Sono state apportate importanti modifiche ai Criteri generali per la concessione di contributi. In particolare, vengono esclusi dalla limitazione i bandi e gli avvisi in genere (in precedenza l’esclusione riguardava solo i bandi e gli avvisi riferibili all’Area Ricerca Scientifica). Inoltre, l’ente che sia incorso nella limitazione non può beneficiare di contributi nel solo anno successivo (in precedenza, lo stop era per i due anni successivi).

Le disposizioni hanno efficacia immediata e retroattiva: sono pertanto ammissibili a contributo gli enti che, incorsi in passato nella precedente limitazione, non lo sarebbero stati in base alla nuova formulazione.

Per maggiori chiarimenti si consiglia la consultazione del documento delle FAQ alla pagina Bandi.

Il Portale dei saperi, piattaforma digitale ideata dalla Rete Italiana di Cultura Popolare, arriva a Milano all’interno de Lacittàintorno, il programma di Fondazione Cariplo che, nei contesti periferici di Milano, coinvolge gli abitanti nella riattivazione e risignificazione di spazi per migliorare la qualità della vita e stimolare “nuove geografie” cittadine.

Il Portale dei saperi rappresenta uno strumento innovativo – già sperimentato dalla Rete Italiana di Cultura Popolare in altri territori – in grado di far emergere il capitale esperienziale e conoscitivo della comunità locale, di valorizzare e condividere i saperi, le necessità e le aspirazioni degli abitanti, trasformandoli in una leva per la nascita di relazioni nuove e più efficaci tra persone, associazioni, realtà produttive, enti pubblici e privati. Nel concreto, la Rete Italiana di Cultura Popolare raccoglie, attraverso racconti video in prima persona, autobiografie di saperi e imprese identificandole con parole chiave che consentono di dare vita a innumerevoli combinazioni, da cui possono scaturire proficui incontri e collaborazioni.

Fondazione Cariplo sostiene il Portale dei saperi nel quartiere Corvetto in chiave di sviluppo locale, che sia al contempo sociale, culturale ed economico. Il Portale infatti promuove l’integrazione delle imprese del territorio nel tessuto sociale e le mette in contatto, a fini di inserimento lavorativo, con i giovani del quartiere che non studiano, non lavorano o non sono inseriti in alcun percorso formativo (cosiddetti NEET). Il Portale, inoltre, moltiplica le relazioni interne alla comunità, sostiene l’attivazione civica e, promuovendo la notorietà del quartiere, ne aumenta l’attrattività a livello cittadino.

Con questo progetto Fondazione Cariplo estende la collaborazione con il Comune di Milano, sancita da un protocollo d’intesa siglato nel 2016 e già attiva con l’Assessorato alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane e con l’Assessorato a Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data. Il Portale dei saperi offre ora l’occasione per coinvolgere il Laboratorio di Quartiere Mazzini, promosso dall’Assessorato Politiche Sociali e Abitative, e la connessa Rete Corvetto, realtà informale in cui si riconoscono l’associazionismo e la cittadinanza attiva locale. Nel tempo, l’obiettivo è che il Portale rimanga sul territorio, in collaborazione anche con il Municipio 4, diventando uno strumento utile a tutte quelle realtà che già lavorano su diversi livelli di socializzazione culturale, sportiva e delle politiche attive del lavoro. Uno sguardo in movimento sulla vita della comunità.

Queste storie e queste comunità diventano ancora più importanti oggi. In un momento storico che necessita di riflessioni sul futuro che ci attende, l'obiettivo è quello di promuovere una cultura della solidarietà e della coesione: un romanzo popolare – una narrazione condivisa del prima – come punto di ripresa da cui partire per ripensare il dopo.

Dal 21 aprile, settimanalmente, i canali social della Rete Italiana di Cultura Popolare, de Lacittàintorno e di Made in Corvetto, il Punto di comunità inaugurato in febbraio, presenteranno i “capitoli” di questo romanzo popolare. Dalle storie di solidarietà di Domenico e Andrea del Centro Polifunzionale Polo Ferrara (#ceraunavoltailcorvetto), ai racconti di cibo e inclusione della giovane Sara e di Silvana di My Comfort Food (#lecucinedelcorvetto), passando attraverso le passioni che hanno preso forma al Corvetto creando momenti di scambio culturale con Mattia e Francesca della libreria Punta alla Luna e la Casa di Giacomo (#libriacorvetto). E ancora esperimenti di agricoltura urbana e solidarietà con Maddalena di Associazione Nocetum e Alessandro di CasciNet (#corvettometteradici), e storie di quanti hanno scelto Corvetto come sede professionale, come Alessandro di CVing e Carola di Lascia la Scia (#direzionecorvetto). Racconti di famiglie e di mestieri antichi come quella di Edoardo di Bonvini 1909 (#imestieridicorvetto), ma anche di ragazzi – come Thomas, Jennifer, Soukeye, Dina – alla ricerca dell’occasione propizia per mettersi alla prova. E tanti altri ancora.

Questo “romanzo popolare” è lo specchio di un Corvetto che, grazie a un forte senso di sé, resiste e reagisce alle avversità. Singole storie il cui valore è funzione della diversità delle esperienze e dei saperi che raccontano (età, genere, cultura di origine, mestieri, personalità). Da questi racconti si può ripartire, rendendoli patrimonio condiviso, un bene comune da valorizzare, risorsa necessaria per ritrovare la propria dimensione e identità in una comunità che guarda al domani.

Il Consiglio di Amministrazione di Fondazione Cariplo ha deliberato una nuova azione di sostegno a favore dei territori. Si tratta di 9,5 milioni di euro di risorse che sono state liberate e destinate alle attività di livello locale per affrontare le difficoltà generate dall’emergenza e dalle conseguenze della pandemia COVID 2019. Queste risorse, ancora una volta, verranno gestite in collaborazione con la rete delle 16 Fondazioni di Comunità.

L’iniziativa si aggiunge a quelle già avviate a marzo. La prima iniziativa è stata l’attivazione di un Fondo speciale da 2 milioni di euro, che aveva l’obbiettivo di mobilitare i territori e generare un effetto leva virtuoso. La Fondazione Cariplo ha distribuito un milione di tra tutte le 16 Fondazioni di Comunità che hanno attivato una raccolta tra persone ed aziende: in meno di un mese la raccolta complessiva ha superato di oltre 51 milioni di euro, grazie a cui è stato possibile dare un aiuto concreto a ospedali, case di riposo, persone fragili in domiciliarità forzata.

Le altre iniziative hanno riguardato: il Bando per la ricerca contro il Coronavirus da 7,5 milioni di euro, lanciato insieme a Regione Lombardia e Fondazione Veronesi, a cui Fondazione Cariplo ha contribuito con 2 milioni di euro;  l’arrivo di voli cargo dalla Cina con dotazioni sanitarie, a cui Fondazione Cariplo ha contribuito, e il sostegno agli enti non profit nel contrasto alla povertà che sta emergendo.

In sintesi, dal punto di vista economico, l’impegno della Fondazione Cariplo sul fronte dell’emergenza al momento ha raggiunto complessivamente i 15 milioni di euro; nel frattempo il fundraising delle Fondazioni di Comunità (ancora in corso) ha superato i 51 milioni di euro, mentre la liquidità aggiuntiva immessa da Fondazione Cariplo sui territori, della Lombardia e delle Province di Novara e Verbano Cusio Ossola, tramite maggiori anticipazioni di pagamento, è nell’ordine dei 20 milioni di euro, secondo una strategia che punta a rispondere alle necessità imminenti, ma con uno sguardo verso il futuro.

 “Con questa nuova azione di sostegno Fondazione Cariplo rafforza e consolida il ruolo chiave delle Fondazioni di Comunità per sviluppare una collaborazione efficace a livello locale. Non si tratta solo di investire risorse, il nostro obbiettivo è ancora una volta mobilitare energie: per questo abbiamo deciso di liberare 9,5 milioni di euro che potranno essere utilizzati in modo più diretto dal territorio per far fronte all’emergenza, in sinergia con altri attori locali. Mentre stiamo elaborando la strategia e ripensando le priorità per le prossime fasi, questa scelta mette al centro, oggi, la necessità di interventi diffusi e capillari per agire in modo differenziato e puntuale, rispondere con la massima prontezza possibile, aggregare e valorizzare le risorse delle nostre comunità.” ha commentato il Presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti.

Da oggi, anche il sistema di contrasto alla povertà alimentare targato Food Policy e QuBì – il programma lanciato da Fondazione Cariplo tre anni fa per contrastare la povertà minorile a Milano – ha un’arma in più: parte infatti una campagna di crowdfunding per coinvolgere la città verso i bisogni di chi è in difficoltà. Milano Città Stato, in collaborazione con la Fondazione di Comunità Milano, lancia la raccolta fondi sulla piattaforma web For Funding di Intesa Sanpaolo. La campagna di crowdfunding si chiama "MilanoperMilano: aggiungi un pasto a tavola” e punta sul digitale per portare aiuti attivando le reti del web a supporto delle reti sociali che ogni giorno operano sul territorio.

Chiunque può partecipare alla raccolta fondi attraverso www.forfunding.it e donando su milanopermilano.it/dona.

Sono oltre 5.000 le colombe e altrettante uova di Pasqua che sono state consegnate alle famiglie più in difficoltà attraverso gli 8 Hub per l'aiuto alimentare a Milano. È anche questo il Programma QuBì – La ricetta contro la povertà infantile, promosso da Fondazione Cariplo con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Fondazione Vismara, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, Fondazione Fiera Milano e Fondazione Snam che sostiene la filiera alimentare realizzata in collaborazione con il Comune di Milano e con le realtà del terzo settore che, insieme, si sono date un unico obiettivo: non lasciare indietro nessuno.

Non sarebbe possibile raggiungere oltre 4.000 nuclei famigliari che corrispondo ad oltre 15.000 persone,  non ci sarebbero quasi 600 organizzazioni coinvolte nel contrasto alla povertà in città, non sarebbe stato possibile nelle ultime settimane attivare 8 hub di quartiere e distribuire oltre 30 tonnellate di cibo alla settimana per chi ha bisogno, se fin dall’inizio, quando tre anni fa Fondazione Cariplo ha lanciato questa sfida, non ci fosse stata una visione tenacemente orientata a promuovere alleanze con altri soggetti e altre istituzioni e a promuovere la connessione in rete di tutti gli attori che sono generosamente e attivamente impegnati sul territorio. Oggi questa visione alla base del Programma QuBì mette a disposizione della città un’organizzazione di fatto il cui valore va molto al di là delle risorse che sono state investite”, ha detto Giovanni Fosti – Presidente di Fondazione Cariplo.

Intesa Sanpaolo è, sin dalle prime fasi, impegnata nel contribuire alla sconfitta del Coronavirus – 100 milioni per la sanità italiana, un milione per la ricerca, iniziative benefiche puntuali, raccolte fondi, oltre a imponenti risorse creditizie per il sostegno dell’economia. In questa situazione non possiamo dimenticare chi era già in situazione di grave difficoltà, le cui esigenze si fanno oggi ancora più drammatiche. Questo nuovo capitolo del Programma QuBì, a cui abbiamo aderito sin dalla nascita, si rivolge proprio a loro. Dal canto nostro, Intesa Sanpaolo porta avanti le iniziative di beneficenza verso persone e famiglie indigenti con la consegna di pasti, posti letto, farmaci, abiti. Ringrazio la Fondazione Cariplo per il sostegno che, con i suoi interventi concreti ed efficaci, pone alla tenuta del tessuto sociale, oggi quanto mai di prezioso stimolo per tutti” ha commentato Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO Intesa Sanpaolo. 

Il Comune di Milano ha allestito 8 Hub emergenziali: spazi in cui dipendenti comunali, operatori e volontari delle 23 Reti QuBì cittadine, in collaborazione con i volontari dei 130 centri di ascolto della Caritas , prendono in carico le derrate alimentari e compongono spese settimanali da consegnare porta a porta alle famiglie e alle persone più fragili, attraverso un sistema integrato realizzato dal Comune di Milano in la sinergia tra la direzione Politiche sociali e abitative e la Food Policy di Milano, Croce Rossa Italiana – Comitato di Milano, Protezione Civile di Milano, Programma QuBì – La ricetta contro la povertà infantile, Fondazione di Comunità Milano, Banco Alimentare della Lombardia, Caritas Ambrosiana, Milano Ristorazione, Sogemi e Amat.

Di giorno in giorno cresce la solidarietà di enti, associazioni, aziende che si offrono per contribuire ai progetti aperti di aiuto alla cittadinanza – commenta la Vicesindaco con delega alla Food Policy Anna Scavuzzo –. Chi mettendo a disposizione i propri mezzi e i propri spazi, chi il proprio personale e i propri volontari, chi prodotti e chi donazioni in denaro, chi tempo, conoscenze e capacità per diffondere il più possibile le iniziative. Tutto contribuisce a rendere sempre più capillare il Dispositivo Aiuto Alimentare basato sugli Hub per raggiungere vecchi e nuovi nuclei famigliari in difficoltà. Insieme ne usciremo più forti di prima con la consapevolezza che questo difficile periodo ci sta dando la possibilità di consolidare una rete di collaborazione coesa e duratura”.

Oltre al sostegno al Banco Alimentare della Lombardia per garantire la gestione straordinaria delle derrate alimentari che quotidianamente vengono consegnate agli Hub, il Programma QuBì supporta la Croce Rossa Italiana, che entra a far parte del patto cittadino grazie alla messa a disposizione di un magazzino (nello specifico quello di Segrate) e della logistica per rafforzare il sistema.

Grazie a Fondazione Snam, già partner del Programma, che ha stanziato risorse per le derrate alimentari e ad Allianz che partecipa con una donazione sul Fondo QuBì, attivato in collaborazione con la Fondazione di Comunità Milano, Croce Rossa Milano contribuisce al rifornimento degli Hub cittadini che potranno così distribuire cibo più vario alle famiglie in difficoltà.

L’impatto più evidente di questa pandemia – commenta il Presidente della CRI Milano, Luigi Maraghini Garrone è sulla salute e sul sistema sanitario ma le conseguenze più rilevanti, e già in corso, saranno quelle sociali e sul sistema di welfare in termini di nuove povertà o deterioramento di situazioni di crisi pre-esistenti”.

“Fondazione Snam è nata due anni fa per mettere a disposizione competenze e risorse a sostegno dello sviluppo sociale dei territori italiani. In un momento così difficile per il Paese moltiplichiamo il nostro impegno, con nostre iniziative e insieme ai nostri partner, per essere al fianco delle comunità e aiutare chi è più fragile”, afferma il Vice Presidente di Fondazione Snam e Amministratore Delegato di Snam Marco Alverà. 

"MilanoperMilano nasce dalla convinzione che in una comunità chi ha di più debba prendersi cura di chi ha di meno, specie in una situazione di emergenza – commenta Andrea Zoppolato, Presidente di Vivaio, associazione che promuove milanocittastato.it ed uno dei bisogni fondamentali è avere un pasto dignitoso. Come Milano Città Stato abbiamo organizzato un #foodchallenge in cui ogni persona, dopo aver donato, posta sui social il suo piatto preferito invitando i suoi contatti a fare lo stesso”.

Anche gli altri partner di QuBì sono scesi in campo per sostenere la filiera del cibo, come ad esempio Fondazione Vismara che ha fatto in modo che le 23 Reti di quartiere potessero arrivare direttamente alle esigenze dei nuclei più fragili segnalati, attraverso accordi con i market per l’emissione di tessere spesa e con i commercianti di zona per le consegne al domicilio di beni essenziali, frutta e verdura.

Accanto al sistema degli 8 Hub cittadini, nelle prossime settimane grazie al contributo di Intesa Sanpaolo, partner di QuBì fin dal principio, saranno potenziate le risposte date da quei presidi già attivi in città e che il Programma ha sostenuto negli scorsi anni. Solidando, il Social Market gestito dall’Istituto Beata Vergine Addolorata – IBVA – in collaborazione con Banco Alimentare della Lombardia raddoppierà le ore di apertura e accoglierà, in accordo con i servizi sociali, ulteriori 250 famiglie con bambini piccoli che potranno recarsi a fare una spesa gratuita in via Santa Croce 15.

La consideriamo una sfida importante e fondamentale, oggi più di ieri – commenta Matteo Ripamonti Direttore di IBVA – grazie al nostro modello organizzativo, in questo periodo di emergenza, siamo comunque riusciti a non chiudere la porta alle oltre 200 famiglie che quotidianamente accogliamo, ora vogliamo garantire questa stessa possibilità ai nuovi nuclei famigliari senza perdere d’occhio il focus sull’infanzia, per cui l’emporio garantisce prodotti specifici.”

Questo progetto rappresenta un modello virtuoso di come il terzo settore in collaborazione con istituzioni e fondazioni sia in grado di rispondere in modo proattivo e concreto al bisogno della grande emergenza attuale – afferma Dario Boggio Marzet, Presidente di Banco Alimentare della Lombardia – esempio inoltre della bellezza e dell’efficacia della rete di solidarietà del volontariato sul territorio, grande ricchezza della nostra nazione e sempre a fianco delle persone in condizioni di bisogno.

Anche grazie al Programma QuBì, Caritas Ambrosiana ho potuto sostenere l’apertura straordinaria  dei tre Empori della Solidarietà che gestisce nei quartieri di Barona, Lambrate e Niguarda: alle famiglie già in carico si potranno aggiungere altre centinaia di nuclei segnalati dalle parrocchie e dal Comune di Milano, che stanno registrando una crescita costante di persone che hanno bisogno di cibo.

Nelle ultime 6 settimane abbiamo assistito ad un aumento del 50% delle richieste di aiuti alimentari. Solo nei nostri empori, già oggi assistiamo il 25% di famiglie in più. Sono persone che hanno perso il lavoro in seguito al lockdown e trovandosi ai margini del mercato del lavoro sono senza tutela o hanno tutele insufficienti – afferma Luciano Gualzetti, Direttore di Caritas Ambrosiana. Come avevamo paventato, dentro l’emergenza sanitaria è esplosa una crisi sociale che purtroppo avrà lunghi strascichi. Per farvi fronte abbiamo bisogno di un patto cittadino tra tutti gli enti che a vario titolo possono dare il loro contributo”.

Fondazione Cariplo, in questa grave situazione di emergenza sanitaria, intende garantire agli enti le tempistiche adeguate per la predisposizione delle richieste di contributo. Il Consiglio di Amministrazione ha stabilito di prorogare i termini di scadenza per la presentazione di domande sui seguenti strumenti erogativi:

  • Call for ideas “Strategia Clima”: la precedente scadenza fissata al 15 maggio è stata spostata al 6 luglio 2020 (ore 17)
  • Bando “Plastic Challenge”: la precedente scadenza fissata al 12 giugno è stata spostata al 20 luglio 2020 (ore 17)

Telefono Donna e Fondazione Cariplo lanciano una campagna di comunicazione a sostegno delle donne vittima di violenza che in questo periodo si trovano a fronteggiare una situazione nuova, grave e pesante. L’obiettivo è arrivare a queste donne o a chi conoscono casi di questo genere e portare sostegno ed aiuto in una situazione cosi difficile. Si tratta di una campagna di comunicazione dai contenuti molto forti. I claim? Il mio virus è Pietro, Non è il virus a farmi paura, Non andrà tutto bene 

“Le misure anti-contagio imposte dall’emergenza Covid-19 hanno letteralmente consegnato le vittime nelle mani dei carnefici. Le donne che subiscono maltrattamenti nell’ambito della loro convivenza oggi sono costrette a vivere senza sosta ciò che rappresentava già un incubo in precedenza. Uscire, fuggire, rifugiarsi da parenti, amiche, è diventato impossibile in questo periodo – dice Stefania Bartoccetti, presidene di Telefono Donna – Per anni si è lavorato su come uscire dal maltrattamento, sulla prevenzione, sulle sanzioni, sulle pene, siamo abituate all’azione, non eravamo preparate a fornire un supporto sapendo di non poter fermare la violenza. Adesso è fondamentale inventarsi una modalità per essere presenti in questi contesti in cui nessuno che non sia familiare può entrare. È vitale supportare la solitudine e la rassegnazione delle vittime nell’isolamento, perché per loro l’unico significato metaforico che assume la casa, il nido d’amore, è quello di un carcere. Un carcere affettivo in cui scontano con terrore, ansia, e spesso con il rischio della loro incolumità, una unione che invece credevano fondata sull’affetto reciproco, un carcere psicologico e un carcere emotivo fatto di parole, gesti, e comportamenti violenti che in questa vicinanza forzata subiscono con ancora più frequenza di sempre”.

Fondazione Cariplo ha immediatamente appoggiato e sostenuto al campagna perché convinta che questo sia un tema di grande emergenza all’interno della più ampia crisi provocata dalla pandemia, un’emergenza che i più fragili pagano in misura maggiore di altri.

La sfida di sempre oggi diventa ancora più impari, convincere le donne a denunciare il proprio carnefice mentre si trova con lui nel luogo in cui subisce le sue vessazioni. E oggi più che mai l’impegno deve concentrarsi sul far emergere il problema, c’è bisogno di diffonderlo, di parlarne, c’è bisogno che le donne maltrattate raggiungano la consapevolezza che fuori esiste un mondo giusto, che manifesta il suo dissenso, che denuncia, condanna e c’è bisogno soprattutto che l’opinione pubblica non dimentichi e non sottovaluti la questione della violenza sulle donne, cosa che puntualmente accade per quella “normalizzazione” dovuta a substrati culturali che sono duri a morire nella nostra società che continua a raccontarsi di non essere maschilista e che è disposta a evolversi solo negli ambiti in cui ci sia un profitto.

Questa campagna usa toni molto forti perché abbiamo bisogno dell’attenzione del pubblico, abbiamo bisogno che se ne parli. Il comportamento dell’uomo che perpetua la violenza domestica è assimilabile a quello del “virus”, si intrufola nella vita di una donna subdolamente, supera le sue difese, la indebolisce gradualmente, fino a ucciderla, anche se l’epilogo spesso si consuma in maniera violenta. Il nostro è l’ennesimo tentativo di aprire una breccia nell’omertà nella paura, per dire a quelle donne non siete sole, sappiamo in quale situazione vi troviate, sperando che abbiano il coraggio di chiamarci e che non saremo costrette a raccogliere i cocci quando tutta questa emergenza sarà finita” chiude Bartoccetti.

Sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione nella seduta dell’1 aprile 14 contributi nell’ambito del bando “Beni aperti” attraverso cui Fondazione Cariplo sostiene interventi di restauro di beni di interesse storico-architettonico e l’insediamento all’interno di essi di nuove attività e servizi. Circa sei milioni di euro saranno destinati ad organizzazioni private non profit, enti pubblici ed ecclesiastici detentori o affidatari di beni culturali di pregio su tutto il territorio lombardo e nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola.

Ormai da diversi anni la Fondazione promuove interventi di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio culturale attraverso operazioni strategiche anche per lo sviluppo sociale ed economico del territorio.
Un intervento che in questo momento storico acquisisce ancora più rilevanza per quegli enti e territori che stanno affrontando la crisi dovuta alla pandemia in corso e che arriva a pochi giorni di distanza da un altro ingente sostegno alla cultura da parte della Fondazione.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo “Soprattutto in un momento di emergenza è necessario avere uno sguardo di speranza sul futuro, poggiandosi su ciò che già oggi rappresenta un grande valore per il nostro Paese. Il patrimonio culturale del nostro territorio è un asset cruciale e rappresenta un settore in cui l'Italia ha un enorme vantaggio competitivo che va tutelato e valorizzato. Ma il suo valore è ancora più profondo: cultura è infatti la capacità di dare un senso condiviso a quello che stiamo vivendo nel presente per generare un nuovo sguardo verso il domani. La Fondazione Cariplo ha da sempre investito nella culturacome fattore di coesione e di crescita per le persone ma anche come leva strategica per lo sviluppo economico. Oggi lo scenario è dominato dall’emergenza sanitaria, che va affrontata con grande impegno di tutti; sappiamo che il peso dei bisogni sociali aumenterà, noi continueremo a impegnarci su questo fronte, ma con la consapevolezza che non si potrà abbandonare l’investimento sulla cultura, così come sull’ambiente e sulla ricerca scientifica, per contribuire alla rinascita delle nostre comunità.”

I progetti, selezionati tra i 58 che si erano candidati nel luglio 2019, abbracciano diverse tipologie di intervento: dalla riqualificazione di immobili storici di proprietà diocesana – nelle città di Bergamo e Cremona – che saranno restituiti alla fruizione delle comunità come centri culturali e di potenziamento dell’offerta turistica locale, alla riapertura di una sala cinematografica nella città di Lecco che, al termine delle opere di riqualificazione, potrà ripartire con una programmazione di proiezioni e spettacoli. E ancora: nuovi spazi dello storico Teatro Coccia di Novara saranno riqualificati per dare avvio ad attività di carattere formativo nell’ambito dello spettacolo dal vivo, così come interventi di riqualificazione e rinnovamento gestionale saranno realizzati a Palazzo Te, emblema della città di Mantova. A Cernobbio, in provincia di Como, saranno potenziate le attività formative e culturali del compendio di Villa Erba – storica dimora di Luchino Visconti, oggi di proprietà pubblica – attraverso la riqualificazione dell’area dell’ex serra della villa. Nei comuni delle aree interne di Argegno (Valle Intelvi – CO) e Malegno (Valle Camonica – BS) saranno realizzate azioni di potenziamento del sistema di ricettività in chiave turistica e culturale, anche in connessione con le filiere produttive locali. Sempre in provincia di Brescia, a Gardone Riviera, presso il Complesso del Vittoriale degli Italiani, dimora di Gabriele d’Annunzio, sarà riaperta al pubblico, attraverso la realizzazione di un percorso museale ed allestitivo dedicato, la dimora dell’architetto Maroni, storico progettista della dimora del Vate.

Una collaborazione internazionale tra donatori, organismi filantropici e istituzioni italiane ha consentito, e consentirà nei prossimi giorni, di ricevere importanti quantitativi di dotazioni sanitarie per le strutture che ne hanno urgente bisogno.
L’attività si svolge grazie all’accordo all’interno del China-Italy Philanthropy Forum e coinvolge il TOChina Hub di Torino – impegnato in queste settimane a supportare l'Ambasciata d'Italia in Cina – Fondazione Cariplo, Fondazione CRT, ENI, Fondazione Grimaldi, Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e Fondazione Agnelli. E’ stato attivato un ponte aereo con voli umanitari forniti dalla compagnia aerea Neos Spa, che contribuisce facendosi carico dei costi fissi e del proprio personale.
L'obiettivo è accelerare l'afflusso da Pechino di materiale medico-sanitario urgente per affrontare l'epidemia Covid-19 in tutta Italia.
Fondazione Cariplo ha già aderito all’iniziativa sostenendo le spese con un primo stanziamento e collaborando all’interno del China-Italy Philanthropy Forum per portare in Italia le donazioni di organizzazioni filantropiche cinesi, e per superare problemi di carattere burocratico, amministrativo e logistico.
Fondazione Cariplo è impegnata nell’operazione mettendo a disposizione circa 500 mila euro sostenendo i costi vivi e partecipando alla cabina di regia che ha già consentito di fare arrivare in Lombardia nei giorni scorsi le prime 450.000 mascherine chirurgiche, 210.000 guanti e 11.375 tute protettive destinate alla Protezione Civile della Regione Lombardia, alla Caritas Ambrosiana e all’ Ospedale San Paolo.
Il 28 marzo e il 31 marzo sono giunti a Malpensa altri cargo che hanno complessivamente trasportato in Italia 845 ventilatori, 1.629.850 mascherine FP2, 1.526.750 mascherine chirurgiche, 26.550 tute protettive, 4500 occhialini protettivi, 43.800 guanti già in distribuzione in Lombardia e nel resto del Paese.

Visto il perdurare e la gravità della situazione, si stanno organizzando altri voli urgenti, finanziati dalle fondazioni italiane, all’interno degli accordi col China-Italy Philanthropy Forum per portare in Lombardia altre donazioni da parte di filantropi cinesi.
I numeri relativi alle donazioni dei filantropi cinesi raccolte dal Forum sono costantemente aggiornati da Fang Jin, segretario generale della China Development Research Foundation e già docente presso la TOChina Summer School dell'Università di Torino.

L'accordo con Assolombarda

Parallelamente Fondazione Cariplo ha stretto un’alleanza con Assolombarda per dotare ed affiancare gli enti non profit lombardi in servizi di assistenza per acquisti di dotazioni sanitarie: è noto infatti quanto sia complicato oggi, in questa fase di urgenza, acquistare all’estero ciò che serve per contrastare ed affrontare le conseguenze e le necessità derivanti della diffusione della pandemia.
La sinergia consentirà agli enti del terzo settore, attivati durante l’attuale emergenza anche con il supporto di Fondazione Cariplo, di superare le difficoltà e i rischi derivanti da transazioni concluse con Paesi esteri per l’acquisto di macchinari medico-sanitari (connessi, in particolare, a prezzi, pagamenti, logistica, fiscalità, passaggi doganali…)
In particolare, Assolombarda si impegna a mettere a disposizione, a titolo gratuito, i medesimi servizi predisposti in favore dei propri associati, ed è disponibile a svolgere, in favore di enti filantropici e non profit, la funzione di supporto all’acquisto qualora non siano sufficientemente attrezzati, in termini di mezzi e/o risorse, per svolgere tale attività in completa autonomia.
"Dall’inizio dell’epidemia, Fondazione Cariplo ha immediatamente destinato risorse a sostegno dell’emergenza, nella convinzione che avrebbero avuto ancor più valore se messe a sistema insieme alle risorse e alle competenze di altri soggetti. Per questo abbiamo da subito costituito un Fondo speciale da 2 milioni di euro, in parte distribuito tra le 16 Fondazioni Comunitarie in Lombardia, Novarese e Verbano, per avviare una raccolta a favore del territorio; abbiamo partecipato al network China-Italy Philanthropy Forum per l’arrivo di materiali sanitari dalla Cina e attivato una collaborazione con Assolombarda. Questo coordinamento sta già dando buoni frutti: le Fondazioni comunitarie hanno raccolto oltre 47 milioni da oltre 70mila donazioni; sono arrivati i primi voli umanitari dalla Cina con ingenti quantità di dispositivi; infine l’attivazione dei servizi di assistenza per acquisti sanitari agli enti non profit da parte di Assolombarda costituisce un’importante alleanza tra il mondo delle imprese e il Terzo Settore.” ha detto Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo.

Quando è stato costituito, nel marzo 2019, il China-Italy Philanthropy Forum si è dato l’obiettivo di promuovere in modo pratico la solidarietà filantropica internazionale. Oggi vediamo che nel momento dell’emergenza questa rete dà prova di creatività e forza: mentre i filantropi cinesi raccolgono aiuti acquistando in Cina beni talora introvabili sul mercato internazionale, i filantropi italiani intervengono a supporto dell'Ambasciata d’Italia in Cina per sostenere i costi vivi del ponte aereo umanitario Pechino-Malpensa, che consente di far affluire i materiali più urgenti proprio mentre il nostro paese ne ha più bisogno” ha dichiarato Giovanni Andornino, docente dell’Università di Torino e Segretario generale del China-Italy Philanthropy Forum.

Questa è una battaglia che dobbiamo vincere insieme e nella quale ciascuno è chiamato a fare la propria parte. Comprendendo la gravità dell’emergenza Coronavirus, ci siamo immediatamente attivati con le istituzioni locali, regionali e nazionali per rappresentare e sostenere le imprese, alle quali abbiamo erogato finora più di 20mila consulenze attraverso una task force costituita in Assolombarda, proprio per far fronte all’epidemia. Inoltre, è stato attivato un Control Center sul COVID-19 per supportare Regione Lombardia e il Paese, anche sul fronte della ricerca biomedica. Con questo importante accordo di collaborazione, mettiamo con piacere a disposizione delle fondazioni di comunità lombarde, facenti capo a Fondazione Cariplo, e agli enti filantropici le nostre competenze. Uno strumento concreto per favorire l’incontro tra domanda e offerta di servizi, dispositivi medici e DPI; per facilitare il flusso della merce attraverso le filiere logistiche già attivate e semplificare il processo di acquisto di beni e materiali. Abbiamo sempre sostenuto il valore del gioco di squadra: l’unica strada da percorrere per vincere questa battaglia” ha commentato Alessandro Scarabelli, Direttore Generale di Assolombarda.

Anche a nome del presidente Attilio Fontana, ringrazio per questa importante forma di collaborazione che ci consente di far arrivare là dove ce ne è più bisogno materiale indispensabile per la protezione del nostro personale sanitario e dispositivi salva vita. Si tratta di un intervento quanto mai utile e necessario in un momento in cui troppo spesso la burocrazia ci impedisce di operare speditamente. Questo accordo internazionale ci consente di rendere ancora più concreto il nostro modo di lavorare per il bene dei cittadini” ha sintetizzato Davide Caparini, assessore al Bilancio della Regione Lombardia.

Fondi destinati a sostenere la ricerca di terapie, sistemi di diagnostica e di rilevazione del coronavirus, per rafforzare e sviluppare ulteriormente quanto già da tempo stanno facendo università, imprese e centri di ricerca per contrastare il virus.

La Giunta regionale della Lombardia ha infatti approvato oggi il bando congiunto che prevede il finanziamento di progetti per:

  • sviluppo di studi di virologia per identificare varianti virali attuali e/o future;
  • sviluppo di terapie per affrontare le epidemie di coronavirus attuali e/o future;
  • sviluppo della diagnostica, garantendo una rapida valutazione dei candidati sulla base delle tecnologie esistenti (ad esempio tamponi express);
  • sviluppo di studi di popolazione che permettano una stima affidabile di soggetti positivi o che siano stati positivi;
  • sviluppo di strumenti software e servizi a supporto dell’individuazione precoce e il successivo contenimento del contagio da SARS-CoV-2, inclusa la sorveglianza attiva, la verifica dell'isolamento, la gestione dei sintomi, il monitoraggio dei potenziali contatti a rischio in linea con quanto indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità;
  • sviluppo di misure per proteggere le categorie più fragili con patologie pregresse.

Le domande per presentare i progetti saranno aperte dal 6 al 20 aprile, saranno poi processate in tempi molto rapidi per dare una risposta pronta ed efficace all’emergenza.

Il bando è consultabile alla pagina BANDI

“È fondamentale unire gli sforzi e le risorse, ecco perché insieme a Regione Lombardia e Fondazione Veronesi abbiamo proposto un'iniziativa sul fronte della ricerca scientifica che possa offrire un contributo per sconfiggere il virus puntando sull'eccellenza dei laboratori e dei ricercatori lombardi. Un'azione che si affianca a quella che stiamo mettendo in atto per sostenere chi è in difficoltà, chi vive solo e in povertà. Siamo vicino ai più deboli e in parallelo puntiamo sulla ricerca per contrastare il covid-19” ha dichiarato Giovanni Fosti, Presidente della Fondazione Cariplo che ha deciso di investire 2 milioni di euro sul progetto.

Regione ha messo a disposizione 4 milioni di euro per sostenere la ricerca in questo momento di emergenza e, dopo la manifestazione di interesse della scorsa settimana, si sono aggiunti due nuovi soggetti e i fondi sono raddoppiati – Lo ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala – Un sincero ringraziamento quindi a Fondazione Cariplo e a Fondazione Veronesi che hanno deciso di co-investire rispettivamente 2 milioni di euro e 1,5 milioni di euro su questo progetto”.

Abbiamo deciso di sostenere questo progetto di ricerca coordinato dalla Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Cariplo, poiché da sempre Fondazione finanzia la ricerca scientifica d’eccellenza e mai come in questo momento di emergenza sanitaria contro il Covid-19 vi è la necessità di trovare soluzioni di cura con ricaduta nazionale ed internazionale" ha aggiunto Paolo Veronesi, Presidente di Fondazione Umberto Veronesi che deciso di investire 1,5 milioni di euro su questo bando.

La Fondazione di Comunità Milano ha attivato il Fondo #MilanoAiuta (oltre a Fondo Fondazione Fiera Fondo, Niguarda tutti) con l’obiettivo di potenziare i servizi di assistenza domiciliare a favore di persone dimesse dagli ospedali, di anziani soli e famiglie fragili a fianco di Comune di Milano, Città Metropolitana, Protezione Civile e ATS Milano. Un fondo partito con una dotazione iniziale di 50.000 euro da parte di Fondazione Cariplo e 100.000 euro dalla Fondazione di Comunità Milano che ogni giorno grazie alle donazioni di cittadini e aziende. Tante le persone che si sono attivate, anche fa i giovani, e hanno dimostrato grande attenzione al problema.

La solidarietà dei giovani verso gli anziani: le magliette “Home is bello” 

Miriam, Gioacchino, Eleonora, Angelica, Michele sono cinque coinquilini tra i 23 e i 28 anni. Abitano a due passi dall’università Bocconi, e vivono insieme da pochi mesi, «a settembre eravamo coinquilini, a ottobre amici, a dicembre compagni di viaggio e adesso uniti in questa forzata, ma necessaria, convivenza, ma anche nella voglia di fare qualcosa per gli altri». Tra una risata e un litigio (succede anche quello quando stai tutto il giorno in casa) hanno lanciato “Home is bello”: realizzano magliette home made a fronte di un piccolo contributo richiesto agli acquirenti. L’intero ricavato delle magliette viene devoluto al Fondo #Milano Aiuta. 

«L’idea è nata il giorno del primo decreto Conte. Stare a casa ci pesava un po’, siamo giovani, è normale, però da subito è nata la voglia di fare qualcosa di utile in questo momento ma anche il desiderio di valorizzare gli aspetti positivi dello stare in casa. Se non posso uscire devo fare qualcosa di bello dentro. Così, dall’unione delle nostre competenze, creative ma anche di messa a terra economica del progetto, è nato Home is bello che è diventato il nostro messaggio!  Si tratta di magliette con la scritta Home is bello personalizzabile in Take your time – be a chef – be creative- learn something, che sono tutte le cose che possiamo continuare a fare, ma anche imparare, se non possiamo uscire. A parte le magliette che ci arrivano da un fornitore, facciamo tutto noi: i colori, le stampe, la ricezione degli ordini, la spedizione. Abbiamo aperto la pagina Instagram in cui, oltre a ricevere gli ordini che sono già stati 90, postiamo le stories con i backstage della realizzazione! Abbiamo scelto il Fondo #Milano Aiuta perché, visto che tantissime persone fortunatamente stanno già donando per gli ospedali e attrezzature, noi abbiamo deciso di supportare i tanti operatori e le associazioni che aiutano le persone fragili e gli anziani soli, come i nostri nonni che ci mancano moltissimo. Speriamo che la nostra maglietta rimanga come una testimonianza di questo periodo così doloroso, ma che può anche farci scoprire delle cose».  

La moda corre in aiuto di chi è solo in casa  

Michela Deandreis e Isabella Montanari, sono le fondatrici di Miss Sample Sale, il primo sito in Italia dedicato alle sample sale e alle vendite speciali nella città di Milano. Collaborano con molti marchi affermati e sono un punto di riferimento per gli appassionati di shopping che, tramite la loro newsletter, canali social e sito, trovano informazioni in esclusiva su tutte le vendite. Racconta Isabella: «in questa fase io e Michela ci siamo dette “non possiamo riconvertire la nostra attività in mascherine, che cosa possiamo fare?”.  Il nostro vero “patrimonio” sono i nostri contatti, 35.000 su Facebook, una newsletter che raggiunge più di 10.000 persone, una pagina Instagram molto seguita. All’inizio abbiamo pensato anche noi a sostenere il personale sanitario e gli ospedali ma poi abbiamo pensato a tutte le persone che sono sole, anziani o persone fragili, a partire dal nostro condominio. Se dobbiamo tutti stare in casa bisogna anche trovare il modo per farlo. C’è la grande battaglia che stanno conducendo i medici e gli infermieri ma ci sono anche le persone vicino a noi». Così da qualche giorno, sui canali di Sample Sale, al posto del calendario delle prossime vendite, compare il messaggio: “Cari amici, in un momento così delicato dal punto di vista sociale e sanitario, in cui tutti noi ci siamo fermati con le nostre attività, vogliamo mettere a disposizione la nostra visibilità e tutti i nostri strumenti di comunicazione per dare un aiuto concreto a chi è in prima linea in questa emergenza. Miss Sample Sale ha scelto di sostenere fondi #MilanoAiuta della Fondazione Comunità di Milano. Servirà a sostenere e potenziare servizi di prossimità, assistenza ed intervento domiciliare a favore di persone dimesse dagli ospedali, di anziani e famiglie fragili, la cui condizione è aggravata dall’emergenza sanitaria ed hanno bisogno di aiuto e vicinanza. Ciascuno di noi può dare un contributo a questa gara di solidarietà: per fare bene insieme, per non lasciare solo nessuno”. E in attesa della prossima vendita speciale, la comunità di Sample Sale si sta mobilitando.   

 
L’Atelier Alberta Florence è un brand in forte ascesa. La sua giovane creatrice, Giulia Mondolfi, è da sempre impegnata in progetti di sostenibilità e sociali (come la collaborazione per la realizzazione di alcuni capi storici con la Cooperativa sociale Alice attiva nel carcere di San Vittore). Nell’emergenza Covid-19 ha deciso di sostenere #MilanoAiuta della Fondazione Comunità di Milano, invitando i suoi clienti e le tante persone che si muovono intorno al suo marchio a donare per “ampliare il servizio di consegna di pasti, farmaci e spesa; organizzare l'accompagnamento a visite mediche non rimandabili; offrire supporto a genitori con bambini piccoli”. Giulia racconta come è nata questa scelta: «Molti dei mei clienti mi chiedevano come poter aiutare e io all’inizio mi sono interrogata su quale fosse l’opzione migliore. Avevo pensato agli ospedali, come tutti, ma ho un’amica, medico a Milano, che sento tutti i giorni. Lei in particolare è una guardia medica e conosce tutte le situazioni critiche che la città sta affrontando, ragionando insieme è emerso il problema delle persone che sono a casa, che magari stanno male e devono fare la terapia d’ossigeno. Io ho studiato architettura e a lungo mi sono occupata di verde terapeutico, ho lavorato anche nelle RSA. Conosco personalmente tante situazioni, ero proprio io ad aiutare personalmente mia nonna a fare la terapia d’ossigeno. Non si tratta affatto di una cosa semplice. Facendola da soli si rischia di bruciarsi, ma purtroppo in questo momento gli ospedali sono congestionati. A maggior ragione, nel distanziamento sociale, è fondamentale occuparsi di chi è a casa e sta male e ho paura che in troppi ci stiamo dimenticando di loro. Questo è il motivo principale perché ho scelto la Fondazione di Comunità Milano. In più cercavo un’organizzazione seria, purtroppo in questo momento, è brutto a dirsi, ma c’è anche il rischio che non tutte le realtà sappiano gestire nel migliore dei modi le donazioni. E poi c’è un’altra cosa: credo moltissimo al legame delle aziende con il territorio e con la comunità di riferimento, è un approccio “olivettiano” che applico tutti i giorni». In calce alla richiesta di donazioni per #MilanoAiuta nel suo sito, Giulia ha aggiunto proprio questa frase di Adriano Olivetti: «Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande”  

Registrati alla nostra newsletter

per ricevere aggiornamenti.