Fondazione Cariplo conferma anche nel 2024 l’impegno a supporto dei giovani che non studiano e non lavorano (Neet). Con 11 progetti sostenuti sul bando “Neetwork in rete”, la Fondazione destina 3 milioni di euro per favorire l’inclusione e l’attivazione della componente più fragile dei giovani nella condizione di Neet, stanziando circa 700.000 euro di risorse aggiuntive rispetto ai 2,3 milioni di euro inizialmente messi a disposizione dal bando.

L’Italia conta oltre 2 milioni di Neet, di cui circa 254.000 residenti nella sola Lombardia. Di questo insieme fanno parte ragazze e ragazzi con caratteristiche diverse dal punto di vista personale, scolastico, educativo, ma accomunati per circa la metà dalla mancanza del diploma, dunque con un basso livello di istruzione. Vivere la condizione di Neet, soprattutto per un periodo di tempo prolungato, genera conseguenze che si ripercuotono in molteplici ambiti della vita: dalla salute e benessere psicologico, alla capacità di compiere scelte con piena autodeterminazione.

Il nuovo bando si è rivolto a organizzazioni in grado di intercettare e attivare i Neet che si trovano in una condizione di particolare fragilità: ragazze e ragazzi tra 18 e 29 anni, in possesso al massimo della qualifica professionale e disoccupati da almeno 3 mesi. Attraverso il nuovo bando, Fondazione Cariplo ha inteso rafforzare l’azione di contrasto al fenomeno dei Neet precedentemente avviata con il Progetto Neetwork, iniziativa realizzata in partenariato con Mestieri Lombardia, Fondazione Adecco, Istituto Toniolo e in collaborazione con Regione Lombardia nel cui ambito sono stati attivati 282 Neet – con bassissima scolarizzazione e disoccupazione di medio periodo – mediante tirocini retribuiti della durata di 6 mesi. Mettendo a frutto l’esperienza maturata con il Progetto Neetwork, il bando “Neetwork in rete” ha lavorato nella direzione di valorizzare ulteriormente le risorse del territorio e la capacità di intervento degli enti nel supportare i Neet più a rischio di marginalità favorendone l’inserimento nel mercato del lavoro e la ripresa del percorso formativo.

Grazie a strategie di intercettazione e accompagnamento diversificate, i progetti sostenuti stimano di raggiungere oltre 1.700 giovani in possesso delle caratteristiche di fragilità previste dal bando e di attivare oltre 340 ragazzi mediante inserimenti lavorativi (tirocini retribuiti di durata pari o superiore a 6 mesi, contratti di durata pari o superiore a 4 mesi) e – laddove possibile – la ripresa degli studi.

Il fenomeno dei Neet rimane uno dei temi prioritari per Fondazione Cariplo, che prevede la pubblicazione di un nuovo bando entro la primavera del 2024, con un budget di 2 milioni di euro.

Di seguito una breve presentazione degli 11 progetti selezionati. Di questi, 4 verranno realizzati a Milano e nell’hinterland milanese, 1 nel territorio dell’Arcidiocesi di Milano (che comprende le province di Milano, Varese, Lecco, Monza e Brianza, parte di quella di Como e alcuni comuni della provincia di Bergamo), 1 tra Milano e le province di Varese, Cremona e Mantova, 2 in provincia di Brescia e 1 rispettivamente nelle province di Como, Lodi e Bergamo.

  • N.E.E.T – Naufraghi Emersi per Essere Timonieri
    Capofila: IAL – Innovazione apprendimento Lavoro
    Il progetto, di estensione interprovinciale, interviene sulle aree nord e ovest della città di Milano, in provincia di Varese e nell’area sud-est della regione Lombardia (province di Cremona e Mantova). L’obiettivo è contribuire a ridurre la percentuale di Neet, potenziare e promuovere il lavoro dei soggetti della rete, sperimentare modalità di intercettazione dei Neet fragili in possesso dei requisiti richiesti e attivarli. Si prevede di coinvolgere i ragazzi in attività, laboratori e giochi volti a simulare situazioni tipiche degli ambienti di lavoro, al termine dei quali saranno avviati a tirocini o contratti di lavoro.
  • Credito al Futuro
    Capofila: Fondazione Don Gino Rigoldi
    Il progetto interviene nei quartieri periferici e nel Municipio 6 della città di Milano. Gli obiettivi principali sono l’eliminazione di fattori familiari e personali che impediscono l’inserimento sociale, il rafforzamento della motivazione e delle competenze, l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani accompagnati. L’attività prevede percorsi di gruppo mirati a sviluppare le competenze digitali di base, l’educazione finanziaria, la formazione ai mestieri, la comunicazione sui social.
  • EmpowerNEET Como – opportunità di riattivazione per i NEET  attraverso percorsi educativi esperienziali
    Capofila: Cooperativa Sociale Tikvà
    Il progetto interviene sul territorio di Como, che si distingue per il più elevato tasso di dispersione scolastica della regione. Il progetto si rivolge a tre profili target: Neet con propensione digitale, inattivi con background svantaggiati, dropout over 18. Gli obiettivi sono sperimentare canali di intercettazione e ingaggio di giovani Neet/inattivi under 29, favorire l’aumento dell’occupabilità o la ripresa del percorso formativo.
  • Meet the Neet
    Capofila: Cooperativa Famiglia Nuova
    Il progetto interviene sulla provincia di Lodi. L’intervento punta ad affrontare il fenomeno dei Neet in termini sociali, educativi e di sistema e si pone i seguenti obiettivi: la riattivazione di Neet fragili, la modellizzazione di strategie di intercettazione, accompagnamento e attivazione, la promozione di interventi di filiera orientati all’inserimento lavorativo/formativo, la sensibilizzazione e la collaborazione tra i diversi attori che abitano i territori. Il progetto prevede attività di potenziamento personale e di rafforzamento delle competenze utili in ambito lavorativo.
  • POV: Power, Opportunity, Value
    Capofila: Fondazione S. Carlo Onlus
    Il progetto interviene nel territorio dell’Arcidiocesi di Milano e ha l’obiettivo di attivare 45 Neet, a partire da un’iniziale intercettazione di 150 ragazze/i in possesso dei requisiti, di cui 100 riceveranno un accompagnamento di tipo socio-educativo. Un case manager li affiancherà e sosterrà nella definizione di un piano individuale di attivazione in ambiti come ristorazione, grafica, e nei settori elettrico, termoidraulico, meccanico, meccatronico, estetico. È previsto l’inserimento di attività di “gamification” con finalità educative.
  • LDS – Luoghi di Sperimentazione
    Capofila: ActionAid International Italia
    Il progetto interviene a Milano, in particolare nei Municipi 5,6,7,9. L’intervento ha come obiettivo il rafforzamento dei percorsi di inclusione socio-lavorativa dei giovani e degli ecosistemi locali affinché i ragazzi possano accedere a servizi e opportunità nei quartieri/comunità di appartenenza. Ai giovani saranno offerte varie attività come laboratori artistici, di empowerment e motivazione.
  • FocusFuture – Sviluppa il tuo Potenziale
    Capofila: Consorzio R.I.B.E.S
    Il progetto interviene sui territori della città di Bergamo, di Seriate, Valle Seriana, Valle d’Almè. L’obiettivo è istituire e attivare un modello di rete per l’individuazione e la presa in carico dei Neet che consenta loro di sperimentare relazioni educative a favore della loro inclusione lavorativa e sociale. Si prevede l’attivazione dei ragazzi in diversi settori (comunicazione web/advisoring, food & beverage, gestione del verde, servizi di pulizia…) a seguito di percorsi di formazione e orientamento.
  • Aperti Orizzonti
    Capofila: Il Calabrone Cooperativa Sociale
    Il progetto interviene sulla città di Brescia e si rivolge a giovani tra 18 e 29 anni in condizione di fragilità legata in modo particolare a situazioni familiari o esperienze personali negative. L’iniziativa mira a informare 500 giovani, intercettarne 100 in condizione di Neet, accompagnarne almeno 50, (ri)attivarne 20 rafforzando le conoscenze, le competenze trasversali, le abilità specifiche, la fiducia in sé con l’obiettivo di favorirne l’inserimento nel mercato del lavoro o la ripresa degli studi.
  • MATCH – nuove rotte per i giovani a Milano
    Capofila: Istituto Cooperazione Economica Internazionale
    Il progetto interviene sulla città di Milano, in particolare nelle periferie caratterizzate da forte disagio socio-economico. I ragazzi saranno guidati in laboratori volti al bilancio delle competenze, dei bisogni e all’individuazione delle soft skills, tramite tecniche di role playing e simulazioni di colloqui di lavoro. Al termine del percorso, i giovani saranno coinvolti dalle aziende partner. Obiettivo finale è l’attivazione di almeno 55 giovani attraverso tirocini remunerati o inserimenti lavorativi diretti e di 3 giovani mediante la ripresa degli studi.
  • Change your MINDset
    Capofila: A&I Società Cooperativa Sociale
    Il progetto interviene su 9 comuni del Rhodense: Arese, Cornaredo, Pero, Pogliano Milanese, Lainate, Pregnana Milanese, Rho, Settimo Milanese, Vanzago nei quali si stima che il 16% dei giovani tra i 18 e i 29 anni sia in condizione di Neet. La strategia prevede attività legate alla musica, al teatro, al potenziamento delle soft skills e incontri individuali, al termine dei quali i ragazzi verranno indirizzati in percorsi di formazione specifica, ricerca attiva del lavoro, volontariato e ripresa degli studi.
  • CHANCE: Sistema diffuso per nuove opportunità
    Capofila: Essere Società Cooperativa Sociale
    Il progetto interviene nell’ambito di Oglio Ovest (Brescia) con l’obiettivo di costituire un sistema di intercettazione, presa in carico e attivazione di Neet fragili. In particolare, si prevede l’inserimento in realtà che si occupano di attività che generalmente destano l’interesse dei giovani – come fumetto, cosplay e videogame therapy – avviando un percorso di conoscenza di sé e delle proprie abilità.

È online la quarta edizione della Call for ideas Strategia Clima, lanciata nell’ambito del più ampio progetto “F2C- Fondazione Cariplo per il clima”, dedicato alla lotta al cambiamento climatico e che mira a sostenere redazione e realizzazione di Strategie di Transizione Climatica in Lombardia e nelle province di Novara e VCO.

Il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre, con un aumento della temperatura globale media di 1,48°C (secondo le elaborazioni del programma COPERNICUS), a un soffio dalla soglia di sicurezza di +1,5°C individuata dalla comunità scientifica e auspicata dall’Accordo di Parigi del 2015.

La nuova Call intende, quindi, sostenere alleanze climatiche territoriali al fine di attivare percorsi per la neutralità climatica al 2040 e per la resilienza delle comunità ai rischi connessi al cambiamento climatico.

La Fondazione fornisce prima un’Assistenza Tecnica per accompagnare gli enti nella costituzione dei partenariati e nella definizione dell’idea progettuale e successivamente un contributo, compreso tra 1 M€ e 2 M€ per la realizzazione di alcune delle azioni contenute nelle Strategie di Transizione Climatica selezionate.

Inoltre, nell’ambito della terza edizione della Call è da poco stata avviata la redazione della Strategia di Transizione Climatica dei due nuovi partenariati selezionati lo scorso dicembre da Fondazione Cariplo:

  • Monza & CO – Green and Blu Transition con capofila il comune di Monza in partenariato con il comune di Bellusco, il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, il Parco regionale Valle del Lambro, l’Ente Regionale Servizi Agricoltura Foreste della Lombardia (ERSAF) e Legambiente Lombardia.
    La Strategia che il partenariato intende definire si concentrerà, principalmente, su azioni per la riduzione degli impatti causati da eventi climatici estremi (alluvioni, ondate di calore, siccità) attraverso l’utilizzo di Nature Based Solutions e l’abbattimento delle emissioni climalteranti attraverso interventi di efficientamento energetico del patrimonio pubblico e la realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili;
  • RiforestAzione con capofila la Comunità Montana Valle Seriana in partenariato con il Parco delle Orobie Bergamasche, la Cooperativa Eliante e l’Università degli Studi di Milano.
    La Strategia che il partenariato intende definire si concentrerà, principalmente, su azioni per il miglioramento della gestione del bosco, per aumentarne la capacità di assorbimento di carbonio e per la limitazione del rischio idrogeologico, e l’attivazione di processi di governance innovativi e partecipativi, in particolare capacity building per i funzionari pubblici e coinvolgimento dei cittadini.

È previsto che i due enti approvino le rispettive Strategie entro la fine del 2024 e avviino nel 2025 la fase di realizzazione delle azioni.

Infine, è stata da poco avviata la Comunità di Pratica di Strategia clima che vedrà coinvolti tutti i territori finora selezionati e quelli che lo saranno tramite la quarta edizione in iniziative di apprendimento reciproco e costruzione di una rete territoriale di enti impegnati nel contrasto al cambiamento climatico.

Photo credit: Marco Corso – "Finché non vedo…" fotografia vincitrice del concorso F2Click.Obiettivo Clima”, di F2C – Fondazione Cariplo per il Clima.

Dottoressa Benedetta Pongiglione, ci racconta qualcosa su di lei e sulle sue passioni?

Sono una ricercatrice in scienze sociali presso il Centro di Ricerca sulla Gestione dell'Assistenza Sanitaria e Sociale (CERGAS) della SDA Bocconi. Ho una formazione in demografia, statistica sociale ed epidemiologia e ho conseguito un dottorato di ricerca in epidemiologia e salute delle popolazioni presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine. I miei principali interessi e attività di ricerca si concentrano sullo studio delle determinanti socio-strutturali delle disuguaglianze in salute e nel processo di invecchiamento, e la comprensione delle loro cause e conseguenze, utilizzando un approccio quantitativo proprio delle discipline demografico, statistico ed epidemiologiche. Sono sposata e mamma di due bambini. Sono nata e cresciuta a Genova, ho terminato gli studi a Milano all’università Bocconi e successivamente ho continuato la mia formazione all’estero a Barcellona e Londra. Gli incontri derivati da queste esperienze e le mie origini si sono intrecciati per definirmi oggi. Amo viaggiare, conoscere persone nuove e coltivare i legami di sempre. Mi piace fare sport nella natura, camminare, correre e nuotare.
 

Il suo progetto in parole semplici… 
Il progetto DIFF – sostenuto da Fondazione Cariplo – vuole in primo luogo misurare e mappare la fragilità tra la popolazione ultrasessantacinquenne italiana e capire quanto la dimensione del fenomeno vari a seconda dell’interpretazione che se ne dà e ai dati che si utilizzano per creare un indicatore. In seconda battuta, il progetto mira a studiare le traiettorie di salute degli individui e capire quali aspetti della fragilità, tra quella fisica, psicologica e sociale, e svantaggi socioeconomici espongano maggiormente un individuo a un deterioramento della propria salute nel tempo. Nello studiare le traiettorie di salute, un’attenzione particolare è rivolta a capire quale ruolo giochi l’accesso ai servizi sanitari e socio-assistenziali e come vari l’accesso stesso ai servizi sociosanitari in base alle caratteristiche individuali dei soggetti. Infine, il progetto si prefigge di dare voce agli anziani fragili e ai professionisti coinvolti nei servizi di assistenza per promuovere una visione co-creata e partecipata della fragilità e delle disuguaglianze nell'accesso alle cure e ai servizi. Cercherò di dare risposta alle diverse domande di ricerca a livello nazionale, regionale (Lombardia) e locale (comune di Milano), sfruttando e confrontando l’accesso a diverse fonti informative nei diversi livelli geografici.

Come è nata la sua vocazione scientifica?
Non c’è stato un momento preciso in cui ho deciso di fare la ricercatrice, è stato piuttosto un naturale susseguirsi di eventi e scelte, determinati dall’interesse e coinvolgimento per quello che studiavo e opportunità che si sono aperte al momento giusto, fino a che le singole scelte hanno dato forma a un percorso professionale. Quello che più mi piace del lavoro del ricercatore è il continuo apprendimento e la possibilità di conoscere e capire fenomeni direttamente dalla fonte.

Quale è il suo augurio per il prossimo futuro?
Negli ultimi anni, il Censis ha fotografato il nostro paese come sonnambulo, spaventato e malinconico. Il mio augurio è che la sintesi dell’anno possa essere un sostantivo d’accezione positiva, di pace, empatia e responsabilità per il futuro.


Professoressa Ilaria Madama, qualche parola su di lei… 

Sono Professoressa associata di Scienza Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università degli Studi di Milano, dove insegno International political economy and the welfare state, per il corso di laurea magistrale in Global politics and society, e Sistema politico e modello sociale europeo, per il corso di laurea triennale in Scienze politiche, che ho presieduto fino allo scorso ottobre. Coordino inoltre da diversi anni il programma di specializzazione interdisciplinare in Diritti, Lavoro e Pari opportunità (DilPO). I miei interessi di ricerca si concentrano principalmente sulla governance sociale europea e sulla politica sociale comparata, con riferimento alle dinamiche politico-istituzionali che hanno plasmato lo sviluppo e la riforma delle prestazioni sociali. Gli ambiti di cui mi sono maggiormente occupata sono le misure contro la povertà, l’inclusione sociale e la conciliazione famiglia-lavoro. Le mie passioni, oltre al mio lavoro, sono la corsa, la cucina e la lettura.

Una sintesi del suo progetto di ricerca…
Il progetto DisPARI – finanziato attraverso il bando Inequalities Research di Fondazione Cariplo – nasce come progetto corale, dall’idea di affrontare un tema cruciale – quello delle disuguaglianze connesse alla povertà alimentare – facendo fuoco su un gruppo sociale specifico, quello degli adolescenti, a cui finora non è stata prestata sufficiente attenzione in letteratura. Questa scelta deriva dalla considerazione che gli adolescenti vivono una fase del ciclo di vita, delicata e distinta, i cui bisogni differiscono da quelli degli adulti e dei bambini, e in cui il cibo gioca un ruolo chiave anche nelle dinamiche di inclusione sociale e nella promozione delle relazioni tra pari. Il progetto prevede, da un lato, la realizzazione di un tool per la misurazione quali-quantitativa della povertà alimentare negli adolescenti (FoPED-A) e, dall’altro, un’analisi qualitativa delle politiche locali lombarde di contrasto alla povertà. In tal modo, intendiamo fornire ai policy-maker gli strumenti per intercettare la povertà alimentare negli adolescenti e una base di conoscenza in merito al funzionamento delle politiche di contrasto alla povertà alimentare e dei meccanismi che ne facilitano e/o ostacolano l’efficacia. Per realizzare questi obiettivi, DisPARI può contare su un team di ricerca multidisciplinare, che include ricercatrici e ricercatori della Statale, ma anche – grazie alla partnership con ActionAid International Italia – esperti non accademici con una solida esperienza di lavoro sul campo. Sarà così possibile promuovere sinergie tra diverse discipline e competenze nel contesto di un disegno di ricerca che integra tecniche di analisi qualitative e quantitative.

Come ha deciso di fare la ricercatrice?
Ho capito di volermi dedicare alla ricerca scientifica durante il percorso universitario, grazie alla curiosità e alla passione nata per lo studio e l’approfondimento di alcuni fenomeni sociali e politici, legati in particolare alla povertà e alla riproduzione della disuguaglianza. In quella fase, durante gli studi in Scienze Politiche a Pavia, sono stati per me determinanti tante/i docenti, diversi dei quali oggi non sono solo colleghe/colleghi che stimo e da cui ho imparato tanto, ma anche amiche/amici.

Un augurio per il futuro?
L’augurio che mi propongo per il 2024, che probabilmente è uno dei buoni propositi tipici di inizio anno, è di riuscire a “fare bene”, bilanciando ruoli, tempi e sfide, sia sul piano professionale che personale.

All’interno delle quattro nuove linee di mandato, Fondazione Cariplo ne dedica una a “ridurre le disuguaglianze, intervenendo sulle diverse forme di povertà e fragilità”. Fra gli strumenti messi in campo è stato rinnovato il bando “Inequalities Research – Generare conoscenza per ridurre le disuguaglianze”, strumento filantropico dell’area ricerca scientifica che mette a disposizione un budget da 2,3 milioni di euro per mitigare la diffusione delle disuguaglianze. L’obiettivo primario del bando è quello di generare nuova conoscenza per ridurre le disuguaglianze e favorire lo sviluppo di società più inclusive.

Al fine di supportare gli enti pubblici e privati che svolgono attività di ricerca scientifica e intendono partecipare alla selezione lo staff dell’area ha organizzato un momento di incontro in streaming per il 14 marzo alle 10.
Il link per la registrazione è: https://Bando_Inequalities_Research.eventbrite.it

L’Assemblea di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa riunita oggi, per acclamazione, ha eletto presidente Giovanni Azzone (Fondazione Cariplo), che sostituisce Francesco Profumo (Fondazione Compagnia di San Paolo), per il completamento del mandato del triennio 2022-2024. Ha partecipato all’Assemblea – direttamente o per delega – la totalità degli Istituti associati.

«Ringrazio tutti i rappresentanti delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di Risparmio per avermi scelto come presidente di questa nostra prestigiosa Associazione – ha dichiarato il neo presidente di Acri Giovanni Azzone –. Un pensiero di riconoscenza e di stima lo rivolgo a chi mi ha preceduto, Giuseppe Guzzetti e Francesco Profumo, che hanno guidato Acri negli ultimi vent’anni; da loro ricevo un’eredità preziosa e impegnativa, che mi sprona a proseguire all’insegna dei valori di coesione e pluralismo che da sempre ispirano la nostra comunità. Intendo interpretare questo mio mandato all’insegna della massima collegialità. Per questo, facendo tesoro di una positiva fase ascolto che ho avuto in questi mesi con le Associazioni territoriali di Fondazioni, coinvolgerò attivamente sin da subito le Consulte territoriali e gli Organi Acri per implementare insieme le iniziative che abbiamo ritenuto prioritarie. Le Fondazioni di origine bancaria hanno una grande responsabilità nei confronti delle comunità dei loro territori e dell’intero Paese, e, per continuare ad adempiere alla loro missione, è necessario che lo facciano in maniera sempre più coordinata e condivisa».

L’Assemblea di Acri ha ringraziato Francesco Profumo per il contributo dato in otto anni all’Associazione, prima come vicepresidente (2016-2019) e poi come presidente (2019-2024), formulandogli i migliori auguri per le sue future sfide professionali.

 

Acri è l’organizzazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio Spa. Costituita nel 1912, è un’associazione volontaria, senza fini di lucro, apolitica e ha lo scopo di: rappresentare e tutelare gli interessi generali delle Associate per favorirne il conseguimento delle finalità istituzionali, coordinare la loro azione, promuovere la realizzazione di progetti comuni. La compagine associativa di Acri si compone di 108 soci: 84 Fondazioni di origine bancaria, 11 Società bancarie, 8 Associazioni territoriali di Fondazioni, 2 altre società, 3 altre Fondazioni.

Venticinque anni di vita, venticinque anni di presenza viva sul territorio lecchese (e non solo). Il 18 febbraio 2024 la Fondazione Comunitaria del Lecchese taglia il traguardo del quarto di secolo. L’atto di nascita dell’ente è infatti datato 18 febbraio 1999. Tra le due date, una straordinaria quantità di idee, di progetti, di bandi e volontari, ma anche un mutamento lento e continuo della società e delle persone. Ne deriva un passaggio temporale forte e significativo, che ha il senso di un cammino vivo e consente di prendersi il tempo per un bilancio di quanto realizzato finora, e di quanto ancora sia possibile compiere ed ispirare.

Anzitutto, i numeri. In questi 25 anni, Fondazione comunitaria ha erogato risorse pari a 62.676.688 euro, sostenendo 3.056 progetti e raccogliendo 44.718.340 euro di donazioni, di cui 6.081.440 a patrimonio. Le risorse sono state raccolte grazie a 24.397 singole donazioni provenienti dal territorio lecchese. “La cifra finale però, quella che dà il senso dell’opera compiuta dalla Fondazione – sono le parole della presidente Maria Grazia Nasazzi – è racchiusa nel numero di Comuni oggetto di erogazioni e progettualità durante gli ultimi cinque lustri. Tutti, nessuno escluso”.

Le community foundations sono un progetto venuto da lontano, dagli Stati Uniti. Nell’aprile del 1998 la Fondazione Cariplo ha lanciato il progetto Fondazioni di Comunità con l’obiettivo di costituire su tutto il territorio di riferimento (Regione Lombardia e Province di Novara e del Verbano Cusio Ossola) una rete di fondazioni autonome in grado di rispondere in modo efficace e complementare ai bisogni delle comunità locali e di promuovere una cultura del dono e della partecipazione al fine di sostenere progetti di utilità sociale e di coinvolgere i cittadini nelle attività.

Oggi sono 16 le Fondazioni di Comunità, di cui l’ultima costituita, la Fondazione di Comunità di Milano Città, Sud Ovest, Sud Est e Adda Martesana.

La storia di questi 25 anni è stata soprattutto una storia di metodi trasparenti e strumenti di sempre maggior coinvolgimento. La data del 1999 racconta della costituzione dei primi organi sociali, con i criteri della competenza e della rappresentatività dei circondari lecchesi. Lungo il percorso, il ruolo di intermediario filantropico della Fondazione ha saputo declinarsi attraverso il sostegno a progetti degli enti non profit del territorio, grazie ai bandi e a una chiamata alla corresponsabilità dei beneficiari (la nota copertura del 50% del costo del progetto). Tre ambiti ben precisi hanno diretto gli interventi della Fondazione: sociale, tutela dell’ambiente e tutela del patrimonio storico-artistico.

Con il tempo, tuttavia, nuove sfide si sono affacciate all’orizzonte del territorio lecchese e del Paese. “Le crisi economiche e la pandemia – prosegue la presidente Nasazzi – hanno imposto una rinnovata attenzione a nuove forme di fragilità sociale, guidando la Fondazione stessa a un ruolo fondamentale di aggregatore di soggetti”. Ne sono un esempio, negli ultimi anni, le varie declinazioni del Fondo Aiutiamoci, le partnership territoriali e i nuovi Fondi da esse generati, la prospettiva coraggiosa di uscire dal territorio, anche con progetti formativi condivisi in Sud Italia con le reti associative locali.

L’ultimo progetto, almeno in ordine di tempo, che va concretizzandosi è tuttavia quello che riguarda Officina Badoni. Ecco allora che l’appuntamento del venticinquesimo anno di vita è anche e soprattutto un rilancio di temi, la possibilità di invitare l’intera città a un ulteriore appuntamento dopo l’estate. A settembre, è l’annuncio ufficiale, aprirà i battenti la nuova Officina Badoni, nel cuore di Lecco. “La scelta di acquistare l’immobile risale al 2018, la ristrutturazione e il cantiere sono storia odierna – è la conclusione della presidente Nasazzi – Tutto il resto è puro e semplice futuro, un luogo non da riempire, ma da vivere. Dentro il nuovo edificio, ormai esauriti il concorso di idee e le fasi di coprogettazione, troveranno posto spazi permanenti di incontro e collaborazione tra enti e con i giovani. Venticinque anni di vita, insomma. Venticinque anni al servizio della comunità lecchese”.

“Il progetto di una Fondazione comunitaria a Lecco è nato dall’ispirazione di Fondazione Cariplo agli albori della presidenza Guzzetti – sono le parole di Mario Romano Negri, che ha ricoperto la carica di presidente dal 1999 al 2020 – Di fatto, era l’idea di un’ulteriore gemmazione della lunga storia della Cassa di Risparmio lombarda. Nel 1999, mi sono offerto volontario per avviare a Lecco una sperimentazione in merito, trovando fin da subito l’attenzione delle istituzioni locali e l’opera straordinaria di tanti volontari che, nello spirito del famoso passo evangelico, hanno creduto nel progetto senza ancora poterlo vedere. Dentro il Consiglio di amministrazione hanno trovato posto fin da allora persone estranee a schieramenti politici, scelte per probità e capacità professionali. Un bilancio di questi anni? Credo sia sufficiente guardare i numeri di donazioni e progetti per capire a fondo come questa esperienza lecchese sia stata e continui ad essere benchmark per le altre fondazioni comunitarie”.

I 25 anni della Fondazione comunitaria del Lecchese sono ricordati anche da Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo: “La Fondazione comunitaria di Lecco ha fatto da apripista a tutte quelle nate in Italia. Chi va avanti per primo, lo sanno bene i lecchesi che vanno in montagna e aprono nuove vie, trova ostacoli, insidie. Superate queste, gli altri trovano un sentiero battuto. È il grande merito della Fondazione di Lecco. Il progetto delle sedici Fondazioni di comunità, a cui Cariplo ha destinato oltre mezzo miliardo di euro di contributi, è il più grande e strategicamente importante tra quelli avviati dalla nostra fondazione. È l’esempio perfetto di quello che intendo quando parlo di “creare le condizioni abilitanti e gli ecosistemi locali”. Per avviare le Fondazioni di comunità, Cariplo ha studiato il modello americano, lo ha adattato, gli ha dato un’identità propria: gli ecosistemi a cui hanno dato la vita le fondazioni locali sono sempre più ampi e robusti. Oggi le Fondazioni di comunità, di cui Lecco è stata pioniera, rappresentano un punto di riferimento di cui le nostre comunità non possono fare a meno”.

Anche quest’anno Fondazione Cariplo non poteva mancare all’appuntamento con M’illumino di Meno, la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili organizzata da Rai Radio2 con il programma radiofonico Caterpillar. La prima edizione si tenne il 16 febbraio 2005, quando, in occasione dell'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, la trasmissione ebbe l'idea di chiedere agli ascoltatori e alle ascoltatrici di spegnere tutte le luci non indispensabili come gesto di attenzione per l'ambiente.

Consapevole dell’aumento crescente delle temperature medie globali – il 2023 è risultato l’anno più caldo da quando si misurano le temperature, con un aumento di +1,48 °C rispetto al periodo preindustriale -, Fondazione Cariplo per il 2024 ha consolidato l’attività filantropica relativa alle iniziative di contrasto al cambiamento climatico, tutela dell’ambiente e biodiversità destinando risorse per 7,4 milioni di euro.

Fra le tantissime attività messe in campo dalla Fondazione, è stato appena lanciato il bando Clima creativo (1.150.000 euro) dedicato a percorsi di educazione alla sostenibilità ambientale fondati sui linguaggi artistici e creativi. L’obiettivo è valorizzare la scuola come laboratorio sociale e comunità di partecipazione, per coinvolgere in prima persona ragazzi e ragazze nell’affrontare le sfide ambientali dei nostri tempi promuovendo lo sviluppo del loro potenziale creativo. Di fronte a una crisi ambientale e climatica dalle conseguenze sempre più evidenti, la potenza espressiva dell’arte può promuovere un cambiamento culturale in grado di mobilitare le persone, in particolare i giovani, spingendoli a partecipare attivamente alla tutela dell’ambiente, a scalfire abitudini dannose consolidate e a sostenere politiche e iniziative che favoriscano la sostenibilità ambientale.

Inoltre, sarà lanciata a breve la quarta edizione della Call for ideas Strategia clima, destinata a partenariati composti da amministrazioni comunali o loro raggruppamenti, parchi ed enti non profit per facilitare la definizione e la realizzazione di Strategie di Transizione Climatica (STC) locali. Al momento sono 8 le Strategie sostenute dalla Fondazione che, con un budget di circa 35 M€, di cui 12,5 M€ da parte della stessa Fondazione, 4M€ da parte di Regione Lombardia e il resto da parte dei partenariati, stanno realizzando iniziative per il contrasto al cambiamento climatico.

La pubblicazione della seconda edizione del bando Alternative, con cui la Fondazione sostiene la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili e Sostenibili (CERS), è prevista invece entro aprile (successivamente all’emanazione delle regole tecniche da parte del GSE).

Oltre alla attività filantropica in favore della tutela dell’ambiente, durante il 2023 Fondazione Cariplo ha anche lanciato il concorso fotografico F2Click, proprio per raccontare il cambiamento climatico sul territorio in cui opera (le foto vincitrici sono raccolte nel sito f2click.fondazionecariplo.it).
Inoltre, ha sostenuto la realizzazione del primo episodio della docu-serie “Prosumers d’Italia”, che racconta l’esperienza del comune di Gagliano Aterno, uno dei precursori nell'avviare un processo di costruzione di Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale.

Ma non è tutto: l’impegno riguarda anche le attività quotidiane della struttura e dei dipendenti. Fondazione Cariplo ha aderito alla Dichiarazione d’impegno di fondazioni ed enti filantropici sul cambiamento climatico nel Dicembre 2021, inserendosi all’interno dell’International Philanthropy Commitment on Climate Change.

È stata inoltre effettuata l’anno scorso una analisi dei consumi energetici e sono state implementate azioni che hanno portato ad un importante miglioramento dell’efficienza energetica e riduzione dei consumi.

Nello specifico sono state portate avanti azioni di efficientamento energetico rispetto all’impianto di condizionamento e riscaldamento che hanno prodotto nel 2023 una riduzione dei consumi energetici complessivi pari al 24%, rispetto all’anno precedente.

Infine, il 16 febbraio, giornata di M'illumino di Meno oltre all’ormai consueto gesto di spegnimento delle luci nella sede di via Manin, i dipendenti di Fondazione Cariplo sono invitati a partecipare ad uno swap party di due giorni per riciclare oggetti usati ma in buono stato (vestiti, giochi di figli cresciuti, attrezzi da cucina, libri, utensili, arredamento…). Una piccola iniziativa per parlare insieme di economia circolare, in attesa di una grande iniziativa di circular economy che si svolgerà nei prossimi mesi! 

Fondazione ISMU ETS stima che al 1° gennaio 2023 gli stranieri presenti in Italia siano circa 5 milioni e 775mila, 55mila in meno rispetto alla stessa data del 2022[1]. Il bilancio demografico mostra una significativa crescita della popolazione straniera residente in Italia (+110.000 unità). Diminuisce, invece, la componente irregolare, che si attesta sulle 458mila unità, contro le 506mila dell'anno precedente. Il calo degli irregolari è dovuto principalmente all’avanzamento delle regolarizzazioni attuate nel 2022 a completamento delle procedure di “emersione 2020”. Da segnalare la consistente riduzione dei “regolari non residenti”: il loro numero è sceso da 293mila a 176mila (-117mila).

Per quanto riguarda il lavoro, il 2023 ha segnato il record storico delle assunzioni di personale immigrato – 1.057.620 persone – programmate dalle imprese italiane (fonte Unioncamere – ANPAL). Permangono, però, numerose criticità, che mostrano la necessità di una nuova governance dei processi migratori e di inclusione (oggetto di analisi del Libro bianco sul governo delle migrazioni elaborato da ISMU).

3.Infografica ISMU 1

Sul fronte scolastico, il numero degli alunni con background migratorio nelle scuole italiane è tornato a crescere a un ritmo che lascia presumere che, in circa 10 anni, si potrà arrivare al traguardo di un milione di alunni con background migratorio (nell’a.s. 2021/22 il numero si attesta a 872.360 presenze). Si segnala, inoltre, che i nati in Italia rappresentano il 67,5% degli alunni con cittadinanza non italiana.

Per quanto riguarda le confessioni religiose, ISMU stima che al 1° luglio 2023 i cristiani nel loro complesso rappresentino la maggioranza assoluta (53,1%) tra gli stranieri residenti in Italia, con una presenza di immigrati cattolici che si attesta al 17,0% (i musulmani rappresentano il 29,7%).

Sono questi alcuni dei principali dati del XXIX Rapporto sulle migrazioni 2023, elaborato da Fondazione ISMU ETS (Iniziative e Studi sulla Multietnicità), che viene presentato presso la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi.

Alla presentazione, realizzata in collaborazione con Fondazione Cariplo e moderata dal Segretario Generale di Fondazione ISMU ETS, Nicola Pasini, hanno partecipato Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo; Gian Carlo Blangiardo, Presidente Fondazione ISMU; Romano Guerinoni, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi; Livia Elisa Ortensi, Responsabile Settore Statistica Fondazione ISMU.

Nel corso del convegno si sono tenute due tavole rotonde. La prima, dal titolo Migrazioni: fanno crescere la povertà o creano ricchezza” con gli interventi di Andrea Dellabianca, Membro della Giunta della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Presidente di Formaper; Nicola Saldutti, Caporedattore Economia del Corriere della Sera; Laura Zanfrini, Responsabile Settore Economia, Lavoro e Welfare Fondazione ISMU ETS.

A conclusione del convegno, la tavola rotonda dal titolo “Per un'informazione responsabile sulle migrazioni” con gli interventi di: Paola Barretta, Portavoce Associazione Carta di Roma; Eleonora Camilli, Giornalista per Redattore Sociale e La Stampa; Cristina Giudici, Contributor per Il Foglio e consulente di Fondazione Gariwo; Vittorio Longhi, Giornalista e formatore per l'ONU; Alidad Shiri, Editorialista del quotidiano Alto Adige.

Rivedi la presentazione

Per altre info vai al sito ISMU


[1] Valori revisionati sulla base delle successive revisioni Istat post censimento 2018.

2.578 candidature da ogni parte del mondo, 36 startup accompagnate nella crescita, provenienti da Argentina, Armenia, Francia, Germania, Israele, Italia, Messico, Svizzera, Ucraina, UK, USA, che hanno ricevuto investimenti dal programma per 5,2 milioni di euro e raccolto più di 4 milioni di euro tra investitori esterni e grant. Sono questi risultati a quasi due anni dall’avvio di Berkeley SkyDeck Europe, Milano – il progetto sostenuto da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, attraverso la mobilitazione di risorse per 2,75 milioni di euro con l’obiettivo di scoprire e supportare i migliori talenti imprenditoriali tramite lo sviluppo di un programma di accelerazione top-notch che coinvolge scienziati, leader aziendali, esperti di tecnologia e investitori dell’ecosistema italiano, europeo e americano. Con SkyDeck Europe, inoltre, i soggetti istituzionali si pongono l’obiettivo di trasferire competenze e best practices internazionali nei confronti dei principali attori del sistema della R&I lombardo.

Tra i dati più rilevanti di questi primi due anni di attività emerge il contributo del programma alle startup sotto diversi aspetti: a distanza di 6 mesi dalla fine del percorso, infatti, queste imprese hanno quasi raddoppiato la forza lavoro, hanno aumentato di circa il 70% il numero dei loro clienti e hanno aumentato in media di due punti il loro livello di maturità tecnologica (misurato attraverso l’indice TRL, Technology Readiness Levels, che è salito da 5 a 7, su una scala che va da un minimo di 1 a un massimo di 9).

Il progetto Berkeley SkyDeck è stato avviato nel 2022 dall'acceleratore dell'Università di Berkeley UC Berkeley SkyDeck, dall’hub di innovazione italiano Cariplo Factory e dal gruppo internazionale di real estate, infrastrutture e rigenerazione urbana Lendlease e al fine di accompagnare la crescita di startup selezionate nel triennio di attività 2022-2024, garantendo anche il collegamento con operatori finanziari qualificati, in grado di supportare lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali attraverso investimenti in equity.

Questi tre attori selezionano le startup in diversi ambiti, tra cui life science, aerospace, energy, industry 4.0, circular economy, agrifood. Le giovani imprese hanno poi la possibilità di confrontarsi con uno dei migliori acceleratori al mondo e di accedere a un programma di accelerazione di 6 mesi, che si svolge in parte a Berkeley e in parte a Milano, nel contesto di MIND – Milano Innovation District, il distretto dell’innovazione voluto da Arexpo, la Società che ha anche concretamente sostenuto sin dall’inizio la possibilità che proprio MIND fosse la sede europea dell’acceleratore dell’Università di Berkeley. Ogni startup è seguita da 3 mentor (due europei e uno statunitense), beneficia di 55 workshop e ha accesso a un network internazionale di investitori.

Di fondamentale importanza per il progetto è l’attivazione delle competenze, dei laboratori e dei network dell’ecosistema locale di università, selezionate attraverso il bando promosso da Fondazione Cariplo: Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", Università degli Studi dell’Insubria, Istituto Universitario di Studi Superiori Pavia e Università degli Studi di Bergamo.  

Infine, le startup selezionate beneficiano anche di un investimento di 145 mila euro da parte del fondo di investimenti collegato al programma e hanno l'opportunità di presentare il proprio progetto a un network di investitori internazionali.

“La Lombardia è la 'Casa delle Idee' e grazie a SkyDeck Europe è diventata la 'Casa delle Idee' di tutto il mondo – dichiara Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia. – I dati del progetto, infatti, confermano la capacità della Lombardia di attrarre investimenti e idee innovative; il 'sistema lombardo', con la formula vincente pubblico-privato,  continua ad anticipare i tempi e vincere le sfide del futuro.”

Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti – commenta Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo – Questa azione, avviata insieme a Regione Lombardia e ad altri prestigiosi partners internazionali, rappresenta una modalità innovativa per una fondazione come Cariplo che agisce con diverse modalità per lo sviluppo del territorio e delle nostre comunità; non c’è dunque solo la tradizionale attività filantropica, con il sostegno agli enti non profit, ma altre collaborazioni che necessariamente si allargano ad ambiti che permeano il tessuto economico e sociale in cui agiamo. E’ fondamentale per noi collaborare con le istituzioni, come la Regione e le università, e le aziende, in un ecosistema in grado di creare quelle condizioni abilitanti per l’innovazione “

“Skydeck Europe è certamente una straordinaria vetrina per MIND e come Arexpo ci siamo molto impegnati perché l’acceleratore dell’Università di Berkeley scegliesse proprio il Milano Innovation District per la sua unica sede fuori dagli Stati Uniti superando la concorrenza di molte città europee – dichiara Igor De Biasio, amministratore delegato di Arexpo. I risultati ci hanno dato ragione e dimostrano che quando proponiamo progetti di alto livello possiamo attrarre eccellenze da ogni parte del mondo”.

"Abbiamo fondato SkyDeck Europe nella speranza di creare un programma che potesse essere il principale acceleratore europeo per startup in grado di cambiare il mondo – afferma Caroline Winnett, Executive Director di Berkeley SkyDeck. – Siamo orgogliosi di continuare a supportare startup internazionali ed entusiasti di valutare le candidature a questa nuova call, al fine di trovare le aziende con il più alto potenziale per cambiare i loro settori e persino il mondo”.

“Siamo estremamente soddisfatti dei risultati di SkyDeck Europe che, dopo due anni, è ormai un punto di riferimento nell’ecosistema dell’innovazione europeo e internazionale, contribuendo allo sviluppo del distretto MIND e, in generale, del nostro territorio – commenta Carlo Mango, Consigliere Delegato di Cariplo Factory. – È la dimostrazione che l’ecosistema italiano può essere attrattivo per realtà innovative ad alto potenziale provenienti da tutto il mondo, grazie alle dinamiche di contaminazione virtuosa tra le startup, le imprese locali e i nostri atenei.”

“Gli ottimi risultati a soli tre anni dall'avvio del progetto, confermano che portare il primo acceleratore accademico no profit al mondo, fuori dalla Università della California Berkeley, in Italia, proprio a MIND – il Milano Innovation District che stiamo realizzando nell'area che ospitò Expo 2015 – è stata un'intuizione lungimirante – commenta Andrea Ruckstuhl CEO Europe di Lendlease- Un'idea resa possibile grazie al fondamentale contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, che con noi hanno visto un'ulteriore opportunità di sviluppo, un'ancora chiave nell'ecosistema dell'innovazione in grado di catalizzare competenze, risorse,  imprese in sinergia con le nostre Università. Con l'orgoglio di questi risultati Lendlease conferma ancora una volta l'impegno, accanto ai nostri partner e, la fiducia in questo progetto, che è un pilastro nella nostra visione del MIND".

In occasione della Giornata nazionale di prevenzione contro lo Spreco alimentare, che si celebra ogni anno il 2 febbraio, la vicesindaco di Milano con delega alla Food Policy e all’Agricoltura Anna Scavuzzo ha presentato le iniziative realizzate in sinergia con i partner della città dopo la vittoria della prima edizione dell’Earthshot Prize 2021, prestigioso riconoscimento internazionale dedicato alle migliori soluzioni per proteggere l'ambiente. Un insieme di azioni che sono il frutto di un anno di lavoro corale che ha coinvolto 36 enti del settore e 12 partner tra soggetti pubblici e privati, enti di ricerca e imprese in workshop, confronti, analisi di bisogni e tavoli di co-progettazione.

 

Con l’obiettivo, quindi, di ridurre lo spreco di cibo e innovare sempre più le modalità di recupero degli alimenti da destinare ai più fragili, a Milano nasceranno, entro il 2024, tre nuovi Hub di quartiere contro lo spreco alimentare: si tratta del Food Hub Cuccagna (Municipio 4), dell’Hub Selinunte (Municipio 7) e dell’Hub diffuso(Municipio 2), che si aggiungono a quelli già attivi in città (Hub Isola, Municipio 9; Hub Lambrate, Municipio 3; Hub Centro, Municipio 1; Hub Gallaratese, Municipio 8 e infine l’Hub Foody Zero Sprechi, nato all’interno del Mercato Ortofrutticolo di Milano).

 

L’esperienza degli Hub di quartiere – avviata nel 2019 dal Comune di Milano insieme a Fondazione Cariplo, Programma QuBì, Assolombarda e Politecnico di Milano per incentivare il recupero e la redistribuzione delle eccedenze alimentari con una rete territoriale di soggetti del terzo settore, che a loro volta destinano il cibo a persone e famiglie in difficoltà – continua a crescere, portando così da cinque a otto i centri di raccolta e stoccaggio del cibo proveniente da diversi punti vendita di esercenti e grande distribuzione.

 

“L’ampiamento della rete di Hub di quartiere per la lotta contro lo spreco alimentare a vantaggio dei cittadini più fragili della città è un risultato importante per Milano che dimostra un impegno costante e congiunto della Fondazione Cariplo, in sinergia con il Comune e tutti gli attori del sistema alimentare cittadino. Il modello Food Policy di Milano, volto a connettere e valorizzare le competenze, rappresenta un punto di riferimento a livello internazionale come dimostrano i tanti riconoscimenti ricevuti in questi anni, non ultimo l’Earthshot Prize”, ha spiegato Carlo Mango, direttore area Ricerca di Fondazione Cariplo.

L’alleanza anti-spreco si allarga anche grazie ad un maggiore coinvolgimento dei mercati comunali in cui si punta a raccogliere circa 200 Kg di eccedenze di fresco al giorno in 20 mercati cittadini, in un lavoro che si aggiunge a quello portato avanti all’interno dell’HubFoody Zero Sprechi. L’iniziativa vede come capofila Eco delle Città APS, Associazione Banco Alimentare della Lombardia ‘Danilo Fossati’ ODV, Magma s.r.l Impresa sociale, Recup APS, Comunità nuova onlus, Fondazione Arché e Caritas Ambrosiana.

Infine, l’intera gestione degli Hub di quartiere verrà migliorata attraverso la digitalizzazione della filiera che permetterà di avere una migliore mappatura delle eccedenze e delle risorse disponibili e una logistica condivisa e integrata capace di ottimizzare il sistema di stoccaggio, raccolta e distribuzione, e di ridurre infineanche l’impatto ambientale.

 

I numeri: 615 tonnellate recuperate nel 2023

 

Sono oltre 615 le tonnellate di cibo recuperate nel solo 2023, di cui 574 tonnellate dai cinque Hub di Quartiere ad oggi attivi a Milano, a cui si aggiungono 41 tonnellate da mercati scoperti. Centinaia di migliaia di eccedenze che sono state redistribuite tra circa 27.000 persone fragili, equivalenti a circa 1.230.000 pasti.

 

I soggetti coinvolti nei nuovi Hub di quartiere

 

I tre Hub di quartiere che saranno attivi entro il 2024seguono un modello ormai consolidato di partnership pubblico-privato che vede coinvolti numerosi attori. In particolare:

  • Food Hub Cuccagna ha come capofila del progetto l’Associazione Consorzio Cantiere Cuccagna Impresa Sociale, a cui si aggiungono Emergency Ong onlus, Recup Associazione di Promozione Sociale, Associazione Economia e Sostenibilità, Associazione Comunità il Gabbiano ODV e Fondazione Acra;
  • Hub diffuso vedrà la collaborazione di Comin Coop Soc. di solidarietà, Milano Positiva Aps, Associazione T12 Lab, Parrocchia Santa Maria Assunta in Turro, Terza Settimaana Odv, Mutuo Soccorso Milano Aps;
  • Hub Selinunte, futuro polo logistico di distribuzione alimentare, sarà infine gestito da Coopi cooperazione internazionale onlus ;

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