Comunicazione efficace, resistenza allo stress, problem solving. Si possono imparare queste competenze? Ci prova il Progetto SI – Scuola Impresa Famiglia, che attraverso il concorso SI_FABBRICA si arricchisce di tre appuntamenti – meet_me@school – per dare a oltre 750 studenti partecipanti ulteriori strumenti che accresceranno il loro bagaglio scolastico e personale. A stimolare i ragazzi, Luca Abete, personaggio televisivo e comunicatore, che con il suo entusiasmo li accompagna durante tre incontri. Migliaia ragazzi coinvolti, 76 scuole, 150 docenti e un investimento di oltre un milione e mezzo di euro, un progetto per colmare il gap con le aziende del territorio che cercano migliaia di addetti e non trovano i profili adeguati.

Le imprese cercano 300mila addetti e lamentano la carenza di profili adeguati. Occorre investire negli istituti tecnici. Il Progetto SI – Scuola Impresa Famiglia nasce per affrontare la Quarta Rivoluzione industriale che mette gli Istituti tecnici al centro della formazione. Un paradosso per cui ci sono aziende che hanno posti di lavoro e migliaia di giovani disoccupati. Fondazione Cariplo e Fondazione Politecnico, in qualità di performing partner, hanno deciso di investire sugli istituti tecnici, che devono essere messi nelle condizioni di formare i giovani con le caratteristiche che servono alle aziende.

Il primo appuntamento è il 28 ottobre all’Istituto IIS "L. Cobianchi" di Verbania. Il 29 ottobre è il turno dell’IIS “J. Torriani” a Cremona e infine il 30 ottobre al Cinema Rondinella a Sesto San Giovanni (MI).

 

Tra i temi affrontati durante gli eventi ci saranno:

  • una buona presentazione
  • lavorare in team
  • dall’idea al progetto

Ad esporli, alcuni rappresentanti delle aziende coinvolte nel progetto come Arduino, Siemens, Mitsubishi e fondatori di startup di successo come Metcho, Phononic Vibes, App-Quality, che racconteranno il loro percorso professionale.

SI_FABBRICA è il concorso nato all’interno del Progetto SI – Scuola Impresa Famiglia di Fondazione Cariplo con il performing partner Fondazione Politecnico di Milano per proseguire il percorso di crescita degli studenti attraverso la creazione di un prototipo funzionante in ambito industria 4.0. Il progetto che i ragazzi degli istituti tecnici presenteranno, corredato di un video di presentazione del prototipo, dovrà essere inviato entro il 30 novembre 2019. I migliori verranno selezionati da una commissione e potranno accedere alla fase di pitch dove verrà presentato il prototipo progettato e le sue funzionalità.

In questi mesi di preparazione del progetto, i docenti hanno a disposizione un referente scientifico, il Prof. Remo Sala del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, che li sta affiancando nello sviluppo dell’idea progettuale, mentre gli studenti stanno acquisendo strumenti utili e soft skills che serviranno loro per la presentazione del prototipo in occasione delle sessioni di pitch. I tre incontri di meet_me@school fanno parte di questo percorso.

Con il progetto SI – Scuola Impresa Famiglia e il concorso SI_FABBRICA abbiamo avuto voluto investire sulla formazione dei giovani, anticipando i bisogni delle aziende, in risposta alle sfide aperte dalla tecnologia.

Abbiamo portato, con Fondazione Cariplo, nuovi laboratori negli istituti tecnici, accessibili e condivisi per avere un capitale umano formato per quando entra in azienda. La sfida futura è declinare le competenze dei territori e favorire la collaborazione con istituzioni e imprese per andare incontro a un mondo del lavoro che sta velocemente e profondamente cambiando”.

Il progetto SI – Scuola Impresa Famiglia ha coinvolto 76 istituti statali e paritari a settore tecnologico di tutta la Lombardia e delle province del Verbano – Cusio Ossola e Novara (con indirizzo Meccanica, meccatronica ed energia; Elettronica ed elettrotecnica; Informatica e telecomunicazioni) al fine di supportare l’istruzione tecnica, fornendo alle scuole attrezzature e strumentazioni per soddisfare le esigenze di formazione e aggiornamento dei laboratori, al fine di renderla maggiormente coerente con le esigenze del territorio, della società, del sistema delle imprese e delle realtà professionali.

Nato nel 2018 e giunto alla fase due, il Progetto SI – Scuola Impresa Famiglia, ha permesso l’aggiornamento tecnologico dei laboratori didattici, l’instaurazione di rapporti con le imprese e la formazione dei docenti all’utilizzo delle nuove tecnologie introdotte nonché esperienze laboratoriali innovative per gli studenti. Sono state inoltre avviate attività di orientamento professionale e una piattaforma digitale per la creazione di una community di docenti e studenti degli istituti tecnici coinvolti per condividere materiali formativi ed esperienze con l’obiettivo di facilitare e potenziare la transizione degli studenti degli istituti tecnici al mondo del lavoro.

Questa evoluzione del progetto permetterà di creare occasioni per integrare e far interagire le scuole attorno ad un progetto comune al fine di favorire la contaminazione di competenze ed esperienze di innovazione tra tutti gli stakeholder del progetto.

Attenzione all’istruzione tecnico-professionale

Il progetto SI – Scuola Impresa Famiglia di Fondazione Cariplo ha voluto rilanciare l’istruzione tecnico-professionale, fornendo agli Istituti attrezzature e strumentazioni per soddisfare le esigenze di formazione e aggiornamento dei laboratori, rendendola maggiormente coerente con le esigenze del territorio, della società, del sistema delle imprese e delle realtà professionali.

Sono 37 le aziende coinvolte nel progetto. Tra di esse Siemens, ABB, Arduino, Comau, Mitsubishi, solo per citare le più note. Ad ogni azienda è stata chiesta una proposta di dotazione di “base” e vere e proprie unità didattiche costituite da strumentazione e da software di simulazione. Si tratta di robot, stampanti 3D, telecamere, attrezzatura e pannelli per la domotica, computer, visori, oltre a schede e licenze per programmare e approfondire le attività didattiche. Le aziende fornitrici di tecnologia, oltre alle dotazioni strumentali, hanno messo a disposizione 5000 ore di corsi di formazione ai docenti per poter trasferire ai ragazzi tutte le potenzialità di queste nuove attrezzature.

61 DIVERSE SOLUZIONI TECNOLOGICHE ADOTTATE NELLE SCUOLE

76 ISTITUTI COINVOLTI

150 PRESIDI E DOCENTI COINVOLTI

37 AZIENDE CHE HANNO PARTECIPATO AL PROGETTO FORNENDO L’ATTREZZATURA AI LABORATORI DELLE SCUOLE

5000 ORE DI FORMAZIONE PER GLI INSEGNANTI

1 PIATTAFORMA DIGITALE PER LA CREAZIONE DI UNA COMUNITY

14 PROVINCE INTERESSATE

1,68 MILIONI DI EURO INVESTITI

SI – Scuola Impresa Famiglia ha messo a disposizione oltre 1.600.000 di euro, coinvolto migliaia di ragazzi, 76 istituti statali e paritari a settore tecnologico di tutta la Lombardia e delle province del Verbano – Cusio Ossola e Novara (con indirizzo Meccanica, meccatronica ed energia; Elettronica ed elettrotecnica; Informatica e telecomunicazioni) e 150 presidi e docenti. Il progetto ha permesso l’aggiornamento tecnologico dei laboratori didattici, l’instaurazione di rapporti con le imprese/professioni e la formazione dei docenti all’utilizzo delle nuove tecnologie introdotte nonché esperienze laboratoriali innovative per gli studenti. Sono state inoltre avviate attività di orientamento professionale e una piattaforma digitale per la creazione di una community di formatori e studenti delle scuole coinvolte per condividere materiali formativi ed esperienze con l’obiettivo di facilitare e potenziare la transizione degli studenti degli istituti tecnici al mondo del lavoro. Un percorso frutto di sopralluoghi nelle scuole e nei laboratori, di momenti in cui i docenti, i dirigenti scolastici e gli studenti si sono confrontati con noi in merito alle reali esigenze e bisogni del loro istituto e alle modalità per implementare i piani dell’offerta formativa. Con le aziende del territorio, partner tecnologici e formativi di SI-Scuola Impresa Famiglia, sono in fase di progettazione percorsi di Alternanza-Scuola-Lavoro.

Nel contesto europeo di Matera 2019, Fondazione Cariplo insieme a Fondazione Fitzcarraldo e Basilicata Creativa, coinvolgerà attori pubblici e privati promotori di significativi programmi di sviluppo delle aree periferiche che si confronteranno con operatori impegnati in progettualità originali ed eterogenee che fanno leva sulle risorse inespresse delle comunità di riferimento.

Fondazione Cariplo, con il Programma AttivAree dedicato alla rinascita dell’Oltrepò Pavese e delle bresciane valli Trompia e Sabbia porterà al tavolo l’esperienza avviata in due territori marginali che si trovano nell’Appennino e nelle Prealpi lombarde. L’obiettivo è quello di condividere il modello di intervento sperimentato con quello degli altri ospiti presenti impegnati su un tema come quello dello spopolamento delle aree marginali, che interessa in modo trasversale tutta l’Italia ma anche altri Paesi d’Europa a partire da Francia e Spagna.

Matera rappresenta un emblematico caso di luogo marginale che ha saputo rinascere, per cui è particolarmente significativo per Fondazione Cariplo condividere – con i molti attori, anche locali, che parteciperanno alla giornata del 26 ottobre – l’esperienza dei territori lombardi che hanno subito il medesimo fenomeno di abbandono e spopolamento della città che oggi è diventata la Capitale Europea della Cultura.

La giornata di lavoro, dedicata al confronto sul tema della rigenerazione culturale delle aree marginali d’Italia sarà condotta da Annamaria Candela, Fondazione Banco di Napoli e vedrà tra altri numerosi ospiti la partecipazione di Daniela Castagno, Fondazione con il Sud, Angela Mameli, Fondazione di Sardegna, Anna Misiani e Oriana Cuccu, Nucleo di Valutazione (NuVAP), Dipartimento per le politiche di Coesione, Presidenza Consiglio dei Ministri, Francesco Monaco, ANCI, Paolo Scaramuccia, Legacoop e Daniela Tisi, MiBAC. 

Per Fondazione Cariplo saranno presenti Elena Jachia, Direttore Area Ambiente Fondazione Cariplo e responsabile Programma Intersettoriale AttivAree e i referenti dei progetti territoriali “AttivAree Oltrepo(Bio)diverso” e “AttivAree Valli Resilienti”. 

Esperienze territoriali

Dall’Oltrepò Pavese lo scrittore e giornalista Giorgio Boatti (Responsabile Comunicazione del Progetto Oltrepò(Bio)diverso) porterà al tavolo di lavoro l’esperienza della Scuola di Narrazione Territoriale. Un’iniziativa di formazione, confronto e riflessione sui temi della narrazione territoriale, attivata nell’ambito del progetto Oltrepò(Bio)diverso, che punta a insegnare a raccontare un territorio in modo suggestivo, coinvolgente ed attrattivo. Un’esperienza per il recupero dell’identità locale – aperta ad esperienze, culture e provenienze differenti – particolarmente significativa in contesti di comunità fragili e di aree, sia rurali sia metropolitane, ritenute marginali.

Dalle Prealpi bresciane, con l’intervento di Fabrizio Veronesi (Coordinatore Progetto Valli Resilienti) sarà presentato un altro caso di ricostruzione dell’identità territoriale realizzata attraverso un processo di recupero della recente storia dell’economia delle valli Trompia e Sabbia. Partendo da una mappatura dei manufatti della tradizione rurale e dei siti di archeologia industriale dismessi e abbandonati si è giunti alla riattivazione di alcuni luoghi simbolo quali il Borgo di Rebecco e la ex Centrale Idroelettrica di Barghe.

Il tema del cambiamento di prospettiva è portato al tavolo da Claudia Pedercini (Responsabile Progetti Innovazione Sociale Valli Resilienti) che illustrerà il processo di messa in rete delle risorse territoriali, alla base della nascita dei negozi di vicinato – servizi di prossimità per gli abitanti gestiti in rete attraverso cooperative sociali – e il Circuito delle Valli Accoglienti e Solidali, un prodotto turistico composto da esperienze e costruito su un racconto corale. 

Oltre ai protagonisti del Programma AttivAree tra gli ospiti della sessione dedicata alle esperienze territoriali ci saranno Massimiliano Burgi, Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Liviano Mariella, Recollocal e Gardentopia Matera 2019 e Nicolò Fenu, SARDARCH – Spop Campus Omodeo (OR).

Il confronto diretto ha lo scopo di promuovere un bilancio critico e condiviso dei programmi di intervento e delle esperienze sviluppate nelle varie regioni per favorire progettualità sostenibili e capaci di generare impatti duraturi sui territori.

Apre in Corso di Porta Ticinese, 73 a Milano il nuovo QuidStore, punto vendita aperto con il supporto di Fondazione Cariplo che ha aiutato l’impresa sociale Quid a coprire i costi di avviamento del negozio meneghino. 

Progetto Quid è il brand di moda etica e sostenibile della cooperativa sociale Quid, che disegna e crea capi di abbigliamento e accessori in edizione limitata. Le collezioni prendono vita da eccedenze di tessuti messe a disposizione (donate o acquistate a prezzi molto vantaggiosi) dalle aziende di moda e del settore tessile. Ogni capo è reso unico grazie al lavoro di persone – soprattutto donne – con trascorsi di fragilità (vittime di violenza, migranti, con disabilità, percorsi di dipendenza o detenzione, o più in generale donne disoccupate e in difficoltà economica o di conciliazione con figli), che trovano in Quid un’occasione di riscatto e opportunità lavorativa. A oggi lavorano in Quid circa 120 persone (il 90% donne), attraverso diverse forme contrattuali, anche borse lavoro e tirocini; il fatturato annuo è di circa 3 milioni di euro. Quid persegue i propri obiettivi di inserimento lavorativo attraverso il coinvolgimento di tutto lo staff, a tutti i livelli, secondo un modello di leadership inclusiva, attraverso percorsi formativi, supervisione.

L’inaugurazione è anche un momento per una riflessione su temi che coinvolgono da vicino la Fondazione, come la capacità di generare valore sociale attraverso l'innovazione e il cambiamento, il sostegno all'intraprendenza giovanile e alle categorie fragili inserendole in contesti lavorativi. Non solo: c'è anche un focus importante sul sistema produttivo sostenibile, che coinvolge il mondo del fashion. La questione di chi e cosa si nasconda dietro alla filiera produttiva non è mai stata così attuale, e se i prezzi dei beni si abbassano sempre di più, è sempre più salato il conto che presentiamo all’ambiente e alle persone.

All'inaugurazione hanno partecipato Anna Fiscale (Presidente e Co-fondatrice di Quid), Giovanni Fosti (Presidente di Fondazione Cariplo), Rita Ruffoli (Segretario Generale di Fondazione San Zeno) e Nicola Giuggioli (CEO di Eco-Age) Cristina Tajani, (Assessore alle Politiche del lavoro, Attività Produttive, Commercio e Risorse Umane Comune di Milano). 

ART for The World Europa, Fondazione Cariplo e il Consolato Generale di Svizzera a Milano presentano la prima milanese del film Interdependence: martedì 5 novembre alle 18,45 presso Anteo Palazzo del Cinema (Sala Excelsior). 

Il film: 11 registi per il Pianeta

Undici registi di fama internazionale hanno unito le loro forze per sensibilizzare le persone rispetto ai problemi ambientali più pressanti e agli effetti del cambiamento climatico, contribuendo ad un film unico composto da corti tra i 7 e gli 11 minuti (docu-fiction, drammi, commedie, fantascienza, videoarte). L'obiettivo è di comunicare l'urgente necessità di preservare le risorse naturali e ridurre il degrado ambientale e di riflettere sul concetto di interdipendenza tra ambiente naturale e società.

Riappropriarsi del concetto di interdipendenza attraverso l'espressione creativa è essenziale per riflettere sulla posizione dell'umanità rispetto alla natura, per capire la nostra esistenza all'interno di essa, piuttosto che essere al di sopra della natura. Le storie fondamentali illustrate dai registi riflettono le relazioni intrecciate tra la società umana e l'ambiente naturale su cui pesa il cambiamento climatico su numerose dimensioni e scale. I film non Illustrano soltanto gli impatti negativi del degrado ambientale e dell'irreversibile dissesto climatico attraverso storie di vita vera e fiction realistica ma accennano a possibili soluzioni. I partecipanti sono stati selezionati per le loro consolidate qualità artistiche e per il forte impegno nell'affrontare questioni e temi correlati all'ambiente ed al cambiamento climatico:

FAOUZI BENSAÏDI (MAROCCO), ÁSA HJÖRLEIFSDÓTTIR (ISLANDA), SALOMÉ LAMAS (PORTOGALLO), BETTINA OBERLI (SVIZZERA), SHAHRBANOO SADAT (AFGHANISTAN), MAHAMAT-SALEH HAROUN (CIAD), LEON WANG (CINA), NILA MADHAB PANDA (INDIA), DANIELA THOMAS (BRASILE), SILVIO SOLDINI (ITALIA), KARIN WILLIAMS (NUOVA ZELANDA)

 

I film sono girati in undici paesi ed in varie regioni del mondo. Esistono come corti individuali nella loro lingua originale e vengono anche presentati insieme in un lungometraggio di un'ora e 40 minuti sottotitolato in inglese, francese ed italiano.

INTERDEPEDENCE è una Produzione ART for The World, con il patrocinio delle Nazioni Unite, sede di Ginevra, l'Organizzazione Metereologica Mondiale e la Città di Milano, con il supporto della DDC/DFAE (Direzione svizzera per lo sviluppo e la cooperazione/Ministero degli Affari Esteri), del EU/EFI/ITC (Unione Europea/ Iniziativa Moda Etica/ Centro per il Commercio Internazionale), di GAIL (India), del SESC Sao Paulo (Brasile) tra gli altri.

Perché Fondazione Cariplo sostiene il progetto

Interdependence è un’antologia di undici cortometraggi dedicata agli impatti dei cambiamenti climatici, prodotta dall’associazione Art for the World. Le opere sono state realizzate da registi indipendenti di fama internazionale, provenienti dai cinque continenti, sul concetto di interdipendenza tra ambiente naturale e società e sulla necessità di preservare le risorse naturali (oppure prevenire il degrado ambientale). Ispirati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e dai relativi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), i cortometraggi sono caratterizzati da un approccio chiaro e realistico alle questioni ambientali e ai cambiamenti climatici, fornendo talvolta una prospettiva incoraggiante per il futuro.

Fondazione Cariplo è parte di questo progetto per l’elevata caratura artistica del film (basti pensare all’emozionante cortometraggio del regista italiano Silvio Soldini), ma soprattutto per l’efficacia del linguaggio cinematografico e dei riferimenti alla vita quotidiana per far cogliere l’impatto del cambiamento climatico al grande pubblico.

L’iniziativa si inserisce in un palinsesto di attività di comunicazione programmate nell’ambito di “F2C – Fondazione Cariplo per il Clima”, progetto che vede la Fondazione impegnata nella sensibilizzazione sul cambiamento climatico e a sostenere l’attuazione di strategie di mitigazione e adattamento sul territorio.

Ingresso gratuito, con registrazione: interdependence.eventbrite.it fino a esaurimento posti

I posti per la serata del 5 novembre sono ESAURITI: il 6 novembre si terrà una replica del film alle ore 19:40, nella Sala President presso Anteo Palazzo del Cinema (ingresso gratuito fino a esaurimento posti). 

Le scuole beneficiarie del contributo di Fondazione Cariplo per la realizzazione di laboratori biennali di teatro, musica e teatro musicale, selezionate dal bando LAIVin 2019 sono 45! Sono consultabili QUI
A breve saranno disponibili anche sulla pagina in aggiornamento Territorio dove è pubblicato l'elenco completo degli istituti selezionati 2018/2019. 

Info: progettolaivin.it

Si celebra il 16 ottobre la Giornata Mondiale dell’Alimentazione indetta dalla FAO. Il tema di quest’anno, di estrema attualità, è: “Un’alimentazione sana per un mondo #FAMEZERO”. Raggiungere Fame Zero non significa soltanto combattere la fame, ma anche nutrire le persone e il nostro pianeta, richiamare l’attenzione sull’importanza di rendere accessibile a tutti una dieta sane e sostenibile. Il tema della sicurezza alimentare è un tema complesso che va a toccare diversi ambiti fra cui anche quello del cambiamento climatico. Un numero crescente di agricoltori, pescatori e allevatori, infatti, sta subendo gravi perdite causate da temperature sempre più elevate e da una frequenza maggiore di disastri naturali. Tutto ciò a fronte della costante crescita della popolazione mondiale. 

Fondazione Cariplo è da tempo attenta alle tematiche legate all’alimentazione, alla riduzione degli sprechi alimentari, alla promozione della biodiversità, ai cambiamenti climatici.

Iniziative europee

Milano è sicuramente una best practice dato l'impegno cominciato già nel 2015 insieme al Comune di Milano, per la realizzazione della Food Policy e a Bruxelles all'interno dell'evento "European Bioeconomy: Regions, Cities and Civil Society and the World Food day event FOOD2030: Nourishing people and nurturing the planet through sustainable healthy diets for all" è tra i soggetti chiamati a presentare le azioni messe in campo a livello locale ma anche internazionale contribuendo alla conoscenza e diffusione di metodi e azioni positive. Durante la giornata, a cui partecipano i due membri della Cabina di regia della Food policy di Milano Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano e delegata food policy, e Carlo Mango, Direttore area ricerca Scientifica e Tecnologica presso Fondazione Cariplo, viene lanciata la nuova pubblicazione dal titolo European Cities Leading in Urban Food Systems Transformation: Connecting  Milan & FOOD2030. Il testo raccoglie le esperienze delle città che hanno partecipato alle 4 edizioni del Milan Pact Awards, premio lanciato da Fondazione Cariplo e Comune di Milano  nel 2016, la cui ultima edizione è stata vinta da Washinton e Melzitli come città con le migliori food policy del mondo.

Azioni per le famiglie in difficoltà

All'interno del programma Ricetta QuBi – La ricetta di Milano contro la povertà infantile, è stato inaugurato nel quartiere di Lambrate di Milano, il nuovo “Emporio della Solidarietà” di Caritas Ambrosiana: le famiglie fanno la spesa scegliendo i prodotti sugli scaffali come in un normale supermercato con la sola differenza che alla cassa non c'è denaro ma una tessera a punti, assegnata dagli operatori dei centri di ascolto della Caritas a famiglie in difficoltà. Sul versante povertà alimentare, nel 2018 il Programma QuBì ha sostenuto l'attivazione del primo Emporio della Solidarietà di Caritas Ambrosiana a Milano, nel quartiere Barona, e proseguirà il suo impegno contribuendo all’apertura di due nuovi Empori: a Lambrate e a Niguarda.

L’operazione “Carrello Sospeso” è stata la prima campagna di fundraising diffuso che ha permesso, da un lato, di raccogliere risorse, dall’altro di sensibilizzare e coinvolgere attivamente la società civile sul tema della povertà delle famiglie con minori. I cittadini hanno potuto dare il loro contributo riempiendo un carrello della spesa virtuale sulla piattaforma digitale “For Funding” di Intesa Sanpaolo. Ogni carrello virtuale è stato trasformato in uno reale da Coop Lombardia. La donazione inoltre è stata raddoppiata dal Programma QuBì. Il terminale della raccolta fondi è stata la Fondazione di Comunità di Milano che ha recentemente aderito al Programma QuBì mettendo a disposizione un fondo dedicato, oltre al supporto nelle iniziative di raccolta.

Grazie all’operazione “Carrello Sospeso”, 200 famiglie in difficoltà potranno fare la spesa all’Emporio della Solidarietà di Lambrate fino a Natale. Con le offerte dei milanesi che hanno aderito alla prima fase della campagna di raccolta fondi, e quelle dei partner dell’iniziativa, Caritas Ambrosiana ha potuto rifornire il magazzino del nuovo supermercato solidale e programmare gli acquisti per garantire il fabbisogno alimentare degli utenti almeno fino a dicembre. Terminato questo periodo Caritas Ambrosiana e Programma QuBì garantiranno l’approvvigionamento permanentemente.

I cittadini che hanno partecipato a “Carrello Sospeso” sono stati 483. Le loro offerte hanno permesso di riempire 1.121 carrelli della spesa di prodotti alimentari di base (pasta, salsa, latte, fagioli, piselli, carne in scatola) e prodotti per bambini (omogeneizzati, pannolini, biscotti), superando l’obiettivo fissato a 1000 carrelli. Ma le spese effettivamente donate sono state molte di più. Grazie al contributo economico dei sostenitori di Programma QuBì, (Fondazione Cariplo, Fondazione Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, Fondazione Fiera Milano) e alla donazione diretta di generi alimentari da parte di Coop Lombardia, ogni carrello offerto dai cittadini è stato triplicato per un valore complessivo di 67.260 euro. Proprio grazie a questo effetto moltiplicatore, tenuto conto che le famiglie che usufruiranno del servizio saranno a regime 200, Caritas Ambrosiana stima di poter coprire i costi vivi del nuovo emporio per i prossimi 4 mesi, quindi fino a dicembre. Avviato l’Emporio della Solidarietà a Lambrate, Carrello Sospeso non terminerà. La raccolta fondi proseguirà a favore del prossimo obiettivo: l’apertura di un altro minimarket solidale questa volta nel quartiere di Niguarda entro la fine del 2019. Anche in questo caso ogni donazione sarà triplicata grazie al contributo dei partner.   

Più frutta per i bambini

Il programma “Frutta a metà mattina”, ideato da  Milano Ristorazione nell'ambito della Food Policy del Comune di Milano e di Fondazione Cariplo, si propone di sostituire in modo strutturale la merenda a metà mattina acquistata dalle famiglie e consumata abitualmente dai bambini a scuola, anticipando al mattino la distribuzione della frutta prevista a fine pasto. 

L’esperienza ha mostrato che spesso la frutta offerta a fine pasto veniva scartata dai bambini, mentre dal momento dell’arrivo a scuola fino al pranzo, la ristorazione non prevedeva alcuna merenda. I dati raccolti dall'ufficio Food Policy di Milano nel 2018 hanno rilevato importanti informazioni sulle abitudini alimentari dei bambini e delle famiglie. Il 21,8% dei bambini di Milano mangia meno di due porzioni di frutta e verdura al giorno e circa il 20% dei milanesi presenta un forte livello di criticità alimentare. La ricerca si è andata ad aggiungere a quella svolta nel 2016 dal Ministero della Salute, dalla quale emerge che in Italia il 9% dei bambini non assume la prima colazione a casa, che il 65% consuma una merenda troppo abbondante e che il 22% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura.

L’idea che sta dietro al progetto “Frutta a metà mattina” permette di valorizzare la frutta, elemento essenziale per l’alimentazione e parallelamente di limitare lo spreco alimentare. Anticipare al mattino la frutta incontra entrambi questi obiettivi. Nel suo complesso. il programma ha molte finalità e impatti, a livello individuale sulla salute dei bambini e bambine migliorando l’equilibrio alimentare della giornata, abituando il gusto, rinforzando i comportamenti positivi; favorendo l’adozione di correte abitudini alimentare; a livello collettivo si riduce le differenze fra i bambini e complessivamente diminuiscono gli sprechi migliorando la sostenibilità del sistema alimentare.

Nel 2016 il progetto aveva coinvolto 30 scuole per circa 4.000 bambini, diventate poi circa 50 negli anni successivi. Nel 2019/2020 le scuole che parteciperanno al progetto saranno 75 e il numero di studenti sarà circa pari a 20.000.

Frutta a metà mattina  permette quindi di garantire una maggior equità tra le diverse fasce della popolazione sia in termini di consumo effettivo, sia in termini di qualità alimentare. Il programma è stato inserito nel servizio di refezione scolastica in modo strutturale e continuativo e sarà attivo a partire dal 21 ottobre 2019. Per il 2019/2020, il progetto è sostenuto da Programma Ricetta QuBì – La ricetta contro la povertà infantile di Fondazione Cariplo.

Attenzione all'agricoltura sostenibile

Il bando Coltivare Valore, raccogliendo la sfida della transizione agroecologica, ha sostenuto finora 9 progetti incentrati sullo sviluppo di filiere agroalimentari locali e sostenibili. Queste iniziative puntano a migliorare l’accesso a un cibo sano e di qualità per le comunità locali, le quali sono spesso parte attiva dei processi produttivi (come nel caso delle Comunità a Supporto dell’Agricoltura – CSA), consolidando il legame con il proprio territorio e il presidio delle risorse naturali. Il bando è stato riproposto per il 2019, con un budget ampliato a 2,750 milioni di euro €, raccogliendo ben 46 proposte progettuali, attualmente in fase di selezione e valutazione. 

Fondazione Cariplo sostiene inoltre la campagna #CambiamoAgricoltura, guidata da un’ampia coalizione di Associazioni ambientaliste e dell’Agricoltura biologica e biodinamica, per orientare un cambiamento della Politica Agricola Comune Europea e ottenere un sistema agroalimentare realmente sostenibile e, quindi, un cibo sicuro e sano per tutti i cittadini. 

Le ricerche per l'alimentazione del futuro

AGER – Agroalimentare e ricerca nei suoi 11 anni di sostegno alla ricerca scientifica finalizzati all’agroalimentare ha coinvolto 66 enti di ricerca italiani con oltre 1500 ricercatori. Tra i numerosi risultati raggiunti, la messa a punto di nuove diete con farine sostenibili per alimentare il pesce allevato, ritenuto dalla FAO il cibo del futuro per sfamare una popolazione mondiale in forte crescita. Il recupero della biodiversità grazie alla riscoperta di geni che influenzano la quantità di olio estraibile in varietà di olivo non più coltivate e attualmente impiegate per ottenere nuove piante più produttive. La scoperta di nuove varietà di grano resistenti ai cambiamenti climatici, in particolare all’aumento dell’anidride carbonica. La realizzazione di decine di incontri rivolti ai consumatori per fare conoscere i benefici vantaggi della dieta mediterranea basata su frutta, verdura e olio extravergine di oliva. Il riutilizzo sostenibile dei sottoprodotti della vinificazione per la produzione di farine e bioenergia, riducendo l’impatto ambientale dei cibi che mangiamo. L’utilizzo di reti per la cattura degli insetti che colpiscono le colture frutticole, con frutta più sana e diminuendo la quantità di fitofarmaci utilizzati nell’ambiente. 

Il 12 e 13 ottobre, tornano le Giornate FAI d'Autunno in 260 città un weekend dedicato alla bellezza. 700 luoghi del nostro Paese inaccessibili o poco valorizzati da scoprire attraverso occhi nuovi e prospettive insolite. Quest’autunno alle Giornate FAI partecipa anche Fondazione Cariplo con l’apertura del meraviglioso Palazzo Melzi d’Eril, sede recentemente rinnovata dell’ente milanese (via Manin 23, Milano). L’appuntamento sarà occasione per ripercorrere le attività della Fondazione dedicate alla cultura, un tesoro per il nostro Paese, come testimoniano le opere straordinariamente esposte a Palazzo.

La Fondazione ha scelto di ampliare la propria azione passando dal sostegno di operazioni di esclusivo restauro alla promozione di pratiche di buona gestione e conservazione dei beni culturali. Questa visione si basa sulla convinzione che il patrimonio culturale rappresenti un’opportunità unica di sviluppo economico e sociale: il patrimonio si trasforma così in occasione di crescita per le imprese e le comunità. In dieci anni di azioni specifiche dedicate alla conservazione e valorizzazione, l’intervento di Fondazione Cariplo ha portato a intervenire su oltre 400 beni storico-architettonici con un investimento di quasi 90 milioni di euro.

Non solo territorio ed esperienze locali, ma anche capacità di conservare per le generazioni future un immenso capitale artistico, messo a disposizione nelle Gallerie di Italia o custodito negli archivi della Fondazione ed oggi straordinariamente in mostra in una sede altrettanto prestigiosa, Palazzo Melzi d’Eril, i cui lavori di restauro ci restituiscono l’eco di un passato glorioso consegnato oggi alla collettività.

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: “Fondazione Cariplo nasce nel 1991 e da allora ha impegnato oltre un miliardo di euro a favore di più di 13 mila progetti in ambito culturale. La Fondazione ha sempre agito mettendo in pratica un alto esempio di mecenatismo moderno, affidando alla cultura il ruolo di innovatore e facilitatore di nuove opportunità di sviluppo. La Cultura è considerata da noi un potente strumento di inclusione sociale e di crescita personale. Abbiamo sostenuto progetti culturali in grado di generare sviluppo e opportunità di lavoro. Non solo recupero dei beni, ma riscoperta e rinascita del territorio attraverso il rilancio di processi economici, turistici e sociali che mettano al centro il patrimonio artistico e architettonico. La nostra sede recentemente ristrutturata rappresenta appunto il binomio innovazione e tradizione. Passato e innovazione si mescolano. Solitamente valorizziamo i beni di altri soggetti, oggi cerchiamo di premiare il nostro bellissimo Palazzo, aprendolo alla comunità affinché esso stesso rappresenti il simbolo di un mecenatismo moderno. Ridurre le distanze è proprio uno dei nostri obiettivi: negli ultimi anni sono per esempio passate da questo Palazzo circa 5 mila persone, a testimoniare il nostro desiderio di avvicinare la comunità”.

La nostra sede: Palazzo Melzi d'Eril

All’interno di Palazzo Melzi d’Eril si ripercorrono secoli di storia e bellezza attraverso le opere del Tiepolo (Cacciatore a cavallo e Cacciatore con cervo), di Luca Carlavarijs (Capriccio con scene di vita in una città portuale), fino a Guglielmo Ciardi (Pescatore in laguna) e ai disegni di Achille Funi (La Gloria e Minerva).

Renato Ravasio, Amministratore Unico di Fondazione Cariplo –  Iniziative patrimoniali Spa: “ Con l’esposizione delle 135 opere nella sede museale di Gallerie d’Italia – Piazza Scala, la partecipazione a prestigiose rassegne nazionali ed internazionali , l’iniziativa Open (tour di eventi espositivi che sta portando il patrimonio d’arte della Fondazione in tutta la Lombardia, nelle province del Verbano Cusio Ossola e di Novara), la collezione aggiornata e disponibile online, la collaborazione con importanti istituzioni culturali, afferma “stiamo concretizzando l’obiettivo che ci eravamo dati alcuni anni fa: portare l’arte nelle comunità, rendendola accessibile ad un più ampio pubblico, in particolare ai giovani e a coloro che raramente entrano in contatto con la cultura.

Per svelare e valorizzare la Collezione d’Arte della Fondazione Cariplo ha investito risorse ed elaborato una progettualità dedicata: Artgate.

Il progetto è articolato in varie proposte culturali destinate al più ampio pubblico (allestimento del sito sito dedicato, prestiti temporanei di opere d’arte a prestigiose mostre in Italia e all’estero, partecipazioni ad altri eventi culturali in sinergia con altre istituzioni culturali (Wikipedia, Acri, Google art Project) e in attività didattiche rivolte al mondo della scuola (iniziativa ArtL@b), riconoscendo ancora una volta all’arte e alla cultura in generale la capacità di un racconto artefice di rinnovamento e confronto con le generazioni future.

L’ultima frontiera per Fondazione Cariplo è utilizzare la Cultura come fattore di rigenerazione urbana con il progetto Lacittàintorno che si propone di sviluppare iniziative capaci di rendere la comunità locale attiva, partecipe e protagonista del proprio quartiere. Con un investimento complessivo di 10 milioni di euro in tre anni il programma intersettoriale ha l’obiettivo di favorire il benessere e la qualità di vita nelle periferie attraverso il potenziamento delle funzioni e dei servizi presenti. Il programma si realizza in collaborazione con il Comune di Milano, in particolare nelle aree Adriano-Via Padova e Corvetto-Chiaravalle, per poi diffondersi in altre realtà urbane del territorio lombardo. 

Dal 12 ottobre 2019 al 12 gennaio 2020 nella suggestiva cripta romanica della Cattedrale di Pavia si dispiega un emozionante percorso sul tema dell’acqua che ci conduce da Leonardo fino al Novecento, lungo un sentiero di arte, storia e bellezza.

La rassegna è promossa dalla Fondazione Cariplo e dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia, in collaborazione con Fondazione Museo Diocesano, Fabbriceria della Cattedrale di Pavia, Touring Club, Ufficio Scolastico Regionale, con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Pavia, Camera di Commercio di Pavia, Comune di Pavia, Comune di Vigevano e Comune di Voghera. È la nona tappa dell’iniziativa Open, tour di eventi espositivi che sta portando il patrimonio artistico dell’ente milanese in tutta la Lombardia, nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola.

L’esposizione è la viva testimonianza di un impegno collettivo a favore della cultura e della più ampia valorizzazione del patrimonio locale di competenze, eccellenze e tradizioni.

La mostra

L’esposizione, allestita nella cripta romanica della Cattedrale di Pavia, è curata da Elena Lissoni, storica dell’arte, e Lucia Molino, referente progetto Open di Fondazione Cariplo, con la collaborazione di Francesca Porreca, direttrice dei Musei Civici di Pavia, don Siro Cobianchi, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Pavia, Renata Crotti, vice presidente della Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia e presidente della Fondazione Museo diocesano.

Una rassegna di oltre 50 opere svela la varietà, la ricchezza e la qualità delle raccolte d’arte della Fondazione Cariplo, di prestigiose istituzioni museali e culturali (Archivio Chiolini, Pavia; Archivio Diocesano, Pavia; Archivio Storico Intesa Sanpaolo, Milano; Basilica San Pietro Apostolo, Broni; Biblioteca Ambrosiana, Milano; Biblioteca del Seminario Vescovile, Pavia; Diocesi di Pavia; Diocesi di Tortona; Diocesi di Vigevano; Fondazione Luigi Rovati, Monza; Musei Civici, Pavia; Museo del Tesoro del Duomo, Vigevano; Sistema Museale dell’Ateneo, Università degli Studi, Pavia) e collezioni private.

Fonte di vita, elemento sacro e di purificazione, l’acqua è l’eterna e grande ricchezza del territorio pavese. Quando Leonardo da Vinci visitò Pavia fu affascinato dalla città bagnata dal fiume, fermandone l’immagine in una serie di disegni e di annotazioni.

A partire da un foglio del Codice Atlantico, eccezionalmente concesso in prestito dalla Pinacoteca Ambrosiana, si dispiega un emozionante percorso di arte, storia e bellezza sul tema dell’acqua. La suggestiva cripta romanica del Duomo di Pavia accoglie le opere di Ezechiele Acerbi, Pompeo Batoni, Giovanni Antonio Emanueli, Bartolomeo Giuliano Leonardo da Vinci, Friedrich Lose, Pompeo Mariani, Riccardo Pellegrini, Francesco Trecourt, Federico Zandomeneghi, Bartholomaeus Zeitblom, insieme a preziose oreficerie, documenti inediti e una selezione di fotografie di Guglielmo Chiolini. Arricchisce l’esposizione una splendida Hydria etrusca a figure nere proveniente dalla prestigiosa Collezione della Fondazione Rovati.

Il percorso espositivo illustra il tema dell’acqua, elemento primordiale di vita, ma anche simbolo di distruzione e annientamento. Le invenzioni di Dürer, Mantegna e Michelangelo – tradotte in incisione e destinate a un’ampia fortuna –, la maiolica decorata del Cinquecento urbinate, la sensuale Andromeda attribuita a Felice Giani riflettono il significato ambivalente dell’acqua attraverso il mito. A questo mondo lontano si contrappongono le immagini seducenti di giovani donne al bagno, ninfe spigliate e moderne colte durante il riposo o lo svago, oppure sorprese in un momento privatissimo dallo sguardo inopportuno del visitatore, come nel caso della Bagnante di Giovanni Antonio Emanueli, oppure della donna che si pettina dopo il bagno di Federico Zandomeneghi.

All’acqua purificatrice si ricollega una bella selezione di oreficerie sacre (dal Museo del Tesoro di Vigevano, dalla Basilica minore di San Pietro Apostolo di Broni, dalla Diocesi di Pavia) che dialoga con le opere di Fondazione Cariplo, come la Rebecca al pozzo attribuita a Giovanni Battista Tiepolo, e con la splendida pala d’altare di Costa de’ Nobili, restaurata con il contributo della Fondazione Comunitaria di Pavia e finalmente restituita alla collettività nella sua intatta bellezza.

Il tema dell’acqua occupa un posto ragguardevole negli scritti di Leonardo, a partire dall’indagine della sua natura fisica e delle sue caratteristiche statiche e dinamiche, fino a rappresentarne in disegno e in pittura i moti e l’interazione con la luce: impegnato nello studio del rapporto tra città e vie d’acqua, durante i suoi soggiorni a Pavia l’artista fu affascinato dalla struttura urbana regolare della città bagnata dal Ticino, geometricamente ordinata e alimentata da un grande fiume.

L’acqua è anche la grande ricchezza del territorio pavese, che ne ha plasmato il paesaggio attraverso i secoli: antiche pergamene, mappe, trattati, il modello delle Conche del Naviglio – mai esposto prima –, si alternano ai dipinti di Francesco Trecourt, Pompeo Mariani, Riccardo Pellegrini, Ezechiele Acerbi e alle vivide immagini fotografiche di Guglielmo Chiolini che ci restituiscono la centrale importanza di questa grande ed eterna decoratrice della terra.

La Cripta romanica della Cattedrale di Pavia

La rassegna pavese è l’occasione per restituire alla comunità un nuovo contenitore culturale: la suggestiva Cripta romanica della Cattedrale. Il valore storico architettonico si unisce, amalgamandosi, con il percorso d’arte, di storia e bellezza della rassegna pavese, incantando il visitatore. Affascinante sintesi di tecnica e arte, la cripta romanica della Cattedrale si inserisce in un percorso carico di significati simbolici, che comprende il Palazzo vescovile, la Cattedrale e il Broletto con le loro piazze: qui per secoli hanno coesistito tre poteri, quello religioso, quello civile e quello economico, in un’area che è stata e potrebbe tornare ad essere “il vero cuore” della città.

Il progetto Artgate 

Dal 2007 Fondazione Cariplo promuove il progetto Artgate, un insieme di interventi volti alla divulgazione della propria Collezione d’arte (766 dipinti, 118 sculture e 53 arredi e oggetti) e articolato in varie proposte culturali, quali l’allestimento di un sito dedicato (www.artgate-cariplo.it), l’esposizione permanente del nucleo ottocentesco presso Gallerie d’Italia – Piazza Scala (Da Canova a Boccioni), i prestiti di opere d’arte a prestigiose mostre d’arte in Italia e all’estero, la partecipazione ad altri eventi culturali in sinergia con altre istituzioni (ACRI – R’accolte, Google Art Project; FAI, Share your Knowledge). E in attività didattiche rivolte alle scuole (ArtL@b).

In questo scenario si colloca OPEN, un’iniziativa che con “Artgate” apre alle Fondazioni di Comunità e al territorio. Un tour di eventi espositivi, costruiti a partire dalla Collezione Cariplo, che mettono in primo piano e testimoniano l’incessante impegno delle Fondazioni di Comunità a favore del benessere e della crescita culturale del proprio territorio.

L’arte come espressione della filantropia

Obiettivo di OPEN è mettere in primo piano la vocazione civile e culturale delle Fondazioni di Comunità, il loro essere istituzioni che promuovono l’arte come motore di cultura e d’identità, la coesione sociale come elemento imprescindibile per la diffusione del benessere della collettività. E la viva testimonianza dell’attenzione verso la salvaguardia dei valori di identità e di cultura è espressa attraverso l’arte, a partire dal grande patrimonio artistico di Fondazione Cariplo, affiancato dai patrimoni delle diverse città.

I capolavori in mostra intrecciano idealmente un dialogo con l'agire filantropico della Fondazione di Comunità, in particolare richiamano la centralità del suo impegno in ambito sociale, fortemente focalizzato sul benessere delle persone, in particolare dei giovani e delle fasce fragili della società. Il suo essere istituzione proiettata al “creare e fare cultura”.

PARTNERSHIP NEL SEGNO DELL’ARTE CON INTESA SAN PAOLO

Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo sono da sempre unite da una comune visione, proiettata al creare e fare cultura e alla disseminazione di valori culturali nella società.

Lo conferma la nascita del Polo Museale di Gallerie d’Italia dove testimonianze artistiche dell’Ottocento, presenti nelle raccolte della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, trovano una collocazione ideale negli interni monumentali degli edifici di Palazzo Anguissola e Palazzo Brentani – di proprietà di Intesa Sanpaolo – dando vita ad un percorso espositivo di ampio respiro culturale.

La collaborazione tra le due istituzioni continua anche in occasione del tour Open e della tappa pavese.

Le Attività culturali di Intesa Sanpaolo mettono a disposizione di tutti i visitatori del tour Open una collana di CD dal titolo Vox Imago delle più rinomate opere liriche messe in scena nei grandi teatri italiani, con particolare attenzione al Teatro alla Scala di Milano.

Infine è riconosciuto un ingresso ridotto alle Gallerie d’Italia – Piazza Scala e anche alle mostre temporanee, esibendo il biglietto d’ingresso della rassegna “L’acqua che tocchi”.

Per info: www.artgate-cariplo.it

I membri del Milan Urban Food Policy PactMUFPP si sono incontrati a Montpellier – dal 7 al 9 ottobre – per il 5° incontro annuale del Milan Urban Food Policy Pact con l'obiettivo di discutere e aggiornare esperienze e conoscenze su sistemi alimentari sostenibili e pratiche locali per la costruzione di partnership per lo sviluppo.

I focus della 2 giorni di lavoro della 5a edizione dell’Annual Gathering sono stati gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e l’Agenda 2030 in relazione ai sistemi alimentari.

L’incontro annuale è stato anche l’occasione per la cerimonia di premiazione dei Milan Pact Awards, che ha assegnato i premi monetarie e le menzioni speciali alle migliori pratiche delle città nelle 6 aree di impegno.

Il Patto di Milano è un impegno dei sindaci di 205 città nel mondo, che considerano il cibo come un aspetto chiave per lo sviluppo sostenibile delle città in particolare di quelle più popolose.

Il MUFPP è in continua crescita in termini di adesioni da parte delle città e rappresenta certamente un contesto unico per tutti i soggetti attivi nella definizione di politiche innovative sui sistemi alimentari a livello urbano – per quanto riguarda la gestione ma anche la governance.

Inoltre, l’incontro annuale del Milan Urban Food Policy Pact è anche l’occasione per fare il punto sul sistema di monitoraggio delle azioni, che è stato ideato da esperti della FAO e che le città stanno usando per verificare impatti ed efficacia delle loro azioni e programmi.

L’obiettivo del Patto è di condividere conoscenze ed esperienze sui sistemi alimentari per la costruzione di città inclusive e davvero sostenibili. Tra tutti gli strumenti introdotti per aumentare la partecipazione delle città, ci sono certamente i Milan Pact Awards. I premi dedicati all’impegno delle città nelle 6 aree tematiche del patto, tra cui: governance, diete sane e sostenibili, produzione di cibo, riduzione degli sprechi e così via. Gli Awards del Patto di Milano sono promossi dal Comune di Milano e dalla Fondazione Cariplo – principale partner del Comune nella realizzazione della Food Policy a livello locale.

“Fondazione Cariplo partecipa ai Milan Pact Awards – MPA fin dalla loro ideazione avendo contribuito a definire l’idea stessa che guida gli Awards. Con originalità e semplicità gli MPA rappresentano una punta di eccellenza fra i premi internazionali destinati alle buone pratiche alimentari e hanno garantito di raccogliere in queste poche edizioni oltre 250 pratiche provenienti da tutto il mondo. Le città premiate ogni anno hanno utilizzato il premio monetario per replicare e trasferire in altre città le loro buone pratiche e, in Fondazione Cariplo siamo molto orgogliosi di poter dire che nel complesso i Premi hanno contribuito alla diffusione e sviluppo delle food policy in tutto il mondo facilitando il percorso verso un futuro più sostenibile” afferma Carlo Mango, Direttore dell’Area Ricerca Scientifica e Trasferimento Tecnologico di Fondazione Cariplo.

La partecipazione a questa 4 edizione degli Awards è stata molto alta in termini di numero di pratiche presentate – da circa 50 negli anni precedenti a 104 nel 2019 – ma anche in relazione alla distribuzione geografica delle città che hanno presentato. 45 pratiche dall’Europa, 23 dall’America Latina e 20 dall’Africa. Infine 9 pratiche dagli Stati Uniti e 7 dall’Asia. Il risultato sorprendente di Africa e America Latina è da attribuire anche ai due forum regionali organizzati dal MUFPP che sta lavorando molto per il coinvolgimento sempre maggiore di città a livello internazionale.

“Partecipazione numerosa e  notevole qualità nelle buone pratiche presentate: un segno chiaro della serietà con cui le città affrontano il tema della sostenibilità dei sistemi alimentari urbani – afferma la vicesindaco del Comune di Milano con delega alla Food Policy Anna Scavuzzo – in una cornice internazionale che ha come riferimento gli SDGs, gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, promossi dalle Nazioni Unite. I Sindaci realizzano azioni concrete e cercano risorse per supportarle coinvolgendo tutti i loro concittadini. Le priorità dell’Agenda 2030 sono ormai familiari alle nostre città che sperimentano il legame fra la sostenibilità del sistema alimentare, il rispetto per l’ambiente e il benessere delle persone. Lotta alla povertà alimentare e allo spreco di cibo, diete sane ed equilibrate, agricoltura di qualità e logistica a basso impatto ambientale: di questo e molto altro abbiamo parlato a Montpellier. Milano si conferma città leader su questi temi e prosegue l’impegno per facilitare i processi di cambiamento nelle abitudini quotidiane delle comunità. La dichiarazione sottoscritta a Montpellier rafforza l’azione delle Città e il loro ruolo nel solco degli SDGs” afferma Anna Scavuzzo – Vicesindaco di Milano delegata alla Food Policy.

Lo spettacolare scenario del Castello di Pouget ha accolto tutti i partecipanti agli Awards e 8 città sono state premiate per le loro pratiche innovative e per i progetti realizzati.

La giuria dei MPA composta da 10 membri che rappresentano organizzazioni internazionali, istituzioni, organizzazioni della società civile e della ricerca, ha condotto un lungo e dettagliato percorso di analisi delle pratiche che sono state raccolte fino alla fine di maggio 2019.

Washington (Usa) ha ricevuto il premio monetario per il Highest Score in tutte le categorie e Mezitli in Turchia ha ricevuto il premio monetario per miglior pratica nella categoria Challenging Environment. Il valore dei premi monetari è di 15.000 euro ciascuno. Tali somme dovranno essere spese per la realizzazione di attività di scambio tra pari tra le città firmatarie del Patto.

La città di Washington ha sviluppato un programma molto importante chiamato “Good Food Purchasing in Washington, DC” con cui vengono forniti sussidi per comprare cibo nei mercati locali di frutta e verdura fresche a coloro che aderiscono a programmi del governo sulla salute. L’iniziativa ha coinvolto un gran numero di persone e di volontari. Sono state raggiunte 9500 persone in particolare residenti a basso reddito e si è riusciti a catalizzare risorse pubbliche e private.

La città di Mezitli – prima città turca a partecipare al Patto e agli Awards – ha sviluppato un’azione importante chiamata “Mezitli Women Producers Market” che puntava a ridurre le barriere di genere sul lavoro e ampliare le possibilità di accedere ai mercati locali. L’iniziativa ha quindi permesso di rafforzare le competenze di 650 donne e di renderle capaci di vendere in ben 9 mercati locali.

Lo scorso anno i due premi sono stati assegnati alle città di Ghent e Lima.

Infine, altre 6 menzioni speciali sono state assegnate dagli Awards – corrispondenti al punteggio più alto acquisito nelle 6 categorie:

  1. Governance: Tel Aviv  (Israele)
  2. Sustainable diets and nutrition: Kazan (Turchia)
  3. Social and economic equity:  Nairobi (Kenya)
  4. Food production: Rio de Janeiro (Brasile)
  5. Food supply and distribution: Montpellier (Francia)
  6. Food waste: Sao Paulo (Brasile)

Attraverso i Milan Pact Awards  si può avere una visione di quello che le città stanno facendo a livello globale per migliorare i propri sistemi alimentari e le priorità che si stanno dando per raggiungere gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’agenda 2030.

Il 5° Annual Garhering si chiuderà oggi anche con la presentazione della Dichiarazione di Montpellier che ha l’obiettivo di allineare le Food Policy agli obiettivi dell’Agenda 2030. Oltre alle prime firme del Sindaco di Montpellier e della Vicesindaco di Milano – Anna Scavuzzo, altre 91 città hanno aderito e molte si aggiungeranno.

Il 6° e il 7° Annual Gathering del Patto verranno realizzati rispettivamente a Merida (Messico) nel 2020 e a Barcellona (Spagna) nel 2021.

Lavoro, Inclusione, Sostenibilità” è il titolo del convegno a cui ha partecipato domenica 6 ottobre a Villa Arconati (Bollate) il presidente Giovanni Fosti all’interno della giornata delle cooperative B “Ineguagliabile – L’impresa eccezionale è essere normale” organizzata da Confcooperative Federsolidarietà Lombardia. Una giornata di festa, mostre e riflessioni sul tema che ha coinvolto la comunità.

Le "B” sono cooperative sociali d'inserimento lavorativo che creano e danno lavoro a persone fragili, spesso escluse a causa della loro condizione fisica, psichica o sociale. In Lombardia più di 1 su 3 sono cooperative di inserimento lavorativo, 578 imprese che la rendono reginetta italiana (seguono l’Emilia Romagna con 177 e il Veneto con 173). Un primato che riguarda anche il numero di assunzioni con 5.900 inserimenti lavorativi su un totale di 16 mila dipendenti assunti in cooperative B. Chi sono? 4.300 invalidi psicofisici, 550 soggetti in trattamento psichiatrico, 20 minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, 400 detenuti ammessi alle misure alternative, 630 tossicodipendenti e alcoldipendenti.

L’intervento del presidente Fosti ha ripercorso un tema caro alla Fondazione, su cui è impegnata da anni con molte forze in campo. La Fondazione ha attivato infatti percorsi costruiti strategicamente, progetti di inserimento lavorativo per persone con diverse esigenze, dai giovani NEET, a persone vulnerabili affette da fragilità psichica o fisica, a adulti che devono reinserirsi nel mondo del lavoro.

In particolare:

Progetto NEETwork

Progetto NEETwork

NEETwork connette enti disponibili ad offrire un’opportunità di tirocinio retribuito di 4-6 mesi a giovani con poche competenze professionali che vogliono (ri)mettersi in gioco imparando un mestiere. Ragazzi e ragazze tra 18 e 24 anni, che vivono in Lombardia, che non studiano e hanno conseguito al massimo la licenza media, disoccupati da almeno 3 mesi e non iscritti a Garanzia Giovani. Finora NEETwork ha contattato 13 mila giovani e attivato 215 giovani in tirocinio grazie a 274 organizzazioni no profit che hanno aderito.

 
Bando Abili al Lavoro

Bando Abili al lavoro

Sostiene progetti per aumentare le opportunità occupazionali per persone con disabilità con difficoltà di inserimento lavorativo, puntando a migliorare l’applicazione della normativa sul collocamento mirato e a rilanciare un rinnovato protagonismo del mondo imprenditoriale e sociale. Si rivolge a enti del terzo settore con almeno 5 anni di esperienza nell’inserimento lavorativo, in collaborazione con datori di lavoro pubblici e privati e servizi di riferimento. Le persone coinvolte hanno i requisiti previsti dalla l.68/99 che siano: occupate in enti del terzo settore, oppure in una o più di queste situazioni: senza lavoro da almeno 24 mesi, con disabilità psichica, con invalidità superiore al 70%, bassa scolarizzazione. Con il bando “inserimento lavorativo” (attivo fino al 2018) sono stati sostenuti 350 progetti e oltre 1500 persone in condizione di svantaggio, con un contributo di 40 milioni di euro.

 
Welfare in azione

Programma Welfare in Azione

Dal 2014 sostiene sperimentazioni di nuove forme di welfare locale che puntano sul coinvolgimento attivo della comunità e di attori fuori dal perimetro del welfare, come le aziende. Il tema del lavoro è fortemente presente in molti progetti del Programma: si agisce per potenziare l’occupabilità delle persone (professionalizzazione, soft-skills e motivazione) e la loro imprenditività, anche con esperienze dirette nel mondo del lavoro; è inoltre cruciale far emergere e fare leva sulle risorse delle persone e sostenerle nello sviluppo dei loro capitali relazionali. Le persone vulnerabili sono in crescita e rimangono spesso invisibili al sistema di welfare tradizionale; tutti i soggetti sono a rischio di affrontare difficoltà, più o meno transitorie, come la perdita del lavoro, che rendono difficile la realizzazione dei progetti di vita. Con 36,5 milioni di euro, sono stati attivati 37 progetti triennali su 14 province, attraverso 1500 enti attivi fra partner e rete allargata.

 
Talenti inauditi

Progetto Talenti Inauditi

Lanciato nel 2017, offre percorsi di gruppo a persone che vogliono reinserirsi nel mondo del lavoro, aiutandole a ripensare la propria identità professionale, riscoprire e valorizzare competenze e risorse che già possiedono, guardando al mercato del lavoro in una nuova prospettiva. Si rivolge a persone, con almeno la licenza media superiore, senza lavoro da almeno 3 mesi e meno di 3 anni, con esperienza lavorativa di oltre 6 mesi. I partecipanti sono stati 71 a fronte di 361 candidature. Il 72% dei partecipanti a 6 mesi dalla fine del percorso ha trovato un lavoro. 

Photo credit: Giuseppe Guerini via Twitter

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