Si è conclusa la selezione delle iniziative internazionali presentate sul bando Just Transition dell’European Cultural Foundation con Fondazione Cariplo, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC e Fondazione CRT da organizzazioni culturali per lo sviluppo sostenibile all'interno delle loro comunità.

14 i progetti sostenuti, la metà dei quali hanno come capofila organizzazioni che risiedono e operano sul territorio di riferimento della Fondazione Cariplo, per un totale di 320.100 € di contributi assegnati.

In particolare, sono stati scelti:

  • Teatro Caverna APS di Bariano (BG) con un progetto realizzato insieme a un partner francese che coinvolge persone con disabilità in workshop teatrali che mettono al centro ecologia e inclusione.
  • 23/C ART Coop. Soc. di Bergamo con un progetto realizzato insieme a un partner finlandese che prevede un percorso performativo partecipativo per giovani adulti sul rapporto tra danza, intelligenza artificiale e sostenibilità.
  • Il Cardo Società Cooperativa Sociale Onlus di Edolo (BS) con un progetto realizzato insieme a un partner sloveno in Val Camonica che collegherà la pratica culturale (riconosciuta dall'Unesco) della transumanza, l'artigianato tradizionale e il design contemporaneo all'empowerment della comunità e all'impegno dei cittadini per una giusta transizione.
  • Milano Mediterranea di Milano con un progetto realizzato insieme a un partner tedesco e a uno ungherese che prevede la creazione di comitati artistici intergenerazionali, multilingue e multiculturali in quartieri periferici di Berlino, Budapest e Milano composti da abitanti del luogo che raccoglieranno proposte artistiche innovative e partecipative su sfide ambientali urgenti per raggiungere una giusta transizione.
  • CAP24020 ETS di Gromo (BG) con un progetto realizzato insieme a un partner inglese che prevede un programma artistico in Alta Valle Seriana sviluppato da un team di giovani locali che lavoreranno con artisti sul tema del cambiamento climatico e del suo impatto sulle Alpi.
  • Bepart Società Cooperativa Impresa Sociale di Milano con un progetto realizzato insieme a un partner sloveno che propone un'esperienza phygital – phy(sical) e  (di)gital –  per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle sfide che affrontano gli animali a rischio che popolano gli ecosistemi alpini, spesso considerati marginali. Attraverso un gioco di memoria artistico ed evocativo, 20 carte illustrate faranno rivivere 10 specie a rischio. Le carte, sviluppate in collaborazione con un artista, saranno arricchite da contenuti animati in realtà aumentata 3D, accessibili tramite smartphone, che offriranno una prospettiva unica su questi animali e sui loro habitat.
  • Associazione Dragolago di Bolzano Novarese (NO) con un progetto realizzato insieme a un partner spagnolo e a uno tedesco che prevede la produzione di spettacoli per ragazzi su temi ambientali basati su racconti scritti da giovani e selezionati da giovani che saranno messi in scena in festival per i giovani.

Ulteriori informazioni QUI.

Con la seconda edizione del bando Alternative, Fondazione Cariplo intende continuare a promuovere una transizione energetica equa (just transition), sostenendo la diffusione di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (CERS) e gruppi di autoconsumatori solidali di energia rinnovabile che agiscono collettivamente (AUCS).

Le CERS/AUCS possono contribuire al raggiungimento dei nuovi obiettivi della direttiva Red III sulle fonti rinnovabili, adottata dal consiglio UE lo scorso ottobre, che prevede come obiettivo generale di coprire con fonti rinnovabili, entro il 2030, almeno il 42,5% del consumo energetico totale dell’UE. Si tratta dunque di raddoppiare l’attuale contributo delle rinnovabili nel mix energetico europeo (nel 2021 al 21,8% in UE, 19% in Italia).

Una spinta importante allo sviluppo di queste iniziative è stata data dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che lo scorso gennaio ha pubblicato il decreto attuativo relativo al Dlgs 199 del 2021, che norma la tariffa incentivante destinata all’energia autoconsumata nell’ambito delle CER e dell’AUC e le ulteriori risorse messe a disposizione dal PNRR, pari a 2,2 miliardi di euro, per sostenere in particolare i comuni al di sotto dei 5.000 abitanti (Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 “Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'autoconsumo”).

Attualmente Fondazione Cariplo sta sostenendo 27 CERS/AUCS, di cui:

  • 17 nell’ambito della prima edizione del bando “Alternative”;
  • 5 nell’ambito delle diverse edizioni della Call for ideas “Strategia Clima”;
  • 4 nell’ambito del bando “Effetto Eco”;
  • 1 nell’ambito degli “Interventi emblematici maggiori”.

Le iniziative sopraelencate coinvolgono più di 50 enti e permetteranno la produzione di più di 8.000 MWh di energia rinnovabile all’anno.

F2C MAPPA CER 1
La mappa delle CERS/AUCS sostenute dalla Fondazione

Per illustrare nel dettaglio la nuova edizione del bando Alternative e dare una fotografia chiara ed esaustiva dello scenario attuale, la Fondazione organizzerà un evento di presentazione online in programma martedì 14 maggio alle ore 11.00. Per l’occasione saranno presenti accanto a Elena Jachia e Federico Beffa Area ambiente Fondazione Cariplo, ci saranno anche Mariateresa Imparato Responsabile Giustizia Climatica di Legambiente e Gianluca Ruggieri, ingegnere ambientale e ricercatore all'Università dell'Insubria.

CLICCA QUI PER RIVEDERE LA PRESENTAZIONE

 

 
 

Fondazione Cariplo lancia la seconda edizione del Bando Welfare in Ageing per potenziare la capacità delle comunità di rispondere ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie.

Dopo il successo della prima edizione, che ha visto il sostegno di 17 progetti per 8,5 milioni di euro deliberati, Fondazione Cariplo rinnova il suo impegno sul tema dell’Ageing nel 2024 con 4 milioni di euro, investendo sul fronte del supporto al carico di cura delle famiglie, che risulta oggi più che mai centrale nella gestione degli anziani (autosufficienti e non).

Il contesto

Le riflessioni pubblicate nei Quaderni dell’Osservatorio “L’invecchiamento in Lombardia. Tendenze demografiche e politiche per anziani non autosufficienti” (Quaderno n.39) e “La denatalità a Milano, Italia, Europa. Fatti, politiche, opzioni sperimentali” (Quaderno n.40), hanno messo in luce l’accelerato processo di invecchiamento della popolazione italiana, tra i più rapidi in Europa. Secondo il Rapporto Istat 2023, l'età media della popolazione è salita da 45,7 anni all'inizio del 2020 a 46,5 all'inizio del 2023, contro una media europea di 44 anni. Al 1° gennaio 2023 in Italia, le persone con più di 65 anni risultano 14 milioni 177 mila, il 24,1% della popolazione totale, 3 milioni in più rispetto a venti anni fa. Nel 2050 si stima che la quota di ultra 65enni ammonterà al 35,9% della popolazione totale, con un’attesa di vita media pari a 82,5 anni (79,5 per gli uomini e 85,6 per le donne). In parallelo, crescerà anche il numero degli anziani non autosufficienti, che da circa 3,8 milioni di inizio 2023 (il 26,8% degli anziani) diventeranno 4,4 milioni nel 2030 e 5,4 milioni nel 2050.

Nonostante gli anziani italiani siano tra i più longevi in Europa, l’Italia registra un livello più basso rispetto alla media dell’Unione Europea per quanto riguarda la qualità della vita residua. A 65 anni nel nostro paese, infatti, la speranza di vita senza limitazioni funzionali è pari a 7,8 anni per gli uomini e 7,5 per le donne, a fronte di una media europea di 9,4 anni per entrambi i sessi (dati Eurostat 2015). In Italia gli anziani vivono quindi più a lungo, ma in condizioni peggiori di salute e autonomia.

A livello lombardo, su 10,1 milioni di abitanti, il 22,7% sono anziani over 65, con una proiezione di crescita fino al 32,7% (3,4 milioni) nel 2050. Il numero di anziani non autosufficienti residenti in Lombardia per il 2020 (anno più recente dei dati Istat) è di 557.898 (il 24,4% della popolazione over65).

Questi ed altri importanti aspetti sono alla base dei profondi cambiamenti demografici che negli ultimi decenni si stanno delineando in Europa, in particolare in Italia e in Lombardia, su cui il bando intende intervenire.

Il bando

A fronte di questo scenario, il nuovo bando intende continuare a sostenere progetti volti a connettere, rafforzare e/o innovare i servizi rivolti alle persone anziane e alle loro famiglie, attraverso la co-progettazione degli attori del territorio e il coinvolgimento della comunità.

L’obiettivo è quello di ricercare soluzioni che migliorino la capacità di rispondere in modo più flessibile, accessibile e tempestivo all’insorgere di bisogni sempre più diffusi e complessi, attraverso la ricomposizione delle risorse disponibili, riducendo la distanza tra bisogni e servizi, favorendo un approccio di presa in carico multidimensionale e favorendo interventi che agiscano in un’ottica di sistema/filiera, in grado di integrarsi anche con le risorse informali della comunità.

Tredici giovani ricercatrici e ricercatori italiani con ambiziosi progetti di ricerca scientifica capaci di incidere sulle cure per il cancro, sui meccanismi di previsione dei terremoti, sull’applicazione della robotica, la scienza dei materiali e la produzione di energia sostenibile sono i destinatari delle risorse – oltre 1,8 milioni di euro – messe a disposizione da Fondazione Cariplo e Fondazione CDP nell’ambito del proprio bando “Supporto ai giovani talenti italiani nelle competizioni dell’European Research Council (ERC)”, giunto quest’anno alla sua seconda edizione.

Grazie ai fondi forniti dalle due Fondazioni, le vincitrici e i vincitori potranno disporre di un contributo fino a 150.000 euro per rafforzare il proprio progetto di ricerca, costituire o consolidare il gruppo di lavoro, pubblicare articoli ed approfondimenti in riviste di alto profilo e attivare percorsi formativi presso centri di ricerca anche all’estero, con l’obiettivo finale di ripresentare una nuova e più solida candidatura alle competizioni dell’ERC.

In risposta alla seconda edizione del bando, avviata nel giugno 2023, sono pervenuti 36 progetti, per un totale di oltre 5 milioni di euro di contributi richiesti a fronte di 1.800.000 euro disponibili: una dimostrazione di interesse che ha contribuito ad incrementare da 12 a 13 il numero dei progetti destinatari dei fondi, già aumentati per altro rispetto alla prima edizione del bando, che aveva stanziato risorse per 1,35 milioni.

A valle di un rigoroso percorso di selezione condotto dalle due Fondazioni e una commissione di esperti ‘grantees ERC’, ricercatori già premiati da bandi ERC, sono stati selezionati i 13 vincitori, provenienti da enti di ricerca e Università di quattro Regioni italiane (Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Lazio), che operano presso i principali atenei nazionali in diversi campi del sapere: dalle scienze fisiche ed ingegneristiche, alle scienze della vita fino alle scienze sociali.

“Sostenere chi fa ricerca nel nostro Paese è fondamentale. È ancora più importante quando si tratta di valorizzare i giovani. Ancora una volta abbiamo potuto riscontrare l’elevata qualità dei progetti che ci hanno presentato. Ci inorgoglisce vedere questi giovani impegnati nella ricerca in ambiti in cui abbiamo un grande bisogno di innovazione, per la salute delle persone, per la salvaguardia del nostro territorio e di chi ci vive, e in molti altri ambiti, in cui la ricerca d’eccellenza può migliorare la vita di tutti. È importante che nello svolgere questa attività, le fondazioni collaborino. La partnership con Fondazione CDP è quindi strategica e di valore perché unisce competenze e risorse, potenziando l’impegno e il risultato che uniti possiamo ottenere” ha commentato Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo.
 

“Sostenere i ricercatori italiani nel consolidamento dei loro progetti nell’ambito delle competizioni europee di enti prestigiosi come l’European Research Council significa abilitare un potenziale enorme non solo per il nostro Paese, ma per l’avanzamento scientifico e tecnologico di tutto il mondo. Da sempre i nostri giovani talenti si differenziano per la qualità e l’eccellenza delle proposte e attraverso queste risorse vogliamo garantire che abbiano tutti gli strumenti utili per competere in maniera equa con i colleghi europei, su temi di fondamentale importanza come la ricerca sui tumori o la robotica”, ha dichiarato il Presidente di Fondazione CDP Giovanni Gorno Tempini.

L’area Ambiente di Fondazione Cariplo prosegue la sua attività di sostegno – attraverso sia un servizio di tutoring che con propri cofinanziamenti – di progettualità da candidare sulle call europee.

Per divulgare questa opportunità e stimolare la presentazione di proposte progettuali nel territorio in cui opera la Fondazione, è previsto per mercoledì 8 maggio 2024 dalle ore 9.30 alle ore 12.30 un momento di formazione / informazione sul tema.

Presenti, tra i relatori, Andrea Bianchini della Commissione Europea DG Ambiente E1 – Finanza verde e investimenti, Federico Benvenuti del LIFE National Contact Point Team del MASE, Alberto Cozzi in qualità di Monitor di progetti europei, Pietro Volta del CNR-IRSA di Verbania, Stefania Coni e Federico Mallone di Fondazione CRT.

 

PROGRAMMA

Ore 09.30 Paolo Siccardi – Area Ambiente Fondazione Cariplo
Introduzione e presentazione dello strumento “Cofinanziamento di Progetti europei”

Ore 10.00 Federico Benvenuti – LIFE National Contact Point Team – MASE
Il programma LIFE 2021-2027 e gli Inviti a presentare proposte progettuali per l’annualità 2024

Ore 10.30 Andrea Bianchini – Commissione Europea DG Ambiente E1 –
Finanza verde e investimenti Le opportunità offerte dagli strumenti europei

Ore 11.00 Alberto Cozzi – Monitor progetti europei
Identificazione dei potenziali ostacoli nell’implementazione dei progetti LIFE e suggerimenti per il loro superamento

Ore 11.30 Pietro Volta – CNR-IRSA
Esperienze di progettazione europea. Difficoltà e modalità operative

Ore 12.00 Stefania Coni e Federico Mallone – Fondazione CRT
La Guida all’Europrogettazione

Ore 12.30 Q&A

 

Si ricorda che per partecipare è necessario registrarsi al seguente link:
https://formazione-cofinanziamento-progetti-europei-2024.eventbrite.it

 

Per maggiori informazioni sullo strumento “cofinanziamento di progetti europei”:

https://www.fondazionecariplo.it/it/progetti/ambiente/cofinanziamento-di-progetti-europei.html

Giunto alla terza edizione, il bando di Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon ha portato alla selezione di 14 nuovi progetti di ricerca, per un totale di 3,2 milioni di euro e di 22 gruppi di ricerca coinvolti.

In Lombardia sono complessivamente 14 i gruppi di ricerca che hanno meritato un finanziamento, per un totale di oltre 2 milioni di euro:

  • Stefano Biffo, Fondazione Istituto Nazionale di Genetica Molecolare (INGM)
  • Nicolò Caporale, Università degli Studi di Milano
  • Giuseppina Caretti, Università degli Studi di Milano
  • Alice Giustacchini, Human Technopole
  • Metello Innocenti, Università degli Studi di Milano Bicocca
  • Antonella Nai, Università Vita Salute San Raffaele
  • Alessia Pagani, Università Vita Salute San Raffaele
  • Stefano Ricagno, Università degli Studi di Milano
  • Montserrat Climent Salarich, Humanitas University
  • Matteo Chiara, Università degli Studi di Milano Statale
  • Angelo Marzano, Fondazione IRCCS Ca' Granda – Ospedale Maggiore Policlinico
  • Mario Nuvolone, Università degli Studi di Pavia
  • Fabio Giuseppe Pagella, Policlinico San Matteo Fondazione – IRCCS
  • Emanuela Villa, Human Technopole

Sale così complessivamente a quasi 14 milioni di euro l’investimento congiunto da parte delle due Fondazioni, che ha portato al finanziamento di 59 progetti di ricerca che hanno coinvolto 90 centri di ricerca italiani.

 

Questa iniziativa, ispirata a un programma dei National Institutes of Health (NIH) americani, mira proprio a illuminare la porzione più oscura del genoma umano”, invitando i ricercatori a studiare aspetti genetici e meccanismi molecolari ancora in gran parte sconosciuti o scarsamente compresi, ma che rappresentano un potenziale per lo sviluppo di nuove terapie per le malattie rare. In particolare, i progetti dovevano focalizzarsi sullo studio dei cosiddetti bersagli T-dark, per i quali non sono note informazioni sulla struttura, sulla funzione e sulla interazione con molecole e farmaci. Nonostante il genoma umano sia stato sequenziato completamente, di molti geni e delle proteine da loro codificate sappiamo infatti ancora poco. Basti pensare che delle 4500 proteine umane ritenute dei possibili bersagli farmacologici, soltanto 700 sono attualmente nel mirino di farmaci approvati: significa cioè che tra tutte le altre, oltre l’80 per cento, potrebbero esserci proteine adatte a essere oggetto di studio per mettere a punto nuove terapie, ma per motivi diversi non vengono studiate.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica dei centri di ricerca coinvolti, la maggior parte – 14 su 22 – si trova in Lombardia; gli altri sono dislocati in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte e Toscana. Tra le patologie oggetto di studio ci sono alcune forme di distrofia muscolare come quella di Duchenne e la facio-scapolo omerale, malattie del sangue quali l’emocromatosi, la teleangiectasia emorragica e la talassemia, ma anche disturbi del neurosviluppo e tumori rari.

Tra le patologie oggetto di studio ci sono alcune forme di distrofia muscolare come quella di Duchenne e la facio-scapolo omerale, malattie del sangue quali l’emocromatosi, la teleangiectasia emorragica e la talassemia, ma anche disturbi del neurosviluppo e tumori rari.

Le proposte di progetto presentate da enti di ricerca italiani non profit, pubblici o privati sono state complessivamente 77. Di queste, 69 sono state ritenute idonee e sottoposte al processo di valutazione, affidato a una commissione medico-scientifica di 15 scienziati di caratura internazionale provenienti da tutto il mondo e presieduta dal dr. Massimo Pandolfo della Mc Gill University di Montreal (Canada). Per la valutazione dei progetti è stato usato il metodo di peer-review, o revisione tra pari, che indica la valutazione critica che un lavoro o una pubblicazione riceve da parte di specialisti aventi competenze analoghe a quelle di chi li presenta, a garanzia della trasparenza e della correttezza della valutazione.

 

Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo: "Sostenere la ricerca scientifica è il modo per aiutare molte persone che soffrono. Sembrano mondi distanti, invece tra un ricercatore impegnato in laboratorio e un malato la distanza è molto ravvicinata. Dal successo del primo dipende spesso la vita dell'altro. Questo ha ancora più valore quando si fa ricerca sulle malattie rare che colpiscono moltissime persone. La collaborazione tra Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon entra perfettamente nelle linee di attenzione che ci siamo dati nei confronti degli ultimi, dei più fragili, quelle persone che in diversi ambiti, sia la povertà, la disabilità o la malattia a volte perdiamo di vista".

“Siamo orgogliosi di questa iniziativa in collaborazione con Fondazione Cariplo, che rappresenta un contributo concreto all’avanzamento della ricerca scientifica nel nostro Paese. Anche nella terza edizione abbiamo raccolto tante proposte in ambiti della genetica finora inesplorati che potrebbero contribuire a chiarire aspetti ancora sconosciuti di diverse malattie rare – ha dichiarato Celeste Scotti, direttore della Ricerca e Sviluppo di Fondazione Telethon. Continuare a supportare la ricerca di base è fondamentale, perché solo così si possono fornire risposte alle tante domande ancora aperte e provare a individuare nuovi approcci terapeutici. Ed è per questo che ribadiamo il nostro impegno a proseguire con questa partnership per far avanzare l’innovazione”.

 

 

È online l'avviso per manifestare il proprio interesse al percorso di progettazione partecipata prevista dal progetto AgriECO 2.0: AgriECO, avviato nel 2021 con l'obiettivo di promuovere la transizione ecologica dei sistemi agroalimentari, entra ora nella sua seconda fase, coinvolgendo le organizzazioni nella definizione di strategie di intervento e progetti mirati a una maggiore  sostenibilità dell’agricoltura.

AgriECO 2.0 si propone, infatti, di facilitare la collaborazione tra enti attivi nel settore agricolo e ambientale, promuovendo l'integrazione di diverse visioni e pratiche orientate alla sostenibilità. Attraverso un percorso articolate in più tappe, le organizzazioni avranno l'opportunità di sviluppare proposte innovative per la trasformazione dei sistemi agroalimentari.

Il percorso, che si svolgerà a partire dal mese di giugno 2024, prevede quattro incontri sia in presenza a Milano che online, durante i quali le organizzazioni partecipanti collaboreranno alla creazione di nuove progettualità. Le proposte emerse potranno successivamente essere presentare una richiesta di contributo a Fondazione Cariplo.

Le organizzazioni private non profit interessate a partecipare devono possedere esperienza documentata in uno o più ambiti di intervento oggetto dell’avviso, consultabile alla pagina dedicata

L’avviso scade giovedì 2 maggio 2024 alle ore 17.00.

È online il nuovo bando "Montagne in Transizione" che intende promuovere l’elaborazione di nuove strategie per una transizione ecologica nei territori di montagna storicamente caratterizzati dal turismo invernale da neve nello scenario del cambiamento climatico.

Tra le finalità principali del bando vi è quella di favorire la diffusione di economie alternative al turismo da neve, sostenere buone pratiche di adattamento al cambiamento climatico e destagionalizzare l'offerta turistica, immaginando nuove forme di fruizione rispettose dell'ambiente e delle comunità locali.

Il bando si rivolge alle organizzazioni private senza scopo di lucro e agli enti pubblici che potranno presentare progetti finalizzati a promuovere processi partecipativi, iniziative di co-programmazione e co-progettazione e di animazione culturale per:

  • favorire la diffusione di economie di montagna alternative al turismo da neve, attraverso percorsi di animazione territoriale e di attivazione del protagonismo delle comunità montane;
  • facilitare la divulgazione di buone pratiche di adattamento al cambiamento climatico, favorendo la messa in rete di esperienze e casi studio, anche geograficamente distanti;
  • destagionalizzare l’offerta turistica, immaginando nuove forme di fruizione e attrattività, rispettose dell’ambiente, dei sistemi di vita dei territori montani e delle proprie relazioni sociali e culturali.

Il bando scade il 19 luglio 2024 alle ore 17.00. Il testo è disponibile alla pagina bandi

Il bando è stato presentato in streaming online lunedì 22 aprile scorso, con la presenza della vicepresidente Claudia Sorlini.

CLICCA QUI PER RIVEDERE LA PRESENTAZIONE IN STREAMING

 

Fondazione Cariplo lancia un terzo e ultimo bando da 2 milioni di euro per il benessere emotivo, psicologico, relazionale di bambini e ragazzi: si chiama Attenta-mente, ha scadenza il 2 luglio 2024 e verrà presentato alla presenza del Presidente Giovanni Azzone martedì 7 maggio alle ore 11 presso MEET – Digital Culture Center a Milano, viale Vittorio Veneto 2. L'evento sarà anche in streaming su questo sito.
Per partecipare in presenza è necessario registrarsi
a questo link.

RIVEDI LA DIRETTA STREAMING

L’incontro sarà anche l’occasione per presentare un nuovo Quaderno dell’Osservatorio dedicato a neurosviluppo, salute mentale e benessere psicologico di bambini e adolescenti (a partire dall’analisi degli accessi ai servizi sanitari in Lombardia avvenuti prima, durante e dopo la pandemia).

Programma

  • Giovanni Azzone – Presidente Fondazione Cariplo
  • Cristina Montomoli – Unità di Biostatistica e Epidemiologia Clinica, Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina sperimentale e forense, Università di Pavia
  • Maria Antonella Costantino – SC Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
  • Katarina Wahlberg – Fondazione Cariplo
  • Beatrice Gallo – Evaluation Lab Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore

Modera

  • Valeria Ciardiello, giornalista

Il contesto

Nelle fasi più acute della pandemia, e ancora di più nel periodo post emergenziale, sono stati lanciati molti allarmi e appelli rispetto alle possibili conseguenze sulla salute mentale della popolazione e dei minori in particolare. Diverse voci hanno segnalato un crescente malessere emotivo e psicologico espresso da bambini e ragazzi in forme e intensità tra loro molto diverse: ansia, depressione, aggressività, disturbi della condotta e della regolazione emotiva, dipendenza digitale, disturbi del comportamento alimentare e del sonno, fobia scolare, ritiro sociale, fino agli attacchi al corpo (ideazione suicidaria e atti di autolesionismo). Al contempo famiglie, scuole, servizi hanno mostrato preoccupazione e difficoltà rispetto alla possibilità di svolgere, in tempi e modi idonei, il loro compito educativo e/o di cura per fronteggiare questa situazione.

Il COVID-19, con quarantene, restrizioni, isolamento sociale, stress famigliare, chiusura prolungata di scuole e servizi educativi, incertezza sul futuro, ha fatto probabilmente da agente “detonatore-acceleratore-emersivo” di malesseri già presenti: significative manifestazioni di disagio e sofferenza tra le fasce giovani della popolazione appaiono in crescita da tempo.

Molti suggeriscono da tempo di rintracciare alcune concause di questo malessere diffuso nella fragilità del mondo adulto e nelle carenze e disfunzionalità dei contesti e dei modelli educativi.

Il dibattito in corso mette pertanto in guardia dal rischio di eccessiva medicalizzazione e “privatizzazione” dei disagi emergenti (solo cure individuali e ricorso ai servizi specialistici) e sollecita un lavoro di ascolto, prevenzione e intercettazione precoce, in particolare negli ambienti di vita dei bambini e ragazzi (la famiglia, la scuola e i contesti di educazione non formale) attraverso un sostegno agli adulti di riferimento, una sensibilizzazione e una formazione che contribuiscano a una maggiore consapevolezza e capacità di leggere tempestivamente i segnali di disagio e di rischio; inoltre, suggerisce fortemente di creare “ponti” e spazi di collaborazione tra le famiglie, i servizi educativi, sociali e sanitari.

Appare ancora prioritario intervenire in prima battuta sulle situazioni di disagio, alla luce dei molti bisogni ancora senza risposta, sostenendo l’attivazione di tutte le risorse disponibili per contribuire a dare un sostegno immediato ai tanti ragazzi che le vivono, nella consapevolezza che nel medio-lungo periodo sarà necessario investire maggiormente su sistemi di prevenzione diffusa e sulla promozione attiva del benessere.

Il bando

Alla luce di questo contesto, e dopo la significativa risposta del territorio al primo bando e al secondo bando, Fondazione Cariplo rinnova l’impegno sul tema nel 2024 con 2 milioni di euro di budget, portando le risorse complessivamente stanziate dal 2022 ad oggi a oltre 11 milioni di euro. Il desiderio è garantire interventi diffusi e capillari, articolati e sistemici, in grado di generare valore per le traiettorie di vita di ragazzi e famiglie a rischio e in sofferenza grazie alla partecipazione coordinata di attori del terzo settore, del mondo sanitario e della scuola.

Attenta-mente conferma quindi l’impianto di base per contribuire ad affrontare la situazione portata in evidenza dalla pandemia, a partire dai minori più in difficoltà dal punto di vista psichico, emotivo e relazionale.

Come? Sostenendo progetti che garantiscano l’intercettazione precoce di situazioni di disagio emergente o sommerso, affinché non rischino di essere trascurate e quindi di evolvere in diagnosi gravi e patologie croniche. Non solo: l’obiettivo è aumentare la capacità degli enti di articolare per e con i minori – a rischio o con disagi già conclamati – forme di supporto e cura tempestive, ben calibrate e coordinate sul piano educativo, sociale e sanitario; infine, facilitare la nascita o il rafforzamento di alleanze territoriali tra gli attori del terzo settore, del pubblico e della comunità, disponibili a mettere questi temi in un’agenda di lavoro comune.

Scarica il testo e gli allegati del bando nella sezione dedicata.

Grazie alla seconda edizione di #ioleggoperchéLAB-NIDI, il progetto pilota di #ioleggoperché dedicato ai piccolissimi, due terzi dei 330 nidi coinvolti nelle aree disagiate della Lombardia e delle province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola hanno scelto di dare più spazio ai libri a disposizione dei bambini nei loro istituti. Un risultato estremamente rilevante se si pensa che stiamo parlando di strutture che, nel 30% dei casi, non disponevano di biblioteche e spazi dedicati ai libri prima di aderire al progetto.
È quanto emerge dalla misurazione effettuata dall’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) sul progetto organizzato da AIE in stretta collaborazione con Fondazione Cariplo e con il supporto di Nati per Leggere e Bologna Children’s Book Fair.

L'iniziativa, alla sua seconda edizione, ha coinvolto 330 nidi (80 in più rispetto all’anno precedente) selezionati da Evaluation Lab nelle aree fragili della Lombardia e nelle province piemontesi di Novara e Verbano-Cusio-Ossola (ambito di lavoro della Fondazione), con l’obiettivo di avvicinare alla lettura la fascia dei bambini da 0 a 3 anni e verificare l’effettiva ricaduta dell’azione di inserimento dei libri nei nidi in termini di stimolo su educatori e genitori. 
I minori coinvolti sono stati 10.504 in 648 grupppi d’aula, 1.531 gli educatori.

Il progetto si inscrive all’interno di #ioleggoperché, l’iniziativa nazionale di educazione e promozione della lettura organizzata da AIE per la creazione e il potenziamento delle biblioteche scolastiche. Dal 4 al 12 novembre 2023, dopo essersi gemellati con librerie del territorio, i nidi hanno potuto beneficiare dei doni delle famiglie che in quella settimana si sono recati nelle librerie. Al contempo, oltre alle donazioni dei cittadini, ciascuno dei 330 nidi coinvolti ha ricevuto anche, per il secondo anno consecutivo, una dotazione di dieci titoli, uguali per tutti, donati da AIE e Fondazione Cariplo e individuati dall’Osservatorio editoriale di Nati per Leggere, da utilizzare durante l'intero anno per sviluppare progetti di lettura e fornire spunti didattici e di formazione, ad uso di educatori e genitori.

I libri che sono entrati nei nidi, sommando tutte le donazioni, sono stati 7.573 che, divisi per i 330 istituti, significa circa 23 libri per istituto. Se a ottobre del 2023 gli educatori dichiaravano che la dotazione media di libri del nido era di 80,1 libri, al termine del progetto si passa a 94,4 di media, un numero che restituisce un percepito di arricchimento, anche se con numeri inferiori a quello dei volumi effettivamente ricevuti.
In dettaglio i libri nell’immediata disponibilità degli educatori sono passati da 35,4 a 44, quelli per i bambini da 34,8 a 40,6, quelli per i genitori sono sempre 9,8.

Una rete che cresce

I nidi gemellati con le librerie del territorio sono passati dall’83,3% della precedente edizione al 95,6%. Il 9,2% dei nidi ha inoltre sviluppato una rete di sostegno per la lettura con realtà del territorio (biblioteche, librerie, associazioni) in una fase successiva alla conclusione del progetto e nel 20% dei casi ci sono state donazioni di libri anche dopo la chiusura di #ioleggoperchéLAB-NIDI.

L’impulso alle nuove attività

Nel 64,6% dei casi è stato dato ancora più spazio ai libri negli spazi dell’asilo perché fossero liberamente utilizzabili dai bambini, nel 42,7% dei casi sono gli educatori che hanno avuto più libri per le loro attività e nel 36,9% si è deciso di dedicare più tempo alle attività di lettura da parte degli educatori. Nel 26,2% dei casi si sono potute avviare o sviluppare meglio attività che prevedono un uso trasversale di libri e lettura ed è stato possibile organizzare nuovi momenti di lettura con i genitori (29,6%) e un maggior numero di attività in collaborazione con bibliotecari e biblioteche (9,2%); nel 20,9% dei casi è stato migliorato e potenziato il prestito a casa.

Libri  e  nidi:  la misura delle  difficoltà precedenti  al progetto

Tra i 330  nidi  aderenti al  progetto,  56 dichiaravano di non avere libri o una biblioteca prima della partecipazione a #ioleggoperchéLAB-NIDI. La spesa media in acquisto di libri nell’anno 2022-23 era pari a 104,6 euro e solo il 36% degli istituti prevedeva il prestito a casa. La grandissima parte dei nidi, l’84,8%, faceva affidamento ai genitori per ricevere libri e altri materiali didattici in dono mentre collaboravano con le biblioteche solo il 47,1% di essi. 

Tutta l’indagine è disponibile qui: www.ioleggoperche.it/ioleggoperche-lab/nidi.
 

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