Presentati i Progetti Emblematici 2021 selezionati nei mesi scorsi da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia per la provincia di Cremona, iniziative di altissimo valore sociale a cui sono destinati complessivamente 8 milioni di euro, 5 milioni di euro messi a disposizione da Fondazione Cariplo, altri 3 milioni da Regione Lombardia. 
Una tappa importante per il territorio cremonese che potrà avvalersi di sette progetti caratterizzati da un alto grado di complessità organizzativa, strutturale ed economica, capaci di affrontare problemi specifici di un territorio, sperimentando politiche innovative in campo sociale, culturale, ambientale, scientifico ed economico. 

Insieme alle principali autorità del territorio, Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo e (in video conferenza) Davide Carlo Caparini, Assessore al Bilancio e Finanza Regione Lombardia, hanno presenziato a un incontro aperto alla comunità per raccontare i progetti selezionati che, attraverso un processo di progettazione e sperimentazione, mirano a un concreto cambiamento del benessere della comunità. In questo senso, gli interventi emblematici rispondono ai requisiti di esemplarità per il territorio e di sussidiarietà di intervento. 

Ogni anno Fondazione Cariplo destina a tre territori provinciali la somma € 5.000.000 per il sostegno di iniziative che hanno le caratteristiche di Interventi Emblematici.  Regione Lombardia, a sua volta, attiva risorse con lo stesso fine. Fondamentale il supporto della Fondazione comunitaria, antenna dei bisogni del territorio, in grado di garantire un aiuto nella selezione dei progetti maggiormente rispondenti alle necessità locali.

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i progetti:

  • Associazione Atletica Interflumina di Casalmaggiore: progetto "Sport inclusione a Cascina Santa Maria dell'Argine", contributo di 1 milione di euro per il recupero della cascina da adibire ad agri-ostello per promuovere iniziative di educazione motoria e allo sport inclusive ed un turismo responsabile. 
  • Comune di Cremona: progetto "Casa Grasselli – Il Palazzo della musica: poli e proposte culturali per una Città creativa", contributo di 1,5 milioni di euro per creare un polo di produzione culturale, musicale ed artistica, con aumento dell’offerta formativa e attrazione di talenti, consolidamento della formazione musicale cittadina a più livelli, coordinamento con il Museo del Violino.
  • Associazione Occhi Azzurri di Cremona: progetto "CR2" contributo di un milione di euro per la realizzazione di un centro riabilitativo innovativo e sperimentale (medico-riabilitativo, socio-educativo e culturale).
  • Comune di Crema: progetto "EX.O. Hub dell'Innovazione Ex Olivetti", contributo di un milione di euro per il rilancio del sito ex Olivetti quale centro universitario di alta formazione e ricerca a valenza internazionale.
  • Diocesi di Cremona: completamento del Museo Diocesano e per la realizzazione del Polo museale/Parco culturale della Diocesi di Cremona, contributo di 1 milione di euro per rendere migliorare la fruibilità del Palazzo Vescovile da parte dei visitatori e renderlo un luogo di cultura e conoscenza, di memoria storica e di valorizzazione delle radici spirituali della collettività.
  • Istituto Ospedaliero di Sospiro onlus: progetto "Centro Nazionale per il trattamento delle Psicopatologie nell'Autismo e nelle Disabilità Intellettive", contributo di 1,5 milioni di euro per l’assistenza a persone sia in età evolutiva che adulte.
  • Consorzio di Bonifica Dugali Naviglio Adda Serio: progetto "Adda e Serio, un territorio da scoprire con Brezza", contributo di 1 milione di euro per rafforzare i collegamenti del sistema di mobilità dolce, in unione con la navigabilità dell’Adda, in modo da creare una rete capillare di fruizione sostenibile.

Attraverso i progetti Emblematici Maggiori la Fondazione Cariplo vuole offrire un’occasione concreta di promozione delle comunità, stimolando la collaborazione tra soggetti e individuando progetti di ampio respiro che possano interpretare le esigenze e le vocazioni del territorio di Cremona. I progetti selezionati dalla Fondazione agiscono nel campo dell’inclusione sociale, della ricerca, dell’arte e della cultura, delle nuove forme di partecipazione culturale e della sostenibilità ambientale.  L’importante dotazione di risorse dei progetti emblematici deve sempre essere investita con l’obiettivo di creare opportunità e valore in modo duraturo per il futuro delle persone e dei territori” ha detto Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo. 

Regione Lombardia – ha spiegato Davide Caparini, Assessore regionale al Bilancio e Finanza rivolge da sempre la massima attenzione allo sviluppo economico e sociale dei territori. Il Presidente Attilio Fontana con tutta la giunta ha preso l’impegno con i cittadini fin dall’elezione di valorizzare il patrimonio complessivo di tutte le province lombarde. La nostra azione è concentrata nell’offerta di vere opportunità nei principali ambiti della società lombarda, quali infrastrutture, cultura, turismo e nell’insieme lo sviluppo economico e sociale della Lombardia. I nostri obiettivi trovano perfetta espressione nell’importante e per molti versi preziosa collaborazione con Fondazione Cariplo, che si è concretizzata nei “Progetti Emblematici”. Oggi, parliamo di Cremona e della sua provincia, straordinario patrimonio della Lombardia che sarà ulteriormente valorizzato e fatto conoscere con i progetti che verranno realizzati grazie anche ai finanziamenti assegnati dalla Giunta Fontana. Guardando al futuro – conclude l’assessore Caparini – confermo il massimo impegno da parte di Regione a portare avanti progetti ed interventi come questi per rendere la Lombardia ancor più attrattiva e competitiva a livello internazionale.”

Franco Verdi, membro Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo, rappresentante del territorio di Cremona: “Siamo convinti del fatto che queste iniziative avranno delle ricadute di alto livello dal punto di vista progettuale; ancora una volta il territorio di Cremona ha saputo esprimere idee concrete che toccano i diversi ambiti di intervento di Fondazione Cariplo. Lo ha fatto con proposte che premiano diversi luoghi del nostro territorio, così da agire in più parti e portare azioni e risorse distribuite a livello geografico".

Cesare Macconi, Presidente della Fondazione Comunitarie di Cremona: “A nome della Fondazione comunitaria della provincia di Cremona esprimo il mio plauso per la capacità progettuale espressa dalle proposte; siamo particolarmente soddisfatti per il risultato dell'assegnazione dei fondi ai progetti emblematici cremonesi: i progetti interessano tutto il territorio della Provincia e sono incardinati su tutti gli ambiti di intervento proposti sia da Fondazione Cariplo che dalla Fondazione Comunitaria: un’attenzione particolare è mostrata verso la cultura, il recupero di beni storici, l'accompagnamento della fragilità , la salvaguardia dei beni ambientali".

Paolo Mirko Signoroni, Presidente Provincia Cremona: "Gli interventi che abbiamo vagliato ed approvato sono caratterizzati da un alto grado di complessità dando risposte a questioni specifiche di un territorio, con interventi volti all’innovazione nelle varie sfere dell’agire umano in differenti settori: sociale, culturale, scientifico, economico ed ambientale. Tanti i progetti presentati ed ognuno con specificità meritevoli: questo testimonia un forte dinamismo progettuale locale, che ha evidenziato come attenzione al sociale ed all’economia vadano di pari passo, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile globale, così come la stessa Agenda 2030 ci chiede. Questi finanziamenti sono un volàno che rilanciano la strategicità territoriale, rafforzando l’inclusione ed accrescendo il valore economico e la ricerca della nostra provincia, al servizio delle future generazioni". 

earthshot prize william

Nella notte di domenica il Principe William ha annunciato che la Città di Milano, con il progetto della Food policy degli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare, è vincitrice della prima edizione del prestigioso premio internazionale Earthshot Prize sulle migliori soluzioni per proteggere l'ambiente. Un mese fa era arrivato l’annuncio di essere tra i 15 finalisti nella sezione “un mondo senza sprechi” e ieri in collegamento su BBC e Discovery Channel il Principe William ha svelato i vincitori, dopo la valutazione di un comitato di esperti internazionale che ha scelto Milano tra 750 iniziative candidate da tutto il mondo. Insieme a Milano nelle altre quattro categorie del premio sono risultati vincitori: dalla Repubblica della Costa Rica per la protezione delle foreste, dall’India per la riduzione delle emissioni dei fumi in aria, da Berlino per lo sviluppo di tecnologie ad idrogeno per la produzione energetica e dalle Bahamas per la difesa delle barriere coralline. A Milano la BBC ha preparato un collegamento con Londra da una terrazza con vista Duomo, al quale ha preso parte la Vicesindaco Anna Scavuzzo, con rappresentanti di tutti i partner che rendono vivo questo progetto. Per celebrare i vincitori della prima edizione del premio Londra si è tinta di verde per tutta la settimana illuminando con il colore rappresentativo dell’ambiente Buckingham Palace, il London Eye e Piccadilly Circus mentre l’annuncio è arrivato per la voce di Emma Thompson. 

Il premio di un milione di sterline verrà utilizzato per potenziare sempre più questi Hub, aprirne di nuovi, garantendone la sostenibilità sul lungo periodo e replicare questa virtuosa buona pratica nella rete delle città che lavorano con Milano sulle food policy, partendo dalla rete delle città di C40 e del Milan Urban Food Policy Pact.  

Vincere l'Earthshot prize è il riconoscimento di un grande lavoro di squadra che ha coinvolto l'intera città: grazie al Comune e a tante realtà del Terzo settore, delle università, della Grande Distribuzione e della filantropia operative sul territorio, oggi Milano ha 3 Hub di quartiere a Isola (2019), Lambrate (2020) e al Gallaratese (2021). 

Il progetto è nato da un'alleanza, nel 2017, tra Comune di Milano, Politecnico di Milano, Assolombarda, Fondazione Cariplo e il Programma QuBì. La realizzazione del primo Hub ha poi coinvolto Banco alimentare della Lombardia e ha permesso di salvare oltre 10 tonnellate di cibo al mese, assicurando in un anno un flusso di 260.000 pasti equivalenti, che hanno raggiunto 3.800 persone, grazie al contributo di 20 supermercati, 4 mense aziendali e 24 enti del Terzo settore. 

A seguire, è stato avviato l'Hub di Lambrate, subito dopo il primo lockdown nella primavera 2020, gestito sempre da Banco alimentare della Lombardia in uno spazio messo a disposizione da AVIS Milano e con il contributo di BCC Milano. Il terzo Hub, al Gallaratese, è gestito da Terre des hommes con il contributo di Fondazione Milan. 

Il prossimo, in fase di progettazione, sarà l'Hub di quartiere contro lo spreco alimentare del Corvetto, con la gestione del Banco Alimentare della Lombardia e il contributo della Fondazione SNAM; mentre per aprirne un quinto il Comune di Milano ha recentemente avviato il tavolo di coprogettazione per l’Hub del Centro con l’Associazione IBVA e con il contributo di BCC Milano. 

Il progetto coinvolge importanti insegne della grande distribuzione tra cui Lidl Italia, Esselunga, Carrefour, NaturaSi, Erbert, Coop Lombardia, Il Gigante, Bennet, Penny Market con il supporto di Number1 Logistics Group che ha fornito i furgoni per gli Hub di Isola e Lambrate. Con Fondazione Cariplo e SogeMi il Comune di Milano ha inoltre lanciato l'iniziativa Foody zero sprechi per replicare il modello degli hub anche all'Ortomercato e recuperare il cibo fresco insieme a Banco alimentare della Lombardia, Recup, Croce rossa sud milanese, Università degli studi di Milano e molti altri partner in supporto.

Rivedi il momento della premiazione

Si è insediato il nuovo CdA della Fondazione Housing Sociale, che ha eletto Alberto Fontana nuovo presidente. La Fondazione è nata nel 2004 sotto l’impulso di Fondazione Cariplo per rispondere alla crescente emergenza abitativa, attraverso la promozione di iniziative che, congiuntamente all’offerta di alloggi a canoni calmierati, favorissero la rigenerazione di territori da recuperare e la nascita di comunità attive e coese. Oggi FHS è attiva come promotore del modello di housing sociale collaborativo in Italia e in qualità di advisor dei fondi e dei soggetti che investono nel settore: fornisce assistenza nella progettazione degli interventi, nella pianificazione urbanistica e architettonica, nella definizione dei piani economici e finanziari, nel design dei servizi e del welfare abitativo e nel community development.

I nuovi membri del Consiglio di Amministrazione sono: Alberto Fontana (Presidente), Vincenzo De Stasio, Francesca Paini, Domenico Giannini, Yuri Santagostino, Marco Gerevini, Luisa Ingaramo e Daniele Chiavari. Il Collegio sindacale è composto da Flavio Pizzini, Silvia Faccini, Silvio Rossini.

“La nomina alla presidenza della Fondazione Housing Sociale è motivo di grande onore per me», ha commentato il neopresidente Alberto Fontana. «Il tema dell’abitare sostenibile costituisce un tassello fondamentale per l’attuazione delle migliori politiche di welfare e la riqualificazione delle nostre città. Rappresenta, infatti, il primo passo per favorire lo sviluppo inclusivo della persona nella propria autonomia e come parte integrante della comunità in cui vive, contribuendo ad abbattere le barriere della fragilità economica e sociale e delle diverse forme di disabilità. Si tratta di sfide sempre più attuali e necessarie per le politiche pubbliche e per il Terzo Settore, che la Fondazione Housing Sociale ha sposato sin dalla nascita. Mi auguro vivamente che insieme al nuovo Consiglio di amministrazione possiamo continuare a percorrere la strada virtuosa tracciata dal presidente e dai consiglieri uscenti.”

Chi è il presidente Fontana

Alberto Fontana è da oltre trenta anni impegnato nel Terzo settore ed è diventato nel tempo uno dei suoi riferimenti, con una professionalità orientata ai temi della disabilità, della sussidiarietà e della sanità. È da sempre impegnato al fianco dei pazienti e delle loro famiglie per la difesa dei diritti delle persone con disabilità.

È stato membro della Commissione Centrale di Beneficenza e Coordinatore della Commissione Servizi alla Persona di Fondazione Cariplo.

On line il nuovo bando “Networking, ricerca e formazione sulla Sindrome Post‐ Covid” con scadenza il prossimo 15 dicembre e con risorse pari a 2 milioni di euro, alla ricerca di progetti multidisciplinari volti alla generazione e alla diffusione della conoscenza sul Long-Covid con un approccio innovativo in linea con gli indirizzi previsti nel PNNR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Ripartire dalla Medicina del territorio come chiave di volta di un sistema che sia a livello nazionale che locale possa favorire lo sviluppo di capacità, competenze e modelli stimolando gli attori del sistema sanitario a lavorare su progettualità condivise con valore di best practice.

Mentre i dati dei nuovi contagi Covid-19 appaiono in diminuzione e verso una stabilizzazione, complice l’imponente campagna vaccinale che tocca la soglia di copertura del 70% della popolazione italiana, l’attenzione si concentra sempre più sui pazienti che hanno contratto l’infezione da Sars-Cov-2 che, seppur in presenza di esami negativi che ricercano la presenza del virus da poche settimane a quattro-sei mesi, presentano sintomatologie di varia natura e che necessitano di assistenza sanitaria anche a distanza di settimane o mesi dalla negatività al test antigenico.

Si tratta dei cosiddetti malati Long-Covid, un insieme di patologie estremamente vario: si va dalle vertigini a mal di testa, da difficoltà del sonno al respiro corto, ma anche palpitazioni e battito irregolare sino a sintomi neurologici quali ansia, stress, ipersudorazione ed ancora disturbi gastrointestinali, eritemi cutanei, dolori muscolari sino a problemi di carattere renale e disordini ematologici.

Ad oggi, però, le informazioni e la ricerca su questo versante risultano ancora frammentarie e insufficienti per assicurare una risposta coordinata da parte dei sistemi sanitari nazionali per le migliaia di soggetti costretti a condizioni fortemente invalidanti e che necessitano di percorsi riabilitativi adeguati.

La scelta di Fondazione Cariplo si fonda sulla necessità di far circolare le conoscenze in modo rapido e capillare e sulla consapevolezza che la sindrome potrà essere compresa e affrontata efficacemente solo grazie ad una risposta corale, capace di mettere a fattor comune dati e conoscenze e valorizzando il contributo dei diversi attori. Inoltre l’avvio di progettualità su questo tema offre nuove opportunità per sperimentare modelli di intervento replicabili ad altre affezioni e sviluppare competenze utili per affrontare le sfide future del sistema sanitario.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: Lavorare insieme, per lo stesso obbiettivo e creare conoscenza condivisa: questi sono stati i fattori determinanti per contrastare la pandemia nella sua fase emergenziale e lo sono ancora oggi per affrontare le conseguenze di lungo periodo sulla salute delle persone affette da sindrome post Covid. Con questo nuovo bando la Fondazione Cariplo intende promuovere formazione di reti tra le organizzazioni dell’ecosistema sanitario per migliorare l’efficacia nel rispondere ai bisogni di cura delle persone e ampliare il patrimonio di conoscenza sul tema.

Tra gli obiettivi strategici 2021 infatti Fondazione Cariplo si è posta la costruzione di un patrimonio di conoscenze multidisciplinari a vantaggio del benessere e dello sviluppo socio-economico delle comunità. Riuscire a creare una risposta a questioni di natura socioassistenziale attraverso un elevato impatto formativo sulle figure professionali coinvolte, che possa garantire la sostenibilità dei modelli sviluppati e la loro replicabilità sia a vantaggio della cura di altre patologie sia rispetto alla possibilità di estendere l’esperienza ad altri contesti territoriali, è il primo passo da compiere per tornare ad una medicina per tutti, in un mondo dove la globalizzazione, ormai appare chiaro, riguarda anche e soprattutto la salute. 

Per affrontare la grave situazione di emergenza sanitaria, Fondazione Cariplo è scesa immediatamente in campo con uno straordinario impegno di risorse. Molte le iniziative attivate da marzo 2020 per sostenere le organizzazioni e gli enti nei territori colpiti, dai fondi di comunità per aiutare le persone in difficoltà, al Bando con Regione Lombardia e Fondazione Veronesi per far progredire la nostra conoscenza della SARS‐CoV‐2, al ponte aereo umanitario Cina/Italia per accelerare l'afflusso da Pechino di materiale medico-sanitario urgente, al progetto Qubì per aiutare le persone in forte difficoltà economica, alla partecipazione al Fondo di garanzia delle Fondazioni (5 milioni di euro) istituito da Acri. Con il nuovo Bando Networking, ricerca e formazione sulla Sindrome Post‐ Covid, Cariplo mantiene l’impegno nella Ricerca scientifica: dal 1991, nei suoi trent’anni di attività, infatti l’ente filantropico ha sostenuto 2.400 progetti di ricerca scientifica donando oltre 538 milioni di euro.

 

Dopo i primi due territori di Brescia e della Brianza Ovest, che hanno varato le proprie Strategie di Transizione Climatica lo scorso luglio, è ora la volta dei territori di Bergamo e Mantova.

Nell’ambito del progetto “F2C – Fondazione Cariplo per il Clima” Fondazione Cariplo sostiene infatti questi quattro territori, selezionati nell’ambito della call for ideas “Strategia Clima” nei mesi scorsi. Quattro alleanze territoriali (Comune di Brescia, Brianza Ovest, Bergamo, Mantova), 24 soggetti tra enti pubblici, enti del terzo settore e parchi, impegnati nella realizzazione di una Strategia di Transizione Climatica, con un budget complessivo di 22 milioni di € di cui 5 milioni da parte di Fondazione Cariplo, 4 dalla collaborazione con Regione Lombardia e 13 milioni di € da parte dei territori.

Le città e gli enti locali dovranno sempre di più sia mettere in campo sia azioni di adattamento agli effetti – a volte catastrofici – del cambiamento climatico, sia contribuire attivamente alla decarbonizzazione: in questo senso questi quattro si sono impegnati in specifiche Strategie di Transizione Climatica per diventare più resilienti, interconnessi e collaborativi: verranno infatti revisionati gli strumenti urbanistici, realizzati interventi di adattamento e mitigazione a scala locale, di capacity building della pubblica amministrazione, di sensibilizzazione della cittadinanza e verranno eseguiti monitoraggi climatici.

Il 2 luglio scorso sono state presentate le Strategie di Transizione Climatica elaborate dai primi due territori, mentre l'appuntamento con Bergamo e Mantova è per il prossimo 21 ottobre, sempre con un evento in streaming online sul sito di Fondazione Cariplo dalle 10.30 alle 12.30.

PROGRAMMA

Saluti introduttivi
Claudia Sorlini Vicepresidente Fondazione Cariplo
Raffaele Cattaneo Assessore all’ambiente e clima  Regione Lombardia

Alberi e foreste: nature based solutions per la mitigazione e l'adattamento dei territori
Giorgio Vacchiano – Università degli Studi di Milano

La Call for ideas Strategia Clima
Federico Beffa, Paolo Siccardi – Fondazione Cariplo

La Strategia di Transizione Climatica del territorio di Bergamo
Stefano Zenoni Assessore all’ambiente e alla mobilità – Comune di Bergamo
Dario Kian U.O. Presidio alle politiche attive forestali e montane di ERSAF Lombardia – Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste

La Strategia di Transizione Climatica del territorio di Mantova
Adriana Nepote Assessore all’università e ricerca e all’innovazione – Comune di Mantova
Cinzia De Simone Direttrice – Parco del Mincio

Modera M. Cristina Ceresa (giornalista – GreenPlanner)

CLICCA QUI PER PARTECIPARE ALL'EVENTO: https://bit.ly/AlleanzeperilclimaBG_MN

 

È scomparsa improvvisamente Giovanna Alquati che ha condiviso un periodo importante di Fondazione Cariplo durante il mandato della Commissione Centrale di Beneficenza 2013-2019. Era stata insegnante e dirigente scolastica: chi la conosceva bene sa che stando in mezzo alla gente, ai ragazzi, alle famiglie, si è sempre prodigata per dare una soluzione ai mille problemi che quotidianamente si trovava di fronte, con un amore innato per i ragazzi, gli studenti.

In Fondazione Cariplo, era approdata nel 2013 come membro della Commissione Centrale di Beneficenza, in rappresentanza del territorio di Lodi. Aveva portato la sua competenza, il suo impegno, la sua energia e il suo sorriso nei gruppi di lavoro della Fondazione, nelle Sottocommissioni Ambiente e Servizi alla Persona. Era Vicepresidente della Fondazione Comunitaria di Lodi, e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Social Venture – Giordano dell’Amore. Con il suo modo attento, la sua spiccata curiosità, la voglia di approfondire, ha saputo portare in ognuno di questi impegni un contributo importante. In un momento così doloroso, Fondazione Cariplo vuole ricordare la cultura, l’intelligenza, la sensibilità e il garbo che ci offerto, con semplicità.

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È per noi un privilegio ospitare, insieme a F20, un momento di riflessione e confronto su un tema così prioritario. Ringrazio il Ministro Giovannini per le sue parole, che ci aiutano a mettere a fuoco la sfida che ci troviamo a fronteggiare.

Il tema di oggi mi permette di sottolineare quelli che per Fondazione Cariplo sono aspetti cruciali della crisi climatica e della transizione verde: una transizione che sia giusta e un’azione che parta dal coinvolgimento delle nostre comunità.

I dati del 6° rapporto IPCC mostrano come nemmeno la riduzione del 7% delle emissioni di CO2 durante la pandemia abbia potuto ridurre la concentrazione di CO2 nell'atmosfera, e rendono innegabile la necessità di intraprendere azioni durature e strutturali per affrontare il cambiamento climatico.

Queste azioni, tuttavia, devono essere giuste. Dentro a questo momento di grande trasformazione, che ci vede immersi in una rivoluzione digitale, dobbiamo chiederci come costruire una transizione ecologica che si prefiguri gli impatti sociali che inevitabilmente emergeranno. È proprio per attuare realmente una vera transizione che dobbiamo tenere conto del suo impatto sociale, perché se non è sostenibile sotto tutti gli aspetti non sarà né giusta né realizzabile.

Una transizione giusta deve tener conto delle innegabili differenze nei modi in cui il cambiamento climatico e la transizione verde impattano i diversi settori della nostra società: la relazione tra le disuguaglianze sociali e il cambiamento climatico emerge infatti in modo trasversale anche all'interno di paesi come l'Italia.

Povertà e cambiamento climatico agiscono in un circolo vizioso: le disuguaglianze fanno sì che i gruppi svantaggiati siano colpiti in modo sproporzionato dagli effetti negativi del cambiamento climatico, esacerbandone le fragilità e propagandole ulteriormente. Quindi non solo gli effetti del cambiamento climatico avranno un impatto più rapido e più intenso sui gruppi svantaggiati, ma ne creeranno di nuovi. Infatti, la Banca Mondiale stima che senza azioni immediate, il cambiamento climatico potrebbe spingere 120 milioni di persone in più in uno stato di povertà entro il 2030. Questo non è vero solo nei paesi in via di sviluppo, ma è una realtà in tutto il mondo, come dimostrato da ricerche pubblicate su Nature e dal dipartimento degli Affari economici e sociali delle Nazioni Unite.

Nel progettare e implementare la transizione verde dobbiamo quindi tenere a mente questa relazione e favorire un cambiamento che non escluda i più fragili, verificando che le soluzioni che progettiamo non abbiano l'effetto di esacerbare il loro svantaggio. Un esempio è quello della povertà energetica, che è spesso legata ad un basso reddito e colpisce 2,3 milioni di famiglie in tutta Italia. Dall'inizio del 2021, c'è stato un aumento del 514% degli interventi per aumentare l'efficienza energetica nel nostro paese. Tuttavia, quegli interventi hanno interessato solo le famiglie più ricche, procedendo molto lentamente nell'edilizia pubblica e nelle zone più povere delle nostre città.

La transizione verde può essere un incredibile catalizzatore per ridurre le disuguaglianze profondamente radicate e contribuire ad affrontare i problemi della società. Questo potenziale può essere realizzato solo se la transizione mette l'agenda sociale in primo piano e soprattutto se è pensata CON e PER le nostre comunità. Inoltre, dobbiamo agire creando alleanze tra le nostre comunità, perché solo la creazione di reti di cooperazione può permettere di intraprendere azioni significative. Questo modello è al centro del progetto F2C Fondazione Cariplo per il Clima e della sua Call Strategia Clima. Il progetto ha iniziato il suo lavoro in quattro città (Bergamo, Brescia, Brianza Ovest e Mantova), concentrandosi sulla creazione di un'alleanza tra pubblico, parchi e terzo settore con un approccio molto concreto fatto di adattamento, mitigazione e revisione degli strumenti urbanistici. Questo è solo un esempio di come un approccio inclusivo nella transizione verde e l'attenzione a unire le nostre comunità possano diventare sistemici per chi affronta il cambiamento climatico e di come le nostre Fondazioni possano essere attori cruciali in questo processo.

Ringrazio Fondazione Unipolis, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione di Comunità di Messina – partner italiani di F20 e di questa iniziativa, e ringrazio anche ASviS, Assifero e ACRI per il loro supporto.

Auguro a tutti buon lavoro.

Ogni anno Fondazione Cariplo e le 16 fondazioni di comunità Cariplo realizzano in media 3400 progetti sul territorio. Per portare l’attenzione sul ruolo di chi svolge attività filantropica si celebra il 1° ottobre la Giornata Europea delle Fondazioni. L’edizione di quest’anno si arricchisce di un’iniziativa che verrà realizzata contemporaneamente in 120 luoghi in Italia, grazie a “Non sono un murales – Segni di comunità”, la proposta di ACRI, l’associazione che riunisce in Italia le 86 fondazioni di origine bancaria; un evento diffuso che vedrà coinvolte diverse comunità nella realizzazione di un’opera d’arte corale riproducendo un murales creato per l’occasione dallo street artist LDB. L’opera rappresenta una mamma che allaccia le scarpe ad un bimbo e rappresenta la ripartenza insieme, aiutando i più piccoli, i più deboli.

All’iniziativa hanno aderito Fondazione di Comunità Milano, Fondazione della Comunità Bresciana, Fondazione della Comunità di Monza e BrianzaFondazione della Comunità Bergamasca, Fondazione della Comunità Mantovana, Fondazione Comunitaria del Verbano Cusio-Ossola.

Le sei fondazioni di comunità raccontano con sei murales storie di riscatto e di creatività, di aggregazione e di solidarietà, di coloro che si prendono cura della propria città e dei suoi abitanti. Un modo nuovo per parlare del territorio e delle comunità, un segno di condivisione e di partecipazione attiva, un’occasione per riappropriarsi degli spazi comunitari, tornare a progettare insieme e – pur rispettando tutte le regole di sicurezza – ricominciare a condividere idee e pratiche di cura del bene comune.

Il ruolo della filantropia

La vera sfida per chi fa filantropia, oggi, è saper leggere la realtà e i suoi cambiamenti per generare valore per le comunitàVicino alle persone, sostenendo chi opera sul territorio e chi sperimenta nuovi modi di costruire coesione e inclusione sociale; contrastare le disuguaglianze perché tutti possano avere accesso alle stesse opportunità; sostenere la ricerca e l’innovazione continua per generare conoscenza condivisa e crescita, portando benefici per la salute di tutti. Favorire l’educazione in un contesto in profondo mutamento, caratterizzato dall’accelerazione dettata dalla digitalizzazione, che rischia di lasciare indietro chi non ha accesso, producendo un nuovo tipo di povertà. Questo è ciò che caratterizza l’attività delle fondazioni e lo sguardo con cui guarda ai prossimi anni.

In 30 anni Fondazione Cariplo ha contribuito ad oltre 35mila progetti nel campo dell’Arte e Cultura, per l’Ambiente, per la Ricerca Scientifica e per il Sociale, mettendo a disposizione di queste iniziative  3,5 miliardi di euro.

In questo quadro, Fondazione di Comunità di Milano ha sostenuto 289 progetti locali con un forte impatto sulle comunità di Milano e dei 56 Comuni metropolitani in cui opera, erogando oltre 28,6 milioni di euro nei suoi primi due anni di attività.

Con una capacità di raccolta fondi di oltre 38,8 milioni di euro, nel biennio 2019/2020 la Fondazione di Comunità di Milano ha attivato bandi e progetti alimentati da risorse proprie e da raccolte fondi che hanno avuto un’importante ricaduta sociale a favore delle fasce più deboli e vulnerabili delle comunità locali, oltre ad offrire, durante la pandemia, un fondamentale sostegno a interventi di contrasto all’emergenza sanitaria a fianco di enti e singoli cittadini impegnati nella lotta al virus.

Lo spazio Zumbimbi, scelto per il murales, è un luogo emblematico dell’impegno della Fondazione di Comunità Milano. L’intervento “Zumbimbi” ha garantito l’accoglienza e l’assistenza a bambini soli, i cui genitori erano ospedalizzati a causa del Covid. Realizzato dall'associazione La Cordata rientra infatti nell’iniziativa #MilanoAiuta nelle prime fasi della pandemia, nella consapevolezza che l’emergenza sociale avrebbe affiancato l’emergenza sanitaria e colpito le fasce più fragili della comunità. Con queste motivazione Fondazione di Comunità Milano ha costituito il Fondo Solidale #MilanoAiuta che, in due mesi, ha raccolto oltre 1,4 milioni di euro grazie a 1.000 donatori. Il Fondo ha permesso di sostenere 74 progetti di contrasto all’emergenza sociale,  potenziando gli interventi di prossimità e di assistenza a beneficio di persone e famiglie fragili (anziani soli, malati, disabili, bambini). 

La giornata delle Fondazioni è un’opportunità per accendere un faro su questo luogo simbolo della pandemia, in cui si è creata una rete solidale che ha visto impegnate  La Cordata, Emergency, Diaconia Valdese, supportate da Fondazione di Comunità Milano, affiancata da Fondazione Cariplo e Comune di Milano per portare cura e accoglienza a bambini in difficoltà. Qui il murales è stato realizzato dai  ragazzi del Creative Lab e alcuni Minori stranieri non accompagnati accolti all'interno delle strutture del servizio Saltatempo de La Cordata.

  

Si è concluso a Milano il F20 Climate Solutions Forum 2021, incontro annuale promosso da Foundations Platform F20, un network internazionale di più di 70 fondazioni che promuovono lo sviluppo sostenibile. L’edizione 2021 del Forum, dal titolo “Green Recovery, Sustainable Finance, Just Transition: Putting Words into Deeds” è stata co-organizzata da Fondazione Cariplo, in collaborazione con altre fondazioni partner di F20 – Fondazione Unipolis, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione di Comunità di Messina – e con il supporto di Assifero, ASviS e ACRI.

Al Forum hanno partecipato, tra gli altri: John Kerry, attualmente inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti d’America per la gestione del clima ed emergenze climatiche; Ban Ki-moon già Segretario Generale delle Nazioni Unite; Johan Rockström, direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research; Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

Obiettivo del F20 Climate Solutions Forum 2021 era quello di indicare possibili priorità e identificare sfide e opportunità nella lotta ai cambiamenti climatici e nello sviluppo di resilienza in un mondo post-Covid da consegnare ai leader del G20.

Nel dialogo con gli esperti internazionali e i leader politici e della società civile, sono  intervenuti anche Francesco Profumo, Presidente ACRI, Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Banfi, membro della Commissione Centrale di Beneficienza di Fondazione Cariplo, Pierluigi Stefanini, Presidente e Portavoce di ASviS e Presidente di Fondazione Unipolis, Maria Luisa Parmigiani, Direttrice di Fondazione Unipolis e Co-chair di F20, Alberto Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo.

Sei le raccomandazioni di F20 ai leader dei paesi più industrializzati del mondo emerse al termine della due giorni del Forum:

  1. Unire le forze con il G7 e far convergere l’impegno a livello nazionale dei paesi membri per contrastare l’impatto economico e sociale della crisi globale generata dalla pandemia da COVID-19, con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e l'accordo di Parigi sul clima. I paesi del G20 devono coordinarsi e realizzare una ripresa globale che sia verde, resiliente, sana ed equa per tutti. Priorità da mettere al centro dei piani di ripresa nazionali, assicurando un’adeguata disponibilità di risorse finanziarie. Il G7, sottogruppo del G20, deve dare in primis l'esempio e aumentare le proprie ambizioni rispetto agli impegni attualmente assunti attraverso i Nationally Determined Contributions (Contributi promessi stabiliti a livello nazionale).
  2. Impegnarsi per raggiungere “emissioni zero”, in linea con l'obiettivo di contenere il riscaldamento globale a 1,5°C, specificando le fasi e gli obiettivi intermedi previsti fino al 2030. Questo comporta di riconoscere la centralità sia della fase di eliminazione rapida dei combustibili fossili che delle cosiddette Nature-based Solutions: non c'è spazio per una compensazione delle emissioni di gas serra non sostenibile e non regolamentata.
  3. Garantire una Transizione Equa entro il 2030 definendo obiettivi intermedi concreti, anche con la partecipazione attiva di diversi stakeholder – dalle comunità e lavoratori a livello locale al settore privato e mondo accademico – alla stesura dei piani nazionali per la Just Transition. Con un approccio olistico, per non lasciare nessuno indietro, che tenga opportunamente conto delle disuguaglianze tra paesi e all’interno dei paesi stessi, e in cui welfare sociale, diritto alla salute e gli interessi delle future generazioni siano le grandi priorità.
  4. Decarbonizzare la finanza e gli investimenti rendendo obbligatori piani di decarbonizzazione per le istituzioni finanziarie, anche al fine di concretamente attuare lo “spostamento dei trilioni” e colmare il “Climate Finance Gap”.
  5. Concedere l’alleggerimento del debito, anche attraverso interventi di moratoria del debito, ai paesi altamente indebitati atti a consentire la loro ripresa e il loro sviluppo economico.
  6. Rendere il nesso Acqua-Energia-Cibo-Salute e il nesso Clima-Biodiversità parti integranti e fondamentali delle agende del G7 e del G20. Questo significa anche una maggiore convergenza con il Summit Onu sulla Biodiversità e la COP 26 sul clima che quest’anno puntano a raccogliere un impegno concreto per la protezione e ripristino di alcune aree naturali maggiormente a rischio (Amazzonia, Congo/Uganda, Borneo). E lo faranno anche le Fondazioni e la Filantropia, sempre più impegnate in progettualità cross-settoriali e inclusive.

Il presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti ha dichiarato: «Viviamo un momento di grande trasformazione, in cui stanno crescendo le disuguaglianze. Dobbiamo essere pronti a costruire una transizione ecologica che sia giusta e che tenga conto degli impatti sociali che inevitabilmente emergeranno. È proprio per attuare una transizione reale che dobbiamo considerare il suo impatto sociale: se non è sostenibile sotto tutti gli aspetti non sarà né giusta né realizzabile.» 

Klaus Milke, Presidente di Foundations Platform F20: «Foundations Platform F20 riunisce più di 70 organizzazioni filantropiche che chiedono con forza azioni più ambiziose e finanziamenti per il clima da parte delle nazioni del G20 per allineare la loro agenda all’Accordo di Parigi per il clima e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Che le fondazioni stiano prendendo posizione in questi anni cruciali è un segno importante». 

Nel suo intervento, Ban Ki-moon, già Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha ribadito la centralità del prossimo G20 nella sfida al cambiamento climatico: «Ad ora gli interventi globali per affrontare la crisi climatica sono largamente insufficienti rispetto a quello che serve. I leader sono di fronte a una straordinaria opportunità di agire ma il tempo a disposizione si sta esaurendo. La leadership del G20 è cruciale per garantire un futuro più sicuro. Il G20 rappresenta il 90% del PIL mondiale, l’80% del commercio globale e l’80% delle emissioni. Quello che succederà al G20 a fine ottobre sarà quindi determinante per la COP26».

John Kerry, inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti d’America per la gestione del clima ed emergenze climatiche: «Nessuna nazione da sola, nessun settore, nessuna fondazione singola può risolvere la sfida del cambiamento climatico. Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo. Non solo i nostri governi. Settore privato, filantropi, ONG e attivisti tutti insieme. Ecco perché Foundations20 è una piattaforma assolutamente unica»

Stefan Schurig, Segretario Generale di Foundations Platform F20: «Il fatto che il Regno Unito e l’Italia siano sede del G7 e del G20 quest’anno, nonché della COP26 rappresenta un’enorme opportunità per una risposta ben coordinata alla pandemia, oltre che alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità a livello globale». 

Johan Rockström, direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research, ha sollecitato la necessità di cogliere questo momento storico post emergenziale come un’opportunità per un inderogabile cambiamento: «È il momento della trasformazione e la scienza è molto chiara nel dirci che questa è l’ultima possibilità che abbiamo se vogliamo evitare di superare punti di non ritorno che ci porterebbero in modo irreversibile nella direzione sbagliata».

 

Photocredit: @ Francesco Prandoni 

 

Inaugurato l’edificio Ex-maternità del Polo territoriale di Lecco, alla presenza del Magnifico Rettore Ferruccio Resta, dell’assessore per l'Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala, del Presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti e delle autorità territoriali.

L’edificio, ultimo tassello che completa e arricchisce l’insediamento del Politecnico di Milano nel cuore della città Lecco, ospita laboratori di ricerca, una sede dell’incubatore di impresa Polihub, il laboratorio Pier Luigi Nervi, aule per didattica innovativa, nonché gli archivi storici e tecnici della ditta Badoni di proprietà del Comune di Lecco. Un intervento di ristrutturazione e allestimento durato 17 mesi, per un importo complessivo di €7.300.000,00, disponibile grazie al contributo di Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Provincia di Lecco, oltre a una quota autofinanziata dal Politecnico di Milano. Le opere compiute hanno previsto un attento lavoro di conservazione del costruito esistente, unitamente a una sapiente valorizzazione degli spazi interni e degli elementi architettonici caratteristici, donando all’edificio un volto completamente nuovo che impreziosisce il contesto urbano in cui è inserito.

"L’investimento sulle competenze e sulla formazione – afferma Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo – è la strada maestra per la crescita delle persone, per la competitività dei territori e per lo sviluppo del Paese. Per questo Fondazione Cariplo ha sostenuto con convinzione la riqualificazione e l’ampliamento del campus universitario di Lecco, insieme a Regione Lombardia, Provincia di Lecco e Politecnico di Milano. Solo investendo su una formazione di alta qualità, che sia in costante dialogo con le eccellenze del tessuto imprenditoriale, sarà anche possibile generare valore per tutta la comunità, rendendo il territorio più attrattivo e ricco di opportunità per tutte le persone che lo abitano”.

Regione Lombardia è da sempre al fianco delle Università per rinnovare le strutture esistenti, migliorando sempre di più le aule e i laboratori, per fornire così a studenti e docenti strumenti sempre più innovativi. L’intervento di ristrutturazione a Lecco – continua Fabrizio Sala, assessore all’Istruzione, Ricerca, Università, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia – consente di ridare alla città e agli utenti uno spazio fruibile dai ragazzi e dai ricercatori per una didattica innovativa, al passo con i tempi, con un attento lavoro di conservazione aggiungendo però la modernità dei nuovi materiali per rendere il campus ancora più attrattivo”.

La cerimonia di oggi – commenta il Presidente della Provincia di Lecco Claudio Usuelli – rappresenta il punto di arrivo di un lungo percorso, in cui la proficua sinergia tra diversi attori del territorio ha permesso di raggiungere un traguardo importante, la cui bellezza è sotto gli occhi di tutti. La Provincia di Lecco ha fatto molto volentieri la sua parte, trasferendo in comodato gratuito per 30 anni la palazzina ex Maternità del vecchio ospedale al Politecnico di Milano e contribuendo per oltre 600 mila euro alla realizzazione del nuovo edificio, che va ad arricchire l’offerta formativa del Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano, in un mix di memoria, tradizione e innovazione. In un momento particolare come quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, il territorio ha saputo dare un significativo e concreto segnale di speranza alle nostre giovani generazioni, fornendo le condizioni ideali per costruire il loro futuro”.

Il Politecnico di Milano è presente a Lecco dal 1989 e qui ha trovato un’accoglienza straordinaria: un territorio propositivo, pronto al confronto e alla condivisione di intenti e obiettivi” – afferma Manuela Grecchi, Prorettore Delegato del Polo territoriale di Lecco – “Il cammino non è sempre stato in discesa, non sono mancate le difficoltà, ma queste fanno parte del gioco e tutti i progetti ambiziosi ne hanno. Siamo cresciuti insieme alla città e oggi inauguriamo l’edificio che completa l’area del nostro campus, intervento strategico voluto fortemente dal territorio e reso possibile grazie alla lungimiranza e al lavoro di molte persone. Ringrazio Regione Lombardia e Fondazione Cariplo sempre pronte a sostenere le iniziative del nostro Ateneo, i Prorettori che mi hanno preceduto, le istituzioni locali e il tessuto imprenditoriale che hanno permesso una sinergia positiva. Un ultimo ringraziamento va a Univerlecco principale sostenitore della nostra presenza a Lecco”.

 

 

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