In circa 15 anni Fondazione Cariplo ha sperimentato, in collaborazione con diversi attori del territorio, modelli di intervento per promuovere l’occupabilità di persone a rischio di marginalità che nel contesto socio-economico attuale e in un mercato del lavoro sempre più dinamico e in evoluzione non sempre trovano risposte adeguate. La convinzione di Fondazione cariplo è che il lavoro svolge un ruolo primario nella vita di ogni persona; infatti, oltre a garantire un reddito, favorisce lo sviluppo di relazioni e la costruzione e il riconoscimento di un’identità personale e professionale, indispensabili per realizzare una vera inclusione sociale

Dal 2000 al 2015 Fondazione Cariplo ha promosso un bando per il sostegno di progetti mirati a creare opportunità occupazionali per persone in condizioni di svantaggio, con particolare attenzione al ruolo rivestito in tale ambito dalle imprese sociali. Nel corso della sua storia, il bando ha sostenuto 341 progetti per oltre 37,4 milioni di euro, coprendo tutte le province di intervento di Fondazione Cariplo; negli ultimi dieci anni, ciò ha consentito la realizzazione di opportunità lavorative per oltre 2.500 persone, di cui oltre 1.500 in condizioni di svantaggio. Accanto a ciò, Fondazione Cariplo si è fatta diretta promotrice di iniziative sperimentali, quali il progetto Lavoro&Psiche (2008-2013) per l’inserimento lavorativo di persone con gravi disturbi psichiatrici e il progetto Neetwork (attivo dal 2015), che si rivolge alla componente più fragile dei NEET, i giovani che non studiano e non lavorano con un basso livello di scolarizzazione e che sono “in panchina” da tempo col rischio di rimanervi; nel 2017-8 il progetto “Talenti Inauditi” in collaborazione con Cariplo Factory, per la riprogettazione professionale di adulti fuori dal mercato del lavoro e nel 2018 il bando Coltivare Valore per promuovere iniziative di agricoltura sociale .

Il Quaderno 30 dal titolo “Il collocamento mirato e le convenzioni ex. Art. 14. Evidenze e riflessioni”, appena pubblicato nella collana “I Quaderni dell’Osservatorio”, aggiunge un ulteriore tassello all’attività di Fondazione Cariplo sul tema dell’inserimento lavorativo di persone con disabilità: attraverso un’analisi della normativa, decine di interviste ai principali portatori di interesse, una raccolta di dati a livello nazionale e regionale, approfondisce la recente evoluzione delle politiche e degli interventi sul tema del collocamento mirato, analizzandone le principali criticità e le soluzioni che hanno mostrato di favorirne l’applicazione. Infatti nel 2015 (fonte: VIII Relazione al Parlamento, aprile 2018) il numero totale delle persone con disabilità in Italia iscritte agli elenchi è poco più di 775.000; nello stesso anno, se si rapporta il numero di avviamenti (29.000) con il numero di nuovi ingressi (92mila) si osserva che solo una persona su tre trova effettivamente lavoro, la restante parte va ad aggiungersi allo stock preesistente. Anche a livello lombardo (Fonte: Regione Lombardia, luglio 2018), i numeri sono rilevanti: nel 2016 le persone con disabilità iscritte agli elenchi del collocamento mirato e disponibili al lavoro erano pari a 43.135, a fronte di un numero di avviamenti pari a 4.369 e un numero di nuovi iscritti nell’anno pari a 13.947; tali cifre si rapportano con gli oltre 24.000 posti di lavoro disponibili.
Obiettivo di Fondazione Cariplo con questo Quaderno è quello di contribuire a diffondere evidenze e riflessioni sul collocamento mirato, favorendo la promozione di politiche che possano affrontarlo in maniera sempre più efficace; un ruolo importante a questo proposito è anche una maggiore conoscenza e sensibilizzazione che coinvolge tutte le componenti delle comunità locali.

Molti suggerimenti contenuti nel Quaderno sono stati utilizzati da Fondazione Cariplo per un nuovo Bando dedicato al tema del collocamento mirato che verrà lanciato nel mese di marzo ; l’auspicio è che possa essere di supporto anche per altri policy makers.

Foto in homepage: Archivio fotografico Touring Club Italiano 

"Energia buona per il nostro Paese" li ha definiti il presidente Guzzetti. Sono 10 i progetti innovativi o start up selezionati nella terza edizione di Next Energy, per la Call for Ideas, che accederanno a un programma di empowerment imprenditoriale e di incubazione a cura di Cariplo Factory, della durata di 3 mesi, diffuso su tutto il territorio nazionale.

La giuria, a valle della presentazione fatta dai 13 team candidati, ha valutato tutti i progetti e selezionato i 10 di maggiore interesse relativamente alle aree di applicazione specificate nel bando nell’ambito della sostenibilità ambientale nel settore energetico: Green Technologies, E-mobility, Energy storage, Sensoristica e Internet of Things, Soluzioni smart per la manutenzione degli asset elettrici, soluzioni/tecnologie al servizio della rete elettrica, Energy harvesting, Tool e sensori di analisi e misurazione dell’inquinamento, Monitoraggio e analisi della crescita della vegetazione.

Tra i requisiti specificati nel bando, un livello di Technology Readiness Level (TRL) compreso tra 2 e 5 e un componente del team con meno di 35 anni. Al termine del periodo di incubazione, a maggio, la Giuria premierà il progetto più promettente con un voucher di € 50.000 in servizi di accelerazione e go-to market.

Ecco i 10 Team

  1. BLOCKIT

BlockIt vuole cambiare la concezione di datacenter come edificio energivoro, ad elevato impatto ambientale e generalmente posto lontano dai centri abitati, trasformandolo in una risorsa in grado di essere implementata all'interno di quartieri, così da fornire un servizio di teleriscaldamento per i cittadini. BlockIt ha quindi l’obiettivo di riutilizzare l'energia che ad oggi viene dispersa in ambiente. Ciò avviene attraverso una tecnologia ad immersione (Immersion Cooling technology) in grado di ridurre sia i consumi elettrici di un datacenter di circa il 35% che la superficie occupata di circa 10 volte.

Innovazione: Il focus attuale è ridurre i consumi dei datacenter e la concentrazione di potenza di calcolo. L’innovazione è il riutilizzo del 100% del calore dissipato dall’hardware che è convogliato ad utenze termiche tramite teleriscaldamento. Il consumo di elettricità dei server diventerà un servizio per le utenze termiche e queste ultime erogheranno un servizio di raffrescamento per i datacenter.

  1. CREON

Creon vuole sviluppare un sistema di illuminazione per spazi esterni ad uso privato e pubblico energeticamente autosufficiente grazie a celle a combustibile microbiologiche (MFC) integrate nel prodotto che sfruttano l’attività batterica del sottosuolo per produrre corrente elettrica.

Innovazione: Creon, sfruttando la tecnologia delle celle a combustibile microbiologiche, ha realizzato un dispositivo che sfrutta la biochimica del metabolismo anaerobico batterico per generare corrente continua. E’ un metodo di produzione sostenibile e non inquinante, che non produce scarti e che trae passivamente energia dai processi che avvengono comunemente in natura.

  1. CRYPTOLAB

Cryptolab si occupa principalmente di sicurezza informatica on line per quanto riguarda sia l’home banking che il cloud computing. Ha sviluppato un algoritmo innovativo di crittografia omomorfica che consente agli amministratori dei cloud storage, i server sui quali vengono depositati i dati e i file di chi utilizza il cloud computing, di lavorare sui dati e fare calcoli su di essi, senza avere però la possibilità di vederli e di “leggerli”.

Innovazione: Cryptolab ha sviluppato una tecnologia di encryption, browsing e searching su dati criptati. E’ in grado di criptare, collezionare, memorizzare e trasferire i dati, via internet, mantenendoli sempre criptati. Inoltre, è in grado di effettuare ricerche all’interno di files criptati senza doverli decriptare. Il motore di ricerca che opera all’interno dei dati criptati è stato denominato Crypto-SearchEngine e trova applicazione in diversi ambiti della Cyber Security.

  1. NEXUS QUBEE

Nexus ha sviluppato Qubee, un sensore per la misurazione della qualità dell’aria indoor. Ha la forma di una lampada di design con LED multicolore con sensori che monitorano costantemente la qualità dell’aria. Il colore del LED cambia in base alla qualità dell’aria: verde se buona, giallo se mediocre, rosso se pessima. I dati provenienti dai sensori possono essere controllati e visualizzati in tempo reale attraverso un’APP.

Innovazione: Qubee ha un sensore per la qualità dell’aria indoor che misura VOC e CO2; il tutto è controllato da un microcontrollore con connessione WiFi e Bluetooth integrata. Il circuito è stato completamente sviluppato e progettato in-house, così come l’APP di controllo. Per applicazioni outdoor è stato previsto l’utilizzo di connettività LoRa e sensori con range più elevati per applicazioni da esterno.

  1. PREINVEL

Preinvel ha sviluppato una tecnologia di filtraggio atta a ridurre le emissioni di polveri ed inquinanti. La soluzione proposta è costituita da un condotto con delle sezioni che permettono la formazione di zone di depressione capaci di risucchiare delle polveri e far uscire aria pulita e filtrata. È stato pertanto progettato un filtro fluidodinamico capace di garantire livelli di riduzione delle emissioni di polveri, micropolveri ed inquinanti.

Innovazione: Il filtro permette l'abbattimento di inquinanti e polveri industriali inferiori ad 1 micron, riuscendo a separare le polveri inferiori ai 10 micron in un serbatoio e quelle superiori (marcopolveri) in un secondo serbatoio permettendo così un eventuale riutilizzo nel ciclo produttivo.

  1. SOLQUBE

Solqube ha sviluppato un impianto solare portatile 3D da 1KW in un metro cubo per alimentare ambienti chiusi grazie ai pannelli fotovoltaici a doppia interfaccia. Tali pannelli brevettati vengono disposti verticalmente anziché orizzontalmente catturando così più luce e risparmiano lo spazio occupato dell'80% rispetto ad un sistema solare 2D.

Innovazione: I pannelli solari contengono superfici riflettenti che consentono di riflettere la luce tra i pannelli adiacenti, aumentando l'efficienza complessiva del sistema.

  1. VT ENERGY INNOVATION

VT Energy Innovation sviluppa l'innovativo progetto FNX che unisce la tecnologia fotovoltaica a concentrazione CPV con un nuovo concetto d’inseguimento solare, coperto da brevetto PCT. Il risultato è la possibilità di una installazione del sistema su tetti in grado di sviluppare una maggiore quantità di energia.

Innovazione: Il progetto FNX, usufruendo dell'unione tra la tecnologia CPV e l'inseguimento tangenziale, vanta una produzione di energia annua maggiore rispetto ai sistemi tradizionali a parità di spazio occupato, permettendo anche l'installazione del sistema sui tetti. Inoltre permetterà la produzione di energia termica, un sotto prodotto che può essere sfruttato dall'utente andando così ad aumentare l'efficienza di tutto il complesso energetico.

  1. WINDCITY

Windcity ha sviluppato e prodotto V-Stream, una turbina a geometria variabile. La tecnologia è composta da mini-turbine auto-adattive capaci di generare di energia da vento e acqua. La soluzione di Windcity può rappresentare una nuova frontiera nelle energie rinnovabili, perché garantisce una produzione energetica ottimale e adattiva rispetto alle caratteristiche della risorsa naturale. Inoltre, la dimensione di V-Stream consente l’utilizzo di queste fonti di energia anche in contesti urbani.

Innovazione: L’innovazione di Windcity, protetta da brevetto, è legata alla capacità delle turbine di adattarsi alle variabilità della natura, grazie a: 1. Configurazione omnidirezionale della turbina; 2. Geometria variabile completamente passiva, quindi con controllo sensor-less; 3. Geometria variabile integrata in raggio ed in passo delle pale: la turbina lavora su una intera famiglia di curve di coppia, a differenza della curva singola dei rotori tradizionali.

  1. WISAIR

Wiseair ha creato un vaso smart in grado di monitorare la qualità dell’aria attraverso un sensore montato in esso, alimentato direttamente da una tecnologia innovativa di conversione di energia, sviluppata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Il sensore della qualità dell’aria è connesso a un circuito elettronico in grado di misurare e trasmettere in modo wireless i dati sulla qualità dell’aria al database centrale in tempo reale.

Innovazione: Il dispositivo fa uso di una Plant Microbial Fuel Cell (PMFC): un sistema bioelettrochimico in grado di convertire l’energia chimica in eccesso rilasciata dalle radici della pianta in corrente elettrica utile. Il valore estetico intrinseco del prodotto, unito alla totale autonomia di funzionamento sono i principali punti di forza che ne permetteranno una diffusione capillare nei contesti urbani.

  1. WEEDEA

Weedea ha sviluppato Secure Shelter, un servizio web per l’analisi e la visualizzazione di dati di monitoraggio strutturale statico e dinamico di edifici e infrastrutture. Il sistema consiste in sensori che inviano dati in tempo reale. Tali dati vengono analizzati da algoritmi di intelligenza artificiale in grado di rilevare anomalie nella sanità strutturale dell'edificio, inviando notifiche ai gestori e amministratori.

Innovazione: La piattaforma sfrutta i recenti sviluppi nel settore del Machine Learning e del Data Mining per fornire strumenti per l’analisi di serie temporali e il rilevamento autonomo delle anomalie strutturali. L'architettura della piattaforma web utilizza tecnologie in grado di acquisire, gestire e analizzare grandi moli di dati, algoritmi per l'analisi, clusterizzazione e classificazione dei dati.

Save the date Bandi Cariplo 2019 social

Riparte l'attività filantropica di Fondazione Cariplo. E’ in programma l’11 febbraio la presentazione dei bandi – ripartiti nelle quattro aree di intervento: Ambiente, Arte e Cultura, Ricerca Scientifica, Servizi alla Persona – e delle novità 2019. Appuntamento dalle 10.30 in diretta streaming su questo sito. Interverranno il presidente Giuseppe Guzzetti e il direttore generale Sergio Urbani, i direttori delle aree filantropiche Elena Jachia, Cristina Chiavarino, Davide Invernizzi e Carlo Mango. I bandi saranno pubblicati online progressivamente nei giorni a seguire.

La Fondazione prosegue nel suo percorso di rinnovamento, avviato lo scorso anno con il restyling della brand identity e con l’entrata in vigore delle nuove regole di ammissibilità ai contributi, con la nuova release dell’area riservata dedicata agli enti e una serie di novità nella direzione di un miglioramento della relazione con le organizzazioni non profit che lavorano con noi. La nuova interfaccia che verrà illustrata durante la presentazione dell’11 febbraio. 

A Davos, nel corso del World Economic Forum, Fondazione Cariplo ha partecipato al lancio del report “Cities and the Circular Economy for Food” della Fondazione Ellen MacArthur. Dal report emerge che Milano è fra le città leader in termini di economia circolare, grazie anche al grande lavoro fatto sui temi della Food Policy di Milano rappresentata al Forum da Carlo Mango, Direttore Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico di Fondazione Cariplo, e membro della Cabina di Regia della Food Policy con la Vicesindaco Anna Scavuzzo che dal 2014 con Fondazione lavora per l’adozione di politiche per l’area metropolitana in modo da favorire la riduzione delle eccedenze alimentari e una maggiore consapevolezza del senso e valore delle risorse. Fra i presenti anche Catia Bastioli, CEO, Novamont e membro del CDA di Fondazione Cariplo, che ha sottolineato l’importanza strategica che in questo ambito ha la collaborazione pubblico privato profit e no profit. La giornata ha rappresentato il coronamento dell’impegno sui temi della circular economy che già lo scorso settembre si era concretizzata con il lancio del Circular Economy Lab e ha visto l’intensa collaborazione fra Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center. Presenti a Davos per l’occasione anche Mario Costantini, Direttore Generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center, e Massimiano Tellini, Responsabile Circular Economy di Intesa Sanpaolo Innovation Center. 

Anant, PATCH e Quickly Pro: sono questi i team vincitori della terza edizione di BioUpper. Il programma, promosso da Novartis e Fondazione Cariplo con la partecipazione di IBM e la collaborazione di Cariplo Factory, supporta i giovani talenti che vogliono creare una startup nelle Scienze della Vita.

Quest’anno, i team premiati hanno ricevuto un voucher da 180mila euro in servizi ciascuno da investire nello sviluppo della loro idea. A valutarli è stata una giuria altamente qualificata costituita da esponenti di primo piano del mondo Istituzionale, scientifico, accademico italiano e della startup community.

Le tre idee di business che hanno conquistato i giurati rientrano nei seguenti ambiti di applicazione della dermatologia, assistenza al paziente e fisioterapia.

Anant

Il progetto si basa sull’idea di un device – basato su visione artificiale – appositamente pensato per analizzare la pelle portando a una maggiore prevenzione dei tumori cutanei (principalmente melanoma). Lo strumento è infatti capace di sfruttare l’intelligenza artificiale per dare un responso al paziente o al dermatologo. Studi e ricerche recenti dimostrano il valore aggiunto e l’efficacia dell’intelligenza artificiale in questo ambito; questa tecnologia è infatti in grado di identificare in modo molto efficace l’insorgenza di potenziali rischi tumorali grazie all’analisi di immagini.

PATCH

PATCH è un chatbot mobile e cloud, basato su AI, pensato per ricevere e fornire dati relativi ai Clinical Trials. È in grado di automatizzare i processi per migliorare l’efficienza e l’accuratezza dei Clinical Trials, attraverso dei patient-reported outcome (PRO) in real-time, oltre che alla possibilità di inserire dati di diversi formati. L’utilizzo di PATCH nei Clinical Trials ha il potenziale di migliorare il benessere dei pazienti, il loro coinvolgimento e la loro esperienza, oltre che alla comunicazione tra medico e paziente.

Quickly Pro

Q-Walk ha progettato un wearable device, collegato ad un app, che si applica a livello delle ginocchia e guida la deambulazione grazie alla proiezione al suolo di cues visivi personalizzati. Facilita, quindi, il lavoro dei fisioterapisti, grazie all’estrema semplicità d’uso e alla velocità di impostazione dei parametri del passo per ogni singolo paziente.

Nel pitch, i partecipanti hanno dimostrato i progressi conseguiti durante l’incubazione, un percorso di circa tre mesi pensato su misura per ciascuna idea d'impresa, nel corso del quale i team hanno consolidato la strategia di sviluppo del loro progetto e ampliato il proprio network. I percorsi di incubazione si sono svolti all’interno di una rete di incubatori sparsi su tutto il territorio nazionale comprendenti: Campania NewSteel, Digital Magics, dPixel, Fondazione Filarete, I3P, JCube, PoliHub e LUISS Enlabs.

Oltre ai tre team vincitori, sono sette le startup che si sono sfidate, durante la finale: ABzero, Confirmo, ElicaDEA, Priya,SpeX, StayActive,SynDiag – Artificial Intelligence for Augmented Ultrasound.

I team vincitori avranno accesso alla fase di go to market, un percorso che sarà personalizzato in base alle loro necessità e al loro settore di riferimento, per prepararli all'evento finale di BioUpper: la presentazione della loro azienda, sviluppata anche grazie al programma stesso, ai potenziali investitori nel corso dell'Investor Day, previsto entro maggio 2019.

La terza edizione di BioUpper, che ha raccolto ben 210 candidature da tutta Italia, registrando un incremento del 39,1% rispetto alla precedente edizione, ha offerto novità importanti per ricercatori, startupper e innovatori delle Scienze della Vita: oltre alla Call for Ideas, quest’anno il progetto ha previsto anche un altro percorso, denominato Call for Scale. Un programma di open innovation che ha avuto il duplice obiettivo di sostenere l’innovazione nel campo delle Scienze della Vita, attraverso la selezione di startup che hanno sviluppato prodotti e servizi già maturi per essere portati sul mercato, e supportare la crescita delle startup italiane attraverso la collaborazione con aziende pubbliche e private operanti nel settore sanitario e ospedaliero.

Maggiori informazioni su: www.bioupper.com.

La Fondazione di Comunità Milano Onlus si presenta alla Città di Milano e ai suoi 56 Comuni di riferimento delle aree Sud Ovest, Sud Est ed Adda Martesana della Città MetropolitanaIl prossimo 8 febbraio, alle ore 11.30 presso il Palazzo delle Stelline – Sala Leonardo in corso Magenta 61, Milano, la Fondazione di Comunità Milano, accompagnata da Fondazione Cariplo, presenterà mission, valori e progetti a tutti i cittadini, gli enti e le istituzioni del proprio territorio di riferimento.  

Con la Fondazione Milano, Cariplo completa il progetto “Fondazioni di Comunità” che in questi anni ha visto la costituzione su tutto il territorio di riferimento (Lombardia, Province di Novara e di Verbania-Cusio-Ossola, area Nord  Milano e area Ticino Olona della città metropolitana) di 15 Fondazioni che operano a sostegno di progetti di utilità sociale nei settori dell’assistenza sociale e sociosanitaria, della promozione dell’arte e della cultura e della tutela della natura e dell’ambiente. 
La Fondazione di Comunità Milano si dedicherà alle proprie comunità promuovendo e sostenendo azioni concrete e vicine alle esigenze quotidiane delle persone, coinvolgendo attivamente cittadini, imprese, istituzioni, enti non profit per mettere in rete idee, competenze e risorse economiche. Un disegno unitario volto a rigenerare legami e relazioni tra le persone e a supportare la costruzione di comunità forti, coese ed integrate.

La Fondazione di Comunità Milano promuove la cultura del dono, si propone come riferimento per coloro che condividono il valore dell’altruismo e della solidarietà e vogliano partecipare al bene comune e al benessere della propria comunità. Una sfida ambiziosa che impone di avviare un dialogo costante e di sperimentare nuove forme di partecipazione e di filantropia, reti solidali a beneficio di interventi concreti a supporto delle fragilità e della fasce più deboli delle nostre comunità. 

Programma

Intervengono:
Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo 
Giovanni Azzone, Presidente Fondazione di Comunità Milano 
Giuseppe Sala, Sindaco di Milano 

Contributi e testimonianze
Modera: Nicola Saldutti

Chi è interessato a partecipare alla presentazione può scrivere a segreteria@fcmilano.org: le iscrizioni verranno accolte fino a esaurimento posti. 

Gli insegnanti si trovano quotidianamente ad affrontare i bisogni degli alunni con Disturbo dello Spettro Autistico

Il Team Multidisciplinare del Progetto MOSAIC, di Fondazione Filarete #conFondazioneCariplo, vuole rispondere alla forte domanda delle Istituzioni Scolastiche con soluzioni innovative per il sostegno di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico. Proprio da qui prende il nome il progetto: il concetto di mosaico come insieme di tante piccole parti individuali che unite generano un’immagine completa e articolata, l’immagine rimanda a tanti oggetti che insieme creano un’attività didattica ricca e interattiva e tanti singoli bambini che, collettivamente, lavorano come classe, integrandosi come gruppo e crescendo come individui

L’innovazione Mosaic consente l’integrazione nel contesto scolastico e il superamento delle barriere sociali dei bambini con sindrome dello spettro autistico (ASD). A partire dall’importanza del gioco come momento cruciale nello sviluppo generale di un bambino, MOSAIC propone uno strumento per creare esperienze ludico-didattiche, da inserire nel contesto scolastico, che valorizzino le capacità di ogni bambino e si adattino ai suoi bisogni.

Gli obiettivi del Team MOSAIC sono i seguenti:

  • intraprendere nelle scuole un iniziale percorso sperimentale, proponendo l’utilizzo di un prodotto composto da contenuti digitali e oggetti fisici intelligenti con la funzione di mediatori sociali tra alunno con Disturbo dello Spettro Autistico ed il resto della classe.
  • promuovere il prodotto sperimentato.

Alle scuole primarie che intendono proporsi alla sperimentazione, verrà offerto un KIT base, composto da:

  • un software e differenti oggetti smart che svolgeranno la funzione di mediatori sociali tra il bambino e il resto della classe.
  • un piano di formazione on line per gli insegnanti, basato su contenuti video, esempi di attività ed esercizi per capire e sfruttare le potenzialità del prodotto
  • un portale web per la condivisione e l’acquisto di contenuti didattici sviluppabili dagli stessi utenti

Il 30 gennaio si terrà un Webinar introduttivo che spiegherà meglio gli intenti della sperimentazione. Per partecipare è necessario registrarsi QUIIl 22 Febbraio si terrà un evento a Milano dove il team di MOSAIC entrerà nel dettaglio della progettazione per capire cosa si può fare.

Al fine della progettazione, infatti, tra gli insegnanti che avranno seguito il percorso formativo, verranno selezionati i formatori per diffondere l'utilizzo di MOSAIC nelle scuole di tutta Italia! 

"Sono davvero soddisfatto per la soluzione che è stata trovata: laVerdi è un tesoro per la cultura in generale, per la città di Milano, ma con le sue attività ha sempre dimostrato di riuscire ad andare oltre i confini nazionali ed internazionali, per l'alta qualità della propria attività. Rischiavamo di perdere questo tesoro, ma la disponibilità del management di Intesa Sanpaolo, con il CEO Carlo Messina, e la competenza amministrativa hanno consentito di trovare una soluzione che è una vittoria per tutti e che va condivisa". E' quanto ha dichiarato Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo. 

L'Auditorium di Milano, in largo Mahler, diventa infatti di proprietà di Intesa Sanpaolo, dopo un accordo che prevede che la proprietà dell’Auditorium passi da Fondazione Cariplo a Intesa Sanpaolo. A fronte di questa cessione la Banca ha estinto il residuo credito tuttora in essere. Intesa Sanpaolo, particolarmente sensibile all’attività culturale,concede l’immobile in uso a laVerdi per l’esercizio e lo sviluppo delle sue attività musicali e culturali.

In una nota, laVerdi, così come i suoi aderenti e soci riuniti ieri sera in assemblea, ringraziano sentitamente Intesa Sanpaolo sottolineando il valore dell’operazione, la quale – va sottolineato – oltre al proprio contenuto economico finanziario, ha un indubbio significato culturale. Dal canto suo, laVerdi si sente stimolata a sviluppare e migliorare ulteriormente la propria attività culturale a favore di cittadini e appassionati di Milano e della Lombardia.

Esprimiamo piena soddisfazione per l’accordo raggiunto con l’orchestra sinfonica laVerdi. Grazie alle prospettive di stabilità di lungo periodo che la soluzione individuata sarà in grado assicurare, l’istituzione musicale milanese – una delle più attive e prestigiose istituzioni musicali milanesi – potrà sviluppare nuovi importanti progetti nell’ambito dell’attività concertistica, anche in campo internazionale. Intesa Sanpaolo è sempre all’ascolto delle istanze provenienti dalle realtà culturali e in maniera più ampia dai diversi ambiti sociali in cui opera nel nostro Paese, per concorrere alla diffusione dell’arte e della conoscenza. Siamo convinti che la sviluppo e la capacità di crescere di un’economia siano intimamente legati all’educazione e alla diffusione dei valori culturali, in particolare nelle generazioni più giovani. Un ruolo fondamentale è quello giocato dalle istituzioni culturali più radicate nei territori di appartenenza, a queste la nostra Banca storicamente è sempre stata vicina e proseguirà a farlo. Oggi possiamo affermare che la città di Milano – un esempio del nostro sostegno e del nostro ruolo dal significato del tutto speciale – potrà proseguire ad arricchire il proprio patrimonio culturale grazie al fondamentale contributo che laVerdi assicurerà nei prossimi anni” ha dichiarato il CEO Carlo Messina. 

Nel 2015 Milano ha promosso una Politica Alimentare per rendere più sostenibile il sistema alimentare della città con un approccio multidisciplinare e partecipato. La riduzione dello spreco alimentare è una delle priorità della Politica Alimentare e si sviluppa attraverso l’ingaggio di diversi attori locali come centri di ricerca, istituzioni, settore privato, fondazioni ed attori sociali.

Per tradurre tale priorità in azioni concrete, nel 2016 il Comune di Milano, Assolombarda e Politecnico di Milano hanno condiviso il protocollo di intesa, che hanno definito “ZeroSprechi”, con l’obiettivo di ridurre lo spreco di cibo e innovare le modalità di recupero degli alimenti da destinare agli indigenti, progettando e sperimentando un modello di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari basato su reti locali di quartiere.

  • Il Comune di Milano ha individuato uno spazio pubblico non utilizzato nel Municipio 9 e lo ha reso disponibile come hub del progetto per lo stoccaggio e la distribuzione degli alimenti recuperati agli enti del terzo settore, organizzazioni beneficiarie e organizzazioni non profit.
  • Il Politecnico di Milano ha elaborato uno studio di fattibilità della rete e monitorerà l’operatività dell’hub e gli impatti generati dal progetto per 12 mesi, costruendo un modello logistico estendibile e replicabile in altri quartieri della città.
  • Assolombarda, dopo un importante percorso di sensibilizzazione, ha individuato e coinvolto alcune aziende che hanno aderito al progetto, e ha fornito il bollino “ZeroSprechi”, ideato e offerto dal Gruppo Armando Testa, per valorizzare le imprese virtuose e porre l’attenzione sul grande tema della gestione delle eccedenze alimentari.
  • Banco Alimentare della Lombardia, vincitore del bando di assegnazione dell’hub, garantirà la gestione operativa e quotidiana del modello elaborato dal Politecnico, recuperando le eccedenze alimentari e distribuendole alle strutture caritative partner del territorio.
  • Il Programma QuBì – la ricetta contro la povertà infantile – che ha già avviato un hub simile in via degli Umiliati, aderisce al progetto finanziando allestimento e gestione dell’hub di via Borsieri e favorendo le connessioni con le reti del territorio sostenute e coinvolte dallo stesso Programma QuBì.

Si tratta di un progetto innovativo in cui vi è la collaborazione di tutti gli attori del sistema: le aziende impegnate a donare e favorire il recupero delle eccedenze alimentari, le Onlus che rappresentano il punto di contatto con gli indigenti e l’autorità pubblica che favorisce lo sviluppo di queste iniziative virtuose. 

2018 01 14 Invito inaugurazione Hub Spreco Alimentare   secondda cartolina

Sono soddisfatta dell’apertura di questo hub perché è frutto degli sforzi congiunti di molti attori della città – afferma Anna Scavuzzo, Vicesindaco di Milano delegata per la Food Policy –. Questo è un primo esempio di rete locale per la raccolta e ridistribuzione del cibo prima che sia sprecato e diventi rifiuto. La collaborazione con il Municipio 9 ci ha permesso di restituire alla città uno spazio pubblico non utilizzato, e allo stesso tempo valorizzare l'impegno per ridurre gli sprechi alimentari, una delle priorità della Food Policy di Milano. Questo progetto si affianca alla riduzione del 20% della parte variabile della TARI per le imprese che donano il cibo, alla promozione di raccolta e ridistribuzione di eccedenze dalle mense scolastiche e ad azioni di sistema che stiamo studiando con AMSA. L’hub di Via Borsieri è un ulteriore passo avanti per una Milano sempre più sostenibile, inclusiva ed equa”.

Il problema della povertà alimentare infantile a Milano è un problema che va affrontato e risolto con un modello di intervento che chieda a tutte le forze in campo di lavorare insieme. L’inaugurazione dell’Hub di Via Borsieri rappresenta un importante passo in questa direzione: il Programma QuBì ha già sostenuto il Banco Alimentare della Lombardia nell’avvio dei primi due punti di raccolta cittadini e ora, grazie alla sinergia con gli altri attori coinvolti, si potrà massimizzare la raccolta del cibo, riducendo lo spreco e rafforzando la capacità di raggiungere le famiglie in povertà alimentare. Il contrasto alla povertà alimentare è una delle azioni cardine del Programma pluriennale QuBì promosso da Fondazione Cariplo – con il sostegno di Fondazione Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Enrica e Romeo Invernizzi e Fondazione Fiera Milano- in collaborazione con il Comune di Milano e le organizzazioni del Terzo Settore che operano sul territorio. Una sfida pari a 25 milioni di euro che intende coinvolgere la città di Milano nel suo complesso: aziende, istituzioni e singoli cittadini sono chiamati a creare una ricetta comune che permetta di dare risposte concrete alle famiglie in difficoltà e creare percorsi di fuoriuscita dal bisogno” conclude Giuseppe Guzzetti, Presidente della Fondazione Cariplo.

 “Sono orgoglioso che il Municipio 9 ospiti un progetto che mette al centro del dibattito sia il diritto dell’accesso al cibo, sia la distribuzione di quanto non utilizzato. Temi che, considerate le nuove povertà delle smart cities, esortano tutti noi a fare meglio. Senza dimenticare che ridurre lo spreco alimentare aiuta a diminuire i rifiuti e a consumare più cibi sani deperibili quali frutta e verdura. – aggiunge Giuseppe Lardieri, Presidente del Municipio 9Sono sicuro che gli attori presenti nel territorio del Municipio 9 – industria, GDO, ristorazione, Terzo Settore, Istituzioni – siano in grado di fare la loro parte per la riuscita dell’iniziativa”.

All’interno del progetto il Politecnico di Milano è fiero di portare il suo contributo per l’elaborazione del modello di raccolta ai fini di favorirne la replicabilità in altre parti della città e in altri luoghi – dichiara Marco Melacini, Professore di Logistica e Direttore Scientifico dell’Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano – il progetto non si esaurisce con l’attivazione dell’hub di via Borsieri ma saranno organizzati degli incontri periodici volti a verificarne, oltre che l’efficacia in termini di eccedenze raccolte, l’efficienza dei processi di raccolta e ridistribuzione. Il gruppo di lavoro si impegna a fornire periodicamente informazioni sullo stato di avanzamento del progetto”.

Oggi tagliamo un importante traguardo nella sfida contro gli sprechi, inaugurando un efficace processo di raccolta e ridistribuzione delle eccedenze alimentari e promuovendo un modello replicabile che vede Milano capofila – ha sottolineato Alessandro Scarabelli, Direttore Generale di Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza, Lodi –. Un risultato frutto della virtuosa collaborazione tra associazioni, enti, imprese, università, organizzazioni non profit, che unisce i diversi contributi in una prospettiva di sistema capace di ottimizzare, attraverso circuiti veloci, la consegna e il consumo di beni in eccedenza. Inoltre, con il bollino ‘ZeroSprechi’ vogliamo mettere in evidenza le imprese che svolgono un ruolo attivo nel progetto e che, aderendo all’iniziativa, si fanno promotrici di diffondere le buone pratiche e la cultura della riduzione dello spreco alimentare”.

Banco Alimentare della Lombardia vuole essere sempre più vicino alle organizzazioni caritative partner dei quartieri nei Municipi 8 e 9 della città di Milano nel contrasto alla povertà alimentare. Insieme a tutte le realtà profit, le istituzioni, le associazioni di categoria e le fondazioni di erogazione siamo una squadra vincente per dare risposte concrete al bisogno” afferma Marco Magnelli, Direttore Banco Alimentare della Lombardia.

 

impatto stimato hub di quartiere

 

Il 2019 si apre con buone notizie per i ricercatori lombardi: Fondazione Cariplo, nel solo mese di dicembre, ha deliberato il sostegno per ben 64 progetti di ricerca per un importo complessivo che si aggira intorno ai 17.7 milioni di euro. Un impegno straordinario che spazia dalla biomedicina all’economia circolare, dalla scienza e società alla fisica, chimica ed ingegneria

La Ricerca inoltre sostiene il mondo femminileil 42% dei progetti approvati è in mano a ricercatrici determinate, in grado di raggiungere gli obiettivi conciliando lavoro e famiglia

Abbiamo raccolto le storie di tre ricercatori che hanno la possibilità di portare avanti nel 2019 il loro importante progetto  #conFondazioneCariplo.

Annalisa Murgia: torno dal Regno Unito per capire come tutelare i lavoratori autonomi

annalisa Murgia statale Milano

Il mio progetto – ROSE – Representing and Organising Self-Employed workers – esplora le condizioni professionali e la crescente richiesta di tutela e rappresentanza da parte dei lavoratori e delle lavoratrici non-standard, con particolare attenzione al lavoro autonomo senza dipendenti. Attraverso un approccio multidisciplinare, che combina metodi etnografici con analisi statistiche e di stampo giuslavorista, la ricerca prevede un’analisi del fenomeno in sei paesi europei (Italia, Germania, Francia, Olanda, Regno Unito e Slovacchia).

Il mio sogno è quello di lavorare in una università aperta, inclusiva e capace di valorizzare le differenze di genere e le diversità, sia nella ricerca sia nella didattica. In particolare, credo che la ricerca sia un processo collaborativo, alimentato dal lavoro di gruppo e dal confronto costante. Il finanziamento ERC ha contribuito a realizzare un pezzetto di sogno, perché mi ha consentito di costruire un gruppo di lavoro. Ora la sfida è farlo crescere e, più in generale, sostenere le persone all’inizio della loro carriera per la costruzione di un percorso accademico solido e coerente, anche sul lungo periodo. Nonostante i molti problemi dell’università italiana, sono comunque tanti i ricercatori che praticano quotidianamente l’ottimismo della volontà cercando di costruire  percorsi mirati a costruire un ambiente più inclusivo, interessante e accogliente. E’ attraverso la cura di queste reti e di queste relazioni che penso si possa portare avanti questo sogno e dargli concretezza.
Il mio augurio è che le università in Italia non si sottraggano al loro ruolo pubblico e si facciano portatrici di percorsi e pratiche di solidarietà attiva, mantenendo la loro autonomia nella condivisione dei saperi e contribuendo a migliorare il benessere collettivo.

Per saperne di piùwww.unimi.it/lastatalenews/share-progetto-studia-aree-ibride-mercato-lavoro

Daniela Buonocore: scarti vegetali trasformati in integratori alimentari e cosmetici 

buonocore

L’Italia è tra i primi produttori di ortofrutta in Europa e nel Mondo, con una produzione media annua di  36 milioni di tonnellate di ortofrutta: gli scarti dei prodotti vegetali provengono principalmente delle industrie di trasformazione e nel complesso possono rappresentare dal 20 al 36% del peso della materia prima manipolata; questi scarti non sono facilmente eliminabili sono causa di una perdita di redditività che impatta non solo sui produttori ma su tutti gli attori della filiera, fino al consumatore finale. Inserendosi nel contesto dell’economia circolare, la strategia del progetto PHYVER è avviare un ciclo virtuoso che nasce dal riciclo e dalla valorizzazione degli sprechi alimentari, recuperando dagli scarti dei prodotti dell’agro-alimentare sostanze (fitochimici) con un elevato valore nutrizionale e con proprietà benefiche per la salute dell’uomo da immettere nel mercato degli integratori alimentari o della cosmetica. Questo permetterebbe di mettere a punto un processo sostenibile in grado di abbattere i costi di smaltimento dei rifiuti.
Il mio “sogno nel cassetto” è principalmente la traduzione concreta del progetto: dimostrare che i rifiuti agricoli possono essere utilizzati come materia prima per l'estrazione e la purificazione di sostanze fitochimiche attraverso un metodo semplice, a basso costo e sostenibile. Inoltre, la restante massa di rifiuto può essere utilizzata per la rigenerazione del suolo contribuendo in questo modo a migliorare la produttività agricola.

Marco Rasponi: cartilagine su chip per curare l’osteoartrite

foto cariplo rasponi cariplo

L’osteoartrosi è una patologia degenerativa a carico delle giunzioni articolari e rappresenta una importante causa di disabilità, fragilità e irrigidimento nella popolazione anziana. Ad oggi, non esistono terapie risolutive e sostanzialmente si ricorre all’uso di antidolorifici. Il progetto mio e del team cerca di capire quali meccanismi molecolari si attivano durante l’insorgenza della patologia, dettaglio ad oggi perlopiù sconosciuto. Inoltre, è in corso un trial clinico, guidato dall’Università di Basilea, che mira a valutare la riparazione dei difetti articolari traumatici grazie all’uso di cellule ottenute da biopsie nasali dal paziente stesso. 
Per il nuovo anno mi auguro un piano di investimenti coraggioso per l’Università, che possa permettere alle tante eccellenze che ci sono nel nostro Paese, soprattutto giovani, di competere ad armi pari con i loro colleghi europei. Investire in ricerca significa davvero investire nel futuro, soprattutto nel periodo attuale dove l’avanzamento tecnologico sta trainando ormai da diversi anni anche l’economia. Una possibile strategia che vedrei bene calata nel contesto italiano attuale, è quella di cercare sinergie tra pubblico e privato, cavalcando il fiorente scenario delle startup innovative, spesso formate appunto da giovani dottori di ricerca.

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