Il 21 settembre presso il Centro di Studi Bancari – Villa Negroni, Vezia, Svizzera, la Fondazione Archivio del Moderno propone una nuova riflessione in merito al ruolo contemporaneo del mecenatismo per la cultura artistica e architettonica: L’energia del mecenatismo. Paradigmi ed esperienze in architettura e arte​.

La sfida che motiva Simposio riguarda la risonanza sorprendente che manifestano le iniziative promosse dal mecenatismo incentrato su generose donazioni tese a rilanciare la società civile. Proporre una nuova riflessione, attraverso testimonianze di relatori prestigiosi e di istituzioni protagoniste, in merito al ruolo contemporaneo del mecenatismo, per la cultura artistica e architettonica in particolare, può favorire l’esplorazione di orizzonti inattesi. Può consentire, unitamente alla valorizzazione di questo stesso mecenatismo, un rinnovamento socioculturale e, con esso, il potenziamento delle risorse di un territorio. Soprattutto, consente di connettere la qualità della vita in relazione stretta con gli scenari naturali e urbani, favorendo un’altra e nuova consapevolezza in merito al nostro essere e vivendo nel segno di una crescita comune. Le testimonianze di mecenati e di istituzioni pubbliche e private impegnate da anni in questa valorizzazione può favorire una maggiore conoscenza e una nuova sensibilità nei riguardi delle sfide intraprese sul patrimonio architettonico, un patrimonio che ha grande incidenza sul territorio e sullo stile di vita dei suoi residenti e che costituisce in sé una risorsa di lunga durata. Così come risultano di lunga durata e di indubbia visibilità gli interventi tesi a sostenere la ricerca e la valorizzazione di questo capitale collettivo. Il Simposio si propone di suscitare un confronto e un dibattito fra tutti i partecipanti per rispondere a quesiti che sono all’ordine del giorno e riguardano il presente e il futuro della società civile, il suo arricchimento valoriale e qualitativo, la crescita di una comunità coesa e consapevole e, dunque, l’affermazione di uno stile di vita rispondente alle richieste e alle sfide del tempo presente. 

Fra gli interventi quello della dottoressa Elisa Bortoluzzi Dubach, Docente universitario, consulente nell’area della filantropia e delle fondazioni, che porterà esempi di mecenatismo fra cui la visione e l'approccio alla filantropia innovativi fortemente condivisi con un grande pensatore, l'ex Segretario Generale di Fondazione Cariplo Pier Mario Vello, scomparso il 29 giugno 2014 e che con la dottoressa Dubach aveveva immaginato questo simposio.

Info e iscrizioni a questo LINK oppure a fondazioneadm@usi.ch

CONSULTA IL PROGRAMMA

Con il “Selection Studio” della Call for Scale del 13 luglio e il “Selection Day” della Call for Ideas del 20 luglio si è conclusa la fase intermedia della terza edizione di BioUpper, l’iniziativa promossa da Novartis e Fondazione Cariplo con la partecipazione di IBM e la collaborazione di Cariplo Factory, a supporto di startupper nelle Scienze della Vita.
 
Nel corso della Call for Scale sono state identificate quattro imprese, già sul mercato, a più alto potenziale di crescita e che proseguiranno il proprio percorso nel Match Making Day di ottobre:
  1. Brain Control, tecnologia che attraverso un Brain Computer Interface offre alle persone con disabilità la possibilità di controllare gli oggetti con i pensieri, interpretando la mappa elettrica che corrisponde a una certa attività cerebrale e di gestire, attraverso un comunicatore, dispositivi domotici e altre tecnologie di assistenza;
  2. D-EYE, trasforma un comune smartphone in un dispositivo medicale per l’osservazione della retina rendendo più facili e rapide le analisi dei fondi oculari nei pazienti ipertesi, diabetici e soprattutto dei bambini;
  3. imaginary, games per la riabilitazione fisica e cognitiva di pazienti neurologici;
  4. SurgiQ, una piattaforma multimodale di governance clinica che introduce il concetto di lista d’attesa priorizzata in area sanitaria.
 
Durante il “Selection Day” della Call for Ideas del 20 luglio, una giuria composta da rappresentanti di Novartis, Fondazione Cariplo, IBM e da esponenti di primo piano del mondo scientifico e accademico italiano e della startup community ha selezionato i migliori progetti tra gli oltre 150 presentati. Le startup scelte sono: 
  • ABzero, che propone agli ospedali l’utilizzo di droni per il trasporto rapido e sicuro di sangue, emoderivati ed organi; 
  • Anant che utilizza l’intelligenza artificiale, implementata in un dispositivo progettato per analizzare la pelle e prevenire tumori cutanei;, 
  • Confirmo, una app che provvede all’accettazione legale delle procedure mediche, accertandosi che il paziente abbia compreso i moduli;
  • ElicaDEA, che ha sviluppato un biochip per il dosaggio di dieci marcatori prognostici, utili alla scelta della strategia terapeutica da adottare per pazienti con diagnosi di tumore prostatico; 
  • Patch è un chatbot mobile e cloud, basato su Intelligenza Artificiale e pensato per fornire e ricevere dati relativi ai Clinical Trials 
  • Priya che utilizza il riconoscimento facciale per verificare che i bambini dormano nella posizione corretta;
  • Quickly Pro che, collegando un dispositivo indossabile ad una app, permette ai fisioterapisti di ottenere dati dettagliati sulla postura dei pazienti; 
  • SpeX sviluppa spettrometri ottici per diagnosi più efficienti e quantitative riguardo malattie legate all’età; 
  • StayActive è un dispositivo in grado di monitorare e migliorare la postura aiutando a correggere l’ipercifosi dorsale e la delordosi lombare; 
  • SynDiag – AI for Augmented Ultrasound, che consente check-up medici basati sulla scansione ad ultrasuoni potenziata da intelligenza artificiale
Queste startup accederanno a un percorso di accelerazione presso la rete di incubatori distribuiti nel territorio nazionale che culminerà a dicembre nella selezione dei 3 vincitori che riceveranno ciascuno fino a 180 mila euro in servizi, per lo sviluppo del proprio progetto d’impresa, per un totale di 540 mila euro.
 

BioUpper 3a edizione – selezione intermedia

Call for Scale: Imprese selezionate nel Selection Studio di venerdì 13 luglio 2018

BrainControl

BrainControl è una piattaforma basata sull’Intelligenza Artificiale che abilita l’interazione uomo-macchina attraverso feedback biologici. È un dispositivo che offre alle persone disabili la possibilità di controllare oggetti con il pensiero, permettendogli di controllare un comunicatore, dispositivi di domotica (luci, porte, finestre, allarmi, termostati, la posizione del letto), carrozzine. È una forma di “joystick mentale”, che abilita coloro che soffrono di patologie come la tetraplegia, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), la sclerosi multipla e distrofie muscolari di varia natura, per superare gravi disabilità nella deambulazione e nella comunicazione. La prima versione di BrainControl, “BCI AAC”, è disponibile in commercio e si stanno effettuando dei test di mercato.

D-EYE

D-EYE progetta, produce e vende accessori per smartphone che trasformano il cellulare in un dispositivo medicale. Il primo prodotto disponibile è D-EYE Posterior Lens. È un piccolo dispositivo ottico che cambia le ottiche dello smartphone permettendo di vedere dentro l’occhio per osservare la retina. L’app gestisce l’esame e la gestione dei dati del paziente in modo conforme alla regolamentazione sulla privacy. L’app offre la capacità di condividere le informazioni, insieme o senza i dati del paziente, e genera un report con le informazioni sul medico, il paziente e l’esame. Sono in corso di sviluppo funzionalità di machine learning e AI per aiutare l’utente a comprendere l’esame effettuato.

Imaginary

imaginary ha sviluppato soluzioni avanzate per offrire un percorso di riabilitazione personalizzato al fine di accelerare il recupero, motivare i pazienti e coinvolgere la famiglia, dando loro un supporto professionale: i dati vengono poi raccolti e condivisi con medici e specialisti che lavorano da remoto. La startup ha sviluppato REHABILITY, la suite di giochi funzionali per il fisico e la riabilitazione cognitiva di pazienti neurologici, affetti, ad esempio, da ictus, sclerosi multipla o morbo di Parkinson, permettendo ai pazienti di seguire la terapia riabilitativa, in fase post acuta, da casa e con un continuo supporto medico a distanza.

SurgiQ

SurgiQ utilizza l'Intelligenza Artificiale per fornire agli ospedali strumenti per la gestione e pianificazione, con l’obiettivo di prevenire le inefficienze, evitare problemi dell'ultimo minuto e gestire le crisi. SurgiQ ha sviluppato un approccio che aiuta gli ospedali a stabilire la priorità, verificare e pianificare gli interventi chirurgici. È un assistente in tempo reale a supporto delle prestazioni sanitarie. Le attività sono gestite in modo chiaro, intuitivo e strutturato. I dati sono inoltre tracciabili e a prova di manomissione grazie alla tecnologia blockchain. L'intelligenza artificiale rende l'intera organizzazione allineata alle esigenze del paziente.

Call for Ideas : Startup selezionate nel Selection Day di venerdì 20 luglio 2018

ABzero

ABzero offre un servizio per il trasporto di sangue, emoderivati ed organi attraverso droni. Utilizza droni commerciali che mette a completa disposizione della struttura sanitaria assicurando la consegna in maniera autonoma, immediata e in totale sicurezza per la componente umana, anche in caso di aviaria. Il bene trasportato è conservato senza rischi in una capsula intelligente, che ne protegge la qualità secondo gli standard di legge. Il core della tecnologia, la capsula intelligente, è protetta da brevetto. www.abzero.it

Anant

Il progetto si basa sull’idea di un device – basato su visione artificiale – appositamente pensato per analizzare la pelle portando a una maggiore prevenzione dei tumori cutanei (principalmente melanoma). Lo strumento è infatti capace di sfruttare l'intelligenza artificiale per dare un responso al paziente o al dermatologo. Studi e ricerche recenti dimostrano il valore aggiunto e l'efficacia dell'intelligenza artificiale in questo ambito; questa tecnologia è infatti in grado di identificare in modo molto efficace l’insorgenza di potenziali rischi tumorali grazie all’analisi di immagini.

Confirmo

Confirmo è un’app che supporta i pazienti nella conoscenza e nell’accettazione legale delle procedure mediche, costruita con un motore di valutazione della comprensione.
Confirmo può essere usata per:

  • Il consenso informato su una procedura medica;
  • Qualsiasi altro tipo di consenso durante il percorso del paziente (ad esempio il consenso alla privacy);

Confirmo è infatti in grado di tracciare e certificare tutte le azioni e gli step che avvengono in questo percorso.

ElicaDEA

TENPROProstate vuole mettere a punto un biochip per il dosaggio di un pannello di dieci marcatori prognostici utili alla scelta della strategia terapeutica da adottare in pazienti con diagnosi di tumore prostatico. Questo kit consente di ottenere un indice di rischio legato alla probabilità che il paziente sia affetto da un tumore prostatico aggressivo, partendo da un unico prelievo di sangue.

PATCH

PATCH è un chatbot mobile e cloud, basato su AI, pensato per ricevere e fornire dati relativi ai Clinical Trials. È in grado di automatizzare i processi per migliorare l’efficienza e l’accuratezza dei Clinical Trials, attraverso dei patient-reported outcome (PRO) in real-time, oltre che alla possibilità di inserire dati di diversi formati. L’utilizzo di PATCH nei Clinical Trials ha il potenziale di migliorare il benessere dei pazienti, il loro coinvolgimento e la loro esperienza, oltre che alla comunicazione tra medico e paziente.

Priya

Priya ha sviluppato un prodotto in grado di analizzare il volto, capire se il bambino dorme nella posizione corretta e ricavare i parametri vitali (attraverso una foto-pletismografia remota che analizza la variazione della pigmentazione della pelle), e riconoscere il pianto. Questa soluzione rappresenta un sistema discreto ed efficace che sfrutta la propria intelligenza artificiale per notificare in tempo reale gli eventi più rilevanti. Per raggiungere questo scopo, Priya è dotato di un sensore ottico ad alta risoluzione, un microfono sensibile ed un preciso sensore della qualità dell’aria.

Quickly Pro

Q-Walk ha progettato un wearable device, collegato ad un’app, che si applica a livello delle ginocchia e guida la deambulazione grazie alla proiezione al suolo di cues visivi personalizzati. Facilita, quindi, il lavoro dei fisioterapisti, grazie all'estrema semplicità d'uso e alla velocità di impostazione dei parametri del passo per ogni singolo paziente. Nasce dal razionale scientifico riguardante l'utilizzo dei cues visivi nella riabilitazione specialistica. www.quicklypro.it

SpeX 

SpeX, spin-off dell’Istituto Italiano di Tecnologia, sviluppa spettrometri ottici di nuova generazione che forniscono analisi rapide, senza contatto e ad alta risoluzione delle proprietà biomeccaniche 3D. Consentono diagnosi più efficienti e quantitative delle malattie legate all'età. Le proprietà biomeccaniche, come rigidità e viscoelasticità, svolgono infatti un ruolo chiave nell'insorgenza delle malattie legate all'età. I dispositivi esistenti per misurare queste proprietà sono invasivi, forniscono una risoluzione scadente e non permettono di recuperare le informazioni in un volume campione.

StayActive

StayActive è un dispositivo wearable che aiuta a migliorare la postura, rilevando ed aiutando a correggere la ipercifosi dorsale e la delordosi lombare. Una volta indossato e calibrato in 30 secondi con l’app StayUp, il dispositivo funziona – sia  in piedi che seduti – e avvisa se si ha una postura scorretta con la schiena, tramite una lieve vibrazione, aiutando nell’autocorrezione. Il device StayActive è stato creato in collaborazione con ISICO che ha fornito i dati per le rilevazioni. www.getstayactive.com

SynDiag Artificial Intelligence for Augmented Ultrasound

SynDiag consente check-up medici basati su scansioni ad ultrasuoni, che possono essere svolti anche da non-oncologi, e non per forza in centri specialistici, per l’individuazione del cancro agli stadi iniziali. SynDiag usa algoritmi dell’intelligenza artificiale per scovare la presenza di cisti tumorale. La soluzione opera in real-time con qualsiasi macchina, anche in mobilità, riuscendo a far compiere lo scan di un possibile cancro ovarico.

È inserito tra gli eventi collaterali della 16ˆ Biennale di Architettura di Venezia, nel contesto della mostra Borghi of Italy – #NO(F)EARTHQUAKE, l’appuntamento a cura di Fondazione Cariplo dedicato al Patrimonio Culturale e alle Aree Interne. La coincidenza tra l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e l’edizione della Biennale che affronta anche il tema delle Aree Interne in Italia è stata il presupposto per promuovere nel contesto internazionale della Biennale di Venezia il lavoro di Fondazione Cariplo su entrambi i fronti. 

Nella giornata del 28 settembre, sulla scenografica terrazza dell’ InParadiso Art Galley, nei Giardini della Biennale, la Fondazione intende raccontare il proprio impegno degli ultimi dieci anni a sostegno della cura e la buona gestione del patrimonio culturale lombardo – con interventi su oltre 400 beni storici e contributi per circa 90 milioni di euro – e del Programma Intersettoriale AttivAree mirato alla riattivazione delle Aree Interne – che finanzia con 10.000.000 di euro la rinascita dell’Oltrepò Pavese e dell’alta montagna bresciana nelle valli Trompia e Sabbia.

L’appuntamento, che si articolerà in due momenti, vedrà nella mattinata dopo un quadro istituzionale e scientifico sui temi della conservazione programmata e della valorizzazione, la presentazione di tre buone pratiche nei borghi lombardi di Sabbioneta, Lovere e Bienno. Il pomeriggio, invece, sarà dedicato alle Aree Interne e al Programma AttivAree con la presentazione di alcuni interventi sulla rigenerazione dei luoghi  attraverso la cultura e con esempi di buone pratiche nei borghi di Lavenone e Rebecco.

L’incontro – Borghi, un patrimonio da preservare e riattivare – intende offrire così un contributo concreto al tema espositivo della “resilienza”: non solo la messa in sicurezza ed eventuale ricostruzione dei luoghi, ma anche il rilancio di tutte le attività locali con risultati tangibili nei borghi lombardi di Sabbioneta, Lovere, Bienno, Lavenone e Rebecco. Questi luoghi testimoniano come l’agire di Fondazione Cariplo sia stato fortemente guidato dalla volontà di intraprendere percorsi mirati ad evitare il progressivo spopolamento e abbandono di territori dove l’incuria, altrimenti, avrebbe portato a un significativo depauperamento di un patrimonio che, se ben gestito, rappresenta un’opportunità culturale, sociale ed economica importante. La giornata di studio approfondirà il tema delle buone pratiche necessarie per consentire una gestione programmata degli interventi, premessa essenziale per consentire una riappropriazione e riutilizzo del territorio da parte delle comunità locali. Dalla gestione del rischio a Sabbioneta, fino al piano di manutenzione e conservazione nel comune di Lovere, passando dall’importante recupero artistico di cui è stata oggetto la Valle Camonica, tre importanti esempi di conservazione del patrimonio culturale in borghi lombardi. Sul fronte delle aree interne, invece, esemplari diventano le piattaforme collaborative e l’accoglienza solidale a Lavenone, e la sperimentazione culturale, agricola e imprenditoriale nel borgo di Rebecco, due esperienze compiute all’interno del progetto AttivAree. Questi alcuni importanti casi che alimenteranno il dibattito Borghi, un patrimonio da preservare e riattivare il 28 settembre.
Il convegno è patrocinato da FOAV (Federazione Regionale degli Ordini degli Architetti del Veneto) Ordine degli Architetti di Venezia ed è accreditato dalla Federazione Regionale Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Veneto.

Evento gratuito, registrazione obbligatoria: https://borghi_2018.eventbrite.it

  • LA GALLERY CON I MATERIALI FOTOGRAFICI E' CONSULTABILE QUI > CLICCA QUI

  • Scopri qui sotto gli approfondimenti, le anticipazioni e le case history del convegno

Gli uffici di Fondazione Cariplo in via Manin 23, a Milano, saranno chiusi dal 25 dicembre 2021 al 2 gennaio 2022 per le festività. Riapriranno il 3 gennaio.
 
Resteranno attivi i servizi via internet.
Buone feste a tutti! 
Sono 27 i progetti ammessi alla seconda fase del bando Doniamo Energia 2, promosso da Fondazione Cariplo e Banco dell’energia onlus, realtà non profit promossa da A2A, Fondazione AEM e Fondazione ASM. Premiate le associazioni del territorio che promuovono il coinvolgimento attivo delle diverse organizzazioni del territorio, e contribuiranno al rafforzamento dei legami sociali, alla condivisione e alla crescita di forme di solidarietà partecipate e alla ricomposizione delle risposte di contrasto alla vulnerabilità già attive.  
Il bando Doniamo energia 2, lanciato ad aprile, si pone come obiettivo quello di alleviare e contrastare le nuove povertà e la vulnerabilità sociale, tramite interventi in grado di intercettare precocemente le persone e le famiglie fragili e favorire la loro riattivazione attraverso misure personalizzate.
Secondo le stime formulate dall’Istat, la povertà relativa è cresciuta sensibilmente anche al nord negli ultimi anni e riguarda il 10,6% delle famiglie residenti; analogamente a quanto registrato per la povertà assoluta, nel 2016 la povertà relativa è più diffusa tra le famiglie numerose, con 4 componenti (17,1%) o 5 componenti e più (30,9%). Secondo una analisi dei redditi realizzata dalla Banca d’Italia, l’incidenza delle persone a rischio di povertà è aumentata del 23% rispetto agli scorsi anni e colpisce in particolare le famiglie più giovani

Con la firma dell'atto notarile si conclude la vendita alla Fondazione Cariplo di uno dei luoghi di cultura multifunzionali più importanti di Milano. La Fondazione lo ha acquistato, partecipando a una procedura a evidenza pubblica attivata dalla Città metropolitana, allo scopo di farne la sede di MEET, centro internazionale per la Cultura digitale, presieduto da Maria Grazia Mattei.

Con l'operazione portata a termine negli ultimi giorni la Città metropolitana ha potuto, da una parte, ottenere un significativo ritorno economico (8,5 milioni di euro) dall'altra, garantire, attraverso la presenza autorevole di Fondazione Cariplo, la funzione pubblica dell'immobile destinato a divenire un luogo di incontro, confronto e co-design che, dal cuore del capoluogo lombardo, contribuisca a colmare il divario digitale nel nostro paese attraverso proposte culturali innovative e transdisciplinari.

"Sono molto soddisfatta dell'accordo e ringrazio la Fondazione Cariplo per la disponibilità" – dichiara Arianna Censi, vice sindaco della Città metropolitana di Milano. "Il nostro obiettivo, fatto salvo il giusto importo ricavato dalla Città metropolitana, era che Spazio Oberdan potesse continuare ad essere quel centro culturale e di ricerca che è sempre stato. Mi pare che con questo accordo, e con la presenza di Fondazione Cariplo, l'obiettivo si sia raggiunto".

L'accordo riguarda anche la permanenza della Fondazione Cineteca Italiana, alla quale viene garantita la possibilità di utilizzare l’Auditorium per le proprie attività.

Spazio Oberdan, progettato da Gae Aulenti, è attivo sulla scena milanese dal 1998 e nella configurazione attuale si compone di un'area espositiva di circa 700 metri quadri e di un auditorium, da circa 200 posti, intitolato alla poetessa Alda Merini, dove si svolgono proiezioni cinematografiche e incontri. Anche il Foyer può ospitare mostre temporanee, performance e installazioni.

Nelle prossime settimane lo stabile sarà oggetto di interventi di ristrutturazione, il cui progetto è affidato allo Studio di design e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati, per renderlo ancor più funzionale e adatto alle attività future.

“Lo Spazio Oberdan è un luogo che racchiude una storia ed è un riferimento importante per la comunità milanese – ha detto Sergio Urbani, Direttore generale di Fondazione Cariplo –. I nuovi linguaggi della comunicazione digitale rappresentano un’evoluzione, un percorso obbligato. In questo spazio, MEET svilupperà programmi e progetti che faranno sinergia con la città di Milano ma anche con le reti nazionali ed internazionali di coloro che sono impegnati su questi fronti, con particolare attenzione alle giovani generazioni che necessitano di una base culturale solida nell’utilizzo dei moderni strumenti di comunicazione digitale”.

“MEET nasce per ridurre il divario digitale nel nostro Paese, nella convinzione che l’innovazione sia un fatto culturale, prima ancora che tecnologico e che la diffusione della cultura digitale favorisca non solo la crescita dell’economia, ma anche delle opportunità e del benessere per tutti i cittadini – ha dichiarato Maria Grazia Mattei, Presidente di MEET –. Il centro internazionale per la Cultura Digitale si impegna a diffondere il digitale con un focus permanente sull’arte e la cultura, esponendo giovani e giovanissimi, ma anche professionisti e curiosi all’incontro con coloro che a livello mondiale indagano e anticipano la trasformazione che stiamo vivendo”.

 

«Fondazione Cariplo e gli enti filantropici agiscono, promuovono e diffondono esperienze in grado di cambiare i paradigmi della visione verso la sostenibilità»- sottolinea a nome di Fondazione Cariplo, Sonia Cantoni, consigliere di amministrazione con delega all’ambiente alla presentazione del Terzo Rapporto Coesione è Competizione – Le nuove geografie della produzione del valore in Italia, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere con il sostegno di Fondazione Cariplo, a Treia (Macerata) all'interno del Seminario Estivo 2018 e Festival della Soft Economy 

«La stessa percezione dei bisogni va aggiornata, e così ci si accorge che la povertà esiste anche a Milano. Ma la capacità di rispondere, e che sosteniamo, cresce: è il caso della finanza che considera i rischi ambientali tra i rischi finanziari, dell’amministrazione pubblica che da' fiducia ai cittadini, dei cittadini che re-agiscono insieme per trovare nuove risposte di welfare, delle imprese "diversamente responsabili" come avviene in Cariplo Factory, dei giovani auto-imprenditori di un futuro più "green" per tutti.  Da qui la convergenza di obiettivi con Symbola: questo terzo Rapporto "Coesione è competizione" è un'ottima opportunità  per  sostenere insieme la capacità di resilienza delle comunità locali e del nostro Paese».

Più competitiva perché più giusta: questa è l’Italia di “Coesione è competizione”. La vocale che unisce due concetti, ritenuti distanti se non antitetici, qui sancisce un legame sostanziale tra competitività economica, qualità dei prodotti, delle vite, dei territori, comunità. Una relazione che rappresenta la peculiare identità del Paese. Perché c’è un’Italia che resiste e sa essere innovativa, creativa, solidale, collaborativa, vocata alla qualità e alla bellezza. In poche parole resiliente, giusta e competitiva, nonostante la ripresa fatichi a decollare. È l’Italia della coesione, quella che vede le aziende camminare con le comunità, coinvolgere i cittadini e i consumatori, valorizzare e sostenere i lavoratori, relazionarsi alle energie dei territori. Proprio le imprese ‘coesive’ – quelle cioè che intrattengono relazioni strutturate con le altre imprese, le comunità, le istituzioni, i consumatori, il terzo settore, perciò caratterizzate da un elevato grado di networking – hanno una performance economica migliore. Le imprese ‘coesive’ hanno infatti registrato nel periodo 2017-2018 aumenti del fatturato nel 53% dei casi, mentre fra le “non coesive” tale quota si ferma al 36%. Dimostrando una migliore dinamicità anche sul fronte dell’occupazione: il 50% delle imprese coesive ha dichiarato assunzioni in questo periodo, contro il 28% delle altre. Un differenziale di ben 22 punti percentuali, particolarmente accentuato nelle piccole imprese. La stessa situazione avviene per le esportazioni: le realtà coesive hanno ordinativi esteri in aumento nel 45% dei casi, a fronte del 38% delle non coesive, oltre a essere quelle che hanno nel dna una considerazione maggiore di valori come l’ambiente (il 38% delle imprese coesive contro il 21% delle non coesive nel triennio 2015–2017), la creazione di occupazione e di benessere economico e sociale, gli investimenti in qualità (l’82% delle imprese coesive ha fatto social investment contro il 65% delle altre).

Tutte queste realtà danno corpo e sostanza a quell’Italia che, sfidando tutti i pronostici, è protagonista europea nell’economia circolare, nella green economy e nella riduzione delle emissioni climalteranti, con primati nel surplus manifatturiero (seconda in Europa solo alla Germania). È quanto emerge dal terzo rapporto “Coesione è Competizione – Le nuove geografie della produzione del valore in Italia” realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere in partnership con Aiccon e con il sostegno di IMA, Comieco, Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo, presentato oggi in apertura del Seminario Estivo di Symbola. Un lavoro che coglie e rappresenta i fattori strategici per la nostra competitività, che si collocano su lunghezze d’onda che gli indicatori economici più diffusi non percepiscono.

«Una buona economia aiuta a superare e ad affrontare la paura, solitudini e diseguaglianze per costruire il futuro. È questa la lezione che ci viene da Adriano Olivetti, il quale aveva ben chiaro come alla base dell’impresa ci fosse innanzitutto un rapporto di stima e fiducia reciproca con i lavoratori, la comunità e il territorio. Quando l’Italia scommette sui suoi talenti e sulle comunità, quando investe sulla qualità, l’innovazione e la bellezza» – spiega il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci – «allora spesso è determinante e si ritaglia un ruolo nel mondo. Una scommessa ancora più valida oggi in cui timori e disuguaglianze rischiano di dividere, anziché unire. Producendo visioni in grado di mobilitare energie migliori per il futuro del Paese guardando alla nostra identità e orgoglio, grazie ad una combinazione unica di memoria del passato e voglia del futuro, di competitività e coesione sociale, di resilienza che è fatta di legami territoriali e beni comuni, di equità e giustizia sociale, di collaborazione, solidarietà e innovazione. Un’Italia che fa l’Italia senza lasciare indietro nessuno e anzi trovando nuova forza nel viaggiare uniti, nel tenere insieme le diversità. Un’Italia dall’economia più a misura d’uomo, più vicina all’economia proposta da Olivetti ieri e di cui parla spesso Papa Francesco oggi».

Distribuzione delle imprese coesive nel territorio

L’indagine effettuata consente di scendere nell’analisi regionale dei dati dalla quale emergono per concentrazione di imprese coesive sul totale nazionale la Lombardia (22,3%), il Veneto (19,0%), l’Emilia-Romagna (14,8%), il Piemonte (9,8%) e la Toscana (6,4%). Partendo sempre dai risultati dell’indagine (riferiti alla totalità delle imprese manifatturiere tra 5 e 499 addetti) si è ottenuta poi l’articolazione della presenza di imprese coesive per regione, ottenendo in tal modo un indice di “coesività” regionale 41. La graduatoria delle regioni stilata in base a tale quota restituisce in testa Friuli Venezia Giulia e Trentino alto Adige (37,4%), seguite da Veneto (36,8%), Sardegna (34,7%), Emilia Romagna (34,3%), Piemonte (33,6%) e Umbria (33,3%), tutte regioni al di sopra della media nazionale (32,4%). Nelle ultime cinque posizioni si collocano invece la Puglia (27,9%), il Lazio (27,4%), la Basilicata (27,1%), il Molise (26,3%) e infine la Calabria (22,2%). Mettendo in relazione i valori della presenza di imprese coesive e quelli del PIL per abitante nelle regioni si coglie una correlazione elevata, e un raggruppamento di regioni comprendente l’intero Nord Est e una regione del Nord Ovest (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte) per le quali all’elevato livello di presenza di imprese coesive si associa un altrettanto elevato livello di sviluppo economico. Per contro, l’intero Mezzogiorno con l’eccezione della Sardegna e l’aggiunta delle Marche (con valori migliori però di prodotto per abitante) va a collocarsi nel quadrante corrispondente alla presenza di imprese coesive inferiore alla media e PIL pro capite anch’esso al di sotto della media nazionale. Il Nord Ovest si presenta nel complesso a maggior sviluppo e minore presenza di imprese coesive, mentre le regioni del Centro si distribuiscono in modo più difforme.

Altre info: www.symbola.net

Lavoro e promozione giovanile, welfare aziendale, vulnerabilità a cui si aggiungono nuove sperimentazioni dedicate al ripensamento dei servizi rivolti alla salute mentale, alla legalità, all’abitare sociale. Con la IV edizione del Bando Welfare di Comunità e Innovazione Sociale il contributo di Fondazione Cariplo raggiunge quasi 37 milioni di euro.

Fondazione Cariplo portatrice di welfare e innovazione sociale

Sono otto i grandi nuovi progetti deliberati nella IV edizione del bando “Welfare di Comunità e Innovazione Sociale” che si aggiungono ai ventisette delle precedenti edizioni, completando così la copertura di tutte le 14 province di riferimento della Fondazione.
Brescia, Milano, Sondrio, Pavia…territori capaci di organizzare importanti iniziative per il welfare di comunità partendo dalle fragilità emergenti, dal disagio mentale all’inclusione, dai problemi di disoccupazione giovanile alle opportunità abitative. Ad alcuni temi già presenti nelle tre edizioni precedenti, quali lavoro e promozione giovanile, welfare aziendale, vulnerabilità, si aggiungono interessanti sperimentazioni dedicate al ripensamento dei servizi rivolti alla salute mentale, alla legalità, all’abitare sociale.
Tutti i progetti selezionati sono in grado di valorizzare la dimensione comunitaria dei processi di cura, la ricomposizione delle risorse pubbliche e private, la trasformazione dei servizi attraverso la co-progettazione e co-produzione delle risposte e degli interventi, coinvolgendo nel processo gli stessi beneficiari degli interventi, privilegiando la chiave preventiva e generativa.
Analogamente alle edizioni precedenti, i progetti ammessi al contributo verranno accompagnati nei tre anni di implementazione da soggetti esterni selezionati e contrattualizzati da Fondazione che si occupano di supporto al fundraising, monitoraggio e comunità di pratica e attività di comunicazione.

Welfare di comunità

Il programma welfare di comunità è una delle più importanti sfide che Fondazione Cariplo ha lanciato ai territori e la prova non è solo l’ingente impegno di stanziamento (36 milioni 820.000 euro in quattro anni) ma la visione di lungo periodo di cui è portatore. Un grande impegno che poi vede come principali protagonisti gli attori pubblici e privati dei territori e l’intera comunità. Obiettivo di Fondazione Cariplo con il programma Welfare di Comunità è quello di lasciare un segno, o quanto meno tracciare una via. Un obiettivo duplice: da un lato sostenere le sperimentazioni nate dal basso, “laboratori viventi” capaci di declinare nel concreto approcci innovativi (di governance, processi e servizi), dall’altro approfondire e diffondere conoscenza attraverso il monitoraggio degli interventi finanziati, la costituzione di una comunità di pratica che alimenti il confronto e lo scambio delle diverse competenze ed esperienze e la narrazione di quanto il progetto nel suo insieme stia muovendo nelle singole realtà territoriali coinvolte.

GLI OTTO PROGETTI SELEZIONATI PER LA QUARTA EDIZIONE

  1. Azienda Speciale Consortile Garda Sociale di Salò (Brescia): LegamiLeali 2.0. Contributo  di 950.000
    Obiettivo: promozione della legalità e del contrasto del diffondersi – soprattutto tra i giovani –di comportamenti e stili di vita devianti e trasgressivi. LegamiLeali 2.0 si svilupperà nell’area del Garda e vuole attivare la comunità affinché la stessa sia sensibilizzata al tema della legalità, si prenda cura dei più giovani e del proprio territorio, anche attraverso l’utilizzo di 4 immobili confiscati alla criminalità organizzata.
  2. Mestieri Lombardia – Consorzio di Cooperative Sociali di Milano “VALORIAMO per un welfare a Km0 e inclusivo”. Contributo di 900.000
    Valoriamo si rivolge al territorio lecchese e vuole sviluppare una risposta comunitaria al problema delle nuove vulnerabilità mediante la messa a punto di percorsi personalizzati di inclusione lavorativa. Per raggiungere l’obiettivo, gli interventi sono agganciati allo sviluppo di una più ampia e innovativa circolarità tra domanda di welfare aziendale e offerta di servizi inclusivi a km0.
  3. Consorzio Sociale Pavese Fare #BeneComune – Creare prossimità, promuovere attivazione, costruire legami nel distretto di #Pavia. Contributo di 800 milioni
    Fare #BeneComune si focalizza sul tema della vulnerabilità delle persone e delle famiglie nella provincia di Pavia e si propone, tramite il ripensamento dei servizi e il coinvolgimento della comunità, di contenere gli effetti dell’onda d’urto della crisi economica che ha infragilito – anche a seguito della rarefazione delle reti di prossimità – soprattutto le famiglie di medio-basso reddito con figli minori o neo-maggiorenni
  4. Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona – Valle Camonica Breno SEGNI DI FUTURO: territorio#energia#comunità#verso una nuova economia collaborativa. Contributo di 570.000
    Segni di Futuro interesserà il territorio della Valle Camonica dove è presente un elevato tasso di disoccupazione giovanile. Il progetto vuole quindi sostenere l’occupabilità dei giovani e avviare un innovativo dialogo collaborativo tra i giovani, le scuole, le imprese e la comunità superando l’attuale frammentazione delle politiche del lavoro.
  5. Cooperativa Sociale Sociale Grandangolo di Sondrio Valtellina.Morbegno#comunitàchediventafamiglia. Contributo di 680.000 
    Il progetto si svilupperà sul territorio di Morbegno e vuole trasformare l’approccio dell’intera comunità rispetto al tema della vulnerabilità delle famiglie, facilitando una maggiore emersione del fenomeno. Attraverso la costituzione di alcuni punti Ri-Trovo famiglie il progetto sosterrà le famiglie in situazioni di vulnerabilità andando ad agire sulle risorse delle famiglie stesse e riqualificando i servizi per sviluppare una migliore capacità di risposta.
  6. Cooperativa Sociale Lotta contro l'emarginazione di Sesto San Giovanni aMIcittà. Contributo di 950.000. 
    Il progetto si articola sul territorio di Milano e desidera accrescere il benessere e la qualità della vita delle persone con malattia mentale ripensando il sistema attuale di risposta a partire dalla sperimentazione del budget di salute. Per raggiungere questo importante obiettivo aMIcittà mobiliterà e coinvolgerà attorno alla persona tutta la sua comunità, per creare opportunità di inclusione sociale sui fronti casa, lavoro e relazioni.
  7. Fondazione DAR Cesare Scarponi di Milano. Milano 2030 – Coalizione per l'abitare giovanile Contributo di 990.000
    Milano 2030 intende intervenire in risposta alla mancanza di opportunità abitative rivolte ai giovani tra i 18 e i 35 anni che si trovano a Milano per studio e lavoro e che vogliono intraprendere percorsi di autonomia dalle famiglie di origine. Come? Ampliando e diversificando l’offerta di alloggi per rispondere alle peculiarità delle domande dei giovani, connettendo i giovani alle informazioni e alle opportunità della città metropolitana.
  8. ASST degli Spedali Civili di Brescia Recovery.Net: laboratori per una psichiatria di comunità. Contributo di  980.000
    Il progetto intende migliorare i percorsi di cura individuali delle persone con disagio mentale nelle province di Brescia e Mantova attraverso una riconversione dell’attuale risposta nella prospettiva della recovery. L’obiettivo è di alleggerire il peso della residenzialità, attraverso interventi più centrati e inclusivi a favore della persona malata così da migliorare la sua qualità della vita e quella dei suoi familiari.

Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo:

La povertà, i problemi legati ai temi del welfare, si sconfiggono con l’analisi del problema e la convergenza di tutti: cittadini, aziende, mondo dello sport possono e devono dare una mano. Non possiamo lasciare che migliaia di bambini non abbiano cibo a sufficienza o che le famiglie non trovino risposte di fronte alla cura degli anziani, all'assistenza dei disabili, all'educazione e alla formazione dei ragazzi. A oggi, con le prime tre edizioni del Bando, sono arrivate 142 idee di innovazione, di cui 40 sono state accompagnate in un percorso di elaborazione progettuale; sono stati finanziati 27 progetti triennali (9 per anno) che coinvolgono oltre 1250 organizzazioni. A fronte dei quasi 37 milioni messi in campo da Fondazione, i progetti porteranno a una mobilitazione complessiva di circa 67 milioni di euro

ALCUNI DATI DELLA SPERIMENTAZIONE TRIENNALE 

  • 27 progetti finanziati                
  • 30.400 contributi erogati (73% privato sociale; 27% ente pubblico)
  • 67 milioni di euro costo complessivo    
  • 1.259 organizzazioni coinvolte
  • 40 idee selezionate                   
  • 39 ambiti coinvolti          
  • 669 comuni coinvolti                 

LA QUARTA EDIZIONE

  • Idee pervenute: 33 idee
  • studi di fattibilità accompagnati: 12
  • progetti finanziati: 8

 

 

Una risposta concreta al problema crescente della povertà che interessa 1 milione e 208 mila bambini e ragazzi. E' grazie al Bando Nuove Generazioni che sono stati approvati infatti 83 progetti: 66 milioni di euro per contrastare la povertà educativa minorile nella fascia 5-14 anni. In meno di due anni sono stati sostenuti 249 progetti, che coinvolgeranno circa 480 mila bambini e ragazzi, con un contribuito pari a 202 milioni di euro dei 360 previsti dal Fondo. Di questi 83 progetti 68 sono regionali e 15 multiregionali e hanno coinvolto circa 7.500 mila partner tra organizzazioni del terzo settore, istituti scolastici, enti pubblici.

Sei progetti approvati in favore dei bambini sono interamente in Lombardia per un totale di 4.426.096 euro. Altri coinvolgono sia la Lombardia che altre regioni. 

Le proposte arrivate da tutte le regioni, saranno sostenute tramite il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e riceveranno un contributo complessivo di circa 66 milioni di euro. Con i primi tre bandi, in due anni, sono stati sostenuti 249 progetti con un contribuito pari a 202 milioni di euro, su 360 previsti dal Fondo che coinvolgeranno 480 mila bambini e ragazzi, insieme alle loro famiglie, che vivono in condizione di disagio e 27.500 mila organizzazioni tra terzo settore, mondo della scuola, enti.

Una risposta reale al milione e 208 mila ragazzi che vivono in condizione di povertà e che spesso non possono accedere ai servizi minimi, necessari a formare gli adulti di domani. Il problema della povertà educativa dei minori, l’altra faccia di quella economica, come dimostrano gli ultimi dati Istat, non rappresenta solo un danno nei confronti dei minori che vivono in condizioni di disagio, ma un freno alla crescita di un intero paese. Investire nei ragazzi, significa dare slancio al nostro futuro. 

Sul sito www.conibambini.org l’elenco completo dei progetti selezionati. I progetti sostenuti avranno a disposizione una piattaforma dove raccontare le proprie esperienze e condividere le buone pratiche (www.percorsiconibambini.it).  

“BATTI IL CINQUE!”: IL PROGETTO DELLE FONDAZIONI DI COMUNITA’ RIVOLTO A MINORI E FAMIGLIE

L’impresa sociale “Con i bambini” ha approvato il progetto “Batti il cinque!” presentato da una rete di fondazioni di comunità che vede la Fondazione comunitaria del Lecchese nel ruolo di capofila e le Fondazioni di comunità di Brescia, Mirafiori, San Gennaro – Napoli e Messina in qualità di partner. Nella compagine è presente anche Assifero, che ha favorito la connessione tra le fondazioni e curerà la comunicazione nei tre anni di intervento.

Il progetto è finalizzato a sostenere minori in condizione di fragilità sociale nei territori di competenza delle cinque fondazioni, con una stimolante connessione tra scuole, famiglie e comunità locali. Il contributo approvato da “Con i bambini” è pari a 2.700.000 euro, a fronte di un valore progettuale di 3.500.000 euro.
Grazie al progetto “Batti il cinque” centinaia di ragazze e ragazzi in età compresa tra i 5 e i 14 anni parteciperanno ad attività integrative all’interno delle scuole, esperienze pomeridiane a carattere sportivo e culturale, momenti di incontro per le loro famiglie ed esperienze formative ed educative.

Sempre impegnata nella tutela del suolo e della biodiversità, e in linea con gli obiettivi sanciti dall'Agenda Onu 2030, Fondazione Cariplo sostiene B circular, fight climate change!, il bando realizzato nell’ambito del progetto “NOPLANETB co-finanziato a punto.sud dall’Unione Europea, che vuole contribuire a perseguire i Sustainable Development Goals (SDGs) 12 – Produzione e consumo responsabili e 13 – Lotta contro il cambiamento climatico tramite attività di comunicazione, sensibilizzazione e advocacy con il coinvolgimento attivo della cittadinanza.

Il budget complessivo è pari a 400.000 €, co-finanziato da punto.sud, Fondazione con il Sud e Fondazione Cariplo, e possono richiedere un contributo gli enti no profit aventi sede legale o operativa in una delle seguenti aree geografiche: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Lombardia e province di Novara e Verbano-Cusio-Osssola.

Il bando è disponibile a questo LINKla scadenza per aderire alla fase 1 è il 28 luglio. 

Tutte le informazioni sono disponibili sul NOPLANETB.

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