Fondazione Cariplo – in collaborazione con ISTAT ha prodotto una stima degli impatti della pandemia sugli Enti di Terzo Settore (ETS) lombardi. Per farlo ha utilizzato le informazioni fornite direttamente dagli enti in occasione della presentazione delle loro richieste di contributo sul bando LETS GO!, promosso, già nel mese di giugno del 2020, da Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione Vismara e con il sistema delle fondazioni di comunità. L’analisi realizzata nei mesi scorsi che ha dato origine ad una pubblicazione inserita nella collana dei Quaderni dell’Osservatorio di Fondazione Cariplo dal titolo “L’impatto del Covid-19 sugli enti di terzo settore. Prime stime sui dati delle candidature al Bando LETS GO!”.

Rivedi qui la presentazione: bit.ly/PresentazioneQuadernoLETSGO

Le stime riguardano un aggregato costituito da oltre 33.000 ETS (rispetto agli 87.000 operativi in Lombardia e Piemonte) che occupano oltre 200.000 addetti (sui 260.000 del territorio considerato). Attraverso il contributo metodologico dell’Istat è stato possibile ridurre le distorsioni statistiche e dunque ottenere una serie di utili indicazioni circa lo stato di salute del Terzo Settore Lombardo. Le analisi mostrano come, già nel trimestre marzo-maggio 2020, gli ETS abbiano registrato un peggioramento medio di oltre 11.000 euro nella differenza tra ricavi e costi. Per l’insieme delle organizzazioni analizzate, la perdita complessiva del trimestre è pari a circa un miliardo di euro, con un peggioramento di oltre 375 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2019.

Se questo è il peggioramento che gli enti hanno effettivamente sperimentato, ancora più preoccupanti sono le previsioni degli enti sull’intero 2020I proventi annui hanno registrato un aumento tendenziale nel triennio 2017-2019, passando da una media di circa 348 mila euro a circa 382 mila euro. Se il trend fosse proseguito, nel 2020 gli enti avrebbero sfiorato incassi medi pari a 400 mila euro. La previsione per il 2020 si ferma invece a circa 301 mila euro, con un peggioramento stimato di circa 98 mila euro rispetto alle attese pre-crisi. In valore assoluto, per l’intero settore, la riduzione dei proventi rispetto alla media all’attesa pre-crisi è stimabile in circa 3,3 miliardi di euro.In termini percentuali, la riduzione stimata rappresenta all’incirca il 27% del fatturato medio annuo del triennio.

Passando alle previsioni rispetto al risultato di fine anno, gli enti in perdita sarebbero circa due terzi (erano poco meno di un terzo del totale nel triennio 2017-2019). In particolare, il risultato netto di esercizio era in media positivo e pari a circa 5 mila euro nel triennio 2017-2019. Per il 2020, invece, si prevede una perdita media per organizzazione di circa 30 mila euro; in valore assoluto, per l’intero settore, la perdita complessiva è stimabile in circa 1 miliardo di euro. Le perdite previste per il 2020 rappresentano all’incirca l’8,2% del patrimonio netto complessivamente accumulato dagli enti a fine 2019.

Gli ETS hanno attuato diverse strategie per fare fronte alla crisi, sia attive (nuovi investimenti, riconversione della produzione, rimodulazione dei servizi, accelerazione della trasformazione digitale) che passive (cassa integrazione, richiesta di misure di sostegno, ecc.).
Ciononostante, le stime fanno supporre l’esistenza di un rischio elevato per la continuità operativa di alcuni ETS: stimiamo infatti che un quarto (57.000) dei posti di lavoro del settore possa essere a rischio, in particolare per gli enti le cui attività non erano ancora riprese a fine giugno (alcuni dei quali si trovano nuovamente fermi a causa dei blocchi legati alla seconda ondata della pandemia).

L’interruzione o la riduzione delle attività degli ETS non potrà non avere ripercussioni anche sui loro utenti. Mentre è quasi impossibile calcolare quanti servizi siano a rischio di interruzione e quanti utenti saranno danneggiati da queste interruzioni, non è difficile immaginare che le ripercussioni più gravi saranno quelle che interesseranno le fasce più deboli della popolazione. Proprio per cercare di contenere i danni inflitti alle fasce più deboli, la Fondazione Cariplo, insieme alla Fondazione Vismara e al sistema delle fondazioni di comunità lombarde e del Verbano ha emanato il bando LETS GO!. Il bando mira ad aiutare gli ETS lombardi durante la pandemia per consentire loro di continuare a sostenere i cittadini più deboli, la cultura e l’ambiente durante questo periodo difficile.

Il bando è stato destinato agli oltre 7.000 ETS che, tra il 2010 e il 2020, hanno beneficiato di almeno un contributo degli enti promotori. Le risorse complessivamente erogate a fondo perduto ai 393 destinatari (su quasi 1.400 richiedenti) attivi nei settori dell’ambiente, della cultura e dei servizi alla persona ammontano ad oltre 15,5 milioni di euro, con contributi medi pari a circa 40.000 euro (il 65% del richiesto). Tenendo conto della gravità della situazione, le risorse stanziate sono state messe tempestivamente a disposizione degli enti, tanto che l’intero processo di selezione delle richieste di contributo si è svolto in meno di 90 giorni (dalla presentazione delle richieste alla delibera delle erogazioni) e a dicembre 2020 erano stati liquidati quasi 12 milioni di euro a titolo di anticipazione. Un sollievo significativo, considerando che le attività per le quali è stato richiesto il sostegno pesano per oltre il 42% sul bilancio economico degli enti, e vi sono direttamente impegnate 12.700 persone retribuite e più di 8.600 volontari.

Le 393 organizzazioni sostenute sono, per oltre il 60%, attive nel settore dei servizi alla persona, in primis servizi per l’infanzia e legati alla gestione delle strutture comunitarie e residenziali per persone anziane o con disabilità;  il 30% afferisce al settore culturale e  in particolare svolge attività formative ed educative, di produzione di spettacoli artistici, gestione di sale cinematografiche per lo più collocate in aree decentrate e periferiche; infine, il 20% opera delle organizzazioni opera nell’ambito ambientale e nel sostentamento di attività formative ed educative rivolte ai ragazzi e alla cittadinanza, come pure di iniziative di cura e di sensibilizzazione per proteggere gli habitat a rischio.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo “La ricerca realizzata con Istat ci restituisce la fotografia di un’infrastruttura in pericolo: il sistema di legami, di attività e di servizi generati dal Terzo Settore per le persone e le comunità ha subito un duro colpo e rischia di non sopravvivere. Le iniziative del Terzo Settore in campo ambientale, in ambito culturale e nei servizi alla persona sono cruciali per la tenuta del nostro Paese e il loro indebolimento è una minaccia sociale ed economica per tutti. Per questo dobbiamo reagire insieme: sostenendo i soggetti che operano sul territorio e cercando di conoscere sempre meglio la realtà per intervenire in modo efficace.”

Gian Carlo Blangiardo, Presidente Istat “Si tratta di una ricerca statistica interessante; il nostro Istituto ha collaborato volentieri affinché questo lavoro avesse la solidità scientifica e metodologica per essere uno strumento utile per la conoscenza degli effetti della pandemia in un settore che svolge un ruolo cruciale nel Paese”.

Photo credit @ AmedeoNovelli 

Fondazione Cariplo sostiene sei nuovi progetti sul tema housing sociale, ambito in cui è da sempre attiva. Nuovi progetti sul territorio lombardo per oltre 1,3 milioni di euro. La casa e l’abitare sono infatti dimensioni fondamentali per la qualità della vita soprattutto per le persone che affrontano particolari fragilità, come chi sta cercando di riconquistare una piena autonomia, chi vuole sperimentare le proprie possibilità di vita indipendente (come persone con disabilità), o chi invece vuole mantenere il più allungo possibile la propria autosufficienza (una quota crescente di persone anziane) o ancora chi ha un’esigenza alloggiativa temporanea e vincoli di reddito (si pensi al fenomeno della migrazione sanitaria, ai lavoratori temporanei, alle persone separati…).

Negli ultimi anni il disagio abitativo si è acuito in generale, estendendosi a fasce sempre più ampie di popolazione a causa dell’evoluzione di alcune dinamiche sociali ed economiche (carriere lavorative discontinue, percorsi migratori, indebolimento delle reti primarie, crescita del costo degli immobili e degli affitti…). I progetti finanziati sono stati capaci di rivolgersi in modo mirato alle categorie sociali più bisognose aumentando l’offerta di alloggi sociali e attivando percorsi di accompagnamento e di sostegno all’autonomia delle persone accolte. Inoltre le sei iniziative hanno favorito le categorie più deboli e hanno permesso la realizzazione di interventi di ristrutturazione di immobili con una conseguente riduzione dei consumi di energia .

Tra i progetti sostenuti l’intervento promosso nel Comune di Rodengo Saiano (a circa 15 km da Brescia) che prevede la ristrutturazione di un immobile per ricavare due alloggi per l’autonomia e l’inclusione sociale rivolti a nuclei mamma-bambino oppure il progetto nel centro storico di Castelleone (Cremona) per realizzare 6 alloggi per persone over 65 anni, oppure ancora il Comune di Vedano al Lambro (MB), per la realizzazione di 6 unità abitative per ospitare complessivamente 11 soggetti con disagio psichico.  

Per il 2021 le risorse per l’attività filantropica di Fondazione Cariplo saranno pari a 140 milioni di euro di cui 35,3 milioni di euro destinati al settore Servizi alla persona. Tra gli obiettivi strategici individuati per i prossimi mesi l’abitare sociale: parola chiave sperimentare nuovi modelli di welfare abitativo, promuovendo sia l'housing sociale sia la rigenerazione dei contesti mediante la cura delle relazioni tra le persone e del territorio, il rilancio culturale dei quartieri e la ricucitura del tessuto urbano.

Dal 2000 Fondazione ha sostenuto 347 progetti di housing sociale deliberando contributi per oltre 64 milioni di euro.

Grazie al bando AmbiEnte digitale, Fondazione Cariplo sostiene tredici organizzazioni attive in campo ambientale che hanno deciso di intraprendere un percorso di trasformazione e innovazione digitale volto a rafforzare e diversificare l’offerta delle proprie attività sul territorio grazie al miglioramento delle capacità e all’utilizzo delle tecnologie digitali. I progetti si svolgono in Lombardia e nella provincia di Novara, per un totale di 390.000 € di contributi.

La chiusura di attività e servizi resasi necessaria durante l’emergenza ha coinvolto infatti anche le organizzazioni del terzo settore attive in campo ambientale, che hanno dovuto fare i conti con nuove esigenze di trasformazione dei propri processi operativi interni e dei servizi offerti al territorio. Un maggiore ricorso all’utilizzo delle tecnologie digitali è divenuto rapidamente indispensabile, ma – a volte – senza la necessaria strumentazione e un’adeguata formazione.

Per la formulazione del bando si è deciso di approfondire la conoscenza relativa alla “maturità” digitale delle organizzazioni del terzo settore attive in campo ambientale attraverso un questionario a cura dell’Area Ambiente e dell’Ufficio Osservatorio e Valutazione, in collaborazione con Techsoup Italia. Gli esiti dell’indagine verranno presentati il 16 febbraio 2021 alle ore 11.30 durante il webinar “La trasformazione digitale? È possibile, insieme”.  

È possibile scaricare il report dell’indagine e iscriversi al webinar di approfondimento a cura di Techsoup Italia alla pagina dedicata. Inoltre, l’evento sarà l’occasione per capire come intraprendere un percorso di trasformazione digitale consapevole e strategico.

Tra i progetti sostenuti dal bando, il progetto T- RICICLO DIGITALE della cooperativa sociale Ruah trasformerà il laboratorio-magazzino della cooperativa in un vero e proprio percorso museale tematico e interattivo. Grazie all’utilizzo della realtà virtuale e aumentata, il laboratorio si trasformerà in un centro educativo mirato alla sensibilizzazione, alla formazione e alla consapevolezza della cittadinanza sul tema del riuso e del riciclo.

Il progetto IDEA – Innovazione Digitale per l'Educazione Ambientale dell’associazione Amici dei Boschi di Pavia, intende invece innovare le proprie attività nel Bosco Grande, un centro di educazione ambientale che è luogo di riferimento sia per gli istituti scolastici che per il tempo libero delle famiglie pavesi. Il progetto, intercettando il bisogno della cittadinanza di conoscere maggiormente il territorio, coniuga l’esperienza dell’esplorazione della biodiversità con i nuovi strumenti digitali: l’installazione di webcam e fototrappole, infatti, consentirà di diffondere il sapere naturalistico in modo nuovo. Verranno inoltre creati podcast e campagne di comunicazione sui social media per sensibilizzare anche le giovani generazioni.

Anche nel 2021, l’ambiente rimane uno dei settori strategici di Fondazione Cariplo, al quale sono destinati 8.9 milioni di euro. Tra gli obiettivi strategici il cambiamento climatico, la tutela della biodiversità, lo sviluppo sostenibile e la resilienza delle comunità.

Dalla collaborazione tra Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Unioncamere Lombardia, con il supporto di Cariplo Factory e Fondazione Social Venture Giordano Dell'Amore, nasce il progetto InnovaMusei, frutto di un accordo tra le parti, reso possibile dalle comuni intenzioni programmatiche di supporto alle istituzioni culturali territoriali e alle imprese culturali e creative (ICC) che uniscono Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia. InnovaMusei è quindi il risultato di un’importante azione sistemica finalizzata a creare un effetto moltiplicatore sul territorio e sperimentare una modalità operativa che possa essere facilmente replicabile anche a sostegno di altre istituzioni culturali. L’iniziativa raccoglie la sfida, resa necessaria dal presente, di incentivare i rapporti tra le Istituzioni Museali e gli Ecomusei riconosciuti da Regione Lombardia (195 raccolte museali e musei e 34 ecomusei riconosciuti) e le ICC, realtà presenti in gran numero in Lombardia. Nella regione si contano infatti oltre 60 mila imprese per un settore che occupa, nella sua complessità, 364 mila persone e che versa oggi in una grave e preoccupante condizione di crisi.

Fino al 2019 l’industria culturale e creativa in Italia ha prodotto un valore pari a 95.8 mld di euro che, grazie all’effetto moltiplicatore, è quantificabile in 169.6 mld di euro. È quindi indubbio che si tratti di un motore di crescita importantissimo per il nostro Paese, dal punto di vista sociale e culturale, oltre che economico. L’emergenza sanitaria COVID-19 ha imposto una lunga e pericolosa battuta d’arresto all’intero comparto con conseguenze devastanti non soltanto per le istituzioni, ma per l’intero ecosistema di professionisti e imprenditori in ambito culturale e creativo. Le prime analisi cautelative stimavano perdite per circa 3 mld di euro; se però si considerano la durata e l’impatto dei successivi lockdown – dalla primavera 2020 fino a quello ancora in corso – i danni saranno sensibilmente più elevati. Molte istituzioni hanno provato a mantenere viva la relazione con le comunità usando nuovi strumenti, poiché costrette a ripensare la fruizione degli spazi culturali esplorando soluzioni alternative attraverso varie piattaforme e tecnologie.

“Musei, Istituzioni culturali e imprese creative generano un valore irrinunciabile per le nostre comunità, sia da un punto di vista sociale che economico. La crisi e la grande trasformazione in cui siamo immersi rendono evidente la necessità di ripensare i format con cui si esprime questo prezioso patrimonio di cultura, valori e competenze, di cui abbiamo oggi così bisogno per dare un significato a quello che stiamo vivendo. Con InnovaMusei vogliamo contribuire alla sperimentazione di nuovi modelli di offerta e fruizione culturale che possano entrare in dialogo con le persone e rafforzare i legami di comunità, attraverso modalità contemporanee che guardino al futuro” – ha affermato Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo.

In questa nuova fase, per la maggior parte delle istituzioni culturali, si rende necessaria una riflessione sull’opportunità di identificare nuovi e ulteriori sistemi di offerta culturale per conservare il proprio ruolo nella comunità. Numerosi musei di medie e piccole dimensioni sono privi degli strumenti necessari per avviare concretamente questo processo di cambiamento. InnovaMusei ha lo scopo di supportare i musei lombardi nel ripensamento del proprio modello operativo attraverso l’incontro e la contaminazione con le ICC più promettenti del territorio, per la crescita e l’innovazione del settore culturale e creativo. Obiettivo specifico dell’iniziativa è sviluppare paradigmi sperimentali per proporre e vivere la cultura come strumento di partecipazione alla vita sociale, economica e civica, nonché come motore di rigenerazione delle identità locali.

Da oggi, quindi, parte la prima fase del progetto attraverso il lancio della call ICC per InnovaMusei cui seguirà il coinvolgimento dei musei e degli ecomusei lombardi, da parte di Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia. Favorendo la creazione di partenariati tra ICC e istituzioni culturali, si darà vita a iniziative pilota che possano diventare prassi virtuose facilmente replicabili da altri musei ed ecomusei in altri contesti, al fine di generare una dinamica proficua nel sistema culturale del nostro territorio.

Altre info sul sito di Cariplo Factory 

Pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Communications uno studio condotto da ricercatori di Università Statale di Milano, Ospedale Niguarda e Policlinico San Matteo e sostenuto da Fondazione Cariplo che fa chiarezza sulle varianti di SARS-CoV-2 presenti nel territorio lombardo sin dal primo periodo dell’epidemia. Dal sequenziamento di 346 genomi collezionati in tutto il territorio lombardo tra febbraio e aprile 2020 si è evidenziata la presenza di 7 varianti virali, alcune di queste selezionatesi all’interno della regione e causa di almeno due sub epidemie, una preponderante nel sud e l’altra nel nord della regione Lombardia.

"Genomic epidemiology of SARS-CoV-2 reveals multiple lineages and early spread of SARS-CoV-2 infections in Lombardy, Italy" Doi: https://doi.org/10.1038/s41467-020-20688-x

I ricercatori dell’Università Statale di Milano, insieme con i colleghi del Policlinico San Matteo di Pavia e dell’Ospedale Niguarda di Milano, hanno indagato la variabilità di SARS-CoV-2 attraverso una mappatura del virus circolante in Lombardia già dai primi mesi dell’epidemia.

La ricerca, sostenuta da Fondazione Cariplo e appena pubblicata su Nature Communications, ha permesso il sequenziamento completo di 346 genomi collezionati in tutto il territorio lombardo tra febbraio e aprile 2020. I ricercatori hanno evidenziato la presenza massiccia di ben 7 varianti virali, alcune di queste selezionatesi probabilmente all’interno della stessa regione ed altre introdotte da territori dislocati geograficamente in un intervallo temporale ridotto.

Tre varianti su 7 hanno subito una amplificazione tale da consentire la presenza di importanti cluster locali di trasmissione la cui origine risalirebbe ai primi giorni di febbraio. Ciò indica che SARS-CoV-2 circolasse in modo silente in tutto il territorio lombardo già un mese prima del caso diagnosticato in provincia di Lodi. 

Grazie ad un approccio filogeografico, la circolazione dei diversi lignaggi si è inoltre mostrata fortemente legata al territorio. Ciò ha portato alla identificazione di almeno due sub-epidemie sostenute da varianti differenti, una preponderante nel sud della Lombardia, con le province di Lodi e Cremona investite maggiormente, e l’altra diffusasi principalmente nel nord della Lombardia, con Bergamo e i suoi territori adiacenti (es. Alzano e Nembro) maggiormente colpiti.

Il lavoro sottolinea l’importanza e la necessità di una sorveglianza epidemiologica continua dei genomi circolanti nel territorio, che possa individuare nell’immediato la selezione e la circolazione di nuove mutazioni, ponendone un freno alla diffusione.

La Ricerca Scientifica di Fondazione Cariplo

L’impegno di Fondazione spazia dalla ricerca biomedica all’economia circolare, dalla ricerca sociale al supporto dell’attrattività e della competitività dei ricercatori sugli strumenti dell’European Research Council. Fondazione Cariplo da anni sostiene la Ricerca Scientifica, un impegno che ha consentito di raggiungere importanti traguardi negli ultimi 29 anni: 555 milioni di euro per oltre 2600 iniziative. Ventinove anni di impegno che hanno permesso alla Fondazione di diventare un attore significativo in Italia nell’ambito del sostegno alla Ricerca Scientifica. Un dato su tutti: grazie ai progetti sostenuti dall’ente filantropico, sono stati inseriti oltre 6200 ricercatori dal 1991 ad oggi.

Regione Lombardia e Fondazione Cariplo avviano una collaborazione sui temi della sostenibilità ambientale e della tutela delle risorse naturali attraverso la sottoscrizione del “Protocollo lombardo sullo sviluppo sostenibile” e di un “Accordo Quadro in campo ambientale”.
Il protocollo lombardo per lo sviluppo sostenibile è stato lanciato nel settembre 2019 e vede la sottoscrizione di oltre 70 soggetti lombardi che hanno già individuato e stanno sviluppando oltre 100 diverse azioni a favore della sostenibilità lombarda. Rappresenta, all’interno del Piano Regionale di Sviluppo, la sede in cui Regione Lombardia, Enti Locali e i Rappresentanti della società lombarda condividono gli obiettivi di sostenibilità. Regione Lombardia si impegna a definire la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile da elaborare ed attuare con le istituzioni e le realtà che operano sul territorio regionale, ad attivare un percorso di valutazione della programmazione del governo regionale in chiave di sostenibilità, a costruire un catalogo di buone pratiche e sviluppare azioni di promozione sul territorio e diffusione dei principi di sostenibilità.
I sottoscrittori si impegnano ad applicare i principi di sostenibilità ambientale nel proprio ambito di attività nelle sue dimensioni economica, sociale e ambientale e concorrono alla definizione della strategia regionale; stabiliscono un proprio programma di impegni, da attuare con risorse proprie, definendo tempi e modi; partecipano al Forum annuale, informano sugli avanzamenti nella realizzazione del proprio programma, con aggiornamenti annuali.

“Per aumentare la sostenibilità ambientale del nostro territorio occorre collaborare con soggetti che hanno un ruolo chiave nei processi di cambiamento, individuando priorità condivise e obbiettivi comuni. Questo è l’approccio che ha dato vita all’Accordo Quadro tra Fondazione Cariplo e Regione Lombardia in campo ambientale per il 2021, dove diverse tipologie di azioni vengono messe a sistema per generare un impatto in termini strutturali e culturali in chiave green. Riqualificare ciò che esiste, valorizzare il capitale naturale e favorire la crescita di competenze professionali specifiche del settore sono i fattori chiave su cui puntare per uno sviluppo sostenibile delle nostre comunità” ha commentato Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo. 
“La sottoscrizione del Protocollo sullo sviluppo sostenibile da parte di Fondazione Cariplo – commenta l’assessore all’ambiente e clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo – rappresenta per noi l’esempio di un grande patto tra istituzioni nel conseguire obbiettivi di sviluppo sostenibile attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali. Le sfide che oggi dobbiamo affrontare sono la transizione verso la sostenibilità, l’economia circolare, l’energia da fonti rinnovabili e la mobilità sostenibile. Regione Lombardia vuole accompagnare questa transizione, prioritaria per il nostro Paese, al fianco delle imprese e delle istituzioni e dei cittadini”.

L’impegno di Regione Lombardia e di Fondazione Cariplo a favore dello sviluppo sostenibile del territorio lombardo anche oggi, nel delicato periodo emergenziale COVID-19, è volto ad innescare una ripartenza economica, caratterizzata da un deciso impulso verso la decarbonizzazione e l’economia circolare, quali strumenti di innovazione e di competitività, insieme ad una efficace tutela delle risorse naturali e della biodiversità.

L’"Accordo quadro in campo ambientale” è il primo strumento che consente di dare concretezza al “Protocollo lombardo sullo sviluppo sostenibile” e prevede iniziative di collaborazione in diversi ambiti: dalla riqualificazione energetica di immobili pubblici ad uso ufficio e residenziale, all’installazione di impianti fotovoltaici e allo sviluppo di comunità energetiche; dal capitale naturale alle connessioni ecologiche e alla gestione sostenibile delle concimazioni; dalla mobilità sostenibile alle azioni di educazione alla sostenibilità. “L’ambiente – ha ricordato l’Assessore Cattaneo– è sicuramente protagonista di questo Accordo quadro, ma sono previste azioni che riguardano anche altri ambiti come la mobilità, l’agricoltura, lo sviluppo economico. La collaborazione con Fondazione Cariplo rappresenta un effettivo esempio di approccio cooperativo, che guarda a un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità e sull’economia circolare”.

 

Il Terzo Settore soffre. Gli enti non profit, associazioni, cooperative, fondazioni hanno subito una forte contrazione nelle attività e nei ricavi, così come il comparto delle imprese profit. Mentre è evidente che la chiusura di molte attività economiche ha creato perdite di fatturato alle imprese, le dimensioni di queste perdite e le loro conseguenze non sono facili da stimare per gli enti di terzo settore.

Fondazione Cariplo – grazie alla collaborazione dell’Istat – ha prodotto una stima degli impatti della pandemia sugli Enti del Terzo Settore lombardi.
Cosa è successo nel 2020? Che tipo di perdite hanno subito gli enti non profit? Quali conseguenze potrebbero derivare sul settore, sui servizi e sull’occupazione e chi beneficia delle loro attività?
A queste domande si cercherà di dare risposte in occasione dell’evento on line in programma il 29 gennaio alle ore 10, presentando i risultati dell’analisi realizzata nei mesi scorsi che ha dato origine ad una pubblicazione inserita nella collana dei Quaderni dell’Osservatorio di Fondazione Cariplo dal titolo “L’impatto del Covid-19 sugli enti di terzo settore. Prime stime sui dati delle candidature al Bando LETS GO!

Programma

Gli obiettivi della collaborazione

  • Giovanni FOSTI – Presidente Fondazione Cariplo
  • Gian Carlo BLANGIARDO – Presidente Istat

Obiettivi, risultati e metodologia dell’indagine sul campo

  • Alessandro FARAMONDI – Servizio statistiche strutturali sulle imprese, istituzioni pubbliche e non-profit Istat
  • Paolo CANINO – Area Osservatorio e Valutazione Fondazione Cariplo

Gli effetti della pandemia Covid-19 sulla sostenibilità delle nonprofit lombarde – Tavola rotonda

  • Paolo VENTURI – Direttore AICCON
  • Claudia FIASCHI – Forum del Terzo Settore
  • Elisa RICCIUTI – Cottino Social Impact Campus

Modera

Elisabetta SOGLIO – Buone Notizie – Corriere della Sera

LINK PER PARTECIPARE ALL’EVENTO (il link sarà attivo il 29 gennaio): bit.ly/PresentazioneQuadernoLETSGO

bono

Federica Bono: creativa e molto determinata con la passione per le scienze

35 anni, bresciana, una laurea in biotecnologie mediche conseguita presso l’università di Brescia e un dottorato in Neuroscienze.
"Lavoro come ricercatrice presso la sezione di Farmacologia dell’Università di Brescia e mi occupo di malattie del sistema nervoso. Mi ritengo una persona molto curiosa e creativa, due tratti del mio carattere che hanno notevolmente influenzato le mie scelte professionali. Il lavoro del ricercatore è creativo, perché le idee vanno create, pensate e realizzate, il tutto condito da una buona dose di curiosità, motore che ci spinge a guardare sempre un passo in avanti. La strada è sempre in salita, per questo la determinazione è fondamentale: bisogna credere in quello che si fa ogni giorno, e superare le tante difficoltà con forza e determinazione".

Quale è la tua più grande passione?

Indubbiamente la scienza, in tutte le sue forme. Da piccola sognavo di fare l’astronauta. È andata un po’ diversamente… ma pur sempre di scienza si tratta!
Lo scopo della mia attività di ricerca è quello di contribuire alla comprensione del funzionamento del cervello in condizioni fisiologiche e patologiche e alla messa a punto di nuove strategie terapeutiche per le malattie – neurologiche e neuropsichiatriche – che colpiscono il sistema nervoso. Attualmente, grazie al contributo di Fondazione Cariplo, la mia attività di ricerca è principalmente rivolta allo studio dei deficit cognitivi caratteristici di una buona percentuale di pazienti affetti da Sindrome di Noonan, una malattia genetica rara caratterizzata, oltre che da disordini neurologici, da difetti di crescita e difetti cardiaci congeniti. In particolare, scopo di questo progetto sarà indagare i meccanismi molecolari alla base dei difetti cognitivi associati alla Sindrome di Noonan con il fine di comprendere questo aspetto della malattia ma anche per identificare target molecolari per farmaci in grado di migliorare la sintomatologia cognitiva.

I feedback con le valutazioni dei revisori che Fondazione Cariplo invia, anche su progetti inviati annualità precedenti, sono stati utili anche per la scrittura e progettazione della sua ricerca?

Assolutamente sì. È stato importantissimo ricevere i commenti dei revisori su progetti inviati precedentemente. Non solo hanno permesso di perfezionare i progetti già in corso, ma sono serviti anche da guida per la stesura di nuove proposte progettuali.

Quanto è importante investire in Ricerca in questo periodo? Quale potrebbe essere l’augurio per il nuovo anno?

Investire in ricerca e formazione vuol dire investire nel futuro. Mai come in questo ultimo anno abbiamo capito quanto sia importante la ricerca scientifica e l’avanzamento della conoscenza. Perché solo se si conosce si è in grado di avanzare, di curare, di cambiare. La ricerca è innovazione, è una nuova terapia, è una nuova strategia per superare una crisi economica. Dobbiamo credere nella ricerca e nel lavoro di milioni di ricercatori in tutto il mondo che dedicano la loro vita al progresso della conoscenza. Il mio augurio per questo nuovo anno è che non ci si dimentichi degli sforzi fatti dalla ricerca scientifica in questo momento di crisi sanitaria e che si continui ad investire, ad avere fiducia e a credere nella scienza. 

Lastorina ricercatrice

Alba L'Astorina: curiosa, intraprendente e tenace

Lavora presso l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Milano, dove si occupa di modelli teorici e pratiche di comunicazione pubblica della scienza. In particolare, Dopo aver svolto per anni attività di comunicazione istituzionale al CNR, ha approfondito il ruolo che la comunità scientifica svolge e può svolgere, nella ridefinizione del rapporto scienza-società, attraverso le sue pratiche, le sue narrazioni e le tante forme di collaborazione in cui è sempre più coinvolta, dalla Citizen Science alla Ricerca e Innovazione Responsabili (RRI) fino all’approccio della scienza post-normale.

Quale è la tua più grande passione?

Ascoltare storie e condividere quelle che possano ispirare anche altre persone. 

Il tuo lavoro in breve.. 

Lavoro presso l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Milano, dove mi occupo di modelli teorici e sperimentali di comunicazione pubblica della scienza. Dopo aver svolto per anni attività di comunicazione istituzionale al CNR, ho approfondito il ruolo che la comunità scientifica svolge e può svolgere, nella ridefinizione del rapporto scienza-società, attraverso le sue pratiche, le sue narrazioni e le tante forme di collaborazione in cui è sempre più coinvolta, dalla Citizen Science alla Ricerca e Innovazione Responsabili (RRI) fino all’approccio della scienza post-normale.

Puoi spiegare in poche parole facili la tua attività di ricerca?

BRIDGES Building Reflexivity and response-ability Involving Different narratives of knowledGE and Science è un progetto che impiega metodi di ricerca transdisciplinare e partecipata per comprendere e rafforzare la relazione tra scienza, società e sistemi ecologici nel contesto italiano. Per farlo utilizza come caso di studio, la fertilità del suolo, un tema di interesse locale e globale, dichiarato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come una delle tre emergenze del pianeta, insieme al cambiamento climatico e alla perdita della biodiversità. La fertilità del suolo è anche un tema complesso, perché la sua gestione e tutela implicano una serie di nuove relazioni tra scienza, società, ecosistemi e attori umani e non umani. Il progetto prevede una parte di indagine sociale sul rapporto scienza e società nel contesto italiano ed una serie di incontri e seminari, in ambiente urbano e rurale, dove giovani ricercatori e cittadini sperimenteranno un tipo di ricerca partecipato e ibrido, insieme a educatori, artisti, specialisti di microbiologia del suolo, agricoltori e stakeholder, per produrre indicatori di fertilità del suolo costruiti collettivamente. L’obiettivo è sviluppare attitudine riflessiva nei ricercatori, rendendoli consapevoli che sono una risorsa fertile per l’Italia e che la collaborazione con artisti, cittadini ed altri attori locali è l’unico modo per essere respons-abili (cioè essere in grado di rispondere) in situazioni di incertezza e complessità, come la pandemia che stiamo vivendo.

Il titolo racchiude nella parola BRIDGES l’idea di quello che vogliamo fare: creare connessioni tra le varie narrazioni, saperi, discipline, generazioni verso una nuova consapevolezza ecologica partendo da un caso concreto di ricerca collaborativa. Il gruppo di ricerca è testimone di questa diversità di approcci: il principale ente di ricerca multidisciplinare italiano, il CNR, che ha expertise nei più svariati ambiti di ricerca ed  è molto attivo a Milano, l’Associazione Culturale Pianpicollo, un originale network di ricercatrici e ricercatori in ambito artistico e scientifico, impegnati in un progetto di agro-ecologia e il Centro per l’Eccellenza e gli Studi Transdisciplinari  (CEST), un’associazione di giovani studenti e ricercatori sensibili al tema della comunicazione, del dialogo e della transdisciplinarità, interessati a costruire nuove pratiche di ricerca.

Quale potrebbe essere l’augurio per il 2021?

Mi auguro che riusciamo a sviluppare dei sistemi di CURA (nel senso inglese di take care) per gli esseri viventi, umani e non umani che popolano questo pianeta, magari a partire dalle prospettive di chi ha pagato il prezzo più alto durante la pandemia, come le donne.

Quanto è importante investire in Ricerca in questo periodo?

Credo sia necessario avere un orizzonte più ampio e chiedersi non tanto quanto, ma in quale Ricerca per quale Società, sia importante investire? Per me, in questo periodo, è importante investire in una Ricerca (sul cibo, sull’ambiente, sulla salute come beni pubblici) in grado di creare società più giuste, libere, responsabili, inclusive. È una sfida per la stessa Ricerca, spesso ossessionata dalla quantità dei dati da produrre piuttosto che dalla qualità dei processi che può generare.

GFMancini professional picture

Giulia Fulvia Mancini: determinata, curiosa e dalla mente aperta

"Piace imparare, sia nell’ambito professionale sia nel mio tempo libero, che amo spendere viaggiando, ascoltando musica e leggendo".
Giulia Fulvia Mancini, Research Group Leader – Dipartimento di Fisica, Universita’ degli Studi di Pavia, Laureata in Chimica Fisica presso l’Università di Pavia nel 2010, ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Scuola Politecnica Federale di Losanna (EPFL) nel 2015, immediatamente seguito da un PostDoc presso JILA, Universita’ di Colorado-Boulder e NIST (USA). Dopo un periodo come Senior Research Associate tra EPFL e SwissFEL (Paul Scherrer Institute), ha deciso di re-investire l’esperienza maturata all’estero in Italia, dove è rientrata titolare di un ERC Starting Grant e un progetto della Fondazione Cariplo, che ha l’obiettivo di caratterizzare nanomateriali funzionali per applicazioni in opto-elettronica e nano-medicina tramite lo sviluppo di tecniche altamente innovative di microscopia ultraveloce.

Il tuo lavoro in breve…

La mia attività di ricerca è incentrata sull’utilizzo di tecniche innovative di microscopia per studiare le relazioni tra la struttura microscopica dei nanomateriali e le corrispondenti proprietà funzionali per sviluppare materiali più efficienti, meno costosi e a ridotto impatto ambientale.

Il tuo augurio per il 2021?

Il mio augurio è che la ricerca scientifica sia sempre più il risultato di un approccio aperto e inclusivo, multidisciplinare e collaborativo, e che possa beneficiare di risorse umane e materiali in misura crescente tramite programmi consolidati di investimento.

Il 2021 si apre con enormi aspettative da parte del mondo intero sul fronte ricerca scientifica. Tutti speriamo nei vaccini, in nuove cure e in avanzamenti nella lotta contro il Covid-19. Fondazione Cariplo inaugura il nuovo anno con l’avvio di 39 progetti sostenuti in ambito di ricerca scientifica, con oltre 9 milioni di euro deliberati a Natale: un buon inizio d’anno per i nostri ricercatori. Un impegno straordinario in termini di risorse economiche e non solo, dal momento che l’intervento della Fondazione spazia dalla ricerca biomedica condotta da giovani ricercatori all’economia circolare, dalla ricerca sociale al supporto dell’attrattività e della competitività dei ricercatori sugli strumenti dell’European Research Council. La Ricerca, inoltre, sostiene il mondo femminile: il 56% dei progetti finanziati è in mano a ricercatrici determinate, in grado di raggiungere i propri obiettivi conciliando lavoro e famiglia. Questi progetti si aggiungono a quanto già fatto dal settore Ricerca nel 2020 per contrastare l’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2: nel mese di marzo, infatti, è stato pubblicato un bando in collaborazione con Regione Lombardia e Fondazione Umberto Veronesi, per il quale Fondazione Cariplo ha stanziato 2 milioni di euro per sostenere 9 progetti volti a far progredire la conoscenza del virus e a studiarne l’impatto sugli individui più fragili. Inoltre, sono state sostenute attività di ricerca puntuali e urgenti per l’identificazione di terapie e sistemi di diagnostica, protezione e analisi nonché progetti volti a indagare le conseguenze sociali della pandemia. I risultati di questo impegno non si sono fatti attendere e possiamo già cogliere i primi frutti. La Fondazione rinnova il consolidato interesse nel settore della Ricerca Scientifica. Sull’onda dell’emergenza e conscia dell’importanza di sostenere ricerca indipendente a vantaggio del benessere e dello sviluppo socio-economico delle comunità, Fondazione Cariplo ha già previsto per il 2021 un impegno di oltre 17 milioni di euro per il settore Ricerca. Questa grande passione per la Ricerca Scientifica è il motore che ha consentito di raggiungere importanti traguardi negli ultimi 29 anni: 555 milioni di euro per oltre 2600 iniziative. Ventinove anni di impegno che hanno permesso alla Fondazione di diventare un eclettico mecenate in Italia nell’ambito della Ricerca Scientifica.
Un dato su tutti: grazie ai progetti sostenuti, sono stati inseriti oltre 6200 ricercatori dal 1991 ad oggi.

Fondazione Cariplo apre il 2021 con la selezione di 25 importanti iniziative per un importo complessivo di 3 milioni di euro sul bando "Per la Cultura", misura eccezionale per caratteristiche e per dotazione economica – 8 milioni di euro sulle due scadenze previste – destinata agli operatori del settore, da quelli pubblici a quelli privati non profit.
Il bando “Per la cultura” promuove progetti che valorizzino l’importanza della cultura per il benessere degli individui e per lo sviluppo delle comunità, con un’attenzione particolare ai giovani e alle fasce della popolazione più colpite dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. La congiuntura economica in cui si trova l’Italia per effetto della pandemia da Covid-19 è un’emergenza di proporzioni tali da mettere in secondo piano la ripartenza dell’intera filiera culturale. In particolare, sono apparse preoccupanti le conseguenze della recessione sull’occupazione, sia all’interno del settore sia nei comparti collegati, a partire dal turismo e dai servizi connessi alla cultura, sfidati duramente – in questi mesi – dalla quasi completa assenza di pubblico e di visitatori. La ferita provocata dalla pandemia minaccia, infine, la partecipazione alla vita culturale, aggravando ulteriormente i divari socio-economici già esistenti e limitando le concrete possibilità di accesso ai processi di fruizione e produzione culturale.

Fondazione Cariplo lancia un segnale positivo aprendo l’anno con il sostegno di 25 progetti culturali sul territorio lombardo e nelle province di Novara e Verbania. Progetti eterogenei come quello della Fondazione Brescia Musei per l’utilizzo in esclusiva nazionale di un’innovativa App-Game museale con il famoso topino Geronimo Stilton, oppure l’iniziativa della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano dal titolo “Memoriale: multimedialità e innovazione per ripartire”, volta a potenziare l’offerta formativa del sito storico, anche attraverso la creazione di un network con altri musei internazionali dedicati alla Shoah, o ancora il Consorzio Brianteo Villa Greppi di Monticello Brianza per  il progetto “Vedere l’invisibile.
La cultura rifiorisce nei giardini storici di Villa Greppi e della Villa Reale di Monza”.

Fondazione Cariplo ha voluto ribadire con decisione il ruolo della cultura come elemento vitale per la crescita sociale ed economica delle comunità, individuando degli asset strategici e necessari alla ripartenza dei luoghi e delle attività: la prossimità, per un rinnovato coinvolgimento dei pubblici e la creatività per il ripensamento delle attività di produzione e di organizzazione delle iniziative culturali. In particolare, il bando “Per la cultura” intende promuovere nuove forme di partecipazione alla vita culturale e di rigenerazione delle identità locali, con una particolare attenzione alle fasce di popolazione con minori opportunità, nonché sostenere la capacità degli operatori culturali di innovare le proprie modalità di gestione e di organizzazione dell’offerta, in un’ottica di sviluppo sostenibile dei territori e delle comunità.

Le risorse stanziate da Fondazione Cariplo per l’attività filantropica 2021 ammontano a 140 milioni di euro di cui 24 milioni di euro destinati al settore Arte e Cultura. Uno degli obiettivi strategici individuati dalla Fondazione sarà volto ad individuare nuove forme di partecipazione culturale: la Fondazione intende allargare le forme di partecipazione culturale, individuando e sperimentando nuovi modelli di fare e vivere la cultura.

Foto homepage: Fondazione Memoriale della Shoah di Milano

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