7% (3,4 milioni) nel 2050. Il numero di anziani non autosufficienti residenti in Lombardia per il 2020 (anno più recente dei dati Istat) è di 557.898 (il 24,4% della popolazione over65).

Questi ed altri importanti aspetti sono alla base dei profondi cambiamenti demografici che negli ultimi decenni si stanno delineando in Europa, in particolare in Italia e in Lombardia, su cui il bando intende intervenire.

Il bando

A fronte di questo scenario, il nuovo bando intende continuare a sostenere progetti volti a connettere, rafforzare e/o innovare i servizi rivolti alle persone anziane e alle loro famiglie, attraverso la co-progettazione degli attori del territorio e il coinvolgimento della comunità.

L’obiettivo è quello di ricercare soluzioni che migliorino la capacità di rispondere in modo più flessibile, accessibile e tempestivo all’insorgere di bisogni sempre più diffusi e complessi, attraverso la ricomposizione delle risorse disponibili, riducendo la distanza tra bisogni e servizi, favorendo un approccio di presa in carico multidimensionale e favorendo interventi che agiscano in un’ottica di sistema/filiera, in grado di integrarsi anche con le risorse informali della comunità.

Tredici giovani ricercatrici e ricercatori italiani con ambiziosi progetti di ricerca scientifica capaci di incidere sulle cure per il cancro, sui meccanismi di previsione dei terremoti, sull’applicazione della robotica, la scienza dei materiali e la produzione di energia sostenibile sono i destinatari delle risorse – oltre 1,8 milioni di euro – messe a disposizione da Fondazione Cariplo e Fondazione CDP nell’ambito del proprio bando “Supporto ai giovani talenti italiani nelle competizioni dell’European Research Council (ERC)”, giunto quest’anno alla sua seconda edizione.

Grazie ai fondi forniti dalle due Fondazioni, le vincitrici e i vincitori potranno disporre di un contributo fino a 150.000 euro per rafforzare il proprio progetto di ricerca, costituire o consolidare il gruppo di lavoro, pubblicare articoli ed approfondimenti in riviste di alto profilo e attivare percorsi formativi presso centri di ricerca anche all’estero, con l’obiettivo finale di ripresentare una nuova e più solida candidatura alle competizioni dell’ERC.

In risposta alla seconda edizione del bando, avviata nel giugno 2023, sono pervenuti 36 progetti, per un totale di oltre 5 milioni di euro di contributi richiesti a fronte di 1.800.000 euro disponibili: una dimostrazione di interesse che ha contribuito ad incrementare da 12 a 13 il numero dei progetti destinatari dei fondi, già aumentati per altro rispetto alla prima edizione del bando, che aveva stanziato risorse per 1,35 milioni.

A valle di un rigoroso percorso di selezione condotto dalle due Fondazioni e una commissione di esperti ‘grantees ERC’, ricercatori già premiati da bandi ERC, sono stati selezionati i 13 vincitori, provenienti da enti di ricerca e Università di quattro Regioni italiane (Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Lazio), che operano presso i principali atenei nazionali in diversi campi del sapere: dalle scienze fisiche ed ingegneristiche, alle scienze della vita fino alle scienze sociali.

“Sostenere chi fa ricerca nel nostro Paese è fondamentale. È ancora più importante quando si tratta di valorizzare i giovani. Ancora una volta abbiamo potuto riscontrare l’elevata qualità dei progetti che ci hanno presentato. Ci inorgoglisce vedere questi giovani impegnati nella ricerca in ambiti in cui abbiamo un grande bisogno di innovazione, per la salute delle persone, per la salvaguardia del nostro territorio e di chi ci vive, e in molti altri ambiti, in cui la ricerca d’eccellenza può migliorare la vita di tutti. È importante che nello svolgere questa attività, le fondazioni collaborino. La partnership con Fondazione CDP è quindi strategica e di valore perché unisce competenze e risorse, potenziando l’impegno e il risultato che uniti possiamo ottenere” ha commentato Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo.
 

“Sostenere i ricercatori italiani nel consolidamento dei loro progetti nell’ambito delle competizioni europee di enti prestigiosi come l’European Research Council significa abilitare un potenziale enorme non solo per il nostro Paese, ma per l’avanzamento scientifico e tecnologico di tutto il mondo. Da sempre i nostri giovani talenti si differenziano per la qualità e l’eccellenza delle proposte e attraverso queste risorse vogliamo garantire che abbiano tutti gli strumenti utili per competere in maniera equa con i colleghi europei, su temi di fondamentale importanza come la ricerca sui tumori o la robotica”, ha dichiarato il Presidente di Fondazione CDP Giovanni Gorno Tempini.

L’area Ambiente di Fondazione Cariplo prosegue la sua attività di sostegno – attraverso sia un servizio di tutoring che con propri cofinanziamenti – di progettualità da candidare sulle call europee.

Per divulgare questa opportunità e stimolare la presentazione di proposte progettuali nel territorio in cui opera la Fondazione, è previsto per mercoledì 8 maggio 2024 dalle ore 9.30 alle ore 12.30 un momento di formazione / informazione sul tema.

Presenti, tra i relatori, Andrea Bianchini della Commissione Europea DG Ambiente E1 – Finanza verde e investimenti, Federico Benvenuti del LIFE National Contact Point Team del MASE, Alberto Cozzi in qualità di Monitor di progetti europei, Pietro Volta del CNR-IRSA di Verbania, Stefania Coni e Federico Mallone di Fondazione CRT.

 

PROGRAMMA

Ore 09.30 Paolo Siccardi – Area Ambiente Fondazione Cariplo
Introduzione e presentazione dello strumento “Cofinanziamento di Progetti europei”

Ore 10.00 Federico Benvenuti – LIFE National Contact Point Team – MASE
Il programma LIFE 2021-2027 e gli Inviti a presentare proposte progettuali per l’annualità 2024

Ore 10.30 Andrea Bianchini – Commissione Europea DG Ambiente E1 –
Finanza verde e investimenti Le opportunità offerte dagli strumenti europei

Ore 11.00 Alberto Cozzi – Monitor progetti europei
Identificazione dei potenziali ostacoli nell’implementazione dei progetti LIFE e suggerimenti per il loro superamento

Ore 11.30 Pietro Volta – CNR-IRSA
Esperienze di progettazione europea. Difficoltà e modalità operative

Ore 12.00 Stefania Coni e Federico Mallone – Fondazione CRT
La Guida all’Europrogettazione

Ore 12.30 Q&A

 

Si ricorda che per partecipare è necessario registrarsi al seguente link:
https://formazione-cofinanziamento-progetti-europei-2024.eventbrite.it

 

Per maggiori informazioni sullo strumento “cofinanziamento di progetti europei”:

https://www.fondazionecariplo.it/it/progetti/ambiente/cofinanziamento-di-progetti-europei.html

Giunto alla terza edizione, il bando di Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon ha portato alla selezione di 14 nuovi progetti di ricerca, per un totale di 3,2 milioni di euro e di 22 gruppi di ricerca coinvolti.

In Lombardia sono complessivamente 14 i gruppi di ricerca che hanno meritato un finanziamento, per un totale di oltre 2 milioni di euro:

  • Stefano Biffo, Fondazione Istituto Nazionale di Genetica Molecolare (INGM)
  • Nicolò Caporale, Università degli Studi di Milano
  • Giuseppina Caretti, Università degli Studi di Milano
  • Alice Giustacchini, Human Technopole
  • Metello Innocenti, Università degli Studi di Milano Bicocca
  • Antonella Nai, Università Vita Salute San Raffaele
  • Alessia Pagani, Università Vita Salute San Raffaele
  • Stefano Ricagno, Università degli Studi di Milano
  • Montserrat Climent Salarich, Humanitas University
  • Matteo Chiara, Università degli Studi di Milano Statale
  • Angelo Marzano, Fondazione IRCCS Ca' Granda – Ospedale Maggiore Policlinico
  • Mario Nuvolone, Università degli Studi di Pavia
  • Fabio Giuseppe Pagella, Policlinico San Matteo Fondazione – IRCCS
  • Emanuela Villa, Human Technopole

Sale così complessivamente a quasi 14 milioni di euro l’investimento congiunto da parte delle due Fondazioni, che ha portato al finanziamento di 59 progetti di ricerca che hanno coinvolto 90 centri di ricerca italiani.

 

Questa iniziativa, ispirata a un programma dei National Institutes of Health (NIH) americani, mira proprio a illuminare la porzione più oscura del genoma umano”, invitando i ricercatori a studiare aspetti genetici e meccanismi molecolari ancora in gran parte sconosciuti o scarsamente compresi, ma che rappresentano un potenziale per lo sviluppo di nuove terapie per le malattie rare. In particolare, i progetti dovevano focalizzarsi sullo studio dei cosiddetti bersagli T-dark, per i quali non sono note informazioni sulla struttura, sulla funzione e sulla interazione con molecole e farmaci. Nonostante il genoma umano sia stato sequenziato completamente, di molti geni e delle proteine da loro codificate sappiamo infatti ancora poco. Basti pensare che delle 4500 proteine umane ritenute dei possibili bersagli farmacologici, soltanto 700 sono attualmente nel mirino di farmaci approvati: significa cioè che tra tutte le altre, oltre l’80 per cento, potrebbero esserci proteine adatte a essere oggetto di studio per mettere a punto nuove terapie, ma per motivi diversi non vengono studiate.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica dei centri di ricerca coinvolti, la maggior parte – 14 su 22 – si trova in Lombardia; gli altri sono dislocati in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte e Toscana. Tra le patologie oggetto di studio ci sono alcune forme di distrofia muscolare come quella di Duchenne e la facio-scapolo omerale, malattie del sangue quali l’emocromatosi, la teleangiectasia emorragica e la talassemia, ma anche disturbi del neurosviluppo e tumori rari.

Tra le patologie oggetto di studio ci sono alcune forme di distrofia muscolare come quella di Duchenne e la facio-scapolo omerale, malattie del sangue quali l’emocromatosi, la teleangiectasia emorragica e la talassemia, ma anche disturbi del neurosviluppo e tumori rari.

Le proposte di progetto presentate da enti di ricerca italiani non profit, pubblici o privati sono state complessivamente 77. Di queste, 69 sono state ritenute idonee e sottoposte al processo di valutazione, affidato a una commissione medico-scientifica di 15 scienziati di caratura internazionale provenienti da tutto il mondo e presieduta dal dr. Massimo Pandolfo della Mc Gill University di Montreal (Canada). Per la valutazione dei progetti è stato usato il metodo di peer-review, o revisione tra pari, che indica la valutazione critica che un lavoro o una pubblicazione riceve da parte di specialisti aventi competenze analoghe a quelle di chi li presenta, a garanzia della trasparenza e della correttezza della valutazione.

 

Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo: "Sostenere la ricerca scientifica è il modo per aiutare molte persone che soffrono. Sembrano mondi distanti, invece tra un ricercatore impegnato in laboratorio e un malato la distanza è molto ravvicinata. Dal successo del primo dipende spesso la vita dell'altro. Questo ha ancora più valore quando si fa ricerca sulle malattie rare che colpiscono moltissime persone. La collaborazione tra Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon entra perfettamente nelle linee di attenzione che ci siamo dati nei confronti degli ultimi, dei più fragili, quelle persone che in diversi ambiti, sia la povertà, la disabilità o la malattia a volte perdiamo di vista".

“Siamo orgogliosi di questa iniziativa in collaborazione con Fondazione Cariplo, che rappresenta un contributo concreto all’avanzamento della ricerca scientifica nel nostro Paese. Anche nella terza edizione abbiamo raccolto tante proposte in ambiti della genetica finora inesplorati che potrebbero contribuire a chiarire aspetti ancora sconosciuti di diverse malattie rare – ha dichiarato Celeste Scotti, direttore della Ricerca e Sviluppo di Fondazione Telethon. Continuare a supportare la ricerca di base è fondamentale, perché solo così si possono fornire risposte alle tante domande ancora aperte e provare a individuare nuovi approcci terapeutici. Ed è per questo che ribadiamo il nostro impegno a proseguire con questa partnership per far avanzare l’innovazione”.

 

 

È online l'avviso per manifestare il proprio interesse al percorso di progettazione partecipata prevista dal progetto AgriECO 2.0: AgriECO, avviato nel 2021 con l'obiettivo di promuovere la transizione ecologica dei sistemi agroalimentari, entra ora nella sua seconda fase, coinvolgendo le organizzazioni nella definizione di strategie di intervento e progetti mirati a una maggiore  sostenibilità dell’agricoltura.

AgriECO 2.0 si propone, infatti, di facilitare la collaborazione tra enti attivi nel settore agricolo e ambientale, promuovendo l'integrazione di diverse visioni e pratiche orientate alla sostenibilità. Attraverso un percorso articolate in più tappe, le organizzazioni avranno l'opportunità di sviluppare proposte innovative per la trasformazione dei sistemi agroalimentari.

Il percorso, che si svolgerà a partire dal mese di giugno 2024, prevede quattro incontri sia in presenza a Milano che online, durante i quali le organizzazioni partecipanti collaboreranno alla creazione di nuove progettualità. Le proposte emerse potranno successivamente essere presentare una richiesta di contributo a Fondazione Cariplo.

Le organizzazioni private non profit interessate a partecipare devono possedere esperienza documentata in uno o più ambiti di intervento oggetto dell’avviso, consultabile alla pagina dedicata

L’avviso scade giovedì 2 maggio 2024 alle ore 17.00.

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