BIG (Borgo Intergenerazionale Greco) è un progetto di rigenerazione urbana che ha recuperato la storica Cascina Conti di Greco con 25 minialloggi, spazi e servizi condivisi. Offre abitazioni di qualità a basso costo* per giovani, studenti e lavoratori, genitori singoli con bambini, anziani autonomi. BIG è anche un servizio innovativo di accoglienza che facilita la collaborazione tra persone di diversa età, con bisogni differenti in relazione con il quartiere e la città. I giovani sono chiamati a “donare” 10 ore di volontariato per realizzare azioni di mutuo aiuto interno alla struttura di BiG e/o azioni di volontariato civico in collaborazione con le realtà del quartiere di Greco. ABCittà società cooperativa sociale è il gestore sociale di BiG e, grazie a una equipe multidisciplinare, si occupa del servizio residenziale, dell’accompagnamento sociale e della facilitazione all’intergenerazionalità.

BIG è un progetto sostenuto con 315.000 euro da Fondazione Cariplo nel bando Housing Sociale per persone fragili (bando senza scadenza), un bando nato dalla consapevolezza che la casa e l’abitare sono dimensioni fondamentali per la qualità della vita di ognuno di noi e lo sono ancora di più per le persone che affrontano una particolare fragilità, come chi sta cercando di riconquistare una piena autonomia (per esempio dopo percorsi di accoglienza protetti o partendo da condizioni di forte marginalità), chi vuole sperimentare le proprie possibilità di vita indipendente, o chi invece sta perdendo progressivamente la propria autosufficienza (una quota crescente di persone anziane) o ancora chi ha un’esigenza alloggiativa temporanea e vincoli di reddito). Attraverso questo Bando Fondazione Cariplo sceglie quindi di sostenere, con contributi a fondo perduto, l’avvio di nuovi interventi di abitare sociale, promossi da soggetti non-profit, capaci di rivolgersi in modo mirato alle categorie sociali più bisognose e di mobilitare e catalizzare risorse locali altrimenti non disponibili.

 

Le storie

Giacomo Galimberti, 25 anni: BIG mi ha permesso di sperimentare

"Sono arrivato a Big inizialmente spinto solo dal desiderio di iniziare a vivere da solo. Ero in una fase della vita in cui stavo cercando di capire che cosa volevo fare: avevo appena lasciato la facoltà di fisica e con i miei piccoli lavoretti non avrei mai potuto pagarmi un affitto a prezzi di mercato. Ho fatto il colloquio con i gestori di BIG in una giornata di sole, il contesto mi è piaciuto subito e nell’appartamento c’erano già i mobili, era perfetto per me: non avrei potuto nemmeno immaginare che per 600 euro comprensivi di elettricità e riscaldamento esistesse a Milano un appartamento così bello. Tre giorni dopo all’accettazione della domanda ero qui.

La dimensione dell’abitare solidale è stata una scoperta successiva che si è incastrata perfettamente non solo con i miei interessi, ero sempre stato scout e mi piaceva l’idea di condividere il mio tempo, ma anche con l’evoluzione del mio percorso. Anzi diciamo che è grazie a BIG che ho potuto prendere la seconda maturità in una scuola tecnica che era necessaria per accedere ai bandi come tecnico meccanico, il lavoro che nel frattempo ho scoperto di voler fare. Perché BIG da una parte mi ha garantito una tranquillità economica, dall’altra ha messo in moto tante cose dentro di me. Ho fatto un corso in una ciclofficina nel quartiere e adesso, nelle mie ore di volontariato, gestisco un laboratorio in cui insegno a riparare le bici agli abitanti di BIG ma anche del quartiere e lavoro anche alcune ore a settimana in un’azienda che produce biciclette. Quello che mi piace nel modo in cui è costruito il progetto di volontariato è che non è calato dall’alto ma affine agli interessi e alle passioni di ognuno di noi, immaginato insieme a noi.  

Tra un paio di mesi, se tutto va bene, dovrei iniziare a lavorare in un laboratorio di ricerca sui magneti superconduttori per acceleratori di particelle e per detector. A quel punto, se avrò la garanzia di uno stipendio fisso, lascerò il posto a chi ne ha bisogno. Ma BIG sarà sempre una tappa fondamentale della mia vita perché mi ha permesso di sperimentare, di individuare nuovi obiettivi e trovare il mio centro in un percorso di studi non lineare."

Viktory Oduagbon, 22 anni: BIG mi ha dato una famiglia

"Abito a Big dall’anno scorso insieme a Sonia, la mia bambina, veniamo da una comunità per madri e bambini. Sonia è nata a Milano cinque anni fa, pochi mesi dopo al mio arrivo in Italia dalla Nigeria. Sono sbarcata in Sicilia a 16 anni e dopo qualche mese ho provato a raggiungere la Francia, ma la polizia di frontiera ci ha sorpresi poco dopo il confine e rispediti in Italia, a piedi, dormendo per terra nei boschi, ed ero già incinta in quel momento.

In comunità mi hanno aiutato tanto con la bambina, ma c’erano regole rigide e non potevo scegliere né che cosa mangiare, né i nostri orari e molte altre cose. Quando le educatrici hanno visto che ero capace di occuparmi di me stessa e della mia bambina mi hanno proposto di venire a BIG. Ero così felice quando ho visto questo posto: il nostro bellissimo appartamento ma anche tutte le persone che ci sono qui. Siamo sei mamme e sei bambini e tutti sono sempre pronti a darci una mano quando abbiamo bisogno. E bisogno c’è perché io ora lavoro in una pizzeria e capitano spesso turni al di fuori dell’orario dell’asilo di Sonia. Ho trovato una famiglia, quella che mi manca perché ho lasciato la mia in Nigeria: cuciniamo e mangiamo insieme, trascorriamo il tempo insieme e insieme ai nostri figli. Qui quando ti manca qualcosa basta camminare dal civico 1 al 20 e l’hai trovata! Un uovo, una medicina, o un’amica con cui ascoltare un po’ di musica. Non sei mai sola.

Ho chiesto ai servizi di concedermi altri sei mesi a BIG perché ho fatto richiesta per una casa popolare e sono in attesa dell’assegnazione. Mi dispiacerà moltissimo andare via ma mi sento molto più forte e autonoma ora."

Rossella Bosetti, 65 anni: A BIG ho potuto ricominciare

"Un anno fa sono tornata in Italia dopo un’esperienza all’estero naufragata. Ero partita con il mio compagno di allora per il Sudamerica per iniziare insieme un’avventura imprenditoriale che non ha funzionato. Mi sono ritrovata a Milano senza un lavoro, senza una pensione, senza una casa. Le relazioni con i miei figli e con mia madre non erano facili, andavano ricostruite dopo due anni di assenza e io e il mio compagno ci eravamo lasciati. La città mi sembrava ostile e i prezzi non erano alla mia portata: volevo andare a vivere in campagna, stavo pensando a un eco villaggio perché mi piaceva l’idea della comunità quando mi sono imbattuta in BIG. Mi è sembrata subito un’oasi a cavallo tra la metropoli e la natura, l’appartamento era bellissimo, nuovo di pacca, con le travi a vista e mi sono subito innamorata anche del progetto.

Ero la più giovane del gruppo degli “anziani” ma ci siamo quasi subito integrati. Con le mamme anche si è creata subito una relazione, ci è venuto subito spontaneo dare una mano, non abbiamo nessun obbligo in questo senso perché agli abitanti over 65 anni non sono richieste le ore di volontariato, ma ci piaceva l’idea di metterci a disposizione. Adesso abbiamo un gruppo Whatsapp mamme-anziani-giovani che si chiama “BIG Mamas” per organizzare gli aiuti che si sono anche un po’ strutturati col tempo. Non facciamo solo babysitteraggio ma anche laboratori, gite. Nel frattempo mia mamma che viveva da sola a 90 anni è stata male, a BIG c’era ancora un appartamento libero e sono riuscita a farla venire qui. Mi conforta molto averla vicina e avere vicino tutte le persone del gruppo over.

BIG ha fatto succedere anche un’altra cosa: frequentavo “L’Alveare che dice sì”, il mercatino che si teneva qui e quest’estate mi è stato proposto di occuparmi della gestione. Quindi adesso ho anche un lavoro e posso mantenermi. Nel mio appartamento ho portato anche qualche mobile che testimonia gli altri pezzi della mia vita, qualcuno c’era, qualcuno l’ho comprato e mi parla di questa nuova fase che mi ha dato molta speranza perché non pensavo che a 65 anni avrei potuto ricominciare."

 

* La retta è diversificata in basa alla tipologia di alloggio/target e comprende sia vitto che alloggio (tranne per la ricettività temporanea):

• alloggi per l’autonomia dedicati ai nuclei familiari (madre/padre con minore) retta fissata a €82,89/giorno, a carico dell’ente inviante con una compartecipazione del nucleo in base all’ISEE (gratuito per ISEE fino a €17.000), come da delibera di Giunta Comunale n. 1314 del 28/07/2017;

• alloggi per l’autonomia residua per persone anziane retta fissata in €20 al giorno a carico dell’ente inviante con riferimento al Decreto di Giunta Regionale 8/11497 del 17 marzo 2010;

• alloggi per la ricettività temporanea, retta fissata in €15 a notte e €250 al mese per un posto nel bilocale (stanza doppia) e € 35 a notte e €350 al mese per il monolocale. Il costo è totalmente a carico dell’ospite, come da Delibera del Consiglio Comunale 42/2010.

Oltre 290 tonnellate di cibo recuperate nell’ultimo anno, cinque Hub contro lo spreco alimentare attivi con l’obiettivo di raggiungere tutti i quartieri e oltre 40 punti vendita di supermercati coinvolti, 35 enti del terzo settore che hanno beneficiato della raccolta di cibo in eccedenza e 103 scuole inserite nel progetto ‘Sacchetto Salvamerenda’ per educare i più piccoli a non sprecare il cibo.

Nel corso nel 2022 nei quattro Hub contro lo spreco alimentare attivi a Milano, l’ultimo dei quali inaugurato lo scorso settembre, sono state raccolte oltre 177 tonnellate da 12 insegne di supermercati, raggiungendo oltre 3500 famiglie (dati: Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano). A queste si aggiungono altre 120 tonnellate di eccedenze di cibo recuperate da Recup e Banco Alimentare della Lombardia, raccolte nel l’Hub Foody Zero sprechi (fonte dati: Università degli Studi di Milano), arrivando quindi a contare oltre 290 tonnellate di cibo recuperato nel corso del 2022.

L’iniziativa degli Hub di Quartiere avviata nel 2019 dal Comune di Milano insieme a Fondazione Cariplo, Assolombarda, Politecnico di Milano e Programma QuBì si basa principalmente sul recupero delle eccedenze alimentari da punti vendita dei supermercati milanesi, con la costruzione di una rete territoriale che ha coinvolto per la redistribuzione di tali beni ad associazioni del terzo settore e onlus, che a loro volta destinano il cibo alle persone e alle famiglie in difficoltà.

L’iniziativa Foody Zero Sprechi invece, all’interno di Sogemi, il mercato agroalimentare di Milano, ha coinvolto circa 60 grossisti, attraverso il progetto Valore, promosso da Fondazione Cariplo in collaborazione con Sogemi e Comune di Milano, insieme anche a Eco dalle Città e Caritas Ambrosiana attive presso il mercato.

Anche a scuola, sul fronte recupero delle eccedenze sono in corso diverse iniziative e grazie all’impegno di Milano Ristorazione, nel corso nell’anno scolastico 2021/2022 sono stati consegnati 29.850 Sacchetti Salvamerenda a bambini e bambine di 112 scuole per poter portare a casa pane e frutta non consumati, mentre dall’inizio dell’anno scolastico in corso ad oggi sono già stati consegnati 28.490 sacchetti in 103 scuole.

I partner degli Hub di Quartiere contro lo spreco alimentare

Enti sostenitori: Progamma QuBi, Fondazione Milan, Banca di Credito Cooperativo di Milano e Fondazione Snam
Enti gestori: Banco Alimentare della Lombardia, Terre des Hommes Italia, Ibva Solidando
Sponsor tecnici: Avis Milano, Number1 Logistics Group, Croce Rossa Italiana – Comitato di Milano, SoDe social delivery
Le insegne coinvolte: Lidl, Bennet, Esselunga, Carrefour, Coop Lombardia, Il Gigante, Natura sì, Getir, Pam, Erbert, Conad, Glovo, con 41 punti vendita totali

Hub Foody Zero sprechi presso il mercato ortofrutticolo di Milano

Enti promotori: Fondazione Cariplo, Comune di Milano, Sogemi
Enti partecipanti: Università degli Studi di Milano, Recup, Banco Alimentare della Lombardia, Croce Rossa Opera, Caritas Ambrosiana, Eco dalle Città.
 

Ogni anno gli agricoltori italiani sono costretti a scartare dal 30 al 70% del raccolto che non soddisfa gli standard estetici richiesti dal mercato.

 “Bella Dentro” è una start-up innovativa che restituisce dignità ai prodotti classificati come “scarto” perché esteticamente imperfetti ma “belli dentro”, promuovendo una filiera distributiva alternativa a quella tradizionale, più etica e sostenibile. Bella Dentro acquista direttamente dagli agricoltori i prodotti orto-frutticoli di ottima qualità che non vengono accettati dalle cooperative e dalla grande distribuzione e ne promuove la vendita. In partnership con la cooperativa sociale l’Officina, che impiega ragazzi con disabilità psichiche e autismo, ha creato una linea di prodotti trasformati a marchio Bella Dentro realizzati con i prodotti salvati.

Bella Dentro ha il sostegno di Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore, nata da Fondazione Cariplo per promuovere l’impact investing come strumento per accelerare l’innovazione sociale in modo sostenibile e inclusivo, che ha investito 300.000 euro in equity, per sostenere l’impatto sociale e culturale dell’iniziativa.

La storia di Camilla 

Camilla Archi, la co-fondatrice di "Bella Dentro", si racconta.

Sono cresciuta a Milano come una ragazza di “città”, ma mia nonna gestiva un’azienda agricola in Romagna. In campagna la chiamavano “la bionda”, girava col trattore tra i campi con la gonna perché “una signora non mette mai i pantaloni”, nella sua macchina c’erano sacchi di concime e rossetti. Quando veniva a Milano mi portava al cinema e mi comprava i popcorn borbottando per il prezzo perché diceva che a lei il mais lo pagavano pochissimo. 

Al liceo io e i miei cugini andavamo d’estate nella sua azienda agricola ad aiutare nella raccolta della frutta per guadagnarci un po’ di soldi per le vacanze. La selezione era spietata: giravo nei campi con il calibro – lo strumento della “sentenza”- attaccato alla cintura. Gli altri operai capivano a occhio se il frutto non aveva le misure giuste, io avevo bisogno del calibro. Ma anche se il frutto passava nell’anello poteva non andare bene perché c’era un segno sulla buccia, o una colorazione “non conforme”. Ero sconvolta da quanto raccolto si buttava via anche perché conoscevo il sapore meraviglioso delle pesche scartate che mangiavamo con la nonna. 

Mi sono laureata con una tesi sulla storia del costume e della moda e ho iniziato a lavorare nel marketing. Il mio fidanzato Luca si occupava di finanza: lustrini, paillettes, azioni. 

Un giorno della primavera del 2017 Luca se ne esce con: «Do le dimissioni, voglio mettere in piedi qualcosa di mio». Il destino beffardo si è messo in mezzo e ha fatto germogliare una folle idea perché proprio in quei giorni avevo letto un reportage sul “National Geographic” sulle inefficienze della filiera agro alimentare con un focus sull’ortofrutta. Per la prima volta avevo visto analizzare con numeri e dati quello che avevo sempre percepito da quando avevo 16 anni, anche se fino ad allora ne avevo sempre compreso l’assurdità ma non le dimensioni.  Ho detto a Luca: «leggiti questo reportage, c’è del potenziale». Senza rivelarcelo ci siamo messi entrambi a studiare il settore e qualche mese dopo Luca mi dice: «Bello, facciamo qualcosa». Il nostro “matrimonio agricolo” è nato così, ci siamo licenziati e quattro giorni dopo ci siamo trasferiti in Romagna. Facevamo gli operai gratis per ricevere in cambio informazioni, conoscenza, per capire le dinamiche. Eravamo due sprovveduti in mezzo ai campi, però col tempo siamo riusciti ad arrivare nelle grosse cooperative, volevamo conoscere che cosa succedeva al prodotto “brutto fuori”: che giri faceva, dove finiva, quali erano gli accordi economici e come veniva gestito in ogni fase, in ogni tassello della filiera, e dove avremmo potuto inserirci. Ci guardavano tutti come pazzi: «ragazzi occhio fate una prova perché questa roba non la venderete a nessuno», ma noi eravamo determinati. 

Nel gennaio del 2018 è nata “Bella Dentro”, nel frattempo avevamo capito che non era solo un tema di spreco assurdo di prodotto perfetto ma anche di trattamento ingiusto dell’agricoltore che era costretto anche a pagare per lo smaltimento. La nostra idea era quella di acquistare la frutta al singolo agricoltore e non alle grosse cooperative, cioè direttamente all’inizio della filiera perché il produttore diretto è quello più penalizzato. Ci siamo comprati un’ape car e abbiamo iniziato a girare Milano con la nostra frutta, due cuori e un’ape car. Dopo qualche mese, si è unita a noi Giuditta, la terza bella dentro. Eravamo di fatto dei venditori ambulanti ma con obiettivo preciso: osservare le reazioni delle persone e poi bussare alla porta di qualcuno con la certezza di poter dire che c’era del potenziale in questo progetto e ricevere fondi per fare le cose sul serio. E così è stato: è arrivata Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore che ci ha consentito di parcheggiare l’ape car, aprire il nostro primo negozio e lavorare alla linea di trasformazione per aumentare il volume degli acquisti. Avere una linea di trasformazione, allungando la vita della frutta e aumentandone il valore ci permette di comprare grossi quantitativi, ma non solo. Normalmente, anche se la frutta di scarto poi viene trasformata, il prezzo riconosciuto al singolo agricoltore è nullo o irrisorio. La nostra piccola rivoluzione è che noi ci rivolgiamo direttamente  all’agricoltore, gli comunichiamo il quantitativo che vogliamo acquistare e gli chiediamo di farci un prezzo che gli consenta di rientrare nei costi e di guadagnarci qualcosa. Per la trasformazione siamo riusciti a trovare una realtà “bella dentro”, L’Officina, che è una cooperativa sociale di Codogno. Insieme abbiamo avviato un piccolo laboratorio di trasformazione dove vengono prodotti confetture, succhi di frutta e prodotti essiccati e dove sono impiegati ragazzi con disabilità psichiche e autismo. Tutti questi ingredienti “imperfetti” sono diventati perfetti.

Abbiamo un negozio in via Pergolesi a Milano, arredato con materiali plastici riciclati, dove vendiamo frutta e verdura e un canale e-commerce per i prodotti confezionati. Facciamo collaborazioni con aziende e, con l’aiuto di una di queste, Braun, anche attività di sensibilizzazione nelle scuole per sostenere il recupero e la trasformazione degli alimenti scartati dal mercato. Siamo convinti che raccontare ai bambini e ai ragazzi che cosa c’è dietro a un frutto che vedono al supermercato sia fondamentale. Se dessimo valore al lavoro delle persone sprecheremmo di meno e che bello è uguale buono e diverso cattivo è un paradigma sbagliato che riguarda ogni scelta della vita. Anche le persone, come la frutta, non devono passare nei calibri. 

Guarda il video e ascolta le parole di Camilla

Anche per quest’anno Fondazione Cariplo aderisce giovedì 16 febbraio a M’illumino di Meno, la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili organizzata da Rai Radio2 con il programma radiofonico Caterpillar.

Consapevole della preoccupante situazione che stiamo vivendo, Fondazione Cariplo ha orientato l’attività filantropica 2023 anche su iniziative di contrasto al cambiamento climatico, tutela dell’ambiente e biodiversità destinando risorse per 7,4 milioni di euro. Inoltre, di estrema attualità, la Fondazione ha promosso il bando ALTERNATIVE con l’obiettivo di favorire la diffusione di Comunità Energetiche Rinnovabili e fornire uno strumento concreto ed efficace per contrastare la povertà energetica e accompagnare la popolazione nella transizione equa verso un futuro alternativo al fossile. Il bando, terminato a luglio, si è rivolto ad amministrazioni, enti pubblici e privati non profit della Regione Lombardia e delle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola, per un valore totale di 1.000.000 euro. Sono ben 17 le nuove Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) che saranno avviate in questi territori nei prossimi mesi grazie al contributo di Fondazione Cariplo, di cui quattro nella sola provincia di Milano. 
L’esperienza del Bando Alternative è un primo passo verso la sperimentazione di possibili risposte di comunità di fronte alla sfida sempre più imponente della transizione energetica e ambientale. In un momento di grande tensione del mercato dell’energia, l’avvio di comunità energetiche rinnovabili operative sul territorio è un fatto concreto e significativo, che pone le basi per lo sviluppo di una nuova e più equa filiera dell’energia.” commenta Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo.

I progetti al nastro di partenza nel milanese sono:

  • "VaprioCER" con capofila la Parrocchia San Nicolò di Vaprio d’Adda, 
  • "Energie Solidali – Verso una Comunità Energetica a Cinisello Balsamo" della Fondazione Auprema Onlus, 
  • "Campus Ghisolfa, verso la CER" dell’Istituto Comprensivo Rinnovata Pizzigoni di Milano
  • "We Power" dell’Opera Cardinal Ferrari onlus di Milano

La potenza fotovoltaica che si intende installare complessivamente nei 4 territori è pari a 534,20 kWp e sarà in grado di produrre un quantitativo di energia elettrica pari a 587.200 kWh l'anno (il corrispettivo del consumo energetico di circa 195 famiglie). Il sistema, oltre a una rilevante ricaduta economica, avrà grandi benefici anche sul clima e sull'ambiente: si stima infatti che saranno evitate oltre 180 tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno.

Anche quest’anno Fondazione Cariplo mette in pratica alcune azioni sostenibili durante le attività quotidiane nella sua sede in via Manin:

  • Sensore movimento per l’illuminazione in garage
  • Spegnimento videowall presenti nel corridoio della comunicazione
  • Riduzione drastica stampanti
  • Spegnimento luci esterne

Sono sei i Progetti Emblematici 2022 selezionati da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia per la provincia di Bergamo, iniziative di altissimo valore sociale a cui sono destinati complessivamente 8 milioni di euro, 5 milioni di euro messi a disposizione da Fondazione Cariplo, altri 3 milioni da Regione Lombardia.  

Il territorio bergamasco potrà così avvalersi di sei nuovi progetti che puntano ad affrontare alcuni problemi del territorio, e a sperimentare politiche innovative in campo sociale, culturale, ambientale, scientifico ed economico.  
 
Ogni anno Fondazione Cariplo destina a tre territori provinciali la somma € 5.000.000 per il sostegno di iniziative che hanno le caratteristiche di Interventi Emblematici. Regione Lombardia, a sua volta, attiva risorse con lo stesso fine. Fondamentale il supporto della Fondazione comunitaria, antenna dei bisogni del territorio, e della Provincia di Bergamo che hanno offerto il loro contributo per la selezione dei progetti.

Giovanni Fosti Presidente Fondazione Cariplo: “Lo scopo degli Interventi Emblematici Maggiori è stimolare le competenze e la capacità progettuale del territorio per sviluppare una visione condivisa verso il futuro. Attraverso progetti particolarmente significativi in campo ambientale, culturale, sociale e di ricerca, la Fondazione Cariplo vuole infatti offrire un’occasione concreta di rafforzamento della comunità, favorendo la collaborazione tra soggetti e individuando azioni di ampio respiro che possano interpretare le esigenze e le vocazioni del territorio.” 

Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia: “Con questo intervento prosegue quella che da tempo è una collaborazione importante e fattiva tra noi e Fondazione Cariplo. In questo caso ci concentriamo sul territorio di Bergamo che proprio quest’anno, con l’investitura, insieme a Brescia, di ‘Capitale della Cultura 2023’, diventa centrale non solo per la Lombardia, ma per l’intero Paese. Da parte nostra, come Regione, confermiamo la massima attenzione verso progetti che contribuiscono a rendere ancor più attrattiva e ‘vincente’ la nostra regione”.

Gianpiero Benigni, membro Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo e del Consiglio di amministrazione della Fondazione della Comunità Bergamasca
Abbiamo a cuore il nostro territorio, le persone che lo abitano e i loro bisogni. I progetti emblematici sono un importante strumento per realizzare iniziative di particolare riguardo e siamo contenti che ancora una volta il territorio abbia saputo esprimere progettualità di qualità e di tipo diverso. L’impegno della Fondazione Cariplo per il territorio di Bergamo è ampio, e contempla anche i numerosi progetti che ogni anno vengono realizzati attraverso altri bandi o altre iniziative, anche in collaborazione con la Fondazione della Comunità Bergamasca. Al centro di tutto però c’è la capacità degli enti non profit del nostro territorio di guardare al cuore dei problemi. I complimenti quindi vanno innanzitutto a loro, a chi ogni giorno opera per il bene comune. Fondazione Cariplo ha il compito istituzionale di sostenerli, ma senza di loro le iniziative resterebbero fogli bianchi

Pasquale Gandolfi, Presidente della Provincia di Bergamo: "Non possiamo che essere soddisfatti per l'approvazione di questi progetti, compimento di un importante lavoro di analisi e condivisione con tutti i soggetti coinvolti. Sottolineo la grande capacità di iniziativa del nostro territorio che anche questa volta ha saputo esprimere idee e progettualità concrete e di ampio respiro allo stesso tempo. Si tratta di progetti importanti, in gran parte nuovi ma anche già in essere, che spaziano su diversi ambiti, da quello sociale e quello culturale, che quest'anno vede Bergamo protagonista in modo particolare. Un grazie doveroso alla Fondazione Cariplo per il prezioso sostegno e per il costante impegno a favore del territorio bergamasco". 

Osvaldo Ranica, Presidente Fondazione della Comunità Bergamasca: “Quella degli emblematici è una straordinaria opportunità per lo sviluppo del nostro territorio; un’occasione che Fondazione Cariplo, con Regione Lombardia, mette a disposizione della nostra provincia ogni quattro anni, e che la nostra Fondazione coglie attivando e partecipando ad un serio e competente lavoro di ‘squadra’ per interpretare i bisogni e offrire risposte. Emblematici perché di altissimo valore sociale e particolarmente significativi negli obiettivi, negli investimenti e nelle attese per la comunità: nuovi spazi per la cultura, la salute e il benessere delle persone, nuovi servizi sociali e interventi a tutela del patrimonio storico e artistico. Progettualità che coinvolgono tutta la provincia e che così contribuiscono ad uno sviluppo altrettanto diffuso”.

Con il Bando Sottocasa Fondazione Cariplo intende arricchire l’offerta culturale nei territori fragili, sostenendo iniziative capaci di promuovere la partecipazione culturale di fasce sempre più ampie della popolazione residente e di intercettare pubblici sia locali sia cittadini.

Il bando si rivolge all’intero territorio di riferimento della Fondazione Cariplo (Lombardia e province di Novara e VCO) e, nello specifico, ai contesti caratterizzati dalla presenza di complessi di edilizia residenziale pubblica o sociale.

Il bando invita, quindi, le organizzazioni a elaborare proposte progettuali articolate intorno a tre specifiche aree tematiche: Fruizione, Produzione, Pluralismo.

Le iniziative potranno essere promosse da soggetti attivi su scala locale o cittadina, singolarmente o in partenariato, e dovranno dimostrare il proprio radicamento nei quartieri prescelti. Pur partendo da una dimensione locale, che dovrà essere centrale nella strategia culturale degli enti proponenti, le proposte dovranno essere in grado di dialogare con un contesto più ampio, attirando anche nuovi pubblici e relazionandosi con una rete di progettualità estesa sull’intero territorio di azione.

Saranno privilegiate le iniziative che:

  • prevedano nuovi usi e funzioni culturali per gli spazi ai piani terra dei complessi di edilizia residenziale pubblica o sociale;
  • si inseriscano in quartieri già oggetto di programmi integrati di rigenerazione urbana
  • prevedano strategie orientate all’attivazione culturale degli abitanti, cioè il loro ingaggio nella riqualificazione e cura del proprio contesto di vita.

Il Bando Sottocasa prevede due scadenze: 8 marzo e 27 settembre 2023.

La compilazione online del Bando sarà disponibile a partire da lunedì 30 gennaio.

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 24 gennaio quale Giornata Internazionale dell'Educazione, riconoscendo il valore primario che ricopre per il benessere della società e per lo sviluppo umano.
Fondazione Cariplo nei suoi 31 anni di vita ha sostenuto migliaia di progetti dedicati ai giovani e al ruolo fondamentale dell’istruzione nella formazione dell’individuo, un diritto fondamentale per garantire lo sviluppo di società più sostenibili e l’inclusività.

 

Alcuni dei progetti di Fondazione Cariplo dedicati all'Educazione

Affido Culturale

Affido Culturale” è un progetto inserito nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile presente a Milano dal 2021, attivo a livello nazionale e sostenuto grazie al contributo di Fondazione Cariplo e di altri enti, come Fondazione KPMG Italia Onlus e il Municipio 8 di Milano, Mitades APS, Zerodiciotto APS, Fondazione Somaschi, Mamme a Scuola ETS, La Cordata Coop, Ass. IBVA. 
Il progetto consiste nel coinvolgere due famiglie, valorizzando la relazione e lo scambio reciproco tra loro per un tempo condiviso in cui accedere alla cultura. Un’occasione per generare insieme benessere, salute e incontro tra famiglie. 
«Affido Culturale Milano – Alla scoperta della cultura» è solo uno dei molti progetti di cui l'Associazione Mitades si sta facendo promotrice per contrastare la povertà educativa minorile, grazie anche ad una rete di diversi partner, pubblici e privati sul territorio milanese e lombardo.
Il progetto intende offrire a 60 nuclei famigliari in povertà educativa, che abbiano almeno 1 minore in età compresa tra i 6 e gli 11 anni, la possibilità di fruire di attività e iniziative culturali di diverso tipo da condividere con altrettante famiglie/persone. L’idea è che famiglie meno abituate a frequentare luoghi di arte e cultura possano farlo insieme ad una famiglia che li frequenta in modo più assiduo.

Per info sul progetto nazionale: disseminazioneaffidoculturale@gmail.com 

Legambiente Circolo di Valle Camonica – Noi, il Cibo, il Pianeta

Il progetto si inserisce all’interno del Bando per l’Educazione alla Sostenibilità “My Future” con l’obiettivo di aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei ragazzi di varie Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado del territorio bresciano della Valle Camonica sull’importanza della sostenibilità ambientale nella quotidianità e sulla relazione tra cibo e ambiente, favorendo la comprensione del loro ruolo di protagonisti della transizione ecologica.
L'iniziativa ha avuto come tema centrale la valorizzazione delle risorse naturalistiche e di gestione sostenibile che offre la Valle Camonica.
Il percorso educativo si è articolato in tre fasi:

  1. formazione teorica in classe sulla tematica dell’alimentazione
  2. formazione sul tema dell’agricoltura sostenibile con la creazione di un laboratorio dei semi
  3. visite didattiche presso aziende agricole del territorio e in un supermercato per simulare una spesa sostenibile. 

Progetto SI – Scuola Impresa Famiglia

Il Progetto SI-Scuola Impresa Famiglia vuole rilanciare l’istruzione tecnico-professionale, fornendo a 76 istituti statali e paritari del settore agrario e tecnologico di tutta la Lombardia e delle province del Verbano – Cusio Ossola e Novara (con indirizzo Meccanica, meccatronica ed energia; Elettronica ed elettrotecnica; Informatica e telecomunicazioni) attrezzature e strumentazioni per soddisfare le esigenze di formazione e aggiornamento dei laboratori, rendendoli maggiormente coerenti con le esigenze del territorio, della società, del sistema delle imprese e delle realtà professionali.
Il progetto ha permesso l’aggiornamento tecnologico dei laboratori didattici, l’instaurazione di rapporti con le imprese e la formazione dei docenti all’utilizzo delle nuove tecnologie introdotte nonché esperienze laboratoriali innovative per gli studenti. Sono state inoltre avviate attività di orientamento professionale e una piattaforma digitale per la creazione di una community di docenti e studenti degli istituti tecnici coinvolti per condividere materiali formativi ed esperienze con l’obiettivo di facilitare e potenziare la transizione degli studenti degli istituti tecnici al mondo del lavoro.

Qubì e Smemoranda: insieme contro la povertà educativa

La partnership tra Ricetta QuBì, il programma di Fondazione Cariplo dedicato al contrasto della povertà infantile, e Smemoranda ha permesso la distribuzione di oltre 1500 diari colorati con l’intento di sostenere tanti ragazzi e ragazze ad affrontare al meglio l’anno scolastico.
La consegna presso le 23 Reti dei quartieri QuBì di Milano ha generato moltissimo entusiasmo, tra pacchi da aprire, colori da scegliere, vignette da leggere e pagine da personalizzare.

Scuola di Minoprio

La Scuola di Minoprio propone i suoi percorsi formativi a tutti i ragazzi che vedono i Green jobs nel loro futuro professionale. I giovani che scelgono Minoprio amano vivere la natura, sono sensibili alle problematiche ambientali, sognano di progettare e realizzare spazi verdi, credono nelle potenzialità dell’agricoltura a km zero, degli orti e dei frutteti biologici e sanno che trovare il fiore giusto per ogni evento è un’arte. 
L'obiettivo di Fondazione Minoprio è duplice: educare giovani pronti ad affrontare le sfide della vita e formare grandi professionisti del verde
Notevoli, infatti, le opportunità di crescita professionale offerte dalla collaborazione con oltre 1000 aziende sul territorio, nonché con importanti network di giardini e ville storiche come Grandi Giardini Italiani e Regis, La Rete dei Giardini Storici.

Sono ora online le edizioni 2023 dei bandi “My future” ed “Effetto ECO”, a seguire la pubblicazione della nuova edizione della call for ideas Strategia Clima.

My Future

Il bando “My future”, con scadenza 28 marzo 2023,  si propone di aumentare la conoscenza e la consapevolezza di ragazzi e ragazze sull’importanza della sostenibilità ambientale nella quotidianità, favorendo una partecipazione attiva alla tutela dell’ambiente e valorizzando il loro ruolo di protagonisti della transizione ecologica.
La crisi ambientale e climatica in corso sta mettendo a serio rischio il futuro delle giovani generazioni: sono infatti le bambine e i bambini di oggi che dovranno sostenerne e affrontarne le conseguenze in futuro.
Il bando intende sostenere percorsi di educazione alla sostenibilità nel mondo della scuola, portando all’interno delle classi le conoscenze e l’esperienza delle organizzazioni ambientaliste e cogliendo le opportunità offerte dal nuovo curriculum di educazione civica per approfondire il tema dello sviluppo sostenibile e della tutela del territorio.
Il bando “My future” si rivolge alle organizzazioni senza scopo di lucro attive in campo ambientale nel territorio lombardo e nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Beneficiari delle attività progettuali saranno le scuole primarie e secondarie di primo grado, che avranno l’opportunità di rafforzare e innovare la didattica sui temi della sostenibilità ambientale, integrando nei percorsi educativi competenze curricolari, conoscenza del territorio e promozione di cambiamenti negli stili di vita, stimolando ragazze e ragazzi a portare il proprio contributo attivo nella costruzione di una società più consapevole e sostenibile e a essere coinvolti nei processi decisionali relativi al proprio futuro, all’ambiente e al cambiamento climatico.

Effetto ECO

Il bando “Effetto ECO” ha invece scadenza 11 maggio 2023 e sostiene le organizzazioni nonprofit attive in campo ambientale nella realizzazione di progetti di transizione ecologica a livello locale, che aumentino la consapevolezza e l’ingaggio della pubblica amministrazione sulle problematiche ambientali del territorio e che realizzino azioni concrete legate alla sostenibilità.
La transizione verso una maggiore sostenibilità economica, sociale e ambientale, in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, è ormai diventata prioritaria nella politica europea e italiana. Agire per una transizione ecologica e per uno sviluppo sostenibile equo e resiliente costituisce anche a livello locale un’importante sfida per innescare una vera trasformazione territoriale.
In quest’ottica, Fondazione Cariplo intende contribuire a promuovere la transizione ecologica nel proprio territorio di riferimento, attivando percorsi di cambiamento verso la sostenibilità con la collaborazione tra organizzazioni nonprofit attive in campo ambientale, settore pubblico, privato e cittadinanza. 

I testi e i materiali sono disponibili alla pagina BANDI

Il 2023 si apre con l'augurio dei nostri ricercatori. L'attività di Ricerca scientifica della Fondazione proseguirà per affrontare le grandi sfide che ci aspettano e per avere sogni per cui lottare. Ecco le interviste dei nostri ricercatori

Barbara Scaglia team

Barbara Scaglia – Bando Economia Circolare

Progetto "Development of biocide tomatine-biochar product for agriculture sector using the tomato waste industry discharge as feedstock and a cascade production approach. BECOME (BiopEstiCide from tOMato rEsidues)"

"Sono biologa di formazione, appassionata di natura, camminate all’aria aperta e pratico il dragoon boat. Anche la ricerca mi appassiona così come l’interazione con gli studenti.

La mia attività di ricerca si concentra sulla valorizzazione degli scarti vegetali dell’industria alimentare. Tramite lo sviluppo di processi di estrazione/purificazione si possono ottenere ingredienti/principi attivi da utilizzare ad esempio in agricoltura (esempio fitofarmaci) ma anche in cosmetica.
Il mio augurio per il 2023 è di svolgere al meglio la ricerca che partirà a breve e che possa essere un’occasione per collaborare con i settori produttivi interessati e di incuriosire i ragazzi coinvolti nelle attività di divulgazione non solo in merito al progetto ma sul mondo della ricerca anche come prospettiva di lavoro."

Annamaria Aprile – Bando Ricerca biomedica condotta da giovani ricercatori

Annamaria Aprile

Progetto "The role of FGF23 in beta-thalassemia: molecular mechanisms and novel strategies to target bone and hematopoietic stem cell niche defects"

"Mi chiamo Annamaria Aprile, mi sono laureata in biotecnologie mediche presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e dopo il dottorato all’Università di Roma-Tor Vergata, ho svolto attività di ricerca presso l’Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica di Milano dove attualmente sono Project Leader nell’unità diretta dalla Professoressa Giuliana Ferrari.

Ho recentemente condotto un periodo di ricerca presso l’Harvard Stem Cell Institute di Boston, negli Stati Uniti per rafforzare le mie conoscenze e stabilire nuove collaborazioni.
I miei studi sono focalizzati sulle interazioni tra cellule staminali del sangue e il complesso ambiente del midollo osseo nella beta-talassemia, una malattia genetica dovuta a mutazioni nell’emoglobina che causano grave anemia e complicazioni multi-organo. 
Il nuovo progetto finanziato da Fondazione Cariplo ci permetterà di capire il ruolo della molecola FGF23 nello sviluppo dei difetti ossei tipici della malattia e delle alterazioni funzionali delle cellule staminali del sangue che abbiamo recentemente identificato, al fine di sviluppare nuovi approcci terapeutici atti a bersagliarli.
Sono una donna positiva ed appassionata, amante della montagna, cavalli, viaggi ed ovviamente della ricerca. Porterò avanti questo progetto con la caparbietà e l’entusiasmo che mi contraddistinguono, grazie al prezioso contributo del team di ricerca. 
Il mio augurio per questo 2023 è che la società viva ed operi con una maggiore fiducia nella Scienza e nella Ricerca e che tutti trovino la forza di lottare per realizzare i propri sogni, piccoli o grandi che siano."

Pierangelo Metrangolo ricercatore

Pierangelo Metrangolo – Bando Economia circolare

Progetto "KARATE – Keratin smARt mATerials from feather wastE"

"Sono Pierangelo Metrangolo, professore ordinario di Fondamenti Chimici delle Tecnologie presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano. Fare ricerca è la mia passione principale e spesso penso di essere veramente molto fortunato perché ritengo che il mestiere del ricercatore sia il più bello del mondo. Altre passioni più laiche sono l’enogastronomia, i viaggi, lo sport e le arti marziali.

Mi occupo di nanotecnologie sostenibili e nell’ambito del progetto KARATE andremo a ottenere materiali ad alto valore aggiunto a base di peptidi e proteine per il settore tessile tecnico e biomedicale a partire dalla circolarizzazione degli scarti dell’industria avicola. In particolare, ci si focalizzerà su una proteina, la cheratina, presente in grandi quantità nelle piume del pollame. Il progetto si propone di valorizzare questi scarti, che attualmente sono inceneriti, in modo da ridurre l’impatto ambientale della produzione avicola e di ottenere biomateriali ad alte prestazioni con potenziali applicazioni nella medicina rigenerativa e riparativa.
Mi auguro che il 2023 sia un anno di grandi scoperte scientifiche che consentano di guardare con maggior ottimismo alle grandi sfide che abbiamo davanti, quali la transizione energetica verso un modello maggiormente sostenibile e la mitigazione del cambiamento climatico."

Francesca Foppolo – Bando Inequalities Research: generare conoscenza per ridurre le disuguaglianze 

Francesca Foppolo ricercatrice

Progetto "Reducing gender inequalities through language: efficacy and feasibility of Italian gender inclusive language

"Mi sono iscritta a filosofia per lavorare nel mondo della pubblicità come copywriter. Ho scoperto poi che mi appassionava di più comprendere i meccanismi sottostanti al linguaggio e alla comunicazione e, quindi, ora faccio la psicolinguista, per professione e per passione.

Come psicolinguista, indago il modo in cui il cervello elabora il linguaggio, quali strategie adotta per risolvere le ambiguità linguistiche e quali fattori influenzano la produzione e la comprensione del messaggio.
Mi auguro che il 2023 sia l'anno della sostanza, più che della forma, delle azioni più che delle parole, dei significati più che dei significanti. Che ci porti l'umiltà e l'onestà intellettuale di ripartire dai fatti (scientifici) e da un dialogo aperto, anche a costo di rivalutare le nostre posizioni e abbandonare seducenti ideologie."

Il 2022 si è chiuso con 46 nuovi progetti selezionati e a cui la Fondazione ha destinato, con le sole delibere dell’autunno, importanti risorse pari a 10,5 milioni di euro. Al centro dei progetti i giovani ricercatori, le eccellenze dell’European Reserach Council, l’economia circolare, la comprensione delle disuguaglianze e il legame tra cibo e salute.

Un impegno duraturo e costante, basato sulla consapevolezza che la generazione di conoscenza e la creazione di nuove competenze rappresentano fattori indispensabili per la crescita della società e la nascita di nuovi paradigmi di sviluppo socio-economici più inclusivi, circolari e sostenibili. 

Fondazione Cariplo ogni anno investe nel sostegno della ricerca circa 19 milioni euro per oltre 100 progetti. Nel corso della sua storia, Fondazione Cariplo ha sostenuto 2.400 progetti, pari a 570 milioni di euro erogati, negli ambiti della ricerca biomedica, delle nuove tecnologie, dell’agrifood e dell’economia circolare. E ancora nella ricerca sociale, l’istruzione tecnica e la valorizzazione dei talenti. Solo nell’ambito della ricerca scientifica, Fondazione ha sostenuto i percorsi di carriera di 6.300 nuovi ricercatori e ha contribuito a generare circa 5.000 pubblicazioni sulle più autorevoli riviste scientifiche e 70 brevetti depositati. Analogamente, ha lavorato per consentire ai giovani di formarsi in modo adeguato, soprattutto in nuove professioni digitali, e attraverso la promozione di un’istruzione di qualità, così da poter cogliere opportunità di lavoro.

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