Gli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare di Milano sono stati nominati come progetto finalista dell’Earthshot Prize, promosso dal Principe William e The Royal Foundation. Il progetto è entrato nell’elenco dei finalisti insieme ad altre 14 iniziative nel mondo: è l’unica esperienza italiana inserita nella short list delle nomination. Si tratta quindi di un importante riconoscimento a livello internazionale che sottolinea il valore di un progetto che riesce a connettere energie e risorse verso una priorità condivisa: il contrasto allo spreco alimentare. 

Gli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare rappresentano una rete fondamentale che da un lato va incontro alle necessità delle famiglie in stato di bisogno, dall’altro razionalizza la filiera ed evita gli sprechi di cibo e risorse. Oggi sono tre (Isola, Lambrate, Gallaratese). Il primo ad essere aperto, quello di Isola in via Borsieri, solo nel 2019 ha raccolto 102 tonnellate di cibo, nel 2020 62 tonnellate arrivando a coinvolgere per entrambi gli anni oltre 14  associazioni – parrocchie/enti di distribuzione – che hanno servito circa 1.400 famiglie.  

La rete degli hub di quartiere contro lo spreco alimentare è stata realizzata anche grazie alla convergenza di due importanti iniziative promosse anche grazie Fondazione Cariplo insieme al Comune di Milano: si tratta della Food Policy di Milano e del Programma Qubì.

La Food Policy Milano è un’iniziativa, nata nel 2014, per unire in una visione condivisa ed armonica le diverse azioni, politiche, progetti ed attività inerenti il sistema alimentare cittadino. In questi anni, oltre ad un’attenzione al tema dell’accesso a cibo sano per tutti, la Food Policy di Milano ha dato particolare attenzione ai temi del recupero delle eccedenze e della sostenibilità favorendo lo sviluppo di un circolo virtuoso fra i diversi attori del sistema e volto a sostenere la riduzione degli sprechi a vantaggio di un azione di supporto per i cittadini più svantaggiati.

Il Programma QuBì, un intervento cittadino che si occupa di contrastare la povertà minorile – con particolare riferimento alla povertà alimentare – attraverso 23 Reti territoriali attive in 25 quartieri di Milano, per un totale di 415 organizzazioni coinvolte. 

Il progetto di Milano si contenderà il premio dedicato alla sezione “Un mondo senza sprechi” con altri due progetti relativi a: conversione di rifiuti in prodotti sicuri per l’agricoltura (Kenya) e trasformazione delle acque reflue in acqua pulita (Giappone). 
Il progetto degli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare è stato selezionato tra 750 iniziative candidate da tutto il mondo. I vincitori saranno annunciati il prossimo 17 ottobre.

Dimmi su quante persone – in qualunque momento della tua vita – puoi fare affidamento e ti dirò come stai.

Salute, qualità di vita e benessere bio-psico-sociale, dopo una certa età, dipendono strettamente dalla presenza di una solida rete di contatti. Quel che tramite il buon senso si può facilmente intuire, oggi viene rafforzato e dimostrato dalla ricerca e da dati scientifici: chi ha una rete solida di relazioni o è parte attiva di un’associazione non solo riesce ad avere una buona percezione di salute e di benessere psicofisico e riesce a gestire più efficacemente ogni situazione, indipendentemente dalla condizione economica individuale, ma ha anche una salute migliore. Sono le persone che ci stanno a fianco a fare la differenza e non bastano dunque le relazioni parentali, amicali e di buon vicinato; per invecchiare in salute è necessario anche essere inclusi in reti territoriali e avere punti di riferimento associativi.

Sono questi i messaggi emersi da “Tapas in Aging – Time and Places and Spaces in Aging”, il progetto biennale (2019-2021) coordinato dall’UOC Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano in collaborazione con AUSER Regionale Lombardia e finanziato da Fondazione Cariplo. I dati sono stati raccolti su un campione di 431 persone over50 residenti in Lombardia e afferenti ad Auser Lombardia come volontari o utenti; i soggetti sono equamente divisi tra uomini (209) e donne (222), hanno un’età media di 70 anni (nello specifico, da 51 a 83 anni) e sono per la maggior parte in pensione. Le interviste sono state condotte da gennaio 2020 a giugno 2021 in presenza prima della pandemia, poi online o al telefono. Sono stati organizzati anche dei focus group per approfondire con alcuni soggetti i temi relativi al ruolo delle reti sociali, della casa, e delle tecnologie. Dalle risposte ricevute, emerge che oltre il 60% degli intervistati riferisce di sentirsi in buona salute e le migliori autovalutazioni arrivano da chi presta servizio come volontario, quindi da chi già appartiene a una rete solida su cui poter contare. Nonostante questo, le persone che gli intervistati sentono più vicine sono in media 9, ma sono solo da 3 a 5 quelle che pensano di poter chiamare nell’ urgenza, nel momento del bisogno.

All’aumentare della solitudine, la ricerca rivela che per tutti gli intervistati diminuisce in maniera sensibile la qualità di vita e aumenta il grado di disabilità, a conferma di un dato noto e cioè del significativo impatto negativo della solitudine sullo stato di salute.

I risultati della ricerca TAPAS confermano l’importanza di appartenere a una rete sociale; allo stesso tempo, dimostrano quanto i fattori ambientali siano fondamentali per il benessere della persona, anziana e non, anche in considerazione dei cambiamenti apportati dalla pandemia nella vita di ciascuno.

Scheda di approfondimento

LO STUDIO DI “TAPAS IN AGING”

Il progetto Tapas In Aging è stato disegnato in linea con gli obiettivi del Decennio dell’Invecchiamento Sano dell’OMS che si concentrano su 5 “abilità funzionali” specifiche che tutte le persone anziane dovrebbero avere:

  1. la capacità di soddisfare i bisogni quotidiani di base;
  2. l’opportunità di continuare ad imparare e prendere decisioni;
  3. la possibilità di muoversi all’interno del proprio ambiente di vita;
  4. l’abilità di costruire e mantenere relazioni;
  5. le condizioni strutturali per continuare a contribuire alla società

Lo studio di TAPAS ha utilizzato un protocollo composto da diversi strumenti che raccolgono informazioni su caratteristiche socio-demografiche, stato economico, condizione di salute, reti sociali, benessere, qualità della vita e ambiente costruito, tutti indicatori di quelle abilità funzionali che l’OMS ritiene indicatori essenziali di invecchiamento in salute.

Negli ultimi anni, l'aumento dell'aspettativa di vita in tutto il mondo ha portato ad un aumento delle malattie croniche e della disabilità e, allo stesso tempo, a una crescente richiesta di servizi sanitari e sociali a causa di una notevole preoccupazione per la gestione delle condizioni croniche e delle esigenze di cura a lungo termine.

In questo scenario, indagare il processo di invecchiamento utilizzando la prospettiva bio-psicosociale, sia le condizioni di salute della persona, sia il ruolo dell’ambiente sulla persona, è essenziale per comprendere come ridurre la disabilità e migliorare il funzionamento delle persone che stanno invecchiando. Diventa quindi essenziale osservare come queste persone trascorrono il loro tempo e come il loro ambiente fisico e sociale può costituire un facilitatore o una barriera. L'obiettivo dello studio TAPAS (Time and Places and Space) in Aging è stato quello di ottenere informazioni valide e affidabili sull'invecchiamento, nonché sui determinanti di salute e disabilità nel contesto italiano e nello specifico in Regione Lombardia, rispondendo con i propri risultati ai 5 punti dell’OMS che definiscono le abilità funzionali necessarie per invecchiare in salute.

I RISULTATI

I risultati ottenuti mostrano infatti come le persone che possono contare su un buon supporto sociale riportino più alti livelli di qualità di vita e un miglior livello di funzionamento, secondo quanto inteso nel contesto del modello bio-psico-sociale, e come al contrario, all’aumentare della solitudine diminuisca significativamente la qualità di vita e aumenti la disabilità. Inoltre, i risultati mostrano come la riduzione nella propria capacità di muoversi e spostarsi autonomamente (“mobility”) risulti essere predittivo di più alti livelli di disabilità. Nell’interpretazione dei risultati va tenuto sicuramente conto della specificità del campione (“giovani anziani” con in media un buon livello di istruzione, per la maggior parte in buona salute e attive in quanto svolgenti volontariato presso l’associazione Auser). Seppure con queste limitazioni, i risultati della ricerca TAPAS confermano l’importanza delle reti sociali e dei fattori ambientali per la salute e il benessere delle persone anziane.

IL DIALOGO CON LE ISTITUZIONI

Invecchiare in salute è un obiettivo che abbiamo tutti. Ed è anche un diritto universale. Per questo motivo l’OMS ha inaugurato la Decade dell’Invecchiamento in Salute con un motto molto chiaro: la buona salute aggiunge vita agli anni. Invecchiare bene è una questione che coinvolge vari aspetti, sia individuali sia collettivi. È una questione che riguarda sia l’aspetto psicologico e fisico del singolo, sia la società in termini di caregiving, di sanità, di costi sociali e di importanza di relazioni e spazi di aggregazione.

Gli intervistati di TAPAS confermano che invecchiamento attivo significa essere attivi o attivarsi in maniera formale o informale in uno o più ambiti della sfera sociale (mercato del lavoro, volontariato, relazioni sociali, educazione permanente, assistenza a familiari, fare i nonni, ecc.) o anche personale (attività del tempo libero, hobby, turismo, giardinaggio, musica, ecc.), scegliendo liberamente l’attività o le attività nelle quali impegnarsi e in cui usare il proprio TEMPO a seconda delle proprie aspirazioni e motivazioni. TAPAS ha dimostrato che in considerazione dei suoi effetti positivi sugli individui, l’invecchiamento attivo, con buone relazioni, in SPAZI adeguati che permettono di sentirsi sicuri o di incontrarsi in sicurezza può essere considerato uno strumento di prevenzione per aspirare quanto più possibile a un invecchiamento in salute.

Partendo dai risultati ottenuti, è fondamentale il dialogo con le istituzioni e con le persone che si occupano della gestione territoriale, sociale, economica e della salute delle persone anziane, al fine di sviluppare politiche attive volte all’implementazione di servizi per il miglioramento del benessere e della qualità di vita di questa fascia di popolazione. Con la conclusione del progetto TAPAS, a partire dai risultati della ricerca e dalla loro discussione, verranno sviluppate e diffuse linee guida e raccomandazioni per la promozione di azioni relative al miglioramento dell’ambiente fisico e sociale delle persone anziane, al fine di favorire un invecchiamento sano e attivo.

Tutti i rilevanti interlocutori (regioni, ministeri, società civile, ricerca, ecc.) ai vari livelli nazionale, regionale e locale, possono realizzare in maniera partecipata (la Riforma del Terzo Settore ha introdotto gli efficaci strumenti della co-programmazione e della co-progettazione) interventi e buone politiche in materia di invecchiamento attivo e in salute. TAPAS in Aging indica che è possibile e che si può fare.

Con il nuovo bando senza scadenza Spazi in Trasformazione, presentato lo scorso 25 giugno, Fondazione Cariplo intende sostenere proposte di riuso transitorio di spazi abbandonati o sottoutilizzati attraverso la sperimentazione di nuove funzioni a base culturale individuate attraverso processi di ascolto delle comunità di riferimento, destinando tempo e risorse prioritariamente alle azioni immateriali di progettazione e gestione.

Data la natura sperimentale del bando, la Fondazione ha individuato nella società KCity un team di esperti per fornire agli enti interessati a partecipare a “Spazi in Trasformazione” opportunità di formazione rispetto ai temi del riuso transitorio e supporto tecnico nella redazione delle proposte progettuali.

A ottobre verrà replicato il ciclo di webinar realizzato a luglio e dedicato a fornire elementi conoscitivi e metodologici utili ad impostare le proposte progettuali. Gli incontri, la cui partecipazione è vivamente raccomandata per coloro che non hanno potuto partecipare alla sessione estiva, vedranno nuovamente la presenza di membri dell’Area Arte e Cultura di Fondazione Cariplo, di KCity e dell’Institut Paris Région (IPR).

  1. L’impostazione della strategia di riuso transitorio | 8 ottobre 2021 – dalle 11.00 alle 13.00
    In cosa consiste e come si imposta una strategia di riuso transitorio? A quali contesti si può applicare e con quali impatti attesi? Chi sono gli attori coinvolti e a che condizioni collaborano tra loro? Quali sono gli esempi e modelli di maggior successo a cui fare riferimento?
  2. Modelli operativi e soluzioni di fattibilità per il riuso transitorio | 15 ottobre 2021 – dalle 11.00 alle 13.00
    Come si studia e si organizza la fattibilità dei progetti di riuso transitorio? Come si regola il rapporto con i proprietari degli immobili? Come funziona il partenariato e la sostenibilità economica? Quali sono le possibilità e i vincoli dal punto di vista normativo e procedurale?

Iscriviti qui al webinar dell’8 ottobre

Iscriviti qui al webinar del 15 ottobre

Per la partecipazione ai webinar, vi invitiamo a prendere visione dei materiali disponibili nella sezione dedicata al bando “Spazi in trasformazione”

Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo hanno definito il sostegno congiunto al progetto di rigenerazione urbana del Comune di Milano legato al Teatro Ringhiera nella zona sud della città attraverso contributi in regime di Art Bonus, il programma governativo che favorisce il mecenatismo culturale.

TR ipotesi rifunzionalizzazione

Il nuovo Teatro Ringhiera sarà un luogo moderno, bello e accogliente. L’obiettivo è fare del teatro un vero e proprio “Punto di comunità che mette al centro il teatro e la cultura, ma che si propone di andare oltre, con una gestione affidata a soggetti di ambito culturale e sociale e trasformare in un polo di servizi e di aggregazione in un quartiere estremamente difficile della città. L’intervento di manutenzione straordinaria e rifunzionalizzazione prevede l’ammodernamento e la messa a norma degli spazi destinati al teatro, degli uffici, della sala prova, del magazzino foyer falegnameria, della caffetteria e degli spazi formazione. Con i lavori iniziati diversi mesi fa è stato rimosso l'amianto, sono state effettuate le demolizioni; oggi si stanno costruendo le strutture in cemento armato e programmando il rifacimento degli impianti.

Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo contribuiranno a coprire una parte significativa dell’importo indicato come necessario nello studio di fattibilità tecnico-economica realizzato dalla Fondazione: Cariplo ha recentemente deliberato un contributo di 500.000 euro; Intesa Sanpaolo si è impegnata a destinare all’intervento 625.000 euro nel 2021 e altrettanti nel 2022.

Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo garantiscono quindi fin da ora la fattibilità del progetto. Ora si apre una fase di raccolta rivolta a tutti per raggiungere l’obiettivo del fabbisogno complessivo di 2,5 milioni di questo, attraverso il regime di Art Bonus per cui è stata aperta una scheda dedicata. 

Il teatro rappresenta un importante presidio territoriale nella periferia sud di Milano, grazie alle proposte culturali e aggregative che sono state costantemente attivate, aperte a tutta la cittadinanza e soprattutto agli abitanti del quartiere. È un luogo che ha assunto negli anni una fondamentale importanza per la zona di riferimento, potendo offrire alla cittadinanza – in prima battuta agli abitanti del quartiere – proposte culturali e aggregative, volano di inclusione per le categorie più fragili di residenti quindi con una rilevante valenza socio-culturale. La chiusura ha certamente rappresentato un duro colpo per l’azione aggregatrice in funzione della comunità locale.

Oltre al sostegno deliberato in questi giorni, l’impegno di Fondazione Cariplo nei confronti del teatro e della comunità a cui esso si rivolge, si era già concretizzato in una fase iniziale e cruciale del progetto, quando – dopo la chiusura – si era alla ricerca di una soluzione fattibile e sostenibile.  

In accordo con il Comune, Fondazione Cariplo ha innanzitutto promosso la realizzazione di uno studio specifico per definire una proposta di rifunzionalizzazione dell’intero edificio in linea con le più innovative esperienze di rigenerazione urbana a base culturale; lo studio   è stato affidato a KCity srl. La proposta progettuale emersa dallo studio, che contemplava diversi scenari alternativi, ha contributo ad attivare una rete di attori accomunati dall’interesse per salvare il Ringhiera.

È stato quindi commissionato a B&B Progetti la redazione del progetto di fattibilità tecnico economica. Entrambe queste attività sono state sostenute da Fondazione Cariplo, con un budget di 100 mila euro, come contributo fattivo verso la riapertura.

Intanto, poiché le analisi tecniche avevano inoltre messo in luce la necessità di alcuni interventi di consolidamento strutturale, i lavori necessari (con costi intorno ai 600.000 euro, interamente a carico dell’Amministrazione Comunale) sono stati avviati nell’estate 2020.

Le analisi strutturali avevano inoltre messo in luce la necessità di alcuni interventi di consolidamento strutturale, necessari per porre rimedio ad alcune debolezze dell’edificio, emerse in un secondo tempo; gli interventi (con costi intorno ai 600.000 euro, interamente a carico dell’Amministrazione Comunale) sono stati avviati nell’estate 2020.

"In questo momento emerge sempre più chiaramente il bisogno di avere luoghi in cui sia possibile incontrarsi e fare esperienze di bellezza, di senso condiviso e di relazione. La riqualificazione del Teatro Ringhiera nasce con l’idea di riconsegnare alla comunità uno spazio innovativo che diventi punto di snodo e luogo generativo nella vita del quartiere. La Fondazione Cariplo ha condiviso questa visione e creduto fin da subito in questo progetto, finanziando studi di fattibilità e contribuendo al sostegno dei lavori di rifunzionalizzazione del teatro, insieme a Intesa Sanpaolo e al Comune di Milano. Il Teatro Ringhiera tornerà così ad essere un luogo vivo e attrattivo dove, a partire dalla cultura, sia possibile valorizzare le potenzialità e le energie delle associazioni del territorio, aprendo nuove opportunità per le persone del quartiere e per tutta la città." ha commentato Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo

“La combinazione tra impegno culturale e crescita sociale si rinnova in questa importante iniziativa che dimostra, ancora una volta, come la cultura sia motore di rigenerazione urbana e fattore determinate di sviluppo del Paese. In continuità con quanto realizzato negli anni dal Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, la convinta partecipazione alla riqualificazione del Teatro Ringhiera è un’occasione per sottolineare la vicinanza della Banca alle persone, alle città e ai territori in cui opera.”   ha dichiarato Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo.

"Servizi, cultura, futuro: questi gli obiettivi del progetto di riqualificazione del Centro di via Boifava e in particolare del nuovo Teatro Ringhiera, che Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo hanno sposato da subito, diventando così non solo partner fondamentali per la sua fattibilità, ma anche, e soprattutto, co-protagonisti della crescita culturale di questa città. Rifunzionalizzare gli spazi interni per allargare gli orizzonti esterni, creare spazi sicuri in cui le energie possano canalizzarsi in modo libero, aprire nuove possibilità di incontro in luoghi lontani dal centro: sono tutti obiettivi che questa Amministrazione ha sempre perseguito, trovando sempre più spesso l'alleanza di privati lungimiranti, capaci di investire sul benessere della comunità” ha dichiarato l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno

Lunedì 20 settembre alle ore 11 presso la Sala Manzù del Centro Congressi Fondazione Cariplo, via Romagnosi 8, Milano si svolgerà il convegno La Cultura oltre la pandemia. Per il settore della cultura, tra i più colpiti dalla crisi conseguente alla pandemia da Covid-19, il nodo della ripresa passa non solo dalla riapertura delle attività e dagli interventi di emergenza, ma anche da una più ampia azione di riforma che favorisca imprese e cittadini, sostenendo sia la produzione che il consumo culturale.
E con provvedimenti fiscali mirati, per i quali Federculture ha immaginato delle proposte. 

Programma

Saluti

Giovanni Fosti Presidente Fondazione Cariplo

Interventi

Andrea Cancellato Presidente Federculture
Lorenzo Casini Capo di Gabinetto Ministero della Cultura
Andrea Rebaglio Vice direttore area Arte e Cultura Fondazione Cariplo
Franco Broccardi Dottore commercialista, Coordinatore del gruppo di lavoro economia e cultura presso il CNDCEC
Andrea Mascetti Coordinatore Commissione Arte e Cultura Fondazione Cariplo
Giovanna Melandri Presidente Fondazione MAXXI

A causa delle disposizioni sanitarie anti-COVID, l’accesso alla sala sarà limitato e i posti a sedere saranno assegnati in ordine di adesione, sino ad esaurimento delle disponibilità.
Si potrà accedere solo se muniti di GREEN PASS da esibire, insieme ad un documento di riconoscimento, al personale all'ingresso.

Registrazioni al link: laculturaoltrelapandemia.eventbrite.it 

Sarà possibile seguire l’evento anche in diretta streaming sul canale Facebook di Federculture

Con il bando “SOS patrimonio”in scadenza il 6 ottobre 2021, Fondazione Cariplo sceglie di dedicare la propria azione al patrimonio storico-architettonico di pregio, anche in considerazione della significativa contrazione delle risorse dedicate alla conservazione dei beni culturali, avvenuta nel 2020, a causa delle nuove priorità legate all’emergenza sanitaria da Covid-19.
Con un budget complessivo di 2 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere interventi di recupero urgenti e prioritari su beni di interesse storico-architettonico per favorire processi di conservazione e buona gestione del patrimonio culturale. Attraverso tali interventi, la Fondazione intende garantire condizioni di apertura, sicurezza e fruibilità degli edifici al fine di avvicinare le comunità alla conoscenza della nostra eredità culturale.
I progetti dovranno essere riferiti prioritariamente ad uno o più dei tre ambiti architettonici coperturestrutture e superfici, nonché prevedere la predisposizione di un piano di conservazione preventiva e programmata dei beni oggetto d’intervento. Importante sarà inoltre la presenza di un programma di indagini diagnostiche o la loro descrizione, qualora siano già state effettuate, al fine di determinare le priorità d’intervento per la risoluzione delle urgenze individuate.
I progetti potranno essere riferiti a beni culturali – di proprietà degli enti proponenti – vincolati ai sensi dell’art. 10 e seguenti del Titolo I, Capo I, della Parte Seconda del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D. Lgs. 42/2004) ed aperti al pubblico o temporaneamente chiusi per ragioni di sicurezza.

Quattro alleanze territoriali (Comune di Brescia, Brianza Ovest, Bergamo, Mantova), 24 soggetti tra enti pubblici, enti del terzo settore e parchi, impegnati nella realizzazione di una Strategia di Transizione Climatica.

Nell’ambito del progetto “F2C – Fondazione Cariplo per il Clima” Fondazione Cariplo sostiene quattro territori, selezionati nell’ambito della call for ideas “Strategia Clima” nei mesi scorsi. Il budget complessivo è di 22 milioni di euro: 5 milioni da parte di Fondazione Cariplo, 4 milioni grazie alla collaborazione con Regione Lombardia e 13 milioni di euro da parte dei territori.

Le città e gli enti locali dovranno sempre di più sia mettere in campo azioni di adattamento agli effetti – a volte catastrofici – del cambiamento climatico, sia contribuire attivamente alla decarbonizzazione.

In questo senso i quattro territori implementeranno specifiche Strategie di Transizione Climatica in modo da diventare più resilienti, interconnessi e collaborativi: verranno infatti revisionati gli strumenti urbanistici, realizzati interventi di adattamento e mitigazione a scala locale, di capacity building della pubblica amministrazione, di sensibilizzazione della cittadinanza e verranno eseguiti monitoraggi climatici.

Il 2 luglio alle ore 10.30 sono state presentate con un evento in streaming online le Strategie di Transizione Climatica elaborate dai primi due territori, con capofila i Comuni di Brescia e di Cesano Maderno.

A fine ottobre sarà invece la volta dei territori di Bergamo e Mantova: le Strategie di Transizione Climatica di questi due territori, in corso di approvazione da parte degli enti, saranno presentate in un evento in streaming su questo sito, in calendario per il 21 ottobre alle 10.30.

Maggiori dettagli sugli ospiti e i contenuti saranno disponibili nelle prossime settimane.

Si svolgerà il 29 e 30 Settembre a Milano il Climate Solutions Forum di F20, incontro annuale promosso da Foundations20, un network internazionale di più di 60 fondazioni che promuovono lo sviluppo sostenibile. L’edizione 2021 del Forum, dal titolo “Green Recovery, Sustainable Finance, Just Transition: Putting Words into Deeds” è co-organizzata da Fondazione Cariplo, in collaborazione con altre fondazioni partner di F20 – Fondazione Unipolis, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione di Comunità di Messina – e con il supporto di Assifero, ASviS e ACRI.

Obiettivo del Climate Solutions Forum è quello di indicare possibili priorità, identificare sfide e opportunità nella lotta ai cambiamenti climatici e nello sviluppo di resilienza in un mondo post-Covid.

Il Forum sarà focalizzato su temi già al centro del dibattito del summit del G20 di quest’anno e sarà articolato in quattro blocchi che corrispondono ad altrettante grandi sfide globali:

1.   Ripensare il nesso tra Salute, Cibo, Biodiversità e Clima

2.   Finanziare la Green and Just Transition (transizione verde ed equa)

3.   Attuazione della Green and Just Transition: il ruolo delle Città, delle Comunità e delle Regioni

4.   Allineare la Green and Just Transition con l'Accordo di Parigi sul clima e l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite

Il Climate Solutions Forum di F20, che si terrà nella cornice del G20 per la prima volta presieduto dall’Italia, precede sia la pre-COP26 (in programma dal 30 settembre al 2 ottobre a Milano) che il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi appartenenti al G20 che si terrà a Roma dal 30 al 31 ottobre.

L’evento si terrà presso il MEET – Digital Culture Center ma sarà trasmesso in streaming, per facilitare la partecipazione del pubblico al dibattito, stimolato dalle numerose testimonianze in programma; interverranno ad esempio Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, e leader politici internazionali, esperti del mondo business e del mondo scientifico, della società civile, delle istituzioni e dei più autorevoli think tank mondiali. Tra gli altri, ad esempio, interverranno Ban Ki-Moon, già segretario generale delle Nazioni Unite; Johan Rockström, direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research.
Al dialogo con gli esperti internazionali e i leader politici e della società civile, interverranno anche Francesco Profumo, Presidente ACRI, Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Banfi, membro della Commissione Centrale di Beneficienza di Fondazione Cariplo, Pierluigi Stefanini, Presidente e Portavoce di ASviS e Presidente di Fondazione Unipolis, Maria Luisa Parmigiani, Direttrice di Fondazione Unipolis e Co-chair di F20, Alberto Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo.

La partecipazione al Forum è libera, previa registrazione qui: https://f20climatesolutionsforum.eventbrite.it/

Maggiori informazioni sul Forum sul sito F20: https://www.foundations-20.org/f20csf2021/

Nell'ambito del Climate Solutions Forum di F20, mercoledì 29 settembre alle ore 21.00 nel Theater di MEET Center (viale Vittorio Veneto 2 Milano) verrà proiettato il film INTERDEPENDENCE, prodotto e presentato nel 2019 con il contributo di Fondazione Cariplo. Interdependence, un film unico composto da undici cortometraggi, esplora in modo creativo la posizione dell’umanità e della natura e la relazione di interdipendenza che le lega. Le storie chiave illustrate dagli undici registi riconosciuti a livello internazionale riflettono le relazioni intrecciate tra la società umana e l’ambiente naturale che sono aggravate dal cambiamento climatico su più dimensioni e scale, accennando a possibili soluzioni.

L’ingresso in sala è libero e gratuito previa prenotazione a questo link, fino a esaurimento posti. Il film sarà in lingua originale, sottotitolato in inglese.

Dopo le prime due Call for Innovators dedicate a Economia Circolare e Alimentazione e Agricoltura sostenibile, Coopen promuove una terza Call dedicata a realtà innovative attive nel settore della Salute e Benessere. 
La Call for Innovators – Salute e Benessere si rivolge al più ampio mondo dell’innovazione, coinvolgendo soggetti innovatori attivi sia in Italia sia in Africa: spin-off e dipartimenti universitari, centri di ricerca, startup, piccole e medie imprese innovative, singole innovatrici e innovatori. 
I soggetti innovatori sono invitati a rispondere alle sfide individuate da un gruppo di OSC italiane che hanno risposto alla precedente Call for Interest di Coopen e che poi hanno preso parte a due sessioni di Tavoli Partecipativi per individuare le sfide al centro della presente Call for Innovators.

Le sfide da risolvere

L’obiettivo della Call è individuare fino a un massimo di 15 team di innovatrici e innovatori che parteciperanno al Demo Day che si terrà entro la fine di gennaio 2022. 

Durante i Demo Day saranno poi selezionati fino a 7 team che potranno avviare una partnership con le OSC italiane per realizzare insieme una soluzione innovativa su una delle seguenti 7 sfide, già individuate nell’ambito del Tavolo Partecipativo su Salute e Benessere:

  • Promuovere la formazione del personale medico e sanitario qualificato
  • Strumenti e presidi medici più efficienti
  • Manutenzione dei macchinari e strumenti medicali
  • Costruzione di ambienti e infrastrutture sanitarie
  • Raccogliere e organizzare i dati clinici
  • Accesso alle cure e comunicazione
  • Prevenzione nelle comunità locali e gruppi vulnerabili

Tra le OSC italiane che hanno partecipato al Tavolo Partecipativo su Salute e Benessere, troviamo: Amref Health Africa – Italia, CBM Italia, COL’OR ONG Onlus, Comunità di S. Egidio ACAP, CVCS – Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo, Collegio Universitario Aspiranti Medici Missionari – C.U.A.M.M, Fondazione Piero e Lucille Corti Onlus, ProgettoMondo Movimento Laici America Latina Onlus, Rainbow4Africa Onlus.

Tre motivi per partecipare

  1. Costruire una partnership con una Organizzazione italiana, interessata a sviluppare una soluzione innovativa con un progetto concreto;
  2. Testare e validare sul campo la propria tecnologia o innovazione;
  3. Ricevere supporto economico e coprire eventuali costi (IT, marketing, business development, etc).

Requisiti per la partecipazione

Per partecipare alla Call for Innovators, i soggetti innovatori dovranno: 

  • Se africani e attivi in Africa, operare in uno dei seguenti Paesi africani: Burkina Faso, Etiopia, Kenya, Senegal, Uganda.
  • Se italiani, operare o essere disposti a operare in uno dei seguenti Paesi: Burkina Faso, Etiopia, Kenya, Senegal, Uganda.
  • Aver messo a punto iniziative e/o tecnologie con un livello di TRL (Technology Readiness Level) compreso tra 3 e 6 (Qui una scheda per valutare il livello TRL)

Tutti i requisiti per la partecipazione sono disponibili nel testo del bando, accessibile qui: https://www.coopen.it/salute-e-benessere/ 

Le candidature potranno essere presentate attraverso la compilazione completa dell’Application Form disponibile al seguente link: https://www.f6s.com/coopencall-health-well-being/apply (form in inglese)

Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è fissato alle ore 23:59 (Central European Time – CET) del 8 novembre 2021.

Fondazione Cariplo, che vede nella lotta ai cambiamenti climatici uno tra i principali ambiti di intervento in campo ambientale, ha sostenuto il progetto “Sulle tracce dei ghiacciai” e la realizzazione dell’omonima mostra fotografica aperta in Triennale Milano dal 25 settembre al 17 ottobre 2021, che ne racconta gli esiti.

Una selezione dei migliori confronti fotografici realizzati da Fabiano Ventura negli ultimi 10 anni: fotografie storiche messe in un preciso confronto con quelle moderne, realizzate a più di cento anni di distanza. Protagonisti i ghiacciai più importanti del mondo, considerati dalla comunità scientifica internazionale tra i più preziosi e attendibili indicatori dei cambiamenti climatici in atto nel nostro pianeta. I confronti fotografici sono stati raccolti durante le prime cinque spedizioni del progetto, nelle catene montuose di tutto il mondo dal Karakorum al Caucaso, dall’Alaska alle Ande, all’Himalaya.

La mostra è l’occasione per capire da vicino come i cambiamenti climatici stiano influenzando l’ambiente che ci circonda e cosa sia necessario fare per proteggerlo: è questo anche l’obiettivo del progetto “F2C – Fondazione Cariplo per il Clima”, lanciato nel 2019, con cui si intende sostenere la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici tramite interventi per la diminuzione delle emissioni climalteranti, l’attenuazione degli impatti dei fenomeni meteorologici estremi e un incremento del capitale naturale.

F2C mira inoltre ad aumentare la conoscenza e la consapevolezza di istituzioni e cittadini sul cambiamento climatico attraverso il supporto, da un lato, di analisi e approfondimenti scientifici, dall’altro, di attività culturali e divulgative come la mostra “Sulle tracce dei ghiacciai” che ha portato per la prima volta a Milano.

La presentazione della mostra è prevista per il 24 settembre alle 11; partecipano alla presentazione il direttore del Museo del Design Italiano de La Triennale di Milano Marco Sammicheli, la vicepresidente della Fondazione Claudia Sorlini, il climatologo Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana e Fabiano Ventura, presidente dell'Associazione Macromicro e ideatore del progetto "Sulle tracce dei ghiacciai".

L'evento sarà trasmesso in streaming a QUESTO LINK

La mostra sarà aperta al pubblico dal 25 settembre con ingresso libero.

Dal 6 agosto 2021, come da disposizioni governative, per poter entrare in Triennale è necessario esibire il Green Pass. Senza il Green Pass o le certificazioni mediche sostitutive concesse e senza un documento d'identità non sarà possibile accedere in Triennale. Per orari, dettagli e maggiori informazioni consulta il sito di Triennale

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