Si è concluso a Milano il F20 Climate Solutions Forum 2021, incontro annuale promosso da Foundations Platform F20, un network internazionale di più di 70 fondazioni che promuovono lo sviluppo sostenibile. L’edizione 2021 del Forum, dal titolo “Green Recovery, Sustainable Finance, Just Transition: Putting Words into Deeds” è stata co-organizzata da Fondazione Cariplo, in collaborazione con altre fondazioni partner di F20 – Fondazione Unipolis, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione di Comunità di Messina – e con il supporto di Assifero, ASviS e ACRI.

Al Forum hanno partecipato, tra gli altri: John Kerry, attualmente inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti d’America per la gestione del clima ed emergenze climatiche; Ban Ki-moon già Segretario Generale delle Nazioni Unite; Johan Rockström, direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research; Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

Obiettivo del F20 Climate Solutions Forum 2021 era quello di indicare possibili priorità e identificare sfide e opportunità nella lotta ai cambiamenti climatici e nello sviluppo di resilienza in un mondo post-Covid da consegnare ai leader del G20.

Nel dialogo con gli esperti internazionali e i leader politici e della società civile, sono  intervenuti anche Francesco Profumo, Presidente ACRI, Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Banfi, membro della Commissione Centrale di Beneficienza di Fondazione Cariplo, Pierluigi Stefanini, Presidente e Portavoce di ASviS e Presidente di Fondazione Unipolis, Maria Luisa Parmigiani, Direttrice di Fondazione Unipolis e Co-chair di F20, Alberto Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo.

Sei le raccomandazioni di F20 ai leader dei paesi più industrializzati del mondo emerse al termine della due giorni del Forum:

  1. Unire le forze con il G7 e far convergere l’impegno a livello nazionale dei paesi membri per contrastare l’impatto economico e sociale della crisi globale generata dalla pandemia da COVID-19, con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e l'accordo di Parigi sul clima. I paesi del G20 devono coordinarsi e realizzare una ripresa globale che sia verde, resiliente, sana ed equa per tutti. Priorità da mettere al centro dei piani di ripresa nazionali, assicurando un’adeguata disponibilità di risorse finanziarie. Il G7, sottogruppo del G20, deve dare in primis l'esempio e aumentare le proprie ambizioni rispetto agli impegni attualmente assunti attraverso i Nationally Determined Contributions (Contributi promessi stabiliti a livello nazionale).
  2. Impegnarsi per raggiungere “emissioni zero”, in linea con l'obiettivo di contenere il riscaldamento globale a 1,5°C, specificando le fasi e gli obiettivi intermedi previsti fino al 2030. Questo comporta di riconoscere la centralità sia della fase di eliminazione rapida dei combustibili fossili che delle cosiddette Nature-based Solutions: non c'è spazio per una compensazione delle emissioni di gas serra non sostenibile e non regolamentata.
  3. Garantire una Transizione Equa entro il 2030 definendo obiettivi intermedi concreti, anche con la partecipazione attiva di diversi stakeholder – dalle comunità e lavoratori a livello locale al settore privato e mondo accademico – alla stesura dei piani nazionali per la Just Transition. Con un approccio olistico, per non lasciare nessuno indietro, che tenga opportunamente conto delle disuguaglianze tra paesi e all’interno dei paesi stessi, e in cui welfare sociale, diritto alla salute e gli interessi delle future generazioni siano le grandi priorità.
  4. Decarbonizzare la finanza e gli investimenti rendendo obbligatori piani di decarbonizzazione per le istituzioni finanziarie, anche al fine di concretamente attuare lo “spostamento dei trilioni” e colmare il “Climate Finance Gap”.
  5. Concedere l’alleggerimento del debito, anche attraverso interventi di moratoria del debito, ai paesi altamente indebitati atti a consentire la loro ripresa e il loro sviluppo economico.
  6. Rendere il nesso Acqua-Energia-Cibo-Salute e il nesso Clima-Biodiversità parti integranti e fondamentali delle agende del G7 e del G20. Questo significa anche una maggiore convergenza con il Summit Onu sulla Biodiversità e la COP 26 sul clima che quest’anno puntano a raccogliere un impegno concreto per la protezione e ripristino di alcune aree naturali maggiormente a rischio (Amazzonia, Congo/Uganda, Borneo). E lo faranno anche le Fondazioni e la Filantropia, sempre più impegnate in progettualità cross-settoriali e inclusive.

Il presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti ha dichiarato: «Viviamo un momento di grande trasformazione, in cui stanno crescendo le disuguaglianze. Dobbiamo essere pronti a costruire una transizione ecologica che sia giusta e che tenga conto degli impatti sociali che inevitabilmente emergeranno. È proprio per attuare una transizione reale che dobbiamo considerare il suo impatto sociale: se non è sostenibile sotto tutti gli aspetti non sarà né giusta né realizzabile.» 

Klaus Milke, Presidente di Foundations Platform F20: «Foundations Platform F20 riunisce più di 70 organizzazioni filantropiche che chiedono con forza azioni più ambiziose e finanziamenti per il clima da parte delle nazioni del G20 per allineare la loro agenda all’Accordo di Parigi per il clima e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Che le fondazioni stiano prendendo posizione in questi anni cruciali è un segno importante». 

Nel suo intervento, Ban Ki-moon, già Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha ribadito la centralità del prossimo G20 nella sfida al cambiamento climatico: «Ad ora gli interventi globali per affrontare la crisi climatica sono largamente insufficienti rispetto a quello che serve. I leader sono di fronte a una straordinaria opportunità di agire ma il tempo a disposizione si sta esaurendo. La leadership del G20 è cruciale per garantire un futuro più sicuro. Il G20 rappresenta il 90% del PIL mondiale, l’80% del commercio globale e l’80% delle emissioni. Quello che succederà al G20 a fine ottobre sarà quindi determinante per la COP26».

John Kerry, inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti d’America per la gestione del clima ed emergenze climatiche: «Nessuna nazione da sola, nessun settore, nessuna fondazione singola può risolvere la sfida del cambiamento climatico. Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo. Non solo i nostri governi. Settore privato, filantropi, ONG e attivisti tutti insieme. Ecco perché Foundations20 è una piattaforma assolutamente unica»

Stefan Schurig, Segretario Generale di Foundations Platform F20: «Il fatto che il Regno Unito e l’Italia siano sede del G7 e del G20 quest’anno, nonché della COP26 rappresenta un’enorme opportunità per una risposta ben coordinata alla pandemia, oltre che alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità a livello globale». 

Johan Rockström, direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research, ha sollecitato la necessità di cogliere questo momento storico post emergenziale come un’opportunità per un inderogabile cambiamento: «È il momento della trasformazione e la scienza è molto chiara nel dirci che questa è l’ultima possibilità che abbiamo se vogliamo evitare di superare punti di non ritorno che ci porterebbero in modo irreversibile nella direzione sbagliata».

 

Photocredit: @ Francesco Prandoni 

 

Inaugurato l’edificio Ex-maternità del Polo territoriale di Lecco, alla presenza del Magnifico Rettore Ferruccio Resta, dell’assessore per l'Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala, del Presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti e delle autorità territoriali.

L’edificio, ultimo tassello che completa e arricchisce l’insediamento del Politecnico di Milano nel cuore della città Lecco, ospita laboratori di ricerca, una sede dell’incubatore di impresa Polihub, il laboratorio Pier Luigi Nervi, aule per didattica innovativa, nonché gli archivi storici e tecnici della ditta Badoni di proprietà del Comune di Lecco. Un intervento di ristrutturazione e allestimento durato 17 mesi, per un importo complessivo di €7.300.000,00, disponibile grazie al contributo di Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Provincia di Lecco, oltre a una quota autofinanziata dal Politecnico di Milano. Le opere compiute hanno previsto un attento lavoro di conservazione del costruito esistente, unitamente a una sapiente valorizzazione degli spazi interni e degli elementi architettonici caratteristici, donando all’edificio un volto completamente nuovo che impreziosisce il contesto urbano in cui è inserito.

"L’investimento sulle competenze e sulla formazione – afferma Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo – è la strada maestra per la crescita delle persone, per la competitività dei territori e per lo sviluppo del Paese. Per questo Fondazione Cariplo ha sostenuto con convinzione la riqualificazione e l’ampliamento del campus universitario di Lecco, insieme a Regione Lombardia, Provincia di Lecco e Politecnico di Milano. Solo investendo su una formazione di alta qualità, che sia in costante dialogo con le eccellenze del tessuto imprenditoriale, sarà anche possibile generare valore per tutta la comunità, rendendo il territorio più attrattivo e ricco di opportunità per tutte le persone che lo abitano”.

Regione Lombardia è da sempre al fianco delle Università per rinnovare le strutture esistenti, migliorando sempre di più le aule e i laboratori, per fornire così a studenti e docenti strumenti sempre più innovativi. L’intervento di ristrutturazione a Lecco – continua Fabrizio Sala, assessore all’Istruzione, Ricerca, Università, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia – consente di ridare alla città e agli utenti uno spazio fruibile dai ragazzi e dai ricercatori per una didattica innovativa, al passo con i tempi, con un attento lavoro di conservazione aggiungendo però la modernità dei nuovi materiali per rendere il campus ancora più attrattivo”.

La cerimonia di oggi – commenta il Presidente della Provincia di Lecco Claudio Usuelli – rappresenta il punto di arrivo di un lungo percorso, in cui la proficua sinergia tra diversi attori del territorio ha permesso di raggiungere un traguardo importante, la cui bellezza è sotto gli occhi di tutti. La Provincia di Lecco ha fatto molto volentieri la sua parte, trasferendo in comodato gratuito per 30 anni la palazzina ex Maternità del vecchio ospedale al Politecnico di Milano e contribuendo per oltre 600 mila euro alla realizzazione del nuovo edificio, che va ad arricchire l’offerta formativa del Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano, in un mix di memoria, tradizione e innovazione. In un momento particolare come quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, il territorio ha saputo dare un significativo e concreto segnale di speranza alle nostre giovani generazioni, fornendo le condizioni ideali per costruire il loro futuro”.

Il Politecnico di Milano è presente a Lecco dal 1989 e qui ha trovato un’accoglienza straordinaria: un territorio propositivo, pronto al confronto e alla condivisione di intenti e obiettivi” – afferma Manuela Grecchi, Prorettore Delegato del Polo territoriale di Lecco – “Il cammino non è sempre stato in discesa, non sono mancate le difficoltà, ma queste fanno parte del gioco e tutti i progetti ambiziosi ne hanno. Siamo cresciuti insieme alla città e oggi inauguriamo l’edificio che completa l’area del nostro campus, intervento strategico voluto fortemente dal territorio e reso possibile grazie alla lungimiranza e al lavoro di molte persone. Ringrazio Regione Lombardia e Fondazione Cariplo sempre pronte a sostenere le iniziative del nostro Ateneo, i Prorettori che mi hanno preceduto, le istituzioni locali e il tessuto imprenditoriale che hanno permesso una sinergia positiva. Un ultimo ringraziamento va a Univerlecco principale sostenitore della nostra presenza a Lecco”.

 

 

Gli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare di Milano sono stati nominati come progetto finalista dell’Earthshot Prize, promosso dal Principe William e The Royal Foundation. Il progetto è entrato nell’elenco dei finalisti insieme ad altre 14 iniziative nel mondo: è l’unica esperienza italiana inserita nella short list delle nomination. Si tratta quindi di un importante riconoscimento a livello internazionale che sottolinea il valore di un progetto che riesce a connettere energie e risorse verso una priorità condivisa: il contrasto allo spreco alimentare. 

Gli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare rappresentano una rete fondamentale che da un lato va incontro alle necessità delle famiglie in stato di bisogno, dall’altro razionalizza la filiera ed evita gli sprechi di cibo e risorse. Oggi sono tre (Isola, Lambrate, Gallaratese). Il primo ad essere aperto, quello di Isola in via Borsieri, solo nel 2019 ha raccolto 102 tonnellate di cibo, nel 2020 62 tonnellate arrivando a coinvolgere per entrambi gli anni oltre 14  associazioni – parrocchie/enti di distribuzione – che hanno servito circa 1.400 famiglie.  

La rete degli hub di quartiere contro lo spreco alimentare è stata realizzata anche grazie alla convergenza di due importanti iniziative promosse anche grazie Fondazione Cariplo insieme al Comune di Milano: si tratta della Food Policy di Milano e del Programma Qubì.

La Food Policy Milano è un’iniziativa, nata nel 2014, per unire in una visione condivisa ed armonica le diverse azioni, politiche, progetti ed attività inerenti il sistema alimentare cittadino. In questi anni, oltre ad un’attenzione al tema dell’accesso a cibo sano per tutti, la Food Policy di Milano ha dato particolare attenzione ai temi del recupero delle eccedenze e della sostenibilità favorendo lo sviluppo di un circolo virtuoso fra i diversi attori del sistema e volto a sostenere la riduzione degli sprechi a vantaggio di un azione di supporto per i cittadini più svantaggiati.

Il Programma QuBì, un intervento cittadino che si occupa di contrastare la povertà minorile – con particolare riferimento alla povertà alimentare – attraverso 23 Reti territoriali attive in 25 quartieri di Milano, per un totale di 415 organizzazioni coinvolte. 

Il progetto di Milano si contenderà il premio dedicato alla sezione “Un mondo senza sprechi” con altri due progetti relativi a: conversione di rifiuti in prodotti sicuri per l’agricoltura (Kenya) e trasformazione delle acque reflue in acqua pulita (Giappone). 
Il progetto degli Hub di quartiere contro lo spreco alimentare è stato selezionato tra 750 iniziative candidate da tutto il mondo. I vincitori saranno annunciati il prossimo 17 ottobre.

Dimmi su quante persone – in qualunque momento della tua vita – puoi fare affidamento e ti dirò come stai.

Salute, qualità di vita e benessere bio-psico-sociale, dopo una certa età, dipendono strettamente dalla presenza di una solida rete di contatti. Quel che tramite il buon senso si può facilmente intuire, oggi viene rafforzato e dimostrato dalla ricerca e da dati scientifici: chi ha una rete solida di relazioni o è parte attiva di un’associazione non solo riesce ad avere una buona percezione di salute e di benessere psicofisico e riesce a gestire più efficacemente ogni situazione, indipendentemente dalla condizione economica individuale, ma ha anche una salute migliore. Sono le persone che ci stanno a fianco a fare la differenza e non bastano dunque le relazioni parentali, amicali e di buon vicinato; per invecchiare in salute è necessario anche essere inclusi in reti territoriali e avere punti di riferimento associativi.

Sono questi i messaggi emersi da “Tapas in Aging – Time and Places and Spaces in Aging”, il progetto biennale (2019-2021) coordinato dall’UOC Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano in collaborazione con AUSER Regionale Lombardia e finanziato da Fondazione Cariplo. I dati sono stati raccolti su un campione di 431 persone over50 residenti in Lombardia e afferenti ad Auser Lombardia come volontari o utenti; i soggetti sono equamente divisi tra uomini (209) e donne (222), hanno un’età media di 70 anni (nello specifico, da 51 a 83 anni) e sono per la maggior parte in pensione. Le interviste sono state condotte da gennaio 2020 a giugno 2021 in presenza prima della pandemia, poi online o al telefono. Sono stati organizzati anche dei focus group per approfondire con alcuni soggetti i temi relativi al ruolo delle reti sociali, della casa, e delle tecnologie. Dalle risposte ricevute, emerge che oltre il 60% degli intervistati riferisce di sentirsi in buona salute e le migliori autovalutazioni arrivano da chi presta servizio come volontario, quindi da chi già appartiene a una rete solida su cui poter contare. Nonostante questo, le persone che gli intervistati sentono più vicine sono in media 9, ma sono solo da 3 a 5 quelle che pensano di poter chiamare nell’ urgenza, nel momento del bisogno.

All’aumentare della solitudine, la ricerca rivela che per tutti gli intervistati diminuisce in maniera sensibile la qualità di vita e aumenta il grado di disabilità, a conferma di un dato noto e cioè del significativo impatto negativo della solitudine sullo stato di salute.

I risultati della ricerca TAPAS confermano l’importanza di appartenere a una rete sociale; allo stesso tempo, dimostrano quanto i fattori ambientali siano fondamentali per il benessere della persona, anziana e non, anche in considerazione dei cambiamenti apportati dalla pandemia nella vita di ciascuno.

Scheda di approfondimento

LO STUDIO DI “TAPAS IN AGING”

Il progetto Tapas In Aging è stato disegnato in linea con gli obiettivi del Decennio dell’Invecchiamento Sano dell’OMS che si concentrano su 5 “abilità funzionali” specifiche che tutte le persone anziane dovrebbero avere:

  1. la capacità di soddisfare i bisogni quotidiani di base;
  2. l’opportunità di continuare ad imparare e prendere decisioni;
  3. la possibilità di muoversi all’interno del proprio ambiente di vita;
  4. l’abilità di costruire e mantenere relazioni;
  5. le condizioni strutturali per continuare a contribuire alla società

Lo studio di TAPAS ha utilizzato un protocollo composto da diversi strumenti che raccolgono informazioni su caratteristiche socio-demografiche, stato economico, condizione di salute, reti sociali, benessere, qualità della vita e ambiente costruito, tutti indicatori di quelle abilità funzionali che l’OMS ritiene indicatori essenziali di invecchiamento in salute.

Negli ultimi anni, l'aumento dell'aspettativa di vita in tutto il mondo ha portato ad un aumento delle malattie croniche e della disabilità e, allo stesso tempo, a una crescente richiesta di servizi sanitari e sociali a causa di una notevole preoccupazione per la gestione delle condizioni croniche e delle esigenze di cura a lungo termine.

In questo scenario, indagare il processo di invecchiamento utilizzando la prospettiva bio-psicosociale, sia le condizioni di salute della persona, sia il ruolo dell’ambiente sulla persona, è essenziale per comprendere come ridurre la disabilità e migliorare il funzionamento delle persone che stanno invecchiando. Diventa quindi essenziale osservare come queste persone trascorrono il loro tempo e come il loro ambiente fisico e sociale può costituire un facilitatore o una barriera. L'obiettivo dello studio TAPAS (Time and Places and Space) in Aging è stato quello di ottenere informazioni valide e affidabili sull'invecchiamento, nonché sui determinanti di salute e disabilità nel contesto italiano e nello specifico in Regione Lombardia, rispondendo con i propri risultati ai 5 punti dell’OMS che definiscono le abilità funzionali necessarie per invecchiare in salute.

I RISULTATI

I risultati ottenuti mostrano infatti come le persone che possono contare su un buon supporto sociale riportino più alti livelli di qualità di vita e un miglior livello di funzionamento, secondo quanto inteso nel contesto del modello bio-psico-sociale, e come al contrario, all’aumentare della solitudine diminuisca significativamente la qualità di vita e aumenti la disabilità. Inoltre, i risultati mostrano come la riduzione nella propria capacità di muoversi e spostarsi autonomamente (“mobility”) risulti essere predittivo di più alti livelli di disabilità. Nell’interpretazione dei risultati va tenuto sicuramente conto della specificità del campione (“giovani anziani” con in media un buon livello di istruzione, per la maggior parte in buona salute e attive in quanto svolgenti volontariato presso l’associazione Auser). Seppure con queste limitazioni, i risultati della ricerca TAPAS confermano l’importanza delle reti sociali e dei fattori ambientali per la salute e il benessere delle persone anziane.

IL DIALOGO CON LE ISTITUZIONI

Invecchiare in salute è un obiettivo che abbiamo tutti. Ed è anche un diritto universale. Per questo motivo l’OMS ha inaugurato la Decade dell’Invecchiamento in Salute con un motto molto chiaro: la buona salute aggiunge vita agli anni. Invecchiare bene è una questione che coinvolge vari aspetti, sia individuali sia collettivi. È una questione che riguarda sia l’aspetto psicologico e fisico del singolo, sia la società in termini di caregiving, di sanità, di costi sociali e di importanza di relazioni e spazi di aggregazione.

Gli intervistati di TAPAS confermano che invecchiamento attivo significa essere attivi o attivarsi in maniera formale o informale in uno o più ambiti della sfera sociale (mercato del lavoro, volontariato, relazioni sociali, educazione permanente, assistenza a familiari, fare i nonni, ecc.) o anche personale (attività del tempo libero, hobby, turismo, giardinaggio, musica, ecc.), scegliendo liberamente l’attività o le attività nelle quali impegnarsi e in cui usare il proprio TEMPO a seconda delle proprie aspirazioni e motivazioni. TAPAS ha dimostrato che in considerazione dei suoi effetti positivi sugli individui, l’invecchiamento attivo, con buone relazioni, in SPAZI adeguati che permettono di sentirsi sicuri o di incontrarsi in sicurezza può essere considerato uno strumento di prevenzione per aspirare quanto più possibile a un invecchiamento in salute.

Partendo dai risultati ottenuti, è fondamentale il dialogo con le istituzioni e con le persone che si occupano della gestione territoriale, sociale, economica e della salute delle persone anziane, al fine di sviluppare politiche attive volte all’implementazione di servizi per il miglioramento del benessere e della qualità di vita di questa fascia di popolazione. Con la conclusione del progetto TAPAS, a partire dai risultati della ricerca e dalla loro discussione, verranno sviluppate e diffuse linee guida e raccomandazioni per la promozione di azioni relative al miglioramento dell’ambiente fisico e sociale delle persone anziane, al fine di favorire un invecchiamento sano e attivo.

Tutti i rilevanti interlocutori (regioni, ministeri, società civile, ricerca, ecc.) ai vari livelli nazionale, regionale e locale, possono realizzare in maniera partecipata (la Riforma del Terzo Settore ha introdotto gli efficaci strumenti della co-programmazione e della co-progettazione) interventi e buone politiche in materia di invecchiamento attivo e in salute. TAPAS in Aging indica che è possibile e che si può fare.

Con il nuovo bando senza scadenza Spazi in Trasformazione, presentato lo scorso 25 giugno, Fondazione Cariplo intende sostenere proposte di riuso transitorio di spazi abbandonati o sottoutilizzati attraverso la sperimentazione di nuove funzioni a base culturale individuate attraverso processi di ascolto delle comunità di riferimento, destinando tempo e risorse prioritariamente alle azioni immateriali di progettazione e gestione.

Data la natura sperimentale del bando, la Fondazione ha individuato nella società KCity un team di esperti per fornire agli enti interessati a partecipare a “Spazi in Trasformazione” opportunità di formazione rispetto ai temi del riuso transitorio e supporto tecnico nella redazione delle proposte progettuali.

A ottobre verrà replicato il ciclo di webinar realizzato a luglio e dedicato a fornire elementi conoscitivi e metodologici utili ad impostare le proposte progettuali. Gli incontri, la cui partecipazione è vivamente raccomandata per coloro che non hanno potuto partecipare alla sessione estiva, vedranno nuovamente la presenza di membri dell’Area Arte e Cultura di Fondazione Cariplo, di KCity e dell’Institut Paris Région (IPR).

  1. L’impostazione della strategia di riuso transitorio | 8 ottobre 2021 – dalle 11.00 alle 13.00
    In cosa consiste e come si imposta una strategia di riuso transitorio? A quali contesti si può applicare e con quali impatti attesi? Chi sono gli attori coinvolti e a che condizioni collaborano tra loro? Quali sono gli esempi e modelli di maggior successo a cui fare riferimento?
  2. Modelli operativi e soluzioni di fattibilità per il riuso transitorio | 15 ottobre 2021 – dalle 11.00 alle 13.00
    Come si studia e si organizza la fattibilità dei progetti di riuso transitorio? Come si regola il rapporto con i proprietari degli immobili? Come funziona il partenariato e la sostenibilità economica? Quali sono le possibilità e i vincoli dal punto di vista normativo e procedurale?

Iscriviti qui al webinar dell’8 ottobre

Iscriviti qui al webinar del 15 ottobre

Per la partecipazione ai webinar, vi invitiamo a prendere visione dei materiali disponibili nella sezione dedicata al bando “Spazi in trasformazione”

Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo hanno definito il sostegno congiunto al progetto di rigenerazione urbana del Comune di Milano legato al Teatro Ringhiera nella zona sud della città attraverso contributi in regime di Art Bonus, il programma governativo che favorisce il mecenatismo culturale.

TR ipotesi rifunzionalizzazione

Il nuovo Teatro Ringhiera sarà un luogo moderno, bello e accogliente. L’obiettivo è fare del teatro un vero e proprio “Punto di comunità che mette al centro il teatro e la cultura, ma che si propone di andare oltre, con una gestione affidata a soggetti di ambito culturale e sociale e trasformare in un polo di servizi e di aggregazione in un quartiere estremamente difficile della città. L’intervento di manutenzione straordinaria e rifunzionalizzazione prevede l’ammodernamento e la messa a norma degli spazi destinati al teatro, degli uffici, della sala prova, del magazzino foyer falegnameria, della caffetteria e degli spazi formazione. Con i lavori iniziati diversi mesi fa è stato rimosso l'amianto, sono state effettuate le demolizioni; oggi si stanno costruendo le strutture in cemento armato e programmando il rifacimento degli impianti.

Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo contribuiranno a coprire una parte significativa dell’importo indicato come necessario nello studio di fattibilità tecnico-economica realizzato dalla Fondazione: Cariplo ha recentemente deliberato un contributo di 500.000 euro; Intesa Sanpaolo si è impegnata a destinare all’intervento 625.000 euro nel 2021 e altrettanti nel 2022.

Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo garantiscono quindi fin da ora la fattibilità del progetto. Ora si apre una fase di raccolta rivolta a tutti per raggiungere l’obiettivo del fabbisogno complessivo di 2,5 milioni di questo, attraverso il regime di Art Bonus per cui è stata aperta una scheda dedicata. 

Il teatro rappresenta un importante presidio territoriale nella periferia sud di Milano, grazie alle proposte culturali e aggregative che sono state costantemente attivate, aperte a tutta la cittadinanza e soprattutto agli abitanti del quartiere. È un luogo che ha assunto negli anni una fondamentale importanza per la zona di riferimento, potendo offrire alla cittadinanza – in prima battuta agli abitanti del quartiere – proposte culturali e aggregative, volano di inclusione per le categorie più fragili di residenti quindi con una rilevante valenza socio-culturale. La chiusura ha certamente rappresentato un duro colpo per l’azione aggregatrice in funzione della comunità locale.

Oltre al sostegno deliberato in questi giorni, l’impegno di Fondazione Cariplo nei confronti del teatro e della comunità a cui esso si rivolge, si era già concretizzato in una fase iniziale e cruciale del progetto, quando – dopo la chiusura – si era alla ricerca di una soluzione fattibile e sostenibile.  

In accordo con il Comune, Fondazione Cariplo ha innanzitutto promosso la realizzazione di uno studio specifico per definire una proposta di rifunzionalizzazione dell’intero edificio in linea con le più innovative esperienze di rigenerazione urbana a base culturale; lo studio   è stato affidato a KCity srl. La proposta progettuale emersa dallo studio, che contemplava diversi scenari alternativi, ha contributo ad attivare una rete di attori accomunati dall’interesse per salvare il Ringhiera.

È stato quindi commissionato a B&B Progetti la redazione del progetto di fattibilità tecnico economica. Entrambe queste attività sono state sostenute da Fondazione Cariplo, con un budget di 100 mila euro, come contributo fattivo verso la riapertura.

Intanto, poiché le analisi tecniche avevano inoltre messo in luce la necessità di alcuni interventi di consolidamento strutturale, i lavori necessari (con costi intorno ai 600.000 euro, interamente a carico dell’Amministrazione Comunale) sono stati avviati nell’estate 2020.

Le analisi strutturali avevano inoltre messo in luce la necessità di alcuni interventi di consolidamento strutturale, necessari per porre rimedio ad alcune debolezze dell’edificio, emerse in un secondo tempo; gli interventi (con costi intorno ai 600.000 euro, interamente a carico dell’Amministrazione Comunale) sono stati avviati nell’estate 2020.

"In questo momento emerge sempre più chiaramente il bisogno di avere luoghi in cui sia possibile incontrarsi e fare esperienze di bellezza, di senso condiviso e di relazione. La riqualificazione del Teatro Ringhiera nasce con l’idea di riconsegnare alla comunità uno spazio innovativo che diventi punto di snodo e luogo generativo nella vita del quartiere. La Fondazione Cariplo ha condiviso questa visione e creduto fin da subito in questo progetto, finanziando studi di fattibilità e contribuendo al sostegno dei lavori di rifunzionalizzazione del teatro, insieme a Intesa Sanpaolo e al Comune di Milano. Il Teatro Ringhiera tornerà così ad essere un luogo vivo e attrattivo dove, a partire dalla cultura, sia possibile valorizzare le potenzialità e le energie delle associazioni del territorio, aprendo nuove opportunità per le persone del quartiere e per tutta la città." ha commentato Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo

“La combinazione tra impegno culturale e crescita sociale si rinnova in questa importante iniziativa che dimostra, ancora una volta, come la cultura sia motore di rigenerazione urbana e fattore determinate di sviluppo del Paese. In continuità con quanto realizzato negli anni dal Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, la convinta partecipazione alla riqualificazione del Teatro Ringhiera è un’occasione per sottolineare la vicinanza della Banca alle persone, alle città e ai territori in cui opera.”   ha dichiarato Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo.

"Servizi, cultura, futuro: questi gli obiettivi del progetto di riqualificazione del Centro di via Boifava e in particolare del nuovo Teatro Ringhiera, che Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo hanno sposato da subito, diventando così non solo partner fondamentali per la sua fattibilità, ma anche, e soprattutto, co-protagonisti della crescita culturale di questa città. Rifunzionalizzare gli spazi interni per allargare gli orizzonti esterni, creare spazi sicuri in cui le energie possano canalizzarsi in modo libero, aprire nuove possibilità di incontro in luoghi lontani dal centro: sono tutti obiettivi che questa Amministrazione ha sempre perseguito, trovando sempre più spesso l'alleanza di privati lungimiranti, capaci di investire sul benessere della comunità” ha dichiarato l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno

Lunedì 20 settembre alle ore 11 presso la Sala Manzù del Centro Congressi Fondazione Cariplo, via Romagnosi 8, Milano si svolgerà il convegno La Cultura oltre la pandemia. Per il settore della cultura, tra i più colpiti dalla crisi conseguente alla pandemia da Covid-19, il nodo della ripresa passa non solo dalla riapertura delle attività e dagli interventi di emergenza, ma anche da una più ampia azione di riforma che favorisca imprese e cittadini, sostenendo sia la produzione che il consumo culturale.
E con provvedimenti fiscali mirati, per i quali Federculture ha immaginato delle proposte. 

Programma

Saluti

Giovanni Fosti Presidente Fondazione Cariplo

Interventi

Andrea Cancellato Presidente Federculture
Lorenzo Casini Capo di Gabinetto Ministero della Cultura
Andrea Rebaglio Vice direttore area Arte e Cultura Fondazione Cariplo
Franco Broccardi Dottore commercialista, Coordinatore del gruppo di lavoro economia e cultura presso il CNDCEC
Andrea Mascetti Coordinatore Commissione Arte e Cultura Fondazione Cariplo
Giovanna Melandri Presidente Fondazione MAXXI

A causa delle disposizioni sanitarie anti-COVID, l’accesso alla sala sarà limitato e i posti a sedere saranno assegnati in ordine di adesione, sino ad esaurimento delle disponibilità.
Si potrà accedere solo se muniti di GREEN PASS da esibire, insieme ad un documento di riconoscimento, al personale all'ingresso.

Registrazioni al link: laculturaoltrelapandemia.eventbrite.it 

Sarà possibile seguire l’evento anche in diretta streaming sul canale Facebook di Federculture

Con il bando “SOS patrimonio”in scadenza il 6 ottobre 2021, Fondazione Cariplo sceglie di dedicare la propria azione al patrimonio storico-architettonico di pregio, anche in considerazione della significativa contrazione delle risorse dedicate alla conservazione dei beni culturali, avvenuta nel 2020, a causa delle nuove priorità legate all’emergenza sanitaria da Covid-19.
Con un budget complessivo di 2 milioni di euro, la Fondazione intende sostenere interventi di recupero urgenti e prioritari su beni di interesse storico-architettonico per favorire processi di conservazione e buona gestione del patrimonio culturale. Attraverso tali interventi, la Fondazione intende garantire condizioni di apertura, sicurezza e fruibilità degli edifici al fine di avvicinare le comunità alla conoscenza della nostra eredità culturale.
I progetti dovranno essere riferiti prioritariamente ad uno o più dei tre ambiti architettonici coperturestrutture e superfici, nonché prevedere la predisposizione di un piano di conservazione preventiva e programmata dei beni oggetto d’intervento. Importante sarà inoltre la presenza di un programma di indagini diagnostiche o la loro descrizione, qualora siano già state effettuate, al fine di determinare le priorità d’intervento per la risoluzione delle urgenze individuate.
I progetti potranno essere riferiti a beni culturali – di proprietà degli enti proponenti – vincolati ai sensi dell’art. 10 e seguenti del Titolo I, Capo I, della Parte Seconda del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D. Lgs. 42/2004) ed aperti al pubblico o temporaneamente chiusi per ragioni di sicurezza.

Quattro alleanze territoriali (Comune di Brescia, Brianza Ovest, Bergamo, Mantova), 24 soggetti tra enti pubblici, enti del terzo settore e parchi, impegnati nella realizzazione di una Strategia di Transizione Climatica.

Nell’ambito del progetto “F2C – Fondazione Cariplo per il Clima” Fondazione Cariplo sostiene quattro territori, selezionati nell’ambito della call for ideas “Strategia Clima” nei mesi scorsi. Il budget complessivo è di 22 milioni di euro: 5 milioni da parte di Fondazione Cariplo, 4 milioni grazie alla collaborazione con Regione Lombardia e 13 milioni di euro da parte dei territori.

Le città e gli enti locali dovranno sempre di più sia mettere in campo azioni di adattamento agli effetti – a volte catastrofici – del cambiamento climatico, sia contribuire attivamente alla decarbonizzazione.

In questo senso i quattro territori implementeranno specifiche Strategie di Transizione Climatica in modo da diventare più resilienti, interconnessi e collaborativi: verranno infatti revisionati gli strumenti urbanistici, realizzati interventi di adattamento e mitigazione a scala locale, di capacity building della pubblica amministrazione, di sensibilizzazione della cittadinanza e verranno eseguiti monitoraggi climatici.

Il 2 luglio alle ore 10.30 sono state presentate con un evento in streaming online le Strategie di Transizione Climatica elaborate dai primi due territori, con capofila i Comuni di Brescia e di Cesano Maderno.

A fine ottobre sarà invece la volta dei territori di Bergamo e Mantova: le Strategie di Transizione Climatica di questi due territori, in corso di approvazione da parte degli enti, saranno presentate in un evento in streaming su questo sito, in calendario per il 21 ottobre alle 10.30.

Maggiori dettagli sugli ospiti e i contenuti saranno disponibili nelle prossime settimane.

Si svolgerà il 29 e 30 Settembre a Milano il Climate Solutions Forum di F20, incontro annuale promosso da Foundations20, un network internazionale di più di 60 fondazioni che promuovono lo sviluppo sostenibile. L’edizione 2021 del Forum, dal titolo “Green Recovery, Sustainable Finance, Just Transition: Putting Words into Deeds” è co-organizzata da Fondazione Cariplo, in collaborazione con altre fondazioni partner di F20 – Fondazione Unipolis, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione di Comunità di Messina – e con il supporto di Assifero, ASviS e ACRI.

Obiettivo del Climate Solutions Forum è quello di indicare possibili priorità, identificare sfide e opportunità nella lotta ai cambiamenti climatici e nello sviluppo di resilienza in un mondo post-Covid.

Il Forum sarà focalizzato su temi già al centro del dibattito del summit del G20 di quest’anno e sarà articolato in quattro blocchi che corrispondono ad altrettante grandi sfide globali:

1.   Ripensare il nesso tra Salute, Cibo, Biodiversità e Clima

2.   Finanziare la Green and Just Transition (transizione verde ed equa)

3.   Attuazione della Green and Just Transition: il ruolo delle Città, delle Comunità e delle Regioni

4.   Allineare la Green and Just Transition con l'Accordo di Parigi sul clima e l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite

Il Climate Solutions Forum di F20, che si terrà nella cornice del G20 per la prima volta presieduto dall’Italia, precede sia la pre-COP26 (in programma dal 30 settembre al 2 ottobre a Milano) che il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi appartenenti al G20 che si terrà a Roma dal 30 al 31 ottobre.

L’evento si terrà presso il MEET – Digital Culture Center ma sarà trasmesso in streaming, per facilitare la partecipazione del pubblico al dibattito, stimolato dalle numerose testimonianze in programma; interverranno ad esempio Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, e leader politici internazionali, esperti del mondo business e del mondo scientifico, della società civile, delle istituzioni e dei più autorevoli think tank mondiali. Tra gli altri, ad esempio, interverranno Ban Ki-Moon, già segretario generale delle Nazioni Unite; Johan Rockström, direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research.
Al dialogo con gli esperti internazionali e i leader politici e della società civile, interverranno anche Francesco Profumo, Presidente ACRI, Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Banfi, membro della Commissione Centrale di Beneficienza di Fondazione Cariplo, Pierluigi Stefanini, Presidente e Portavoce di ASviS e Presidente di Fondazione Unipolis, Maria Luisa Parmigiani, Direttrice di Fondazione Unipolis e Co-chair di F20, Alberto Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo.

La partecipazione al Forum è libera, previa registrazione qui: https://f20climatesolutionsforum.eventbrite.it/

Maggiori informazioni sul Forum sul sito F20: https://www.foundations-20.org/f20csf2021/

Nell'ambito del Climate Solutions Forum di F20, mercoledì 29 settembre alle ore 21.00 nel Theater di MEET Center (viale Vittorio Veneto 2 Milano) verrà proiettato il film INTERDEPENDENCE, prodotto e presentato nel 2019 con il contributo di Fondazione Cariplo. Interdependence, un film unico composto da undici cortometraggi, esplora in modo creativo la posizione dell’umanità e della natura e la relazione di interdipendenza che le lega. Le storie chiave illustrate dagli undici registi riconosciuti a livello internazionale riflettono le relazioni intrecciate tra la società umana e l’ambiente naturale che sono aggravate dal cambiamento climatico su più dimensioni e scale, accennando a possibili soluzioni.

L’ingresso in sala è libero e gratuito previa prenotazione a questo link, fino a esaurimento posti. Il film sarà in lingua originale, sottotitolato in inglese.

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