E’ stato inaugurato MUSA, il Museo Universitario delle Scienze Antropologiche, mediche e forensi per i Diritti Umani dell’Università Statale di Milano, coordinato da Cristina Cattaneo, docente di Medicina Legale e Antropologia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute e responsabile scientifico del Labanof, Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense della Statale. La nascita di MUSA è stata possibile grazie al supporto di Fondazione Cariplo, Fondazione Isacchi Samaja Onlus e Terre des Hommes. Il Museo ha avuto il patrocinio di S.I.M.L.A., Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni e di OMCeO Milano, Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano.

L’obiettivo del Museo Universitario è di diffondere il ruolo delle scienze mediche, antropologiche e forensi nella lotta alla violenza e nella tutela dei diritti umani: tutti infatti sanno che la medicina e le discipline scientifiche curano le infezioni, i tumori e molte altre malattie, ma pochi conoscono il ruolo fondamentale che queste hanno nel contrastare le violazioni dei diritti umani. Protagoniste sono quindi le discipline che si occupano di studiare il corpo in tutte le sue forme per ricostruire un passato, remoto o recente, attraverso l’esame del cadavere, dello scheletro e del vivente.
Scienza e Medicina, applicate al corpo in tutte le sue forme, diventano un’arma formidabile per contrastare la violenza e tutelare i diritti umani. Questo è il messaggio che il MUSA vuole portare, per progettare un futuro migliore anche attraverso una nuova lettura del passato”, spiega Cristina Cattaneo.

Sono molto lieto di prendere parte all’inaugurazione del Museo Universitario delle Scienze Antropologiche, mediche e forensi per i diritti umani, che per noi rappresenta il primo di una serie di nuovi insediamenti che contribuiranno alla valorizzazione del polo di Città Studi”, dice il Rettore della Statale di Milano Elio Franzini. “In linea con il carattere interdisciplinare del nostro Ateneo, MUSA rappresenta una sintesi originale e inedita tra scienze antropologiche, discipline storiche, tutela della salute e difesa dei diritti umani”, conclude Franzini.

MUSA nasce dal Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università Statale di Milano, impegnato da 25 anni nella didattica e nella ricerca scientifica su tematiche forensi come l’identificazione, il sopralluogo, la criminalistica e il maltrattamento, e si basa sulla CAL – Collezione Antropologica del Labanof, costituita nel 2017 come collezione osteologica dall’Ateneo milanese, riconosciuta da Regione Lombardia nel 2018 come raccolta museale. È una delle collezioni scheletriche più grandi al mondo, composta da quasi 10 mila scheletri principalmente di Milano e della Lombardia, di ogni epoca storica, costituita grazie alla collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Archeologici, la Regione Lombardia, il Comune di Milano, la Procura della Repubblica di Milano e ATS. Una parte della collezione antropologica è formata da scheletri provenienti da necropoli antiche, l’altra da cimiteri moderni e da resti non reclamati, un patrimonio unico per creare nuovi metodi per stabilire l’identità, le malattie e le cause di morte violente su resti umani, sia per la storia che per la giustizia.

Il Museo Universitario delle Scienze Antropologiche, mediche e forensi per i Diritti Umani nasce da una profonda idea di giustizia nei confronti della singola persona ed è un esempio emblematico di come attraverso l’attività scientifica sia possibile creare valore culturale e sociale per tutta la comunità. E’ all’interno di questa visione che Fondazione Cariplo sostiene la nascita del MUSA, come luogo capace di connettere diverse conoscenze e saperi che insieme contribuiscono in modo significativo alla conoscenza della storia individuale e collettiva", dice Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo.

MUSA è un messaggio forte e importante che racconta, spiega e ricorda come povertà e vulnerabilità siano state il filo conduttore della storia creando una situazione di ingiustizia diffusa che il lavoro congiunto di scienza e aiuto sociale può arginare. È il messaggio che la Fondazione Isacchi Samaja ha cercato di diffondere dando voce ai più deboli e che si è concretizzato tra l’altro nella bella e lunga collaborazione con Labanof per il recupero e riconoscimento delle vittime dei naufragi nel Mediterraneo. Grazie al MUSA, gli operatori formati dalla Fondazione Isacchi Samaja e che lavoreranno per questo progetto potranno far conoscere e denunciare le povertà estreme e proporre i rimedi per poterle combattere in nome dei ‘Diritti dell’Uomo’”, spiega padre Aristide Cabassi, Presidente Fondazione Isacchi Samaja Onlus.

MUSA rappresenta un punto di arrivo importante della lunga collaborazione tra Terre des Hommes e Labanof, da anni impegnati insieme, sul contrasto della violenza sui bambini e la tutela dei minori migranti. Siamo orgogliosi di mettere a disposizione in questo progetto le nostre competenze nell’ambito della protezione dell’infanzia. E ringraziamo Rai per la Sostenibilità ESG che attraverso la raccolta straordinaria della trasmissione “I Soliti Ignoti” ha contribuito al finanziamento del museo”, conclude Donatella Vergari, Presidente Terre des Hommes Italia. Grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per La Cooperazione allo Sviluppo, Terre des Hommes porterà MUSA nelle scuole e promuoverà il suo messaggio in Italia e in Europa.

 

Le sezioni di MUSA

Sono attualmente sei, dotate di pannelli, diorami, esposizioni, animazioni e video. Avranno anche QR code, una piccola zona dedicata ai non vedenti, con audioguida e modelli tattili, e una postazione computer su prenotazione per la consultazione guidata di casi giudiziari conclusi sia nazionali che internazionali, filmati, opinioni, podcast sugli argomenti.

  1. Introduzione. La prima stanza è caratterizzata da un’animazione introduttiva del museo e sei diorami a muro, ciascuno dei quali illustra i passaggi dello studio dei resti umani, da come si presentano alla datazione, alla determinazione del sesso, dell’età, etnia, delle malattie e dei segni di violenza.
  2. Sezione Storico-archeologica. Questa sezione funge sia da deposito di una parte della Collezione Antropologica del Labanof di circa 1.500 scheletri, che da area illustrativa dell’evoluzione di Milano su 2mila anni partendo dai suoi scheletri. Le sezioni sono: romana, alto e basso medievale, moderna e contemporanea, e in ciascuna sono presenti reperti dell’epoca.
  3. Sezione Identità. Viene trattato l’importante e misconosciuto tema del diritto all’identità dei morti. Con l’ausilio di pannelli, animazioni e interviste, si ripercorrono il tema della perdita ambigua (di chi non sa se il proprio caro scomparso è vivo o morto), dell’identificazione scientifica di resti umani, delle statistiche e del problema dei cadaveri sconosciuti sul territorio nazionale e internazionale, dei disastri di massa (come quello di Linate), con particolare attenzione ai morti non identificati delle migrazioni.
  4. Sezione Crime. Anche attraverso l’ausilio di plastici, si trattano le tematiche della medicina legale, dell’antropologia forense e delle scienze forensi in generale nell’assistere la giustizia nei crimini mortali come l’omicidio e l’occultamento di cadavere, nei quattro scenari tipici: il sopralluogo, sia su cadavere che su resti occultati, l’autopsia, le indagini di laboratorio e il dibattimento. Viene anche illustrato l’intervento delle forze dell’ordine e, in particolare, degli esperti della scientifica sulla scena del crimine e nei laboratori.
  5. Sezione Vivi. In questa sala quattro postazioni raccontano, tramite animazioni e video, l’importanza della medicina e delle scienze forensi nella tutela dei vivi, come nei casi di vittime di maltrattamento, violenza sessuale e tortura, sia su umani che su animali.
  6. Missione Melilli-il Barcone. Il percorso si chiude con un angolo “immersivo” dedicato a uno dei maggiori eventi contemporanei simbolo di violazione dei diritti umani: il disastro del 18 aprile 2015, dove il naufragio di un peschereccio al largo della Libia fece mille vittime tra migranti adulti e adolescenti.

 

Le visite

MUSA sarà aperto al pubblico a partire da mercoledì 2 novembre con ingresso gratuito, con i seguenti orari:

  • Martedì: 14-18
  • Mercoledì: 14-18, con accoglienza dei soci volontari del Touring Club Italiano
  • Giovedì: 14-18
  • Venerdì: 9-18 (dalle 14 alle 18 con accoglienza dei soci volontari del Touring Club Italiano)
  • Sabato 9-13 con accoglienza dei soci volontari del Touring Club Italiano
  • Domenica e lunedì: chiuso

Ingresso al Museo: via Ponzio, 7
Per info e prenotazione gruppi: musa@unimi.it

L’apertura al pubblico sarà possibile anche grazie all’accoglienza dei soci volontari del Touring Club Italiano, nell’ambito del progetto Aperti per Voi, iniziativa che dal 2005 favorisce l’apertura sistematica e continuativa di luoghi d’arte e cultura.

Sempre più città nel mondo sono impegnate nello sforzo per combattere il cambiamento climatico attraverso la trasformazione del sistema alimentare. La Food Policy è, infatti, la politica alimentare della città. Rappresenta una delle eredità di Expo 2015, ed è uno strumento di supporto al governo della città promosso in sinergia dal Comune di Milano e Fondazione Cariplo per rendere più sostenibile il sistema alimentare milanese.

Come testimonia il messaggio che emerge dall’ottava edizione del Global Forum del Milan Urban Food Policy Pact ospitato quest’anno da Rio de Janeiro e che ha visto la cerimonia di premiazione delle città che si sono impegnate in questo anno nel mettere in campo pratiche di successo per creare e sistemi alimentari sostenibili.

La cerimonia ha visto la presenza della Vicesindaco e assessore con delega alla Food Policy Anna Scavuzzo, che ha partecipato alla premiazione dei Milan Pact Awards 2022 giunti quest’anno alla loro sesta edizione, tra le più partecipate di sempre con oltre 250 pratiche raccolte dalla Segreteria del Mufpp da aprile a giugno 2022, a dimostrazione di come ci sia interesse crescente da parte dei sindaci di tutto il mondo alle politiche alimentari.

In questa edizione, più di 60 città hanno presentato una pratica per la prima volta, dimostrando che anno dopo anno tutte le città aderenti al MUFPP sentono sempre più il bisogno di condividere le loro esperienze e sfide con la rete. Attraverso i premi del Patto di Milano emergono anche gli sforzi che le città di tutto il mondo stanno facendo per cambiare i loro sistemi alimentari al fine di essere più sostenibili e sani, mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici che stanno avendo un impatto sull'intero sistema alimentare: dalla produzione alla distribuzione e consumo. I Milan Pact Awards sono infatti stati lanciati nel 2016 dal Comune di Milano e dalla Fondazione Cariplo, e rappresentano ancora oggi uno strumento per innovare le politiche alimentari delle 250 città firmatarie di tutto il mondo e diffonderne le buone pratiche.

Sosteniamo il Segretariato del Milan Urban Food Policy Pact sin dal suo inizio, convinti che per fare innovazione sia indispensabile stimolare e connettere esperienzeconferma Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo -. I risultati presentati e la straordinaria partecipazione all'evento di Rio, confermano che lavorare insieme è la via per il contrasto alla povertà alimentare, lo sviluppo di una corretta educazione al cibo e la riduzione dello spreco: tutti elementi che hanno lo scopo di migliorare la qualità della vita e la salute delle singole persone, in modo inclusivo e in un’ottica di sostenibilità ambientale”.

In questa edizione, la presenza dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo – AICS, suggella la convenzione tra questa e il Milan Urban Food Policy Pact. “Per la prima volta l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo partecipa in qualità di valutatore ai Premi ha sottolineato il direttore dell’AICS Luca Maestripieri -. L'intenso processo di valutazione delle pratiche, è stata per noi un'occasione per approfondire i temi della trasformazione dei sistemi alimentari e su cosa può fare una città per creare un ambiente favorevole ai suoi cittadini. Una grande esperienza che segna l'inizio della preziosa collaborazione tra la nostra Agenzia e il Milan Urban Food Policy Pact”.

Milan Pact Awards 2022 – I premiati

La giuria internazionale di esperti ha valutato le pratiche e ha assegnato a 6 città il punteggio più alto in ciascuna categoria del Patto di Milano: Governance, Diete e nutrizione sostenibili, Equità sociale ed economica, Produzione alimentare, Fornitura e distribuzione alimentare e spreco  alimentare.

I vincitori per ogni categoria sono stati:

  • Governance: New York (Stati Uniti) – Il piano di sviluppo di New York City per gli acquisti pubblici
  • Diete sane e sostenibili: Addis Abeba (Etiopia) – Programma di alimentazione scolastica di Addis Abeba
  • Equità sociale ed economica: Rourkela (India) – E-Cool Mandi
  • Produzione alimentare: Rosario (Argentina) – Produzione alimentare agro ecologica a Rosario
  • Fornitura e distribuzione di cibo: Yeosu (Corea del Sud) – Strategia per proteggere i talenti e le piccole aziende agricole
  • Spreco  alimentare: Londra (Regno Unito) – Il Piano di riduzione dei rifiuti alimentari a Londra

Considerando l'impressionante numero di proposte ricevute quest'anno e l'elevata qualità di tali contributi, il Comitato di valutazione ha deciso di riconoscere 3 Menzioni Speciali aggiuntive per ciascuna categoria:

  • Governance: Araraquara (Brasile), Mouans-Sartoux (Francia), Vancouver (Canada)
  • Diete sane e sostenibili: Copenhagen (Danimarca), Parigi (Francia), Torres Vedras (Portogallo)
  • Equità sociale ed economica: Los Angeles (Stati Uniti), Melbourne (Australia), Wroclaw (Polonia)
  • Produzione alimentare: Bandung (Indonesia), Curitiba (Brasile), Città del Messico (Messico)
  • Fornitura e distribuzione alimentare: Baltimora (Stati Uniti), Barcellona (Spagna), Lione (Francia)
  • Spreco alimentare Cincinnati (USA), Guelph (Canada), Quelimane (Mozambico)

Questa edizione degli MPA mostra quanto sia stato notevole lo sforzo di alcune aree come l'Eurasia e il Sud Ovest asiatico, con la presentazione di 31 pratiche, e del Nord e Centro America, con 38 pratiche. Le città europee hanno ancora il più alto tasso di partecipazione.

Il ruolo chiave del Comitato di Valutazione, composto da esperti provenienti da tutto il mondo che negli anni hanno collaborato a diversi progetti con il Milan Urban Food Policy Pact, è stato quello di collegare le strategie e gli impegni delle città sulla trasformazione del sistema alimentare.

Il Milan urban food policy pact

Il Patto di Milano, è l’eredità principale dell'Esposizione Universale “Expo Milano 2015” Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Si tratta di un accordo firmato da 250 sindaci in tutto il mondo per "sviluppare sistemi alimentari sostenibili che siano inclusivi, resilienti, sicuri e diversificati, per fornire cibo sano e accessibile a tutte le persone in un quadro basato sui diritti umani, che riduca al minimo gli sprechi e conservi biodiversità mitigando gli impatti dei cambiamenti climatici". Il suo obiettivo principale è sostenere le città che desiderano sviluppare sistemi alimentari urbani più sostenibili incoraggiando la cooperazione e lo scambio di buone pratiche.

250 città nel mondo hanno deciso di aderire al Patto di Milano con l'obiettivo di cambiare i loro contesti locali e promuovere una maggiore equità, salute e accesso a cibi sicuri e nutrienti. Questo è lo sforzo richiesto dai responsabili politici per raggiungere l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Nuovi spazi e posti disponibili per gli alunni che hanno bisogno di aiuto per i compiti. Nuovi educatori e figure professionali per il supporto allo studio di bambini con DSA e BES. Ma anche nuovi corsi pomeridiani per il rafforzamento della lingua italiana o per imparare a usare bene il computer. Sono queste e molte altre le proposte educative che verranno attivate dalle “Reti di Doposcuola”, 14 progetti nati dalla collaborazione tra doposcuola limitrofi nei quartieri di Milano, che grazie al lavoro in sinergia da oggi potranno rispondere in modo più efficace al crescente bisogno di supporto allo studio.
 
I progetti sono stati sostenuti grazie al Bando “Doposcuola in Rete” lanciato lo scorso aprile da QuBì – La ricetta contro la povertà infantile, il programma promosso da Fondazione Cariplo – con il sostegno di Fondazione Peppino Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, Fondazione Fiera Milano e Fondazione Snam – che dal 2018 opera a Milano per sostenere le famiglie con minori in situazioni di povertà attraverso un sistema di 23 Reti che mettono in sinergia oltre 400 organizzazioni in 25 quartieri della città. 
Scopo del bando era potenziare l’offerta dei doposcuola a Milano – da sempre fonte di rafforzamento per l’apprendimento scolastico, ma anche di esperienze educative, di socialità e aggregazione – e favorire l’adozione di un modello di lavoro in rete, già sperimentato nei 5 anni di attività del Programma QuBì. Un modello basato sulla collaborazione, sulla “messa in comune” di esperienze, approcci, servizi da parte delle organizzazioni già operanti nei quartieri, che conoscendo bene i territori possono rispondere in maniera più efficace e sinergica alle necessità che emergono, specialmente da parte delle famiglie con maggiori difficoltà socioeconomiche.

La situazione dei doposcuola dopo la pandemia

Il bisogno di potenziare gli spazi di sostegno allo studio per supportare un numero maggiore di bambini e ragazzi della città è emerso in particolare dopo la pandemia. A seguito di un’indagine avviata a settembre 2021 dal Programma QuBì per verificare lo “stato di salute” di questi servizi dopo i lunghi mesi di lockdown e di restrizioni sanitarie, è emerso che tra il periodo precedente all’emergenza Covid-19 e la ripresa dell’anno scolastico 2021/22 negli 80 doposcuola presi come campione si registrava una riduzione di circa il 27% del numero di studenti frequentanti (da 4.600 prima di marzo 2020 a 3.400 a settembre 2021) e nel 70% dei casi una forte riduzione dell’offerta didattica, sia per motivi legati alla limitata capacità degli spazi che per mancanza di volontari o operatori. Con il graduale miglioramento della situazione pandemica gli spazi di sostegno allo studio hanno ripreso la propria attività, trovandosi però a gestire lunghe liste di attesa e nuove complessità legate anche ai mesi di didattica a distanza. 

Il Bando “Doposcuola in Rete” e i 14 progetti al via dal 17 ottobre

Da qui è nata la volontà di lanciare il 22 aprile 2022 il Bando “Doposcuola in Rete”, una misura mirata a promuovere la formazione di Reti di almeno tre doposcuola limitrofi (con particolare riferimento agli spazi che seguono minori in condizioni socioeconomiche svantaggiate) fino ad arrivare a Reti di estensione municipale. L’obiettivo era invitare i doposcuola già esistenti nei quartieri a creare sinergie per ottimizzare le risorse, creare équipe congiunte tra operatori e volontari dei diversi spazi compiti, condividere figure professionali specializzate e, soprattutto, prendere in carico le domande ancora inevase (liste d’attesa), attivando anche nuovi spazi se necessario.
 
Grazie al bando saranno sostenute 14 Reti di doposcuola, di cui 5 “municipali” (si tratta dei Municipi 5, 6, 7, 8 e 9 di Milano), per un contributo complessivo di oltre 900.000 €. I doposcuola coinvolti sono complessivamente 160, di cui 11 di nuovo avvio. In totale, gli spazi sostenuti seguiranno, nell’anno scolastico 2022/23, oltre 5.600 ragazze e ragazzi, con un aumento di circa il 20% dei beneficiari rispetto all’anno scolastico passato. 
In particolare, i progetti hanno lo scopo di:

  • potenziare gli spazi di sostegno allo studio e le attività di supporto didattico; 
  • condividere i metodi applicati dai singoli doposcuola; 
  • coinvolgere educatori, insegnanti, mediatori culturali, professionisti per attivare interventi mirati a ridurre fenomeni come il digital divide e il learning loss, favorire l’integrazione dei Neo Arrivati in Italia (NAI) e di bambini e ragazzi con Bisogni Educativi Speciali (BES) e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA);
  • rafforzare il raccordo tra i doposcuola e le scuole di riferimento. 

Le attività delle 14 Reti di doposcuola hanno preso il via lunedì 17 ottobre.

Mai come in questo momento l'elevato costo dell’energia e la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime sono temi centrali nel dibattito pubblico. In questo preoccupante contesto, Fondazione Cariplo ha promosso il bando ALTERNATIVE con l’obiettivo di favorire la diffusione di Comunità Energetiche Rinnovabili e fornire uno strumento concreto ed efficace per contrastare la povertà energetica e accompagnare la popolazione nella transizione equa verso un futuro alternativo al fossile.

Il bando, terminato a luglio, si è rivolto ad amministrazioni, enti pubblici e privati non profit della Regione Lombardia e delle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Sono ben 17 le nuove Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) che saranno avviate in questi territori nei prossimi mesi grazie al contributo di Fondazione Cariplo, per un valore totale di 1.000.000 euro. 
Gli enti beneficiari del supporto della Fondazione sono complessivamente 33, di cui: 6 parrocchie, 7 cooperative sociali, 5 Fondazioni, 5 associazioni e 10 enti pubblici.
I progetti al nastro di partenza interessano, nello specifico, le province di: Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Pavia, Varese e Verbano-Cusio-Ossola. Le 17 Comunità Energetiche installeranno complessivamente 17 impianti fotovoltaici capaci di produrre un quantitativo di energia elettrica pari a circa 5.000 MWh l’anno (il corrispettivo del consumo energetico di 1.700 famiglie). Il volume economico annuale, comprensivo di risparmi in bolletta, incentivo per l’energia condivisa e vendita dell’energia non utilizzata, ammonterà a circa 650.000 euro all’anno. Il sistema, oltre a una rilevante ricaduta economica, avrà grandi benefici anche sul clima e sull’ambiente: si stima infatti che saranno evitate circa 1.500 tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili nascono anche con lo scopo di promuovere l’inclusione sociale dei soggetti più vulnerabili e aumentare la coesione nelle comunità locali. I progetti finanziati dal bando Alternative consentiranno quindi di coinvolgere soggetti in condizione di povertà e vulnerabilità quali membri delle comunità costituite.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano, quindi, una soluzione innovativa di valenza non solo ambientale ed economica ma anche sociale: collaborazione e condivisione sono infatti i principi cardine di questo modello che mira ad accrescere il senso di comunità, lo sviluppo economico locale e la democrazia energetica.

Ultimamente il fenomeno delle CER sta registrando una crescita importante, segno di una sensibilità e di un’urgenza sempre più alte sul tema dell’emergenza climatica e della povertà energetica, ma la loro diffusione è ancora spesso ostacolata dalla mancanza di competenze specialistiche, tecniche, amministrative, legali ed economico-finanziarie da parte degli attori che intendono avviarle. Per questo motivo, oltre al contributo economico, Fondazione Cariplo metterà a disposizione un servizio di Assistenza Tecnica che accompagnerà le realtà locali coinvolte lungo tutto il percorso normativo e burocratico che porterà alla definizione e alla costituzione delle Comunità.

Il bando Alternative è complementare all’iniziativa lanciata da Regione Lombardia nell’ambito della Legge Regionale 2/2022, che ha stanziato 22 milioni di euro a supporto delle CER, in particolare per l’acquisto e installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. In virtù dell’”Accordo quadro per la realizzazione di attività congiunte in campo ambientale” tra le stesse Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, i due enti si sono coordinati per definire due strumenti che fossero il più possibile sinergici in modo da mettere a fattor comune risorse con diversa provenienza.

L’esperienza del Bando Alternative è un primo passo verso la sperimentazione di possibili risposte di comunità di fronte alla sfida sempre più imponente della transizione energetica e ambientale. In un momento di grande tensione del mercato dell’energia, l’avvio di comunità energetiche rinnovabili operative sul territorio è un fatto concreto e significativo, che pone le basi per lo sviluppo di una nuova e più equa filiera dell’energia.Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo.

Scopri le 17 Comunità Energetiche Rinnovabili beneficiarie del bando cliccando sull'allegato.

Sono 43 i progetti selezionati da Fondazione Cariplo nei giorni scorsi sul Bando LAIVin 2022, in sinergia con Associazione Etre e Alchemilla Cooperativa Sociale, che promuove il protagonismo giovanile attraverso la pratica delle arti interpretative dal vivo. 500 mila euro a disposizione di 43 scuole secondarie di secondo grado sul territorio della Lombardia e dalle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola per sviluppare nel triennio 2023-2025 laboratori musicali e teatrali che permettano ai ragazzi di essere protagonisti attivi.
Il Progetto LAIVin, infatti, sostiene dal 2006 la pratica e la fruizione della musica e del teatro nelle scuole secondarie di secondo grado al fine di promuovere sia lo sviluppo di competenze musicali e teatrali, sia l’avvicinamento del giovane pubblico ai linguaggi artistici contemporanei promuovendo la partecipazione attiva dei giovani nello sviluppo di progetti culturali sui territori. Il Progetto LAIVin riesce, inoltre, a innestare i laboratori nella vita delle scuole, integrarli nella didattica e dare loro continuità.

Le scuole destinatarie del contributo per il triennio 2023-2025 si aggiungono alle 43 selezionate lo scorso anno dal Bando 2021. Saranno dunque 86 le scuole invitate a partecipare al Festival LAIVin Action 2023 che saranno accompagnate nel corso della triennalità dalle Antenne Territoriali LAIVin, che affiancheranno i ragazzi e le ragazze nello sviluppo di processi e percorsi di partecipazione e dialogo tra le scuole e il territorio. Sono, inoltre, previsti momenti di formazione dei docenti e degli operatori impegnati nella conduzione dei laboratori.

Gli studenti saranno coinvolti nella co-progettazione dei contenuti e nella realizzazione delle attività connesse al progetto. Saranno inoltre protagonisti assoluti del Festival LAIVin Action, momento di incontro e confronto della comunità LAIVin.
Il Progetto LAIVin, nato nel 2006 come Progetto LAIV e diventato LAIVin nel 2018 per un maggiore radicamento nelle comunità locali, nel corso degli anni ha coinvolto oltre 270 istituti scolastici, più di 35.000 studenti e più di 1000 insegnanti, per un totale di oltre 700 laboratori.

Scopri i progetti selezionati nell'allegato.

Cultura e bellezza in Italia sono tratti identitari radicati nella società e nell’economia. Da qui il titolo del rapporto Io sono cultura, e grazie alla loro forte relazione con la manifattura hanno dato vita ad una delle più forti identità produttive del mondo, il made in Italy. Oggi, a due anni e mezzo dallo scoppio della pandemia e in piena fase di ricostruzione e ripartenza, le industrie culturali e creative sono tra i settori più strategici per facilitare la ripresa economica e sociale italiana. Non solo perché i numeri dell’ultimo decennio dimostrano che parliamo di una fonte significativa di posti di lavoro e ricchezza.  Ma anche perché sono un motore di innovazione per l’intera economia e agiscono come un attivatore della crescita di altri settori, dal turismo alla manifattura creative-driven. Ossia quella manifattura che ha saputo incorporare professionisti e competenze culturali e creative nei processi produttivi, traducendo la bellezza in oggetti e portando il made in Italy nel mondo. Bellezza e cultura, quindi, sono parte del DNA italiano e sono alla base delle ricette made in Italy per la fuoriuscita dalle crisi. Io sono cultura annualmente quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale. I numeri dimostrano che la cultura è uno dei motori della nostra economia e lo studio propone numeri e storie ed è realizzato grazie al contributo di molte personalità di punta nei diversi settori.

Il rapporto, arrivato alla dodicesima edizione, è realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, insieme a Fondazione Cariplo, Regione Marche, Istituto per il Credito Sportivo. È stato presentato oggi, a Casa Fornasetti a Milano, con un focus sui dati della Lombardia, dal direttore della Fondazione Symbola, Domenico Sturabotti. Ne hanno discusso il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci; Claudia Sorlini, vicepresidente di Fondazione Cariplo; Alberto Cavalli, Fondazione Cologni dei Mestieri d’arte di Milano; Maria Porro, presidente Assaredo e presidente Salone del Mobile; Antonio Calabrò, presidente Forum Fondazione Symbola e presidente Museimpresa; Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura Comune di Milano; Stefano Bruno Galli, Assessore alla Cultura Regione Lombardia; Nicola Ricciardi, direttore artistico miart. Ha moderato i lavori Nicoletta Polla-Mattiot, direttrice di How to Spend it Italia.

La cultura ha pagato più di altri settori la crisi ma conferma il suo ruolo economico centrale. L’Italia deve essere protagonistadichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symboladel nuovo ‘Bauhaus’, fortemente voluto dalla Commissione Europea che nasce per rinsaldare i legami tra il mondo della cultura e della creatività e i mondi della produzione, della scienza e della tecnologia orientandoli alla transizione ecologica indicata dal Next Generation EU. Cultura, creatività e bellezza e coesione sono la chiave di volta di molti settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia e consolidano la missione del nostro Paese orientata alla qualità e all’innovazione: un soft power che attraversa prodotti e territori e rappresenta un prezioso biglietto da visita. Un’infrastruttura necessaria per affrontare le sfide che abbiamo davanti. Milano e la Lombardia confermano la loro centralità in questo percorso verso un’economia più a misura d’uomo e per questo più capace di futuro”.

All’interno dello scenario di grande frammentazione in cui ci troviamo, la Cultura si conferma sempre di più come una dimensione cruciale per ridurre le crescenti distanze all’interno delle comunità.dichiara Giovanni Fosti, presidente Fondazione CariploLa presenza di un sistema culturale diffuso infatti ha la capacità di creare valore economico e occupazionale ma anche spazi di elaborazione di significato e di crescita personale, che rafforzano le comunità e la coesione sociale. Nei suoi 30 anni di attività Fondazione Cariplo non ha mai smesso di investire in cultura: lavorare insieme a tutti i soggetti coinvolti per rafforzare il sistema e moltiplicare le occasioni di accesso alla cultura, cercando attivamente di raggiungere chi è più ai margini, continuerà ad essere per noi una priorità per costruire futuro”.

Per leggere il rapporto completo visita il sito www.symbola.net

"Fai della salute mentale e del benessere per tutti una priorità globale" è il tema dell’edizione della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2022, perché in un mondo travolto dalle conseguenze della pandemia, della guerra e dell’emergenza climatica, il benessere di tutti deve diventare una priorità.

Dopo le edizioni di Londra, Amsterdam, Parigi quest’anno sarà proprio in Italia, a Roma, il 13 e 14 ottobre il Global Mental Health Summit (GMHS), con l’obiettivo di valorizzare il ruolo dell’Italia nella salute mentale di comunità, in Italia e sul piano internazionale. In collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il GMHS svilupperà l’ambizioso piano di azione tracciato a Londra nel 2018, incrementando la consapevolezza e l’impegno in tema di salute mentale sia a livello politico che nella società civile

Fondazione Cariplo è attiva da anni all’interno del Bando Welfare di Comunità (visita il sito di Welfare in Azione) e Innovazione Sociale nella promozione della salute mentale attraverso il sostegno a progetti che favoriscono percorsi di inserimento lavorativo, supporto abitativo e inclusione sociale, e che sperimentano nuovi modelli orientati alla recovery e all’attivazione della comunità, affiancando le persone con disagio psichico nella costruzione del proprio progetto di vita, valorizzando le reti sociali naturali e trasformando loro stesse in risorsa per la comunità attraverso percorsi sempre meno “sanitari”.

Con il recente bando Attenta-Mente, Fondazione Cariplo sostiene inoltre progetti mirati a intercettare, agganciare, accompagnare e supportare bambini e ragazzi con disagio psichico, emotivo, relazionale, con particolare attenzione a quei minori e famiglie che non possono permettersi i costi dei servizi privati né i tempi di attesa dei servizi pubblici. Una fascia d’età per cui gli esperti mettono in luce una vera e propria “emergenza della salute mentale” dovuta al continuo aumento delle richieste dei minori in questo ambito. Un crescente disagio mentale tra i giovanissimi che, in assenza di risposte, rischia di subire un processo di cronicizzazione su vastissima scala. 

Dopo il successo delle precedenti edizioni, che hanno richiamato in passato più di 800 musei, torna domenica 9 ottobre la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, l’evento culturale dedicato ai bambini più importante in Italia per promuovere e facilitare l’incontro tra le Famiglie e i molti luoghi espositivi che arricchiscono il nostro Paese. Per educare i bambini, ma anche gli adolescenti della fascia di età 12-16, quali nuovi fruitori culturali e rendere i Musei e le loro proposte sempre più “family friendly”.

L’edizione F@Mu 2022 è resa possibile grazie al contributo di Esselunga, da sempre impegnata in attività a sostegno della cultura e del sociale, e della Fondazione Cariplo, con la partecipazione della Rai come media partner. FaMu 2022 è patrocinata dal Ministero della Cultura.

Diversi ma Uguali” è il titolo di F@Mu 2022. Il tema di quest’anno parte dal presupposto che la valorizzazione della diversità (culturale, fisica, cognitiva) sia strumento indispensabile di inclusione sociale. F@Mu 2022 parlerà ai bambini di inclusione, unicità, accoglienza ed esorterà i musei, grazie al supporto delle Fondazioni CRT e Paideia di Torino, dell’Istituto dei Ciechi di Milano, della Cooperativa Panta Rei e della Fondazione Santagata per l’economia della Cultura, a riflettere anche su un’altra tematica di grande importanza: l’accessibilità museale.

Per trasmettere i valori di questa edizione – l’accoglienza, la gentilezza, la tolleranza, l’unicità – testimonial ufficiale dell’evento sarà Geronimo Stilton, il famoso topo giornalista amato dai bambini di tutto il mondo, nato da un'idea di Elisabetta Dami.

Anche quest’anno sono moltissimi i musei, le fondazioni e gli spazi espositivi, pubblici e privati, che hanno aderito all’iniziativa e che per un giorno apriranno alle famiglie proponendo visite didattiche, giochi a tema, iniziative speciali e attività pensate appositamente per l’occasione.

Tutte le sedi espositive hanno potuto aderire all’iniziativa gratuitamente, iscrivendosi tramite la piattaforma web www.famigliealmuseo.com, consultabile anche dalle famiglie per avere informazioni sui diversi programmi delle sedi aderenti nelle varie regioni e province italiane. Sono poi le singole realtà espositive a definire le modalità di ingresso che possono essere gratuite o con un’agevolazione sul biglietto.

Tra i progetti speciali e le iniziative che accompagnano dalla prima edizione questo evento, molto apprezzato è da sempre il TACCUINO F@Mu, la piccola pubblicazione dedicata alla giornata e al tema specifico di ogni edizione, che viene consegnata gratuitamente a tutti i bambini che partecipano alla manifestazione.
Il protagonista dell’edizione di quest’anno è Geronimo Stilton che accompagnerà, tra le pagine del libro, i bambini nel loro percorso esplorativo, con giochi e attività.
La grafica, l’impaginazione e l’editing del libretto è a cura di Edizioni PIEMME, mentre Aido (associazione impegnata da quasi 50 anni nel promuovere la cultura della donazione di organi e la conoscenza di stili di vita atti a prevenire l’insorgere di patologie) sostiene il progetto F@Mu 2022 occupandosi della stampa. FedEx Express è partner logistico ufficiale.

Prosegue anche il progetto Giovani al Museo introdotto nell’edizione 2021, per accompagnare i musei a organizzare nella giornata F@Mu attività specifiche per la fascia di età 12-16 anni.

Non mancherà infine come ogni anno il CONCORSO F@Mu, organizzato in collaborazione con FedEx Express, dedicato ai bambini che parteciperanno all’evento. F@Mu inviterà i bambini a “raccontare” la propria esperienza al museo attraverso la realizzazione di un disegno.

La Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo è organizzata fin dalla sua prima edizione dall’Associazione Famiglie al Museo.

Novantadue progetti destinati a Bergamo e Brescia, le capitali della cultura 2023. Sono state scelte, infatti, nei giorni scorsi le iniziative presentate sul bando rivolto al territorio per contribuire al rafforzamento e all’arricchimento del programma della Capitale Italiana della cultura 2023, un’ iniziativa lanciata nel mese di marzo da Fondazione Cariplo e dalle Fondazioni di comunità locali di Bergamo e Brescia.
I progetti selezionati, presentati da organizzazioni con comprovata esperienza nel settore culturale e con sede nelle province di Bergamo o Brescia, favoriranno concretamente la partecipazione dei cittadini, con una particolare attenzione alle fasce di popolazione con minori opportunità di fruizione culturale e agli abitanti delle aree del territorio più marginali e geograficamente più distanti dai due comuni capoluogo. Inoltre, le iniziative saranno focalizzate su azioni  in almeno uno degli ambiti tematici su cui è articolata la Capitale della Cultura 2023:

  • La cultura come cura
  • La città natura
  • La città dei tesori nascosti
  • La città che inventa

I novantadue progetti contribuiranno al consolidamento e all’arricchimento di un palinsesto straordinario di iniziative tra Bergamo e Brescia, con lo scopo di confermare il valore e il contributo della cultura al benessere delle persone e allo sviluppo locale. 

Fondazione Cariplo ha messo a disposizione 2,1 milioni di euro a cui si sono aggiunte le risorse territoriali che le fondazioni di comunità locale ogni anno ricevono dall’ente milanese. La volontà delle tre fondazioni è stata la convergenza di tutti gli attori per un’iniziativa che non ha solo il fine di celebrare un territorio ricco di cultura, di arte e di pregevoli paesaggi; l’intenzione è di cogliere questa opportunità per rilanciare la coesione, la creatività e l’economia del territorio a partire dalla cultura, asset da sempre ritenuto strategico dalle tre fondazioni. Con le risorse delle due fondazioni locali – Fondazione della Comunità Bergamasca e della Comunità Bresciana equamente suddivise, la disponibilità complessiva per l’iniziativa avviata è di 3,5 mln di euro.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo "Questo bando congiunto è nato dalla convinzione che la cultura sia una reale occasione di crescita per le persone e di sviluppo per il territorio. Si tratta di un’iniziativa autonoma ma strettamente connessa con il palinsesto di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, che ne amplia la capillarità cercando di portare occasioni di cultura dove ce ne sono meno. I 3,5 milioni di euro di risorse messe in campo hanno fatto emergere una capacità progettuale molto ampia: le proposte presentate sono state complessivamente 200, un forte segnale della presenza di soggetti vivaci e attivi sul territorio."

Osvaldo Ranica, Presidente Fondazione della Comunità Bergamasca: “Con la presentazione dei progetti selezionati dal Bando Capitale della Cultura promosso da Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità Bergamasca e Fondazione della Comunità Bresciana “insieme per il territorio”, la grande scommessa del 2023 assume una forma più definita. Ogni progetto scelto, 42 per Bergamo e la sua provincia, è espressione innovativa e creativa del territorio di riferimento e della capacità dei soggetti proponenti di leggere in chiaroscuro risorse, talenti, bisogni delle comunità. Sappiamo che la cultura è un traino importante per lo sviluppo dell’economia e del turismo dei nostri territori. Tuttavia, credo sia importante comunicare una volta di più la differenza tra un investimento duraturo a beneficio delle comunità e una straordinaria operazione di marketing. A ricordare questo cambio di passo è proprio il logo di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, in cui a me piace riconoscere un filo rosso che si intreccia e lega le nostre città. È il nodo dell’azione congiunta di Bergamo e Brescia, delle collaborazioni e alleanze strette per il bene delle comunità, della chiamata alla partecipazione dei giovani e di tutti coloro che hanno minori opportunità di accesso alle risorse culturali, della nostra prospettiva che abbraccia anche le aree più periferiche e decentrate, comprese quelle montane, per raggiungere tutte e tutti. Non avremo difficoltà a raccontare le bellezze di Bergamo e Brescia. E potrebbe anche bastarci, se non avessimo a cuore le relazioni, se non avessimo il desiderio di continuare a scrivere quella lunga storia di appartenenza che la nostra Fondazione ha con la sua comunità. È per noi un privilegio poter partecipare ad una così significativa occasione di rinascita delle nostre città con Fondazione Cariplo, che da sempre ha attenzione per i territori e le persone, e con Fondazione della Comunità Bresciana”. 

Alberta Marniga, Presidente Fondazione della Comunità Bresciana: “I progetti finanziati sono caratterizzati da iniziative estremamente interessanti, che prevedono azioni in tutti gli ambiti tematici in cui si articola l’evento Capitale della Cultura 2023. Presentano inoltre collaborazioni tra più enti, favorendo in tal modo la formazione o lo sviluppo di reti non solamente all’interno dei singoli territori provinciali, ma anche tra le due province e i rispettivi capoluoghi. Anche dal punto di vista geografico i contributi destinati ai novantadue progetti selezionati sono ben distribuiti e consentiranno di raggiungere una vasta area, coprendo con omogeneità i nostri territori, per garantire quanto più possibile l’inclusione e il coinvolgimento dell’intera comunità. Quanto proposto dagli enti è certamente testimone della profonda vivacità culturale bresciana e bergamasca che, sono certa, saprà attirare e affascinare il pubblico sia nazionale che internazionale.

L’iniziativa “Capitale italiana della cultura” si pone in piena coerenza con gli obiettivi che guidano l’attività filantropica di Cariplo che desidera sostenere “la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale come modello di sviluppo sostenibile dei territori e delle comunità, basato sulla progettazione integrata e in grado di coniugare la crescita economica e sociale con l’equilibrio ambientale”. E, analogamente, i temi del benessere delle persone e dello sviluppo locale, sono centrali anche nell’azione delle stesse Fondazioni di Comunità.

Scopri in allegato i progetti selezionati.

Buoni o severi, amici o distaccati, giovani o “vecchia scuola”, tutti ricordiamo gli insegnanti che ci hanno accompagnato nel corso della vita scolastica. Dal primo giorno di scuola elementare fino agli esami di stato, maestri e professori sono tra le figure essenziali per la formazione di ciascun individuo, e non solo in senso didattico.

Per guardare ai grandi maestri del presente e del passato, ricordandone le storie e il ruolo ancora centrale nella nostra società, arriva, per la Giornata mondiale degli insegnanti del 5 ottobre, “Maestre e maestri d’Italia”, la nuova serie di podcast di Chora Media per Vita.it, in collaborazione con Fondazione Cariplo, da sempre impegnata sul fronte contrasto alla povertà educativa e che dunque ha scelto di sostenere il progetto per valorizzare la figura fondamentale degli insegnanti. 

La voce autoriale di Alessandro Banfi raccoglie otto ritratti di altrettanti educatori italiani che hanno fatto della propria vita una vera missione, dentro e fuori le aule di scuola.

Da personaggi che hanno fatto la storia della scuola, quali Maria Montessori e Alberto Manzi, sino ai grandi maestri che ancora oggi si battono per un sistema educativo più equo ed accessibile a tutti, come Rachele Furfaro e Alex Corlazzoli, il podcast aiuta a ricordare donne e uomini italiani che hanno dedicato la propria vita all’insegnamento con il solo grande obiettivo di accogliere, educare e soprattutto prendersi cura dell’altro nel rispetto delle unicità di ciascuno. 

La serie podcast “Maestre e maestri d’Italia” è disponibile dal 4 ottobre sulle app free (Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Google Podcast) con un nuovo episodio ogni settimana per otto settimane.

Ascolta QUI il podcast.

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