Sono online gli esiti del Bando congiunto da 7,5 milioni di euro che ha unito Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Fondazione Umberto Veronesi nell’iniziativa “Covid-19: insieme per la ricerca di tutti”.
Nella fattispecie si tratta di 3,5 milioni per progetti di ricerca fondamentale (Linea 1), sostenuti da Fondazione Cariplo e Fondazione Umberto Veronesi (rispettivamente con 2 e 1,5 milioni di euro); e di 4 milioni per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale (Linea 2), finanziati da Regione Lombardia a valere su risorse POR FESR 2014-2020. 
In totale sono 27 i progetti finanziati. Coinvolgono Università, IRCCS, Aziende Socio Sanitarie Territoriali, enti ed istituti di ricerca, che si sono uniti in partenariato tra loro e – per i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale – con imprese di ogni dimensione, dalle micro alle grandi aziende.

La ricerca è una chiave fondamentale per contrastare il Covid-19, per una maggior conoscenza del virus e dei suoi effetti e per incrementare la capacità di risposta anche alle emergenze future” ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala. "Un sincero ringraziamento va a Fondazione Cariplo e a Fondazione Umberto Veronesi, che hanno deciso di co-investire in questo bando che apre prospettive fondamentali non solo a livello locale ma anche sul panorama internazionale”.

"Di fronte alla pandemia la Fondazione Cariplo è subito intervenuta a sostegno della ricerca scientifica sia per dare un contributo nella risposta all’emergenza sanitaria, sia per promuovere conoscenza e sviluppo del territorio. Sono stati messi a disposizione 2 milioni di euro all’interno del Bando in collaborazione con Regione Lombardia e Fondazione Veronesi ed è stato avviato un ulteriore finanziamento da 550 mila euro per progetti di autocandidatura, che stanno dando risultati molto importanti” ha aggiunto Giovanni Fosti Presidente di Fondazione Cariplo.

"Da sempre Fondazione Umberto Veronesi finanzia eccellenti progetti scientifici nel campo dell’oncologia, neuroscienze e cardiologia, con particolare attenzione alla capacità di trasferire velocemente i risultati dal laboratorio alla pratica clinica sui pazienti. Pertanto abbiamo deciso di scendere in campo attivamente anche nella lotta contro il Coronavirus, con questo importante finanziamento pari a 1,5 milioni di euro, per sviluppare nuove misure di protezione per le persone più a rischio di complicazioni gravi, per implementare protocolli terapeutici e innovativi e determinare i reali tassi di letalità e diffusione del virus” – ha affermato Paolo Veronesi, Presidente di Fondazione Umberto Veronesi.

Tutte le eccellenze del mondo lombardo della ricerca – pubbliche e private –sono scese in campo, affiancate anche da importanti organismi di ricerca extra-lombardi.
I contributi concessi, sempre a fondo perduto, variano da progetto a progetto: si parte da un minimo di circa 100.000 euro per arrivare ad oltre 770.000 euro.

I risultati

Dei 27 progetti, 15 riguardano la ricerca fondamentale (Linea 1). L’obiettivo prioritario è progredire nella conoscenza della Sars-CoV-2 e della più ampia famiglia dei Coronavirus.
Come è avvenuto il salto di specie? Come reagisce il nostro sistema immunitario e perché le risposte sono così differenziate tra paziente e paziente? Sono solo alcune delle domande a cui daranno risposta i progetti finanziati da Fondazione Cariplo e Fondazione Umberto Veronesi: 7 studi dedicati alle cause di insorgenza, di contagio e di analisi delle risposte immunitarie in pazienti fragili o con patologie pregresse; 4 studi di virologia; 2 progetti per lo sviluppo di terapie e procedure; 2 studi di popolazione. A condurre gli studi, 15 capofila affiancati da 30 partner: IRCCS, Ospedali, Università, Fondazioni e Istituti di ricerca. 18 i mesi previsti per la realizzazione dei progetti.

Alla ricerca industriale e sviluppo sperimentale (Linea 2) sono invece dedicati i 12 progetti finanziati da Regione Lombardia con 4 milioni di euro (risorse POR FESR 2014-2020). Si tratta di progetti che permetteranno di realizzare test e tamponi sempre più precisi e rapidi, o ancora dispositivi portatili per rilevare su qualsiasi superficie il virus Covid-19; studiare l’efficacia dei farmaci e mettere le basi per individuare nuove terapie; aumentare la capacità di diagnosi e prevenzione tramite l’intelligenza artificiale; attivare percorsi innovativi di assistenza domiciliare per i pazienti fragili affetti da Covid, riducendo il carico sugli ospedali (virtual hospital). Obiettivi ambiziosi, ma da concretizzare rapidamente: tutte le attività dovranno essere completate entro il 30 ottobre 2020. I 12 progetti selezionati (su un totale di 75 presentati) coinvolgono 17 imprese e 32 organismi di ricerca, e attiveranno così investimenti complessivi per 8,5 milioni di euro. 

 

Si è tenuto ieri il secondo appuntamento di Verso la XXIII Esposizione Internazionale di Triennale Milano, intitolato La Terra vista dalla Luna. L’incontro aveva l’obiettivo di stimolare il confronto su alcuni temi centrali del nostro presente. La discussione, che si svolge nel delicato momento in cui alcuni Paesi si avvicinano alla riapertura dopo l’emergenza sanitaria, si è sviluppata a partire dall’analisi di alcuni argomenti: da Distanziarsi per capire al Nuovo Antropocentrismo, dalla Fragilità come consapevolezza alle Eredità della pandemia fino all’idea di Una Cultura nuova per un nuovo Mondo.

L’incontro, introdotto dal Presidente di Triennale Milano Stefano Boeri, ha visto la partecipazione anche del Presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti.

Di seguito una parte dell’intervento del Presidente:

Con l’emergenza sanitaria ancora in corso, è il caso di parlare o di dedicarsi alla Cultura? Fondazione Cariplo risponde: sicuramente SÌ. Abbiamo bisogno, in questo momento, di comunità forti per affrontare la pandemia e per avere comunità più forti abbiamo bisogno di un impegno condiviso per dare senso a ciò che è accaduto e ciò che accadrà. Quindi, la cultura è ciò di cui abbiamo bisogno come sforzo collettivo dare significato, per non essere sopraffatti da questa nuova situazione incerta. Fondazione Cariplo non negherà il suo sostegno alla cultura. Ma dobbiamo approfondire alcuni concetti, a cui farò solo un accenno in questa sede:

Incertezza e paura: il modo in cui le nostre comunità sapranno affrontare l'incertezza sarà cruciale. Saremo in grado di cooperare o lasceremo prevalere la paura? Quale tipo di contributo alla collaborazione saremo in grado di generare attraverso la cultura? Come istituzione filantropica, vorremmo promuovere la cooperazione e le connessioni, piuttosto che cercare esperienze eccellenti ma isolate e non connesse.

Le disuguaglianze. Le conseguenze causate dal Covid-19 non sono le stesse per tutti. Ci sono persone colpite più di altre, a causa del loro status, cultura, ricchezza. Vogliamo promuovere la cultura come qualcosa per pochi o come un’opportunità alla portata di tutti?
La pandemia chiede un ripensamento dei luoghi, dei luoghi della nostra cultura. È solo un problema o può essere una sfida per ricordare che esiste un forte legame tra il "dove" e il "chi" della cultura? I luoghi che scegliamo sono le persone che incontriamo. Quindi, come attore filantropico, dobbiamo pensare alla cultura come qualcosa da cercare sia nelle nostre istituzioni culturali, sia ai margini, ai confini delle nostre comunità, dove cresce la povertà, dove le persone sono lontane dalle istituzioni e stanno lottando per uscire dalla crisi, in un modo o nell'altro. Abbiamo stimato che oltre 10.000 studenti in questa città, una delle città più ricche d'Italia, non abbiano un personal computer. Dobbiamo chiederci come questa mancanza di mezzi può influenzare la loro partecipazione a scuola, alla conoscenza, alla cultura. Ci sono bambini e studenti che non hanno potuto nemmeno scegliere se frequentare, con i loro compagni di scuola, le stesse lezioni a distanza: siamo sicuri che possano sentirsi tutti parte di una stessa comunità?

La connessione. Le nostre comunità virtuali non sarebbero possibili senza la nostra tecnologia digitale. L'innovazione nella cultura sarà, in qualche modo, anche innovazione digitale. Ma quando pensiamo all'innovazione, dobbiamo essere consapevoli che l'innovazione non è solo un modo diverso di fare le cose, ma dovrebbe essere qualcosa di più: un modo diverso, per persone diverse, con obiettivi diversi. La connessione, piuttosto che la produzione, dovrebbe essere il concetto guida e, se non vogliamo veder trionfare la paura, con le sue possibili conseguenze sulla società e sulla democrazia, l'obiettivo della connessione dovrebbe essere l'obiettivo di contrastare le disuguaglianze, collegare la parte più esclusa della nostra società.

Speranza e bellezza. Se vogliamo contrastare la paura e la rabbia, dobbiamo creare un'opportunità per guardare al futuro con speranza. È una sfida economica e sociale, ma le sfide economiche e sociali richiedono un background culturale. Considero la bellezza un pilastro di questa sfida per ridisegnare la nostra comunità in-Covid e post-Covid. Forse non sarà necessariamente la bellezza alla quale siamo abituati a pensare, ma non sarà possibile creare speranza lontano da un'idea di bellezza…

Il video dell’intervento del presidente Fosti è disponibile qui:

 

Per altre info, il video integrale e l'elenco di tutti gli ospiti CLICCA QUI

 

Firmato l'accordo per la nascita di un nuovo hub di quartiere contro lo spreco alimentare, che sarà aperto entro la fine dell'anno in via Bassini 26, a Lambrate (Milano).

Lo avevamo preannunciato a gennaio, con i dati del primo anno dell'hub di via Borsieri – commenta la Vicesindaco con delega alla Food Policy, Anna Scavuzzo –, e oggi sigliamo la partenza di questo progetto che il lockdown dei mesi scorsi ha solo rallentato. Eravamo impegnati sull'emergenza, come era giusto che fosse, ma non abbiamo dimenticato le iniziative strutturali che stiamo ora riavviando e che si accompagnano al percorso di ripresa che vede rafforzate le sinergie con gli enti nostri partner”.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: "Per Fondazione Cariplo è molto importante collaborare con la Food Policy del Comune di Milano: il cibo è cultura, è ambiente, è conoscenza, è comunità. Purtroppo in questo momento il tema del cibo apre anche uno squarcio sul tema della disuguaglianza e della povertà. Gli Hub di quartiere sono uno strumento fondamentale per rispondere alle necessità e costituiscono un punto di coesione per le comunità. Ogni volta che si inaugura un nuovo Hub dobbiamo essere felici di quello che si sta facendo e consapevoli di quanto ancora ci sia da fare per rispondere a un bisogno così grande sul fronte delle povertà, e in particolare della povertà alimentare, per le quali Fondazione Cariplo è impegnata da anni con il programma Qu.Bì a favore dei bambini di Milano e delle loro famiglie in collaborazione con il Comune e con le reti territoriali del Terzo Settore

Dopo il successo dell'hub di via Borsieri (Municipio 9), che in un anno ha permesso di recuperare 77 tonnellate di cibo (154.000 pasti equivalenti) e coinvolgere 21 organizzazioni non profit, 11 supermercati e 5 mense aziendali, è dunque pronto a decollare il nuovo centro nel Municipio 3, grazie alla collaborazione tra Comune di Milano, Banca di Credito Cooperativo di Milano, AVIS Comunale Milano e l'Associazione Banco Alimentare della Lombardia “Danilo Fossati” Onlus.

L'accordo prevede che Avis Comunale Milano dia in concessione d’uso gratuito uno spazio di sua proprietà con una superficie di 70 metri quadrati in via Bassini, Banca di Credito Cooperativo di Milano un'erogazione liberale di 60.000 euro per l’allestimento dell’hub e per la gestione delle attività e che Banco Alimentare della Lombardia si occupi del coordinamento e della gestione operativa tramite personale volontario e dipendente nel rispetto delle norme igienico sanitarie in vigore.

Comune di Milano, Politecnico di Milano, Assolombarda e Programma QuBì – La ricetta contro la povertà infantile saranno impegnati nelle attività di governance dei processi, nelle azioni di monitoraggio e nella promozione tra i diversi attori coinvolti nel progetto (supermercati, mense aziendali, associazioni, beneficiari…).

La collaborazione avrà durata di 4 anni, fino dunque al giugno del 2024.

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