Aggiornamento

Nella piena consapevolezza della perdurante condizione di fragilità economico-finanziaria che interessa numerose Organizzazioni Non Profit, sono stati prorogati al 30 giugno 2023 i termini per l’accesso ai finanziamenti agevolati previsti dall’iniziativa “Sostegno al Terzo Settore”.


Nel corso dell’evento Non Profit e accesso al credito”, è stata presentata l’iniziativa “Sostegno al Terzo Settore” (Rivedi la presentazione).
Un’operazione finanziaria molto innovativa, promossa da Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo, CSVnet Lombardia, Fondazione ONC, Cooperfidi Italia, Fondazione Peppino Vismara e Fondazione Social Venture Giordano Dell'Amore, che permette l’erogazione di €30MLN di finanziamenti agevolati, sulla base di un articolato sistema di garanzie e fondi di copertura volto a supportare l’accesso al credito degli Enti attivi in Lombardia e nelle province piemontesi di Novara e del Verbano Cusio Ossola.

L’iniziativa nasce dalla piena consapevolezza dell’attuale condizione di fragilità economico-finanziaria del settore, profondamente colpito dall’emergenza socio-sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19. Contrazione della domanda, crescenti difficoltà occupazionali, parziale o completa sospensione delle attività, costi per la riorganizzazione e l’attuazione della nuova normativa in tema di sicurezza sul lavoro stanno interessando numerose Organizzazioni Non Profit: un ecosistema che solo in Lombardia include oltre 50.000 organizzazioni (15,7% sul dato nazionale) che impiegano 180.000 dipendenti (22,8%) e circa 1 milione di volontari attivi (18,3%).[1]

L’operazione si sviluppa in coordinamento con l’iniziativa nazionale lanciata a maggio di quest’anno da ACRI-Intesa Sanpaolo, denominata “Sollievo”, ma con caratteristiche particolari, pensate per le organizzazioni non profit del territorio lombardo e delle province piemontesi di Novara e del Verbano Cusio Ossola ed è anche costruita sulla base del progetto In-Volo, storica esperienza di collaborazione tra CSV, ONC, Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo.

La struttura dell’operazione

Al fine di massimizzare l’efficacia della misura, la convenzione promossa dai partner opera su più livelli e prevede l’attivazione contemporanea di un complesso sistema di strumenti di garanzia e di copertura costi, per permettere l’erogazione di finanziamenti a tassi agevolati anche agli enti più fragili e con maggiori difficoltà di accesso al credito.

È rivolta a Organizzazioni di volontariato, Associazioni di promozione sociale, Cooperative sociali, Imprese sociali, Fondazioni, Enti filantropici, Società di mutuo soccorso, Enti religiosi, Associazioni sportive, Onlus e altri soggetti – attivi in Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano Cusio-Ossola. Tali organizzazioni potranno beneficiare di un finanziamento erogato da Intesa Sanpaolo, per importi compresi tra €30.000 ed €500.000, della durata massima di 56 mesi, con 18 mesi di preammortamento e a tassi agevolati, con copertura dei costi di garanzia e di una eventuale parte degli interessi sostenuti.

L’attivazione della convenzione, che consentirà a Intesa Sanpaolo l’erogazione di € 30.000.000 di finanziamenti a tassi agevolati, prevede la compresenza coordinata dei seguenti strumenti:

  • un plafond di garanzia dell’importo di €6.000.000, messo a disposizione da Cooperfidi Italia, a valere su risorse FEI-EASI con l’obiettivo di garantire il 50% dei finanziamenti erogati.
  • un Fondo di garanzia dell’importo di €2.600.000, costituito da CSVnet Lombardia e Fondazione ONC;
  • il Fondo Solidarietà e Sviluppo di Intesa Sanpaolo a supporto dei finanziamenti agli ETS più fragili per un totale di €3.000.000;
  • un Fondo di copertura da €500.000 messo a disposizione da Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore grazie al contributo di Fondazione Cariplo (€300.000) e Fondazione Vismara (€200.000) dedicato al rimborso dei costi di garanzia e di una parte degli interessi sostenuti dai beneficiari.

«A causa della pandemia molti enti di terzo settore stanno vivendo una situazione di estrema fragilità, e un concreto rischio di non sopravvivere alla crisi. Non è solo un problema di ciascuno di questi enti, ma un problema di tutti: delle persone più fragili, di cui il terzo settore si occupa, e dell'intera comunità, che si alimenta di solidarietà, di legame e di fiducia. Gli enti di terzo settore attivano le competenze dei propri collaboratori, la generosità dei volontari e la coesione della comunità: è urgente costruire alleanze per impedire che questo prezioso patrimonio di competenze e relazioni venga disperso. La Fondazione ha realizzato un importante intervento di sostegno tramite il Bando LETS GO a cui segue oggi l’iniziativa “Sostegno al Terzo Settore”. Il Fondo, nato grazie alla Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore – braccio strategico e operativo di Fondazione Cariplo nell’impact investing – e al contributo di Fondazione Vismara e dei numerosi partners coinvolti, ha lo scopo di consentire l’accesso al credito anche agli Enti più fragili, che rimarrebbero esclusi dai meccanismi tradizionali» – Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo

Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO Intesa Sanpaolo, ha commentato: «Da molti anni mettiamo a disposizione del Terzo Settore una nostra struttura specifica per erogare credito dotata di professionalità, competenza, strumenti dedicati. Grazie a ciò abbiamo favorito la crescita sostenibile di molti soggetti non profit con ampie ricadute benefiche sulla società nel suo complesso, come è nella natura stessa di questa economia. Siamo lieti di proseguire in questo cammino affiancando una volta di più la Fondazione Cariplo nel sostenere un settore di cui oggi è tanto più evidente la indispensabile e preziosa funzione».

«Per ripartire dopo la pandemia il nostro Paese avrà bisogno più che mai del Terzo Settore e dei suoi valori: solidarietà, cura delle persone più fragili, responsabilità, imprese fondate sul mutualismo e la costruzione di bene comune. Dare credito e fiducia alle Organizzazioni e alle Imprese del Terzo Settore significa contribuire al futuro del nostro Paese», commenta Mauro Frangi, presidente di Cooperfidi Italia. 
«Per queste ragioni, Cooperfidi Italia, il consorzio di garanzia fidi della Cooperazione e del Terzo Settore, ha voluto partecipare ad un’iniziativa che vuole dotare soggetti strategici per il futuro della liquidità e dei mezzi finanziari necessari a fare al meglio il proprio mestiere: sostenere la coesione sociale e lo sviluppo in un tempo così difficile».

«In un momento così critico, e con la prospettiva di un futuro che sicuramente necessiterà del supporto di tutto il mondo del volontariato, è importante sapere di poter contare sull'aiuto di uno strumento dedicato come "Sostegno agli enti di Terzo Settore» – commenta Attilio Rossato, presidente di CSVnet Lombardia. 
«Solo a livello lombardo, secondo una ricerca della scorsa primavera, il 70% delle organizzazioni volontariato ha comunque proseguito le proprie attività legate all’ordinario nei mesi più duri della pandemia. Il 50% delle realtà censite e rimaste attive ha inoltre dichiarato di avere svolto attività attinenti l’emergenza. E poco più della metà degli intervistati prevedeva una riduzione delle proprie entrate pari al 50%».

Per maggiori informazioni sull’accesso ai finanziamenti è possibile inviare una email con dati dell’Organizzazione e riferimenti a: ctps.terzosettore@pec.intesasanpaolo.com

 


[1] Dati Istat al 2015

Fondazione Cariplo sostiene e partecipa a Urbanpromo anche in questa edizione straordinaria che sarà tutta digitale. Nell’ambito del convegno, considerato punto di riferimento del dibattito nazionale sulla rigenerazione urbana, la Fondazione offre alla riflessione comune un modello d’intervento recentemente ripensato per far fronte all’emergenza sanitaria che ha lasciato indietro settori vitali come quello culturale, il quale invece rappresenta un importante fattore di crescita e rigenerazione delle zone fragili, come dimostrato a livello urbano dal programma Lacittàintorno e come portato avanti nelle testimonianze positive dei progetti AGER e Valli resilienti nelle comunità montane.

Le due esperienze saranno al centro di tre appuntamenti: 

  • Martedì 17 novembre alle ore 14,30 si parlerà di Strategie di sviluppo sostenibile per le aree montane, perché l’abitare non è uguale in tutti i territori e la montagna presenta un paesaggio verticale che rende necessario un progetto urbanistico peculiare. Introdotto e moderato da Elio Morino e Antonio Fassone (INU), ne discuteranno Elena Jachia (Fondazione Cariplo), Claudia Pedercini, (AttivAree, Valli Resilienti) Camillo De Pellegrin, (Sindaco Val di Zoldo, Belluno), Tiziano Maffezzini (Sindaco di Chiuro, Presidente Comunità Montana Valtellina di Sondrio), Piercarlo Grimaldi, (Professore e già Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche), Valentina Cairo (Fondazione Cariplo), Anna Gaviglio (Università Studi di Milano), Alessandro Delpiano (Città Metropolitana di Bologna) e Giovanni Teneggi (Cooperative di Comunità) illustreranno testimonianze positive dei progetti AGER e le Valli resilienti. Chiuderanno i lavori Federica Corrado (Politecnico di Torino, Associazione Dislivelli), Francesco Sbetti (INU – URBIT), Giampiero Lupatelli (CAIRE Consorzio) e Marco Bussone (Presidente UNCEM). 

Per partecipare: https://urbanpromo.it/2020/eventi/strategie-di-sviluppo-sostenibile-per-le-aree-montane/

  • Mercoledì 18 novembre alle ore 16,30 l’esperienza de Lacittàintorno sarà analizzata in anteprima nel libro Periferie del cambiamento. Traiettorie di rigenerazione (Quodlibet, Francesca Cognetti, Daniela Gambino, Jacopo Lareno Faccini), in dialogo con gli autori ci saranno il prof. Giuseppe De Luca (Università di Firenze, Presidente INU Edizioni), lo scrittore e architetto Gianni Biondillo e il prof. Giovanni Laino (Università di Napoli “Federico II”). Il volume esplora il significato e il ruolo delle periferie urbane nella città contemporanea, prendendo avvio da un’esperienza di ricerca e attivazione durata oltre due anni in tre territori milanesi paradigmatici: il quartiere Adriano, il quartiere Corvetto e via Padova. Tre riflessioni che mettono al lavoro diverse prospettive di lettura – spaziale e urbanistica, antropologica e sociale – per interpretare la complessità della città, i diversi modi di abitarla e le possibili traiettorie di trasformazione. 

Per partecipare: https://urbanpromo.it/2020/eventi/urbanpromo-libri-proposte-di-letture-seconda-sessione/

  • Il 19 novembre, alle ore 10.00, il seminario La Cultura Rigenera indagherà tre esperienze di rigenerazione a base culturale, nella fattispecie Bergamo, Novara e Milano. L’ipotesi è che uno sviluppo a base culturale possa rappresentare una prospettiva per tutte le città senza particolari distinzioni di ruolo e dimensione. Interverranno: Davide Maggi e Chiara Bartolozzi (Fondazione Cariplo), Ezio Micelli (Università Iuav di Venezia), Alessandro Rigoletti (Teatro Tascabile di Bergamo), Pier Massimo Cinquetti (Base Engineering, che illustrerà il caso di Casa Bossi a Novara), Thomas Emmenegger (La Fabbrica di Olinda, che descriverà il nascituro PuntoCom ex Convitto Trotter a Milano). Con loro a discuterne: Alessandro Canelli (Sindaco di Novara), Anna Scavuzzo (Vicesindaco di Milano), Dario Moneta (Direttore Direzione Specialistica Autorità di Gestione e Monitoraggio Piani, Comune di Milano), Davide Agazzi (Project Manager Smart Lab Brindisi), Elena Ostanel (Università Iuav di Venezia), Stefano Moroni (Politecnico di Milano). Il seminario si propone di condividere esperienze utili a elaborare specifiche politiche che possano trasformarsi in azioni concrete e incisive. La sfida è rappresentata dalla possibilità di mettere a punto un insieme di strumenti grazie a cui intervenire a partire dallo sforzo congiunto dell’operatore pubblico e degli attori privati. 

Per partecipare: https://urbanpromo.it/2020/eventi/la-cultura-rigenera/

Si segnala inoltre:

  • Martedì 17 novembre alle ore 9,30, UrbanPromo 2020 si aprirà con una sessione sul tema Rilanciare le infrastrutture sociali in Italia. L’accesso ai finanziamenti europei.  Tra i relatori: Stefano Stanghellini (Presidente URBIT), Paola Pierotti (PPAN), Edoardo Reviglio (CDP), Elena Molignoni (Nomisma), Lorenzo Bellicini (Cresme) e Giordana Ferri (Presidente Comitato Nazionale per l’Housing Sociale). A seguire Daria Ciriaci (CDP), Michael Feith (Commissione Europea), Angela Mancinelli (BEI) discuteranno sulle risorse finanziarie europee coordinati da Livio Cassoli (Gestione Investimenti FIA e FIA2, CDPI SGR). Questo primo evento si chiude con una riflessione sul punto di vista degli attori durante la quale si confronteranno Carlo Cerami (REDO), Marco Doglio (CDP), Francesco Abba Legnazzi (FHS), Cristina Giovando (CRT), Francesco Profumo (Fondazione Compagnia di SanPaolo), Rossana Zaccaria (Legacoop Abitanti) e Luca Talluri (Federcasa). In questa sezione Fondazione Cariplo è rappresentata da FHS e REDO.  Sono stati inoltre invitati Paola De Micheli (Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Stefano Bolognini (Assessore alle Politiche Sociali, Abitative e Disabilità, Regione Lombardia), Fabio Carosso (Vicepresidente e Assessore all’Urbanistica, Regione Piemonte).

Per partecipare: https://urbanpromo.it/2020/eventi/rilanciare-le-infrastrutture-sociali-in-italia/

  • Mercoledì 18 Novembre alle ore 14,30 è in programma Abitare la prossimità, seminario a cura di Giordana Ferri di Fondazione Housing Sociale. La «città dei quindici minuti» – che cos’è, che cosa significa abitarci, come si progetta e come si realizza – sarà il focus del dialogo: moderati da Ezio Manzini (DESIS Lab); Salvador Rueda (Agència d’Ecologia Urbana, Barcellona), Birgitte Bundesen Svarre (Gehl Architects, Copenhagen), Carlos Moreno (Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne I IAE, Parigi), Pierfrancesco Maran (Comune di Milano) e Cristina Tajani (Comune di Milano) metteranno a confronto le esperienze intraprese (prima e durante il COVID-19) nelle loro rispettive città. A seguire ne discuteranno Stefano Boeri, (Fondazione Triennale Milano), Davide Fassi (Politecnico di Milano), Carolina Pacchi (Politecnico di Milano) e Michele Talia (INU). 

Per partecipare: https://urbanpromo.it/2020/eventi/abitare-la-prossimita/

L’emergenza sociale e sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 sta delineando un quadro di particolare sofferenza economico-finanziaria per gli Enti del Terzo Settore: un ecosistema che solo in Lombardia include oltre 50.000 organizzazioni (15,7% sul dato nazionale) che impiegano 180.000 dipendenti (22,8%) e circa 1 milione di volontari attivi (18,3%).
Nella piena consapevolezza dell’attuale condizione di fragilità del settore, Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo, CSVnet Lombardia, Fondazione ONC, Cooperfidi Italia, Fondazione Peppino Vismara e Fondazione Social Venture Giordano Dell'Amore, promuovono un evento dedicato alla presentazione dell’iniziativa “Sostegno al Terzo Settore” rivolto agli Enti del Terzo Settore attivi in Lombardia e nelle province piemontesi di Novara e del Verbano Cusio Ossola.
L’iniziativa intende supportare gli ETS nell’accesso al credito. Al fine di massimizzare l’efficacia della misura, la convenzione opera su più livelli e prevede l’attivazione contemporanea di un articolato sistema di strumenti di garanzia e di copertura costi per permettere l’erogazione di finanziamenti a tassi agevolati anche agli enti più fragili o con maggiori difficoltà di accesso al credito.
La combinazione delle misure presentate nel corso dell'evento online consentirà a Intesa Sanpaolo l’erogazione di € 30.000.000 di finanziamenti a tassi agevolati, di importo compreso tra €30.000 e €500.000 e della durata massima di 56 mesi. 

L’evento si terrà il 19 novembre dalle 10.30 alle 12.30 in modalità online e in diretta streaming.

VAI ALLO STREAMING (link attivo dalla mattina dell'evento)

Interventi: 

Modera: Alessia Maccaferri – Giornalista presso Il Sole 24 Ore  

  • Carlo Messina –  CEO di Intesa Sanpaolo
  • Giovanni Fosti – Presidente Fondazione Cariplo
  • Marco Gerevini – Consigliere Delegato, Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore
  • Attilio Rossato – Presidente CSVnet Lombardia
  • Alberto Fontana –  Presidente OTC Lombardia di Fondazione ONC
  • Mauro Frangi – Presidente Cooperfidi Italia
  • Paolo Morerio – Presidente Fondazione Peppino Vismara

Fondazione Cariplo ha approvato, nel corso della riunione della Commissione Centrale di Beneficenza, presieduta dal presidente, Giovanni Fosti, il Documento previsionale programmatico per il 2021 che definisce gli obiettivi e le risorse per sostenere l’impegno filantropico dell’ente per il prossimo anno.

Nella stessa seduta la Commissione ha nominato all’unanimità la nuova vicepresidente: si tratta di Valeria Negrini che tra le altre cose è Portavoce del Forum Terzo Settore della Lombardia e presidente di Confcooperative-Federsolidarietà Lombardia. Una vita dedicata alla cooperazione sociale con diversi ruoli, Valeria Negrini apporterà ai lavori del Consiglio di Amministrazione le sue preziose competenze. Ha iniziato la sua esperienza come coordinatrice del centro diurno “L’Angolo per senza fissa dimora”. Tuttora impegnata con le cooperative La Rete e ArticoloUno che, in provincia di Brescia, operano con diverse tipologie di servizi nell’area del disagio adulto, della salute mentale e dell'orientamento e inserimento lavorativo, opera anche su temi come l’imprenditorialità sociale, il mutualismo, l'innovazione nei sistemi di welfare. Ha un Master in Economia e gestione delle cooperative e imprese sociali (ISFOR- Università&Impresa-Brescia). Lo statuto di Fondazione Cariplo prevede la presenza di due vicepresidenti. Valeria Negrini va quindi ad affiancarsi a Claudia Sorlini.

Sul fronte operativo, Fondazione Cariplo conferma il livello dell’attività filantropica complessiva: previsto infatti un budget di circa 140 milioni di euro a sostegno di iniziative e progetti sui quattro tradizionali settori di intervento Ambiente, Arte e Cultura, Ricerca scientifica e Servizi alla persona e per una serie di iniziative in partnership, che poggiano sulle reti del territorio, con la fondamentale collaborazione con le sedici fondazioni di comunità locali, e degli enti del Terzo settore per affrontare i bisogni nuovi emersi in questo periodo di forte difficoltà e incertezza con strumenti tradizionali e nuove misure erogative.
Nove gli ambiti strategici individuati per il 2021, in uno scenario in continua evoluzione.

Persone, lavoro, povertà, anziani, cultura, ricerca scientifica, sviluppo sostenibile, reti e comunità tra le parole chiave del 2021.

“Per superare questo periodo e guardare al futuro è necessario rafforzare la rete di legami all’interno delle nostre comunità e continuare a investire sulle persone, sull’ambiente e sulla conoscenza. In questi mesi abbiamo lavorato per mettere a fuoco linee di intervento chiare che ci guideranno nelle attività del prossimo anno, tenendo sempre due prospettive: contrastare le conseguenze della crisi generata dalla pandemia e costruire condizioni di sviluppo per il futuro. La programmazione per il 2021 arriva in un momento di forte incertezza: dobbiamo essere sempre più attenti a cogliere i segnali di bisogno, sempre più rapidi nel rispondere ai cambiamenti tenendo ferma una visione che mette al centro le persone e le comunità” ha detto il Presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti.

La ripartizione previsionale delle risorse

Per il 2021 le risorse previsionali pari a circa 140 milioni di euro sono stati così suddivisi. Ecco le principali voci

  • Erogazioni per aree filantropiche: 85,6 milioni di euro
  • Ambiente: 8,9 milioni di euro
  • Arte e Cultura: 24 milioni di euro
  • Ricerca scientifica: 17,4 milioni di euro
  • Servizi alla persona: 35,3 milioni di euro
  • Erogazioni per la filantropia delle Fondazioni di comunità locali: 23, 5 milioni di euro
  • Altre attività (erogazioni emblematiche per i territori, patrocini, altri interventi…): 25,4 milioni di euro
  • Volontariato e Iniziative comuni ACRI: 5,2 milioni di euro

I nove obiettivi strategici

Novità 2021 è la programmazione delle attività istituzionali della Fondazione incentrata su nove Obiettivi Strategici a cui sono associati strumenti filantropici adatti al loro raggiungimento. Parte degli strumenti sono già stati sperimentati da Fondazione Cariplo, altri sono del tutto nuovi:

  1. Le sfide demografiche: Fondazione Cariplo si propone di accompagnare la società che cambia, mitigare gli effetti negativi dei trend demografici attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative in campo medico e di ricerca, ambientale, culturale e sociale.
  2. il cambiamento climatico, la tutela dell’ambiente e della biodiversità: nel 2021 alcuni strumenti erogativi affronteranno le sfide ambientali come leva per lo sviluppo sostenibile e la resilienza delle comunità.
  3. il contrasto alla povertà: Fondazione Cariplo continua a occuparsi delle conseguenze della crisi economica e sanitaria e aumenta lo sforzo per intercettare le persone in povertà e migliorare la loro condizione di vita 
  4. l’occupabilità: nel 2021 saranno approntati strumenti filantropici per promuovere la creazione di nuove opportunità lavorative, contribuendo alla formazione di soft skills, di competenze tecniche specializzate e di competenze in ambito green, e facilitare l’accesso al mercato del lavoro delle persone in condizioni di svantaggio e dei giovani.
  5. nuove forme della partecipazione culturale: come già avvenuto in passato, la Fondazione intende allargare le forme di partecipazione culturale, individuando e sperimentando nuovi modelli di fare e vivere la cultura.
  6. la ricerca scientifica: per il 2021 grande sostegno alla ricerca indipendente per stimolare la costruzione di un patrimonio di conoscenze multidisciplinari a vantaggio del benessere e dello sviluppo socio-economico delle comunità
  7. i sistemi territoriali di welfare; come negli ultimi anni, Fondazione si adopera anche per il 2021 per dare risposte efficaci all'evoluzione dei bisogni promuovendo forme di offerta comunitarie e generative; 
  8. l’abitare sociale: parola chiave sperimentare nuovi modelli di welfare abitativo, promuovendo sia l'housing sociale sia la rigenerazione dei contesti mediante la cura delle relazioni tra le persone e del territorio, il rilancio culturale dei quartieri e la ricucitura del tessuto urbano
  9. il capacity building delle organizzazioni non profit: ampio sostegno nel 2021 per migliorare la capacità degli enti che si interfacciano con la Fondazione di perseguire la propria mission in maniera più efficace ed efficiente.

Tra gli strumenti filantropici nuovi, un’importante iniziativa di welfare comunitario sul tema dell’invecchiamento per sostenere l’innovazione dei servizi territoriali a supporto delle persone anziane; il Progetto “Ignoroma” per colmare il grande “buco nero” di conoscenza del genoma umano e l’ Iniziativa Cibo-Salute; il Progetto ECO: Economia di comunità, per rilanciare l’occupazione green nei territori; My future per coinvolgere nelle tematiche ambientali anche il mondo della scuola; il Bando Patrimonio architettonico dedicato alle bellezze architettoniche del territorio.

Si procederà nel solco della continuità con una serie di iniziative già avviate in passato su tematiche a cui la Fondazione dedica da sempre attenzione: il Programma QuBì per contrastare la povertà, il progetto NEETwork dedicato ai giovani 18-24enni che non studiano e non lavorano, il Progetto F2C – Fondazione Cariplo per il Clima, il Bando sull’Economia Circolare e Ager sui temi agroalimentari.

AttivAree, il Programma intersettoriale di Fondazione Cariplo mirato a riattivare le aree montane dell’Oltrepò Pavese e delle Valli Trompia e Sabbia, partito nel 2016, sta per concludersi! 
Per questo è stato organizzato il convegno La nuova vita delle aree interne in programma per giovedì 26 novembre dalle ore 9.30 – 13.00. Il Convegno – in diretta streaming – sarà l’occasione per ragionare sul ripensamento della relazione tra aree interne e centri urbani, sulle disuguaglianze territoriali in termini di accesso ai servizi e di partecipazione civica e sul ruolo del Terzo Settore.
In questi anni, i territori hanno aumentato la loro forza attrattiva nei confronti dei residenti, dei potenziali investitori e dei poli urbani di riferimento, facendo leva sulle risorse delle comunità. 

Programma

  • 9,30 Warm Up
  • 9,45 Introduce e modera Filippo Barbera, Università degli Studi di Torino e Collegio Carlo Alberto
  • 9,55 La relazione fra aree interne e centri urbani: dialogo su disuguaglianze territoriali e ruolo del terzo settore 
    • Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo 
    • Fabrizio Barca, Coordinatore Forum Disuguaglianze e Diversità 
  • 10,40 L’innovazione, i servizi per la comunità e il turismo sostenibile come leve per la rinascita delle aree interne: l’esperienza dei territori di AttivAree 
    • Intervengono:  
       

      • Fabrizio VeronesiComunità Montana di Valle Trompia AttivAree Valli Resilienti  
      • Claudia PederciniResponsabile innovazione, AttivAree Valli Resilienti 
      • Raffaella PiazzardiFondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese AttivAree Oltrepò (bio)diverso  
      • Giorgio BoattiGiornalista e scrittore, Comunicazione AttivAree Oltrepò (bio)diverso 
    • Riflessioni di: 

      • Francesco MonacoCoordinatore del Comitato tecnico per le Aree interne 
      • Monica BottinoRegione Lombardia – Dirigente UO Interventi di sviluppo dei territori montani, risorse energetiche e rapporti con le Province Autonome 
      • Giovanni TeneggiReferente Cooperative di Comunità Confcooperative Comitato Tecnico Scientifico di AttivAree
  •  ​12,00 Presentazione del volume AttivAree. Un disegno di rinascita delle aree interne” Ed. Il Mulino
    • Ne discutono:  
  • Elena Jachia, Fondazione Cariplo 
  • Giorgio OstiUniversità degli Studi di Padova 
  • Alessia Zabatino, Università IUAV di Venezia 
  • Mauro Varotto, Università degli Studi di Padova
  • 12,50 Conclusioni Filippo Barbera, Università degli Studi di Torino e Collegio Carlo Alberto

Qui il link per la diretta streaming (attivo dal giorno dell'evento): https://bit.ly/AttivAree_NuovaVita.

Realizzare una soluzione d’impatto in Africa, attivando una partnership tra realtà del mondo dell’innovazione e Organizzazioni della Società Civile (OSC). È questo l’obiettivo della Call for Innovators – Economia Circolare, lanciata da Coopen, percorso partecipativo sostenuto da Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del progetto Innovazione per lo Sviluppo. 

La Call for Innovators si rivolge al più ampio mondo dell’innovazione, coinvolgendo soggetti innovatori attivi sia in Italia sia in Africa: spin-off e dipartimenti universitari, centri di ricerca, startup, piccole e medie imprese innovative, singole innovatrici e innovatori. 

I soggetti innovatori sono invitati a rispondere alle sfide individuate da un gruppo di OSC italiane che hanno risposto alla precedente Call for Interest di Coopen e che poi hanno preso parte a due sessioni di Tavoli Partecipativi per individuare le sfide al centro della presente Call for Innovators.

Le sfide da risolvere

L’obiettivo della presente Call è individuare 15 team di innovatrici e innovatori che parteciperanno al Selection Day. 

Durante il Selection Day saranno poi selezionati 5 team che potranno avviare una partnership con le OSC italiane per realizzare insieme una soluzione innovativa su una delle sfide elencate sotto. 

Le 7 sfide individuate nell’ambito del Tavolo Partecipativo sull’economia circolare sono:

  • Riduzione della produzione di rifiuti
  • Incentivo al riuso e riciclo
  • Cultura del riuso e cambio dei comportamenti
  • Formazione e visione imprenditoriale
  • Conservazione derrate alimentari
  • Autonomia, collaborazione e rete di supporto
  • Accesso ai dati e buone pratiche

Tra le OSC italiane che hanno partecipato al Tavolo sull’Economia Circolare troviamo: Cesvi Onlus, CIFA Onlus, E4Impact Foundation, Fondazione ACRA, Fondazione AVSI, LiveinSlums, LVIA, Mani Tese. 

Tre motivi per partecipare

  1. Costruire una partnership con una Organizzazione italiana, interessata a sviluppare una soluzione innovativa con un progetto concreto
  2. Testare e validare sul campo la propria tecnologia o innovazione
  3. Ricevere supporto economico e coprire eventuali costi (IT, marketing, business development, etc)

Requisiti per la partecipazione

Per partecipare alla Call for Innovators, i soggetti innovatori dovranno: 

  • Se africani e attivi in Africa, operare in uno dei seguenti Paesi africani: Uganda, Kenya, Etiopia, Ruanda, Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger.
  • Se italiani, essere disposti a operare in uno dei seguenti Paesi africani: Uganda, Kenya, Etiopia, Ruanda, Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger.
  • Aver messo a punto iniziative e/o tecnologie con un livello di TRL (Technology Readiness Level) compreso tra 3 e 6 (Qui una scheda per valutare il livello TRL)

Tutti i requisiti per la partecipazione sono disponibili nel testo del bando, accessibile qui: www.coopen.it/innovators-economia-circolare

Le candidature potranno essere presentate attraverso la compilazione completa dell’Application Form disponibile al seguente link: www.f6s.com/coopencallforinnovatorscirculareconomy/apply 

Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è fissato alle ore 23:59 (Central European Time – CET) del 18 dicembre 2020.

Il processo di selezione

Nell’ambito della prima Call for Innovators – Economia Circolare saranno selezionati fino a un massimo di 15 team che potranno poi accedere al Selection Day, previsto entro la prima metà di febbraio 2021.
Durante il Selection Day saranno scelti fino a un massimo di 5 team che potranno quindi prendere parte alla fase successiva di Coopen: un percorso di accompagnamento insieme alle OSC che hanno proposto la sfida, finalizzato alla messa a terra di un progetto pilota concreto in uno specifico Paese africano. In questo modo si potrà testare e validare sul campo le soluzioni proposte dagli innovatori per le principali sfide dell’economia circolare in Africa. 
Le Fondazioni erogheranno alle OSC capofila del partenariato un grant minimo di 90.000 euro per ciascun progetto avviato, di cui una parte (da definire in fase di formulazione del progetto) sarà attribuita al team di innovatori selezionato per l’implementazione della soluzione tecnologica.

Date chiave della Call for Innovators – Economia Circolare

Raccolta delle candidature – Dal 03/11/2020 al 18/12/2020
Valutazione delle candidature – Entro il 18/01/2021: selezione di un massimo di 15 team
Selection Day – Prima metà di febbraio 2021: identificazione di un massimo di 5 team di innovatrici e innovatori che entreranno in partnership con le OSC che hanno proposto la sfida
Presentazione del progetto in collaborazione con le OSC – Entro la prima metà di marzo 2021
Percorso di incubazione/accelerazione – A partire da marzo/aprile 2021 fino a giugno/luglio 2021 (3 mesi totali)
Implementazione del progetto pilota – 3-6 mesi dalla fine del percorso di incubazione/accelerazione

Sul sito Coopen.it è disponibile un file con le Frequently Asked Questions.
Ulteriori informazioni e chiarimenti possono essere richiesti all’indirizzo email: call@innovazionesviluppo.org

Un fondo di 3 milioni e 785 mila euro per sostenere associazioni (Asd), società (Ssd) sportive dilettantistiche senza scopo di lucro, comitati e delegazioni regionali costretti a fermarsi per il blocco delle attività durante l’emergenza sanitaria. È stata resa nota oggi la graduatoria del bando “È di nuovo sport” un aiuto concreto alle società sportive che in Lombardia sono oltre 10 mila. La dotazione finanziaria complessiva è pari a 3.785.369 euro, di cui 2.785.369 euro a carico di Regione Lombardia e 1 milione di euro a carico di Fondazione Cariplo.
Nell'edizione 2020 sono state comprese sia le spese ordinarie sostenute dalle società sportive sia quelle legate all'emergenza sanitaria. Il contributo assegnato è pari al massimo al 70% delle spese ammissibili sino a un massimo di 10 mila euro. Due le linee di finanziamento: la prima a favore dei Comitati, delegazioni regionali che ha visto accolte 12 domande per un totale di 100 mila euro. Per quanto riguarda la seconda linea di finanziamento sono state 539 invece le associazioni (Asd), Societa' (Ssd) sportive dilettantistiche che riceveranno un contributo regionale a fondo perduto per un totale di 3,685 milioni di euro.

Un salvagente per lo sport regionale

Il provvedimento intende, inoltre, valorizzare associazioni e società sportive dilettantistiche quale parte integrante e fondamentale della comunità, grazie al valore formativo-educativo dell'attività motoria, in special modo per bambini e giovani, e alla connessa capacità di promuovere stili di vita sani e attivi e di contrastare i comportamenti devianti. Una riserva delle risorse è stata destinata per l'attività sportiva delle persone con disabilità: 15 le domande presentate e finanziate per un contributo totale di 108 mila euro. Il bando punta a salvaguardare il diritto allo sport per tutti, tutelando la rappresentatività di tutte le discipline sportive e la capillare presenza delle associazioni e società sportive dilettantistiche sul territorio lombardo.

Le attività sportive creano occasioni di aggregazione e di crescita personale attraverso la promozione di valori positivi e uno stile di vita equilibrato. Soprattutto per i giovani lo sport rappresenta la possibilità di mettere alla prova le proprie capacità, di apprendere e di esprimere le proprie energie in un contesto che ha come scopo lo sviluppo e la salute della persona. In Fondazione Cariplo riteniamo che, in questo difficile momento, sostenere le associazioni sportive sia un investimento indispensabile perché l'accesso allo sport continui ad essere una possibilità per tutte le persone all’intero delle nostre comunità" ha dichiarato Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo.
"Il bando vuole sostenere il sistema sportivo di base lombardo, la cui operatività è stata ed è duramente colpita dalla emergenza sanitaria Covid-19. Un obiettivo raggiunto grazie anche alla forte sinergia con Fondazione Cariplo, che ringrazio per aver immediatamente accolto la proposta di fare un'iniziativa a quattro mani in favore dello sport, stanziando un milione di euro – ha spiegato l'assessore Martina Cambiaghi, Assessore a Sport e Giovani di Regione Lombardia – Il mondo sportivo sta attraversato un momento storico molto complicato e con questa misura vogliamo dare un iniziale aiuto concreto alle società sportive. Siamo la regione più sportiva d'Europa e vogliamo tornare ad essere il centro del mondo sportivo italiano.Dopo l’ultimo provvedimento governativo le attività sportive di base hanno avuto un altro grave e grande colpo – ha poi concluso Cambiaghi – L’impegno è quello di trovare soluzioni da sottoporre anche al ministero competente ascoltando tutti gli attori dello sport, per risollevare non solo economicamente ma anche moralmente questo settore importante per la salute e la società”.

 

Nella seduta della Commissione Centrale di Beneficenza di oggi, Fondazione Cariplo ha nominato la nuova vicepresidente: si tratta di Valeria Negrini, bresciana, che tra le altre cose è Portavoce del Forum Terzo Settore della Lombardia e presidente di Confcooperative-Federsolidarietà Lombardia.

Una vita dedicata alla cooperazione sociale con diversi ruoli, inizia la sua esperienza come coordinatrice del centro diurno “L’Angolo per senza fissa dimora”. Tuttora impegnata con le cooperative La Rete e ArticoloUno che, in provincia di Brescia, operano con diverse tipologie di servizi nell’area del disagio adulto, della salute mentale e dell'orientamento e inserimento lavorativo, opera anche su temi come l’imprenditorialità sociale, il mutualismo, l'innovazione nei sistemi di welfare. Ha un Master in Economia e gestione delle cooperative e imprese sociali (ISFOR- Università&Impresa-Brescia).

Lo statuto di Fondazione Cariplo prevede la presenza di due vicepresidenti. Valeria Negrini va quindi ad affiancarsi a Claudia Sorlini.

 

Una casa per il digitale, un luogo di incontro fisico e virtuale, di scambio e confronto on line e on site attraverso digital experience, workshop, masterclass, attività formative e servizi creativi dedicati alle opportunità espressive e culturali del digitale, per stimolare unione e connessione da Milano verso il mondo: tutto questo è MEET, il centro internazionale per la cultura digitale con il supporto di Fondazione Cariplo. Ideato e presieduto dalla critica d’arte e umanista Maria Grazia Mattei, MEET vuole contribuire a colmare il divario digitale italiano nella convinzione che l’innovazione sia un fatto culturale prima ancora che tecnologico e che, mai come oggi, sia necessario colmare il divario fra persone e tecnologie a partire dal capitale umano: “Humans MEET Digital” è, infatti, il claim che connota il centro.

Ora più che mai, MEET è un presidio del digitale per superare l’isolamento e connettere Milano e l’Italia con il mondo. Non è “solo” una sede espositiva. MEET è una vera e propria content factory. È un laboratorio creativo aperto a tutti coloro che, in Italia e nel mondo, cerchino una piattaforma capace di progettare e produrre format digital-first e farli “rimbalzare” ovunque. La sede di MEET è un corpo ibrido, capace di vivere in forma fisica e allo stesso modo in forma virtuale. Lo stiamo già facendo con le decine di partner internazionali che sono in rete con noi, co-creando lecture, workshop e persino un Simposio internazionale con modalità interattive ed empatiche nonostante il distanziamento fisico” ha dichiarato Maria Grazia Mattei, fondatrice e presidente MEET.

Il futuro si costruisce a partire dalla crescita delle persone e dalla possibilità che tutti avranno di accedere a occasioni di cultura e di apprendimento. L’accesso alla connessione e la dimensione digitale giocano un ruolo assolutamente cruciale e specialmente in questo momento dobbiamo indirizzare tutte le nostre risorse di capacità e di creatività nella ricerca di nuovi approcci che supportino la connessione tra persone, comunità e attori sociali. La sfida di MEET, che Fondazione Cariplo sostiene fin dalla sua nascita, è tracciare questa nuova via: essere un luogo – fisico e virtuale – di innovazione culturale che mette al centro il fattore umano e lo potenzia creando nuove connessioni digitali” ha commentato Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo.

L'edificio 

MEET è in via Vittorio Veneto 2, nel cuore di Porta Venezia. Ad ospitarlo è un edificio di inizio Novecento che si sviluppa su 1500 metri quadrati distribuiti su tre piani, riprogettati dall’architetto Carlo Ratti con il suo studio, rispondendo alla sfida di creare una casa per la cultura digitale. Il progetto è imperniato sulla spettacolare Living Staircase, la scala abitata capace di diventare di volta in volta teatro o spazio di lavoro, l'edificio interpreta le idee di interconnessione e partecipazione. Elemento chiave di MEET è anche l’Immersive Room, la sala immersiva dotata di 15 proiettori che offrono immagini estremamente luminose in 4K per una proiezione continua su tre pareti a 270°, e sul “Theater” da 200 posti con tre superfici di proiezione.  Non di meno la luce Artemide è parte integrante dello spirito di MEET. In tutto l’edificio la luce segue i ritmi delle persone. Si declina con presenze espressive e scenografiche come nell’ingresso o lascia che sia semplicemente la luce pura a raccontare e sottolineare l’architettura, gli eventi, la comunicazione. Il centro di cultura digitale si è dato anche un soundscape originale, “MEET the Simphony”, registrato dalla sound designer Chiara Luzzana captando i rumori del MEET e di chi lo vive.
A dare il benvenuto al centro è il Bistrot ideato e gestito da mare culturale urbano con il concept "Food Balls" del food designer Martí Guixé e il design di Italo Rota.

Dal 31 ottobre nella sala immersiva di MEET è allestita l’installazione site-specific “Renaissance Dreams di Refik Anadol, il primo lavoro in Italia del media artist e regista turco, che vive e lavora a Los Angeles. L’opera è stata realizzata appositamente per MEET con un’intelligenza artificiale addestrata a generare forme dinamiche e sempre diverse: il processo creativo uomo-macchina è partito da migliaia di immagini open-source di opere d’arte e d’architettura del Rinascimento. Un dataset immenso che algoritmi GAN hanno elaborato e rivisitato, cambiando forme, colori e con l’aggiunta di suoni originali. Il risultato è una “passeggiata” ipnotica sulle tracce della storia dell'arte italiana che è costruita su misura per gli spazi di MEET. Un messaggio di bellezza e rinascita offerto al nostro paese. “Renaissance Dreams” sarà aperta gratuitamente al pubblico fino al 10 gennaio 2021 (ingresso solo su prenotazione a www.meetcenter.it).

Nel carnet del centro di cultura digitale c’è anche la prima “virtuale” di Dance the Distance, la performance in realtà mista con danzatori distribuiti online e pubblico da remoto. Ideato e firmato dalla compagnia Ariella Vidach – AIEP Avventure in Elicottero Prodotti e co-prodotto da MEET, lo spettacolo sarà presentato al pubblico mercoledì 28 ottobre, giovedì 29 ottobre e venerdì 30 ottobre (ore 20.30) in diretta streaming sul sito di MEET.

Fra le proposte digital-first di MEET c’è il Simposio internazionale Industries meet creativity”, un think tank virtuale dedicato alla creatività come stimolo per ispirare l’innovazione nelle imprese italiane e nei settori produttivi in genere. Fra gli ospiti del Simposio – progettato e organizzato da MEET con il supporto della Commissione Europea e attraverso l'iniziativa S+T+ARTS | Science, Technology & the Arts – ci sono il pluripremiato artista e designer Daan Roosegaarde, la fashion tech designer Anouk Wipprecht e Hideaki Ogawa, Co-direttore e di Ars Electronica Future Lab. Il simposio sarà trasmesso live sul sito di MEET con la possibilità di interagire con i relatori e gli altri partecipanti.

Infine, all’interno di MEET Cineteca Milano offrirà una programmazione autonoma dedicata al cinema contemporaneo.

Orari di apertura MEET

Dal lunedì al venerdì – 15.00/19.00 – Ingresso solo su prenotazione al sito: www.meetcenter.it

In cinque anni, agendo sui menù scolastici, Milano è riuscita a ridurre del 20% le emissioni equivalenti di CO2. Si tratta del miglior risultato ottenuto a livello non solo locale, ma anche europeo e internazionale, tra i 38 aderenti all'iniziativa ‘Cool Food Pledge’, tutte realtà della ristorazione collettiva che preparano complessivamente 940 milioni di pasti all'anno. 
A certificarlo è l’autorevole centro di ricerca internazionale World Resources Institute che, tramite l’iniziativa internazionale, analizza ogni anno gli acquisti di cibo delle mense scolastiche di Milano, nonché di grandi mense aziendali come quelle di Ikea, Bloomberg, Nestlè, Morgan Stanley, World Bank, Hilton Hotels, Max Burger, di mense ospedaliere a Boston, New York, Los Angeles, San Francisco e di mense universitarie come Harvard e Pittsburgh.

“Oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, festeggiamo un grande risultato – commenta la Vicesindaco con delega alla Food Policy Anna Scavuzzo –, raggiunto grazie all'intenso lavoro che abbiamo fatto sui menù scolastici con Milano Ristorazione. Il Comune di Milano ha sviluppato una Food Policy come eredità di Expo, orientata a migliorare l’accesso al cibo sano e sostenibile. Con il monitoraggio delle azioni della politica alimentare è stato possibile certificare in 5 anni la riduzione del 20% delle emissioni di CO2 dei menù delle mense scolastiche. Un traguardo entusiasmante e un metodo di lavoro che vogliamo proporre alla ristorazione collettiva della città per ridurre le emissioni del sistema alimentare di Milano”.

“Grazie alla Food Policy promossa dal Comune di Milano e dalla Fondazione Cariplo – dichiara Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo –, abbiamo migliorato l’offerta alimentare nelle scuole di Milano. Il tema dell’alimentazione dei bambini ci sta molto a cuore perché costituisce una delle prime condizioni di uguaglianza, di educazione e di costruzione di opportunità. La scuola e le mense scolastiche sono infatti uno degli strumenti più forti per offrire a tutti i bambini la possibilità di avere un cibo più sano e un’educazione alimentare. I dati che emergono dallo studio dimostrano che, oltre al valore educativo e per la salute, il miglioramento dell’alimentazione ha anche un importante risvolto ambientale”.

“Milano Ristorazione sta attuando ogni giorno la Food Policy attraverso un percorso virtuoso che le ha permesso di garantire un pasto sano, buono, giusto e sostenibile – afferma il Presidente di Milano Ristorazione Bernardo Notarangelo –, la continua innovazione e la ricerca nei menù ci ha permesso di sviluppare ricette gustose con ingredienti rispettosi dell’ambiente. Tra le principali modifiche introdotte vi sono il tortino di carote, lo stufato di tacchino e il ragù di soia per lasagne e pasta, piatti apprezzati dai bambini e ragazzi che ogni giorno ricevono il servizio di refezione scolastica del Comune”.
Milano è stata la prima città ad aderire al programma – seguita da Toronto, Copenaghen e Ghent –, per il quale tutti gli aderenti si sono impegnati a ridurre del 25% le emissioni dei propri menù entro il 2030, partendo con l’analisi dei dati del 2015. Milano si sta dunque confermando la più sostenibile, essendo riuscita in soli 5 anni a ridurre gli impatti ambientali meglio delle altre città, degli aderenti in Europa e anche tra tutti i partecipanti internazionali, con solo 5,92 chili di CO2 ogni 1.000 kcal cucinate, contro una media europea di 10 chili di CO2 e internazionale di circa 25 chili di CO2.
“A partire dal 2015 la città di Milano ha fatto un percorso virtuoso verso sistemi alimentari innovativi, che hanno garantito un migliore accesso a diete sane – commenta il Direttore Nutrizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Francesco Branca –: un esempio molto incoraggiante di come l’intervento sull'offerta alimentare possa essere un motore del cambiamento. Riconosciamo la politica alimentare della città di Milano come una pratica da promuovere, condividere e replicare in altri contesti sia a livello nazionale sia globale”.
Grazie all'impegno di Milano Ristorazione, che ogni giorno distribuisce 85.000 pasti, sono stati sviluppati menù sempre più orientati all'equilibrio tra salute, qualità e sostenibilità. Tra il 2015 e il 2019 sono state infatti introdotte una serie di novità e modifiche che hanno permesso di raggiungere questo risultato: dal programma ‘Frutta a metà Mattina’, che è attivo ormai nel 50% delle Scuole Primarie e che ha permesso il miglioramento delle abitudini alimentari dei bambini e la riduzione degli sprechi, alla scelta di forme e colori per i menù che non solo li rendono più piacevoli per i piccoli, ma che forniscono anche nutrienti alternati fondamentali per la loro salute. E ancora, dalla preparazione dei piatti, che in tutti i 26 centri cottura avviene a vapore nel forno, all'utilizzo dell’acqua della rete idrica comunale, fino alla rimozione delle bottiglie di plastica.
Inoltre, sempre dal 2015 al 2019, è stato introdotto un progressivo aumento degli acquisti biologici: uova, pasta, pane integrale (una volta alla settimana e una settimana al mese), frutta, carote (che sono anche diventate il contorno in più ricette), muffin alla mela, banane equo solidali. Il menù è progressivamente cambiato anche attraverso l’aumento di prodotti e alimenti vegetali, la riduzione della carne rossa (manzo e maiale), che è stata sostituita da legumi, pollame e uova, e l’eliminazione di sali aggiunti per gli asili.

 

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