La Commissione Centrale di Beneficenza, l’organo di indirizzo di Fondazione Cariplo, ha approvato all’unanimità il bilancio 2020.

L'attività filantropica complessiva ha visto erogazioni deliberate per 141,6 milioni di euro; queste risorse sono state destinate alla realizzazione di 1.395 progetti, nei diversi ambiti di intervento della Fondazione.

  • 94 progetti in campo ambientale per un valore di 10,37 mln
  • 429 progetti a favore dell’arte e della cultura, con un impegno di 35,07 mln di euro
  • 103 progetti nel settore della ricerca scientifica a fronte di un impegno di 19,17 mln di euro
  • 725 iniziative per il sociale con un impegno di 56,42 mln di euro

A queste attività, suddivise per area di intervento, si aggiungono ulteriori 44 progetti ed iniziative di Fondazione Cariplo con 20,55 mln di euro di contributi; tra questi le attività sviluppate in collaborazione con le 16 Fondazioni di Comunità locali, presenti su tutto il territorio della regione Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola.

Sul fronte della gestione del patrimonio, l’esercizio 2020 si è chiuso per la Fondazione con un avanzo di 164,7 mln di euro, che ha permesso di finanziare quasi integralmente l’attività filantropica annuale della Fondazione ed ha limitato l’utilizzo del fondo di stabilizzazione delle erogazioni a solo 890.506 euro. Ad oggi il fondo di stabilizzazione delle erogazioni ha una dotazione pari oltre a 239,1 mln di euro.

Tale risultato è stato conseguito principalmente grazie ai dividendi incassati dalla Fondazione, pari a 166,2 milioni di euro, di cui 66,97 milioni di euro provenienti dal portafoglio di partecipazioni azionarie e dai fondi chiusi e 99,23 milioni di euro frutto della gestione di QAF-Fund One, gestito da Quaestio Capital Management Sgr.

La diversificazione nella gestione ha consentito di mantenere invariata l’attività, anche in un anno caratterizzato dal congelamento dei dividendi di Intesa Sanpaolo.
Nel corso del 2020 il QAF-Fund One ha infatti distribuito, per la prima volta dal suo avvio, un dividendo lordo a favore della Fondazione pari a 130 milioni di euro (corrispondente ad un dividend return del +2,60%), ovvero 99,23 milioni di euro netti.
Nel corso del 2020 il QAF-Fund One ha ottenuto un rendimento total return lordo pari al +3,94%.
Al 31 dicembre 2020 il valore contabile degli attivi della Fondazione era pari a 7.892 mln di euro ed il patrimonio netto contabile era pari a 7.066 mln di euro.

Il bilancio è stato pubblicato sul sito della Fondazione nella versione integrale nella forma del Bilancio di Missione e Bilancio d’Esercizio.

“Il 2020 è stato uno spartiacque che ha rivoluzionato e segnato la vita delle persone, delle imprese, delle istituzioni e delle comunità. In una situazione così complessa agire da soli frammenta e disperde le energie, occorre invece unire le forze e lavorare insieme su priorità condivise. Questa è stata l’esperienza che abbiamo vissuto nella collaborazione con tutti i partner, privati e istituzionali, con i quali abbiamo fatto rete per continuare a sostenere le comunità e i soggetti di Terzo Settore che operano sul territorio in ambito culturale, ambientale, nei servizi alla persona e nella ricerca scientifica” ha commentato il Presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti.

Nel 2020, per rispondere alla crisi sanitaria, sociale ed economica generata dalla Pandemia Covid 19, Fondazione Cariplo ha rivisto la propria strategia operativa riprogrammando 60 milioni di euro che non erano ancora stati destinati o impegnati, tenendo in considerazione due dimensioni complementari: la necessità di una risposta tempestiva all’emergenza in corso e l’esigenza di iniziare a riflettere su come sostenere il futuro delle comunità del territorio, così duramente colpito a livello sociale ed economico.

“Ringrazio i membri degli organi e tutti i collaboratori della Fondazione che in pochissimo tempo, di fronte alla pandemia, sono stati disponibili ad adattare la strategia e le iniziative previste fino a quel momento alle nuove eccezionali esigenze che si sono presentate. La crisi generata dalla pandemia sta acuendo i divari all’interno della società, creando nuovi fenomeni di impoverimento e disuguaglianza. In questo scenario la Fondazione Cariplo è stata, è e vuole continuare ad essere un soggetto promotore di comunità, che sostiene le organizzazioni non profit e le istituzioni, promuove la creazione di legami e reti sul territorio e sperimenta percorsi di innovazione che possano diventare patrimonio condiviso.” ha concluso il Presidente.

Il Progetto LAIVin, che sostiene laboratori musicali e teatrali nelle scuole per promuovere il protagonismo culturale dei giovani, in collaborazione con Associazione Etre e Alchemilla, torna quest’anno con un’edizione nuovissima del bando LAIVin 2021 (scadenza 1 luglio 2021).

Attraverso il bando LAIVin 2021, Fondazione Cariplo mette a disposizione 500.000 euro per progetti promossi dalle scuole secondarie di secondo grado della Lombardia e delle province di Novara e Verbano Cusio Ossola. 

Il processo di selezione verificherà che i progetti laboratoriali di teatro, musica e teatro musica presentino i seguenti requisiti: 

  • durata triennale dei progetti;
  • co-progettazione con enti culturali, esperti in formazione di adolescenti, ed enti del territorio;
  • inserimento dei laboratori e delle iniziative comunitarie nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto, come attività curricolari o extracurricolari, e integrazione col curriculum scolastico;
  • promozione della cittadinanza attiva dei ragazzi e coerenza col modello didattico di riferimento

A questo link è possibile compilare un form di manifestazione d’interesse destinato a docenti e dirigenti scolastici per avere maggiori informazioni sul Bando LAIVin. 

Nei prossimi mesi le Antenne territoriali LAIVin contatteranno le scuole per invitarle agli eventi di diffusione del bando. 

Festival LAIVin ACTION 2021 digital edition

Come per gli scorsi anni il Festival LAIVin Action è il momento culminante del progetto LAIVin. Anche se in digitale, durante il festival i ragazzi hanno l'importante occasione di presentare una restituzione del lavoro svolto nel proprio laboratorio di fronte a un pubblico e sono, a loro volta spettatori dei lavori di altri studenti. Possono partecipare ad attività laboratoriali studiate ad hoc, vivendo un momento unico di espressione creativa, confronto e condivisione di pratiche con i loro docenti e operatori. Il Festival rappresenta l'obiettivo finale del laboratorio, ma quest'anno più che mai, dopo tanti mesi di chiusura delle scuole secondarie di secondo grado, è un momento fondamentale di apertura e di scambio.

Dal 3 al 7 giugno, torna in diretta streaming, il LAIVin ACTION: tre giorni dedicati al teatro e alla musica nelle scuole superiori. 

Protagonisti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Lombardia e delle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola che hanno partecipato al progetto LAIVin di Fondazione Cariplo. La conduzione è affidata alla giornalista e conduttrice televisiva Valeria Ciardiello, con la mediapartnership di Smemoranda.

Il 7 giugno è in programma una Tavola Rotonda dal titolo "Digitale o non digitale, questo è il dilemma" – le Arti Performative nella scuola di domani: un focus sull’importanza delle arti interpretative dal vivo e sulle trasformazioni legate agli strumenti del digitale nell’ambito dei percorsi formativi, avvenute durante l‘emergenza sanitaria.

Nonostate il protrarsi dall’emergenza sanitaria, LAIVin Action si reinventa nuovamente in una formula che, adattandosi alle limitazioni imposte dalla pandemia, continua ad accompagnare i ragazzi, i docenti e gli operatori nella realizzazione dei loro progetti e mira a tenere viva negli studenti la creatività e il proprio protagonismo civico e culturale.

Info e aggiornamenti: progettolaivin.it

Il 22 aprile, ogni anno, oltre un miliardo di persone si mobilita per la Giornata Mondiale della Terra, l'evento green più partecipato al mondo. Istituito dalle Nazioni Unite nel 1970, l’Earth Day è diventato un giorno fondamentale per sensibilizzare i cittadini e aumentare la consapevolezza ambientale. Il principio chiave alla base della Giornata Mondiale della Terra è che tutti hanno il diritto etico a un ambiente pulito, sano e sostenibile in cui vivere.

Da sempre, Fondazione Cariplo è impegnata nella conservazione dell’ambiente e delle risorse naturali. In particolare, attraverso il bando Capitale Naturale, ha investito nella conservazione della biodiversità e nel potenziamento della connessione ecologica tra aree naturalistiche, contribuendo a preservare il funzionamento degli ecosistemi e i servizi da essi erogati.

Nel triennio 2017-2019, sono stati finanziati 15 progetti – con un totale di contributi deliberati di circa 11 milioni di euro – con il coinvolgimento di 121 soggetti, tra enti capofila e partner. Tali progetti finanziati hanno riguardato il territorio di 13 diverse province all’interno dell’area di riferimento della Fondazione e agito su circa 840.000 metri quadrati di aree naturali.

Sempre nell’ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio naturale, la Fondazione è in prima linea nella promozione della gestione sostenibile delle risorse forestali anche grazie al Programma AttivAree. Il progetto Oltrepò (bio)diverso, in particolare, ha svolto numerose azioni per valorizzare e gestire tale ricchezza dell’Oltrepò Pavese, a partire da un’estensiva raccolta e mappatura del patrimonio forestale attraverso la tecnologia LIDAR. Nello stesso territorio si sta svolgendo, in collaborazione con Regione Lombardia e numerosi altri partner, il progetto “LIFE IP GESTIRE 2020 – Nature Integrated Management to 2020” nell’ambito del programma europeo LIFE Integrated Project Nature e di cui la Fondazione è ente co-finanziatore. Il progetto, della durata di 8 anni, sta lavorando su tutto il territorio regionale alla Conservazione della biodiversità attraverso lo sviluppo di politiche e azioni di gestione della Rete Natura 2000. Tra le numerose attività realizzate e in corso, la Provincia di Pavia ha definito un modello di governance integrato delle aree protette dell’Oltrepò Pavese, con l’obiettivo prioritario di rafforzare il capitale naturale e sociale presente nel territorio.

Proprio oggi, per celebrare la Giornata Mondiale della Terra e a coronamento dell’impegno pluriennale della Fondazione, si tiene la presentazione del Quaderno di Fondazione Cariplo “Beni Naturali e Servizi Ecosistemici – Riflessioni ed esperienze dal bando Capitale Naturale” realizzato all’interno del percorso triennale (2018-2021) della Comunità di Pratica del bando Capitale Naturale 2017. Nell’affrontare i diversi temi, questa raccolta di riflessioni e casi studio concreti alterna inquadramenti teorici, analisi dei contesti di intervento, pratiche di monitoraggio e di valorizzazione del Capitale Naturale, nonché esempi di schemi di pagamento di servizi ecosistemici (PES).

Silenti ma presenti: le badanti sono quasi un milione in Italiadi cui il 60% lavora in nero. La ricerca realizzata da Acli Lombardia con il contributo di Fondazione Cariplo ha scattato una fotografia su come sono cambiate in questi anni, e soprattutto dopo oltre un anno di pandemia. I risultati dello studio saranno presentati il 21 aprile alle ore 17 in una conferenza online.

La ricerca “La cura dopo la tempesta” si inserisce nel più vasto programma di ricerca “Time to care”, realizzato da ARS-Associazione per la ricerca sociale, Acli Lombardia e Università di Pavia. Il progetto ha già realizzato due indagini sui caregiver familiari di persone fragili (anziani e persone con disabilità): una in Lombardia alla fine del 2019, e una online a livello nazionale durante il primo lockdown dell’anno scorso.

“Time to care” si concluderà ad ottobre, con un evento che porterà a sintesi queste varie parti in una dimensione di prospettiva e di proposta per la Lombardia.

Oggi le badanti sono molto più anziane, sono meno disposte a convivere e all’assistenza notturna, provengono un po’ di più dall’Est Europa, ma molto meno dal Sud America. Siamo così di fronte a un mercato maturo e segmentato perché differenziato per età, disponibilità al tipo di lavoro, esperienza, prospettive. Più che in passato intendono continuare a svolgere questo lavoro, di cui sono mediamente soddisfatte, ma sono incerte su quanto durerà la loro permanenza in Italia.

Una presenza che rimane lontana dai servizi sanitari e sociali: solo una badante su dieci è iscritta a un registro delle assistenti familiari. Una presenza anche incline all’uso di nuove tecnologie, telemedicina, telecontrollo, ma piuttosto refrattaria a essere collocata in contesti organizzati, come nel caso della badante di condominio.

"Le ACLI, insieme agli altri soggetti sociali, si sono battute in questi anni per la tutela di un ambito caratterizzato ancora da alti tassi di fragilità e precarietà, elementi resi ancora più critici da questo anno di emergenza pandemica, che, come sappiamo, insieme ad anziani e non autosufficienti, ha impattato duramente su caregiver e assistenti familiari" – ha commentato Martino Troncatti, Presidente ACLI Lombardia, e prosegue: "Per questo è ancora più importante e urgente oggi promuovere un reale raccordo tra lavoro di cura e il resto del welfare territoriale lombardo, sia attraverso misure di supporto economico sia facilitando dispositivi e spazi di connessione."

Il sostegno alla ricerca è un'attività strategica. La conoscenza è alla base di ogni decisione o azione che si voglia intraprendere. Questo aspetto poi è determinante per la ricerca in ambito sociale. Questo studio sull'assistenza, la cura e sui servizi che le badanti offrono è importante per chi si trova ad affrontare quotidianamente questi problemi. E nella logica con cui la fondazione approccia questi temi, ogni volta che si fa ricerca i risultati vengono messi a disposizione di tutti"- ha detto Carlo Mango, Direttore dell’Area Ricerca scientifica di Fondazione Cariplo.

La ricerca verrà presentata il 21 aprile in diretta sui canali facebook e youtube di Acli Lombardia

Tra gli ospiti:

  • Giamaica Puntillo referente nazionale di Acli Colf, che ha collabotrato alla realizzazione della ricerca in una dimensione nazionale
  • Carlo Borghetti vice presidente del Consiglio regionale della Lombardia, nonché primo firmatario della legge regionale 15/2015 sulle assistenti familiari, che  aggiornerà sullo stato di attuazione di questa legge
  • Lella Brambilla, presidente di Auser Lombardia, che porterà il punto di vista dei caregiver familiari
  • Stefano Tassinari, vice presidente nazionale di Acli, con delega al lavoro e al terzo settore
  • Federica Trapletti, responsabile SPI CGIL (pensionati) della Lombardia
  • Pierluigi Rancati, segretario della Cisl Lombardia (con deleghe al servizio sanitario e al welfare)
  • Martino Troncatti, presidente di Acli Lombardia
  • Carlo Mango, direttore area Ricerca Scientifica di Fondazione Cariplo

Il Rapporto di ricerca completo è scaricabile QUI.

Silenti ma presenti: le badanti sono quasi un milione in Italia, di cui il 60% lavora in nero. La ricerca realizzata da Acli Lombardia con il contributo di Fondazione Cariplo ha scattato una fotografia su come sono cambiate in questi anni, e soprattutto dopo oltre un anno di pandemia. I risultati dello studio saranno presentati il 21 aprile alle ore 17 in una conferenza online.

La ricerca “La cura dopo la tempesta” si inserisce nel più vasto programma di ricerca “Time to care”, realizzato da ARS-Associazione per la ricerca sociale, Acli Lombardia e Università di Pavia. Il progetto ha già realizzato due indagini sui caregiver familiari di persone fragili (anziani e persone con disabilità): una in Lombardia alla fine del 2019, e una online a livello nazionale durante il primo lockdown dell’anno scorso.

“Time to care” si concluderà ad ottobre, con un evento che porterà a sintesi queste varie parti in una dimensione di prospettiva e di proposta per la Lombardia.

Oggi le badanti sono molto più anziane, sono meno disposte a convivere e all’assistenza notturna, provengono un po’ di più dall’Est Europa, ma molto meno dal Sud America. Siamo così di fronte a un mercato maturo e segmentato perché differenziato per età, disponibilità al tipo di lavoro, esperienza, prospettive. Più che in passato intendono continuare a svolgere questo lavoro, di cui sono mediamente soddisfatte, ma sono incerte su quanto durerà la loro permanenza in Italia.

Una presenza che rimane lontana dai servizi sanitari e sociali: solo una badante su dieci è iscritta a un registro delle assistenti familiari. Una presenza anche incline all’uso di nuove tecnologie, telemedicina, telecontrollo, ma piuttosto refrattaria a essere collocata in contesti organizzati, come nel caso della badante di condominio.

"Le ACLI, insieme agli altri soggetti sociali, si sono battute in questi anni per la tutela di un ambito caratterizzato ancora da alti tassi di fragilità e precarietà, elementi resi ancora più critici da questo anno di emergenza pandemica, che, come sappiamo, insieme ad anziani e non autosufficienti, ha impattato duramente su caregiver e assistenti familiari" – ha commentato Martino Troncatti, Presidente ACLI Lombardia, e prosegue: "Per questo è ancora più importante e urgente oggi promuovere un reale raccordo tra lavoro di cura e il resto del welfare territoriale lombardo, sia attraverso misure di supporto economico sia facilitando dispositivi e spazi di connessione."

Il sostegno alla ricerca è un'attività strategica. La conoscenza è alla base di ogni decisione o azione che si voglia intraprendere. Questo aspetto poi è determinante per la ricerca in ambito sociale. Questo studio sull'assistenza, la cura e sui servizi che le badanti offrono è importante per chi si trova ad affrontare quotidianamente questi problemi. E nella logica con cui la fondazione approccia questi temi, ogni volta che si fa ricerca i risultati vengono messi a disposizione di tutti"- ha detto Carlo Mango, Direttore dell’Area Ricerca scientifica di Fondazione Cariplo.

La ricerca verrà presentata il 21 aprile in diretta sui canali facebook e youtube di Acli Lombardia

Tra gli ospiti:

  • Giamaica Puntillo referente nazionale di Acli Colf, che ha collabotrato alla realizzazione della ricerca in una dimensione nazionale
  • Carlo Borghetti vice presidente del Consiglio regionale della Lombardia, nonché primo firmatario della legge regionale 15/2015 sulle assistenti familiari, che  aggiornerà sullo stato di attuazione di questa legge
  • Lella Brambilla, presidente di Auser Lombardia, che porterà il punto di vista dei caregiver familiari
  • Stefano Tassinari, vice presidente nazionale di Acli, con delega al lavoro e al terzo settore
  • Federica Trapletti, responsabile SPI CGIL (pensionati) della Lombardia
  • Pierluigi Rancati, segretario della Cisl Lombardia (con deleghe al servizio sanitario e al welfare)
  • Martino Troncatti, presidente di Acli Lombardia
  • Carlo Mango, direttore area Ricerca Scientifica di Fondazione Cariplo

Il Rapporto di ricerca completo è scaricabile QUI.

Cultura e bellezza in Italia rappresentano tratti fondativi della società, da qui il titolo del rapporto Io sono cultura, e grazie alla loro forte relazione con la manifattura hanno dato vita ad una delle più forti identità produttive del mondo, il made in Italy. Il rapporto quest’anno, arrivato alla decima edizione, contiene, insieme ad un’analisi del sistema pre-covid (2019), anche informazioni sul 2020, ricavate attraverso un’indagine condotta su un campione di oltre 1.800 imprese appartenenti al core del Sistema Produttivo Culturale e Creativo. Nel 2019 il Sistema Produttivo Culturale e Creativo era in crescita e rappresentava il 5,7% del valore aggiunto italiano: oltre 90 miliardi di euro, cioè l’1% in più dell’anno precedente. Oltre il 44% di questa ricchezza era generato da settori non culturali, manifatturieri e dei servizi, nei quali lavorano oltre 630.000 professionisti della cultura. Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo dava lavoro a più di un milione e mezzo di persone, vale a dire il 5,9% dei lavoratori italiani. Dato in crescita su base annuale rispetto al 2018: +1,4%, con una performance nettamente migliore rispetto al complesso dell’economia (+0,6%), che segna un contributo crescente della filiera all’occupazione nazionale. Altra foto quella dell’indagine condotta nel 2020, in cui il 44% degli operatori della filiera stima perdite di ricavi per il 2020, superiori al 15% del proprio bilancio, il 15% prospetta perdite che superano addirittura il 50%. A soffrire di più sono state le imprese dei settori performing arts e arti visive, quelle operanti nella conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, per la maggiore esposizione alle norme di distanziamento sociale e molte delle imprese che rappresentano l’indotto culturale come ad esempio parte della nostra industria turistica.

Occorre tuttavia segnalare anche la presenza di settori in cui l’incidenza di imprese che dichiarano di aver sperimentato una crescita dei ricavi è tutt’altro che trascurabile: in primo luogo il settore videogiochi e software (avvantaggiato dall’allontanamento sociale che ha aumentato la domanda di intrattenimento domestico), ma anche il comparto architettura e design. La crisi pandemica, ha evidenziato tante fragilità del settore. Prima su tutte la frammentazione tra i vari segmenti: le diversità di mondi peculiari, che necessitano di norme e strumenti specifici, va accompagnata da una visione sistemica del settore e un’idea di sviluppo condivisa, frutto di contaminazioni crescenti e necessarie per attivare una catena del valore che renda più sostenibili le produzioni culturali.

Il rapporto è stato presentato, con un focus sui dati della Lombardia, dal presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci; dal presidente della Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti; dall’Assessore alla Cultura Comune di Milano, Filippo Del Corno; dall’Assessore all’Autonomia e Cultura Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli; dal Direttore Ricerche ed economiche Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, Unioncamere, Alessandro Rinaldi. Ha moderato i lavori Paola Pierotti, architetto, giornalista PPAN.

Il presidente Fosti: “In una fase di grande trasformazione come quella attuale, occorre individuare quali sono gli ambiti economici ma anche gli ambiti di significato cruciali per costruire il futuro. Fondazione Cariplo riconosce la cultura come un asset strategico che risponde a entrambe queste esigenze: ha la capacità di creare valore economico e occupazionale ma anche spazi di elaborazione di significato, che rafforzano le comunità e la coesione sociale. Il rapporto Symbola “Io sono cultura” evidenzia non solo i problemi di un settore che ha enormemente sofferto la crisi pandemica, ma individua anche ipotesi di innovazione e prospettive di crescita”.

Rivedi l'intervento 

Più di 24,1 miliardi di euro e 353 mila addetti collocano la Lombardia ai vertici del panorama culturale italiano. Si tratta di valori che, rispettivamente, incidono per il +7,3% e +6,9%. Milano si conferma prima su entrambi gli indicatori economici, con incidenze intorno ai dieci punti percentuali. Tra le altre province lombarde, spiccano i risultati di Monza-Brianza, tredicesima per valore aggiunto (+5,6%) e nona per occupazione (+6,4%). La cultura è uno dei motori trainanti dell’economia italiana, uno dei fattori che più esaltano la qualità e la competitività del made in Italy.

La grande area metropolitana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, con il 9,6 e il 10%. Roma è seconda per valore aggiunto (8,7%) e quarta per occupazione (7,9%) mentre Torino si colloca terza (8,1%). Seguono, per valore aggiunto Arezzo (7,6%), Trieste (7,1%), Firenze (6,8%), Bologna (6,1%) e Padova (6,0%).

In termini di occupazione, come suddetto, la leadership per incidenza dei posti di lavoro sul totale dell’economia è da attribuire a Milano. Ma il ruolo della cultura non si ferma alla sola quantificazione dei valori della filiera. Importanti sono anche i legami tra cultura e turismo. La Lombardia è la prima regione per spesa turistica attivata dalla domanda di cultura (3,9 miliardi di euro) e quinta per incidenza della stessa sul totale della spesa culturale (47,6%, quasi 10 punti in più della media nazionale). Il legame tra cultura e manifattura appare evidente nelle realtà distrettuali, ovvero in quelle aree dove è presente una rilevante concentrazione di professioni artigianali, che valorizzano competenze creative del made in Italy. Fra queste eccellenze distrettuali, fortemente orientate ai mercati esteri, si possono citare Monza-Brianza, Arezzo, Alessandria, Modena, Reggio Emilia, Pesaro-Urbino.

Il rapporto completo si trova su www.symbola.net.

Il 19 aprile 2010 moriva Maria Paola Colombo Svevo. Era nata a Rho (Milano) il 21 gennaio 1942. Oggi un libro edito da Laterza e curato da Maria Chiara Mattesini la ricorda: Maria Paola Colombo Svevo. Una cattolica democratica libera e forte. Tra le numerose attività, è stata membro della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo, portando un fondamentale contributo per le attività legate ai temi sociali e culturali. E in suo nome a Monza è stata costruita una casa per l’accoglienza di donne in difficoltà.

Lo stabile, che ha sede a Monza, ospita donne, lavoratrici e studentesse; alcuni posti sono riservati a studentesse europee e lavoratrici dell’Est Europa a condizioni accessibili. Una palazzina è adibita alla comunità alloggio “Alba Chiara” per accogliere 8 minori e una residenza per favorire l’autonomia di ragazze neomaggiorenni. Nella struttura, infine, c’è spazio per una biblioteca dove sono raccolti gli studi dei Maria Paola. Il progetto è stato promosso da una rete di soggetti guidati dalla Caritas di Monza e gestito dalla Cooperativa Novo Millennio. L’ordine religioso femminile “Opera Maria Assunta” ha messo a disposizione lo stabile per ospitare la casa-alloggio. Un modo concreto per non perdere la memoria di chi ha messo la propria vita in diversi contesti al servizio degli altri.

Anche il libro è un’occasione per ripercorrere il suo pensiero e le sue opere.

Il volume si struttura in due parti: nella prima si ripercorre la formazione culturale e politica di Maria Paola; nella seconda si passa ad esaminare, in concreto, la sua azione, svolta nelle varie sedi istituzionali, nazionali ed europee. Il libro è il frutto della consultazione di libri e archivi, certamente, ma è il frutto, soprattutto, dei racconti delle tante persone che hanno conosciuto Maria Paola e che hanno voluto contribuire ad arricchire questa narrazione, nell'intento di far emergere una storia “corale” e al plurale, fatta da tanti uomini e donne che, assieme a Maria Paola, hanno lavorato per una diversa democrazia.

Difficile ricordare in breve le tante iniziative promosse da Maria Paola Colombo Svevo. Certamente non si può dimenticare la sua attività in d'Europa: dal 1994 al 1999 è al Parlamento Europeo. Anche in questa sede, l'attenzione ha continuato a rivolgere agli ultimi, agli invisibili, con un sguardo sempre femminile sulle cose. Nel 1995 è nominata relatrice del progetto sulla “Parità di retribuzione per lavoro di pari valore” e sulla “Tratta di esseri umani”. Come relatrice di quest'ultimo progetto, Nel 1996, al termine di una lunga attività di sensibilizzazione sull’argomento, è riuscita a ottenere l’approvazione delle linee guida nella lotta al traffico di donne e minori a scopo di sfruttamento sessuale. che rappresenta il primo intervento delle istituzioni europee per la repressione di tale reato e per l’adozione di servizi di tutela e integrazione sociale delle vittime. Nel 1998 è designata quale relatrice del progetto “Ruolo delle cooperative nella crescita dell'occupazione femminile”.

Un altro capolavoro politico: si tratta del piano regionale dei servizi socio-assistenziali, il primo piano specificatamente assistenziale elaborato in Italia, legge regionale 35 e 39 del 1980. Maria Paola ha attuato una nuova organizzazione dei servizi socio-assistenziali in una fase di recessione economica e in un clima culturale segnato da diffidenze e ostilità nei confronti del progressivo ampliamento dell'intervento statale. È un altro capolavoro di Maria Paola, in qualità di assessore regionale ai Servizi sociali.

 

 

Il 22 aprile dalle 10:30 alle 12:30 si terrà la presentazione del Quaderno di Fondazione Cariplo “Beni Naturali e Servizi Ecosistemici – Riflessioni ed esperienze dal bando Capitale Naturale realizzato all’interno del percorso triennale (2018-2021) della Comunità di Pratica del bando Capitale Naturale 2017.

In particolare, la Comunità di Pratica ha previsto e prevede una messa in comune di saperi, di apprendimento reciproco, di sviluppo di conoscenze, di valorizzazione e diffusione di buone pratiche relative ai temi trattati dal bando (ad es. servizi ecosistemici e relativi pagamenti, tutela degli habitat e della biodiversità, monitoraggio naturalistico, governance e comunicazione ambientale, etc.).

Il Quaderno, che raccoglie i contributi prodotti dalle persone coinvolte nella Comunità di Pratica della prima edizione, è pubblicato nella collana Quaderni dell’Osservatorio di Fondazione Cariplo a questo link.

Programma

Introduce: Claudia Sorlini, vicepresidente di Fondazione Cariplo 

Si confrontano:

  • Luciano Bani, Capitale Naturale nel Monte di Brianza
  • Giancarlo Bernasconi e Monica Brenga, Corridoi Insubrici
  • Emanuela Lombardi, Ecopay Connect 2020
  • Alessandro Monti, SOURCE 2.2
  • Riccardo Santolini, Fiumi & Parchi in rete

Per iscrizioni: bit.ly/3sBlEgc.

Dopo il successo della prima Call for Innovators sull’Economia Circolare, Coopen promuove una seconda Call dedicata a realtà innovative attive nel settore dell’Alimentazione e Agricoltura sostenibile.

L’obiettivo è realizzare soluzioni d’impatto in Africa, attivando partnership tra Organizzazioni della Società Civile (OSC) e realtà del mondo dell’innovazione attive nel settore dell’Alimentazione e dell’Agricoltura sostenibile. 

Coopen è un percorso partecipativo sostenuto da Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del progetto Innovazione per lo Sviluppo. 

La Call for Innovators – Agricoltura e Agricoltura Sostenibile si rivolge al più ampio mondo dell’innovazione, coinvolgendo soggetti innovatori attivi sia in Italia sia in Africa: spin-off e dipartimenti universitari, centri di ricerca, startup, piccole e medie imprese innovative, singole innovatrici e innovatori. 

I soggetti innovatori sono invitati a rispondere alle sfide individuate da un gruppo di OSC italiane che hanno risposto alla precedente Call for Interest di Coopen e che poi hanno preso parte a due sessioni di Tavoli Partecipativi per individuare le sfide al centro della presente Call for Innovators.

Le sfide da risolvere

L’obiettivo della presente Call è individuare fino a un massimo di 15 team di innovatrici e innovatori che parteciperanno al Demo Day che si terrà entro la fine di luglio 2021.
Durante i Demo Day saranno poi selezionati fino a 9 team che potranno avviare una partnership con le OSC italiane per realizzare insieme una soluzione innovativa su una delle sfide elencate sotto. Le 7 sfide individuate nell’ambito del Tavolo Partecipativo sull’Alimentazione e Agricoltura sostenibile sono:

  • Formazione e scambio di competenze
  • Produttività agricola
  • Raccolta e organizzazione dei dati
  • Mentalità imprenditoriale
  • Biodiversità delle colture
  • Tracciabilità e qualità
  • Modelli di sostenibilità economica

Tra le OSC italiane che hanno partecipato al Tavolo sull’Alimentazione e Agricoltura sostenibile troviamo: ActionAid, CEFA Comitato Europeo per la Formazione e l'Agricoltura, CELIM – Centro Laici per le Missioni, CIAI – ITALIAN ASSOCIATION FOR AID TO CHILDREN, COL'OR NGO, ENGIM, FONDAZIONE ACRA, Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Istituto Internazionale per la Cooperazione e lo Sviluppo (C&D), LVIA, Mani Tese, TAMAT.

Tre motivi per partecipare

  1. Costruire una partnership con una Organizzazione italiana, interessata a sviluppare una soluzione innovativa con un progetto concreto;
  2. Testare e validare sul campo la propria tecnologia o innovazione;
  3. Ricevere supporto economico e coprire eventuali costi (IT, marketing, business development, etc).

Requisiti per la partecipazione

Per partecipare alla Call for Innovators, i soggetti innovatori dovranno: 

  • Se africani e attivi in Africa, operare in uno dei seguenti Paesi africani: Uganda, Kenya, Etiopia, Ruanda, Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger.
  • Se italiani, operare o essere disposti a operare in uno dei seguenti Paesi: Uganda, Kenya, Etiopia, Ruanda, Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger.
  • Aver messo a punto iniziative e/o tecnologie con un livello di TRL (Technology Readiness Level) compreso tra 3 e 6 (Qui una scheda per valutare il livello TRL)

Tutti i requisiti per la partecipazione sono disponibili nel testo del bando, accessibile qui.

Le candidature potranno essere presentate attraverso la compilazione completa dell’Application Form disponibile qui.

Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è fissato alle ore 23:59 (Central European Time – CET) del 28 maggio 2021.

Il processo di selezione

Nell’ambito della seconda Call for Innovators – Alimentazione e Agricoltura sostenibile saranno selezionati fino a un massimo di 15 team che potranno poi accedere al Demo Day, previsto entro la fine di luglio 2021.

Durante il Demo Day saranno scelti fino a un massimo di 9 team che potranno quindi prendere parte alla fase successiva di Coopen: un percorso di accompagnamento insieme alle OSC che hanno proposto la sfida, finalizzato alla messa a terra di un progetto pilota concreto in uno specifico Paese africano. In questo modo si potranno testare e validare sul campo le soluzioni proposte dagli innovatori. 

Le Fondazioni erogheranno alle OSC capofila del partenariato un grant di 90.000 euro per ciascun progetto avviato, di cui una parte (da definire in fase di formulazione del progetto) sarà attribuita al team di innovatori selezionato per l’implementazione della soluzione tecnologica.

Per info: www.coopen.it

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