Presentata, in occasione dell’evento organizzato dall’Università Bocconi “Scuola, Pandemia e Resilienza”, la terza edizione di TOP – Tutoring Online Program, che punta a raccogliere la disponibilità di 2500 giovani per aiutare altrettanti studenti delle scuole medie inferiori in difficoltà nello studio e nelle relazioni, come conseguenza della situazione vissuta nei mesi di pandemia.

All’evento hanno partecipato tra gli altri: Gianmario Verona (Rettore dell’Università Bocconi), Giovanni Fosti (Presidente Fondazione Cariplo), Giannantonio Bissaro (Consigliere delegato Fondazione Invernizzi), Patrizio Bianchi (Ministro dell’Istruzione), Michela Carlana (ricercatrice di Harvard), Eliana La Ferrara (ricercatrice dell’Università Bocconi), Elio Franzini (Rettore dell’Università degli Studi di Milano e Presidente del Comitato Regionale di coordinamento delle Università Lombarde – CRUL), Francesca Borgonovi (University College London – UCL, OCSE).

Un contesto adeguato per lanciare la nuova edizione del progetto TOP, Tutoring Online Program che si basa sul modello sperimentato durante la pandemia e destinato agli studenti della scuola secondaria di primo grado. La prima edizione è stata avviata nel 2020 su base nazionale, in pieno lock down, ed è stata ideata e implementata dall’Università Bocconi e dall’Università di Harvard nell’ambito del LEAP (Laboratory for Effective Anti-poverty Policies della Bocconi), con la collaborazione dell’Università Bicocca per quanto riguarda la formazione e il sostegno pedagogico ai tutor. Dopo l’esperienza italiana, il team Bocconi-Harvard sta attualmente implementando il progetto a livello internazionale in vari Paesi tra cui Brasile, Repubblica Domenicana e Uruguay.
A ciascuno studente della scuola secondaria selezionato tra quelli segnalati dagli insegnanti era stato assegnato un tutor identificato tra gli studenti volontari delle università Bocconi, Bicocca e Statale di Milano per il supporto nello studio di una o più materie (tra matematica, italiano e inglese). Grazie alla valutazione d’impatto condotta da LEAP Bocconi, sappiamo che gli studenti partecipanti hanno mostrato miglioramenti del rendimento scolastico e del benessere psicologico e socio emozionale.

La nuova edizione, promossa da Fondazione Cariplo in collaborazione con l’Università Bocconi, l’Università Bicocca, CIAI (Centro Italiano Aiuti all’Infanzia) e con la rete delle Università lombarde, prevede di incrementarne il numero di beneficiari, per raggiungere fino a 2.500 minori sul territorio lombardo e nelle province di Novara e Verbania, integrando all’azione di tutoraggio la distribuzione di pacchetti digitali (computer e connessione dati) per contrastare il digital divide.
Inoltre, grazie alla collaborazione in corso con il Comitato regionale di coordinamento delle università lombarde (CRUL), verrà ampliato il numero di atenei coinvolti nell’iniziativa e, quindi, di studenti universitari volontari.

Il passaggio alla didattica a distanza imposto dalla pandemia da COVID 19 non ha garantito gli stessi standard di efficacia dell’insegnamento in presenza, esasperando i divari esistenti nell’accesso all’istruzione e creandone di nuovi. La povertà educativa ha investito in particolar modo i minori più fragili, facendo emergere anche il fenomeno del Digital divide e provocando una grave perdita di conoscenze e competenze negli studenti, il cosiddetto learning loss, confermato anche dai risultati dei test Invalsi 2021. Tali dati evidenziano oltretutto che le difficoltà aumentano per gli studenti con uno status socioeconomico e culturale (ESCS) basso o medio basso.

Per questo motivo, Fondazione Cariplo si è impegnata a promuovere interventi in grado di affrontare sia la carenza di strumentazioni e competenze adeguate a partecipare alla didattica digitale, sia le conseguenze della perdita di conoscenze e della povertà educativa.

Nelle intenzioni del promotori dell’iniziativa c’è l’idea di trasformare TOP in un programma consolidato e strutturato per aumentarne la penetrazione territoriale, assicurare continuità ai percorsi di apprendimento e puntare a un futuro intervento  su scala nazionale.

Gli obiettivi:

  • Contrastare il fenomeno del learning loss, acuitosi durante la pandemia in particolare per gli studenti svantaggiati, raggiungendo 2.500 studenti della scuola secondaria di I grado sul territorio di riferimento della Fondazione Cariplo, e allargando il bacino dei tutor volontari anche attraverso il coinvolgimento di altre università lombarde (11 università lombarde su 13 hanno aderito all’iniziativa)
  • Contrastare la mancanza di strumentazione digitale: distribuire pacchetti digitali agli studenti beneficiari del TOP, che hanno a disposizione il solo smartphone per fruire del tutoraggio, valorizzando la donazione di PC portatili ricevuta da Intesa Sanpaolo e la catena sociale di ricondizionamento di computer usati sviluppata dalla Fondazione nello scorso anno scolastico con un’iniziativa pilota sulla città di Milano.
  • Consolidare un modello di intervento: rinforzare l’impianto di progetto, anche grazie al coinvolgimento del Terzo Settore, per raggiungere un numero maggiore di beneficiari, con l’ipotesi di diffonderlo su scala nazionale.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: “Sostenere i ragazzi che hanno meno opportunità attraverso il protagonismo dei giovani: questa è la forza del progetto Tutoring Online Program, emersa dalle prime due edizioni realizzate da Università Bocconi, Harvard e Università Bicocca. La povertà educativa e digitale oggi rischia di essere una vera e propria condanna a una povertà di futuro: un’ingiustizia per chi la subisce e una perdita di potenziale per tutto il Paese. Per questo Fondazione Cariplo ha deciso di aderire alla nuova edizione di questo progetto e contribuire al suo ampliamento sul territorio.”

"Abbiamo ideato il progetto TOP a Marzo 2020 per mitigare l'impatto della pandemia sugli studenti più fragili”, spiegano Eliana Ferrara Direttore scientifico Leap Bocconi Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi Chair in Development Economics alla Bocconi e Michela Carlana Assistant Professor of Public Policy at Harvard Kennedy School. “La nostra ricerca ha dimostrato come il supporto dei tutor volontari migliori non solo l’apprendimento, ma anche il benessere psicologico e socio-emotivo degli studenti. Il progetto TOP sta ora raggiungendo sempre più ragazzi in Italia e in altri Paesi (Brasile, Repubblica Domenica e Uruguay) per supportare le scuole ed aiutare a combattere la dispersione scolastica."

Per noi che  da più di 50 anni lavoriamo in favore dei diritti di bambini e bambine – dice Francesca Silva direttrice operativa  CIAI, ente implementatore del progetto-  partecipare al progetto TOP è una concreta risposta verso la garanzia del diritto all’educazione. Nell’Italia del post pandemia questo significa contrastare un divario socio economico in forte crescita per garantire agli studenti e alle studentesse più fragili  maggiori opportunità di apprendere, formarsi, acquisire competenze e coltivare le proprie passioni e capacità". 

 

 

L’emergenza socio-sanitaria da COVID-19 ha prodotto un impatto fortemente negativo sulle attività delle Cooperative Sociali, mettendone a rischio i servizi resi alle comunità e i livelli occupazionali (solo in Lombardia sono 1.600 e occupano 78.000 persone). Secondo una ricerca del Fondosviluppo S.p.A., infatti, nel 2020 il 47% delle Cooperative Sociali ha ridotto le attività rispetto all’anno precedente, il 65% ha segnalato una diminuzione dei ricavi e il 26% ha ridotto il numero di dipendenti. Il 17% delle Cooperative Sociali per il futuro prevede un ridimensionamento con ricadute occupazionali e il 4% ha segnalato il rischio di continuità operativa. Un’indagine svolta da Fondazione Cariplo nel 2021 ha, inoltre, stimato una riduzione del loro fatturato 2020 di circa 200MLN/€ (900 MLN/€ vs 1.100MLN/€ del 2019) e perdite per 40MLN/€ (4MLN/€ di utile nel 2019)[1] .

In questo contesto si innesta Impact4Coop con lo scopo di contribuire al rafforzamento patrimoniale e alla ripresa delle attività delle Cooperative Sociali duramente interessate dagli effetti socio-economici generati dalla pandemia da COVID-19. Il programma consentirà alla Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore (o “FSVGDA”) – braccio strategico e operativo di Fondazione Cariplo nell’ambito dell’impact investing – di investire 1,2MLN/€ in Cooperative Sociali di tipo A, B o miste, per preservarne e rafforzarne l’impatto sociale prodotto sia dai servizi resi alle comunità, sia dalla creazione di opportunità occupazionali, con particolare riferimento all’inserimento lavorativo di persone in condizioni di fragilità.

Le Cooperative interessate

Le operazioni di investimento – condotte in una logica di impact investing da FSVGDA – saranno realizzate in Cooperative Sociali di tipo A, B o miste. In particolare, potranno riguardare due distinti gruppi di Cooperative Sociali:

  • Cooperative Sociali che generano un impatto nei territori di riferimento di Fondazione Cariplo (Lombardia, province di Novara e del Verbano Cusio Ossola) e che abbiano deliberato dopo il 01/07/2021 ed entro il 12/04/2022 un aumento di capitale di importo indicativamente non superiore a €50.000. FSVGDA, in una logica di matching, investirà un importo equivalente nel capitale della Cooperativa Sociale. Tali Cooperative potranno candidarsi al programma entro il 12/04/2022.
  • Cooperative Sociali che generano un impatto in tutt’Italia e che siano in una fase di investimento e di sviluppo organizzativo più avanzato, indipendentemente dalla realizzazione di aumenti di capitale.

“Nella crisi generata dalla pandemia, la Fondazione Cariplo è intervenuta da subito a sostegno degli Enti di Terzo settore per garantire la sopravvivenza di realtà che costituiscono una risorsa irrinunciabile all’interno delle nostre comunità. Alla prima misura di sostegno straordinaria da 16 milioni di euro attuata nel 2020 ne è seguita una seconda da 17 milioni di euro nel 2021, realizzata con un importante contributo di Regione Lombardia. A queste si affianca il programma di finanziamenti agevolati ai soggetti non profit, per dare ossigeno a chi genera valore e opportunità soprattutto per i più fragili. Attraverso queste azioni vogliamo contribuire a rafforzare la capacità di tenuta di un patrimonio diffuso di realtà importantissime per le nostre comunità, senza le quali molti servizi e iniziative verrebbero a mancare: un obiettivo chiave per il 2022 è infatti il capacity building per il Terzo Settore a cui Fondazione Cariplo destina quest’anno 4,5 milioni di euro per investire in competenze, innovazione e digitalizzazione” ha dichiarato Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo.

“Impac4Coop si inserisce nell’ambito di un’ampia strategia di intervento definita in sinergia con Fondazione Cariplo e volta a mitigare gli effetti negativi che la pandemia ha generato nel settore cooperativo, con particolare riferimento alle Cooperative Sociali di tipo B, che svolgono un ruolo cruciale nell’ambito delle politiche attive del lavoro e di contrasto alla povertà e che solo in Lombardia sono 578 e favoriscono l'inserimento lavorativo di circa 5.900 persone in condizione di svantaggio. L’iniziativa permette alla nostra Fondazione di mettere in campo 1,2MLN/€ per realizzare operazioni di investimento in Cooperative Sociali i cui modelli di intervento siano innovativi, ad alto impatto ed economicamente sostenibili.” – ha dichiarato Marco Gerevini, Consigliere di amministrazione della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore.

Per maggiori informazioni

Le Cooperative Sociali interessate a candidarsi a Impact4Coop potranno partecipare a una delle sessioni di Q&A online previste:

Per ulteriori chiarimenti su Impact4Coop scrivi una mail a impact4coop@fsvgda.it

Per candidarti al programma vai alla pagina ufficiale!

[1] "L’impatto del Covid-19 sugli Enti del Terzo Settore. Prime stime sui dati delle candidature al Bando LETS GO!”, Collana “Quaderni dell’Osservatorio” n. 35 di Fondazione Cariplo; Anno 2021;

Sono online i bandi ambiente “My future” ed Effetto ECO”.

Il primo, “My future”, con scadenza 5 aprile 2022, si propone di aumentare la conoscenza e la consapevolezza di ragazzi e ragazze sull’importanza della sostenibilità ambientale nella quotidianità, fornendo gli strumenti per una partecipazione attiva alla tutela dell’ambiente e riconoscendo il loro ruolo di protagonisti della transizione ecologica.
La crisi ambientale e climatica in corso sta mettendo a serio rischio il futuro delle giovani generazioni: sono infatti le bambine e i bambini di oggi che dovranno sostenerne e affrontarne le conseguenze in futuro.
Fondazione Cariplo, avvalendosi dell’esperienza maturata a partire dal 2003, intende sostenere percorsi di educazione alla sostenibilità nel mondo della scuola, portando all’interno delle classi le conoscenze e l’esperienza delle organizzazioni ambientaliste e cogliendo le opportunità offerte dal nuovo curriculum di educazione civica per approfondire il tema dello sviluppo sostenibile e della tutela del territorio.
Il bando “My future” si rivolge alle organizzazioni senza scopo di lucro attive in campo ambientale nel territorio lombardo e nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Beneficiari delle attività progettuali saranno le scuole primarie e secondarie di primo grado, che avranno l’opportunità di rafforzare e innovare la didattica sui temi della sostenibilità ambientale, integrando nei percorsi educativi competenze curricolari, conoscenza del territorio e promozione di cambiamenti negli stili di vita, stimolando ragazze e ragazzi a portare il proprio contributo attivo nella costruzione di una società più consapevole e sostenibile e a essere coinvolti nei processi decisionali relativi al proprio futuro, all’ambiente e al cambiamento climatico.

Il secondo bando appena pubblicato è denominato “Effetto ECO”: ha scadenza 18 maggio 2022 e sostiene le organizzazioni nonprofit attive in campo ambientale nella realizzazione di progetti di transizione ecologica a livello locale, che aumentino la consapevolezza e l’ingaggio della pubblica amministrazione sulle problematiche ambientali del territorio e che realizzino azioni concrete legate alla sostenibilità.
La transizione verso una maggiore sostenibilità economica, sociale e ambientale, in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, è ormai diventata prioritaria nella politica europea e italiana. Agire per una transizione ecologica e per uno sviluppo sostenibile equo e resiliente costituisce anche a livello locale un’importante sfida per innescare una vera trasformazione territoriale.
In quest’ottica, Fondazione Cariplo intende contribuire a favorire la transizione ecologica nel proprio territorio di riferimento: il bando si rivolge alle organizzazioni nonprofit attive in campo ambientale, che possono essere protagoniste di questa sfida – insieme al settore pubblico, a quello privato e ai cittadini – e promuovere un percorso di cambiamento verso la sostenibilità del proprio territorio.

I testi e i materiali sono disponibili alla pagina BANDI

Presentazione My Future 
Presentazione Effetto ECO

 

 

Fondazione Cariplo affronta un nuovo tema con la prima edizione del bando “La bellezza ritrovata”, dedicato alla tutela e valorizzazione del paesaggio. Oltre un milione di euro a di budget destinato a promuovere iniziative volte a ristabilire l’integrità di contesti paesaggistici deturpati o in stato di degrado attraverso interventi di mitigazione e, laddove necessario, di eliminazione di porzioni di immobili. Un approccio necessario che, anche attraverso il fondamentale processo di coinvolgimento delle comunità di riferimento, può rivelarsi decisivo per la valorizzazione del paesaggio e del portato storico e valoriale ad esso connesso.

L’Italia è il Paese della «grande bellezza» conosciuto in tutto il mondo per l’importante patrimonio culturale, storico e paesaggistico, caratterizzato, tuttavia, anche dalla presenza di interventi spesso irrispettosi del paesaggio, collocati sia nelle aree urbane – centrali e periferiche – sia in contesti extraurbani.

Ripristinare la bellezza attraverso l’individuazione di soluzioni che possano contribuire a ristabilire l’integrità di un contesto originario è una delle azioni possibili per la valorizzazione del paesaggio nelle sue componenti naturali e culturali, nella consapevolezza dell’importante componente di soggettività, emotività e memoria che i luoghi che ci circondano, nei quali viviamo e da cui proveniamo, portano con sé.

Le candidature dovranno pervenire entro il 28 aprile e dovranno prevedere azioni di mitigazione ed eliminazione delle incoerenze su aree, manufatti ed edifici, o porzioni di essi, volti a ristabilire l’integrità o a ritrovare la bellezza in contesti paesaggistici deturpati, determinando quindi un positivo impatto sul paesaggio circostante e nuove prospettive di valorizzazione, fruizione e rinaturalizzazione del luogo.

RIVEDI LA PRESENTAZIONE QUI: bit.ly/BandoBellezzaRitrovata

Per il 2022 Fondazione ha rivisto la propria programmazione organizzandola secondo alcuni obbiettivi strategici: sfide demografiche; cambiamento climatico, tutela dell’ambiente e della biodiversità; contrasto alla povertà; occupabilità; nuove forme della partecipazione culturale; ricerca scientifica; sistemi territoriali di welfare; abitare sociale; capacity building delle organizzazioni non profit. Sul fronte della cultura la Fondazione ha previsto, per esempio, 12mln di euro per il recupero di spazi in abbandono o poco utilizzati, per mitigare le brutture sui territori e valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico, per favorire il riavvicinamento del pubblico alle attività culturali e per promuovere percorsi educativi e di formazione nelle scuole.

La Fondazione, inoltre, intende supportare il ripensamento e il rinnovamento delle forme di partecipazione culturale, sperimentando nuovi modelli di fare e vivere la cultura come modalità di crescita per le persone e sviluppo dei territori. Fondamentale sarà coinvolgere pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensare i modelli di offerta e soprattutto di accesso all’arte e alla cultura, come con il bando Sottocasa per arricchire l’offerta culturale nei territori fragili di Milano, sostenendo iniziative capaci di promuovere la partecipazione culturale di fasce sempre più ampie della popolazione residente e di intercettare pubblici sia locali sia cittadini.

Nei suoi primi 30 anni di attività, infatti, Fondazione Cariplo ha contribuito alla realizzazione di oltre 35 mila progetti nel campo dell’Arte e Cultura, dell’Ambiente, della Ricerca Scientifica e del Sociale, mettendo a disposizione di queste iniziative risorse pari a 3,5 miliardi di euro. Nel dettaglio Fondazione Cariplo ha reso possibile la realizzazione di oltre 13 mila progetti culturali sul territorio della Lombardia e delle province di Novara e Verbania destinando a questo settore ben 1161,2 milioni di euro.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: Attraverso questo nuovo bando vogliamo sostenere le comunità nel riappropriarsi di luoghi significativi per le persone che li abitano. Ripristinare bellezza non è solamente un’operazione di restauro, ma è un’azione ricca di senso che apre nuove possibilità di guardare e vivere il proprio territorio.”

Andrea Mascetti, Coordinatore della commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo: Negli anni del dopoguerra le nostre città si sono riempite di ‘non luoghi’, che si caratterizzavano per bruttezza e spesso per una scarsa utilizzabilità da parte della Comunità. Con questo bando vogliamo offrire le linee guida per una grande rivoluzione che rimetta il principio estetico della bellezza al centro delle nostre vite.”

Il nuovo bando regionale “Biodiveristà e Clima (BioClima)” di Regione Lombardia, in apertura a febbraio 2022, mette a disposizione nuovi finanziamenti in conto capitale a fondo perduto agli Enti gestori delle aree protette e dei siti Natura 2000 ai sensi della l.r. 86/83 e alle Amministrazioni pubbliche per la realizzazione di interventi di conservazione della biodiversità, di contrasto e adattamento al cambiamento climatico e di valorizzazione dei servizi ecosistemici di foreste, aree protette e reti ecologiche lombarde.

Lo stanziamento di 3,5 milioni di euro. I progetti dovranno contribuire alla creazione di nuove foreste di pianura e al miglioramento di quelle esistenti, in linea anche con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, ampliare la superficie di habitat utili alla conservazione della biodiversità e le infrastrutture verdi, in linea con la Strategia Europea sulla Biodiversità per il 2030, e aumentare nel contempo l’erogazione dei servizi ecosistemici e la loro valorizzazione economica rendendo più resilienti gli habitat e le comunità umane.

Due gli aspetti innovativi del bando: 

  • i progetti presentati dovranno prevedere, misurare e certificare l’impatto atteso sia sulla biodiversità sia in termini di stoccaggio di CO2 utilizzando procedure e approcci scientificamente rigorosi e riconosciuti internazionalmente.
  • i progetti dovranno assicurare un co-finanziamento minimo per almeno il 30% del costo di progetto, di cui almeno il 10% da fonti private.

Questi due aspetti permetteranno alle aziende partner non solo di contribuire a generare impatti positivi sul territorio e per i cittadini ma anche di ottenere delle dichiarazioni di impatto verificate e utilizzabili all’interno di strategie di responsabilità sociale d'impresa, contabilità ambientale e marketing.

Ispirandosi ai più innovativi esempi a livello globale di blended-finance per gli investimenti nella conservazione della natura è stato attivato, grazie all’impegno di Fondazione Cariplo, un servizio di assistenza tecnica per gli enti interessati a concorrere al bando. Il Servizio di assistenza tecnica, oltre a fornire supporto informativo sul bando, avrà lo scopo specifico di supportare gli enti nella progettazione degli interventi legati alla misurazione, verifica indipendente e valorizzazione dei servizi ecosistemici e nell’attività di reperimento del co-finanziamento privato. Il servizio, già attivo, è erogato da Etifor, società specializzata nella certificazione e valorizzazione dei servizi ecosistemici e nel coinvolgimento del settore privato su iniziative di conservazione della natura. L’impegno rientra nell’ambito di un Accordo Quadro sottoscritto nel gennaio 2021 tra la Fondazione Cariplo e Regione Lombardia per sostenere azioni congiunte nel campo della sostenibilità ambientale.

Per gli enti interessati ad approfondire la conoscenza del bando e del supporto fornito dal Servizio di assistenza tecnica, Etifor ha messo in programma tre webinar:

  • Mercoledì 09/02 ore 11:00
  • Lunedì 21/02 ore 11:00
  • Venerdì 11/03 ore 11:00

Informazioni, modulo d’iscrizione e maggiori informazioni relative al Servizio di assistenza tecnica QUI.

Per informazioni e segnalazioni relative al bando QUI.

Il Progetto EMPATIA@Lecco, avviato nel 2017, è il terzo capitolo del progetto più ampio del distretto che mette al centro la riabilitazione neuromuscolare; prevede azioni di innovazione tecnologica finalizzate all' empowerment del paziente, con sviluppo di prototipi di dispositivi e metodi di valutazione innovativi. Vi ha contribuito in modo fondamentale anche la Regione Lombardia.

Il tutto con il preziosissimo apporto del Sistema Lecco i cui attori hanno sviluppato negli anni numerose competenze tra cui:

  • sviluppo di ortesi multimateriale avanzate e di materiali compositi a base di leghe SMA;
  • sviluppo di sistemi robotici sensorizzati per la neuroriabilitazione;
  • smorzatori miniaturizzati per ausili alla persona;
  • materiali cellulari per componenti robotici e ortesici e di nuovi materiali per il controllo dell’interfaccia dispostivi-corpo umano.

Il progetto si è sviluppato grazie ad un’ampia collaborazione di organizzazioni che vede Univerlecco come capofila e coinvolge:

  • Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano: Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Dipartimento di Design, Dipartimento di Fisica, Dipartimento di Meccanica, Dipartimento di Ingegneria Gestionale
  •  Polo CNR a Lecco:
    1. Istituto di Chimica della Materia Condensata e Tecnologie per l’Energia (ICMATE)
    2. Istituto di Sistemi e Tecnologie Industriali Intelligenti per il Manifatturiero Avanzato (STIIMA)
    3. Istituto per i Polimerici, Compositi e Biomateriali (IPCB)
    4. Istituto di Fotonica e Nanotecnologie (IFN)
    5. Istituto Nazionale di Ottica (INO)
    6. Istituto di tecnologie biomediche (ITB)
  • IRCCS “Eugenio Medea”, Sezione Scientifica dell’Ass.ne La Nostra Famiglia di Bosisio Parini
  • Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico INRCA sede di Casatenovo
  • Fondazione Valduce, Ospedale Valduce, Centro di Riabilitazione “Villa Beretta” di Costa Masnaga
  • Agenzia di Tutela della Salute (ATS) Brianza
  • Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Lecco

Senza l’apporto di tutti queste organizzazioni e delle competenze che chi vi opera mette a disposizione non si sarebbero potuti raggiungere questi risultati.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: "L’esperienza del distretto della riabilitazione ci dimostra oggi che lavorare su priorità condivise permette nel tempo di generare un valore tangibile per la vita delle persone e dei territori. Investire sulle competenze e sul capitale umano, ha permesso la costruzione di un polo di eccellenza in ambito life science, che amplifica le potenzialità della ricerca scientifica, stimola la crescita del territorio e soprattutto consente di immaginare soluzioni che fanno la differenza nelle prospettive di vita delle persone che si trovano ad affrontare problemi di salute. Oggi il progetto mette a disposizione una rete e una tecnologia al servizio di persone che hanno subito traumi e limitazioni dovute alla malattia aggiungendo un elemento fondamentale: la possibilità di fruire di una riabilitazione d'avanguardia all’interno delle mura domestiche, supportati dai propri familiari, per accompagnare la riconquista dell’indipendenza o del recupero delle funzionalità perdute."

Il distretto della riabilitazione e in particolare il progetto Empatia rappresentano l’esempio concreto di come operare insieme porta a moltiplicare risultati e raggiungere obiettivi che vanno a vantaggio di chi ha bisogno di aiuto – ha detto Vico Valassi, presidente di Univerlecco – serve una regia per tenere uniti e coordinare molti attori, ma l’apporto che ciascuno può offrire si colloca come un tassello fondamentale nel mosaico. Ringrazio tutti coloro che hanno permesso di raggiungere questi risultati. Il valore più grande lo possiamo trovare nei grandi benefici e progressi che hanno potuto ottenere le persone che si sono rivolte ai centri del territorio. Molte di loro partivano da situazioni molto complesse e difficili. Hanno mostrato una incredibile forza di volontà, fondamentale per poter cogliere il vantaggio offerto dagli ausili tecnologici e dal supporto degli operatori”.

L’Italia è il principale destinatario delle risorse del Recovery Plan e anche per questo è chiamata a un ruolo da protagonista nella transizione verde. La sostenibilità, oltreché necessaria per affrontare la crisi climatica, riduce i profili di rischio per le imprese e per la società tutta, stimola l’innovazione e l’imprenditorialità, rende più competitive le filiere produttive. Lo dimostrano i dati e le storie del Rapporto GreenItaly, arrivato alla dodicesima edizione, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne e con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica.
Al rapporto hanno collaborato Conai, Novamont, Ecopneus; molte organizzazioni e oltre 40 esperti.

Il dodicesimo rapporto GreenItaly focus Lombardia è stato presentato da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola con Beppe Sala, Sindaco di Milano; Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo; Raffaele Cattaneo, Assessore Ambiente e Clima Regione Lombardia; Regina De Albertis, Presidente Assimpredil Ance e Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola. Ha moderato il dibattito Elisabetta Soglio, giornalista Corriere Buone Notizie.

La Lombardia può essere alla guida di un’Italia che fa della transizione verde – dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola la chiave per costruire un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo più forti e capaci di affrontare il futuro. È questa la direzione indicata dall’Europa con il Next Generation EU, alla base degli ingenti finanziamenti del PNRR, per affrontare la pandemia e la crisi climatica. Un’economia che, come dice il Manifesto di Assisi, non lascia indietro nessuno, non lascia solo nessuno per costruire un mondo più sicuro, civile e gentile. Nel Rapporto GreenItaly si conferma una accelerazione verso la greeneconomy del sistema imprenditoriale italiano. Un’Italia che fa l’Italia che sperimenta in campo aperto un paradigma produttivo fatto di sostenibilità, innovazione, bellezza, cura e valorizzazione dell’ambiente, dei territori, delle comunità”.

La transizione verso un’economia che sia realmente sostenibile nel lungo periodo per la vita dell’ambiente e della società – dichiara Giovanni Fosti, presidente della Fondazione Cariploè un’urgenza non più rimandabile. Occorre leggere tutte le opportunità che l’economia green ci può offrire insieme alla consapevolezza delle possibili difficoltà: percorrere questa strada genera infatti valore e crescita, ma allo stesso tempo la sfida al cambiamento non ha su tutti lo stesso impatto. Il nostro territorio ha sviluppato una grande attenzione condivisa sul tema dell’economia circolare, favorendo la creazione di importanti alleanze tra imprese, istituzioni e reti di comunità su azioni di riduzione dello spreco e valorizzazione delle risorse, che possono diventare strumenti di inclusione e contrasto alla disuguaglianza. Per proseguire con equilibrio nella transizione verde è oggi cruciale abilitare nelle persone le competenze richieste in ambito green jobs, investendo sulla formazione e sulla valorizzazione del capitale umano a partire dai più giovani”.

Rivedi l'intervento del presidente Fosti:

Il 2020 ha mostrato nuovi record di potenza elettrica rinnovabile installata nel mondo, pari all’83% della crescita dell’intero settore elettrico nell’anno. In Italia – nel 2020 – il 37% dei consumi elettrici è stato soddisfatto da fonti rinnovabili, con una produzione di circa 116 TWh. Tuttavia, la potenza installata è ancora distante dai target di neutralità climatica previsti per il 2030. A fine 2020 risultano in esercizio in Italia circa 950.000 impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per una potenza complessiva di oltre 56 GW. Di questi impianti, quasi 936.000 sono fotovoltaici, circa 5.700 eolici, mentre i restanti sono alimentati dalle altre fonti (idraulica, geotermica, bioenergie). Ma la strada da percorrere è ancora lunga. E i recenti aumenti delle bollette elettriche dovuti essenzialmente all’aumento del prezzo del gas dimostrano quanto sia importante accelerare sulle rinnovabili anche per salvaguardare l’indipendenza e la competitività della nostra economia.

Sono oltre 441 mila le aziende che nel quinquennio 2016-2020 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green: il 31,9% delle imprese nell’industria e nei servizi ha investito, nonostante la crisi causata dalla pandemia, in tecnologie e prodotti green, valore che sale al 36,3% nella manifattura. Non è difficile capire le ragioni di queste scelte. Queste imprese hanno un dinamismo sui mercati esteri superiore al resto del sistema produttivo italiano, innovano di più e producono più posti di lavoro: con specifico riferimento alle imprese manifatturiere (5–499 addetti), nelle eco-investitrici la quota di esportatrici è pari al 31% nel 2021, contro un più ridotto 20% di quelle che non hanno investito. Anche sul fronte dei fatturati il 14% delle imprese investitrici attende un aumento di fatturato per il 2021, contro un 9% delle altre.

Sotto il profilo dell’occupazione il 2020 si conferma un anno di consolidamento nonostante le gravi difficoltà generate dalla pandemia. I contratti relativi ai green jobs – con attivazione 2020 – rappresentano il 35,7% dei nuovi contratti previsti nell’anno. Andando nello specifico delle figure ricercate dalle aziende per le professioni di green jobs, emerge una domanda per figure professionali più qualificate ed esperte in termini relativi rispetto alle altre figure, che si rispecchia in una domanda di green jobs predominante in aree aziendali ad alto valore aggiunto. A fine anno gli occupati che svolgono una professione di green job erano pari a 3.141,4 mila unità, di cui 1.060,9 mila unità al Nord-Ovest (33,8% del totale nazionale), 740,4 mila nel Nord-Est (23,6% del totale nazionale), 671,5 mila al Centro (21,4% del totale nazionale) e le restanti 668,6 mila unità nel Mezzogiorno (21,3% del totale nazionale). La pandemia ha avuto un effetto asimmetrico sui diversi settori e comparti dell’economia: se molti hanno perso quote di reddito ed occupazione nel 2020, per altri c’è stata, invece, crescita o consolidamento. Il settore green rientra tra questi, avendo sostanzialmente confermato nel 2020 le performance del precedente anno sia in termini di investimenti (come visto in precedenza) sia di occupazione.

Siamo leader nell’economia circolare con un riciclo sulla totalità dei rifiuti – urbani e speciali – del 79,4% (2018): un risultato molto superiore alla media europea (49%) e a quella degli altri grandi Paesi come Germania (69%), Francia (66%) e Regno Unito (57%) con un risparmio annuale pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 nelle emissioni (2018) grazie alla sostituzione di materia seconda nell’economia. Confermiamo la leadership nella riduzione di materie prime per unità di prodotto (- 44,1% di materia per unità di prodotto tra 2008 e 2019). Tuttavia, per alcuni settori – acciaio e alluminio – i rifiuti prodotti non sono sufficienti a sostenere la produzione, pertanto il nostro Paese deve ancora far affidamento sull’importazione di materia seconda dall’estero. A sottolineare il potenziale dell’Italia nella valorizzazione di materia a fine vita, anche il quarto posto al mondo come produttore di biogas – da frazione organica, fanghi di depurazione e settore agricolo – dopo Germania, Cina e Stati Uniti.

Focus Lombardia

Con 89.784 imprese, la Lombardia è al primo posto in Italia nella graduatoria regionale per numero assoluto di aziende che hanno investito, o investiranno entro l’anno, in tecnologie green. Passando dal livello regionale a quello provinciale, è Milano con le sue 35.352 imprese green la provincia più virtuosa della Lombardia. Seconda Varese con 11.712 imprese, terza Monza con 9.480, Como con 7.868, Bergamo 6.598, Brescia 5.911. Poi Pavia con 2801; Mantova con 2691; Lecco con 2403; Cremona con 1921; Sondrio con 1383 e infine Lodi con 1244. L’ottimo risultato della provincia di Milano è confermato anche su scala nazionale: Milano è al primo posto in Italia nella graduatoria provinciale per numero di imprese green. Ma i primati della regione non si fermano qui: con 265.563 contratti stipulati a green jobs dalle imprese per il 2020, la Lombardia è al vertice anche della graduatoria regionale per numero di contratti stipulati o programmati entro l’anno. 

Il rapporto completo su www.symbola.net

La vita dei ricercatori si intreccia con le attività di Ricerca Scientifica promosse da Fondazione. Leggi le interviste ai nostri ricercatori

Dr. Alberto Benussi 1

Alberto Benussi – Bando ricerca biomedica condotta da giovani ricercatori

Progetto “Dissecting the role of anti-GluA3 antibodies in Frontotemporal Dementia: from bench to bedside”

"Mi chiamo Alberto Benussi, mi sono laureato in medicina e chirurgia all’Università degli Studi di Trieste e attualmente sono ricercatore presso l’Università degli Studi di Brescia, dove ho portato a termine la specializzazione in neurologia. Durante la specializzazione, ho fatto un’esperienza al Centro di Stimolazione Cerebrale dell’University College di Londra, dove ho imparato tecniche innovative di stimolazione cerebrale non invasiva. Essendo cresciuto in una città costiera, amo tutto ciò che ha a che fare con il mare, dall’andare in barca a vela alle immersioni in apnea. Mi sono sempre occupato di malattie neurodegenerative: non solo della malattia di Alzheimer, ma anche di forme più rare di demenza, come la malattia frontotemporale su cui verterà questo studio. In particolare, dopo aver osservato che in questa malattia vi sono degli auto-anticorpi impropriamente prodotti dal nostro sistema immunitario e diretti contro dei recettori nel cervello, con il Prof. Gardoni dell’Università degli Studi di Milano stiamo cercando di comprendere l’effetto di questi auto-anticorpi sul cervello e sul comportamento in modelli animali, per poi identificare terapie finalizzate a spegnere o mitigare questa risposta immunitaria aberrante.
L’augurio per il 2022 è che vi sia una maggiore fiducia delle persone e delle istituzioni nella Scienza e nella Ricerca, e che non sia ahimè necessaria una pandemia per dovercelo ricordare.

Alon Rosen

Alon Rosen – Bando ERC (vincitore di un Advanced Grant)

Progetto “Cryptography: a crossroads of disciplines? Where economics, law, and computational complexity meet (CRYPTONOMEX)”

Il mio campo di ricerca è la crittografia. In generale, essa sviluppa strumenti per proteggere i sistemi dai comportamenti illeciti. Questo campo di ricerca ha un impatto pratico significativo, oggi in particolare, dato l’uso diffuso di internet e delle tecnologie ad esso associate. La mia ricerca ha come focus primario i fondamenti teorici della crittografia e la loro interazione con la complessità computazionale con il fine ultimo di identificare sistemi crittografici sicuri. Nella crittografia ci sono alcuni concetti rivoluzionari che sono stati studiati dal punto di vista teorico, alcuni dei quali stanno facendo ora il loro primo passo verso una implementazione pratica. Dal mio punto di vista, siamo vicini ad una svolta nell’approvazione di questi strumenti crittografici nel mondo reale (in parte alimentati dalla motivazione blockchain, in parte dal GDPR), il che rende il mio campo di ricerca particolarmente avvincente in questo momento.

Io sono nato in Italia e vi ho trascorso i miei primi dieci anni di vita. Ho apprezzato moltissimo la mia esperienza da bambino in Italia e ho anche beneficiato del sistema di istruzione primaria italiano. Trasferirmi in Bocconi è stata per me l’opportunità di tornare indietro a quegli anni meravigliosi e provare a restituire qualcosa dal punto di vista educativo alle nuove generazioni. L’Italia ha esportato numerosi talenti nel campo della crittografia ed è perciò doveroso promuovere ricerca ed educazione, con la speranza un domani di trattenere i talenti italiani.
Per il 2022 auguro salute, felicità e benessere per tutti. In secondo luogo, spero che le persone tornino ad avere fiducia negli esperti: la mancanza di fiducia che abbiamo sperimentato recentemente ha comportato non poche conseguenze, sia a livello umano sia a livello della salute.
Infine, vorrei augurare buona fortuna all’Università Bocconi che si sta impegnando nel promuovere un fiorente dipartimento di scienze informatiche, un esempio nel mondo della ricerca e dell’istruzione capace di generare consapevolezza delle conseguenze etiche della tecnologia.

SILKROP   Prinsi

Bhakti Prinsi – Bando Economia circolare

Progetto “Silk for agriculture: use of silk by-products to enhance the sustainability of high value crop cultivation (SILKROP)”

Dopo la laurea in Biotecnologie Agrarie Vegetali e il Dottorato di Ricerca in Biologia Vegetale e Produttività della Pianta Coltivata, ho continuato il mio percorso come ricercatrice presso l’Università degli Studi di Milano. Del mio lavoro mi appassiona il fatto che non si smette mai di scoprire nuovi aspetti e la possibilità di condividere quanto si impara con colleghi e studenti.
Mi occupo di biochimica e fisiologia vegetale. La mia ricerca comprende lo studio delle risposte delle piante a momenti di stress dovuti a condizioni ambientali avverse. In particolare, il progetto SILKROP nasce con lo scopo di usare scarti dell’industria della seta per ottenere nuovi prodotti ecocompatibili utili in agricoltura. Infatti, questi scarti contengono grandi quantità di una proteina, la sericina, che ha ottime potenzialità. Il progetto si propone di valorizzare questi sottoprodotti, in modo da ridurre l’impatto ambientale del settore tessile e di rispondere alla necessità di nuove pratiche agricole più sostenibili.
Auguro che nel 2022 si possa superare le difficoltà del momento attuale e che sia un anno di crescita e condivisione

ricercatori5

Emanuela Maria Sala – Bando Ricerca sociale

Progetto “ACTIVE ageing in changing societies. Older people’s social and digital resources in pandemic and post-pandemic ITaly (ACTIVE.IT)

Sono professoressa associata e lavoro presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca dal 2010, dove insegno Metodologia della Ricerca. Nel 1995 mi sono laureata in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Milano e nel 1999 ho ottenuto il dottorato di ricerca in Sociologia, presso lo stesso Ateneo. Dopo aver conseguito il dottorato, ho vinto uno dei primi assegni di ricerca banditi dall’Università degli Studi di Milano – Bicocca, dove ho lavorato fino alla primavera del 2003. Poi, nel gennaio del 2003, indotta dalla curiosità e mossa dalla voglia di mettermi in gioco, ho risposto a una Call dell’Institute for Social and Economic Research dell’Università di Essex. Qualche mese dopo ho acquistato il primo di una lunga serie di biglietti aerei con direzione London Stansted e, per quasi dieci anni, ho lavorato in Gran Bretagna. Nel tempo libero, mi piace molto fare trekking, soprattutto percorrendo i sentieri che collegano i diversi paesi del lecchese, osservando i contrasti di forme e colori che contraddistinguono questi luoghi.  

Ho due interessi di ricerca principali, ovvero la metodologia della ricerca (nello specifico la metodologia dell'indagine campionaria) e lo studio della condizione anziana.
Con il sopraggiungere della pandemia da Covid-19, abbiamo iniziato con alcuni colleghi a interrogarci in merito alle conseguenze dell’emergenza sanitaria in corso sul benessere delle persone anziane, soprattutto quelle più fragili, poiché povere di legami sociali o delle competenze necessarie per agire – e interagire – in un contesto sociale nel quale le tecnologie digitali sono diventate sempre più fondamentali per creare e coltivare relazioni. Ed è proprio a seguito di queste riflessioni che abbiamo redatto, con la collaborazione di nuovi colleghi (Simone Carlo, Elisabetta Ruspini oltre ad altri ricercatori del Centro Competenze Anziani della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera), il nuovo progetto ACTIVE.IT, che è stato appena finanziato dalla Fondazione Cariplo. Nei prossimi tre anni, quindi, cercheremo di esplorare i rischi e le opportunità per l'invecchiamento attivo e in salute in un contesto che limita le interazioni faccia a faccia e rende le tecnologie digitali della comunicazione sempre più pervasive nella vita quotidiana delle persone anziane, tenendo conto delle differenze di genere che caratterizzano la condizione anziana. 

Purtroppo, sembra che la pandemia da Covid-19 durerà ancora per alcuni anni. Mi auguro, insieme ai componenti del gruppo di ricerca, che i risultati dei nostri studi possano contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone anziane, portando al centro del dibattito pubblico l’importanza dell’educazione digitale per i cittadini senior, sensibilizzando i decisori politici sui loro bisogni e il loro contributo al buon funzionamento della società e offrendo alle persone anziane nuove opportunità di invecchiamento attivo e in salute.

Il nuovo anno porta infatti in dote molte iniziative sul fronte delle attività legate alla ricerca scientifica da parte della Fondazione.
Tra queste lo studio realizzato dal Prof. Paolo Ciana, Professore ordinario del Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Milano, che propone una nuova strategia contro il Covid 19. In sostanza ha studiato una sorta di “lucchetto” per bloccare l’interazione tra virus e cellula bersaglio nel polmone. Il team  si è focalizzato sul recettore cellulare ACE2, la porta di entrata del virus nella cellula. In pratica ha pensato di creare un blocco alla porta con una macromolecola chiamata aptamero (un frammento piccolo di DNA a singola elica) che interagisse con il recettore cellulare del virus e non permettesse la sua interazione con la SPIKE virale, il primo e fondamentale atto dell’infezione: una sorta di mascherina molecolare da applicare sulle cellule per proteggerle dall’infezione. Con questa mascherina il virus non riesce ad entrare e quindi viene eliminato dal sistema immunitario prima che sviluppi l’infezione. “Abbiamo selezionato tra milioni di miliardi di potenziali candidati una macromolecola adatta a svolgere questa funzione. Poiché la porta di entrata è la stessa per tutte le varianti virali presenti e future, ed è anche la stessa per nuovi coronavirus pronti a fare il “salto di specie”, la mascherina che abbiamo identificato si candida a prototipo di farmaco innovativo che potrebbe rivelarsi un’arma aggiuntiva ed efficace nella lotta alla pandemia presente ed a quelle future generate dal coronavirus” hanno spiegato i ricercatori.

Nel solo mese di dicembre, sono stati sostenuti ben 37 progetti di ricerca, per un importo complessivo che si aggira intorno ai 9 milioni di euro. Un impegno straordinario in termini di risorse economiche e non solo, dal momento che in questi mesi di pandemia, Fondazione Cariplo ha sostenuto ampiamente progetti di ricerca biomedica senza tralasciare gli altri ambiti intervento come la ricerca sociale e l’economia circolare.

I nuovi 37 progetti di ricerca scientifica appena deliberati riguardano campi di ricerca molto differenti tra di loro.

Tre grandi progetti, per un importo complessivo di quasi 1 milione di euro sul Bando European Research Council (ERC), che ha l'obiettivo di promuovere l’attrattività del sistema di ricerca lombardo. Le tre iniziative hanno consentito di reclutare da centri di ricerca esteri ricercatori e ricercatrici di nazionalità italiana e straniera vincitori dei prestigiosi grant europei; il contributo di Fondazione ha permesso loro di trasferire la propria ricerca presso una Università lombarda.

Dodici progetti invece sono stati premiati sul Bando Ricerca biomedica condotta da giovani ricercatori – ovvero scienziati di età inferiore ai 40 anni – a conferma dell’importanza che i giovani rivestono nelle attività filantropiche di Fondazione Cariplo.

Altri dieci progetti sul Bando Economia circolare per un futuro sostenibile finalizzati alla progettazione di sistemi più efficienti di rigenerazione e riutilizzo di beni.

Dieci progetti sul Bando Ricerca sociale per una società che cambia con l’importante obiettivo di sostenere studi che sviluppino riflessioni di natura sociale e umanistica sui cambiamenti demografici in corso. Oltre a questi, sono stati finanziati due progetti che affrontano l’emergenza Covid da due diversi punti di vista: il monitoraggio/contenimento dell’epidemia e lo studio delle complicanze a lungo termine.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: “Soprattutto nel corso degli ultimi due anni tutti abbiamo potuto toccare con mano l’importanza e l’utilità della ricerca scientifica: la creazione e la condivisione di conoscenza permette di identificare soluzioni a problemi complessi e di migliorare la vita delle singole persone e di tutta la società. Anche per il 2022 la Fondazione Cariplo rinnova il proprio impegno per contribuire a generare conoscenze rilevanti per la società in campo medico, sociale e ambientale, e per promuovere l'attrattività del sistema di ricerca, nella convinzione che sia un investimento cruciale per la crescita del territorio.”

I 30 anni di Fondazione Cariplo nella Ricerca Scientifica 

Dal 1991, Fondazione Cariplo ha sostenuto 2.338 iniziative di ricerca donando 555 milioni di euro. Trent’anni di impegno nella Ricerca Scientifica che hanno permesso di inserire oltre 6275 ricercatori, depositare 68 brevetti, e pubblicare più di 4225 lavori sulle più autorevoli riviste scientifiche.

ricerca scientifica 30anniImportanti le risorse destinate alla ricerca biomedica e al benessere della persona, alle nuove tecnologie e alla sostenibilità, alla ricerca sociale, all’economia circolare e alla formazione del capitale umano. Qualche esempio: il progetto SIF (Scuola Impresa Famiglia), promosso dal 2018 e rivolto all’istruzione tecnica e alla valorizzazione dei talenti, ha permesso l’ammodernamento dei laboratori didattici di 100 istituti tecnici della Lombardia e delle province di Novara e del Verbano–Cusio–Ossola, dotandoli delle tecnologie dell’ Industria 4.0.

Il Bando European Research Council (ERC) dal 2014 al 2021 ha attratto 16 ricercatori e oltre 20 milioni di finanziamenti europei a fronte di un totale erogato di  5 milioni.

Cariplo Factory, altra grande realizzazione del settore Ricerca scientifica, dal 2016 ha intercettato oltre 4.000 startup e realizzato decine di percorsi di open innovation con grandi aziende del nostro Paese. Il bando giovani ricercatori ha offerto la possibilità a 118 giovani scienziati di sviluppare una carriera indipendente; di questi, il 35% è stato poi stabilizzato.

Questi progetti si aggiungono a quanto fatto dal settore Ricerca per contrastare l’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2: un bando in collaborazione con Regione Lombardia e Fondazione Umberto Veronesi, per il quale Fondazione Cariplo ha stanziato 2 milioni di euro per sostenere 9 progetti volti a far progredire la conoscenza del virus e a studiarne l’impatto sugli individui più fragili. Inoltre, sono state sostenute attività di ricerca puntuali e urgenti per l’identificazione di terapie e sistemi di diagnostica, protezione e analisi nonché progetti volti a indagare le conseguenze sociali della pandemia.  Più di recente, è stato pubblicato il Bando Networking, ricerca e formazione sulla Sindrome Post‐Covid con risorse pari a 2 milioni di euro, che ha l’obiettivo di favorire la formazione di reti tra le organizzazioni dell’ecosistema sanitario per migliorare l’efficacia nel rispondere ai bisogni di cura delle persone affette da Sindrome Post‐Covid.

Le sfide del 2022

Nel 2022 la Fondazione continuerà a sostenere ricerca indipendente per stimolare la costruzione di un patrimonio di conoscenze multidisciplinari a vantaggio del benessere e dello sviluppo socio-economico delle comunità, con risorse pari a 14 milioni di euro.

Due le sfide principali:

  1. Incrementare la conoscenza per il progresso delle scienze biomediche, con particolare attenzione ai percorsi di carriera dei giovani ricercatori, alla produttività scientifica e alla compartecipazione delle risorse strumentali e intellettuali.
  2. Incrementare la conoscenza per la definizione di modelli di sviluppo socio-economici più inclusivi, circolari e sostenibili.

La casa e l’abitare sono dimensioni fondamentali per la qualità della vita soprattutto per le persone che affrontano una particolare fragilità, come chi sta cercando di riconquistare una piena autonomia. Fondazione Cariplo ha promosso 5 nuovi progetti sul territorio lombardo, di cui uno in provincia di Sondrio, uno a Cremona, uno in provincia di Pavia, uno in provincia di Milano e uno in provincia di Bergamo per un importo complessivo di circa 1,3 milioni di euro.

Negli ultimi anni il disagio abitativo si è acuito in generale, estendendosi a fasce sempre più ampie di popolazione a causa dell’evoluzione di alcune dinamiche sociali ed economiche (carriere lavorative discontinue, percorsi migratori, indebolimento delle reti primarie, crescita del costo degli immobili e degli affitti…) che l’emergenza pandemica ha contribuito ad aggravare maggiormente. I progetti finanziati sono stati capaci di rivolgersi in modo mirato alle categorie sociali più bisognose aumentando l’offerta di alloggi sociali e attivando percorsi di accompagnamento e di sostegno all’autonomia delle persone accolte. Inoltre, le iniziative hanno favorito le categorie più deboli e hanno permesso la realizzazione di interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica di immobili con una conseguente riduzione dei consumi di energia e un minor impatto ambientale.

L’Housing Sociale rimane quindi uno dei temi chiave per Fondazione Cariplo che, anche per il 2022, ha stanziato risorse pari a 2,5 mln di euro per l’abitare sociale delle persone fragili. Dal 2000 ad oggi sono stati sostenuti 356 progetti di “Housing sociale”, deliberando contributi per oltre 66 milioni di euro. La stima è di aver creato circa 6.000 posti letto per soggetti con fragilità.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: “Gli effetti sociali ed economici della pandemia non stanno colpendo tutti nello stesso modo: chi si trova a vivere una situazione di fragilità sperimenta una sempre maggiore difficoltà, specialmente quando vengono toccate questioni essenziali come quella della casa e dell’autonomia. Attraverso questi nuovi progetti la Fondazione vuole continuare a sostenere opportunità di accoglienza e rinascita per le persone all’interno della comunità.”

I nuovi progetti di Housing sociale

Ad Albosaggia (SO) nasce “La Casa di SpaH”, grazie ad un contributo di 349.000 €. Il progetto prevede la realizzazione di una struttura di 3 piani da 10 posti letto (463 mq) per incentivare l’autonomia di ragazzi con disabilità intellettiva medio-lieve. Due alloggi sono per progetti di residenzialità stabile in linea con la legge 112/2016 Durante- Dopo di noi e 2 sono da adibire a palestre di autonomia. Una filiera di servizio, dall'avvicinamento all'autonomia alla stabilità.

Con un contributo di 140.000 € si è scelto di sostenere il progetto promosso a Retorbido (PV) dalla Fondazione Giuseppe Costantino Onlus in partenariato con la Fondazione Algeri Ernestino Onlus che intende ristrutturare una villetta su due piani al fine di realizzare una struttura da 8 posti letto destinata a percorsi di autonomia abitativa per pazienti psichiatrici della provincia di Pavia in uscita dalle comunità.

A Cremona (frazione Gerre Borghi), grazie ad un contributo di 317.000€ prenderà il via un progetto promosso alla Fondazione Franca e Giuliana Azzolini in partenariato con la Cooperativa Sociale Eco-company, che intende riqualificare una vecchia cascina storica al fine di realizzare in 6 alloggi (11 posti letto) per persone con disabilità cognitiva medio-lieve e 2 monolocali sempre per persone con disabilità ma finalizzati ad esperienze più lunghe di durante-dopo di noi. 3 alloggi per l’accoglienza di singoli o nuclei in situazione di disagio socio-abitativo in mixitè dove persone normodotate (fragili) e persone con disabilità convivranno.

Si è scelto di destinare un contributo di 320.000 € al progetto “La Nostra Casa” presentato dall’Associazione La-Fra Onlus che intende realizzare nel comune di Lainate (MI) due alloggi (9 posti letto totali) per l’autonomia di persone con disabilità psico-fisica medio lieve e affette da autismo. 

Infine, a Bolgare (BG) partirà il progetto “Casa Alba Francesca”, presentato dalla Parrocchia di San Pietro Apostolo che prevede la ristrutturazione della vecchia canonica della parrocchia per realizzare un alloggio di co-housing, destinato a soggetti in momentanea difficoltà economica (8 posti letto): padri separati, singoli/nuclei con fragilità socio-economica o lavoratori da fuori regione. 

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