Potenziare o ripristinare sedici habitat lombardi, di cui cinque a rischio scomparsa, salvaguardando la sopravvivenza di 22 specie animali e vegetali autoctone. E’ l’obiettivo principale del bando “Biodiversità e Clima” (BioClima) lanciato da Regione Lombardia con lo stanziamento di 3,5 milioni di euro per far collaborare, con una formula innovativa, enti pubblici e privati coinvolgendoli in progetti di conservazione della biodiversità, di contrasto e adattamento nel tempo al cambiamento climatico e di valorizzazione dei servizi ecosistemici.

Il bando, rivolto agli enti gestori di foreste e aree protette dei siti Natura 2000 e alle Amministrazioni pubbliche in generale, prevede la candidatura di progetti co-finanziati per almeno il 30% e, considerando la raccolta di almeno ulteriori 1,5 milioni di euro provenienti da privati, rappresenta la più grande iniziativa europea di partnership pubblico-privata rispetto ai settori di intervento in oggetto. Agli enti interessati viene messo a disposizione un servizio di assistenza tecnica, erogato grazie a Fondazione Cariplo dallo spin-off dell’Università di Padova Etifor, per supportare nella progettazione degli interventi legati alla misurazione, verifica indipendente e valorizzazione dei servizi ecosistemici e nell’attività di reperimento del co-finanziamento. I partner privati attraverso il co-finanziamento potranno contribuire a generare impatti positivi sul territorio e per i cittadini, ma anche ottenere dichiarazioni di impatto verificate (come tonnellate di CO2 catturate o numero e tipologia di specie salvaguardate) e utilizzabili all’interno di strategie climatiche, di responsabilità sociale d'impresa e di contabilità ambientale.

“Regione Lombardia – afferma Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia – sta investendo decine di milioni di euro per la tutela della biodiversità, che rappresenta proprio uno degli strumenti chiave della strategia di sostenibilità ambientale. Attraverso il bando, che si configura come un innovativo e ambizioso esempio di blended finance tra pubblico e privato – BioClima – prosegue l’assessore Cattaneo – vogliamo fornire uno strumento afficace ed adeguato che consenta di valorizzare il capitale naturale e salvaguardare la biodiversità, favorendo lo sviluppo dell'ambiente in ottica di sostenibilità e di tutela del territorio. I progetti dovranno infatti prevedere, misurare e certificare l’impatto atteso sia sulla biodiversità sia in termini di stoccaggio di CO2 utilizzando procedure e approcci scientificamente rigorosi e riconosciuti internazionalmente. Con questa misura – conclude Cattaneo –  confidiamo che cresca la consapevolezza che la biodiversità è un tema rilevante, tanto quanto i cambiamenti climatici”.

Il contesto lombardo conta 246 siti Natura 2000, ovvero aree protette parte di un’ampia rete europea, 115 dei quali sono situati in aree montuose e 130 in pianura. Secondo i risultati delle ultime campagne di  rilevamento sullo stato di conservazione degli habitat, il 41% di quelli nell’area alpina si trova in uno stato favorevole, mentre in pianura solo il 10%. Ciò è dovuto principalmente agli agenti inquinanti, all’errata gestione selvicolturale, all’abbandono colturale, agli effetti dannosi provocati dagli incendi e calamità climatiche e soprattutto all’ingresso di specie esotiche particolarmente invasive. Gli ecosistemi più vulnerabili, come gli habitat di alta quota, le aree umide, i prati e i pascoli e alcune tipologie specifiche di boschi, sono seriamente minacciati dal profondo cambiamento del contesto ambientale e socio-economico e, di conseguenza, anche le rispettive flora e fauna. Questa tendenza fa parte di un trend globale più ampio che viene definito la “sesta estinzione di massa”, dove circa il 10% dei 2 miloni di specie conosciute è già scomparso.

I progetti, candidabili fino al 3 maggio 2022, dovranno quindi: contribuire alla creazione di nuove foreste di pianura e al miglioramento di quelle esistenti, in linea anche con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, ampliare la superficie di habitat utili alla conservazione della biodiversità e le infrastrutture verdi, in linea con la Strategia Europea sulla Biodiversità per il 2030, e aumentare nel contempo l’erogazione dei servizi ecosistemici e la loro valorizzazione economica rendendo più resilienti gli habitat e le comunità umane.

Con gli interventi forestali si concorrerà a favorire 22 specie vegetali e animali che popolano questi ecosistemi e che sono a rischio di scomparsa: 9 mammiferi, di cui 8 chirotteri, 2 insetti (Rosalia alpina e Osmoderma eremita), un anfibio, 5 uccelli, tra cui il gallo forcello e il gallo cedrone, 4 muschi e una orchidea (Cypripedium calceolus). Gli interventi integrativi, invece, avranno impatti positivi su decine di altre specie autoctone protette, soprattutto tra i chirotteri e l’avifauna.

Negli ultimi anni – sostiene Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo – la sensibilità e la consapevolezza sulla centralità dei temi ambientali sono cresciute in modo decisivo: la tutela degli ecosistemi come fattore chiave per il benessere della vita umana e per il suo equilibrio in termini sociali ed economici sta emergendo come un’evidenza sempre più riconosciuta da imprese, associazioni e istituzioni. Attraverso il Bando BioClima, la Fondazione Cariplo vuole supportare concretamente la tutela della biodiversità offrendo l'opportunità ai soggetti che operano sul territorio di accedere a un’assistenza tecnica qualificata, capace di generare nuove competenze in tema di progettazione degli interventi di misurazione e verifica e nelle attività di reperimento di co-finanziamento e sponsorizzazione delle azioni.”

Con riferimento agli interventi nella Rete Natura 2000, particolarmente incentivati dal bando, gli habitat che saranno coinvolti attraverso gli interventi di miglioramento forestale o di ripristino sono 16 di cui 5 prioritari, ovvero a rischio di scomparsa. Il bando può inoltre contribuire all’incremento della superficie degli habitat, specialmente nei territori di pianura, favorendo la conservazione, ad esempio, dei boschi di ontano nero, frassino maggiore e salice bianco.

Questa iniziativa – aggiunge Alessandro Leonardi, amministratore delegato di Etifor – accende i riflettori sul ruolo cruciale della biodiversità come potente strumento di contrasto al cambiamento climatico nel lungo periodo. Con biodiversità si intende la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono ed include la diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema. Dalla biodiversità dipende la capacità di una specie o di un ecosistema di reagire, di adattarsi, di ristabilire l’equilibrio, di essere cioè resiliente, a tutte le sollecitazioni ambientali. Maggiore è la diversità e maggiori sono le chance di sopravvivenza. Quindi conservare la biodiversità, che si perde soprattutto per cause antropiche, comporta enormi benefici per l’uomo, diretti e indiretti, non solo economici: protezione di aria, acqua e suolo, conservazione paesaggistica e culturale, stili di vita e salute umana”.

Grazie alle risorse mobilitate da Regione Lombardia e dai soggetti privati interessati al co-finanziamento si stima il miglioramento di circa 200 ettari di boschi esistenti e la creazione di oltre 40 ettari di nuovi boschi con la messa a dimora di almeno 60.000 piante.

Foto a cura di Etifor

Il Consiglio di Amministrazione di Fondazione Cariplo ha deciso di sostenere una serie di iniziative volte a rispondere all’emergenza umanitaria scaturita dal conflitto in Ucraina.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: Ci troviamo di fronte a una delle più grandi emergenze umanitarie del nostro tempo: nelle ultime settimane quasi 3 milioni di persone hanno lasciato l’Ucraina per fuggire verso l’Europa e di questi circa 1 milione sono minori. Davanti a questo dramma vogliamo sostenere le comunità del nostro territorio che già spontaneamente si stanno organizzando per accogliere e rispondere ai bisogni di chi fugge dalla guerra. Abbiamo quindi stanziato 3,4 milioni di euro per sostenere interventi di emergenza umanitaria, sanitaria e sociale, attraverso la collaborazione con la rete nazionale delle Fondazioni di origine bancaria, e per attivare Fondi specifici dedicati all’accoglienza in ciascuna delle Fondazioni di Comunità presenti nelle province lombarde, di Novara e del VCO.”

L’intervento si sviluppa su tre livelli di azione e prevede sia il sostegno a iniziative di accoglienza dei rifugiati nei paesi di confine con l’Ucraina, sia progetti di accoglienza diffusa nei territori di riferimento della Fondazione.

Nel dettaglio i tre livelli di azione comprendono:

  • un’iniziativa in collaborazione con ACRI – l’associazione nazionale che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio SpA;
  • interventi di accoglienza dei rifugiati in collaborazione con le 16 Fondazioni di Comunità in Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola;
  • iniziative sovraprovinciali e/o complesse di accoglienza abitativa.

Fondazione Cariplo ha stanziato per questi interventi oltre 3,4 milioni di euro complessivi.
Una breve sintesi delle tre iniziative:

  1. Adesione all’iniziativa promossa da ACRI, per un’azione congiunta a supporto delle popolazioni colpite dalla guerra. L’intervento, per il quale sono stati stanziati 2 milioni di euro a valere sulle disponibilità del Fondo Nazionale Iniziative Comuni, consentirà la realizzazione dei primi interventi per rispondere all’emergenza umanitaria, sanitaria e sociale. Fondazione Cariplo ha aderito a questa iniziativa con un impegno economico di 437.515 euro.
  2. Sostegno ai fondi attivati dalle Fondazioni di Comunità dedicati all’accoglienza dei profughi ucraini. Le 16 Fondazioni di Comunità si stanno attivando sui territori di riferimento per sostenere le attività di accoglienza dei profughi in arrivo: stanno lavorando in stretta connessione con le Prefetture, gli enti pubblici territoriali e le organizzazioni non profit per individuare in modo puntuale i bisogni e per coordinare le risposte. Inoltre, il sistema delle 16 Fondazioni di Comunità legate a Fondazione Cariplo sta attivando fondi specifici per la raccolta di risorse da mettere a disposizione per l’accoglienza delle famiglie in fuga. Fondazione Cariplo ritiene che le Fondazioni di Comunità possano essere alleate e partner importanti per affrontare in maniera efficace le emergenze: sono inserite nelle comunità e hanno guadagnato un ruolo di crescente importanza, sia per la capacità di mobilitare la raccolta fondi che per la partecipazione attiva alle “cabine di regia” locali. Come dimostrato nel 2020 in seguito allo scoppio della pandemia, hanno le potenzialità per attivare in breve tempo azioni di risposta e sostegno ai bisogni. Per sostenere le Fondazioni di Comunità di fronte a questa nuova emergenza, Fondazione Cariplo trasferirà a ciascuna fondazione 50 mila euro a incremento dei Fondi attivati, a cui si potranno aggiungere fino ad un massimo di 75 mila euro a raddoppio delle risorse raccolte sul territorio.
  3. Promozione di iniziative di accoglienza abitativa. Fondazione Cariplo si impegna con uno stanziamento di 1 milione di euro per il sostegno di interventi di accoglienza abitativa, che verranno attivati a valle di una mappatura delle iniziative più significative e dell’avvio di un’interlocuzione con i principali soggetti del territorio, in modo da costruire un intervento in grado di rispondere ai bisogni emergenti su questo fronte

Regione Lombardia ha individuato attraverso una manifestazione d’interesse il borgo di Livemmo a Pertica Alta in Valle Sabbia (BS) e lo ha candidato come caso pilota al Ministero della Cultura, che mette a disposizione 20 milioni di euro per la realizzazione del progetto.

Per raggiungere questo risultato Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Anci Lombardia, Polis, Unioncamere e Aria Spa hanno siglato nel dicembre 2021 un accordo nell’ambito della linea del PNRR “Attrattività dei borghi”. Il Ministero della Cultura ha infatti stanziato, attraverso il Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza un miliardo di euro, a favore dell’attrattività dei Borghi con un’azione denominata “Progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi caratterizzati da un indice di spopolamento progressivo e rilevante”.

Nell’ambito dell'accordo Fondazione Cariplo, con ANCI Lombardia, sostiene e collabora al percorso di accompagnamento alla progettazione dei territori con attività di capacity building offerte ai Comuni che hanno partecipato alle linee del PNRR “Attrattività dei borghi”.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: "Per guardare in modo strategico alla valorizzazione del territorio è necessario sostenere lo sviluppo di una visione condivisa, che favorisca la formulazione di proposte di ampio respiro, che diventino opportunità di crescita per le persone, per l’economia e per la comunità. Fondazione Cariplo promuove e partecipa a questa alleanza di territorio, per accompagnare la progettazione e abilitare nuove competenze negli Enti che intendono candidare il proprio progetto di rigenerazione culturale e sociale, cogliendo le opportunità offerte dalle prime risorse messe a disposizione dal PNRR in questo ambito.”

Per la delibera della Giunta Regionale clicca qui.

Photo credit: wikipedia

Torna l’Italia che fa. E questa volta con un’edizione rinnovata ricca di novità a partire dalla collocazione in palinsesto: la trasmissione sarà in onda il sabato dal 19 marzo, mattina dalle 9:45 alle 10:25. La Risposta Giusta è lo spin off del programma che già nel 2020 aveva portato sulla rete pubblica un branded content in grado di fare servizio pubblico, con il racconto di storie ed esperienze di buone pratiche del nostro Paese, alimentato dall’energia delle organizzazioni non profit e delle aziende impegnate sul fronte della responsabilità sociale di impresa.

A condurre, ancora una volta sarà Veronica Maya che con La Risposta Giusta intratterrà il pubblico e guiderà gli ospiti in un game ricco di domande e curiosità. Il programma ancora racconterà storie coinvolgenti e iniziative concrete e meritevoli, con testimonianze in studio, e il supporto di filmati originali ed esclusivi.

Questo nuovo format è l’evoluzione di un racconto di chi nel nostro Paese è impegnato sul campo, in progetti sul fronte della solidarietà, della cultura, per la salvaguardia dell’ambiente. Un gioco avvincente fatto di domande e risposte, in cui la “risposta giusta” sarà quella che i protagonisti delle storie e dei progetti hanno saputo mettere in campo con iniziative legate alla sostenibilità e alla solidarietà, e con storie di aziende socialmente impegnate che con il proprio operato creano un impatto positivo per le comunità e per l’ambiente.

Ma c’è un’altra importante novità che aggiunge valore al programma: nella redazione televisiva, in questa edizione, lavorano giornalisti già collaboratori de Il Bullone, il periodico realizzato da adolescenti e giovani adulti che hanno o hanno vissuto l’esperienza della malattia (tumori, anoressia, HIV, malattie rare, etc) e per questo motivo hanno avuto lunghe degenze in ospedale; redattori in grado di portare la loro professionalità e il loro punto di vista, aggiungendo una sensibilità unica. Il Bullone è un’idea promossa e concretizzata dalla Fondazione B.LIVE onlus impegnata in molti progetti sociali rivolti a giovani e adolescenti in difficoltà, in particolare nel campo della salute e che ha saputo nei suoi primi dieci anni di vita realizzare un ponte virtuoso tra il mondo Profit e le realtà Non profit, lavorando con aziende, università, scuole ed associazioni attraverso iniziative legate al mondo dell’imprenditoria sociale. 
Con questa esperienza televisiva, i ragazzi avranno l'occasione di fare una nuova esperienza professionale importante per il loro percorso formativo e che permetterà loro di acquisire preziose competenze per l’inserimento nel mondo del lavoro.
I giovani redattori de Il Bullone collaborano allo sviluppo dei contenuti oltre a rappresentare in modo concreto l'etica e la filosofia della trasmissione.

Quello della redazione de Il Bullone all’interno del programma La Risposta Giusta è un progetto di inserimento lavorativo promosso da Fondazione Cariplo, già partner e promotrice della prima edizione de L’Italia che Fa, lanciata a poche settimane dallo scoppio della pandemia, proprio per dare risposte concrete e visibilità all’impegno che tante realtà non profit e aziende italiane continuavano a mettere in campo anche in quei drammatici mesi.

“La Risposta Giusta è un programma che tratta e propone temi importanti con leggerezza e serietà. La Risposta Giusta è un format Branded Entertainment di intrattenimento di autentico servizio pubblico capace di dare spazio a realtà e a iniziative di pubblica utilità.” ha detto Marco Falorni produttore e autore di Libero Produzioni TV, ideatore del format.

L’edizione ai nastri di partenza conta su numerosi e prestigiosi partners come COOP Lombardia, Facile.it, FASTWEB, Fondazione Snam, FONDAZIONE PER L’INFANZIA RONALD McDONALD, CHIN8 NERI, NATIXIS Investment Managers, SOS Villaggi dei Bambini oltre che la già citata Fondazione Cariplo, che hanno potuto raccontare le loro attività in ambito sociale, culturale ed ambientale. Il branded content é stato sviluppato con Rai Pubblicità.

Il programma è stato realizzato in collaborazione con Rai per il Sociale, con l’apporto della direzione guidata da Giovanni Parapini. In ogni puntata sarà ospite anche un teleabbonato Rai, in collegamento con lo studio, in collaborazione con la direzione Canone e Beni Culturali Rai.

È online la prima edizione del bando Ruralis, nato dalla collaborazione tra le aree Ambiente e Servizi alla Persona di Fondazione Cariplo. Il bando si rivolge alle organizzazioni private non profit attive nel territorio lombardo e nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola, che avranno tempo fino al 14 luglio 2022 per presentare domanda. Con un budget di 2,4 milioni di euro, Ruralis intende sostenere iniziative volte al recupero del paesaggio rurale e alla manuntezione del territorio, valorizzando i sistemi agricoli e forestali locali e favorendo al contempo nuove opportunità di inclusione sociale e lavorativa.

Il bando vuole contribuire a ridurre gli effetti dell’abbandono del territorio rurale e montano: nel corso degli anni si è assistito a un arretramento delle aree agricole e a una modifica dei tratti caratteristici del paesaggio rurale. Il ripristino e la valorizzazione di pratiche agricole e forestali multifunzionali, quali ad esempio le esperienze agroecologiche e di agricoltura sociale degli enti di terzo settore, possono rappresentare un’occasione di rigenerazione per il territorio e di contrasto ai processi di degrado ambientale, ma anche di sviluppo economico locale e inclusione sociale per persone in condizioni di svantaggio.

Il testo è disponibile alla pagina bandi, dove nei prossimi giorni saranno resi disponibili le FAQ e altri materiali utili per la redazione dei progetti. 
Il bando sarà presentato in streaming il 4 aprile alle ore 15 alla presenza del presidente Giovanni Fosti. 

Clicca qui per la presentazione in streaming: bit.ly/PresentazioneRuralis

Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo lanciano Evoluzioni, un bando sperimentale per una sfida strategica, quella della transizione al digitale, resa ancora più urgente a causa della Pandemia.

Il contesto

L’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) 2021 colloca l’Italia al 20° posto tra i 27 Stati membri dell’UE. Una situazione, dunque, che rischia di ridurre la competitività del Paese, anche se si percepiscono deboli segnali di miglioramento, considerando che l’Italia nel 2020, occupava il 25° posto della classifica. Questi dati riflettono una tendenza positiva che non solo dovrà essere confermata ma che, in base agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dovrà essere decisamente migliorata da qui ai prossimi cinque anni.

Per quanto riguarda l’economia sociale, la Commissione Europea ha avviato un percorso per sostenere le transizioni verde e digitale, in dialogo con le autorità pubbliche e le parti interessate. Le linee di intervento sono declinate all’interno del Piano d’Azione per l’Economia Sociale, adottato il 9 dicembre 2021, che afferma le potenzialità della stessa per la concreta attuazione del pilastro europeo sui diritti sociali, contribuendo a raggiungere contemporaneamente obiettivi di carattere ambientale ed economico.

Un bando per la transizione digitale

Sia Fondazione Cariplo sia Fondazione Compagnia di San Paolo hanno tra i propri obiettivi strategici quello di intervenire sul capacity building e sullo sviluppo organizzativo degli enti del terzo settore. Quest’obiettivo comune ha portato le due Fondazioni alla definizione di uno strumento congiunto dedicato al sostegno alla transizione digitale dell’economia sociale, tenendo conto delle specificità dei rispettivi territori di riferimento e delle diverse modalità di gestione.

La finalità generale del bando Evoluzioni, pubblicato sul sito, è favorire la progettazione e l’esecuzione di strategie e processi di transizione digitale e consolidare la cultura e le competenze dell’innovazione digitale negli enti operanti nell’economia sociale. Nello specifico, il bando intende raggiungere i seguenti obiettivi:

  • promuovere la pianificazione strategica, attraverso la definizione di un piano pluriennale d’innovazione digitale integrato nella strategia complessiva dell’ente;
  • aumentare l’impatto sulla comunità locale, grazie a trasformazioni dell’organizzazione interna (innovazione organizzativa) e a nuovi modelli di servizio e relazioni con l’ambiente esterno (innovazione di prodotti e servizi);
  • migliorare la capacità di reperire nuove entrate grazie ad appropriate innovazioni organizzative e comunicative rese possibili dal digitale;
  • favorire lo sviluppo e la diffusione della cultura e delle competenze dell’innovazione digitale negli enti che operano nell’economia sociale;
  • favorire l’ibridazione di competenze, la comunicazione e la collaborazione tra il sistema dell’economia sociale e quello tecnologico, al fine di costruire modelli condivisi di transizione digitale per l’economia sociale e il terzo settore.

La presentazione del bando

Il bando “Evoluzioni” è stato presentato nel corso di un Webinar dedicato, con la presenza del Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo Alberto Anfossi e il Direttore Generale di Fondazione Cariplo Sergio Urbani.

Sergio Urbani, Direttore Generale Fondazione Cariplo: “La trasformazione digitale è una sfida cruciale per lo sviluppo del nostro Paese e il PNRR è un’occasione fondamentale per colmare il gap del nostro Paese su questo fronte.  Il problema riguarda anche gli enti non profit, asse portante per la tenuta delle nostre comunità, che Fondazione Cariplo, da anni impegnata nel sostenere processi di innovazione, sostiene con programmi dedicati per irrobustire le competenze di chi vi opera e le infrastrutture a loro disposizione. Ma il problema della povertà digitale riguarda anche larga parte della popolazione, soprattutto i bambini e i ragazzi che vivono in famiglie a rischio di esclusione da circuiti legati alle nuove competenze anche per la mancanza di dotazioni tecnologiche adeguate; significherebbe tagliar fuori questi ragazzi dalle opportunità date dal digitale, a differenza di altri coetanei. Su questo fronte si è concentrato un grande impegno negli ultimi due anni. Le due linee di intervento sono strettamente correlate. Il bando “Evoluzioni” e la nuova collaborazione con la Fondazione Compagnia di San Paolo permetteranno di sviluppare progetti di enti di terzo settore e piani di innovazione tecnologica inclusiva e sostenibile, attraverso il sostegno di progetti pilota, intesi anche come “spazi” di apprendimento per iniziative future.”

Alberto Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo: “La Fondazione Compagnia di San Paolo promuove l’innovazione, intesa come processo continuo di diffusione di conoscenze, attuando modelli e politiche capaci di generare cambiamenti necessari e positivi in ogni aspetto della società e del sistema produttivo, con particolare attenzione al mondo dell’economia sociale. Attraverso questa nuova collaborazione con Fondazione Cariplo vogliamo sostenere la crescita dell’economia sociale e dell’ecosistema dell’innovazione per il bene comune, verso un paradigma di sviluppo economico che incorpori la riduzione delle disuguaglianze tra le sue finalità costitutive, in coerenza con le finalità del Social Economy Action Plan lanciato dalla Commissione Europea lo scorso dicembre”.

Parte una nuova iniziativa di Fondazione Cariplo: l’obiettivo è far emergere e potenziare le competenze del terzo settore per valorizzarne il ruolo nelle comunità e nei territori di riferimento (Regione Lombardia e Province di Novara e VCO). L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’obiettivo strategico “Capacity building: rafforzare le competenze e la dimensione organizzativa del non profit”.

Saranno tre le linee di lavoro:

  1. Formazione e capacity building
  2. Accompagnamento e mentorship (per la definizione di piani di rafforzamento organizzativo)
  3. Sostegno all’implementazione di piani di sviluppo.

La Fondazione ha costruito un’esperienza più che decennale sul tema del capacity building degli enti di terzo settore, con diversi strumenti a bando e/o progetti promossi da tutte le aree. A partire dal 2018 ha lanciato una strategia intersettoriale (Programma Cariplo Social Innovation) dedicata al rafforzamento organizzativo che ha permesso di sostenere più di 70 organizzazioni nell’implementazione di piani di sviluppo strategico e circa 400 nella formazione a distanza sui temi del change management, della comunicazione digitale, della misurazione e valutazione degli interventi, della gestione dei progetti e del fundraising.

Il percorso formativo sarà fruibile sulla piattaforma “Cariplo Social Innovation Lab” che offrirà a tutte le organizzazioni del Terzo Settore l’opportunità di rafforzare le proprie competenze e di acquisirne di nuove.

Rivedi la presentazione 

È inoltre previsto un questionario di autovalutazione finalizzato a misurare lo stato delle conoscenze degli ETS e a strutturare percorsi formativi su misura, in ottica di aggiornamento continuo.

Nel corso delle lezioni, della durata di un’ora ciascuna, verranno affrontati 5 macro-argomenti: progettazione, digitale, fundraising, normative e strategie. Ogni macro-argomento sarà poi arricchito da materiali scaricabili e focus su tematiche di stretta attualità come il PNRR, l’innovazione digitale, l’utilizzo dei dati, la privacy e la sicurezza informatica. Tra i tanti materiali messi a disposizione, ci saranno inoltre 15 testimonianze di enti del terzo settore sostenuti nel recente passato che racconteranno la loro esperienza. In totale i docenti coinvolti saranno 27, individuati e selezionati tra esperti di settore in ambito non profit.

Un tema trasversale con contenuti dedicati sarà “In dialogo con Fondazione Cariplo”, un percorso che guiderà l’utente dalla compilazione della domanda al ricevimento e gestione del contributo per la realizzazione di un progetto, con un focus di approfondimento anche in tema di bilanci alla luce dei nuovi adempimenti contabili e fiscali. Inoltre, si tratteranno gli aspetti della comunicazione e dello storytelling.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: "Gli enti del Terzo Settore costituiscono un patrimonio di competenze e di legami indispensabili per le nostre comunità, sia per i servizi che offrono, ma soprattutto per le opportunità di relazione e crescita che sanno generare per le persone. La crisi scatenata dalla pandemia ha colpito duramente anche le organizzazioni non profit: per questo Fondazione Cariplo è da subito intervenuta nel 2020 e nel 2021 con misure straordinarie per garantire la loro sopravvivenza e lancia oggi il nuovo programma “Riprogettiamo il futuro”. Solo attraverso lo sviluppo delle competenze delle proprie persone le organizzazioni potranno continuare ad essere protagoniste della costruzione delle comunità e sostenerle nelle sfide verso il futuro.

Riprogettare il futuro, come evoca il nome stesso, è un programma che aiuterà gli enti di terzo settore in questa fase di rilancio e ripensamento, e che quindi spinge a guardare avanti dopo questo biennio di forte difficoltà.

Con i bandi “LETS GO! Misura di sostegno agli Enti di Terzo Settore” e “Sostegno dell'ordinaria attività degli Enti di Terzo Settore”, Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Regione Lombardia hanno infatti sostenuto 1321 enti con risorse pari a oltre 33 milioni di euro per mantenere in vita servizi e iniziative vitali, messe gravemente a rischio dall’emergenza pandemica, che contribuiscono in modo determinante al benessere delle nostre comunità.

Per maggiori informazioni: socialinnovationlab.fondazionecariplo.it

È stata presentata questa mattina, nella prestigiosa cornice di Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, a Milano, la nuova iniziativa lanciata da Fondazione Cariplo e dalle Fondazioni di comunità locali di Bergamo e Brescia a sostegno della Capitale della Cultura 2023

Nella mattinata è stato presentato il Dossier Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023La città illuminata" alla presenza di Dario Franceschini, ministro per i beni e le attività culturali, Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, Stefano Baia Curioni, professore associato del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università Bocconi, Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, ed Enrico Pazzali, presidente del comitato Bergamo-Brescia Capitale Italiana della cultura 2023.

Il dossier di partecipazione è stato realizzato attraverso un lavoro di progettazione condiviso che ha visto il coinvolgimento delle due città con l’idea che le due amministrazioni si muovessero all’unisono per strutturare un percorso coerente che permettesse di accettare e includere le differenze così da disegnare una visione di un progetto in grado di unire i due poli di una ipotetica area metropolitana tra Bergamo e Brescia.

Il bando a sostegno della Capitale della Cultura 2023

Si tratta di un importante bando rivolto al territorio per contribuire al rafforzamento e all’arricchimento del programma della Capitale Italiana della cultura 2023.
Nello specifico, le tre Fondazioni – Fondazione Cariplo e le Fondazioni di comunità locali di Bergamo e Brescia – intendono contribuire attraverso la selezione e il sostegno a progetti culturali diffusi e di qualità, in grado di favorire concretamente la partecipazione dei cittadini, con una particolare attenzione a:

  • le fasce di popolazione con minori opportunità di fruizione culturale;
  • gli abitanti delle aree del territorio più marginali e geograficamente più distanti dai due comuni capoluogo.

I progetti dovranno prevedere azioni in almeno uno degli ambiti tematici su cui è articolata la Capitale della Cultura 2023:

  • La cultura come cura
  • La città natura
  • La città dei tesori nascosti
  • La città che inventa

Si tratta di un’azione fortemente sinergica alle iniziative avviate per il territorio del Dossier Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023: “La città illuminata”, realizzato grazie al supporto del Centro di Ricerca ASK – Art, Science and Knowledge dell’Università Bocconi e con il sostegno del Comitato Bergamo Brescia 2023 e di Intesa Sanpaolo.

Fondazione Cariplo nel consiglio di amministrazione del 1° marzo ha messo a disposizione 2,1 milioni di euro a cui si sono aggiunte le risorse territoriali che le fondazioni di comunità locale ogni anno ricevono dall’ente milanese. L’obiettivo è la convergenza di tutti gli attori per un’iniziativa che non ha solo il fine di celebrare un territorio ricco di cultura, di arte e di pregevoli paesaggi; l’intenzione è di cogliere questa opportunità per rilanciare la coesione, la creatività e l’economia del territorio a partire dalla cultura, asset da sempre ritenuto strategico dalle tre fondazioni. Con le risorse delle due fondazioni locali – Fondazione della Comunità Bergamasca e della Comunità Bresciana equamente suddivise, la disponibilità complessiva per l’iniziativa avviata è di 3,5 mln di euro.

Destinatari del bando sono organizzazioni non profit di natura privata – sono ammesse collaborazioni o alleanze anche con realtà non necessariamente appartenenti al Terzo Settore, come enti pubblici e/o imprese for profit – con comprovata esperienza nel settore culturale e con sede nelle province di Bergamo o Brescia.

I progetti per i quali è ammesso il finanziamento dovranno svolgersi nei territori delle due province non oltre la fine del 2023, dovranno essere riferiti ad almeno uno dei quattro ambiti tematici su cui si articola l’iniziativa Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e dovranno avere un costo complessivo non inferiore a 20 mila euro

La richiesta di contributo non deve essere superiore al 60% del budget dell’iniziativa, e in ogni caso non superiore a 75 mila euro.

L’obiettivo del bando – la cui scadenza è fissata il 5 maggio 2022 – è quello di contribuire al rafforzamento e all’arricchimento di un palinsesto eccezionale di iniziative tra Bergamo e Brescia, finalizzato ad affermare il valore e il contributo della cultura al benessere delle persone e allo sviluppo locale, attraverso la selezione e il sostegno a progetti culturali diffusi e di qualità, che siano in grado di favorire concretamente la partecipazione dei cittadini: per questo, saranno privilegiate le iniziative che rivolgono una particolare attenzione alle fasce di popolazione che hanno accesso a minori opportunità di fruizione culturale, e agli abitanti delle aree del territorio più marginali e geograficamente più distanti dai due comuni capoluogo. Ma anche che prevedano un partenariato tra soggetti dei comuni capoluogo e dei territori provinciali, oppure tra soggetti della provincia di Bergamo e Brescia, coerentemente con lo spirito della Capitale della Cultura 2023. Per l’anno 2023, il titolo di “Capitale italiana della cultura” è stato conferito in via straordinaria alle città di Bergamo e di Brescia, nell’area maggiormente colpita dall’emergenza epidemiologica da COVID-19. Questo riconoscimento ha un notevole valore simbolico e di immagine e può rappresentare – così come è stato per molte delle precedenti città capitali – un’importante occasione di rilancio economico e sociale.

L’iniziativa “Capitale italiana della cultura” si pone in piena coerenza con la programmazione di Cariplo in campo artistico e culturale e con le linee guida dell’Obiettivo Strategico 5 “Nuova partecipazione culturale” finalizzato a sostenere “la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale come modello di sviluppo sostenibile dei territori e delle comunità, basato sulla progettazione integrata e in grado di coniugare la crescita economica e sociale con l’equilibrio ambientale”.

E, analogamente, i temi del benessere delle persone e dello sviluppo locale, sono centrali anche nell’azione delle stesse Fondazioni di Comunità

Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2023” rappresenta un momento privilegiato per rafforzare la capacità del territorio di fare sistema e investire su un ambito che per il nostro Paese costituisce un asset strategico, a livello economico e sociale. In questa occasione Fondazione Cariplo, insieme alle Fondazioni Comunitarie di Bergamo e Brescia, ha voluto sostenere soprattutto quelle iniziative che permettono di andare verso le persone e ampliare l’offerta e la partecipazione culturale a chi solitamente ha meno occasioni di accesso alla cultura. Davanti alle grandi trasformazioni e ai divari che si stanno acuendo nella nostra società, è sempre più importante favorire occasioni di cultura condivisa per costruire un significato che avvicini le persone e le faccia sentire parte di una stessa comunità.” Ha commentato Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo.

Il sostegno pensato e messo in campo da Fondazione Cariplo e dalle due Fondazioni di Comunità di Brescia e Bergamo rappresenta un esempio di virtuosa sinergia a supporto di un territorio per la prima volta allargato a due province considerate come un tutt’uno. In venti anni di attività, la nostra Fondazione ha sempre perseguito la propria missione di sostegno alla collettività, promuovendone il benessere anche attraverso la costruzione e la cura degli aspetti culturali, spirituali e intellettuali delle persone. E il fatto di poterlo fare in questa occasione insieme ai colleghi bergamaschi e a Fondazione Cariplo, sarà di sicuro un arricchimento per tutti. Siamo da sempre convinti che la cultura sia un importante driver di crescita della popolazione, inteso come processo continuo di formazione e maturazione rivolto al miglioramento della coesione sociale; finalità cui gli stessi temi del bando sono peraltro orientati. Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 è certamente un’occasione per accendere un faro su tutto quello che in questi anni le Fondazioni e il territorio hanno cercato di promuovere e far crescere. Il nostro primo desiderio è che le azioni che sviluppiamo con l’intera comunità non restino solamente casi isolati, ma siano occasione di capitalizzare, anche attraverso iniziative straordinarie, tutto quanto i nostri territori, a volte in modo schivo, hanno sempre prodotto. Gli eventi, certamente accattivanti, non solo interesseranno tutti coloro che ne beneficeranno, ma rilanceranno cultura e bellezza come concreto volano verso un nuovo rinascimento.” Ha aggiunto Alberta Marniga, Presidente della Fondazione della Comunità di Brescia.

Con la costruzione di questo bando concentriamo gli sforzi su un obiettivo comune: il sostegno al tessuto culturale bergamasco e bresciano. Lo facciamo con un approccio che anticipa lo spirito della Capitale italiana della Cultura 2023: si fonda sulla condivisione di valori e sull’impegno, intensificato negli ultimi mesi, a lavorare insieme e a sviluppare uno strumento che gode – proprio grazie a questa sinergia – di un'importante dotazione finanziaria, in grado di generare valore in modo capillare sui nostri territori. Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2023 rappresenta una grande occasione per mostrare come la cultura sia un valore centrale per lo sviluppo delle nostre comunità. Le province di Bergamo e Brescia ospitano tesori spesso nascosti sia dal punto di vista storico-artistico e paesaggistico sia da quello del patrimonio immateriale costituito da centinaia di realtà impegnate quotidianamente nella promozione e nella valorizzazione della cultura locale e dei luoghi. Vogliamo finanziare le attività straordinarie ideate da associazioni, enti, organizzazioni non profit che per un anno intero metteranno in mostra la vita e la cultura locali. Abbiamo deciso di supportare in particolare le aree più periferiche affinché il 2023 diventi un’opportunità per tutti, nessuno escluso. In linea con i valori che guidano l’impegno della nostra Fondazione, e visto il duro colpo inferto dalla pandemia, crediamo che questo approccio possa contribuire in modo significativo alla ricostruzione dei legami di comunità e al rafforzamento del tessuto sociale del territorio”. Ha detto Osvaldo Ranica, presidente Fondazione della Comunità Bergamasca.

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