Gli enti operanti nell'economia sociale che intendono avviare o consolidare il proprio percorso di transizione digitale possono cogliere l'opportunità offerta dalla seconda edizione del Bando "Evoluzioni – Transizione digitale nell'economia sociale" fino al 7 giugno 2024 ore 17.00.

L'iniziativa è rivolta agli enti aventi almeno una sede operativa in Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle D'Aosta, ed è promossa congiuntamente da Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo con l’intento di favorire la progettazione e la realizzazione di strategie e processi di transizione digitale, consolidando la cultura e le competenze dell'innovazione digitale negli enti operanti nell’economia sociale.

Il bando Evoluzioni rappresenta un'opportunità unica per le organizzazioni che desiderano avviare o consolidare il proprio percorso di transizione digitale. Il bando si inserisce nel contesto della transizione verde e digitale promosse dalla Commissione Europea, puntando a soluzioni economicamente sostenibili e a basso impatto ambientale.

Le organizzazioni selezionate nella Fase 1 riceveranno il supporto di un innovation advisor e un primo contributo per elaborare il proprio percorso di progettazione e potranno accedere alla Fase 2, che prevede un secondo contributo per la realizzazione del progetto esecutivo.

La Fondazione Cariplo e la Fondazione Compagnia di San Paolo perseguono l’obiettivo strategico di intervenire sul capacity building e sullo sviluppo organizzativo degli enti del terzo settore. In particolare, potenziare le competenze digitali degli enti operanti nell’economia sociale è un elemento chiave per promuovere una crescita sostenibile, soprattutto in anni decisivi per l’azione sui cambiamenti climatici.

A seguito della conclusione delle procedure di valutazione, sono online gli esiti della Linea 1 – Potenziamento e della prima scadenza della Linea 2 – Nuove opportunità nell’ambito del bando vEIColo –accompagnamento per la valorizzazione della ricerca.

L’iniziativa congiunta di Fondazione Cariplo, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CDP mira a potenziare la partecipazione degli Atenei e degli Enti di ricerca italiani – ai bandi europei indetti dallo European Innovation Council (EIC) relativi ai programmi EIC Pathfinder ed EIC Transition.

Nello specifico, i team di ricercatori vincitori della Linea 1 – Potenziamento, che si è chiusa lo scorso 08 febbraio 2024, oltre a beneficiare di un supporto economico per la realizzazione dei propri progetti avranno accesso a un percorso di coaching e di accompagnamento, fino a un massimo di 50 ore, da parte di consulenti internazionali esperti di innovazione e di trasferimento tecnologico selezionati dalle Fondazioni,finalizzato alla preparazione del proposal da presentare a una call dello European Innovation Council. Le tre Fondazioni promotrici del bando hanno deliberato a supporto dei progetti vincitori della Linea 1 un contributo economico complessivo pari a 706.390 €.

I team di ricerca di Atenei ed Enti vincitori della prima scadenza della Linea 2 – Nuove opportunità, che si è chiusa lo scorso 28 marzo 2024, beneficeranno invece di un’attività formativa per la preparazione di una candidatura a una call EIC e di un percorso di accompagnamento, fino a un massimo di 75 ore, per la definizione del proposal da presentare a una prossima call dello EIC con i consulenti internazionali esperti di innovazione e di trasferimento tecnologico selezionati dalle Fondazioni.

Si ricorda che la scadenza della Linea 2 – Nuove opportunità dedicata a coloro che intendono presentare un progetto alla call EIC Pathfinder Open 2025, è fissata per il prossimo 30 maggio alle ore 13:00.

I documenti con gli esiti della Linea 1 – Potenziamento e i primi esiti della Linea 2 – Nuove opportunità sono allegati a questa pagina.

Si è conclusa con successo la quinta edizione del Programma Top Tutoring Online di Fondazione Cariplo, un'iniziativa realizzata in collaborazione con CIAI, Università Bocconi e Università di Milano Bicocca e i partner tecnici WeSchool e TechSoup. L'evento di chiusura, svoltosi all’Università Bocconi di Milano, ha visto la partecipazione di illustri personalità come Francesco Billari, Rettore dell’Università Bocconi, Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo, e Giuseppe Bertoni, Presidente della Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi. Al centro della giornata, i temi delle disuguaglianze, innovazione e istruzione, con un focus particolare sul programma di tutoraggio nato nel 2020 per contrastare la povertà educativa aggravata dalla pandemia da Covid-19.

Nell’ottica di fornire una risposta che soddisfi bisogni più ampi afferenti all’intera sfera della povertà educativa, Fondazione Cariplo ha guardato con estremo interesse al programma TOP – Tutoring Online Program che era già stato sviluppato dalle Università Bocconi e Harvard in collaborazione con l’Università Bicocca. La Fondazione ha deciso di investire per rilanciare TOP sul proprio territorio di intervento dal 2021 per tre anni scolastici. Tramite il programma, è stato possibile aiutare gli studenti della scuola secondaria di I grado del territorio di riferimento di Fondazione Cariplo, ovvero la Lombardia e le province di Novara e Verbania. In particolare sono stati sostenuti coloro che vivono in condizioni di fragilità socioeconomica, affiancando loro un tutor individuato tra studenti delle università lombarde. Il meccanismo è semplice: gli insegnanti segnalano gli alunni bisognosi di supporto scolastico e in condizioni di fragilità che possono così accedere al programma e contare su un tutor personale.

Numeri e risultati

I dati presentati sono soddisfacenti: nelle ultime tre edizioni, che hanno visto la partecipazione di Fondazione Cariplo, si è arrivati al coinvolgimento di oltre 150 scuole secondarie di primo grado e 5.000 potenziali beneficiari. Più di 4.950 volontari universitari hanno contribuito al progetto, di cui circa 1.600 hanno completato il percorso accompagnando oltre 1.900 studenti nel loro percorso di studio.

Le valutazioni d'impatto condotte dall'Università Bocconi hanno evidenziato risultati straordinari: 3 mesi di tutoraggio hanno un impatto positivo sul rendimento scolastico degli studenti pari fino a 9 mesi di apprendimento. Oltre a produrre un impatto tangibile in termini di riduzione del learning loss, misurabile grazie alle competenze del centro di ricerca LEAP dell’Università Bocconi, TOP favorisce il protagonismo giovanile, in collaborazione con il Comitato Regionale di coordinamento delle Università Lombarde (CRUL), offrendo ai giovani universitari l’opportunità di attivarsi per contribuire allo sviluppo e al sostegno delle fasce più fragili della comunità. Inoltre, grazie alla filiera sociale di ricondizionamento device e una donazione di Intesa Sanpaolo di oltre 4.500 device, tramite il progetto TOP Fondazione ha potuto continuare a dare il suo contributo nel contrasto al digital divide distribuendo circa 1.000 pacchetti digitali ai beneficiari di TOP che ne avessero necessità.

Il successo del programma è attribuibile al suo approccio innovativo e altamente strutturato, reso possibile grazie alla collaborazione delle università lombarde e dei partner tecnici. Il Programma Top Tutoring Online continua a crescere, offrendo un prezioso supporto educativo ai giovani studenti, contribuendo a ridurre le disuguaglianze e promuovere un apprendimento inclusivo e di qualità.

Fondazione G. Feltrinelli pubblica i risultati della ricerca Abitare Fluido con il rapporto Collaborare e abitare. Il diritto alla casa nelle metropoli per le nuove generazioni”, realizzato con il supporto di Fondazione Cariplo a cura di Silvia Cafora (Politecnico di Torino). Il rapporto è stato presentato il 23 maggio presso la sede dell'Ordine degli Architetti PPC a Milano ed è in programma un altro evento previsto il 30 maggio presso Urban Lab a Torino.

Il rapporto: target e dati di sintesi

La ricerca ha coinvolto per la prima volta in tutt’Italia circa circa 500 giovani – il 62% donne e il 38% uomini, per l’86% nati in Italia da famiglie italiane – in affitto e di età compresa tra i 23 e i 40 anni. È stata realizzata con l’obiettivo di esplorarne l’attuale situazione abitativa e le eventuali cause di disagio e insoddisfazione da essa derivanti. L’indagine ha consentito, infatti, di valutare il ruolo giocato dal lavoro nella scelta del luogo in cui vivere, di indagare l’immaginario dei giovani relativamente alla casa e l’importanza attribuita alla presenza e alla qualità di specifiche caratteristiche, misurando il loro grado di interesse verso modelli abitativi alternativi, basati su coabitazione, condivisione degli spazi e collaborazione tra le persone.

Il rapporto, in primis, evidenzia come il trend di mobilità giovanile in Italia sia crescente: aumenta la maggioranza di soggetti che preferiscono vivere in affitto anziché possedere la casa, soprattutto a causa della precarietà economica e lavorativa che incide nella scelta di affitto per il 42%. Fino a pochi decenni fa le persone abitavano una o due case in tutta la vita, quella della famiglia di origine e quella della famiglia di “destinazione”; oggi pensare che si possa cambiare modo di abitare in relazione alle diverse fasi della vita non è più così eccezionale. Il curriculum abitativo di ognuno di noi si sta infatti ampliando e dirigendo verso modelli di “abitare fluido”: la ricerca evidenzia come il 50% degli intervistati abbia cambiato la città di residenza negli ultimi dieci anni, il 70% almeno una volta nella vita. Il 41%, dei giovani, oggi, guarda con interesse modalità abitative collaborative; il 32% valuterebbe la possibilità di vivere in una casa in affitto con un progetto collaborativo mentre il 38% in una casa di proprietà con un progetto collaborativo.

La ricerca consente a tutti gli addetti del settore di indagare quali siano i nuovi modi di abitare e le aspettative delle giovani generazioni, per individuare nuove prospettive attraverso le quali riconsiderare il tema “casa” anche alla luce dei bisogni insoddisfatti: il 40% dei giovani non sono soddisfatti gli impianti, il 37% dell’arredamento e dalla luminosità, mentre il 30% trova inadeguata la suddivisione degli spazi.
In generale, il 62% degli intervistati ritiene che l’abitazione in cui vive non sia adatta allo studio e al lavoro da casa.

L’indagine è stata rivolta direttamente ai giovani attraverso un questionario, somministrato nelle principali città italiane, e due workshop progettuali, svolti uno a Torino e uno a Milano. La survey ha tracciato la condizione attuale nonché evidenziato un mutamento nelle esigenze abitative giovanili. I workshop hanno, invece, consentito di delineare le caratteristiche di una “casa ideale” che per molti giovani non è più un'entità statica, ma un progetto flessibile capace di adattarsi alle diverse fasi ed esigenze della vita.

La pubblicazione ha fatto emergere in particolare l’opportunità di un abitare esteso, fluido, che prevede la possibilità di vivere in maniera flessibile in un sistema composto da più abitazioni, in contesti urbani e non. Un modello che risponde alle esigenze di una società sempre più complessa e variegata, che mette al centro la socialità e il senso di comunità.

L’indagine è stata promossa e sostenuta da Fondazione Cariplo, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Fondazione Housing Sociale, Confindustria Assoimmobiliare, Fondazione dell'Ordine degli Architetti Milano, Spazio Aperto Servizi Cooperativa Sociale ONLUS e in collaborazione con Ordine Architetti Torino, Ordine Architetti Milano, Future Urban Legacy Lab – Politecnico di Torino, Fondazione Impact Housing, Torino Urban Lab, e coordinata da Silvia Cafora.

Il comitato scientifico è composto da Tommaso Vitale (Dean Urban School Science Po, Comitato Scientifico Fondazione G. Feltrinelli), Silvia Cafora (Politecnico di Torino), Giordana Ferri (Direttrice Esecutiva Fondazione Housing Sociale), Loris Servillo (Politecnico di Torino).

L’evento in programma il 24 Maggio 2024 (dalle 8.30 alle 16 ) nell’aula magna dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, è organizzato da Italian Global Health Action con la collaborazione di molte organizzazioni che operano in questo ambito, tra cui Università degli Studi di Milano, il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università Bicocca.

Operatori, esperti, volontari, donatori ed organizzazioni filantropiche si danno appuntamento per confrontarsi, portare dati, storie e buone pratiche che vanno nella direzione di un aiuto verso chi soffre nel mondo.

Tra le numerose esperienze, quelle di persone impegnate nel portare aiuti a chi, non ha mezzi e risorse per curarsi. Tra questi anche Luca Pavesi, dentista, 50 anni, con grande esperienza in progetti di salute orale globale, impegnato in missioni all’estero fin dai tempi dell’università. Pavesi ha l’Africa nel cuore, ma riconosce come “l’impegno deve arrivare ovunque; occorre l’aiuto di tutti, dobbiamo avere competenze e capacità organizzative. Non ci rendiamo conto di come, spesso, anche con quello che a noi sembra poco, possiamo fare la differenza” .

Pavesi è, insieme a Momcilo Jankovic, il Dottor Sorriso (fino al 2016 il responsabile dell’unità operativa day hospital di Ematologia Pediatrica dell’ospedale San Gerardo di Monza) tra i promotori del congresso che punta a promuovere la salute globale per tutti. Confronto, esperienze e dati.

Tra questi anche quelli relativi alle organizzazioni filantropiche, spesso impegnate oltre che sul proprio territorio, anche in attività di cooperazione internazionale, progetti di ricerca o sostegno a missioni sanitarie che puntano a portare un contributo all’obiettivo promosso dalla Italian Global Health Action.

I dati oggi dicono che in Europa ci sono 186mila Public Benefit Foundation, organizzazioni filantropiche che erogano ogni anno 54miliardi di euro per progetti per la collettività, e possono contare su patrimoni che complessivamente ammontano a 647miliardi di euro. Fondazioni spesso impegnate assieme al Terzo settore in progetti concreti. È il caso della Fondazione Piero e Lucille Corti, creata nel 1993 per volontà dei medici Piero Corti e Lucille Teasdale, per garantire il futuro del Lacor, uno dei maggiori ospedali non profit dell’Africa equatoriale; nato come piccolo ospedale missionario, è diventato una importante realtà di cura per una vastissima regione nel cuore dell’Africa, sfidando guerre, gravi epidemie, carenze strutturali, economiche e di personale.

E ancora: l’esperienza di CUAMM Medici con l’Africa  con cui, dal 1950, più di mille persone collaborato prestando servizio in Italia, in Africa e in Europa. Tra le priorità del CUAMM, la salute materna, neonatale, infantile e adolescenziale rimane un bisogno sanitario urgente nei Paesi dell’Africa sub-Sahariana e figura tra gli obiettivi di salute primari indicati nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

L’evento ha anche il patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Monza, Fondazione San Gerardo dell’Ordine dei medici chirurghici e odontoiatrici della provincia di Milano, di Monza e Brianza e di Como e Lecco, oltre che del Rotary Club di Monza, Fondazione Cariplo e Fondazione della Comunità di Monza e Brianza.

In allegato il programma completo della giornata

Al Teatro Grande di Brescia va in scena “Passato remoto e prossimo futuro. Grammatica comunitaria” uno spettacolo interamente ideato e realizzato nell’ambito di DAD Differenti Approcci Didattici[1], progetto selezionato e finanziato da Impresa Sociale Con i Bambini e cofinanziato da Fondazione Cariplo e di cui la Fondazione della Comunità Bresciana è ente capofila.

Lo spettacolo, la cui trama si ispira a fatti realmente accaduti sul territorio bresciano, narra di due giovani studenti, Rebecca e Dario, che si impegnano per riappropriarsi di spazi, fisici e allegorici, che la pandemia ha loro sottratto. Il ritorno a scuola, dopo mesi di didattica a distanza, non risulta facile per i ragazzi, così come relazionarsi con gli amici e la famiglia: tante sono le insicurezze, le ansie e le paure. Eppure, tanta è la voglia di rimettersi in gioco. Inizia quindi la scoperta di un mondo diverso, da ricreare. In questa avventura Rebecca e Dario si confrontano con i genitori, con educatori e insegnanti, con sindaci e assessori: ogni membro della comunità è chiamato a fare la propria parte nel rispondere alle sfide della contemporaneità e preparare i giovani ad essere cittadini attivi e consapevoli. Regia di Manuel Renga.

Il progetto DAD

DAD Differenti Approcci Didattici si è sviluppato nel triennio 2021/2024 e ha lavorato per ridurre e combattere il divario digitale e la disuguaglianza di opportunità educative all’interno di sei Ambiti territoriali della provincia di Brescia (Brescia Città, Bassa Bresciana Centrale, Valle Trompia, Valle Sabbia, Valle Camonica e Montorfano). Ha coinvolto complessivamente 51 scuole, 20 enti del terzo settore, 9 enti pubblici e un ente valutatore. Ente capofila Fondazione della Comunità Bresciana. Il progetto ha saputo intercettare, nelle varie aree di progetto, 200 famiglie, 400 tra docenti ed educatori e 8.000 minori tra gli 11 e i 17 anni. Le prime azioni progettuali hanno visto dal potenziamento delle infrastrutture digitali all’interno degli istituti scolastici e la fornitura di dispositivi (pc e tablet). Sono stati realizzati percorsi di formazione rivolti a studenti, docenti, genitori ed educatori. Il progetto ha messo a disposizione consulenti tecnici in grado di indicare fonti di finanziamento sul tema del contrasto della povertà educativa, educatori professionisti per supportare i minori ed infine alcuni “animatori digitali”, persone formate per garantire il mantenimento della digitalizzazione. Ha supportato infine la creazione di nuovi hub territoriali. Ha inteso promuovere una cultura aperta e inclusiva attraverso il coinvolgimento di un comitato scientifico appositamente costituito. Il progetto è stato accompagnato, per valutazione e monitoraggio, da uno specifico ente valutatore. Centrale è infine stato l’accompagnamento da parte della cabina di regia progettuale, impegnata nel rafforzamento delle reti di partenariato già consolidate e nella creazione di nuove.

Alcuni dati circa le principali azioni realizzate:

  • 1.550 i dispositivi donati alle scuole partner e quindi messi a disposizione degli studenti;
  • 16 hub territoriali aperti e dotati di attrezzature;
  • 48 sopralluoghi tecnici per mappare lo stato delle infrastrutture di connessione e 31 interventi strutturali di connessione realizzati all’interno degli istituti scolastici e degli hub;
  • 90 percorsi di formazione attivati per circa 400 tra insegnanti, genitori e operatori;
  • 500 accompagnamenti individualizzati dedicati ad altrettanti minori;
  • 70 consulenze dedicate alle famiglie a tema scuola, salute, energia, accesso ad agevolazioni;
  • 15 consulenze e formazioni per partecipare a bandi in contrasto alla povertà educativa;
  • 25 newsletter mensili inviate con approfondimenti e opportunità di finanziamento per scuole ed enti del terzo settore;
  • 6 puntate televisive “DAD per una scuola condivise” dedicate alle tematiche universalistiche trattate dal progetto;
  • 6 “I quaderni di DAD” che racchiudono indicazioni operative e contenuti teorici di riferimento su web, hub, podcast, accompagnamenti individualizzati;
  • 43 podcast DAB – Di Aiuto ai Boomer dedicati al mondo adulto per l’approfondimento delle tematiche legate al digitale.

Tenere insieme, far dialogare e collaborare le diverse componenti che si trovano ad affrontare il tema del contrasto alla povertà educativa, con particolare attenzione alla povertà digitale, è tra i valori riconosciuti del progetto DAD, sviluppato sul territorio di Brescia. Oggi chi non ha competenze in questo ambito e non ha opportunità educative e culturali è destinato a rimanere indietro. E le disuguaglianze aumentano. Famiglie, insegnanti, educatori, terzo settore, e ovviamente i bambini e i ragazzi sono chiamati ad affrontare la problematica in uno sforzo comune. Lo spettacolo è un modo per raccontare questo percorso alimentato in questi tre anni dal progetto DAD che è entrato nelle case, nelle aule, persino nelle camerette dei ragazzi, spesso luogo di isolamento sociale dei più giovani. E’ da lì che dobbiamo ripartire: ricostruire le relazioni, rilanciare attività nei luoghi per stare insieme. Gli oratori possono essere uno di questi, ma anche una biblioteca, un parchetto. Fondamentale che siano luoghi inclusivi, non esclusivi”. ha commentato il presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone.


[1] Il progetto è stato selezionato e finanziato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e cofinanziato da Fondazione Cariplo. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org

QuBì – La ricetta contro la povertà infantile” ripercorre le azioni messe in atto lungo 6 anni di attività all’interno di un evento che si terrà giovedì 6 Giugno 2024 dalle ore 10.00 alle 12.30 in diretta streaming sul sito di Fondazione Cariplo.

L’iniziativa darà voce alle reti di promotori, referenti e beneficiari che hanno reso, ad oggi, il programma un modello di welfare territoriale per il contrasto alle povertà.

RIVEDI L'EVENTO IN STREAMING ON DEMAND

Interverranno fra gli altri:

  • Giovanni Azzone – Presidente di Fondazione Cariplo 
  • Paolo Morerio – Presidente di Fondazione Peppino Vismara 
  • Carlo Messina – CEO di Intesa Sanpaolo 
  • Valeria Negrini – Vicepresidente di Fondazione Cariplo 
  • Lamberto Bertolè – Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano
  • Giuseppe Guzzetti – ex Presidente di Fondazione Cariplo 

QuBì – attivo dal 2017 nella città di Milano – è stato promosso da Fondazione Cariplo con il sostegno di Fondazione Peppino Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, Fondazione Fiera Milano e Fondazione Snam, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno della povertà infantile promuovendo la collaborazione tra le istituzioni pubbliche e il terzo settore e realizzando interventi mirati a bisogni specifici in 25 quartieri della città attraverso 4 principali linee di intervento:

  • Realizzare un’analisi in costante aggiornamento della povertà assoluta a Milano
  • Aumentare l’accesso alla spesa per le famiglie in disagio economico
  • Promuovere sistemi integrati di presa in carico dei beneficiari
  • Realizzare azioni specifiche e innovative di contrasto alla povertà alimentare
  • Le azioni vedono il coinvolgimento diretto ed indiretto di diversi Partner operativi, oltre al Comune di Milano, in particolare: Caritas Ambrosiana, Banco Alimentare della Lombardia, IBVA Solidando, Fondazione di Comunità Milano.

 

Da giovedì 23 a lunedì 27 maggio tornano gli appuntamenti de La Lettura Intorno – BookCity tutto l’anno, il progetto di inclusione culturale ideato da BookCity Milano insieme a Fondazione Cariplo, volto a diffondere la lettura in tutti i quartieri milanesi, soprattutto tra bambini e ragazzi.

Per la sua quinta edizione il progetto propone un programma ampio e variopinto: la prima presentazione milanese del nuovo libro di Zerocalcare, dedicato al suo rapporto con il padre, Quando muori resta a me, sabato 25 maggio alle 11.00 al Piccolo Teatro Strehler; un incontro sul potere della gentilezza, con Lorenza Gentile, giovedì 23 maggio alle 11.00 alla Biblioteca Oglio; un evento per bambini dedicato alle avventure di Topè con Roberto Piumini, giovedì 23 maggio alle 10.30 alla Biblioteca Sormani; mentre Daniele Zovi insegnerà ad ascoltare la voce delle piante, giovedì 23 maggio alle 10.30 alla Centrale dell’Acqua

Sarà anche l’occasione per festeggiare i 40 anni della rivista Gardenia: si inizia venerdì 24 maggio alle 11.30 alla Libreria In cerca di guai con la presentazione del libro Il bosco dove tutto cominciò di Tommaso Sacchi; si prosegue sabato 25 maggio, alla Biblioteca Sicilia, alla Biblioteca Oglio, alla Biblioteca Crescenzago, alla Biblioteca Valvassori Peroni e alla Biblioteca Villapizzone; in ogni tappa un incontro, con Tiziano Fratus, Alberto Fusari, Francesco Mati, Rosa Teruzzi e la direttrice di Gardenia Emanuela Rosa-Clot, accompagnati dalle letture ad alta voce a cura dei lettori volontari del Patto di Milano per la lettura – Area Biblioteche del Comune di Milano.

In occasione della Settimana dei diritti dell’infanzia, La Lettura Intorno – BookCity tutto l’anno partecipa anche alla seconda edizione del Festival delle Bambine e dei Bambini, con tante attività dedicate ai più piccoli, al Castello Sforzesco e in tutta la città, dal 24 al 27 maggio. Tante anche le attività partecipate, tra laboratori e passeggiate, come la visita guidata al Museo dei Quaderni di Scuola, dedicato alle memorie d’infanzia di bambine e bambini vissuti tra il 1700 e i primi anni 2000.

Molto spazio anche per l’incontro tra culture: al CIQ – Centro Internazionale di Quartiere un evento sulla musica afro-americana, con Roberto Caselli; alla Biblioteca Accursio un incontro Per imparare a crescere in una società multiculturale; da mosso un dialogo tra Jonathan Bazzi e Saif ur Rehman Raja, un ragazzo in bilico tra due culture; da Radio Popolare – Auditorium Demetrio Stratos, una serata reggae con Claudio Agostoni e Federico Traversa; da Pacta Salone l’incontro India meravigliosa, per scoprire danze e narrazioni di una terra lontana e affascinante; e ancora, alla Libreria Alaska, un appuntamento alla scoperta del mondo artico e degli Inuit, con Massimo Maggiari e Pier Franco Brandimarte.

Il programma completo è disponibile sul sito del progetto: laletturaintorno.bookcitymilano.it

Gli atenei e gli enti di ricerca interessati hanno ancora tempo per presentare le proposte progettuali alla call   del bando “vEIColo – accompagnamento per la valorizzazione della ricerca”, promosso da Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo e Fondazione CDP.  È fissata infatti per  il prossimo 30 maggio alle ore 13:00 la scadenza della Linea 2 – Nuove opportunità, dedicata a coloro che intendono presentare un progetto alla call EIC Pathfinder Open 2025.

I gruppi di ricerca vincitori saranno supportati da un percorso di coaching personalizzato, fino a un massimo di 75 ore di consulenza, per affinare il proposal da presentare alla call EIC. La consulenza sarà fornita da esperti internazionali in innovazione e trasferimento tecnologico, selezionati dalle Fondazioni.

I vincitori avranno a disposizione le ore di consulenza fino al 30 giugno 2025 e dovranno presentare il loro progetto alla call europea entro il 30 giugno 2026.

Si ricorda che ogni ente ha la possibilità di presentare più di un progetto e più progetti dello stesso ente potranno risultare vincitori.

Per maggiori informazioni: bandi/ricerca scientifica

Fondazione Cariplo affronta per il terzo anno consecutivo il grande tema della salute mentale e del benessere emotivo, psicologico, relazionale di bambine e bambini, ragazzi e ragazze, un problema che riguarda l’intera comunità e che necessita di risposte urgenti e efficaci.

Con un budget di 2 milioni di euro Fondazione ha presentato la terza edizione del Bando Attenta-mente, portando le risorse complessivamente stanziate dal 2022 ad oggi a oltre 11 milioni di euro. Il desiderio è garantire interventi diffusi e capillari, articolati e sistemici, in grado di generare valore per le traiettorie di vita di ragazzi e famiglie a rischio e in sofferenza, stimolando la partecipazione coordinata di attori del terzo settore, del mondo sanitario e della scuola.

Il bando 2024, in continuità con le edizioni precedenti, ha l’obiettivo di intercettare precocemente situazioni di disagio emergente o sommerso e aumentare la capacità dei territori di costruire per minori e famiglie forme di supporto e cura tempestive, ben calibrate sul piano educativo, sociale e sanitario. Attenta-mente si rivolge a reti di soggetti non profit, privati e pubblici: terzo settore, servizi di neuropsichiatria, scuole, e tanti altri attori della comunità. Gli enti interessanti hanno tempo fino al 2 luglio 2024 per candidarsi.

“Quando nel 2021 la Fondazione ha deciso di occuparsi delle fatiche psicologiche ed emotive dei ragazzi ha avviato un’azione di ascolto capillare che ha evidenziato, tra le altre cose, la mancanza di dati aggiornati. La ricerca presentata, coordinata dall’Università di Pavia, è un contributo importante per approfondire questo fenomeno complesso. Oggi lanciamo anche la terza edizione di Attentamente, ma sappiamo che su questo fronte c’è ancora molto da fare. Siamo consapevoli che, oltre a iniziative come questa, che punta a sostenere risposte verso chi si trova già in una fase acuta e difficile, dobbiamo, parallelamente, strutturare interventi che aiutino le nostre comunità e le famiglie a dare, ai ragazzi e ai bambini, opportunità per tornare a vivere relazioni arricchenti, le amicizie e momenti di serenità” ha detto Giovanni Azzone Presidente di Fondazione Cariplo.

Le prime due edizioni di Attenta-mente

Grazie alle prime due edizioni del bando sono già attivi 57 progetti in tutta la Lombardia e nelle province di Novara e VCO: oltre 750 gli attori coinvolti (terzo settore, neuropsichiatrie, consultori, scuole, comuni e università, per arrivare fino alle consulte giovanili, alle rappresentanze studentesche e al mondo dello sport), in campo a favore di bambini e ragazzi e delle loro famiglie.

I progetti cercano di intercettare il sommerso di sofferenza emotiva e psicologica tramite strumenti digitali – app, numeri verdi, canali WhatsApp e profili Instagram dedicati – e azioni di prossimità negli spazi di vita quotidiana dei ragazzi. Per i disturbi “conclamati”, si affiancano i percorsi terapeutici con azioni di natura sociale, educativa e psicologica. E poi ancora: attività di formazione-sensibilizzazione agli adulti di riferimento (genitori, insegnanti, istruttori sportivi, ma anche pediatri e medici di base…) per imparare a cogliere e gestire i segnali di difficoltà e i disturbi. E soprattutto poi dare voce e strumenti ai ragazzi, perché possano alzare la mano, raccontare, prendere in mano il loro progetto di vita.

Dai dati di monitoraggio del Bando Attenta-mente presentati al MEET emerge che sono più di 4mila i minori e le famiglie in condizioni di malessere intercettati e seguiti finora dai 34 progetti della prima edizione, oltre 12mila i bambini, ragazzi e genitori coinvolti in azioni di promozione del benessere, 5mila i professionisti interessati o formati, 100mila le persone raggiunte da azioni di informazione e sensibilizzazione.

Il quaderno: una fotografia del problema

Il sostegno ai progetti si è mosso in parallelo alla raccolta di dati e allo studio dei fenomeni in atto. Nel corso della mattinata Fondazione Cariplo ha infatti presentato il nuovo Quaderno “Neurosviluppo, salute mentale e benessere psicologico di bambini e adolescenti”, che contiene gli esiti di una ricerca basata sull’analisi degli accessi ai servizi sanitari in Lombardia avvenuti prima, durante e dopo la pandemia, dal 2015 al 2022. Lo studio, unico nel suo genere, per la numerosità della popolazione interessata e per la quantità di dati considerati, include tutto l’ambito dei disturbi del neurosviluppo, quindi sia neurologici che psichiatrici. La ricerca è stata coordinata dall’Università di Pavia che ha attivato un team interdisciplinare di esperti provenienti anche da altre realtà (Università di Milano Bicocca e di Brescia, Fondazione IRCCS «Ca' Granda» Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Fondazione IRCCS Mondino, ASST Spedali Civili di Brescia e Regione Lombardia).

Sono stati analizzati oltre 100 milioni di record anonimi di accessi al pronto soccorso, dimissioni dai reparti ospedalieri, prestazioni ambulatoriali, prescrizioni farmacologiche e percorsi di residenzialità terapeutica.

I dati relativi al 2022 evidenziano che 137.444 bambini e ragazzi si sono rivolti al sistema sanitario regionale per disturbi neuropsichici di diversa gravità: 110 mila sono stati seguiti in ambulatorio, quasi 25mila in pronto soccorso, più di 17 mila assumono psicofarmaci, quasi 7mila sono stati ricoverati almeno una volta, oltre 500 hanno intrapreso un percorso in comunità terapeutica. Inoltre, nel 2022, il 51% di tutti i ricoveri per disturbi psichiatrici e il 79% di quelli per disturbi neurologici è avvenuta in reparti inappropriati, come pediatria e psichiatria adulti, invece che in posti letto di neuropsichiatria. Importanti criticità si riscontrano nella continuità di cura tra ospedale e territorio, perfino per situazioni a rischio di vita quali i comportamenti autolesivi e suicidari nonostante l’enorme sforzo in atto per garantire risposte: i dati dicono che il 74% di chi accede in Pronto Soccorso non ha contatti con gli ambulatori territoriali nello stesso anno.

La ricerca restituisce una fotografia importante della domanda e risposta di cura, ma parziale, poiché è relativa a chi ha già un disturbo e riesce ad accedere ai servizi: mancano informazioni sulle liste d’attesa, su chi non ha ancora un disturbo conclamato ma ha una situazione a rischio elevato o difficoltà psicologiche, quindi l’analisi riguarda solo la punta dell’iceberg. La saturazione del Sistema e la maggiore complessità dei casi seguiti impediscono infatti la presa in carico (e la fotografia) della reale domanda.

In questo contesto già sofferente e con risorse limitate, spiccano alcuni dati in crescita, che superano i trend già in aumento prima della pandemia: riguardano le femmine, gli adolescenti, i disturbi psichiatrici, gli agiti suicidari e il ricorso a psicofarmaci. Le femmine sorpassano i maschi per ricorso a farmaci, accessi al PS, ricoveri in ospedale e avvio di percorsi di residenzialità terapeutica. Aumentano inoltre i ragazzi con ideazione suicidaria o comportamento autolesivo/suicidario accolti per la prima volta in pronto soccorso o in reparto: passano da un andamento sostanzialmente stabile nel periodo pre-Covid (112 nel 2016 e 115 nel 2019) a 333 nel 2022 (+189%).

L’impatto del COVID sulle nuove generazioni è appena cominciato, proseguirà per molti anni, e in particolare sulle popolazioni più vulnerabili come i minori di famiglie fragili (genitori con difficoltà socioeconomiche, con problemi di salute mentale), minori in contesti problematici e poveri di servizi, ma anche di origine straniera, bambini piccoli, bambine e ragazze. L’emergenza sugli adolescenti e sui disturbi psichiatrici comprime infatti le possibilità di intercettazione precoce e cura tempestiva dei più piccoli e delle problematiche neurologiche o di linguaggio e apprendimento.  


2 progetti sostenuti da Attenta-mente

Andrea è un ragazzo di quasi 17 anni: silenzioso, sensibile, con importanti cali dell'umore che spesso lo portano a ritirarsi, a stare da solo per lunghi periodi chiuso in casa. Così è stato presentato, così l’educatore lo ha accolto e affiancato per alcuni pomeriggi. "Non ho mai visto nessun ragazzo disegnare così bene". Forse per la prima volta Andrea è stato “guardato“ con occhi diversi, e questo “sguardo” è stato condiviso con il neuropsichiatra della Uonpia, con gli insegnanti della scuola, con la famiglia. Durante una pesante ricaduta, Andrea è stato aiutato dagli adulti intorno a lui (l’educatore, il neuropsichiatra, l’insegnante…) a rialzarsi, ha imparato a riconoscere alcune fatiche ed a gestire meglio i momenti difficili. La mamma ha trovato nel gruppo genitori un sostegno e, rinfrancata, è riuscita anche a spendersi come sostegno per  altri genitori. Andrea, nel corso di questi mesi, ha preso delle decisioni: cambierà il suo percorso di studi per valorizzare al meglio il suo talento, e riprenderà con maggiore fiducia il suo percorso, anche se avrà bisogno ancora del sostegno intorno a lui.

Il progetto V.I.T.A., finanziato dal bando Attentamente di Fondazione Cariplo, è nato per questo: costruire un sistema di cura per ragazzi in difficoltà confrontando sguardi e saperi, diversi ma complementari, necessari a sostenere coloro che ne hanno più bisogno.

Il Progetto V.I.T.A. è attivo nei Municipi 4 e 5 di Milano, grazie alla Cooperativa sociale La Strada, Associazione L'IMPRONTA e il Consorzio CGM


“Come possiamo dare continuità al lavoro fatto a scuola, per il benessere degli adolescenti?” a porre questa domanda sono i dirigenti scolastici degli Istituti Superiori coinvolti in via sperimentale dal progetto SHiP! E come mai se lo chiedono? “Perché sta funzionando” è la risposta.

Ma cosa è successo di preciso? I partner di progetto, abituati a lavorare con gli adolescenti in luoghi informali – come la strada o i centri di aggregazione giovanile – hanno provato a portare quella stessa informalità nel luogo più formale di tutti: la scuola. E così educatrici e pedagogiste si sono messe nei corridoi: luoghi di passaggio, quelli meno strutturati, dove i ragazzi si intrattengono, si alleggeriscono, trovano rifugio. L’obiettivo? Agganciarli e far emergere le loro fatiche, nell’ottica non di rispondere a delle emergenze, ma di trovare un modo per intercettare precocemente il disagio. Come un’antenna.

Lavorando a scuola, SHiP! non ha incontrato solo i ragazzi, ma anche gli insegnanti, i genitori, il personale ATA, scoprendo che – con un intervento delicato e professionale da parte di tutta la rete – si può sciogliere e risolvere un problema prima che diventi un’emergenza che necessita di una presa in carico da parte dei servizi.

Così, dopo solo un anno di lavoro, quello che è emerso è una nuova dimensione-scuola: una trama fitta di relazioni, bisogni e aspettative che – sotto la lente dell’informalità – si propone come un ambiente inedito che – per essere conosciuto – necessita di nuovi strumenti, nuove domande e nuove collaborazioni tra enti e professionisti. E questo è proprio l’obiettivo che si è dato SHiP! per il futuro: continuare a lavorare in sinergia e mantenere questo sguardo allargato, per trovare nuove risposte alle vecchie domande e per aggiornare quelle domande alla contemporaneità.

Il Progetto SHIP! è attivo a Luino/Laveno, Sesto Calende, Tradate/Venegono Inferiore in Provincia di Varese, grazie alle Cooperative Sociali L'Aquilone, Cooperativa Lotta contro l'emarginazione, Centro Gulliver e NATURart

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