Per favorire la comprensione delle finalità del bando, illustrandone le caratteristiche principali e gli elementi di attenzione, ma anche la nuova procedura informatica per la presentazione delle idee progettuali, i referenti del bando hanno registrato un un live streaming di presentazione e formazione.
Un compleanno speciale in programma per il prossimo 22 marzo al Piccolo Teatro Strehler di Milanoper il progetto Fondazioni di Comunità realizzato da Fondazione Cariplo. Un momento di racconto e di storie, donatori e progetti speciali che hanno fatto progredire la collettività cambiando il modo di donare, di intercettare bisogni emergenti e di sentirsi parte di una comunità.
Vent’anni che hanno cambiato il modo di essere comunità, il modo di donare, di prevedere bisogni emergenti e di sentirsi parte di un gruppo.
Le community Foundations sono un progetto venuto da lontano, dagli Stati Uniti. Nell’aprile del 1998 la Fondazione Cariplo ha lanciato il progetto Fondazioni di Comunità con l’obiettivo di costituire su tutto il territorio di riferimento (Regione Lombardia e Province di Novara e del Verbano Cusio Ossola) una rete di Fondazioni autonome in grado di rispondere in modo efficace e complementare ai bisogni delle comunità locali e di promuovere una cultura del dono e della partecipazione al fine di sostenere progetti di utilità sociale e di coinvolgere i cittadini nelle attività delle Fondazioni (Scarica il Quaderno dell'Osservatorio sulle Fondazioni di Comunità).
Fadabrav, a Novara nasce l’innovativa falegnameria sociale
Nella periferia di Novara è nata la prima falegnameria sociale del territorio. Si chiama Fadabrav ed è pensata per aggregare e insegnare mestieri artigianali ai giovani abitanti di un quartiere socialmente non facile. Il progetto è promosso da un team di associazioni composte per lo più da giovani e giovanissimi in sinergia con il Comune di Novara, che ha messo a disposizione gli spazi e sostenuto metà del costo di avvio (€20.000), e da Fondazione Comunità Novarese. L’obiettivo è la rigenerazione di un Bene Comune che punta sul “protagonismo di quartiere” per favorire l’inclusione sociale. Un progetto di rinnovamento urbano di un luogo di incontro nel quale sviluppare mutualità, condividere informazioni e prassi, proporre un ascolto attivo sui bisogni del quartiere e offrire percorsi innovativi di inclusione, sia attraverso laboratori di falegnameria e tirocini, sia con iniziative di animazione sociale ed eventi. Agli inizi di giugno 2018 le porte della falegnameria di via Falcone si sono aperte ufficialmente. Oggi Fadabrav è un innovativo esempio di rivitalizzazione sociale aperto al quartiere di Sant’Agabio e alla città tutta. Il suo laboratorio artigianale coinvolge soggetti in difficoltà per combattere il disagio e la dispersione scolastica. Uno spazio che unisce tradizione e modernità, per una nuova socialità possibile. «Come molti giovani, ho attraversato fasi difficili negli anni della scuola. Ciò che per me e per altri ha rappresentato una svolta è stato l'impegno sociale, prima negli scout e poi nella rete antimafia di "Libera". Sono stati anni di esperienze altamente positive, di competenze "laterali" acquisite nella relazione con gli altri e di un protagonismo sano che fa crescere; piani questi, troppo spesso lontani dai banchi di scuola. In questo senso potremmo dire che impegnarsi per la comunità porta ad impegnarsi intanto con sé stessi, a prendersi cura di noi come uomini e della nostra crescita.» Mattia Anzaldi presidente dell'associazione SerMais.
Il Paese ritrovato. Primo villaggio di cura per persone con Alzheimer
A inizio del 2018 è stato inaugurato a Monza Il Paese Ritrovato. È un villaggio che sfida l’Alzheimer puntando sull’autonomia possibile delle persone, aiutando gli anziani a vivere in libertà, assicurando loro l’assistenza necessaria puntando su servizi tecnologici e aspetti relazionali. Si tratta della prima esperienza italiana di questo tipo. Grazie al contributo della Fondazione di Comunità di Monza e Brianza Onlus, la cooperativa sociale La Meridiana Due ha coinvolto la comunità locale nella realizzazione del villaggio, avvenuta in soli 14 mesi. Grazie ad alcune famiglie di imprenditori del territorio e a tante persone che si sono impegnate con entusiasmo, il villaggio si presenta oggi come una piccola cittadina con vie, piazze, giardinetti, negozi, teatro, chiesa, pro loco, un orto e 8 appartamenti in cui risiederanno 60 ospiti. Sono previsti dispositivi non invasivi per il monitoraggio dei pazienti. Il giardiniere, il cassiere e la parrucchiera, ad esempio, sono operatori con una formazione specifica per assistere le persone con disabilità fornendo loro un adeguato sostegno all’autonomia residua e un aiuto nelle difficoltà quotidiane. Questi professionisti sono in grado di riconoscere i bisogni della persona e di garantire interventi mirati. Una vera e propria rivoluzione che investe sia i metodi di cura delle forme di demenza, sia la cultura di welfare. Il progetto sarà monitorato a livello scientifico da tre enti altamente qualificati – Il CNR, Il Politecnico di Milano e la Fondazione Golgi Cenci. Insieme all’Università LIUC di Castellanza, questi enti svilupperanno un modello di valutazione dell’efficacia terapeutica della vita nel villaggio. Per sostenere il progetto presso la Fondazione comunitaria è ancora attivo il fondo dedicato Il Paese Ritrovato.
Il 20 marzo alle ore 10.30, presso ACRI – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio -Via del Corso, 267, Roma sarà presentato «Conoscere per conservare. Dieci anni per la Conservazione Programmata», della collana «I Quaderni dell’Osservatorio», che sintetizza le riflessioni, le esperienze e le metodologie che hanno portato la Fondazione ad avviare un percorso che ad oggi si presenta come modello da applicare in molteplici contesti in Italia – paese caratterizzato da un significativo patrimonio storico e artistico spesso inserito in contesti naturalmente fragili – ponendo le basi per un approccio che sempre di più tenda a salvaguardare, anche attraverso un bene, interi territori.
Dal 2008 al 2016 Fondazione Cariplo ha sostenuto iniziative basate su una visione strategica di lungo periodo, in grado di introdurre nella prassi un’importante innovazione di processo: il passaggio dal restauro inteso come evento isolato alla cura costante dei beni, un processo integrato foriero di un reale sviluppo locale. Dopo dieci anni di sperimentazione, in cui sono stati finanziati progetti per circa 15 milioni di euro a sostegno di 160 edifici storici (riferiti solo agli interventi di conservazione programmata), e in coincidenza con l’Anno Europeo del Patrimonio, Fondazione Cariplo mette a disposizione le esperienze dei progetti sostenuti per diffondere una cultura della conservazione possibile.
Programma
INTRODUCE Lorenza Gazzerro, Area Arte e Cultura Fondazione Cariplo
INTERVENGONO Stefano Della Torre, Politecnico di Milano Carla Di Francesco, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali
Gabriele Nannetti, MIBAC Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato
Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo e ACRI
MODERA Marco Cammelli Presidente Commissione per le Attività e i Beni culturali dell’Acri
Saranno presenti gli autori Rossella Moioli e Andrea Baldioli
La mattina di giovedì 14 marzo si terrà a Milano, al Centro Congressi Fondazione Cariplo, un evento organizzato da Fondazione Cariplo, Labsus e Touring Club Italiano, intitolato L’Italia che si prende cura dell’Italia, che mira a dare voce e visibilità a quell’Italia autonoma, responsabile e solidale che dimostra quotidianamente come sia possibile costruire una “società della cura” fondata sull’apertura e sulla fiducia, alternativa alla “società della paura” fondata sulla chiusura e sulla diffidenza.
La mattinata è distinta in due sessioni.
Nella prima, moderata dal presidente di Labsus Gregorio Arena, sei cittadini provenienti da diverse parti d’Italia presenteranno altrettanti patti per la cura dei beni comuni nella propria città.
Nella seconda sessione, moderata da Rita Querzè del Corriere della Sera, alcune grandi associazioni confronteranno, ciascuna secondo il proprio settore di intervento, le rispettive esperienze in materia di cura del nostro Paese.
Al termine della mattinata sarà presentato e approvato un Manifesto per impegnare le istituzioni a sostenere le attività di cura del Paese, da chiunque svolte, in quanto secondo l’art. 118, ultimo comma della Costituzione esse costituiscono attività di interesse generale.
Anche quest'anno Fondazione Cariplo aderisce a M’illumino di Meno l'iniziativa di Caterpillar e Radio2 dedicata al risparmio energetico e agli stili di vita sostenibili. In particolare questa edizione punta l'attenzione sull'economia circolare. L'imperativo è riutilizzare i materiali, ridurre gli sprechi, allontanare "il fine vita" delle cose. Perché le risorse finiscono, ma tutto si rigenera… Così Fondazione Cariplo anche quest'anno si mette in gioco con un'azione di sostenibilità: nella sua sede di via Manin, a Milano, è in atto una significativa riduzione dell’utilizzo di plastica. Per la precisione: i bicchieri in plastica a disposizione dei dipendenti e degli ospiti saranno sostituiti con borracce o con contenitori in bioplastica o altro materiale riciclabile. In questo modo si risparmieranno quasi 14.000 bicchieri di plastica!! Un esempio di come un gesto semplice possa essere davvero incisivo per la sostenibilità ambientale e… anche economica!
I progetti di Economia Circolare
Oltre alle iniziative rivolte ai dipendenti, Fondazione Cariplo sostiene da anni progetti di economia circolare in campo scientifico, ambientale e sociale. Progetti che rappresentano esempi virtuosi di impegno non solo a livello regionale, ma anche nazionale e internazionale. Parliamo ad esempio della Food Policy di Milano, attivata nel 2014 insieme al Comune di Milano e che vuole garantire l'accesso al cibo sano per tutti, promuovere un sistema alimentare sostenibile e una cultura di consumo consapevole, ridurre gli sprechi e sostenere la ricerca scientifica in campo agroalimentare. La politica urbana di Milano è stata premiata qualche mese fa proprio comela più innovativa al mondo perché rappresenta un modello virtuoso da replicare: dal lavoro nelle mense di Milano Ristorazione, grazie al quale 106 scuole donano ogni anno 140 tonnellate di frutta e pane al Banco Alimentare, alla riduzione fino al 20% della parte variabile della Tari per le imprese che donano eccedenze di cibo, da cui solo in un anno sono state donate 660 tonnellate di cibo. A questo proposito si segnala che a metà marzo scadranno i tempi per rispondere alla Manifestazione di Interesse dedicata ai soggetti interessati che operano nel sistema alimentare della città Metropolitana nel ambito dello strumento Food Policy Hot Pot. Quest’ultimo lanciato lo scorso febbraio da Cariplo Factory ha l’obiettivo di favorire l’incontro fra la domanda e offerta di innovazione responsabile.
Sempre da Milano prende il via ZeroSprechi, un importante traguardo nella sfida contro gli sprechi, un efficace processo di raccolta e ridistribuzione delle eccedenze alimentari. Una virtuosa collaborazione tra associazioni, enti, imprese, università, organizzazioni non profit, che unisce i diversi contributi in una prospettiva di sistema capace di ottimizzare, attraverso circuiti veloci, la consegna e il consumo di beni in eccedenza. Inoltre, con il bollino ‘ZeroSprechi’ sono rappresentate le imprese che svolgono un ruolo attivo nel progetto e che, aderendo all’iniziativa, si fanno promotrici di diffondere le buone pratiche e la cultura della riduzione dello spreco alimentare. In questo contesto, all'interno del Programma QuBi, è stato inaugurato a gennaio un Hub di raccolta e distribuzione del cibo in via Borsieri a Milano. Già in passato il Programma QuBì ha già sostenuto il Banco Alimentare della Lombardia nell’avvio dei primi due punti di raccolta cittadini e ora, grazie alla sinergia con gli altri attori coinvolti, si potrà massimizzare la raccolta del cibo, riducendo lo spreco e rafforzando la capacità di raggiungere le famiglie in povertà alimentare.
Da 2 anni Fondazione Cariplo ha attivato il bando Economia Circolare che ha permesso di finanziare (con circa 3 milioni di euro all'anno) tanti progetti rivolti proprio al riutilizzo delle risorse e all'abbattimento degli sprechi. E così ad esempio il cibo può essere recuperato anche cambiandone la destinazione d'uso: è il caso di ex alimenti prodotti per il consumo umano perché non più adatti all'uomo a causa di difetti logistici, di produzione o d’imballaggio che diventanomangimi per animali. Gli ex-alimenti quindi rappresentano un modo in cui biomasse di alta qualità ritornano nella catena alimentare, secondo un approccio di economia circolare. Pane raffermo, biscotti rotti, prodotti da forno, cioccolato, snack e dolciumi opportunamente processati possono divenire ingredienti alternativi delle diete per animali in produzione zootecnica, andando a sostituire alcune delle materie prime convenzionali. Il riciclo degli ex-alimenti ed il loro utilizzo nella nutrizione animale rappresentano, oltre ad un classico approccio di economia circolare, anche un’adeguata soluzione allo spreco alimentare con sostanziali vantaggi ambientali, sociali ed economici, requisiti imprescindibili per uno sviluppo sostenibile.
Non solo: anche gli scarti provenienti dalla lavorazione dell’olio di oliva possono essere una risorsa. Ecco quindi che le acque di vegetazione, ricche di sostanze fenoliche la cui presenza rende di difficile gestione il loro smaltimento, e il residuo che deriva dalla filtrazione dell’olio prima della fase di imbottigliamento possono diventare composti bioattivi da usare nella rigenerazione del tessuto osseo, poiché i polifenoli presenti nell’olio di oliva si ritrovano in maggiore quantità negli scarti: una fonte facilmente disponibile e a basso costo!
L’agricoltura europea può contribuire a raggiungere gli obiettivi per uno sviluppo sostenibile globale fissati dall’Onu per il 2030? “Sarà una missione impossibile se non si abbandonerà l'attuale modello di produzione agricola industriale in favore di un nuovo paradigma basato sull'agroecologia”, questa la risposta dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica che insieme ad accademici ed esperti di settore si sono ritrovati a Milano per l’edizione 2019 di Metropoli Agricole, il convegno organizzato da Fondazione Cariplo.
“L’agricoltura è la prima causa di perdita di Biodiversità e una delle maggior fonti di emissioni di gas serra clima alteranti” ha ricordato Federica Luoni dell’Area Conservazione natura della Lipu-BirdLife Italia, portavoce nel convegno della Coalizione #CambiamoAgriocoltura, l’alleanza italiana composta dalle principali sigle del mondo della tutela ambientale e paesaggistica e dell’agricoltura biologica (WWF, Lipu, Legambiente, FAI, ProNatura, ISDE Federbio, AIAB e Associazione per l’Agricoltura Biodinamica). “Questi problemi derivano in gran parte da una cattiva Politica Agricola Comune che, nonostante varie riforme dal 2000 ad oggi, ha promosso essenzialmente un’agricoltura intensiva, ancora oggi ampiamente basata sulla chimica di sintesi, e trascurato le piccole aziende agricole in particolare nelle aree interne più marginali”, ha continua la rappresentante delle Associazioni.
Il convegno Metropoli Agricole ha offerto l’occasione per un confronto tra le associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura ed alcuni rappresentanti dei decisori politici in merito alla riforma della Pac post 2020. Nella tavola rotonda della mattinata la discussione sul contributo che la Pac può dare alla sostenibilità è stata animata, infatti, da interventi di rappresentanti della Commissione europea e dell’eurodeputato Marco Zullo, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo. Assente, invece, il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio, anch’esso invitato. “Ci piacerebbe confrontarci con il nostro Governo. Confronto importante alla luce dei poteri che la nuova riforma attribuisce agli Stati membri” affermano i rappresentanti delle associazioni. La nuova riforma attribuisce, infatti, una maggiore autonomia ai governi nazionali che dovranno redigere i Piani strategici nazionali della Pac.
La Coalizione #CambiamoAgricoltura ha espresso inoltre preoccupazione per l’annuncio del rinvio a dopo le elezioni della discussione di alcuni punti fondamentali dei nuovi Regolamenti per la futura programmazione della Pac post 2020, un rinvio che potrebbe cancellare i risultati ottenuti dai negoziati in corso.
“Alla revisione della Pac, la Fondazione Cariplo ha dedicato molta attenzione negli ultimi tre anni, svolgendo un ruolo di sostegno alle attività svolte dalla coalizione Cambiamo agricoltura nel difficile compito di far ascoltare la voce dell’ambiente e dell’agricoltura sostenibile – spiega Elena Jachia, direttore Area Ambiente di Fondazione Cariplo – Il medesimo ruolo è stato svolto in modo coordinato anche da altre importanti Fondazioni europee aderenti al network Efsaf (European Foundations for Sustainable Agriculture and Food) nei propri paesi di attività (Francia, Spagna, Germania, Polonia) e ha dato forza ai movimenti dal basso”.
Il convegno Metropoli Agricole ha offerto anche l’occasione per la presentazione, in anteprima, dell’edizione italiana dell’Atlante della Pac, liberamente scaricabile da oggi nella versione PDF nel sito www.cambiamoagricoltura.it. I dati dell’Atlante e le infografiche mostrano chiaramente le conseguenze negative dell’attuale Pac sull’ambiente e sulla società europea.
Solo un radicale cambiamento della Pac potrà sostenere un’efficace conversione dell’attuale agricoltura con buone pratiche più sostenibili come il biologico, che rappresenta oggi il modello più avanzato di agroecologia. Da Milano la Coalizione #CambiamoAgricoltura ha rilanciato l’ambiziosa sfida del 40% di Sau nazionale in agricoltura biologica entro il 2030 come contributo concreto agli obiettivi di sviluppo sostenibile SDGs che anche l’Unione europea e l’Italia si sono impegnati a raggiungere.
Fondazione Cariplo insieme al performing partner Fondazione Politecnico di Milano, ai docenti e agli studenti delle scuole coinvolte presenta il primo Laboratorio di Robotica Industriale realizzato nell’ambito di Progetto SI-Scuola Impresa Famiglia all’Istituto Paleocapa di Bergamo. E’ solo un esempio, già concreto, del grande progetto SI – Scuola Impresa Famiglia lanciato alcuni mesi fa che si propone di sostenere gli istituti tecnici nel dare risposte concrete alle aziende che cercano profili adeguati di addetti e che non trovano.
“Un paradosso per cui ci sono aziende che hanno posti di lavoro e migliaia di giovani disoccupati – ha detto il presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti – Abbiamo deciso di investire sugli istituti tecnici, che devono essere messi nelle condizioni di formare i giovani con le caratteristiche che servono alle aziende. Così facendo avremo reso un servizio a tutto il sistema, famiglie comprese, ovviamente”. Progetto SI ha fornito all’Istituto Paleocapa di Bergamo un robot e un pacchetto di licenze education per sperimentare la robotica industriale e apprendere il linguaggio di programmazione. Il robot ABB120 darà la possibilità agli studenti di migliorare le proprie competenze e conoscenze dei principi di funzionamento dei robot industriali impiegati nelle applicazioni manifatturiere moderne e apprendere le tecniche necessarie per gestire al meglio i sistemi di produzione robotizzati. Il laboratorio è stato completato con un visore di realtà virtuale per la fruizione nella realtà immersiva e l’interazione con mondi virtuali 3D. Lo scopo è quello di permettere agli studenti di programmare i robot in un ambiente simulato e sperimentare la realtà virtuale e la realtà aumentata come tecnologie abilitanti di industria 4.0. Cobotta, il robot cooperativo appena introdotto sul mercato, è arrivato invece all’Istituto Marconi di Dalmine. Il robot è dotato di un braccio antropomorfo e permette agli studenti di programmarlo e interagire sul piano fisico, manipolando oggetti. L’interazione avverrà anche attraverso la realtà immersiva, che permetterà di visualizzare in modo fisico la realtà virtuale. Grazie a questo tipo di strumentazione gli studenti impareranno direttamente a scuola come lavorare insieme a un robot. Si tratta di dispositivi che rivoluzioneranno i settori della logistica e dell’automazione nelle fabbriche. Il robot collaborativo, in particolare, apprende sul campo memorizzando le manovre che gli sono state mostrate pochi minuti prima dall’uomo.
Posti inoccupati, giovani disoccupati
Nei prossimi cinque anni nei settori chiave della meccanica, della chimica, del tessile, dell’alimentare e dell’Ict le imprese avranno bisogno di circa 300mila addetti. Le aziende sollevano continuamente la carenza di profili adeguati, che necessariamente devono venire da una formazione adeguata nella scuola. Occorre investire nella formazione negli istituti tecnici, a partire dalle strumentazioni, ed ovviamente anche nelle figure adeguate all’insegnamento ai ragazzi. In Italia solo due ragazzi su dieci arrivano alla laurea, la richiesta del mondo delle imprese per avere giovani diplomati specializzati è in continuo aumento e per lo più inevasa. Il progetto SI – Scuola Impresa Famiglia nasce per creare un percorso di formazione tecnica e mettere in contatto aziende e giovani diplomati specializzati. Dal 1990, sul totale dei diplomati della scuola secondaria, gli allievi degli istituti tecnici sono passati dal 44% al 35%, mentre quelli dei licei sono saliti dal 30% al 45%. Gli istituti tecnici italiani vivono un momento di crisi: considerati scuole di “serie B” e a volte privi del legame forte con le imprese che li caratterizzava. Un segmento di scuola superiore che nell’ultimo decennio ha perso quasi 120.000 studenti. Nel frattempo, l’industria 4.0 impone nuove tecnologie e competenze per adeguarsi alle richieste del mercato del lavoro, ma le strumentazioni delle scuole sono spesso obsolete e i rapporti con il territorio fragili con il risultato che le aziende faticano a reperire tecnici specializzati.
Il PROGETTO SI-Scuola Impresa Famiglia di Fondazione Cariplo ha voluto rilanciare l’istruzione tecnico-professionale, fornendo agli istituti attrezzature e strumentazioni per soddisfare le esigenze di formazione e aggiornamento dei laboratori, rendendola maggiormente coerente con le esigenze del territorio, della società, del sistema delle imprese e delle realtà professionali. Sono oltre 20 le aziende coinvolte nel progetto. Tra di esse Siemens, ABB, Arduino, Comau, Mitsubishi, solo per citare le più note. Ad ogni azienda è stata chiesta una proposta di dotazione di “base” e vere e proprie unità didattiche costituite da strumentazione e da software di simulazione. Si tratta di robot, stampanti 3D, telecamere, attrezzatura e pannelli per la domotica, computer, visori, oltre a schede e licenze per programmare e approfondire le attività didattiche. Le aziende fornitrici di tecnologia, oltre alle dotazioni strumentali, hanno messo a disposizione 5000 ore di corsi di formazione ai docenti per poter trasferire ai ragazzi tutte le potenzialità di queste nuove attrezzature.
I numeri del Progetto SIF
61 DIVERSE SOLUZIONI TECNOLOGICHE ADOTTATE NELLE SCUOLE
76 ISTITUTI COINVOLTI 150 PRESIDI E DOCENTI COINVOLTI
OLTRE 20 AZIENDE CHE HANNO PARTECIPATO AL PROGETTO FORNENDO L’ATTREZZATURA AI LABORATORI DELLE SCUOLE 5000 ORE DI FORMAZIONE PER GLI INSEGNANTI
1 PIATTAFORMA DIGITALE PER LA CREAZIONE DI UNA COMUNITY
14 PROVINCE INTERESSATE
1,5 MILIONI DI EURO INVESTITI
Sono otto i Progetti Emblematici selezionati da Fondazione Cariplo per la provincia di Mantova. Otto iniziative a cui sono destinati complessivamente 10 milioni di euro, 7 milioni di euro messi a disposizione da Fondazione Cariplo, altri 3 milioni offerti da Regione Lombardia.
Gli interventi emblematici si concretizzano in progetti caratterizzati da un alto grado di complessità organizzativa, strutturale ed economica, ed affrontano problemi specifici di un territorio, sperimentano politiche innovative in campo sociale, culturale, ambientale, scientifico ed economico. Mirano ad un cambiamento delle condizioni di vita delle persone, attraverso un processo di progettazione e sperimentazione, gestito congiuntamente con altri soggetti pubblici e privati. In questo senso, gli interventi emblematici rispondono ai requisiti di esemplarità per il territorio e di sussidiarietà di intervento.
La recente modifica dello Statuto porta a 4 anni il mandato degli organi, e dunque viene rimodulato anche il piano dei cosiddetti “Interventi Emblematici Maggiori”.
La novità, infatti, consiste nel fatto che Fondazione Cariplo destina a ciascun territorio provinciale la somma € 5.000.000 che sarà quindi erogata per il sostegno di iniziative aventi le caratteristiche di Interventi Emblematici. Mantova quindi non dovrà più aspettare sei anni per avere di nuovo i contributi emblematici ma solo 4 anni.
Gli Interventi Emblematici saranno attuati in favore di tre province ogni anno, in precedenza, essendo il mandato di sei anni, la rotazione annua era a vantaggio di due province.
Il nuovo calendario prevede questa sequenza:
anno 2019: i contributi “extra” andranno alla provincia di Como, provincia di Varese, provincia del Verbano-Cusio-Ossola
anno 2020: provincia di Brescia, provincia di Cremona, provincia di Novara
anno 2021: provincia di Lecco, provincia di Pavia, provincia di Bergamo
anno 2022: provincia di Sondrio, provincia di Mantova, provincia di Lodi
Possono essere ammessi a contributo solo progetti e interventi riconducibili ai settori di attività della Fondazione. I progetti devono essere realizzati sul territorio della provincia a beneficio della quale è stato effettuato lo stanziamento e devono avere dimensioni significative, idonee a generare un positivo ed elevato impatto sulla qualità della vita e sulla promozione dello sviluppo culturale, economico e sociale del territorio di riferimento.
Progetti Emblematici per la Provincia di Mantova
Fondazione Mons. Arrigo Mazzali onlus di Mantova per interventi di miglioramento sismico e ampliamento del fabbricato. Contributo di 500 mila euro da Regione Lombardia
Ente Diocesi di Mantova per il progetto "Hospites Aloysii – valorizzazione dei luoghi religiosi dell'alto mantovano". Contributo di 1.500.000 euro (1.000.000 euro da Fondazione Cariplo, 500.000 euro da Regione Lombardia)
Fior di Loto Società Coop sociale di Mantova per il progetto "Lunari – una comunità in movimento". Contributo di 1.000.000 euro da Fondazione Cariplo
Associazione Colline Moreniche del Garda Solferino per il progetto "Vivere le Colline Moreniche del Garda: il Cammino di Fede e Solidarietà". Contributo di 1.000.000 euro da Regione Lombardia
Provincia di Mantova per il progetto "Mantova: laboratorio diffuso per l'occupabilità". Contributo di 1.000.000 euro da Regione Lombardia
Comune di Mantova per il progetto "Mantova Hub 2.0 – Un passo decisivo per ricostruire, insieme alla comunità, una città perduta". Contributo di 3.000.000 euro da Fondazione Cariplo
Ippogrifo Società Cooperativa sociale di Mantova per il progetto "Mantua Farm School – per coltivare passioni, curiosità e conoscenza". Contributo di 1.000.000 euro da Fondazione Cariplo
Comune di Borgo Virgilio per il progetto "Forte di Pietole – Tra innovazione e tradizione. Virgilio: Pascoli, campagne e condottieri". Contributo di 1.000.000 euro da Fondazione Cariplo.
E' stata ulteriormente prorogata la scadenza dei termini per la presentazione dei progetti emblematici 2019: il termine, inizialmente previstoper la fine di febbraio, è dunque fissato per il 2 aprile 2019 alle 17.00.
Ricordiamo che questa proroga interesa il bando per il contributi emblematici per i territori della provincia di Como, provincia di Varese, provincia del Verbano-Cusio-Ossola.
Il lavoro svolge un ruolo primario nella vita di ogni persona. Infatti, oltre a garantire un reddito, favorisce lo sviluppo di relazioni e la costruzione e il riconoscimento di un’identità personale, indispensabili per realizzare una vera inclusione sociale. Negli anni Fondazione Cariplo ha sperimentato, in collaborazione con diversi attori del territorio, modelli di intervento per promuovere l’occupabilità di persone a rischio di marginalità che nel contesto socio-economico attuale e in un mercato del lavoro sempre più competitivo e in evoluzione non sempre trovano le giuste opportunità.
Ne parliamo il 12 marzo presso il Salone d’Onore della Triennale di Milano (Viale Alemagna 6) alle 14: l’evento "Incontri di lavoro" vuole essere un’occasione per raccontare alcune storie, a partire dal cambiamento che hanno generato in chi le ha vissute in prima persona, nonché rilanciare alcune sfide.
L’invito è rivolto a tutti gli attori ingaggiati su questo tema: mondo imprenditoriale, servizi, policy makers, realtà non profit.
14.30 Il lavoro che impegna e crea valore nelle persone, nella comunità, nell’impresa Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo
15.00 Storie di inserimento lavorativo a confronto: la voce dei protagonisti
Il Terzo Settore a fianco dei giovani inattivi: NEETwork
Testimonianza di Cristina Luongo insieme a: Sara Zonato (Mestieri Lombardia) e Sabrina Rocchi (Cooperativa sociale Namasté)
Riprogettarsi per rientrare nel mondo del lavoro: Talenti Inauditi
Testimonianze di Massimo Zapparoli e Rachele Brescianini insieme a: Sofia Borri (PianoC)
Lavoro e Welfare di Comunità: i patti gener-attivi di FareLegami
Testimonianza di Igor Foppa Vicenzini insieme a: Don Francesco Gipponi (Parrocchia S. Stefano e S. Maria di Crema), Massimo Montanaro (Caritas di Crema)
Impresa sociale e azienda for profit per l’inclusione lavorativa: buone prassi dal Bando
Testimonianza di Sauro Pensa insieme a: Vittorio Ciarrocchi (Cooperativa sociale Il Sentiero), Fabio Esposito (Ghelfi Ondulati SpA)
16.15 Dall’ascolto delle esperienze alla riflessione attraverso diversi sguardi
Tavola rotonda con: Davide Invernizzi (Fondazione Cariplo), Alessandro Rosina (Università Cattolica), Enrico Pedretti (Manageritalia), Monica Magri (The Adecco Group Italy), Matteo Scarabelli (Cariplo Factory), Renato Galliano (Comune di Milano)
17.15 Conclusioni Paola Pessina, Commissione Centrale di Beneficenza Fondazione Cariplo
Modera: Massimo Cirri, giornalista Caterpillar Radio 2