Per comprendere più da vicino l’evoluzione degli Enti di Terzo Settore lombardi, Fondazione Cariplo ha avviato, sin dal 2021, il progetto “Mille Voci per Comprendere”, l’indagine “panel” che ha lo scopo di sondare lo stato di salute degli enti che operano per sostenere famiglie e persone, difendere l’ambiente e promuovere le attività culturali.

Al via la terza rilevazione del progetto che è stata presentata lunedì 20 novembre alla presenza del presidente Giovanni Azzone, Gian Paolo BarbettaPaolo Canino dell'Evaluation Lab – Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore con un commento di Luisella Lunghi, delegata CSVnet Lombardia ed Elena Zanella – Fundraising Academy.

CLICCA QUI PER RIVEDERE LA PRESENTAZIONE: https://vimeo.com/fondazionecariplo/millevoci-2

L'indagine permetterà di approfondire, in particolare, alcune tematiche di grande interesse per il terzo settore, come la capacità di raccogliere lasciti, le difficoltà nella gestione delle risorse umane e il rapporto con la transizione digitale e tecnologica. 

Alla seconda rilevazione (qui il report completo https://bit.ly/MilleVoci-Report-II) hanno partecipato 563 enti, il 72% dei quali aveva partecipato anche alla prima. Grazie a queste risposte è quindi possibile, da un lato, valutare l’andamento di alcune variabili chiave (legate alle risorse economiche e umane a disposizione degli enti) nel periodo 2020-2022 e, dall’altro, analizzare in dettaglio alcuni temi (previsioni 2023 e impatto del caro energia) su cui si è focalizzata la seconda indagine.

Come per la prima edizione, inoltre, agli enti partecipanti sarà offerta la possibilità di confrontare, in modo interattivo, le proprie risposte con quelle fornite dagli enti a loro più simili.

L’analisi dell’andamento delle risorse umane ed economiche negli ultimi 3 anni evidenzia che, in generale, il valore medio dei proventi degli Enti di terzo settore lombardi risulta in crescita di circa l'8% nel periodo considerato (2020-2022). In particolare, si nota che, nel 2021, anno per cui sono disponibili sia il dato di consuntivo (fonte: seconda indagine) sia quello di preconsuntivo (stimato a ottobre, nell'ambito della prima indagine), gli enti hanno sottostimato il pre-consuntivo, indicando ricavi di circa il 15%. Inferiori a quelli poi effettivamente realizzati. Una certa prudenza, oltre a una naturale imprecisione, si nota anche nelle previsioni sul risultato economico, per il quale le previsioni di chiusura in deficit o in pareggio sono sovra-stimate dell'16% nei preconsuntivi. Forse anche a seguito di tale atteggiamento, gli enti in equilibrio risultano in aumento di quasi il 20% fra il consuntivo 2020 e il preconsuntivo 2022 e quelli in avanzo parrebbero diminuire da 2/3 a circa metà, con avanzi medi (nel 2022) di circa €114 mila per gli enti in avanzo e perdite medie di € 233 mila per quelli in perdita.

 

 

 

 

 

 

Fonte: rilevazione Mille voci per comprendere, 2023 (Evaluation Lab)

Osservando la situazione relativa alle risorse umane, si nota che, in media, il numero di persone retribuite attive nelle organizzazioni che hanno partecipato a entrambe le rilevazioni rimane sostanzialmente costante fra il 2021 e il 2022. Il numero di volontari stabili, invece, aumenta di circa il 9%, probabilmente in relazione all'esaurimento dell'effetto negativo prodotto dalla pandemia da COVID-19 sulla partecipazione ad attività di volontariato.

Concentrando l’attenzione sulle previsioni per il 2023, osserviamo che la maggior parte degli enti prevede stabilità per il personale (72%) e per i proventi (54%), mentre quasi 2/3 dei rispondenti segnala costi in aumento. Coerentemente con la natura del settore, la maggior parte di essi (circa il 60%), segnala una previsione di bilancio in pareggio; nelle attese dei rispondenti i casi di disavanzo superano quelli di avanzo.

 

 

Infine, con riferimento al caro energia – che tutti i cittadini hanno osservato nel corso del 2022 – l’indagine ha evidenziato una certa difficoltà di rilevazione dei dati sulle bollette degli enti (base per tentare di stimare come tale fenomeno ne abbia influenzato i bilanci). Infatti, poco meno di un terzo dei rispondenti è stato in grado, o ha voluto fornire i dati richiesti. A tale quota si aggiungono il 15% circa dei rispondenti che, non avendo una sede, non ha risentito di tali problematiche, e poco meno del 10% di casi in cui il costo dei servizi energetici è stato sostenuto da altri soggetti (tipicamente il proprietario dell’immobile presso cui gli enti hanno la propria sede in affitto o in comodato) o in modo forfetario (senza variazioni della cifra stabilita).

Nei casi in cui è stato possibile osservare, attraverso i dati raccolti, l’impatto dell’aumento del costo dell’energia sui bilanci dei singoli enti sono emersi alcune evidenze principali:

  • a fronte di una riduzione dei consumi (rispetto all’anno precedente), gli enti hanno dovuto sostenere un aumento della spesa per l'energia (elettrica più gas naturale) pari in media a circa € 50.000, che rappresenta, sempre in media, circa l'1% del totale dei costi 2022;
  • gli enti hanno sostenuto aumenti differenziati soprattutto in relazione alla loro forma giuridica e al settore di intervento (hanno fronteggiato aumenti più cospicui – nell’ordine del 4% – quelli attivi con "altre forme giuridiche” e/o in sanità);
  • gli enti di dimensioni più grandi hanno registrato aumenti maggiori in valori assoluti, ma minori in termini percentuali, l'inverso si è registrato per gli enti più piccoli;
  • la maggior parte (75%) degli enti non ha "scaricato in alcun modo" il caro energia sui propri utenti. Solo il 21% degli enti ha aumentato le proprie tariffe e circa il 4%, pur non aumentando le tariffe, ha ridotto la quantità di servizi.

Sono sempre più numerose le bambine e i bambini in fragilità economica e sociale che necessitano di un supporto allo studio. Nei territori a maggior rischio di povertà minorile, i doposcuola rappresentano un luogo privilegiato di incontro e di aggancio delle famiglie più fragili e operano in prima linea nel contrasto alla povertà educativa.

Per rispondere al crescente bisogno di supporto didattico, il Programma  QuBì – La ricetta contro la povertà infantile, promosso da Fondazione Cariplo e attivo a Milano dal 2017, ha rinnovato anche per l’anno scolastico 2023/24 il Bando “Doposcuola in Rete” che, con un impegno di 1.2 milioni di euro, promuove e rafforza le attività degli spazi di sostegno allo studio già presenti in città, con particolare riferimento ai doposcuola che si rivolgono a minori in fragilità socioeconomica e culturale. I progetti saranno attivi per tutta la durata dell’anno scolastico.

La misura si pone in continuità con la sua prima edizione, lanciata con successo nell’aprile 2022 per promuovere la formazione di reti di doposcuola limitrofi e rafforzare la loro capacità di sostenere nello studio bambine e bambini in fragilità. Il Bando ha permesso quindi di intercettare, sostenere e connettere tra loro i doposcuola in una dinamica di rete, al fine di favorire il potenziamento, il confronto, le sinergie, lo scambio di competenze (come, ad esempio, l’organizzazione di formazioni congiunte per operatori e volontari) e la condivisione di soluzioni (come la messa in comune delle liste di attesa).

La prima edizione del Bando (nell’anno scolastico 2022/23) ha favorito il potenziamento di 160 doposcuola a Milano, costituiti in 14 reti progettuali, di cui 5 municipali. Con la nuova annualità aumenta il numero di doposcuola sostenuti, 215 in totale, aggregati in 9 reti di municipio, per consolidare ulteriormente il modello di lavoro in rete già sperimentato nei 5 anni di attività del Programma QuBì. Le 9 reti di doposcuola, grazie al coinvolgimento di oltre 500 operatori retribuiti, 2.000 volontari e un ampio numero di Enti di Terzo Settore, parrocchie e istituti scolastici, sono in grado di supportare circa 8.000 minori in fragilità.

“È importante dare alle persone risposte mirate ai loro specifici bisogni. Nella nostra visione il bando “Doposcuola in rete” è un esempio concreto di welfare di precisione, poiché ha consentito l’efficientamento e il rafforzamento di risposte puntuali a sostegno dei minori in fragilità, in linea con il modello operativo implementato negli anni dal Programma QuBì che pone le famiglie al centro di una rete di enti e servizi in grado di fornire risposte ai loro bisogni. Il sostegno alle reti di doposcuola ha consentito di estendere questa logica di rete da una prospettiva di quartiere a una di municipio. Rafforzare la capacità dei doposcuola di far fronte alla povertà educativa è essenziale per contrastare le disuguaglianze, a beneficio della comunità intera di oggi e di domani” ha dichiarato Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo

La mappa dei doposcuola e gli obiettivi del Bando

La mappa dei doposcuola sostenuti dal Bando delinea la fotografia di un’esperienza e di un modello unici nel panorama italiano: un’alleanza di rete tra doposcuola limitrofi, diversi tra loro per dimensioni, enti gestori e modalità di lavoro, uniti dal comune obiettivo di sostenere i minori più fragili, condividendo e ottimizzando le risorse a disposizione.

In particolare, i progetti sostenuti dal Bando hanno lo scopo di:

  • potenziare l’offerta didattica degli spazi di sostegno allo studio (tramite l’incremento del personale educativo e/o l’acquisto di materiali didattici e informatici);
  • coinvolgere figure specializzate come mediatori culturali, psicologi e formatori, per attivare interventi mirati, favorire l’integrazione dei minori stranieri Neo Arrivati in Italia (NAI) e garantire un supporto adeguato a bambine e bambini con Bisogni Educativi Speciali (BES) e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA);
  • rafforzare il raccordo tra i doposcuola e le scuole di riferimento.

Le 9 reti municipali – ciascuna dotata di un proprio referente – lavorano anche in sinergia tra loro, promuovendo con cadenza mensile incontri online – che coinvolgono circa 50 partecipanti tra operatori e volontari – per confrontarsi e condividere aggiornamenti, analisi dei bisogni e strumenti messi in campo.

Venerdì 24 novembre 2023 alle 10.30, presso il MEET – Digital Cultural Center in via Vittorio Veneto 2 a Milano, Fondazione Cariplo presenta le linee strategiche e le attività filantropiche previste per il 2024.

Alla fine del mese di ottobre la Commissione Centrale di Beneficenza, organo di indirizzo della Fondazione Cariplo, ha infatti approvato le nuove linee programmatiche e il Documento Previsionale, che per l’anno prossimo prevede un budget per l’attività filantropica di oltre 153 milioni di euro.

Quattro le direttrici strategiche lungo le quali si snoderanno le attività per il 2024 – e quelle degli anni successivi: Creare valore condiviso, Ridurre le disuguaglianze, Allargare i confini, Creare le condizioni abilitanti.

Su queste convergeranno le attività operative delle tradizionali 4 aree di intervento della fondazione: Ambiente, Arte e Cultura, Servizi alla Persona e Ricerca Scientifica impegnate nel lavorare in modo sinergico.

Nell'appuntamento del 24 novembre Fondazione Cariplo propone una riflessione sul proprio ruolo nel contesto locale del suo storico territorio di riferimento (la Lombardia e le province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola) alla luce però del contesto globale, che pone interrogativi sui grandi temi quali le vecchie e nuove povertà e fragilità, le dinamiche demografiche e migratorie, la crisi climatica, l’occupazione. Ma anche sugli strumenti e le opportunità per affrontare il domani, come ad esempio la cultura come fattore di crescita e di contrasto alla povertà educativa, la scienza e la ricerca come elemento fondamentale per affrontare i cambiamenti epocali che stiamo vivendo.

Ne discuteranno, insieme al Presidente Giovanni Azzone, Francesco Billari, demografo e rettore dell'Università Bocconi, Francesca Pasinelli, Consigliere Delegato di Fondazione Telethon, Ferruccio de Bortoli, giornalista e presidente Associazione VIDAS, e la CEO di Philea – Philanthropy Europe Association Delphine Moralis.
Modera Andrea Cabrini, direttore di ClassCNBC.

L’evento sarà anche l’occasione per presentare nel dettaglio le attività filantropiche che la fondazione intende mettere in campo nel 2024: nella seconda parte della mattina, dalle 12, verranno illustrati gli strumenti filantropici ideati per l'anno prossimo in una conferenza stampa aperta al pubblico a cui prenderanno parte anche il Direttore Generale di Fondazione Cariplo Sergio Urbani e le due Vicepresidenti Claudia Sorlini e Valeria Negrini.

CLICCA QUI PER RIVEDERE L'EVENTO IN STREAMING ON DEMAND: https://vimeo.com/fondazionecariplo/credere-insieme-nel-futuro

Dal 7 al 10 novembre Fondazione Cariplo parteciperà alla 20ª edizione di Urbanpromo – Progetti per il Paese, a Firenze. La manifestazione è promossa dall’INU – Istituto Nazionale di Urbanistica, con il supporto organizzativo della sua società strumentale URBIT – Urbanistica Italiana Srl.

Il programma culturale di Urbanpromo sviluppa quattro macrotemi: la rigenerazione urbana (Urbanpromo Città), l’abitare sociale (Urbanpromo Social Housing), la transizione ecologica (Urbanpromo Green) e la cultura digitale (Urbanpromo Digital). Come sua consuetudine, Urbanpromo affronta questioni di prioritaria attualità, avvalendosi degli esiti di ricerche e di contributi teorico-interpretativi, e presentando le esperienze più innovative condotte da Pubbliche Amministrazioni, organismi del Terzo Settore, imprese e organizzazioni private, portatori di specifiche competenze. La valorizzazione dei partenariati pubblico-privato, la diffusione delle buone pratiche, la crescita delle competenze tecniche ed amministrative, il concepimento e la promozione di innovazioni legislative e progettuali, sono le principali finalità della manifestazione.

Appuntamenti con Fondazione Cariplo

  • martedì 07 novembre – L’approvvigionamento alimentare della città
    La questione del cibo, dal superamento delle barriere tra produttore e consumatore fino al contrasto degli sprechi alimentari, è una componente rilevante della qualità della vita urbana. Stante la sua rilevanza, le “urban good policies” e la loro evoluzione sono un campo di studio curato con assiduità da Urbanpromo, con lo scopo di individuare le esperienze di maggior interesse e diffondere la conoscenza delle buone pratiche. L’approvvigionamento alimentare della città, al centro di questa edizione di Urbanpromo, viene affrontato in tre sezioni tematiche: Come si può definire l’area di approvvigionamento delle città? Per quali prodotti e filiere? Quali minacce, quali conflitti all’approvvigionamento alimentare della città? Produzione alimentare e identità della città
  • mercoledì 08 novembre – La rigenerazione urbana e la cultura: dalle opportunità alle realizzazioni. I casi in Italia
    Il convegno è focalizzato sulla capacità dell’innovazione e della creatività culturale di innescare ed alimentare processi di rigenerazione urbana e territoriale coinvolgenti le comunità locali ed il Terzo Settore. A partire dalle iniziative promosse da alcune Fondazioni di origine bancarie, sono messi a fuoco l’identità e le specifiche finalità dei soggetti pubblici e privati, gli strumenti utilizzati per creare opportunità rigenerative fra cui lo strumento del bando, i criteri con cui sono scelti i luoghi ed i beni di intervento, i centri di competenza, le procedure adottate o incontrate anche al fine di suggerirne semplificazioni, gli usi su cui fare leva in relazione agli obiettivi assunti ed alle specificità dei luoghi, la questione della gestione dei processi.
  • giovedì 09 novembre – L’uso sociale dei beni confiscati alle mafie
    Urbanpromo promuove questo primo focus su un tema impregnato di prioritari valori etici e di legalità, oltre che sociali, economici ed ambientali, quale è quello dell’uso sociale dei beni confiscati alla mafia. Il convegno è aperto da un inquadramento generale del tema sotto il profilo normativo, dimensionale, localizzativo e tipologico, istituzionale. Le peculiarità del tema sono poi documentate dalla presentazione di casi che sono prima di tutto simbolo di legalità e che sono caratterizzati dal perseguire fini economici e sociali di pubblica utilità grazie a originali forme di gestione dei beni e di collaborazione pubblico-privato sociale. Ampio è il ventaglio delle situazioni illustrate: Verbumcaudo, antico feudo delle Madonie i cui campi sono ora coltivati in biologico da una cooperativa sociale, Villa Fernandes a Portici divenuta centro sociale e culturale, il laboratorio agricolo di Pietra di Scarto a Foggia, l’ostello della cooperativa sociale GOEL nella Locride, tutte iniziative sostenute da Fondazione con il Sud, la Tenuta di Suvignano a Monteroni d’Arbia con l’intervento di Regione Toscana, il sistema dell’Ambito territoriale sociale per la gestione in forma associata di beni confiscati nei comuni del Garda Bresciano, coordinato dall’Azienda Speciale Consortile Garda Sociale in rete con realtà del terzo settore (iniziativa sostenuta da Fondazione Cariplo), il recupero di una fabbrica confiscata e destinata a sede della Protezione Civile a Brescello in provincia di Reggio Emilia.
  • venerdì 10 novembre – Quali prospettive di affordable housing per l’Italia?
    Nei numerosi convegni e incontri svoltisi nelle giornate di Urbanpromo Social Housing sono stati affrontati pressoché tutti gli aspetti cruciali delle politiche abitative, sia sul fronte della domanda sociale, che sul versante della offerta pubblica, privata e del settore privato-sociale. Protagonisti ne sono stati lo Stato, le Regioni, i Comuni, le strutture pubbliche e gli organismi del terzo settore, dalle Fondazioni di origine bancaria alle cooperative di abitazione, ed anche le organizzazioni private a carattere imprenditoriale e finanziario. All’incontro conclusivo di questo fondamentale filone della manifestazione è affidato il compito di tirare le fila, alzando lo sguardo verso le prospettive che si aprono davanti agli organismi impegnati nella elaborazione e attuazione delle politiche abitative. Fra gli altri parteciperanno il presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone, il direttore generale Sergio Urbani, l’ex presidente Acri e Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti e il presidente di Fondazione Housing Sociale Alberto Fontana.

Il programma completo è consultabile QUI

L’elaborazione del programma della manifestazione è diretta da un Comitato di Indirizzo, formato da esponenti di INU / URBIT e da rappresentanti degli organismi partner. Il Comitato coordina e porta a sintesi le singole iniziative sviluppate da vari Gruppi di Lavoro. Main partners di INU / URBIT per il progetto Urbanpromo sono Fondazione CR Firenze, Fondazione Cariplo, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Fondazione con il Sud, CDP Real Asset Sgr, Regione Toscana, ANCE, Confcommercio, FS Sistemi Urbani.

INU / URBIT chiede agli Ordini professionali di riconoscere crediti formativi ai loro iscritti partecipanti ai convegni e seminari della manifestazione.

Migliorare il processo di diagnosi delle malattie genetiche rare: questo l’obiettivo del progetto Lampo di Gene ideato da Fondazione Buzzi a sostegno del Centro di Genomica Funzionale, diretto dalla dottoressa Cristina Cereda, per la diagnosi delle Malattie Genetiche Rare e sostenuto da Fondazione Cariplo con uno stanziamento di 1 milione di euro.

In Italia i malati rari sono circa 2 milioni, nel 70% dei casi si tratta di pazienti in età pediatrica. In base ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, si stimano 20 nuovi casi di malattie rare ogni 10mila abitanti e ogni anno sono circa 19mila i nuovi casi. Per arginare il fenomeno, lo Screening Neonatale è il maggior programma di prevenzione italiano che in Regione Lombardia permette, entro poche ore dalla nascita, la diagnosi di 52 patologie genetiche curabili. Tuttavia, il neonato risultato positivo è costretto ad andare fuori Regione o addirittura all’estero per ottenere la diagnosi genetica e solo in seguito può tornare all’Ospedale Buzzi per la presa in carico e la cura. Un controsenso che rende necessario, per la struttura ospedaliera milanese, la dotazione di strumentazioni innovative.

Da qui, Lampo di Gene, il progetto per raccogliere fondi per l’acquisto di nuovi strumenti di tecnologia innovativa – preparatori di library, sequenziatori di ultima generazione, struttura bioinformatica di analisi – e la costituzione di una nuova piattaforma tecnologica che permetta in poco tempo di ottenere l’intera sequenza del DNA del bambino e l’analisi delle varianti patologiche responsabili della “sua” patologia. Ciò permetterebbe di far accedere in breve tempo i neonati a terapie ad hoc qualora fossero disponibili.

Gli studi, le ricerche e l’innovazione tecnologica – sostenuti dall’impegno delle due Fondazioni – permetteranno così a tutti i bambini del Nuovo Buzzi di avere un percorso diagnostico e terapeutico personalizzato e su misura per loro.

Da oltre 30 anni, Fondazione Cariplo investe competenze e risorse nella ricerca biomedica e nelle nuove tecnologie, contribuendo alla Ricerca Scientifica. Ora è entrata ufficialmente anche nel “Dna” Buzzi.

Per donazioni è possibile visitare il sito della Fondazione Buzzi.

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