Abbattere le emissioni di CO2 attraverso la riduzione dei consumi di energia fossile. È questo l’obiettivo generale del progetto Territori Virtuosi di Fondazione Cariplo, che promuove la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e degli edifici degli enti privati non profit. Il progetto punta all’attivazione di investimenti locali e la riduzione della spesa pubblica. Fondazione Cariplo ha destinato al progetto complessivamente 1.938.043 euro producendo un importante effetto leva.

Questa è una delle iniziative per il contrasto al cambiamento climatico promosse in passato da Fondazione Cariplo, che dal 2020 attraverso il progetto “F2C – Fondazione Cariplo per il Clima” ha avviato un’azione più articolata su questo tema, in particolare con la Call for ideas “Strategia Clima”.

Il progetto Territori virtuosi, presentato per la prima volta 2017, promuove un modello di efficienza energetica, che permette di finanziare gli interventi con i risparmi economici ottenuti dalla riduzione dei consumi energetici. Attualmente sono coinvolti 20 enti pubblici e 7 enti non profit per complessivi 459 edifici da sottoporre a riqualificazione energetica.

Un esempio? La Città Metropolitana di Milano è stata particolarmente virtuosa, infatti, è stato il primo degli enti coinvolti nel progetto ad aggiudicare la gara pubblica e ad avviare le attività per la riqualificazione di142 edifici scolastici.

I risultati attesi sono estremamente ambiziosi e, ad interventi completati, questa iniziativa rappresenterà tra i più importanti casi di successo a livello nazionale.

Gli investimenti complessivamente attivati sono pari a 51 milioni di euro, di cui oltre 11 milioni di euro  di contributo da parte di Regione Lombardia. Il risparmio energetico garantito in termini di riduzione sulle baseline è pari a 56.898.124 kWh/anno Le emissioni di CO2 abbattute annualmente saranno corrispondenti a 20.000 tonnellate che equivalgono ad oltre 16.400 alberi non abbattuti.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: Il progetto “Territori Virtuosi” nasce all’interno delle azioni di contrasto al cambiamento climatico promosse da Fondazione Cariplo e consente di investire in modo innovativo sulla transizione energetica e la riqualificazione di edifici chiave per la comunità. Essere partiti dalle scuole ha un significato ancora più importante per noi, perché significa investire sul luogo determinante per il futuro delle persone. Questo è reso possibile da un importante lavoro di rete e di collaborazione tra i soggetti, che porta a unire competenze e risorse capaci di generare valore

Roberto Maviglia, Consigliere delegato a Risparmio energetico 20-20-20, Edilizia scolastica: "E’ la prima volta che in Italia con un’unica gara d’appalto si interviene contemporaneamente su 142 edifici scolastici per migliorare l’efficienza energetica, abbattere i consumi di combustibile e gli inquinanti climateranti.  Siamo giunti a questo importante risultato grazie ad una virtuosa collaborazione tra soggetti pubblici e privati. La Città metropolitana di Milano ha dimostrato che le Pubbliche Amministrazioni possono, e devono, svolgere un ruolo guida nel favorire la transizione ecologica del nostro Paese".

Fondazione Cariplo con il programma Territori virtuosi assicura un accompagnamento tecnico, legale ed economico, fornito da team di consulenti selezionati dalla stessa Fondazione, che prevede l’assistenza alla redazione di audit energetici e agli assessment diagnostici, alla predisposizione della documentazione dei bandi di gara e supporto agli enti nell’espletamento delle gare pubbliche. Svolge quindi un’azione di promozione e raccordo dell’attività, non solo di finanziamento, un ruolo proattivo che contraddistingue sempre più l’ente milanese.

I costi degli interventi sono sostenuti quasi interamente da investimenti privati, che sono ripagati da Città Metropolitana di Milano tramite una parte del risparmio in bolletta, garantendo così la realizzazione di interventi a “costo zero”.

Città metropolitana di Milano in particolare si è avvalsa di un significativo contributo di Regione Lombardia. L’unione delle risorse consentirà di raggiungere risultati ancora più elevati in termini di target energetici.

Ma c’è un altro aspetto innovativo. Territori Virtuosi ha avuto la capacità di aggregare enti, anche distanti tra loro e di province diverse, per fare massa critica e avere maggiore peso sul mercato.

Questi gli altri enti coinvolti, le cui gare sono alle battute finali:

  • raggruppamento composto da Comune di Roncoferraro (MN), Comune di San Giorgio e Bigarello (MN), Comune di Porto Mantovano (MN), Comune di Marmirolo (MN), Comune di Asola (MN) e Comune di Gambara (BS);
  • raggruppamento composto da Comune di Magnago (MI), Comune di Pioltello (MI) e Comune di Cardano al Campo (VA);
  • raggruppamento composto da Comune di Rho (MI), Comune di Sesto San Giovanni (MI), Comune di Baranzate, Comune di Samarate (VA) e Comune di Lissone (MB);
  • raggruppamento composto da Provincia di Novara, Provincia di Pavia e Comune di Omegna (VB).

Regione Lombardia ha sostenuto il progetto Territori Virtuosi anche nel 2021 con 3 M€, destinati in particolare ai Comuni di Cardano al Campo (VA), Pioltello e Magnago (Città Metropolitana Milano) e della Provincia di Pavia, le cui iniziative per la sostituzione delle caldaie inquinanti sono compatibili, per tempi e caratteristiche degli interventi, col finanziamento derivante dai fondi della legge regionale 9/2020.

Fondazione Cariplo è partita da un approccio filantropico innovativo per vincere una sfida molto complessa, che è stata intrapresa da amministrazioni ed enti determinati a raggiungere importanti obiettivi di decarbonizzazione.  e per la quale ci si è avvalsi di advisor di primo livello (in questo caso lo Studio legale Gianni & Origoni, La Esco del Sole srl e SINLOC Spa), profondi conoscitori delle esigenze e delle normative che regolano l’attività degli enti pubblici.

L’Italia, si conferma uno dei Paesi europei con il più elevato tasso di obesità tra bambini e adolescenti (la prevalenza in Italia è pari al 18% nei bambini e raggiunge il 19% negli adolescenti1). Questa condizione, oltre ad essere una preoccupante situazione contingente, rappresenta un’ardua sfida per le future generazioni e per le conseguenze che comporta in termini di ricadute sulla salute pubblica; la comunità medico-scientifica internazionale ha infatti chiaramente dimostrato la connessione tra sovrappeso/obesità nell’età evolutiva e l’insorgenza delle numerose patologie croniche sopracitate nell’età adulta. Benché negli ultimi anni sia cresciuta la consapevolezza del tema, le politiche messe in atto finora non sono state in grado di generare un impatto concreto nel contrastare l’evoluzione dell’obesità in bambini e adolescenti e occorrono nuovi interventi per incrementare la comprensione del fenomeno e per diffondere stili di vita più sani. 

Per questo Fondazione Cariplo pubblica il nuovo bando Cibo e salute: ricerche sull’obesità nell’età evolutiva per la promozione di stili di vita più saniIl bando, con scadenza 19 gennaio 2022, sosterrà progetti di ricerca multidisciplinari in grado di approfondire le cause e le conseguenze dell’obesità nell’età evolutiva. I progetti dovranno essere caratterizzati da approcci metodologici in grado di favorire l’integrazione tra discipline e competenze differenti, prevedendo in particolare collaborazioni tra ricercatori afferenti alle aree biologiche, nutrizionali, dietetiche, cliniche ed epidemiologiche e ricercatori operanti nell’ambito delle scienze sociali e psicologiche.

Nell'ottica di stimolare il dibattito pubblico e introdurre strumenti innovativi di policy, i proponenti dovranno prevedere all’interno dei progetti specifiche azioni dedicate alla produzione di raccomandazioni per promuovere l’adozione di stili di vita più sani. 

Proprio per accendere le luci sulla tematica Fondazione Cariplo organizza il 2 dicembre alle 11.00 la presentazione del bando in streaming preceduta da un dibattito a cui interverranno, Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Chiumello, Presidente Emerito della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, Hellas Cena, Medico Chirurgo Specializzato in Scienza dell’Alimentazione e Prorettore alla Terza Missione dell’Università degli Studi di Pavia e Antonio Giampiero Russo, Direttore UOC Unità di Epidemiologia ATS della Città Metropolitana di Milano. Modera Margherita Lopes, giornalista di Fortune.

Clicca qui per partecipare all’evento: https://bit.ly/Cibo_e_Salute


1 Fonte: 9° Rapporto sull’obesità in Italia redatto dall’IRCCS Istituto Auxologico Italiano

Con la pubblicazione della graduatoria sul portale di Unioncamere Lombardia si è conclusa la prima fase del bando regionale InnovaMusei.

Il progetto InnovaMusei è nato dalla collaborazione tra Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Unioncamere Lombardia, resa possibile dalle comuni intenzioni programmatiche di supporto alle istituzioni culturali territoriali e alle imprese culturali e creative (ICC). 

InnovaMusei è quindi il risultato di un'importante azione sistemica finalizzata a creare un effetto moltiplicatore sul territorio e sperimentare una modalità operativa che possa essere facilmente replicabile anche a sostegno di altre istituzioni culturali. L'iniziativa raccoglie la sfida, resa necessaria dal presente, di incentivare i rapporti tra le Istituzioni Museali e gli Ecomusei riconosciuti da Regione Lombardia (197 raccolte museali e musei e 34 ecomusei riconosciuti) e le ICC, realtà presenti in gran numero in Lombardia.

 In tutto sono pervenute 27 domande di contributo. Finanziati 16 progetti per un ammontare di 2.100.000 di euro con un investimento totale pari a 3.042.729,64 euro.

"In questa fase così delicata Fondazione Cariplo – ha evidenziato il presidente della Fondazione Giovanni Fosti – continua sostenere i soggetti e luoghi della Cultura: attraverso Innovamusei vogliamo supportare i Musei nel ripensamento delle attività e del proprio funzionamento, perché possano raggiungere un pubblico sempre più ampio, utilizzando nuovi linguaggi e nuove tecnologie, e diventare luoghi significativi capaci di creare valore per le persone e il territorio. Questo percorso, sviluppato in collaborazione con Regione Lombardia e Unioncamere, ha l’obiettivo di favorire sperimentazioni utili a creare nuovi modelli di lavoro ed esperienze che siano da esempio per il settore".

"Il nostro obiettivo – ha sottolineato l'assessore regionale all'Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galliè quello di sostenere due settori culturali strategici valorizzando le istituzioni museali ed ecomuseali riconosciute dalla Regione e le imprese culturali creative. La pandemia ha messo in crisi questi comparti pertanto Regione Lombardia vuole rilanciare i luoghi della cultura lavorando sull'attrattività. In pratica investendo nelle mostre, nelle ristrutturazioni e anche nelle innovazioni tecnologiche. Fondamentale la sinergia tra pubblico e privato che sta continuando a dare risultati significativi".

“Il successo dell’iniziativa e la qualità delle proposte ricevute – ha dichiarato Gian Domenico Auricchio Presidente di Unioncamere Lombardia – ci confermano che la strada giusta è far collaborare l’offerta culturale lombarda con le imprese innovative e creative. Il ruolo del 'Sistema Camerale' a sostegno delle attività imprenditoriali lombarde comprende a pieno titolo il comparto della cultura che ha sofferto molto in questi due anni. La sua ripresa può partire proprio da InnovaMusei per rilanciare il binomio tra cultura ed economia”. 

 

In occasione dei 10 anni di BookCity Milano, dei 30 anni di Fondazione Cariplo e dell'ingresso di AIE tra i promotori di BookCity accanto alle quattro Fondazioni editoriali e al Comune di Milano, presso Cariplo Factory si è tenuto l’evento Lettura: che cosa abbiamo imparato, coordinato da Paola Dubini con la partecipazione di Giovanni Fosti – presidente di Fondazione Cariplo, Piergaetano Marchetti – presidente dell’Associazione BookCity Milano, Ricardo Franco Levi – presidente di AIE, Marino Sinibaldi – presidente del Cepell, Giulia Cogoli – direttrice del festival Dialoghi sull’uomo di Pistoia, Chiara Faggiolani – Università La Sapienza Roma, Maria Chiara Baretta – Fondazione Cariplo, Rocco Pinto – Associazione Forum del libro, Giovanni Peresson – AIE, Stefano Bartezzaghi, semiologo e scrittore.

A cinque anni dal decollo di 18App, a due anni dalla legge sul libro e all’indomani delle chiusure, degli isolamenti e dei lockdown, i dati dimostrano che, durante l’emergenza sanitaria, la filiera editoriale ha tenuto; ciò nonostante, i dati sulla lettura in Italia rimangono scoraggianti ed è proprio questo il tema portante dell’incontro, che mira a mettere in luce le abitudini di lettura degli italiani esplorando nel dettaglio quanto e come si è letto durante la pandemia. 

Ad aprire l’incontro un intervento del presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti, che ha parlato della rilevanza della lettura come fattore di crescita personale e collettiva e delle importanti azioni di promozione della lettura che Fondazione Cariplo ha deciso di intraprendere in questi anni: “La lettura stimola in noi la curiosità, l’apertura al nuovo e la capacità di dare senso a ciò che accade: si tratta di un’occasione continua di apprendimento e sviluppo che deve essere accessibile a tutti. Sostenere la lettura significa sostenere la crescita personale e quindi anche collettiva. Per questa ragione, in un momento così particolare e delicato come quello attuale, Fondazione Cariplo continua a investire sulla cultura come risorsa fondamentale e pilastro chiave su cui costruire il futuro”.

A seguire, il presidente dell’Associazione BookCity Milano, Piergaetano Marchetti, ha ripercorso i 10 anni del festival, la crescita della manifestazione e cercato di stabilire quali siano i prossimi obiettivi in termini di diffusione della lettura: “La crescita della lettura non deve essere un effetto transitorio legato alla pandemia. Ci auguriamo che sia la lettura a diventare endemica. La lettura che apre al sapere, alla fantasia, alle diversità, è un ingrediente fondamentale della creatività a livello diffuso su basi razionali. E tutto ciò è garanzia, se – come impegno di BookCity – il libro entra nelle case ed è accolto in tutte le articolazioni della città – di crescita individuale, di consolidamento democratico. Uscire dal ghetto della povertà educativa e dei pensieri unici basati su effimere mode e irrazionali suggestioni è il nostro obiettivo di fondo”. 

Presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), che da quest’anno entra a far parte dei promotori di BookCity Milano, Ricardo Franco Levi ha ragionato sul tema della lettura e dell’acquisto di libri a Milano, evidenziata dalla nuova ricerca dell’associazione: “Oggi presentiamo un’indagine – ha spiegato – che mostra come a Milano i lettori siano più numerosi che nel resto d’Italia, 64% contro 56%, e più propensi a frequentare le librerie fisiche, anche se permangono grandi differenze nella distribuzione dei punti vendita tra centro e periferie. Questa ricerca, un unicum in Europa, è il nostro contributo alla città per un dibattito informato, ma vorremmo anche che fosse il primo passo verso la creazione di un Osservatorio permanente sui consumi culturali nel Comune di Milano e dell’Area metropolitana”. 

A seguire è intervenuto Marino Sinibaldi, presidente del Centro per il libro e la lettura, andando ad approfondire le pratiche di promozione della lettura e quali siano le caratteristiche di quelle di successo. Coordinatrice dell’evento, Paola Dubini ha spostato l’attenzione sui lettori, veri protagonisti di BookCity e destinatari degli sforzi collettivi all’ordine del giorno, presentando alcuni dati relativi alla lettura e soffermandosi sui diversi modi di promuoverla. A seguire, la direttrice dei Dialoghi sull’uomo Giulia Cogoli ha esplorato il rapporto tra festival e promozione della lettura, prendendo in considerazione il cambiamento che la pandemia ha comportato e le sue conseguenze. 

Docente di Biblioteconomia all’Università La Sapienza di Roma, Chiara Faggiolani ha discusso il ruolo chiave delle biblioteche come luoghi di aggregazione, incontro e scambio per lettori, giovani e adulti, forti e occasionali, esponendo alcuni dei fenomeni che emergono dall’intreccio di lettura e socialità. Programme officer dell’Area arte e cultura di Fondazione Cariplo, Maria Chiara Baretta ha invece esposto gli sforzi messi in campo da Fondazione a sostegno della lettura: i progetti sostenuti, le iniziative finanziate e i dati relativi ai risultati ottenuti.

Rocco Pinto, tra i fondatori dell’Associazione Forum del Libro, si è soffermato sul rapporto dei ragazzi più giovani con le biblioteche e l’uso che ne fanno, l’impatto di 18App e come trasformare i giovani lettori in adulti che continuano a leggere. A seguire, è stata trasmessa una registrazione video del responsabile dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Giovanni Peresson, che ha presentato i dati dell’Osservatorio sulla lettura e sull’acquisto di libri, ebook e audiolibri a Milano, tratti dall’indagine attivata dall’Associazione. 

Ha concluso l’incontro un intervento di Stefano Bartezzaghi, scrittore e semiologo, che ha tratto le fila del discorso mettendo ordine tra i tanti dati raccolti e aggiungendo un ultimo punto alla riflessione condivisa: la disparità tra di dati di lettura relativi al nord Italia e quelli relativi al sud Italia, nel tentativo di scardinare luoghi comuni. 

Info: www.bookcitymilano.it

Spazi non più utilizzati, edifici abbandonati e patrimonio storico in degrado, rappresentano insieme il problema e l’opportunità per il rilancio del Paese, a condizione di saperne valorizzare appieno il potenziale e contenere il rischio di fallimento a cui spesso si espongono progetti “top-down”.Quello del riuso transitorio è un nuovo approccio progettuale alla rigenerazione urbana, che prevede il coinvolgimento delle comunità in azioni sperimentali di riuso, con cui testare possibili risposte alle esigenze del territorio e promuovere processi di adattamento e avvicinamento graduale alle soluzioni durevoli di riutilizzo. Ispirato all’importante esperienza francese dell’ultimo decennio nel campo dell’urbanismo transitorio, il bando “Spazi in trasformazione”, promosso dall’Area Arte e Cultura di Fondazione Cariplo, intende promuovere questo approccio anche in Italia, focalizzando l’attenzione sui progetti di riuso a base culturale. Attraverso la presentazione di alcuni casi emblematici e la descrizione del metodo e dei contenuti del bando “Spazi in trasformazione”, il convegno intende offrire una prima occasione di discussione dell’approccio del riuso transitorio come strumento capace di innescare processi di rigenerazione in una prospettiva sostenibile e durevole.

I lavori saranno introdotti da Sergio Urbani (Direttore Generale di Fondazione Cariplo) e coordinati da Bertram Niessen (Presidente e Direttore scientifico cheFare). Parteciperanno Paolo Cottino (Direttore KCity)  che si occuperà  di illustrare “L’approccio ‘transitorio’ alla rigenerazione urbana”; Giulia D’Antonio e Giorgio de Ambrogio (KCity) racconteranno “L’esperienza dell’urbanismo transitorio in Francia: casi e modelli”; Luigi Fregoni e Alice Franchina (KCity) affronteranno “Fondamenti normativi/procedurali e impatti attesi dal riuso transitorio in Italia” e infine Lorenza Gazzerro, (Area Arte e Cultura di Fondazione Cariplo) illustrerà “Il bando ‘Spazi in Trasformazione’”. Parteciperanno al dibattito finale Marcella Isola (Regione Emilia-Romagna),  Maurizio Cabras (ANCI Lombardia) e Roberta Franceschinelli, (Fondazione Unipolis).

Info e prenotazioni: urbanpromo.it/2021/eventi/spazi-in-trasformazione/

In caso di esuarimento posti, è possibile seguire in streaming l'evento a QUESTO LINK

Nato per iniziativa dell’Impresa Sociale “Con i bambini” “La scuola senza cattedra” intende porre attenzione alle povertà educative e alle situazioni di fragilità oggi in grave aumento a tutti i livelli con un approccio pragmatico che coinvolge non solo il territorio mantovano ma anche le provincie di Brescia e Cremona. Attraverso la co-progettazione e la creazione di reti territoriali è possibile “non lasciare indietro” i bambini che faticano a tenere il passo per arrivare tutti insieme al traguardo, ciascuno con le sue competenze e capacità.

Il progetto “Non Uno di Meno” si focalizza sulla complessità del fenomeno “dispersione/abbandono scolastico – povertà educativa”, nella fascia di età 14/17 anni, emblematica sia per gli apprendimenti cognitivi sia per le appartenenze e l’integrazione alla comunità, elementi fondanti la cittadinanza e la coesione sociale.

Tre provincie (Mantova, Cremona e Brescia) che stanno collaborando su diversi fronti nella programmazione delle politiche educative e di welfare; eterogeneità e complementarietà degli attori (scuole, enti locali, cooperazione sociale, associazionismo, profit).

Duplice finalità:

  • costruire una cultura pedagogica comune per il contrasto della dispersione scolastica, per promuovere interventi sistematici capaci di tenere conto delle diverse aree e dei diversi livelli di azioni.
  • rinforzare la capacità di pensare la rete, pensarsi in rete e operare in rete, per sperimentare e agire nelle prassi la comunità educante, in quanto la dispersione è un tema delle povertà educative e come tale non può esaurirsi in un problema solo delle scuole.

Tre linee di intervento:

  • unità didattico laboratoriali per ragazzi a rischio abbandono
  • unità laboratoriali di mestiere per ragazzi che hanno già abbandonato
  • unità artistico espressive per essere “diversamente perfomativi” in età scolastica/formativa

Sperimentazione di format in territori diversi per scoprire fattori di protezione e “isolare” variabili generative di cambiamenti positivi, da sostenere post finanziamento e tradurre in decisioni politiche.

Il progetto agisce all’interno di quella considerata da molti una “comunità educante” ossia un intreccio dinamico di relazioni educative che, a diverso titolo, attraversano e plasmano il percorso evolutivo dei ragazzi verso l’autonomia. Famiglia, scuola, presidi educativi del territorio/extrascuola, associazionismo ente locale sono soggetti che credono appieno che una delle strade per rispondere alla sfida evolutiva delle nuove generazioni, sia quella della corresponsabilità, ossia di un’adultità più consapevole, più matura, più competente e soprattutto più interdipendente con il sistema allargato di welfare. Se così è la povertà educativa dei minori deve diventare una questione collettiva, perché, se non contrastata, va a minare la coesione sociale delle comunità, compromette l’integrazione, limita l’innovazione, la produttività e la generatività. Il presente progetto elegge la comunità educante come il “luogo” stabile e continuativo del confronto e produzione di sapere. E’ necessario investire sui processi di attivazione, ottimizzando la continuità pubblico-privato, scuola ed extrascuola, genitore-insegnate-educatore-specialista-cittadino comune.

L’Obiettivo è quello di raggiungere nei tre territori con le azioni di progetto 1916 minori di cui 600 destinatari diretti. Questo è il dato alla presentazione del progetto che sicuramente è aumentato con il lockdown della pandemia.

La durata del progetto è di 30 mesi – 53 partner coinvolti tra pubblico e privato. 

Raccontare la storia non solo di una famiglia, ma di un’intera città attraverso gli abiti: questo è l’obiettivo del progetto “La moda racconta”, lanciato da Fondazione Comunità Mantovana Onlus e attualmente protagonista di una campagna di raccolta fondi su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a organizzazioni non governative, ad associazioni non profit e a fondazioni selezionate, che vogliono avviare un progetto di raccolta fondi coinvolgendo un’ampia comunità di donatori attivi.

Il progetto riceve il sostegno di Fondazione Cariplo nell’ambito dell’iniziativa Crowd4Culture, bando riservato alle Fondazioni di Comunità volto a supportare le progettualità locali di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Qualora si riuscisse a raggiungere il 50% dell’obiettivo economico previsto – fissato a 60.000 euro – Fondazione Cariplo erogherà un cofinanziamento pari al rimanente 50%.

Grazie alla campagna di raccolta fondi sarà possibile restaurare oltre 100 capi appartenuti all’illustre famiglia dei conti D’Arco, simbolo della storia e della cultura mantovana. Capi realizzati tra il 1820 e il 1920, che oggi rischiano di andare perduti per sempre ma che sono la testimonianza di arte e artigianalità e, soprattutto, di un frammento di storia e società mantovana. Basti pensare, per esempio, a come gli abiti femminili siano profondamente mutati a cavallo del XIX e XX secolo, accompagnando la donna nel proprio percorso di emancipazione e trasformando alcuni vestiti un tempo indossati solo in specifiche  circostanze in veri e propri capi-simbolo, come è accaduto nel caso delle smoking jacket dei salotti ottocenteschi, tramutatesi nel corso del tempo nell’abito per eccellenza che rappresenta l’eleganza maschile: lo smoking.

Per preservare l’autenticità del guardaroba dei conti D’Arco, gli interventi di restauro si concentreranno sulla conservazione dei tessuti, che non verranno sostituiti ma riparati a mano da un pool di restauratrici esperte di RT Restauro Tessile di Albinea (Reggio Emilia). Una volta tornati all’antico splendore, gli abiti saranno esposti al Museo Palazzo D’Arco a Mantova e restituiti alla comunità, inaugurando una nuova sezione museale dedicata proprio alla storia della moda e del costume.

Per chi sceglierà di contribuire alla campagna di raccolta fondi, inoltre, sono in serbo ricompense speciali, da una visita guidata alla scoperta delle Collezioni Naturalistiche conservate nel Museo di Storia Naturale del Palazzo alla possibilità di organizzare una visita privata nel Palazzo per un gruppo di massimo 20 persone.

I partner del progetto

Il progetto “La moda racconta” è stato elaborato dal gruppo di lavoro di Fondazione d’Arco con l’obiettivo di raccontare, salvare e restituire al pubblico il guardaroba dei conti d’Arco, un patrimonio fragile che rischia di andare perduto. Il progetto è fatto anche di collaborazioni:

  • con l’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, un partner particolarmente sensibile verso il mondo dell’arte e in special modo a Mantova, che offre il suo contributo nell’organizzazione e nella promozione degli eventi collaterali alla campagna di raccolta fondi;
  • con professionisti, come il videomaker Claudio Pelizzer che ha realizzato i video emozionali per la campagna e Studio Galenos, di Andrea Maestrini e Michela Mauriello, che supporta la progettazione e la comunicazione della campagna di crowdfunding.

Speciale è la partecipazione del soprano Eleonora Buratto, artista straordinaria di origine mantovana, che innamoratasi di Palazzo d’Arco, è testimonial d’eccellenza in questo progetto di arte, moda e bellezza, nonché Ambassador del Museo.

Giovanni Fosti Presidente Fondazione Cariplo: "Il progetto “La moda racconta” coglie in pieno l’obiettivo di Crowd4Culture: è frutto di un lavoro di rete tra diversi attori che valorizza un patrimonio storico e culturale, racconta un’eccellenza del territorio e stimola la mobilitazione di diverse competenze e risorse all’interno della comunità. È grazie a progetti come questo, capaci di generare valore, che Fondazione Cariplo può riconsegnare al territorio risorse che lo aiutano a crescere e che offrono opportunità alle persone".

Carlo Zanetti Presidente Fondazione Comunità Mantovana: "Ringrazio la Fondazione Cariplo per aver avviato l’iniziativa Crowd4Culture, un bando riservato alle Fondazioni di Comunità che, quali antenne e conoscitrici del proprio territorio, possono candidare iniziative locali di tutela e valorizzazione del patrimonio in grado di suscitare donatori nella raccolta fondi.   

Livio Giulio Volpi Ghirardini Presidente Fondazione d’Arco: "Palazzo d’Arco è uno scrigno di tesori che continua a stupirci e oggi è il guardaroba dei conti d’Arco ad aver bisogno urgente di restauro. La Fondazione Comunità mantovana ha compreso immediatamente la portata del progetto e con entusiasmo ci sta accompagnando in questa impresa. Ora serve il sostegno di tutti così anche Mantova avrà il suo museo di storia della moda e del costume".

Italo Scaietta Conservatore Museo di Palazzo d’Arco: "Il progetto ci consentirà di preservare il passato, una raccolta preziosa e unica mantenendo vive le storie che custodisce ma c’è anche una visione futura di valorizzare l’interdisciplinarietà delle arti che a Palazzo d’Arco dialogano perfettamente, e insieme di tessere relazioni sociali. Per la Fondazione d’Arco oggi è un’occasione speciale perché non solo facciamo conoscere questo grande progetto per Mantova ma anche perché annunciamo con orgoglio che Palazzo d’Arco ha il privilegio di avere Eleonora Buratto, straordinaria artista di origine mantovana, come prima ambasciatrice d’eccellenza nel mondo della musica, del teatro e della moda".

L’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani: "Il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico del territorio mantovano fanno parte delle finalità dell’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani fin dalla sua nascita. È dunque naturale per l’Associazione sentirsi coinvolta e sostenere il progetto La moda racconta, che ha l’obiettivo di restituire alla nostra città e ai suoi visitatori un’eredità culturale importante, ma finora trascurata, e di incrementare l’offerta museale di un luogo prezioso qual è Palazzo d’Arco".

Short Film

"La moda racconta" campagna di crowdfunding

Prodotto da Fondazione d’Arco Directed, filmed and edited by Claudio Pelizzer

Istruzioni per la donazione

Donare sulla piattaforma di crowdfunding For Funding è semplicissimo:

  • vai su www.forfunding.intesasanpaolo.com e cerca la campagna La moda racconta;
  • scegli la tua ricompensa tra quelle che trovi nella descrizione della campagna e tieni a mente l’importo minimo a cui sono legate;
  • clicca sul bottone DONA e scegli l’importo della tua donazione tra quelli previsti oppure dona liberamente indicando la somma che preferisci;
  • indica se sei un privato o se rappresenti una società, compila i campi anagrafici e dai il consenso per la privacy. Qualora lo volessi, puoi rendere la donazione anonima flaggando la casella “Nascondi il mio nome”;
  • scegli la modalità di pagamento che preferisci tra PagoInConto (se sei cliente Intesa Sanpaolo), carta di credito, My Bank o bonifico bancario, se preferisci donare in filiale o con il tuo home banking;
  • una volta donato, riceverai via mail le istruzioni per ottenere la tua ricompensa e le credenziali per registrarti su For Funding. La registrazione non è obbligatoria, è però necessaria per poter ricevere la certificazione ai fini fiscali.

Per info: www.fondazione.mantova.it

 

Presentati nella meravigliosa cornice di Palazzo Broletto i Progetti Emblematici 2021 selezionati nei mesi scorsi da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia per la provincia di Brescia, iniziative di altissimo valore sociale a cui sono destinati complessivamente 8 milioni di euro, 5 milioni di euro messi a disposizione da Fondazione Cariplo, altri 3 milioni da Regione Lombardia.

Una tappa importante per il territorio bresciano che potrà avvalersi di otto progetti caratterizzati da un alto grado di complessità organizzativa, strutturale ed economica, capaci di affrontare problemi specifici di un territorio, sperimentando politiche innovative in campo sociale, culturale, ambientale, scientifico ed economico.

Insieme alle principali autorità del territorio, Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo e Davide Carlo Caparini, Assessore al Bilancio e Finanza Regione Lombardia, hanno presenziato a un incontro aperto alla comunità per raccontare i progetti selezionati che, attraverso un processo di progettazione e sperimentazione, mirano a un concreto cambiamento del benessere della comunità. In questo senso, gli interventi emblematici rispondono ai requisiti di esemplarità per il territorio e di sussidiarietà di intervento.

Ogni anno Fondazione Cariplo destina a tre territori provinciali la somma € 5.000.000 per il sostegno di iniziative che hanno le caratteristiche di Interventi Emblematici. Regione Lombardia, a sua volta, attiva risorse con lo stesso fine.

Gli Interventi Emblematici sono attuati in favore di tre province ogni anno. Il calendario fissato dagli Organi della Fondazione prevede questa sequenza (l’iter di valutazione e selezione si conclude generalmente nell’anno successivo):

  • anno 2020: provincia di Brescia, provincia di Cremona, provincia di Novara;
  • anno 2021: provincia di Lecco, provincia di Pavia, provincia di Bergamo;
  • anno 2022: provincia di Sondrio, provincia di Mantova, provincia di Lodi.

Possono essere ammessi a contributo solo progetti e interventi riconducibili ai settori di attività della Fondazione. I progetti devono essere realizzati sul territorio della provincia a beneficio della quale è stato effettuato lo stanziamento e devono avere dimensioni significative, idonee a generare un positivo ed elevato impatto sulla qualità della vita e sulla promozione dello sviluppo culturale, economico e sociale del territorio di riferimento. Alla valutazione e selezione dei progetti, oltre alla Fondazione Cariplo ed alla Regione Lombardia, hanno contribuito anche il Presidente della Provincia di Brescia ed il Presidente della Fondazione Comunitaria di Brescia.

Gli otto progetti selezionati nell’ambito del Bando Emblematici Maggiori per la provincia di Brescia:

  1. Comune di Brescia: progetto "Nuovo Museo del Risorgimento nel Castello di Brescia" recupero e valorizzazione del Grande e Piccolo Miglio. Contributo: 1 milione di euro.
  2. Fondazione Casa di Dio Onlus di Brescia: progetto "Come un seme nella terra" – ristrutturazione e riqualificazione agricola e di solidarietà sociale della cascina Breda Rossini a Brescia. Contributo: 1 milione di euro.
  3. Fondazione Castello di Padernello di Borgo San Giacomo per il progetto "Generare Comunità". Contributo: 1 milione di euro.
  4. Fondazione Laudato Si' di Desenzano del Garda: progetto "GENESARET" – realizzazione delle UO Degenze di Comunità. Contributo: 1 milione di euro.
  5. Fraternità Giovani Società cooperativa sociale ONLUS di Ospitaletto, per il progetto "C.P.E.E.- Centro Polifunzionale per l'Età Evolutiva". Contributo: 1 milione di euro.
  6. Parrocchia di San Martino Vescovo di Cerveno, per interventi di restauro del Santuario della Via Crucis di Cerveno. Contributo: 1 milione di euro.
  7. Università Cattolica del Sacro Cuore per la realizzazione del nuovo Campus dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Brescia. Contributo: 1 milione di euro.
  8. Università degli Studi di Brescia: progetto "Biodiversità, suolo e servizi ecosistemici: Metodi e tecniche per food system robusti, resilienti e sostenibili". Contributo: 1 milione di euro.

Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo: “I progetti emblematici sono un’occasione per il territorio di fare sistema nella visione e nella costruzione del proprio futuro. Grazie alle importanti risorse messe a disposizione, Fondazione Cariplo intende sostenere lo sviluppo di progetti molto significativi per la comunità bresciana, che avranno la capacità di generare valore in ambiti prioritari come l’arte e la cultura, i servizi alla persona, l’ambiente e la ricerca. La collaborazione con Regione Lombardia dà concretezza ad un’unità d’intenti che tra questi due enti esiste da sempre e su diversi fronti; una collaborazione che si realizza – oltre che mettendo a disposizione le risorse – anche con un’azione di coinvolgimento e responsabilizzazione dei territori nella selezione dei progetti a cui le comunità tengono; scegliere non è mai facile. Ringrazio quindi la Regione Lombardia, e in particolare l’Assessore Caparini, per questa collaborazione che si manifesta anche sugli altri territori della nostra regione. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito ad arrivare sin qui: le organizzazioni che hanno presentato i loro progetti, la Provincia di Brescia, la Fondazione Comunitaria locale e il rappresentante di Fondazione Cariplo per il territorio bresciano: Martino Troncatti. Ora ci attendiamo di vedere realizzate queste lodevoli iniziative, di cui seguiremo gli sviluppi e di cui certamente andremo orgogliosi tutti”.

Davide Caparini, Assessore al Bilancio e Finanza di Regione Lombardia: “Nell’ottica della valorizzazione del patrimonio economico, sociale e culturale di tutta la Lombardia sono nati i “Progetti Emblematici”, frutto della fattiva collaborazione tra il Presidente Attilio Fontana con tutta la Giunta e la Fondazione Cariplo. Questo impegno oggi si rivolge a Brescia e alla sua provincia, una importante realtà, forte di un tessuto produttivo tra i più efficienti d’Italia e al tempo stesso ricco di luoghi di cultura, arte e apprezzate location turistiche. Grazie ai finanziamenti destinati dalla Giunta Fontana, con gli otto “Progetti Emblematici” riguardanti Brescia e la sua provincia, approvati di concerto con la Fondazione Cariplo, sarà ulteriormente valorizzato questo straordinario patrimonio che è e deve essere alla base della ripartenza dopo il drammatico periodo che tutti noi lombardi abbiamo vissuto con la pandemia. Dobbiamo guardare al futuro con fiducia e con speranza confermando il più totale impegno da parte di Regione Lombardia a realizzare progetti ed interventi come questi in tutte le province Lombarde. La nostra regione merita ogni sforzo e ogni sacrificio per diventare sempre più attrattiva e competitiva in Italia e in Europa”.

Martino Troncatti, membro Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo, rappresentante del territorio di Brescia: “Questi progetti sono il frutto di un lungo e minuzioso lavoro avvenuto in questi anni in stretta collaborazione con le organizzazioni che operano sul nostro territorio e che ancora una volta hanno saputo esprimere idee concrete che toccano i diversi ambiti di intervento di Fondazione Cariplo. Dall’assistenza e alla cura delle persone, fino al recupero del patrimonio culturale ed artistico, senza dimenticare la vocazione della nostra terra, mostrando attenzione verso l’ambiente, l’agricoltura e la sostenibilità. Le proposte spaziano dal capoluogo fino alla provincia, premiando così diversi luoghi del nostro territorio, agendo in più parti e portando così azioni e risorse distribuite a livello geografico”.

Alberta Marniga, Presidente Fondazione della Comunità Bresciana: “A nome di tutto il territorio bresciano, voglio ringraziare Fondazione Cariplo e Regione Lombardia per l’opportunità di avere messo a disposizione risorse importanti che sono state da stimolo e supporto a interessantissimi progetti. Sono orgogliosa della vivacità e concretezza che i nostri enti ed organizzazioni hanno saputo esprimere, presentando valevoli progetti nei vari campi della ricerca, dell’arte, dell’ambiente e dei servizi alla persona. Anche dal punto di vista geografico i contributi destinati agli otto progetti selezionati raggiungeranno una vasta area, coprendo con omogeneità il nostro territorio provinciale. Confido che i progetti emblematici non selezionati possano trovare altre modalità di sostegno ed essere tutti realizzati. Sarebbe un grande valore per la nostra Provincia e un passo verso quella ripartenza e rigenerazione di cui dopo la pandemia abbiamo tutti molto bisogno.”

Samuele Alghisi, Presidente della Provincia di Brescia: “La commissione ha avuto l'incarico di valutare gli interventi emblematici nella provincia di Brescia: dopo una prima valutazione da parte dell'organo tecnico, volta a escludere i progetti che non potevano rientrare nei paradigmi e a richiedere documentazione integrativa per quelli che potevano essere ritenuti validi, abbiamo proceduto a incasellare i progetti rimanenti in tre distinte sezioni e a stilare una graduatoria, la cui stesura è stata ardua data l’alta qualità dei progetti proposti, ma condivisa dai commissari. Si è voluto, quindi, dare spazio a progetti in ambito della Persona, dell’Ambiente e della Ricerca. Abbiamo voluto premiare una distribuzione omogenea sul territorio provinciale. Grazie alla disponibilità di Regione Lombardia abbiamo infine potuto incrementare di 3 milioni di euro la dotazione originaria di 5 milioni, operazione che ci ha permesso di espandere la platea dei soggetti ritenuti meritevoli. Complessivamente sono stati ammessi otto progetti su tredici presentati, una scelta difficile, ma doverosa, utilizzando un criterio di massima copertura possibile, che verranno finanziati con 1 milioni di euro a testa”.

Fondazione Cariplo ha approvato, nel corso della riunione della Commissione Centrale di Beneficenza, presieduta dal presidente, Giovanni Fosti, il Documento previsionale programmatico annuale per il 2022, che definisce gli obiettivi e le risorse per l’attività filantropica; per il prossimo anno, il budget complessivo è di circa 150 milioni di euro (lo scorso anno 138milioni) a sostegno di iniziative e progetti di utilità sociale, in partnership con le reti del territorio, gli enti non profit e le istituzioni e con la fondamentale collaborazione delle Fondazioni di Comunità locali.

A partire dalla crisi generata dalla pandemia, la Fondazione ha rivisto la propria programmazione organizzandola secondo alcuni obbiettivi strategici che mobilitano le diverse competenze interne alla struttura per lavorare sulle principali sfide emergenti per il presente e il futuro della nostra società: sfide demografiche; cambiamenti climatici, tutela dell’ambiente e della biodiversità; contrasto alla povertà; occupabilità; nuove forme della partecipazione culturale; ricerca scientifica; sistemi territoriali di welfare; abitare sociale; capacity building delle organizzazioni non profit.

Con la programmazione 2022 Fondazione Cariplo ha anche avviato un percorso di riflessione interna sui propri obiettivi specifici, per valutare i reali risultati di cambiamento generati dalle azioni messe in campo.

Se il 2020 è stato l’anno dell’emergenza e il 2021 l’anno del tentativo di nuova normalità, il 2022 si prefigura come l’anno della ripartenza, con una forte attenzione per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che porterà su tutto il territorio italiano, e quindi anche sul territorio di riferimento della Fondazione, ingenti risorse in grado di innescare un rilancio generativo in tutti i campi di attività istituzionale della Fondazione. Negli ultimi mesi la Fondazione ha pertanto analizzato gli sviluppi del PNRR, valutando come massimizzare il proprio apporto alla comunità anche attraverso azioni che contribuiscano a facilitare e raccordare meglio con il territorio il piano nazionale, per le quali ha stanziato 5 milioni di Euro.

Tra le numerose iniziative programmate per il 2022 rientrano molte delle azioni di risposta alle criticità emergenti, ad esempio:

  • Welfare in ageing, 4 milioni di euro a disposizione di progetti per la domiciliarità degli anziani;
  • Iniziative di contrasto al cambiamento climatico, tutela dell’ambiente e biodiversità (oltre 4 milioni di euro);
  • Nuove povertà: per migliorare la condizione socio-economica delle famiglie in condizione o a rischio di povertà, sulla scorta dell’esperienza maturata a Milano con programma Qu.Bì (2 milioni di euro) con l’istituzione a livello locale di fondi dedicati al sostegno di progetti in collaborazione con le fondazioni di comunità sul territorio (programma Qu.Bì Plus); e inoltre la partecipazione al programma nazionale contro le povertà educative (14,5 mln) realizzato insieme alle fondazioni di origine bancaria che aderiscono ad Acri.
  • Contrasto alla povertà educativa e digitale con il lancio del nuovo progetto TOP – Tutoring Online Program che punta ad aiutare 2.500 minori fragili nello studio, che hanno subito perdite di apprendimento (Learning loss) per la mancanza di accesso alle tecnologie e al digitale.
  • Sul fronte dell’occupabilità 4,7 milioni di euro saranno a sostegno di iniziative per l’inserimento lavorativo e l’occupazione di giovani (ad esempio i giovani NEET, che non studiano e non lavorano) e persone in difficoltà.

Importante anche l’impegno sul fronte della cultura dove, ad esempio, oltre 12 mln di euro sono impegnati nel recupero di luoghi abbandonati o poco utilizzati, per mitigare le brutture sui territori e valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico, per favorire il riavvicinamento del pubblico alle attività culturali e per percorsi educativi e di formazione nelle scuole.

La Fondazione intende supportare il ripensamento e il rinnovamento delle forme di partecipazione culturale, sperimentando nuovi modelli di fare e vivere la cultura come modalità di crescita per le persone e sviluppo dei territori. Coinvolgere pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensare i modelli di offerta e soprattutto di accesso all’arte e alla cultura, in questo ambito è stato rinnovato il bando Sottocasa per arricchire l’offerta culturale nei territori fragili di Milano, sostenendo iniziative capaci di promuovere la partecipazione culturale di fasce sempre più ampie della popolazione residente e di intercettare pubblici sia locali sia cittadini.

  • Oltre 14 milioni di euro sul fronte della ricerca scientifica andranno al sostegno dei giovani ricercatori, la data science, l’economia circolare, la ricerca in ambito biomedico, per l’agricoltura e per iniziative sul fronte cibo e salute.
  • 2,5 milioni di euro andranno per una nuova iniziativa per il benessere emotivo, psicologico e relazionale delle giovani generazioni causate o aggravate dalla pandemia;
  • 3,5 milioni di euro per l’abitare sociale delle persone fragili;
  • Oltre 4,5 milioni di euro per sostenere progetti di capacity building, il trasferimento di conoscenza al Terzo Settore, per rafforzare le competenze di chi vi lavora, il miglioramento organizzativo, la pianificazione e controllo, la comunicazione, per la trasformazione digitale e tecnologica, il fundraising; per iniziative che abbiano al centro temi tra cui i beni culturali, ambientali e naturali, la loro tutela, la mobilità sostenibile, l’attrattività dei ricercatori (ERC), il cofinanziamento a progetti europei ed il sostegno ad iniziative culturali sul territorio e quelle a favore dei giovani.

Non mancherà il sostegno con circa 21,4 milioni di euro alla rete delle 16 fondazioni di comunità locali in Lombardia e nelle province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola, con cui Cariplo collabora per la capillarità delle iniziative; e 15 milioni di euro per i cosiddetti progetti emblematici maggiori, destinati a rotazione sul territorio, che nel 2022 si concentreranno sulle zone di Sondrio, Mantova e Lodi (5mln di euro per ogni provincia).

La pianificazione degli obbiettivi annuali implica per la Fondazione una riflessione su quali siano i punti prioritari su cui intervenire, sia per rispondere alle urgenze del presente che per immaginare una traiettoria di futuro. L’investimento sulle persone e sui contesti che permettono la creazione dei legami fra loro è il filo conduttore che guida le azioni strategiche promosse dalla Fondazione per il 2022. Davanti alle sfide e alle opportunità che questo periodo storico ci pone abbiamo bisogno di comunità, istituzioni e imprese forti che sappiano lavorare insieme verso un desiderio di futuro. La qualità di questa collaborazione dipenderà unicamente dalle persone che la realizzeranno” ha detto il Presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti.

Gli obiettivi strategici

  1. Le sfide demografiche: Fondazione Cariplo si propone di accompagnare la società che cambia, mitigare gli effetti negativi dei trend demografici attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative in campo medico e di ricerca, ambientale, culturale e sociale.
  2. Il cambiamento climatico, la tutela dell’ambiente e della biodiversità: alcuni strumenti erogativi affronteranno le sfide ambientali come leva per lo sviluppo sostenibile e la resilienza delle comunità.
  3. Il contrasto alla povertà: Fondazione Cariplo continua a occuparsi delle conseguenze della crisi economica e sanitaria e aumenta lo sforzo per intercettare le persone in povertà e migliorare la loro condizione di vita
  4. L’occupabilità: promuovere la creazione di nuove opportunità lavorative, contribuendo alla formazione di soft skills, di competenze tecniche specializzate e di competenze in ambito green, e facilitare l’accesso al mercato del lavoro delle persone in condizioni di svantaggio e dei giovani.
  5. Nuove forme della partecipazione culturale: come già avvenuto in passato, la Fondazione intende allargare le forme di partecipazione culturale, individuando e sperimentando nuovi modelli di fare e vivere la cultura.
  6. La ricerca scientifica: per il 2022 grande sostegno alla ricerca multidisciplinare per il benessere delle persone e dello sviluppo socio-economico delle comunità.
  7. Sistemi territoriali di welfare: come negli ultimi anni, Fondazione si adopera anche per il 2022 per dare risposte efficaci all'evoluzione dei bisogni promuovendo forme di offerta comunitarie e generative;
  8. L’abitare sociale: parola chiave sperimentare nuovi modelli di welfare abitativo, promuovendo sia l'housing sociale sia la rigenerazione dei contesti mediante la cura delle relazioni tra le persone e del territorio, il rilancio culturale dei quartieri e la ricucitura del tessuto urbano
  9. Il capacity building delle organizzazioni non profit: ampio sostegno nel per migliorare la capacità degli enti che si interfacciano con la Fondazione di perseguire la propria mission in maniera più efficace ed efficiente.

Cultura e bellezza in Italia sono tratti identitari radicati nella società e nell’economia. Da qui il titolo del rapporto Io sono cultura, e grazie alla loro forte relazione con la manifattura hanno dato vita ad una delle più forti identità produttive del mondo, il made in Italy. Oggi, a quasi due anni dallo scoppio della pandemia e in piena fase di ricostruzione e ripartenza, le industrie culturali e creative sono tra i settori più strategici per facilitare la ripresa economica e sociale italiana. Non solo perché i numeri dell’ultimo decennio dimostrano che parliamo di una fonte significativa di posti di lavoro e ricchezza. Ma anche perché sono un motore di innovazione per l’intera economia e agiscono come un attivatore della crescita di altri settori, dal turismo alla manifattura creative-driven. Ossia quella manifattura che ha saputo incorporare professionisti e competenze culturali e creative nei processi produttivi, traducendo la bellezza in oggetti e portando il made in Italy nel mondo. Bellezza e cultura, quindi, sono parte del DNA italiano e sono alla base delle ricette made in Italy per la fuoriuscita dalle crisi. Io sono cultura annualmente quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale. I numeri dimostrano che la cultura è uno dei motori della nostra economia e lo studio propone numeri e storie ed è realizzato grazie al contributo di molte personalità di punta nei diversi settori.

Il rapporto quest’anno, arrivato all’undicesima edizione, è realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere, insieme a Fondazione Cariplo, Regione Marche, l’Istituto per il Credito Sportivo e il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne. È stato presentato, a Casa Fornasetti a Milano, con un focus sui dati della Lombardia, dal direttore della Fondazione Symbola, Domenico Sturabotti. Ne hanno discusso il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci; il presidente della Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti; Andrea Abodi, presidente Istituto per il Credito Sportivo; Stefano Bruno Galli, Assessore alla Cultura Regione Lombardia; Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura Comune di Milano; la presidente Assarredo e presidente Salone del Mobile, Maria Porro; la presidente Assimpredil Ance, Regina De Albertis. Ha moderato i lavori Nicoletta Polla-Mattiot.

Il settore culturale ha pagato più di altri settori la crisi dovuta alla pandemia ma si conferma l’importante ruolo anche economico. L’Italia deve essere protagonista – dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – del nuovo ‘Bauhaus’ voluto dalla Commissione Europea per rinsaldare i legami tra cultura, creatività, produzione, scienza, tecnologia e affrontare la transizione verde. Cultura, creatività e bellezza sono la chiave di volta di molti settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia e consolidano la missione del nostro paese orientata alla qualità e all’innovazione: un soft power che attraversa prodotti e territori e rappresenta un prezioso biglietto da visita. Un’infrastruttura necessaria per affrontare le sfide che abbiamo davanti. Se l’Italia produce valore e lavoro puntando sulla cultura, sulla bellezza e sulla coesione, favorisce un’economia più a misura d’uomo e, anche per questo, più competitiva e più capace di futuro come affermiamo nel Manifesto di Assisi. Milano conferma il suo primato nella produzione culturale e nel design applicato alla manifattura come dimostra anche il recente successo del Super Salone del Mobile”.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo:Il sistema produttivo culturale e creativo rappresenta un motore irrinunciabile per il Paese e in particolare per il nostro territorio. Si tratta di un settore di attività che ha una capacità moltiplicativa del valore generato sia in termini economici che in termini sociali e coesivi. I soggetti che producono e promuovono cultura generano valore economico, alimentano legami all’interno della comunità, impiegano giovani e professionalità altamente specializzate. Soprattutto in questa fase storica abbiamo bisogno di più cultura, sia come asset e direzione di sviluppo, sia come capacità rielaborare senso condiviso e creare ponti tra memoria storica e nuove forme di linguaggio, capaci di offrire opportunità per la crescita delle persone.

Rivedi la presentazione

Focus Lombardia

Più di 22 miliardi di euro e 339,4 mila addetti collocano la Lombardia ai vertici del panorama culturale italiano. La grande area metropolitana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, con il 9,7 e il 9,8%. Tra le province lombarde, spiccano i risultati di Monza-Brianza, dodicesima per valore aggiunto (+5,6%) e nona per occupazione (+6,3%). Como ventitreesima per valore aggiunto (+5,2%) e diciassettesima per occupazione (+6%); Lodi trentaduesima per valore aggiunto (+4,8%) e ventiseiesima per occupazione (+5,7%); Bergamo trentaquattresima per valore aggiunto (4,8%) e ventottesima per occupazione (5,6%); Lecco quarantaduesima per valore aggiunto (+4,5%) e trentanovesima per occupazione (+5,2%); Mantova quarantatreesima per valore aggiunto (+4,5%) e ventisettesima per occupazione (+5,7%); Varese quarantaquattresima per valore aggiunto (+4,4%) e trentacinquesima per occupazione (+5,3%); Brescia quarantasettesima per valore aggiunto (+4,3%) e quarantanovesima per occupazione (+4,9%); Cremona sessantesima per valore aggiunto (+3,9%) e cinquantacinquesima per occupazione (+4,6%); Pavia sessantatreesima per valore aggiunto (+3,9%) e cinquantottesima per occupazione (+4,6%); Sondrio ottantaquattresima per valore aggiunto (+3,4%) e ottantatreesima per occupazione (+3,9%). I dati della Lombardia del rapporto su moda, design, nuove tecnologie e realtà virtuale indicano un percorso chiaro per il nostro Paese: crescita, benessere e cultura devono essere ricompresi in un unico paradigma di sviluppo di cui possiamo divenire il modello nel mondo.

Io Sono Cultura permette di analizzare l’evoluzione della filiera in termini di produzione di ricchezza e creazione di posti di lavoro. Quel che emerge a prima vista è la maggior forza con cui gli effetti negativi della crisi sanitaria hanno interessato il sistema produttivo culturale e creativo. La ricchezza prodotta dalla filiera, infatti, si è ridotta del -8,1% contro il -7,2% medio nazionale; anche l’occupazione è scesa notevolmente, stante una variazione del -3,5% (-2,1% per l’intera economia italiana). In entrambi i casi, le attività core hanno sofferto maggiormente, con una contrazione che, rispettivamente, si è attestata al -9,3% e -4,8%.

Nonostante l’impatto della crisi, alcuni comparti culturali e creativi hanno comunque mostrato segnali di tenuta generale. In particolare, le attività di videogiochi e software, pur registrando una leggera riduzione degli occupati (-0,9%), hanno aumentato la ricchezza prodotta del +4,2%, anche per via della spinta al digitale e all’home entertainment che i vari lockdown succedutesi hanno prodotto. Al contrario, una crisi generalizzata sembra aver interessato le attività di valorizzazione del patrimonio storico e artistico e le performing arts, come noto duramente colpite dalle misure restrittive e di contenimento. Il comparto del Patrimonio storico e artistico ha registrato una contrazione del -19,0% relativamente alla ricchezza prodotta e del -11,2% in termini occupazionali; peggio ancora per le performing arts, rispettivamente scese del -26,3% e del -11,9%.

Nonostante il difficile anno trascorso, la filiera culturale e creativa si conferma comunque centrale all’interno delle specializzazioni produttive nazionali, grazie a 84,6 miliardi di euro di valore aggiunto prodotti e poco meno di 1,5 milioni di persone occupate; valori che, rispettivamente, incidono per il 5,7% e 5,9% di quanto complessivamente espresso dall’intera economia italiana e una capacità moltiplicativa pari a 1,8 (per un euro prodotto se ne generano 1,8 nel resto dell’economia) che sale a 2,0 per il patrimonio storico e artistico e a 2,2 per le industrie creative.

Complessivamente il Sistema Produttivo Culturale e Creativo evidenzia un moltiplicatore per il 2020 pari a 1,8. L’intera filiera culturale costituita ha quindi un valore aggiunto di 239,8 miliardi di euro (84,6 mld + 155,2 mld).

Il rapporto completo è disponibile QUI

 

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