Con il nuovo bando senza scadenza Spazi in Trasformazione, presentato lo scorso 25 giugno, Fondazione Cariplo intende sostenere proposte di riuso transitorio di spazi abbandonati o sottoutilizzati attraverso la sperimentazione di nuove funzioni a base culturale individuate attraverso processi di ascolto delle comunità di riferimento, destinando tempo e risorse prioritariamente alle azioni immateriali di progettazione e gestione.

Data la natura sperimentale del bando, la Fondazione ha individuato nella società KCity un team di esperti per fornire agli enti interessati a partecipare a “Spazi in Trasformazione” opportunità di formazione rispetto ai temi del riuso transitorio e supporto tecnico nella redazione delle proposte progettuali.

Saranno quindi organizzati due cicli di webinar dedicati a fornire elementi conoscitivi e metodologici utili ad impostare le proposte progettuali: il primo ciclo verrà erogato a luglio 2021 secondo il programma di seguito illustrato, e verrà replicato a ottobre 2021. Gli incontri, la cui partecipazione è vivamente raccomandata, vedranno la presenza di membri dell’Area Arte e Cultura di Fondazione Cariplo, di KCity e dell’Institut Paris Région (IPR).

L’impostazione della strategia di riuso transitorio

16 luglio 2021 – dalle 10.00 alle 12.30

In cosa consiste e come si imposta una strategia di riuso transitorio? A quali contesti si può applicare e con quali impatti attesi? Chi sono gli attori coinvolti e a che condizioni collaborano tra loro? Quali sono gli esempi e modelli di maggior successo a cui fare riferimento?

  • 10.00 Gli obiettivi del bando “Spazi in trasformazione”, Fondazione Cariplo
  • 10.10 Introduzione alle strategie di riuso transitorio, KCity
  • 10.30 Obiettivi e ingredienti dell’urbanismo transitorio, IPR – Institut Paris Région
  • 11.30 Spunti metodologici per la costruzione della strategia transitoria, KCity
  • 12.00 Confronto con i partecipanti

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Modelli operativi e soluzioni di fattibilità per il riuso transitorio

23 luglio 2021 – dalle 10.00 alle 12.30

Come si studia e si organizza la fattibilità dei progetti di riuso transitorio? Come si regola il rapporto con i proprietari degli immobili? Come funziona il partenariato e la sostenibilità economica? Quali sono le possibilità e i vincoli dal punto di vista normativo e procedurale?

  • 10.00 Gli obiettivi del bando Spazi in trasformazione, Fondazione Cariplo
  • 10.10 Introduzione sugli aspetti operativi e di fattibilità del riuso transitorio, KCity
  • 10.30 Gli aspetti operativi e gestionali dell’urbanismo transitorio, IPR – Institut Paris Région
  • 11.30 Spunti metodologici per l’impostazione del progetto di riuso transitorio, KCity
  • 12.00 Confronto con i partecipanti

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Rivedi la presentazione del bando

In questi giorni hanno trovato compimento alcune importanti iniziative che Fondazione Cariplo ha messo in campo a sostegno di progetti ed enti che operano in ambito culturale, dentro una strategia più ampia che per il 2021 ha l’obiettivo di continuare a sostenere un comparto in grave difficoltà. In questi 30 anni, dal 1991 quando è nata la Fondazione, sono stati destinati 1 miliardo e 200 milioni di euro per realizzare 14mila progetti in ambito Arte e Cultura, un settore che da sempre la Fondazione ritiene strategico e fondamentale per la crescita delle persone, delle comunità e del territorio. La conferma viene da tre provvedimenti approvati nei giorni scorsi.

Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo: "Soprattutto nei momenti di crisi non possiamo permetterci di perdere ciò che rende il nostro territorio attrattivo e ricco di significato: l’azione di soggetti che creano e diffondono cultura rende le nostre comunità più unite e la presenza di beni storico-architettonici genera un valore simbolico, culturale e anche economico. Abbiamo un grande bisogno di bellezza, per questo Fondazione ritiene cruciale continuare a investire in Arte e Cultura, proteggendo il patrimonio esistente, fatto di competenze e di luoghi, e sostenendo percorsi che ne moltiplichino gli effetti in termini di coesione e di sviluppo sul territorio.”

In questa fase dell’anno, il Consiglio di Amministrazione ha destinato al settore complessivamente 14,5 milioni di euro.

  • 9,5 milioni di euro a sostegno di 94 progetti che puntano alla ripresa delle attività culturali, alla promozione del benessere delle persone e allo sviluppo delle comunità, con un’attenzione particolare ai giovani e alle fasce della popolazione più colpite dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria.
  • 3 milioni di euro per 75 progetti per promuovere la lettura come pratica quotidiana per fasce sempre più ampie della popolazione, in modo da favorirne l’inclusione sociale, economica, culturale.

Il nuovo bando: “SOS patrimonio”

2 milioni di euro per il nuovo Bando “SOS patrimonio”. L’iniziativa sostiene interventi sul patrimonio storico-architettonico di pregio, anche in considerazione della significativa contrazione delle risorse dedicate alla conservazione dei beni culturali, avvenuta nel 2020, a causa delle nuove priorità legate all’emergenza sanitaria da Covid-19.

Pur confidando in una rapida e duratura ripresa, appaiono preoccupanti le conseguenze della pandemia all’interno del settore culturale e nei comparti collegati, a partire dal turismo, dagli eventi culturali fino al teatro, messi a dura prova – in questi mesi – dalla quasi completa assenza di pubblico e di visitatori. L’impoverimento e le condizioni generali delle famiglie rischiano di limitare la partecipazione a momenti e occasioni legati alle arti performative, la fruizione del patrimonio culturale e, in generale, l’accesso alla cultura, pratiche fondamentali per coltivare la coesione della comunità e il senso di appartenenza dei cittadini. Per tali ragioni Fondazione Cariplo, durante la pandemia ha progettato e lanciato queste iniziative che oggi trovano concretezza nel sostegno alle riaperture e alla ripartenza delle attività.

Ciò che è emerso è un enorme bisogno: seppure straordinaria, l’azione promossa da Fondazione Cariplo è riuscita a rispondere solo ad una parte delle organizzazioni che hanno fatto richiesta: complessivamente alla Fondazione sono arrivate 639 richieste per un fabbisogno complessivo di 66 milioni di euro, valori molto più ampi della disponibilità che segnalano una situazione eccezionale; mai si era avuta un’adesione di così ampia portata, segno che le tematiche proposte dai bandi hanno toccato un punto vivo e che il settore è in difficoltà, se ancora vi fosse la necessità di conferma. 

Le risorse messe in campo sono pari a 2 milioni di euro per sostenere interventi di recupero urgenti e prioritari su beni di interesse storico-architettonico, per favorire la buona gestione del patrimonio culturale attraverso la conservazione programmata, approccio promosso da Fondazione Cariplo da oltre un decennio. La Fondazione con questi interventi intende garantire condizioni di apertura, sicurezza e fruibilità degli edifici al fine di avvicinare le comunità alla conoscenza e alla cura del patrimonio culturale come valore identitario da trasmettere al futuro.  

Il mondo sta cambiando e l’economia che ci ha guidato per decenni è inadeguata a gestire le crisi del XXI secolo. Con la sostenibilità avanzano nuovi modelli nell’uso delle risorse (green economy, sharing economy, circular economy, bioeconomy), nell’uso delle competenze diffuse (open innovation, crowdsourcing), nell’accesso all’informazione (platform economy), nell’accesso ai finanziamenti (crowdfunding, sustainable bond), abilitati dalle nuove tecnologie e dal digitale. Sfide che chiamano ad un’azione comune imprese, comunità, istituzioni, cittadini. È l’Italia di Coesione è Competizione. Nuove geografie della produzione del valore in Italia”, realizzato da Fondazione Symbola, Intesa Sanpaolo e Unioncamere in collaborazione con Fondazione Cariplo, Aiccon, Ipsos e Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, che è stato presentato oggi da Ermete Realacci presidente della Fondazione Symbola, Giovanni Fosti presidente Fondazione Cariplo, Alessandro Rinaldi direttore Ricerche statistiche ed economiche Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, Antonio Calabrò direttore Fondazione Pirelli, Regina De Albertis presidente giovani Ance, Paolo Venturi direttore Aiccon. Ha moderato i lavori Paola Pierotti architetto, giornalista PPAN.

La capacità tutta umana di cooperare e costruire comunità che condividono idee, informazioni, esperienze e valori può rappresentare una strategia potente per superare le crisi dei nostri tempi. Ce ne siamo resi conto in questi mesi di lotta al Covid-19. Grazie alla collaborazione di tante associazioni del terzo settore, all’impegno dei volontari e alla solidarietà di migliaia di cittadini e imprese siamo riusciti a ridurre in parte, ma non arginare, l’urto della crisi sulle vecchie e le nuove povertà.

La coesione, come ha detto il presidente Draghi, è un dovere morale. Ma è anche un formidabile fattore produttivo – afferma il Presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci – in particolare in Italia, come dimostra ‘Coesione è competizione’. Anche per questo l’Unione Europea ha indirizzato le risorse del Next Generation EU e larga parte del bilancio comunitario 2021-27 per rilanciare l’economia su coesione -inclusione, transizione verde e digitale. Con l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di co2 entro il 2050. Una sfida di enorme portata che chiede unità al Paese e vede protagoniste le imprese raccontate in questo rapporto”.

Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo: “Il Rapporto di Symbola mette in luce il legame tra la capacità di coesione delle imprese e la loro capacità di competere sul mercato: organizzazioni in grado di ingaggiare le proprie persone attorno a uno scopo condiviso, di costruire relazioni e alleanze stabili su obbiettivi comuni risultano essere anche più competitive e robuste. Saper coinvolgere e aggregare verso una stessa direzione è un elemento sempre più determinante perché rafforza la dimensione comunitaria e quindi rafforza tutti i soggetti coinvolti: persone, imprese, istituzioni, organizzazioni non profit. La Fondazione Cariplo da 30 anni lavora per la promozione delle comunità, sostenendo lo sviluppo di reti e alleanze sul territorio, perchè solamente in una dimensione comunitaria è possibile generare valore in modo sostenibile, guardando al futuro senza escludere nessuno ma valorizzando il potenziale di tutti.”

Le imprese coesive esportano di più (il 58% contro il 39% delle non coesive); fanno più eco-investimenti (il 39% contro il 19% delle non coesive); investono di più per migliorare prodotti e servizi (il 58% contro il 46% delle non coesive); adottano misure legate al Piano Transizione 4.0 (il 28% contro l’11% delle non coesive). Anche in previsione, le imprese che investiranno in processi e prodotti a maggior risparmio energetico, idrico e/o minor impatto ambientale nel triennio 2021-23 è sempre maggiore nel caso delle imprese coesive (26% a fronte di 12%).

Tra le imprese coesive è anche significativamente maggiore la capacità di rapportarsi con il mondo della cultura (attraverso operazioni quali donazioni, sponsorizzazioni, partnership con istituzioni culturali, ecc.): la quota delle imprese che dichiarano di intraprendere questo tipo di iniziative è infatti pari a 26% nel caso di quelle coesive, mentre per le aziende classificate come non coesive è dell’11%.

Altro dato molto significativo è quello della digitalizzazione: la quota delle imprese che hanno adottato o stanno pianificando di adottare misure legate a Transizione 4.0 è pari a 28% per le imprese coesive, laddove per le imprese non coesive è dell’11%.

Nel 2020, le imprese coesive valutate tra le imprese manifatturiere con addetti compresi tra 5 e 499 incidono per il 37%, quota che tradotta in valori assoluti è di quasi 49.000 imprese. Con un aumento rispetto al precedente rapporto, nel quale il valore si attestava al 32%.

Anche se c’è ancora molto da fare, coesione vuol dire anche miglioramento del bilanciamento di genere: nel report si evidenzia che si sono compiuti passi importanti con un incremento delle donne nei cda delle società quotate passato da 170 nel 2008, il 5,9%, alle 811 di oggi, il 36,3%, mentre nei collegi sindacali si è passati dal 13,4% del 2012 al 41,6% del 2019, con 475 sindaci donne.

La coesione rappresenta per le imprese un’occasione per accrescere il senso di appartenenza e soddisfazione di vita dei propri dipendenti (nel 2020 le erogazioni di welfare sulla base di contrattazione sindacale sono cresciute del 19,5%), per rafforzare le relazioni di filiera e distrettuali (le imprese ricadenti nei distretti secondo il monitor di Intesa Sanpaolo negli ultimi anni hanno visto crescere la produttività più delle imprese non distrettuali), ma anche per competere in un mercato che premia sempre di più gli atteggiamenti virtuosi. Sul versante degli investimenti, crescono quelli diretti verso aziende che dimostrano attenzione alla dimensione sociale e ambientale; crescono anche lato consumi, laddove appunto i consumatori, votando con il portafoglio o con i click, scelgono sempre più consapevolmente prodotti rispettosi dell’uomo e dell’ambiente e talvolta con il crowdfunding supportano le aziende più sostenibili.

La coesione, come dimostra l’indagine condotta da Ipsos, insieme alla sostenibilità, incrocia sempre di più nella percezione dei cittadini il tema della qualità. Già oggi due italiani su tre sono disposti a riconoscere, alle imprese che hanno atteggiamenti coesivi, un premium price sui prodotti e servizi offerti. Un differenziale di prezzo che in media è del 10% in più a favore delle imprese coesive. Analizzando le aspettative della cittadinanza, è interessante rilevare quanto sia importante il clima coesivo e in questo senso è importante il ruolo delle imprese nel cambiare il modello di sviluppo legato ai temi della sostenibilità associata anche alla qualità dei prodotti. Ipsos rileva come il 52% degli intervistati metta al primo posto tra i soggetti con cui le imprese dovrebbero entrare in relazione l’ambiente (divenuto uno stakeholder a tutti gli effetti), seguito dai clienti (51%) e i dipendenti (48%) e mettono al quarto posto le comunità e i territori in cui le imprese operano (41%). Secondo l’indagine Ipsos gli obiettivi perseguiti dalle imprese nella percezione della popolazione italiana per il 75% sono prettamente economici e solo per il 25% legati anche al benessere dei lavoratori, dei clienti e dei fornitori, della comunità. Al tempo stesso c’è la chiara percezione dell’importanza del ruolo delle imprese nel modello di sviluppo (89%).

Il rapporto completo è sul sito www.symbola.net.

Il 23 giugno 2021 si è svolta online l’ottava edizione del convegno Metropoli Agricole: il consueto appuntamento promosso da Fondazione Cariplo ha avuto luogo in un momento cruciale per l’agricoltura europea, proprio mentre è alle battute finali il negoziato del Trilogo UE sulla nuova Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2023-2027.

La mattinata, guidata dalla moderazione del giornalista Lorenzo Tosi, ha visto infatti diversi contributi e punti di vista sul tema, approfondendo le principali novità che ci attendono e i nodi ancora da sciogliere sulla definizione del Piano Strategico Nazionale, lo strumento di programmazione che vedrà la nascita dai tavoli di confronto tra le diverse parti sociali. L’apertura dei lavori è stata affidata a Claudia Sorlini, Vicepresidente di Fondazione Cariplo, la quale ha portato all’attenzione dei partecipanti gli appuntamenti che segneranno il prossimo futuro dell’agricoltura italiana: non solo la nuova PAC, evidenziando come l’Europa necessiti tuttora di fare passi avanti sul rispetto della sostenibilità sociale in agricoltura, ma anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), invitando a una riflessione sul debole recepimento della strategia “Farm 2 Fork” all’interno del documento proposto. È stata inoltre l’occasione per ricordare l’impegno di Fondazione Cariplo aperto alle nuove frontiere dell’innovazione e ai bisogni del settore agricolo, citando le prossime iniziative in partenza: il Progetto AGER 3 e il piano di attività Agri-ECO, nell’ambito del Progetto “ECO: Economia di Comunità”. Invitiamo a seguire i canali di comunicazione della Fondazione per restare aggiornati sulle novità.

Rivedi il convegno

Con il primo intervento, Angelo Frascarelli è entrato nel dettaglio del negoziato sulla PAC, illustrando gli aspetti già consolidati e quali saranno i nodi da sciogliere nelle battute finali della negoziazione di queste settimane. Alessandro Monteleone, (in sostituzione di Giuseppe Blasi, assente per un impegno personale) ha invece fatto il punto sul Piano Nazionale Strategico (PNS); l’auspicio è che il PNS possa raccogliere le sfide più incombenti, come garantire maggiore equità negli aiuti diretti agli agricoltori, l’impiego efficace degli eco-schemi e la gestione del rischio, un tema sempre più urgente nel quadro della crisi climatica.

Da diversi anni Metropoli Agricole è anche un’occasione per fare il punto sullo stato dell’agroecologia in Italia: con la testimonianza di AIDA (Associazione Italiana di Agroecologia) ci si è confrontati con i giovani protagonisti delle buone pratiche agroecologiche in Italia e in Europa: attraverso il progetto Opera 19, infatti, si stanno sviluppando interessanti sinergie tra un lavoro di mappatura nazionale e quanto invece è in corso a livello europeo con Agroecology Europe.

La seconda parte della mattinata ha visto come protagonisti i novel food e l’evoluzione che li sta interessando in Europa, sia dal punto di vista normativo che di percezione dei consumatori. Dopo un inquadramento normativo esposto da Simone Belluco, la sessione si è concentrata sugli allevamenti di insetti commestibili, con la presentazione a cura di Costanza Jucker del Progetto MAIC, promosso dal Centro Studi per lo Sviluppo Sostenibile con il sostegno di Fondazione Cariplo. Dall’identificazione dei substrati di crescita alla gestione dell’allevamento e dei suoi residui, il progetto punta a definire un modello di allevamento di Acheta domesticus sicuro per i consumatori e sostenibile dal punto di vista ambientale.

In conclusione, il confronto tra la coalizione #CambiamoAgricoltura (Federica Luoni) e Confagricoltura (Vincenzo Lenucci, in qualità di rappresentante del coordinamento Agrinsieme) ha evidenziato come l’esigenza di transizione ecologica dell’agricoltura sia urgente e non più demandabile alle future generazioni; al contempo, le associazioni di categoria chiedono gradualità in tale passaggio e un adeguato supporto economico per gli agricoltori.

Fondazione Cariplo ringrazia tutti i partecipanti che si sono collegati e hanno animato il dibattito con le numerose domande rivolte ai relatori e gli interessanti spunti di riflessione condivisi. Si ringraziano inoltre le organizzazioni che hanno contribuito a realizzare l’iniziativa: la Coalizione #CambiamoAgricoltura, Società Umanitaria, Centro Studi per lo Sviluppo Sostenibile e AIDA – Associazione Italiana di Agroecologia. Rinnoviamo l’appuntamento nel 2022, con la nona edizione del convegno.

Nuove risorse a sostegno degli Enti di Terzo Settore operanti in Lombardia con l’obiettivo di garantire servizi e iniziative che contribuiscono in modo significativo al benessere e all’interesse generale della comunità.

Oltre 14 milioni di euro, di cui 12 milioni di euro messi a disposizione da Regione Lombardia, nel rispetto dei vincoli di destinazione dei fondi ministeriali dedicati al Terzo settore, 2 milioni di euro da Fondazione Cariplo e Fondazione Peppino Vismara, per proseguire il percorso iniziato esattamente un anno fa con il Bando LETS GO di Fondazione Cariplo. Il nuovo Bando, con scadenza il 29 luglio 2021, intende sostenere, lo svolgimento dell’attività ordinaria di alcuni soggetti di terzo settore, in modo da consentire loro la tenuta della capacità organizzativa in varia misura pregiudicata dall’emergenza sanitaria e la prosecuzione delle attività di interesse generale da essi svolte.

Le varie stime effettuate indicano che la pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto fortemente negativo sul fatturato e sugli utili degli ETS, interessando in modo trasversale tutti gli ETS attivi nel territorio di riferimento della Fondazione Cariplo. In particolare, gli enti hanno risentito immediatamente della crisi, peggiorando di circa 375 milioni di euro la differenza tra ricavi e costi del periodo marzo-maggio 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Inoltre, gli ETS prevedono che la crisi avrà un impatto notevole sul loro fatturato, riducendolo di oltre 3 miliardi in aggregato (cioè di quasi il 30% rispetto al fatturato medio dei 3 anni precedenti), come pure sugli utili, raddoppiando il numero degli enti che prevedono una perdita nel 2020 (ora prossimi a due terzi del totale) e generando perdite che, nell’aggregato, sono previste raggiungere il miliardo di euro (rispetto a utili medi superiori a 160 milioni di euro negli ultimi 3 anni).

Il bando LETS GO di Fondazione Cariplo ha messo in evidenza questo grande bisogno. Sono state infatti 1400 le domande d’aiuto arrivate a Fondazione Cariplo che pur con ingenti risorse non è riuscita a soddisfare tutte le richieste: infatti pur con un impegno straordinario, di 16 milioni di euro, la fondazione ha potuto andare incontro a 400 organizzazioni che rischiavano di chiudere.

Ecco quindi l’alleanza strategica con Regione Lombardia, che ha compreso l’urgenza di tenere vivo questo tessuto fondamentale per le comunità, senza il quale molte attività e servizi non potrebbe trovare realizzazione e molte famiglie, e persone – soprattutto le più fragili – rimarrebbero senza punti di riferimento.

Nella nostra società esiste un sistema diffuso capace di generare promozione sociale e intervenire a sostegno delle persone all’interno delle comunità. Questo sistema è oggi messo a rischio dalla crisi generata dalla pandemia, che sta minacciando la sopravvivenza di quegli attori fondamentali per la creazione di opportunità e valore sociale, culturale e ambientale. Si tratta del mondo del Terzo settore, che attraverso le molteplici attività che porta avanti svolge una funzione di aggregatore e di tenuta delle nostre comunità.

Nella sola Lombardia sono oltre 55mila gli enti di Terzo Settore (il 16% a livello nazionale), una risorsa essenziale per il nostro territorio che impiega e dà lavoro a circa 250 mila persone a cui si aggiungono migliaia di volontari. Tenere in vita questa rete sociale è fondamentale. Dalle richieste pervenute tramite il Bando LETS GO! emerge una fotografia del bisogno reale: oltre il 60% delle richieste per servizi alla persona, di cui il 40% riguarda servizi per l’infanzia e poi disabilità e anziani.

Dai dati raccolti da Fondazione Cariplo e dalle rielaborazioni effettuate in collaborazione con ISTAT, emerge che il Terzo Settore Lombardo in valore assoluto, ha subito una perdita complessiva stimabile in circa 1 miliardo di euro

Alessandra Locatelli, Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità

L’attuale contesto socioeconomico del nostro Paese è profondamente mutato rispetto al passato” e oggi più che mai la sinergia tra istituzioni e Terzo settore è fondamentale per rispondere in modo adeguato a quelli che sono i bisogni dei cittadini lombardi. Attraverso questo bando Regione Lombardia intende sostenere concretamente il mondo del Terzo settore, offrendo il proprio supporto a enti e associazioni colpiti dalla grave emergenza sanitaria e che svolgono un ruolo prezioso per il nostro territorio lombardo. Oggi più che mai dobbiamo lavorare insieme per fornire risposte efficaci ai nostri cittadini e per farlo abbiamo imparato in questi duri mesi che dobbiamo collaborare con le preziose realtà del Terzo Settore, che da sempre offrono contributo e sostegno anche alle persone più fragili e che soprattutto nei mesi più duri della pandemia hanno lavorato al servizio delle nostre comunità, dando ulteriore prova di essere speciali collanti per il benessere sociale”.

Fosti villa locatelli

Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo 

"Il Terzo Settore contribuisce allo sviluppo di quella infrastruttura sociale che rafforza le nostre comunità e le rende capaci di affrontare l’onda d’urto delle sfide che stiamo attraversando. Per questo è cruciale continuare a sostenere chi opera sul nostro territorio, vicino alle persone e ai loro bisogni. Con questa priorità nel 2020 la Fondazione Cariplo ha avviato il Bando LETS GO, una misura straordinaria da 16 milioni di euro a sostegno degli Enti di Terzo settore, che oggi vede un’importante evoluzione grazie alla collaborazione e al contributo di Regione Lombardia e Fondazione Peppino Vismara. Attraverso queste alleanze vengono messi in campo altri 14 milioni di euro per la sopravvivenza di un sistema di organizzazioni capace di generare promozione sociale e intervenire a sostegno delle persone all’interno delle comunità."

Paolo Morerio, Presidente Fondazione Peppino Vismara

Come ricordato nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita a Milano, il Terzo Settore è un “pilastro portante della vita della Repubblica”, “una realtà capace di penetrare in maniera efficace e puntuale nel tessuto sociale”, fungendo sempre da punto di riferimento per le nostre comunità e per i cittadini più fragili. È per questa ragione che, a valle di un periodo emergenziale che ha registrato un significativo aumento dei costi e una contrazione dei ricavi per molti di questi enti, diventa di importanza cruciale sostenere l’attività ordinaria del Terzo Settore e supportarlo nel ricreare le condizioni che rendano possibile la sua sostenibilità.

Il bando in sintesi

Il “Bando per il sostegno dell’ordinaria attività degli Enti di Terzo settore” apre il 1° luglio e chiude il 29 ed è consultabile alla pagina BANDI. Valuterà le richieste pervenute in maniera comparativa in base alla sofferenza economica generata dalla pandemia e al radicamento territoriale delle organizzazioni.

Tre gli elementi da sottolineare:

  • il bando prevede la concessione di contributi a fondo perduto (in conto esercizio 2021) con la specifica finalità di dare continuità all’attività ordinaria dell’ente;
  • sono previste due linee di intervento, Linea 1 e Linea 2. Potranno partecipare alla Linea 1 le OdV e APS iscritte nei registri regionali e provinciali, le articolazioni territoriali e i circoli affiliati alle APS iscritte nel registro nazionale e le Fondazioni iscritte all’anagrafe delle ONLUS.

Potranno invece partecipare alla Linea 2 le organizzazioni che presentano contemporaneamente i seguenti requisiti:

  • hanno beneficiato di almeno un contributo nell’ambito dei bandi e progetti della Fondazione Cariplo o delle Fondazioni di Comunità attive nel territorio lombardo e collegate a Fondazione Cariplo ovvero di Fondazione Peppino Vismara, a titolo di capofila o partner, dal 1/1/2010 al 31/12/2020;
  • sono iscritte all’anagrafe delle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) o siano ONLUS di diritto, ad esclusione dei beneficiari della Linea 1;
  • prevedono finalità statutarie che, oltre a quanto stabilito in via generale dal presente bando, siano riconducibili ad almeno uno dei seguenti settori:
    • ambientale;
    • artistico-culturale;
    • sociale, con esclusivo riferimento all’inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio

3650 personal computer e 200 tablet dotati di requisiti tecnici e caratteristiche adatte per gestire la DAD e le modalità di studio dettate dalla recente pandemia Covid- 19. È questa la recente dotazione messa a disposizione da Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo per gli studenti bisognosi di una strumentazione indispensabile per seguire le lezioni da casa e studiare in modo adeguato. Obiettivo principale contrastare la povertà educativa e combattere il digital divide, un obiettivo importante che sottolinea ancora una volta la sensibilità e l’attenzione rivolta al mondo dei più giovani e alle loro esigenze in particolare in questo periodo drammatico.

Valore aggiunto dell’iniziativa, in un’ottica di economia circolare e riutilizzo delle risorse, è il riciclo di materiale informatico rigenerato reso disponibile a seguito della recente acquisizione di UBI Banca da parte di Intesa Sanpaolo. Tutti i personal computer sono stati sottoposti ad un processo di rigenerazione e saranno consegnati a minori e famiglie in condizioni di fragilità economica e sociale intercettati dalle fondazioni comunitarie coinvolte nel progetto.

Fondazione della Comunità Bresciana Onlus, Fondazione della Comunità Bergamasca, Fondazione Comunitaria della Provincia Di Lodi sono infatti i tre territori simbolo, maggiormente colpiti dalla prima ondata della pandemia protagonisti del progetto sulla povertà educativa di Fondazione Cariplo e l’impresa sociale Con i Bambini. A loro sono state destinate risorse importanti, pari a 6 milioni di euro, per sostenere 3 progetti triennali. Qualche dato: oltre 100 soggetti pubblico-privati ingaggiati sui tre territori, 32.000 minori in condizioni di fragilità da intercettare, 1.000 tra docenti ed educatori da coinvolgere, 2.000 device da distribuire, 70 spazi comunitari da attivare/valorizzare.

Il sostegno a queste tre progettazioni si ricollega agli obiettivi strategici di Fondazione Cariplo: tra i nove obiettivi strategici attorno ai quali si è riorganizzata l’attività della Fondazione in seguito alla crisi pandemica, rientra infatti un focus specifico sul contrasto alla povertà e quindi l’impegno ad affrontare le conseguenze legate alla crisi economica e sanitaria, intercettando le persone in povertà e migliorando la loro condizione di vita. 

LA DISTRIBUZIONE DEI DEVICE
I computer e i tablet verranno donati rispettivamente a

  • Fondazione della Comunità Bresciana Onlus: 1050 pc portatili
  • Fondazione della Comunità Bergamasca: 800 pc portatili
  • Fondazione Comunitaria della Provincia Di Lodi: 800 pc portatili

All’impresa sociale SocialTechno invece saranno donati 1000 pc portatili e 200 tablet, da ricondizionare a vantaggio del progetto QuBì.

Intesa Sanpaolo considera la formazione un elemento chiave di sviluppo del Paese, collabora con oltre 60 atenei italiani e alcuni stranieri come Oxford attraverso borse di studio e progetti di ricerca, un impegno potenziato nell’ultimo anno di emergenza sanitaria. Svolge inoltre numerose attività educative e di didattica per ogni ciclo scolastico a cominciare dalla prima infanzia. Ha inoltre promosso strumenti finanziari specificatamente destinati ai giovani in logica impact, cioè a tassi contenuti, lunghi tempi di restituzione e senza richieste di garanzie, come ‘XME StudioStation’, per il sostegno alla didattica a distanza delle famiglie e ‘Per Merito’, il prestito per studenti universitari. Il primo in particolare, avviato durante il periodo di lockdown, è proprio pensato per favorire l’acquisto di strumenti per la didattica e distanza.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: “In Italia le famiglie in condizione di povertà sono aumentate, specialmente le più giovani con la presenza di minori. Per un ragazzo oggi non poter accedere a un device o alla connessione significa rischiare di essere escluso dalle relazioni, dalla formazione e da competenze ormai indispensabili. Si tratta di una povertà digitale che rischia di trasformarsi in una povertà di futuro, ingiusta per chi la subisce e dannosa per tutti. La Fondazione Cariplo da 30 anni è impegnata nel contrasto delle povertà e della disuguaglianza, attraverso progetti e alleanze con soggetti che come Intesa San Paolo condividono la stessa urgenza sui temi chiave per il futuro delle persone e delle comunità”.

Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO Intesa Sanpaolo: “La tecnologia è un’alleata fondamentale per la crescita personale e professionale: facilitarne la disponibilità a chi ne è sprovvisto è di vitale importanza. La donazione di pc e tablet dismessi dalla Banca a favore di chi ne ha bisogno ci vede nuovamente al fianco della Fondazione Cariplo nella vocazione comune di contribuire alla riduzione delle disuguaglianze, un impegno fondato sulla solidità del nostro bilancio e che, come banca di riferimento per la crescita e inclusione quale ormai è Intesa Sanpaolo, consideriamo a tutti gli effetti un obiettivo della nostra attività”.

 

La conoscenza è un bene prezioso. Quella che riguarda il Terzo Settore è strategica, perché conoscere lo stato dell’arte in questo ambito è importante: significa comprendere lo stato di salute di chi opera nelle comunità, chi sostiene famiglie e persone nei loro bisogni.

Mille voci per comprendere è la nuova iniziativa lanciata da Fondazione Cariplo. È stata presentata in occasione di una conferenza, durante la quale, oltre a presentare gli obiettivi e l’operatività del progetto che si rivolge agli enti non profit di Lombardia e province di Novara e Verbano Cusio Ossola, è stata aperta la fase per le candidature: gli enti del Terzo Settore avranno tempo fino al 17 settembre (prorogata) per comunicare la loro disponibilità a far parte del campione.

VAI AL LINK PER PARTECIPARE: it.surveymonkey.com/r/1000voci

Proseguendo la preziosa collaborazione tra Fondazione Cariplo e ISTAT, l’iniziativa si propone di raccogliere opinioni, giudizi e previsioni degli Enti di Terzo Settore, sia su questioni di rilevanza generale, sia su temi specifici di volta in volta selezionati; mettere a disposizione degli operatori, dei policy maker e della comunità scientifica un quadro conoscitivo completo, aggiornato e sistematico dello stato del settore non profit e delle principali tendenze in atto all’interno del territorio di riferimento della Fondazione.

Nel concreto, l’iniziativa mira a creare un gruppo stabile di organizzazioni (il panel) che verrà periodicamente interpellato con l’obiettivo di sviluppare una conoscenza condivisa sullo stato di salute delle organizzazioni e renderla disponibile a istituzioni e policy maker, oltre che alle stesse organizzazioni.

Nel 2020 le organizzazioni di Terzo Settore hanno sofferto in modo pesante le conseguenze della pandemia: in occasione del Bando LETS GO!, l’eccezionale misura da 16 milioni di euro a sostegno degli enti non profit, Fondazione Cariplo ha realizzato uno studio congiunto con ISTAT per la stima dell’impatto della crisi legata al COVID-19 sugli Enti del Terzo Settore lombardi.

Lo studio ha messo in luce il valore che queste organizzazioni, capillarmente diffuse sul territorio, hanno sia a livello occupazionale ed economico, e soprattutto il ruolo cruciale che giocano nella tenuta delle comunità. Le organizzazioni sostenute sono infatti, per oltre il 60%, attive nel settore dei servizi alla persona, in primis servizi per l’infanzia e legati alla gestione delle strutture comunitarie e residenziali per persone anziane o con disabilità;  il 30% afferisce al settore culturale e  in particolare svolge attività formative ed educative, di produzione di spettacoli artistici, gestione di spazi culturali polivalenti per lo più collocati in aree decentrate e periferiche; infine, il 20% opera delle organizzazioni opera nell’ambito ambientale e nel sostentamento di attività formative ed educative rivolte ai ragazzi e alla cittadinanza, come pure di iniziative di cura e di sensibilizzazione per proteggere gli habitat a rischio.

Conoscere meglio il Terzo Settore è fondamentale per sostenerlo con interventi e politiche adeguate, così da renderlo sempre più capace di promuovere il benessere delle nostre comunità.

Il presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti: “Sin dallo scoppio della pandemia è emersa la grande difficoltà degli enti di terzo settore nel fronteggiare la crisi: da subito la Fondazione Cariplo ha deciso di sostenerli per evitare che il prezioso patrimonio di competenze, relazioni e servizi che queste organizzazioni offrono alle comunità andasse perso. Da questa intuizione nel 2020 è nato il Bando LETS GO, una misura straordinaria da 15 milioni di euro che a breve vedrà una seconda edizione il 2021, ed è nata una collaborazione con Istat per conoscere più da vicino lo stato di salute degli enti non profit, che prosegue oggi con il progetto “Mille voci per comprendere”. Conoscere gli enti del Terzo Settore è fondamentale per sostenerli con interventi e strategie adeguate che consentano di arrivare vicino alle persone, vedere i bisogni e promuovere le comunità. Per generare questa conoscenza abbiamo bisogno della collaborazione di chi vive da vicino il territorio.”

 

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Fondazione Cariplo compie 30 anni. Un traguardo importante che celebriamo in un momento storico di profondi cambiamenti e che oggi più che mai ci pone davanti alla necessità di saper guardare al futuro insieme.
 
Il 16 dicembre del 1991 nasceva la Fondazione Cariplo, ma la nostra storia ha radici molto più lontane e raccoglie l’eredità della Commissione Centrale di Beneficenza che svolgeva attività filantropica fin dal 1816. Ancora oggi, l’organo di indirizzo conserva lo stesso nome, a testimonianza del legame con quei valori che tuttora animano la nostra attività: costruire un futuro del quale tutti possano sentirsi parte, dove ogni persona possa avere accesso alle stesse opportunità e in cui le fragilità possano essere accolte, senza lasciare indietro nessuno.
 
In questi 30 anni tanto è stato fatto: Fondazione Cariplo si è dotata di strumenti e metodi con i quali ha sostenuto, con oltre 3,5 miliardi di euro, le comunità e il territorio nella realizzazione di oltre 35mila progetti, nel campo dell’Arte e Cultura, dell’Ambiente, della Ricerca Scientifica e del Sociale, mettendo a disposizione risorse e competenze.
 
Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la costruzione di opportunità e di comunità in questi 30 anni: volontari, operatori, associazioni, cittadini e chiunque abbia messo a disposizione il proprio talento e la propria energia per elaborare proposte di crescita per le persone e i territori.

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Nei prossimi mesi verrà avviato un percorso insieme, per creare uno spazio di riflessione che ci aiuti a guardare al futuro come comunità: 4 grandi momenti di lavoro sulle tematiche cruciali che riguardano il nostro tempo e la nostra società, un’occasione privilegiata di incontro, riflessione e confronto sugli scenari e sulle sfide che insieme dovremo affrontare: terzo settore, imprese, istituzioni locali, esperti, cittadini.
 

Sotto i binari della Stazione Centrale di Milano, in via Sammartini 116, ha aperto il centro diurno polifunzionale “Antonio Bassanini e Alessandra Tremontani”.

Reso possibile dalla collaborazione tra Caritas Ambrosiana, Rete Ferroviaria Italiana Gruppo FS Italiane, Fondazione Cariplo, Enel Cuore e la famiglia Bassanini, il nuovo servizio offrirà alle persone senza dimora l’occasione per prendersi una pausa dalla fatica della vita di strada. Vi potranno accedere gli ospiti del Rifugio Caritas, l’ostello per senza tetto che sorge proprio accanto, ma anche le persone gravemente emarginate senza distinzione di sesso o nazionalità che vivono in città e che vogliono trascorrere qualche ora della giornata in un ambiente confortevole e in un clima di serenità.

Il centro, grande quasi 400 metri quadrati, è stato realizzato all’interno di un tunnel ferroviario adibito a magazzino e poi dismesso. I lavori di ristrutturazione hanno reso possibile la creazione di ambienti destinati a diverse attività. Sotto il soffitto a volta della struttura originaria si sviluppano due grandi sale polifunzionali, una al piano terra e l’altra su di un soppalco, dalle quali si accede alla sala ristoro, alla lavanderia, agli uffici e ai bagni.   Gli ospiti potranno venirci a prendere la colazione, fare la doccia, lavare i vestiti e stirarli. Ma avranno anche l’opportunità di fermarsi a leggere il giornale, vedere un film, partecipare ad uno dei tanti laboratori che saranno proposti: teatro, ceramica, informatica. Prendersi cura di sé, della propria persona (dall’igiene, all’alimentazione) e riconquistare spazi di vita normale saranno gli obiettivi prioritari di questo luogo, poiché ritrovare fiducia in sé stessi, scandire la giornata secondo orari regolari, riscoprire le proprie competenze sono il presupposto per ogni percorso di reinserimento nella società e nel mondo del lavoro. Tecnicamente il centro diurno “Bassanini-Tremontani” sarà un servizio “a bassa soglia”. Non sarà, quindi, previsto nessun filtro di accesso, se non quello dettato da comportamenti inadeguati. L’ingresso potrà avvenire spontaneamente o su indicazione dei vari servizi di Caritas, oppure su vero e proprio invio da parte di altri enti pubblici e privati. Insieme a questa prima accoglienza, il servizio offrirà ai frequentatori più assidui anche attività più strutturate volte alla promozione umana.

A gestire il servizio sarà un’equipe di 5 operatori part time e un gruppo di volontari. Ma il centro sarà aperto alla città. Molte delle iniziative in programma si svolgeranno grazie alla collaborazione del quartiere. Saranno anche ospitate attività degli abitanti del quartiere in particolare per gli anziani.

Un primo segno di questa apertura è la decisione di trasferire nel nuovo centro la sede di Radio Piazzetta, la web-radio di chi vive in strada, diffusa sulla piattaforma shareradio. In un locale è già stato allestito lo studio di registrazione a disposizione dei redattori per il loro programma settimanale: uno spazio di autoespressione ma anche di servizio per le persone gravemente emarginate durante il quale gli stessi senza dimora si scambiano informazioni su mense, dormitori e opportunità offerta dalla città.

Con il centro diurno “Bassanini e Tremontani” si compie anche un percorso iniziato il 16 dicembre 2011 con l’inaugurazione del Rifugio Caritas, il dormitorio aperto proprio nello stesso luogo dove per decenni Fratel Ettore ha dato accoglienza ai diseredati, un simbolo della Milano solidale visitato da Madre Teresa di Calcutta quando nel 1979 venne in città.

In dieci anni il Rifugio Caritas ha offerto 130mila pernottamenti e colazioni a 1500 persone. Per molti il passaggio dal Rifugio è diventata un’occasione di ripartenza.

«Quello che inauguriamo oggi è un luogo in cui la parola comunità trova una sua declinazione reale, fatta di persone, di spazi e di relazioni. Il centro si inserisce tra i punti di accoglienza nati dall’intuizione di Fratel Ettore, che ha dedicato la propria vita ai più fragili, ed è frutto di un’alleanza speciale tra pubblico, privato e privato sociale che ha permesso di aggregare risorse ed energie attorno a questo progetto. Attraverso servizi essenziali e relazioni con operatori e volontari, qui le persone che vivono la quotidianità della strada avranno la possibilità di riconquistare fiducia e spazi di vita normali, tornando a sentirsi parte della comunità», ha detto Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo.

Dopo la prima edizione del 2020, Innovazione per lo Sviluppo lancia una nuova edizione della Call “Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile”.
La Call intende sostenere progetti innovativi promossi da Organizzazioni della Società Civile (OSC) italiane attive in progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo in contesti africani. Per questa edizione potranno essere proposte soluzioni tecnologiche adattabili e replicabili prodotti e servizi data-driven, tecnologie civiche.
Le proposte potranno già essere testate sul campo oppure essere basate su concept e prototipi. 

La call resterà aperta fino al 15 settembre 2021.

Tutte le informazioni per partecipare sono disponibili nel testo integrale della call disponibile ala pagina BANDI.

Ambiti di interesse

Le OSC potranno proporre soluzioni innovative di 3 tipi:

  1. Soluzioni tecnologiche adattabili e replicabili nel contesto africano, frutto di innovazione frugale, low-tech e low-cost, progettate nell’ambito di relazioni virtuose con il mondo dell’innovazione locale (startup, università, fablab, designer, creativi);
  2. Prodotti e servizi data-driven come applicazioni, piattaforme e soluzioni ICT, mobile e cash transfer, blockchain, intelligenza artificiale, Internet of Things (IoT), machine learning, soluzioni open source;
  3. Tecnologie civiche: soluzioni che abilitino la cittadinanza a contribuire allo sviluppo della comunità come piattaforme per il crowdfunding rivolte a progetti a impatto sociale che migliorino gli spazi pubblici oppure finalizzate a favorire il consumo collaborativo nella diffusione della sharing economy.

Sono incluse nel novero delle soluzioni prodotti e servizi essenziali nel contenimento del contagio e degli impatti negativi da Covid-19. 

I progetti dovranno proporre soluzioni che siano:

  • Pensate mettendo le persone fruitrici principali al centro del progetto (secondo i principi dello human-centered design);
  • Sviluppate in una logica di sistema e filiera;
  • Basate su concept, prototipi o modelli applicativi;
  • Accessibili, adattabili e fruibili nel tempo, integrate in contesti locali che necessariamente varieranno in termini economici, politici e culturali, con un’attenzione alla “diffusione” della tecnologia e/o delle soluzioni data-driven;
  • Sostenibili nel medio-lungo periodo;
  • Compatibili con modalità di condivisione open-source.

Gli ambiti di applicabilità delle soluzioni sono: educazione e formazione, salute, Water, Sanitation and Hygiene (WASH), sviluppo economico, sviluppo rurale, sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, economia circolare, disabilità e inclusione, ambiente e cambiamenti climatici, energia, tecnologie civiche.

Informazioni su innovazionesviluppo.org e chiarimenti all’indirizzo email: call@innovazionesviluppo.org

photo homepage: lagos-techie-IgUR1iX0mqM-unsplash 

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