Presentati a Palazzo Marino, i dati di gradimento delle pietanze da parte di bambini e bambine delle primarie e il nuovo menù invernale per lanno scolastico 2023/2024 di Milano Ristorazione, che distribuisce circa 75mila pasti al giorno tra nidi, scuole dellinfanzia, primarie e secondarie di primo grado della città.

Lindagine, condotta da Bva Doxa, ha visto il coinvolgimento su base volontaria di 77 classi di 20 scuole primarie (distribuite nei nove Municipi della città) per un totale di oltre 12.000 questionari compilati. 
Sul podio dei piatti preferiti nel corso dell’a.s. 2022/2023 svettano al primo posto pizza e pasta, in particolare la pasta biologica agli aromi (apprezzata dall’88% dei votanti) e la pasta biologica olio e parmigiano (85%).

Il nuovo menù invernale proporrà diverse materie prime di origine biologica. 

"Da questanno il menù invernale sarà servito a bambini e bambine a partire da novembre inoltrato, una scelta che incontra le preferenze dei piccoli e che è in linea con i cambiamenti delle temperature medie stagionali ha spiegato la vicesindaco Anna Scavuzzo. Il nostro obiettivo è di avvicinare sempre di più bambini, bambine e le loro famiglie alla cultura del cibo e allalimentazione sana, facendo anche scoprire loro il servizio di refezione attraverso attività e occasioni di confronto dentro e fuori dai refettori. Penso, ad esempio, alle visite ai centri cottura per vederne il funzionamento, alle giornate con menù speciali pensati per far riscoprire ricette della tradizione o ai libretti pensati per accompagnare i più piccoli alla scoperta delle food policy, dei valori del cibo e della sostenibilità alimentare. Con questi menù e con queste attività, Milano Ristorazione si conferma sempre più sostenibile: nella scelta degli ingredienti, nellattività dei centri cottura e con piatti sempre più rispondenti alle esigenze di tutti e di ciascuno.

Unimportante novità che interesserà scuole e asili nido riguarda, inoltre, le merende: con lavvio del menù inverno, infatti, le torte saranno tutte prive di glutine, preparate con luso esclusivo di farina di riso e amido di mais. Un nuovo passo che dimostra il costante impegno per menù sempre più inclusivi e attenti alle necessità alimentari di tutti. 

Confermata la frutta di stagione al posto dello spuntino nelle scuole primarie che aderiranno a Frutta a metà mattina, il progetto introdotto dal Comune di Milano nel 2016 in attuazione della Food Policy Milano e con il contributo del programma QuBì – La ricetta contro la povertà infantile che invita le scuole a sostituire la merenda acquistata dalle famiglie e consumata da bambine e bambini a scuola, anticipando quotidianamente al momento dellintervallo la distribuzione della frutta prevista a fine pasto. Liniziativa, a cui le scuole possono aderire fino al 2 ottobre, lo scorso anno scolastico è stata accolta da 55 plessi e coinvolto in totale 15mila piccoli.

In unottica di sostenibilità e anti-spreco prosegue la collaborazione con diverse associazioni del terzo settore, e in particolare con il Banco Alimentare della Lombardia – Siticibo, per la raccolta delle eccedenze di pane e frutta nelle scuole che aderiscono al progetto: il cibo raccolto viene così redistribuito tra gli enti e le strutture di accoglienza. Nellanno scolastico 2022/23 sono state coinvolte oltre 50 scuole, registrando il ritiro di oltre 17.100 kg di pane e quasi 39.000 kg di frutta non consumata.

Ritorna anche il Sacchetto Salvamerenda, realizzato anche in collaborazione con Fondazione Cariplo: lavabile, riutilizzabile e riciclabile, adatto a contenere gli alimenti, può essere portato in refettorio per riporvi il pane e la frutta o il dessert che non vengono consumati durante il pranzo per consentirne un consumo successivo. Nel corso dellanno scolastico 2022/23 sono stati consegnati circa 30.500 sacchetti in 117 scuole.

“Tra pochi giorni si celebra la giornata contro lo spreco alimentare. Ogni gesto, ogni azione che evita spreco di cibo va incoraggiata perché diventi prassi comune. Ci sono persone a Milano, in Italia e nel mondo che non riescono a soddisfare i bisogni primari, come la disponibilità di generi alimentari. È importante svolgere un'azione educativa, nelle scuole e in famiglia. Nella nostra città, insieme al Comune di Milano da tempo lavoriamo ad iniziative legate alla Food Policy e al programma QuBì – La ricetta contro la povertà infantile che mettono insieme due esigenze: quella di chi non ha cibo e quella di evitare di buttarlo inutilmente. Educare e non sprecare è una questione di giustizia sociale", ha aggiunto la vicepresidente di Fondazione Cariplo Claudia Sorlini.

Continua il percorso virtuoso del monitoraggio ambientale degli acquisti del cibo della refezione grazie al contributo del World Resource Institute che ogni anno aiuta il Comune e Milano Ristorazione a misurare il loro impatto: nellultima rilevazione è emersa una riduzione complessiva del 42,9% di CO2 dal 2015 al 2021.

Nel mese dell’Alzheimer, il 28 settembre dalle 14.00 alle 20.00 e il 5 ottobre dalle 14.00 alle 20.00, al centro commerciale Rondinelle (Brescia) una postazione di realtà aumentata consentirà ai passanti di vivere le emozioni di una persona affetta da Alzheimer.

Un viaggio virtuale dentro la “malattia invisibile” realizzato dalla rete “Città amiche della demenza: Brescia e Bergamo 2023” in collaborazione con Korian.

Città Amiche della Demenza è uno dei 92 progetti sostenuti dal bando di 3,5 milioni di euro: “CAPITALE DELLA CULTURA 2023 Fondazione Cariplo e le Fondazioni delle Comunità Bergamasca e Bresciana insieme per il territorio” e nasce con l’intento di costruire comunità accoglienti e amiche delle persone con decadimento cognitivo e per combattere i processi di emarginazione e lo stigma che circonda i malati e i loro famigliari.

Lidia Tosi, Fondazione Casa di Industria Onlus di Brescia, è la coordinatrice del progetto Città Amiche della Demenza: «l’ambito della “Cultura come Cura” nell’anno di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura è una grande opportunità per sensibilizzare la comunità sul tema della demenza. Grazie al sostegno che abbiamo ricevuto sul Bando di Fondazione Cariplo e delle Fondazioni di Comunità Bergamasca e Bresciana abbiamo potuto attivare una pluralità di azioni diverse con lo scopo di avviare la costruzione di una comunità dove i cittadini siano “preparati” a conoscere e sostenere le persone malate e le famiglie. L’obiettivo finale, a conclusione del progetto, è quello di aderire formalmente alla “Rete delle città amiche delle persone con demenza”. Ovvero città dove tutti, dai guidatori di autobus, gli esercenti, ai cittadini comuni, sono consapevoli che ci sono persone con demenza e sanno come relazionarsi: se conosco il problema magari se sono in coda al supermercato e la signora davanti a me non riesce a trovare il portafoglio invece di spazientirmi posso aiutarla.

Le Reti delle Città "dementia friendly" sono approdate in Italia nel 2016, grazie all'esperienza di Abbiategrasso. Il percorso di sensibilizzazione della comunità dura anni e richiede un impegno anche da parte dell’amministrazione comunale. Quello che stiamo cercando di fare è iniziare questo percorso, attraverso tante azioni che vanno da seminari divulgativi con vari attori della città, forze dell’ordine, parrocchie, scuole, l’apertura di Caffè Alzheimer. Ma anche iniziative rivolte ad un pubblico più eterogeneo, come questa nel centro commerciale, sono fondamentali perché intercettano persone di tutti i tipi che magari a quel problema non avevano mai pensato perché non lo avevano incontrato nella loro quotidianità. Per questa esperienza della realtà aumentata che abbiamo realizzato grazie alla collaborazione con il gruppo Korian, avevamo identificato luoghi come farmacie, scuole, università. Avevamo in realtà riflettuto anche sulla possibilità di posizionarci in una rete di supermercati ma ci eravamo fermati, convinti che un tema così poco “leggero” potesse essere vissuto come disincentivante per gli acquisti e quindi non apprezzato. Poi è arrivata questa bellissima proposta del centro commerciale “Le Rondinelle” che ha organizzato una campagna di informazione e sensibilizzazione sull’Alzheimer e l’abbiamo colta al volo. Assieme all’esperienza della realtà aumentata, verrà distribuito uno shopper con pieghevoli informativi sui servizi a disposizione delle persone affette da Alzheimer e i loro famigliari. È la prima volta che ci troviamo in un luogo di così grande passaggio e siamo molto curiosi delle reazioni delle persone».

Micol Vezzini, responsabile controllo qualità Korian, racconta che cosa vedranno le persone che indosseranno il visore: «nella prima parte del video ci si immerge nella quotidianità di una persona malata di Alzheimer. Un calzino dimenticato nel frigo, una stanza buia piena di rumori dove si prova una sensazione di disorientamento. La seconda parte, che abbiamo chiamato “La Casa che Cura”, è un percorso all’interno di un ambiente domestico, una casa tipo di una persona anziana. Accompagnati da una voce ci si muove di stanza in stanza e vengono illustrati gli elementi che riescono a essere di supporto e quelli che invece acuiscono il disorientamento, come uno specchio nel posto sbagliato, un colore delle pareti che crea ansia. Tutti gli ambienti sono stati ricreati: il salotto, la camera dal letto, il bagno e alla fine del percorso, con tantissimi esempi concreti, ogni stanza viene trasformata in una “stanza che cura” e le persone che lo vedono, perché il video è destinato ai caregiver, capiscono come approcciarsi e gli elementi e gli accorgimenti pratici da adottare nella gestione di una persona malata. Un ambiente favorevole è molto importante, anche gesti apparentemente banali come la presentazione del cibo a tavola. È un percorso lungo, che dura venti minuti, ma è uno strumento di supporto molto potente perché aiuta davvero a immedesimarsi nella realtà di una persona malata e per aiutare famiglie e care givers».

Torna #ioleggoperchéLAB-NIDI, l’iniziativa ideata per sostenere la lettura dei piccolissimi donando libri ai nidi in condizione di disagio, iscritti al programma. Con la sua seconda edizione, cresce e si rafforza il progetto pilota di #ioleggoperché dedicato ai più piccoli, organizzato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) in stretta collaborazione con Fondazione Cariplo. Tra gli obiettivi dell’iniziativa: avvicinare alla lettura la fascia dei bimbi da 0 a 3 anni, far crescere, insieme, cittadini consapevoli e nuovi lettori, verificare l’effettiva ricaduta dell’azione di inserimento dei libri nei nidi in termini di stimolo su educatori e genitori.

Quest’anno il progetto coinvolgerà 330 nidi (+ 35% rispetto allo scorso anno), selezionati nei contesti fragili della Lombardia e delle province piemontesi di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola (ambito di lavoro di Fondazione Cariplo). Ad oggi, nella città di Milano sono 36 i nidi iscritti al progetto e le strutture con essi gemellate, ma la lista è in aggiornamento continuo: l'elenco completo dei nidi, delle librerie aderenti e dei rispettivi gemellaggi verrà pubblicato in via definitiva dopo il 26 ottobre su www.ioleggoperche.it .

Di qui l’appello di AIE e Fondazione Cariplo lanciato nell’ambito di Hai visto un Re?, il festival della letteratura per bambini e ragazzi organizzato dall’Associazione LIM – Librerie Indipendenti Milano: “Fondazione Cariplo è impegnata in questo ambizioso progetto. La forza sta nel coinvolgimento di più persone possibili, la buona riuscita ci riguarda tutti –  ha dichiarato Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo –. Dobbiamo far crescere la consapevolezza dell’importanza della lettura anche nei bambini più piccoli. I promotori e gli esecutori dei progetti come questo possono fare molto, ma possono fare molto di più se il problema è sentito dalla comunità, che si mobilita. I bambini sono il nostro futuro: l’obiettivo di tutti è di aiutarli a crescere in un mondo che ha sovrabbondanza di informazioni, in un contesto in cui la comunicazione digitale è ormai alla portata di tutti; sappiamo quanto la lettura, con l’aiuto degli insegnanti e della famiglia, possa sviluppare una capacità critica e competenze nella comprensione a partire dai primi anni di età”.

Nella logica di sperimentazione di #ioleggoperchéLAB, AIE e Fondazione Cariplo guardano in particolare al territorio – dalle periferie urbane, alle città, alla provincia – come luogo di sviluppo per avvicinare sempre più i bambini alla lettura e fornire agli educatori strumenti formativi concreti.

I libri mancano negli asili nido – ha sottolineato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi –. Questo è ancora più vero nelle aree disagiate. Invitiamo per questo tutti i milanesi a prendersi cura dei più piccoli nelle strutture anche più lontane e meno conosciute della città, andando a donare non uno ma più libri per i nidi iscritti, recandosi dal 4 al 12 novembre nelle librerie milanesi gemellate e aderenti a #ioleggoperché nelle diverse zone di Milano. L’obiettivo è donare a tutti i nidi partecipanti, anche se lontani dal proprio quartiere, grazie alla capillarità della rete di librerie: questo permetterà di ampliare il raggio di raccolta e il numero di libri donati”.

Come tutte le scuole che si iscrivono sul sito www.ioleggoperche.it, anche i nidi selezionati potranno quindi partecipare alla campagna di donazioni nazionale nelle librerie gemellate dal 4 al 12 novembre. Per ciascuno dei nidi coinvolti si conferma, come per la scorsa edizione, una dotazione di dieci titoli, uguali per tutti, donati da AIE e Fondazione Cariplo e individuati dall’Osservatorio editoriale di Nati per Leggere, da utilizzare durante l'intero anno per sviluppare progetti di lettura con i più piccoli. Inoltre, anche quest’anno, nella pagina dedicata a #ioleggoperchéLAB-NIDI sulla piattaforma di #ioleggoperché, saranno disponibili da novembre e per tutti i nidi italiani nuovi video dedicati con spunti didattici e di formazione, a uso di genitori ed educatori, realizzati a cura dell’Osservatorio bibliografico Nati per Leggere, il programma di Associazione Culturale Pediatri, Associazione Italiana Biblioteche e Centro per la Salute del Bambino.

Per saperne di più: www.ioleggoperche.it

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Per la Giornata Europea delle Fondazioni 2023, ACRI, insieme alle fondazioni associate, fra cui Cariplo, ha promosso l’iniziativa Ci stiamo lavorando – Attiviamo le energie delle comunità su tutto il territorio nazionale. Il tema individuato quest’anno è l’inclusione lavorativa di soggetti “fragili” (persone con disabilità, giovani, donne, ex detenuti…), un impegno che coinvolge Fondazione Cariplo da anni. All’interno della attività filantropica, Fondazione Cariplo ha sempre considerato l’importanza di un lavoro dignitoso per il benessere delle persone. Il lavoro è dignità, inclusione, libertà, sviluppo, diritto, opportunità. Un’occupazione dignitosa garantisce libertà e benessere all’individuo, crescita e evoluzione.

Negli ultimi 5 anni, Fondazione Cariplo ha infatti indirizzato risorse per oltre 27 milioni di euro al sostegno di 160 progetti di inclusione lavorativa sul territorio lombardo e nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Ma il tema dell’inserimento lavorativo è da sempre tra i focus di Fondazione Cariplo.

Grazie ai progetti realizzati dagli enti partner della Fondazione oltre 15 mila persone in difficoltà hanno potuto trovare un’opportunità di inserimento lavorativo. Giovani che non studiano e non lavorano, i Neet, donne in fragilità economica e sociale, persone con disabilità, ex detenuti e molti altri- hanno potuto intraprendere percorsi lavorativi o formativi.

Il lavoro è uno dei pilastri fondamentali per la vita delle persone – osserva Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo – Per tutti, ma in maniera ancor più importante ciò vale per le persone più fragili: le donne sole, quelle vittime di violenza, le persone emarginate, quelle che sono portatrici di disabilità, i giovani che soffrono di isolamento sociale, che non studiano e non lavorano. Sono solo alcune delle persone a cui da sempre si rivolge l’azione di Fondazione Cariplo. Negli ultimi 5 anni, oltre 15mila soggetti sono stati aiutati nel seguire un percorso di inserimento lavorativo. In questa attività, è fondamentale l’opera degli enti non profit che promuovono i progetti e che accolgono le persone che hanno bisogno di un’assistenza più ampia di cui il lavoro è solo un importante aspetto, spesso non l’unico”.

La Giornata Europea delle Fondazioni è un’iniziativa nata in seno al network europeo delle associazioni nazionali di fondazioni (Dafne) – oggi confluito in Philea – che ha l’obiettivo di rendere riconoscibile a livello comunitario il ruolo e l’operato delle Fondazioni che, insieme al mondo del volontariato e del Terzo Settore, concorrono ad alimentare e innovare il welfare e la cultura in tutta Europa. Un dato su tutti: la filantropia organizzata di cui le fondazioni di origine bancaria sono un player importante muove in Italia risorse per oltre 1 miliardo di euro ogni anno.

Fondazione Cariplo è una delle più importanti fondazioni erogative in Europa e ha aderito alla iniziativa promossa in Italia da ACRI lanciando una campagna di comunicazione in sensibilizzazione sul tema che verrà diffusa su treni, in metropolitane, nei cinema e in altri spazi messi a disposizione.

Fondazione Cariplo è impegnata nell’allargare i confini, per arrivare alle persone più fragili: la cosa più difficile è ingaggiare e motivare chi è convinto di non avere speranze, e spesso sono giovani che non vedono una via verso il futuro. Il lavoro non è quindi solo una fonte di reddito, pur necessaria. È molto di più. E la partnership tra Fondazione Cariplo, le altre fondazioni di origine bancaria in Italia e il Terzo Settore serve proprio a rafforzare le comunità, perché possano rispondere a questo bisogno”.

L’impegno di Fondazione Cariplo fin dall’insediamento dei nuovi organi a maggio è stato improntato al confronto con le grandi fondazioni che a livello internazionale si occupano dei problemi emergenti, tra questi certamente le povertà. L’inserimento lavorativo per le persone più fragili su cui si concentra l’attività di Fondazione Cariplo è un ambito importante che contribuisce a ridare dignità alle persone e a renderle autonome.

Un progetto simbolo: FAMILY WORK Km Zero

Tra i molti progetti sostenuti da Fondazione Cariplo, Family Work KM Zero che rientra nel più ampio programma QuBì contro la povertà infantile, e mira all'inserimento nel mercato del lavoro di mamme, ma anche papà, con profili professionali di livello medio-basso, in difficoltà economica e sociale e con figli minori a carico. donne progetto KM0Da donne e madri senza un impiego, assorbite totalmente dalla cura dei figli, a lavoratrici con un futuro di emancipazione economica e sociale. Sono storie di riscatto quelle di Asma, Basma e Valentina, protagoniste dell'iniziativa, tre madri che non avevano fino a qualche tempo fa la possibilità di lavorare perché dedite alla cura dei propri figli, una condizione comune a quella di moltissime donne in Italia; secondo il rapporto “Le equilibriste – La maternità in Italia – 2023 di Save The Childrenil 71,8 per cento delle persone che si sono dimesse nel 2021 sono donne.

7 dimissioni su 10 riguardano donne che non possono conciliare la cura dei figli con il lavoro. È da questo scenario che arrivano le storie di Asma, Basma e Valentina. Su un campione di donne di età compresa tra i 18 e i 49 anni che hanno vissuto la maternità, a distanza di tre mesi dalla nascita del figlio più piccolo, il 44% permane nello stato di attività lavorativa, il 32% in quello di inattività o disoccupazione, mentre il 18% dichiara di non lavorare più. Tra le motivazioni dell’abbandono del lavoro, nel 65% dei casi ci sono le difficoltà di conciliazione del lavoro con la cura dei figli, suddivise tra le difficoltà connesse alla mancanza di servizi sociali (44 per cento) e le problematiche legate alla possibilità di organizzare il lavoro in azienda (22 %).

Le storie di Valentina, Asma e Basma appartengono a un campione ancora più fragile, fotografato dai dati: quello di chi abita a Milano – città fra le più care d’Italia – che non ha nessuna possibilità di delegare le proprie responsabilità di cura ai servizi di welfare, proprio perché disoccupate e dunque senza i requisiti che permetterebbero loro di rientrare nelle graduatorie.

Grazie al progetto Family Work che agevola e crea occasioni di formazione e di impiego nel quartiere di residenza di mamme e papà, aiutandoli a conciliare gli impegni di lavoro con il tempo per i figli, Valentina, Asma e Basma hanno potuto ricevere ascolto e sostegno, per poi mettersi alla prova in una nuova occupazione.

Torna a Bergamo dal 27 al 29 settembre ArtLab. Territori, Cultura, Innovazione – la piattaforma dedicata all'innovazione delle politiche, dei programmi e delle pratiche culturali, promossa da Fondazione Fitzcarraldo in partnership con una rete di oltre 40 enti e soggetti pubblico privati nazionali e internazionali.
Tappa resa possibile grazie al sostegno di Fondazione Cariplo e del Comune di Bergamo e a due importanti realtà del territorio: il TTB – Teatro tascabile di Bergamo, centro culturale e di ricerca e la nuova Daste Bergamo, progetto di rigenerazione urbana della città. L’evento si preannuncia come una preziosa occasione di confronto e riflessione sulle tematiche che plasmeranno il futuro del settore culturale italiano con uno sguardo al contesto europeo e internazionale.

ArtLab affronterà il tema degli investimenti da diverse prospettive: dalle eredità generate dalle Capitali della Cultura Italiane e Europee agli investimenti filantropici, alle forme di intervento pubblico private.
Mercoledì 27 settembre l’evento si apre con un focus dedicato alle Capitali: il primo panel Investire sulla cultura per il futuro: l’eredità delle Capitali della Cultura è dedicato alle Capitali Italiane ed Europee e alla loro possibile eredità per le comunità e territori. Quattro sindaci italiani e due europei – che hanno lavorato o stanno lavorando alle legacy delle loro città come Capitali – si confronteranno tra quello che è appena stato e quello che sarà nello sviluppo di strategie e programmi culturali capaci di generare impatti a lungo termine.

Nell’incontro Le Fondazioni  del  territorio  per  Bergamo  e  Brescia,  oltre la Capitale Italiana della Cultura  2023 con Fondazione Cariplo e le due Fondazioni di Comunità Bergamasca e Bresciana continueremo a immaginare quale sarà l’eredità dell’esperienza in atto per le comunità e i territori.
ArtLab è sostenuto ormai da quasi un decennio da Fondazione Cariplo – racconta Gianpietro Benigni, membro della Commissione Centrale di Beneficenza di Cariplo – che ne riconosce l’importanza per l’intero settore  culturale  italiano. Il contributo è stato consolidato per il 2023, anche alla luce della presenza sul medesimo territorio della manifestazione Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura; la sinergia tra i due eventi risulta infatti una preziosa congiunzione degna di essere valorizzata.
Per partecipare alla buona riuscita della Capitale Italiana della Cultura 2023 e arricchirne il palinsesto, in collaborazione con le Fondazioni di Comunità Bergamasca e Bresciana, Fondazione Cariplo ha pubblicato nel 2022 un bando volto al sostegno di iniziative culturali diffuse, di qualità e capaci di incoraggiare il protagonismo attivo dei cittadini, con particolare attenzione alle persone con minori opportunità o che risiedono nelle aree marginali del territorio e geograficamente più distanti dai due comuni capoluogo. Il bando ha visto la candidatura di 200 proposte, di cui 92 sono state selezionate e sostenute, per un ammontare complessivo pari a 3,5 milioni di euro. Come anche l’anno passato, ArtLab dedicherà un momento specifico di approfondimento alla Capitale Italiana della Cultura e in particolare alla virtuosa collaborazione che gli enti pubblici e le fondazioni del territorio hanno saputo sviluppare in occasione di un evento così complesso e articolato.

Venerdì 29 settembre, il panel Cross-border collaboration amongst European Foundations for a stronger artistic and cultural sector, a cura di Philea – Philanthropy Europe Association, allarga lo sguardo al panorama europeo con la presentazione di un report (64 organizzazioni di 17 Paesi) sugli impatti dei finanziamenti in arte e cultura delle fondazioni filantropiche EU, a testimonianza del loro ruolo chiave nel rafforzamento delle imprese culturali e creative.

Tutti gli appuntamenti sono disponibili nel programma, consultabile qui e si svolgeranno in presenza, con la possibilità di seguirne alcuni in streaming sul sito istituzionale di ArtLab.
La partecipazione a tutti gli eventi è gratuita e su iscrizione.

campagna inclusione lavorativaDal 25 settembre al 1° ottobre, in occasione dell’undicesima Giornata Europea delle Fondazioni, Acri e Assifero, con le Fondazioni associate, fra cui Fondazione Cariplo, promuovono “Ci stiamo lavorando. Attiviamo le energie delle comunità”: un’iniziativa che coinvolge oltre 100 progetti di inclusione lavorativa promossi o sostenuti dalle Fondazioni in tutta Italia. L’iniziativa ha ricevuto il Patrocinio Rai Per la Sostenibilità ESG.

L’obiettivo è richiamare l’attenzione sulle tante iniziative diffuse nel Paese che mettono al centro il lavoro quale chiave per favorire l’autodeterminazione e l’inclusione sociale. Si tratta di progetti che favoriscono l’inserimento nel mondo del lavoro di persone in condizione di fragilità (neet, donne, persone con disabilità, detenuti, migranti) e che affiancano giovani imprenditori nell’apertura di start-up e imprese sociali. L’elenco completo è sul sito www.cistiamolavorando.it.

Si tratta di una grande varietà di interventi: ristoranti, spazi di agricoltura sociale, ostelli e luoghi di accoglienza, in cui lavorano persone con disabilità, migranti ed ex detenuti; laboratori di artigianato e sartorie, che coinvolgono donne in condizioni di fragilità o vittime di violenza; corsi di formazione e percorsi di tutoraggio per giovani che vogliono avviare nuove attività imprenditoriali. A questi si aggiungono i nuovi percorsi di formazione, dedicati a giovani donne e neet, che si concentrano sul tema delle competenze digitali, nell’ambito delle iniziative del Fondo per la Repubblica Digitale. Si stima che, ogni anno, le Fondazioni destinino complessivamente circa 50 milioni di euro a iniziative volte a favorire l'inclusione lavorativa, coinvolgendo oltre 30mila persone.

Il tasso di disoccupazione oggi in Italia (15-64 anni) è al 7,6%, quello di inattività – relativo alle persone che hanno smesso di cercare lavoro – è il 33,5%; questi dati relativi alle donne sono rispettivamente 8,7% e 42,7%. La disoccupazione giovanile (15-24 anni) è al 22,1%. Nel Mezzogiorno i dati sono tutti peggiori: disoccupazione 13,9%, inattività 44,2%, femminile 16,1%, giovanile 35% (Istat, giugno 2023).

In questo scenario si innesta la frontiera dell’inclusione lavorativa, che riguarda tutti coloro che hanno difficoltà a entrare nel mondo del lavoro: le persone in condizione di fragilità, i giovani, le donne… In questo campo il nostro Paese è stato pioniere ed è ancora ricchissimo di esperienze diffuse e capillari, realizzate dalle organizzazioni del Terzo settore. Queste iniziative, in gran parte accompagnate o sostenute dalle Fondazioni, costituiscono sperimentazioni innovative, sostenibili e replicabili. Si tratta di un patrimonio prezioso da valorizzare che può ispirare politiche ampie e durature. “Ci stiamo lavorando” ha l’obiettivo di contribuire ad accendere una luce su alcune di queste esperienze e sul loro grande valore per il nostro Paese.

"Ci stiamo lavorando" si tiene dal 25 settembre al 1° ottobre, con incontri, spettacoli e laboratori in tutta Italia. Mercoledì 27 settembre, alle 10,30, la Viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, interverrà, insieme ai presidenti di Acri e di Assifero, Francesco Profumo e Stefania Mancini, a un incontro di presentazione di 5 dei progetti che partecipano alla campagna nazionale. L’evento si potrà seguire in diretta streaming su www.cistiamolavorando.it.

Francesco Profumo, presidente di Acri: «Le Fondazioni sono al fianco di chi nel Paese lavora per offrire nuove opportunità a chi non le ha mai avute, a chi vuole rendere realtà delle buone idee e a chi ha bisogno di una spinta per ripartire. Giovani, competenze e inclusione sono le parole chiave dell’agire delle Fondazioni in questo campo. Nella Giornata Europea delle Fondazioni vogliamo contribuire ad accendere una luce su questo tema, cruciale per lo sviluppo sostenibile del Paese. È un processo che non si conclude, ci stiamo lavorando, siamo aperti ad alleanze con tutti gli attori pubblici e privati, che vogliono attivare tutte le energie delle comunità. Perché ancora troppi cittadini sono esclusi dal lavoro, una forma di autodeterminazione e di inclusione che la Costituzione italiana richiama sin dal suo primo articolo».

Stefania Mancini, Presidente di Assifero: «Le fondazioni ed enti filantropici del nostro Paese ascoltano i territori, le comunità, il grido dei più deboli per dar loro voce: al centro del loro operare vi sono gli individui i cui i diritti sono negati e che vivono ai margini. Mettere al centro dell’XI Giornata Europea delle Fondazioni il tema dell’inclusione lavorativa è più che mai fondamentale. È un’occasione per gettare la luce su tutti quei processi e iniziative promosse dagli enti filantropici italiani che vedono nel lavoro un mezzo, non un fine, in grado di restituire e promuovere la dignità delle persone e affermarne la propria autodeterminazione. Le sfide che oggi affrontiamo sono molteplici e interconnesse: solo attraverso la collaborazione e l'impegno condiviso possiamo costruire un futuro in cui nessuno sia lasciato indietro e in cui ognuno abbia la possibilità di sentirsi parte della società e contribuire al suo progresso attivo».

Ci stiamo lavorando. Attiviamo le energie delle comunità è un evento promosso da Acri e Assifero con le Fondazioni associate con il Patrocinio Rai Per la Sostenibilità ESG.
Per info: 
www.cistiamolavorando.it

 

Intesa Sanpaolo apre al pubblico dal 21 settembre 2023 al 18 febbraio 2024 alle Gallerie d’Italia – Torino la mostra “LUCA LOCATELLI. THE CIRCLE. Soluzioni per un futuro possibile” a cura di Elisa Medde, realizzata col supporto specialistico della Ellen MacArthur Foundation – la maggiore fondazione al mondo impegnata a sostenere la Circular Economy e di cui Intesa Sanpaolo è dal 2015 l'unica istituzione finanziaria con il ruolo di Strategic partner – e con la collaborazione della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cariplo.

Luca Locatelli (Pavia, 1971) ha vinto nel 2020 il primo premio del prestigioso World Press Photo nella sezione Environment Stories e ha passato molti anni a documentare e ricercare le esperienze più significative nell’ambito della “economia circolare”. Su commissione di Intesa Sanpaolo il fotografo italiano ha viaggiato negli ultimi due anni attraverso l’Europa alla ricerca di pratiche e storie emblematiche e replicabili che aprissero il dibattito sulla transizione ecologica e sullo stato del pianeta.

Il risultato di questa ricerca viene mostrato in anteprima mondiale a Torino nella mostra “Luca Locatelli. The Circle”, che intende esplorare il nuovo paradigma di sviluppo promosso e sostenuto dall’Unione Europea in una prospettiva di crescita economica sostenibile.

Il percorso espositivo, con circa 70 opere tra fotografie e contributi video, offre un viaggio attraverso l’Europa della sperimentazione e dell’avanzamento industriale sostenibile, toccando temi come la geotermia, il riciclo tessile, la riconversione di aree industriali dismesse, l’alimentazione. Diciotto storie che raccontano esperienze reali di Nature Based Solutions in Austria, Francia, Germania, Islanda, Norvegia, Romania, Slovenia, Spagna, Svizzera e in Italia, con progetti in Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto, azioni intraprese per proteggere, sostenere e ripristinare gli ecosistemi naturali, che quando applicate ai modelli industriali e produttivi hanno la potenzialità di innescare quella trasformazione culturale necessaria per cambiare il corso delle cose.

Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo: “Ci sono diversi modi per promuovere una necessaria cultura dell’economia circolare, per arrivare alle persone allargando i confini su questo importante tema, affinché abbiamo sempre più consapevolezza di come il nostro sistema possa innervarsi di un circuito virtuoso.

La mostra che apre alle Gallerie d’Italia di Torino è uno di questi; puntando sullo stupore e la bellezza che la fotografia può regalare. Raccoglieremo il testimone e, nei prossimi mesi, daremo continuità a questo progetto portandolo a Milano. Prosegue inoltre la nostra l’attività sul campo, con il sostegno da parte di Fondazione Cariplo ai progetti di economia circolare: quelli che puntano sulla ricerca d’avanguardia per aprire nuove strade in questa direzione e mettere a sistema le competenze scientifiche e tecniche, la chimica, la fisica, le biotecnologie, l'agricoltura e i rifiuti cercando di migliorare la qualità di suoli, dell'aria e dell'acqua, incrociando le innovazioni con i grandi problemi ambientali e sociali, trasformandoli in un'opportunità enorme che il Paese non può perdere; quelli realizzati con iniziative come Plastic Challenge, per identificare nuovi modelli di progettazione che rendano il riutilizzo, la riparazione e il riciclo possibili, facili e convenienti; quelli di innovazione che coinvolgono le aziende realizzati all’interno del Circular Economy Lab, promosso con Intesa Sanpaolo e Cariplo Factory; e quelli che agiscono direttamente sui bisogni primari delle persone, come la raccolta dei generi alimentari che rischierebbero di essere sprecati e possono invece essere distribuiti alle famiglie in difficoltà: il progetto Qu.Bì e la Food Policy di Milano operano per la sussistenza di chi ha poco o nulla”.

Le immagini di Locatelli raccontano di esperienze e realtà in cui altissima ingegneria, artigianato e sapienza ancestrale procedono di pari passo per creare uno spazio in cui la natura torni al centro, in cui la conoscenza e la sapienza umana si pongono al servizio delle forze ambientali per poter beneficiare della loro potenza, senza cercare di addomesticarle e imprigionarle. Soluzioni che più di tutte le altre offrono le maggiori possibilità di riuscita, che mostrano come la tecnologia più avveniristica e l’intuizione dell’autoproduzione possano entrambe contribuire allo stesso scopo ovvero la chiusura del cerchio, la possibilità di un sistema perpetuo, la possibilità di una riuscita. Le fotografie sono accompagnate da opere di data visualization statiche (infografiche) e da opere interattive realizzate per Intesa Sanpaolo da Federica Fragapane, information designer i cui progetti sono stati recentemente acquisiti dal MoMA nella sua collezione permanente.

Grazie alla collaborazione della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cariplo verranno portate estensioni della mostra negli spazi pubblici e nelle periferie delle città di Torino e Milano e saranno organizzati approfondimenti sui temi legati alla Circular Economy. La Fondazione Compagnia di San Paolo sostiene inoltre l’implementazione dell'app interattiva “Aworld” dell’Onu per avvicinare i cittadini al tema della sostenibilità ambientale attraverso piccoli gesti quotidiani.

Attorno all’esposizione verrà realizzato un ricco palinsesto di eventi con personalità del mondo della cultura nell’ambito del public program #INSIDE che affianca le proposte espositive del museo.

Info: http://www.gallerieditalia.com, torino@gallerieditalia.com, Numero Verde 800.167619

Trentadue progetti finanziati sul bando congiunto dedicato alla ricerca che ha unito Fondazione Cariplo, Fondazione Umberto Veronesi ETS e Regione Lombardia nell’iniziativa “Covid-19: insieme per la ricerca di tutti”. Risorse ingenti pari a 10,5 milioni di euro che hanno portato allo sviluppo di progetti e risultati importanti. Il bando, pubblicato nel 2020 come risposta immediata al diffondersi della pandemia Covid-19, a sostegno della ricerca scientifica e come contributo nella risposta all’emergenza sanitaria, ha riscosso interesse da parte di tutte le eccellenze del mondo lombardo della ricerca – pubbliche e private – e da importanti organismi di ricerca extra-lombardi.

Quattro gli ambiti di interesse privilegiati:

  1. studi di virologia, per comprendere la basi biologiche della malattia, lo sviluppo di varianti virali attuali e/o future e indagare il loro rapporto con l’ospite;
  2. lo sviluppo di terapie e di procedure per affrontare le epidemie di coronavirus;
  3. l’implementazione di studi di popolazione per valutare le basi biologiche delle diverse risposte immunitarie in diversi individui;
  4. studio delle cause di insorgenza, di contagio e di analisi delle risposte immunologiche in individui fragili e/o con patologie pregresse nelle diverse fasce d’età, ad esempio anziani, individui affetti da immunodeficienze o stati di immunosoppressione, patologie croniche o neoplasie.

"Di fronte all'emergenza ci siamo subito mobilitati e abbiamo lavorato insieme per fornire risposte al nostro territorio fortemente colpito dalla pandemia. Speriamo di non rivivere più una situazione così drammatica ma sicuramente ora siamo più preparati e la comunità scientifica ha migliorato la conoscenza del virus" – ha dichiarato Enrico Lironi, membro del Consiglio di amministrazione di Fondazione Cariplo

"Abbiamo deciso di scendere in campo attivamente nella lotta contro il Coronavirus, con questo importante finanziamento, con l’obiettivo di sviluppare nuove misure di protezione per le persone più a rischio di complicazioni gravi, per implementare protocolli terapeutici e innovativi e determinare i reali tassi di letalità e diffusione del virus. I risultati ottenuti dalle ricerche hanno ad oggi evidenziato che vi possono essere ricadute efficaci non solo per il virus SARS-CoV-2, ma anche per molte altre malattie infettive e inoltre sarà possibile favorire una migliore comunicazione integrata tra ospedali e medici di medicina generale. Siamo molto soddisfatti che due eccellenze come Fondazione Veronesi e Fondazione Cariplo si siano attivate in brevissimo tempo per la creazione del bando e l’assegnazione dei finanziamenti a disposizione in un momento di grande emergenza sanitaria globale” – ha affermato Chiara Tonelli, Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione Umberto Veronesi ETS e Professore Emerito di Genetica presso l’Università degli Studi di Milano.

Contributi concessi a fondo perduto, variano da progetto a progetto: si parte da un minimo di circa 100.000 euro per arrivare ad oltre 770.000 euro.

I risultati

Dei 32 progetti, 15 riguardano la ricerca fondamentale. L’obiettivo prioritario è progredire nella conoscenza del SARS-CoV-2 e della più ampia famiglia dei Coronavirus. Un lavoro importante, utile anche nel lungo periodo, per esempio per affrontare eventuali pandemie o per conoscere meglio i virus SARS. Come è avvenuto il salto di specie? Come reagisce il nostro sistema immunitario all’infezione e perché le risposte sono così differenziate tra paziente e paziente? Sono solo alcune delle domande a cui hanno dato risposta i progetti finanziati da Fondazione Cariplo e Fondazione Umberto Veronesi ETS: 7 studi dedicati alle cause di insorgenza, di contagio e di analisi delle risposte immunitarie in pazienti fragili o con patologie pregresse; 4 studi di virologia; 2 progetti per lo sviluppo di terapie e procedure e 2 studi di popolazione. A condurre gli studi, 15 capofila affiancati da 30 partner: IRCCS, Ospedali, Università, Fondazioni e Istituti di ricerca.

La linea di ricerca coordinata dalla ASST di Lecco, insieme alla ASST Rhodense Presidi di Rho e Garbagnate, alla ASST FBF Sacco, al Policlinico San Matteo di Pavia, alla ASST Melegnano e della Martesana, alla ASST Lodi e all’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, ha messo a punto un importante protocollo di gestione integrata ospedale- territorio per la gestione più efficiente dei pazienti affetti da Covid-19.

Il progetto ha posto le basi per una riorganizzazione della medicina territoriale per la gestione domiciliare di pazienti con Covid a basso rischio, favorendo una comunicazione integrata tra ospedali e medici di medicina generale, elaborando anche criteri diagnostici obiettivi per la stratificazione dei pazienti in classi di rischio. Questo modello potrà essere di grande utilità per migliorare il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale, che presenta elementi di sofferenza, e potrebbe essere applicato anche ad altre patologie croniche, replicando il modello.

Un altro progetto, condotto presso l’Istituto Clinico Humanitas con la collaborazione dell’Università del Piemonte Orientale, ha identificato un meccanismo con cui SARS-CoV-2 può causare danni cardiaci anche mesi dopo la risoluzione dell’infezione virale, contribuendo alla sindrome del long-covid. I ricercatori hanno identificato in alcuni pazienti la presenza di autoanticorpi diretti contro le cellule cardiache anche a distanza di settimane dall’infezione. Questi anticorpi sono prodotti da cellule immunitarie dirette contro i tessuti, probabilmente per perdita di tolleranza immunologica: l’incontro con il virus spegne “il freno” che, in condizioni normali, impedisce loro di attaccare l’organismo. Questi risultati contribuiscono a dimostrare il ruolo determinante dell’immunità nelle malattie cardiache e l’efficacia dimostrata da alcuni farmaci immunomodulanti nel trattamento dei pazienti con Covid-19.

Il progetto coordinato dalla Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico in partenariato con l’Università degli Studi di Milano e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" ha dimostrato che un intervento di tele-psicoterapia per i pazienti COVID-19 e i loro familiari basato sulle teorie costruttiviste ed ermeneutico-fenomenologiche è stato altamente fattibile, come indicato da un tasso di completamento dell'82% di tutti i partecipanti idonei contattati. I risultati relativi all'efficacia preliminare indicano che, a livello di gruppo, la tele-psicoterapia breve a distanza ha ridotto significativamente di almeno il 10% l'ansia, la depressione, i sintomi post-traumatici e i disturbi del sonno, oltre a migliorare il benessere psicofisico generale nonostante l'elevato grado di eterogeneità clinica interindividuale ha determinato profili distinti di risposta al trattamento.

Il progetto condotto dall’Associazione Trapiantami Un Sorriso – Pavia per i trapianti, in collaborazione con la Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo e la Fondazione Istituto di Ricerca in Biomedicina, ha rivelato che i pazienti immunocompromessi sono in grado di sviluppare una risposta immunitaria simile a quella dei soggetti immunocompetenti e che la vaccinazione dopo una precedente infezione da SARS-CoV-2 sviluppa risposte immuni maggiori e più durature rispetto ai soggetti senza pregressa infezione. Lo studio ha inoltre evidenziato che il 20% delle infezioni gravi è riconducibile ad una predisposizione genetica che causa difetti nella risposta protettiva.

L’indagine condotta dal PTP Science Park in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano; Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna "Bruno Ubertini" circa il ruolo degli animali domestici come carrier passivi del virus ha rivelato l’assenza di maggiori rischi di infezione per i proprietari di cani e gatti.

Alla ricerca industriale e sviluppo sperimentale (Linea 2) sono invece dedicati i 12 progetti finanziati da Regione Lombardia con 4 milioni di euro (risorse POR FESR 2014-2020). Si tratta di progetti che hanno permesso di realizzare test e tamponi sempre più precisi e rapidi, o ancora dispositivi portatili per rilevare su qualsiasi superficie il virus Covid-19; studiare l’efficacia dei farmaci e mettere le basi per individuare nuove terapie; aumentare la capacità di diagnosi e prevenzione tramite l’intelligenza artificiale; attivare percorsi innovativi di assistenza domiciliare per i pazienti fragili affetti da Covid-19, riducendo il carico sugli ospedali (virtual hospital). I 12 progetti selezionati (su un totale di 75 presentati) coinvolgono 17 imprese e 32 organismi di ricerca, e attiveranno così investimenti complessivi per 8,5 milioni di euro.

Nel palinsesto di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, nell’ambito di “La cultura come cura” il ponte che unisce le province di Brescia e Bergamo, diventa il luogo ideale per la costruzione di un “ponte” simbolico verso il mondo della disabilità.

Un’iniziativa promossa dalla cooperativa sociale "Il Germoglio" di Iseo (BS), in collaborazione con la cooperativa sociale "Il Battello" di Sarnico (BG) e sostenuta all’interno del bando di 3,5 milioni di euro: CAPITALE DELLA CULTURA 2023 Fondazione Cariplo e le Fondazioni delle Comunità Bergamasca e Bresciana insieme per il territorio”.

Durante il flash-mob a cui prenderanno parte attivamente gli ospiti delle due cooperative “Il Germoglio” e “Il Battello” ogni partecipante riceverà in dono un opuscolo 7 parole chiave, 7 frasi, suoni, colori, simboli o disegni che daranno voce ai bisogni spesso taciuti degli ospiti della cooperativa, un gesto che aiuterà e persone ad avvicinarsi al mondo della disabilità. L’opuscolo è frutto del lavoro biennale degli educatori e formatori che hanno fatto da tramite alle emozioni degli ospiti e del mondo esterno.

Inoltre, durante il flash mob, verranno letti i testi elaborati durante il percorso di formazione degli operatori. A dar voce alle emozioni degli ospiti saranno due interpreti speciali: Camilla Filippi, attrice, scrittrice, regista e fotografa nata a Brescia. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo, intitolato "La sorella sbagliata," edito da Harper-Collins-Italia, che affronta il tema della disabilità – e Francesca Marsetti, Francichef – bergamasca di nascita e bresciana di adozione. Ogni giorno, alle 12.00, entra nelle case degli italiani nel programma condotto da Antonella Clerici.

In apertura e chiusura del flash mob è prevista una performance musicale in collaborazione con i conservatori "Luca Marenzio" di Brescia e di Darfo Boario Terme e "Gaetano Donizzetti" di Bergamo.

In contemporanea sul ponte Paratico/Sarnico, sarà possibile inoltre ammirare i 66 volti – tanti quanti i 66 chilometri che percorrono il lago d’Iseo – degli ospiti delle cooperative sociali “Il Germoglio” di Iseo e “Il Battello” di Sarnico. Le fotografie, realizzate da Pietro Arrigoni nel corso di un lavoro di residenza durato due anni all’interno degli spazi delle due cooperative, invitano lo spettatore a superare le barriere mentali e a guardare la disabilità con occhi nuovi.

Lo stesso giorno sarà possibile visitare anche l’esposizione fotografica, allestita presso il negozio di Sarnico della Cooperativa Sociale «Il Battello (Via Buelli, 10/A) aperto dalle 15.00 alle 19.30.

Le emozioni di chi attraversa «Il Ponte delle Parole» saranno poi raccolte nel podcast prodotto e realizzato durante l’evento dagli alunni della scuola secondaria di primo grado di Sarnico: «Posizionarsi sul ponte significa vivere una sospensione che crea leggerezza da un lato e forza lo sguardo nell'osservare chi si avvicina», spiega il direttore artistico Pietro Arrigoni: «Il timore del ponte è simile al timore della disabilità; la commistione fra parole, illustrazione, fotografia e suono è un modo per raccontare e aiutare a riflettere per superare queste paure»

Clelia Marini è la presidente della cooperativa Il Germoglio: «Quando abbiamo saputo della scelta di Brescia e Bergamo come capitale della cultura, ci siamo detti che dovevamo assolutamente esserci per riuscire a cambiare la modalità di sentire e vivere la disabilità Nell’immaginario collettivo i portatori di disabilità sono persone che fruiscono di cura e naturalmente è anche così. Però è anche l’inverso: perché occuparsi di disabilità è portare cura alla società. Il fatto di mettersi a disposizione della comunità è un valore e passa attraverso la cura e il contatto con le persone con fragilità.

Noi siamo collocati territorialmente sul confine perché la nostra sede è a Paratico proprio sul confine con la provincia di Bergamo e per realizzare questo progetto siamo entrati in contatto con una altra realtà come la nostra nell’altra sponda la cooperativa, la cooperativa “Il battello”. Abbiamo iniziato insieme un percorso che ha coinvolto anche le scuole perché i ragazzi sono il nostro futuro e da loro deve partire il cambiamento. In particolare, i ragazzi della scuola media di Sarnico hanno preso parte a una lunga preparazione per potersi approcciare ai nostri ospiti che hanno disabilità importanti e ora gli studenti saranno fisicamente con noi sul ponte durante il flash mob.

Gli educatori hanno lavorato a un percorso di formazione di 80 ore insieme agli ospiti della cooperativa che ha compreso fumettistica, narrativa fotografica, sul suono, danza terapia: l’obiettivo era quello di arrivare a sette parole chiave che potessero identificare sogni e bisogni dei nostri ragazzi e che ci auguriamo possano essere uno stimolo per aprire una riflessione in tutte le persone che incroceremo sul ponte.Questo opuscolo è il nostro tesoro, una delle parole è “Interpretarsi” perché molti dei nostri ospiti, che hanno disabilità molto gravi, non sanno esprimersi e hanno sempre bisogno di qualcuno che lo faccia per loro».

Francesca Marsetti “Francichef” ha aderito subito con entusiasmo al progetto: «Dico sempre scherzando che sono l’emblema dell’unione di Brescia e Bergamo perché sono di Grumello quindi bergamasca ma da vent’anni vivo a Clusane, dunque sono bresciana d’adozione, e sono piccolina come il ponte di Paratico, posso dire che chiudo il cerchio. Sono felice di partecipare, non ci ho pensato un attimo prima di dire di sì quando gli organizzatori me lo hanno chiesto, la notorietà è un privilegio se può servire ad attirare persone su un tema così importante. E in questo caso per sensibilizzare le persone, per aprirsi al mondo della disabilità, magari a essere meno concentrati solo su sè stessi.

Durante il flash mob leggerò le frasi che aiuteranno a capire il significato delle sette parole. Sono un po’ spaventata perché c’è grande segretezza e non conosco ancora le parole, ma io sono dislessica e spero che me le mandino un po’ prima! In tv i colleghi lo sanno e ci organizziamo prima, non vorrei fare pasticci proprio sul ponte!»

E sul “Ponte delle parole” si esprime anche il Ministro per le Disabilità Onorevole Alessandra Locatelli, che ha patrocinato l’iniziativa: «sono questi momenti preziosi che contribuiscono a tenere alta l’attenzione sulle fragilità e sull’importanza, nel particolare momento storico di transizione che viviamo, di mettere in campo azioni concrete e condivise, per garantire ad ogni persona una vita piena, dignitosa e partecipata».

Il programma completo è su www.ilpontedelleparole.it

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