Si avvisano le organizzazioni che la scadenza del bando Coltivare Valore (fase 2) è stata prorogata a lunedi 1 ottobre 2018 alle ore 17.00.

Il CE Lab lanciato da Fondazione Cariplo e Gruppo Intesa Sanpaolo rappresenta una tappa importante di un percorso iniziato dalla Fondazione anni fa. Temi come l’Economia Circolare, la Bioeconomia e i Green Jobs sono entrati nei programmi delle Aree Filantropiche e hanno trovato spazio in vari progetti e iniziative che hanno coinvolto il sistema della ricerca, gli enti non profit e il mondo della formazione. "Un fiore all’occhiello sul fronte dell’innovazione" ha dichiarato il Presidente Guzzetti. "Operiamo in modo intersettoriale, mettendo in campo tutte le competenze maturate in questi anni, soprattutto con i nostri organi e collaboratori dell’area ambiente e ricerca scientifica. La predisposizione all’innovazione che sta nel DNA di Intesa San Paolo ha fatto si che le nostre organizzazioni si incontrassero e dessero vita, come sempre con metodo rigoroso, al nuovo CE Lab”.

Il CE Lab sorge all’interno dell’ex area Ansaldo di Milano, oggi sede di Cariplo Factory, polo dedicato ai progetti di open innovation e valorizzazione dei giovani talenti. Obiettivo: supportare e accompagnare la trasformazione del sistema economico italiano e diffondere nuovi modelli di creazione del valore nell’interesse collettivo, accelerando la transizione verso la Circular Economy e promuovendo l’innovazione sociale e l’impact investing.

A presiedere l’evento Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, al fianco di Dame Ellen MacArthur, Presidente e Fondatrice del più autorevole network attivo a livello mondiale nella diffusione del modello circolare, la Ellen MacArthur Foundation (EMF) e Mario Costantini, direttore generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center, che ha illustrato il progetto insieme a Carlo Mango, Consigliere Delegato di Cariplo Factory.

Tre i pilastri alla base del CE Lab:

  • posizionare il laboratorio come attore sistemico primario della Circular Economy, divulgando e promuovendo i principi del nuovo modello economico;
  • contribuire alla generazione di opportunità di business;
  • creare valore e crescita attraverso iniziative di open innovation tra Startup, PMI e grandi imprese, cosi come con Università ed Istituzioni.

Fondazione Cariplo da tempo opera su questo fronte con diverse modalità:

  • con il sostegno di progetti di ricerca scientifica,
  • con attività di sensibilizzazione e formazione (attuata attraverso corsi, eventi e workshop) 
  • promuovendo e diffondendo buone pratiche e policy.

La nascita del CE Lab è dunque la chiusura di un cerchio naturale che avviene grazie alla presenza e all’azione di Cariplo Factory, che, due anni fa quando è nato, si è posta l’obiettivo di generare 10mila job opportunities in tre anni, puntando sulle nuove occupazioni, soprattutto legate al digitale, ma anche quelle legate ai nuovi scenari occupazionali di cui la circular economy è oggi certamente un pilastro fondamentale. 

In quest’ottica il Gruppo Intesa Sanpaolo ha annunciato la creazione di un plafond fino a 5 miliardi di euro per il periodo 2018-2021 con l’impegno di concedere le migliori condizioni di accesso al credito in favore delle imprese che adottano il modello circolare con modalità innovative. In particolare, la valutazione del merito delle iniziative sarà curata dall’Innovation Center che ha definito i criteri di selezione insieme alla Fondazione Ellen MacArthur.

Per rivedere la presentazione CLICCA QUI

dottor piazza alzheimer
 

L'Alzheimer, una patologia per la quale sembra che le aziende farmaceutiche abbiano quasi gettato la spugna. Ma non è così per la comunità scientifica: ci sono ancora ricercatori impegnati su questo fronte difficile e Fondazione Cariplo, da sempre sensibile alla ricerca di frontiera così come alla salute umana quale fine ultimo della ricerca stessa, non ha mai smesso di credere che sia possibile segnare dei passi avanti anche nella ricerca per questa patologia sempre più orfana di finanziamenti ma sempre più imponente in prospettiva socio-sanitaria: solo in Italia si conta 1 milione di pazienti affetti da demenze, di cui il 60% circa da malattia di Alzheimer, pari al 4% della popolazione sopra i 65 anni, con una previsione di aumento preoccupante se si considera che nel 2030 gli over 65 costituiranno il 35% della popolazione.

Fondazione Cariplo è fiera di sostenere in modo continuativo progetti di ricerca selezionati mirati a comprendere più a fondo i presupposti scientifici dell’Alzheimer e contribuire a una conoscenza più approfondita di questa patologia nonché all'individuazione di soluzioni preventive e terapeutiche.

Il 21 settembre è la Giornata Mondiale dell'Alzheimer. Per questo abbiamo raggiunto il dottor Fabrizio Piazza dell’Università degli Studi Milano-Bicocca.  

Cosa l'ha spinta a occuparsi di Alzheimer?

Ho iniziato ad avvicinarmi allo studio della malattia di Alzheimer durante il mio corso di studi in Biotecnologie Farmaceutiche alla Facoltà di Farmacia di Milano, grazie alla passione trasmessami dalla Prof.ssa Monica DiLuca, nonché spinto da una forte motivazione personale. Entrambi i miei nonni, “Gigi” e “Cechino”, sono infatti venuti a mancare in quel periodo proprio per questa malattia devastante e per le sue complicanze cerebrovascolari. Il dottorato di ricerca in Medicina Molecolare e Traslazionale presso l’Università di Milano Bicocca ed il post-doc svolto negli Stati Uniti, a Boston, non hanno fatto altro che accrescere il mio interesse e passione per la ricerca “traslazionale”, cioè quel tipo di ricerca atta a trasferire i risultati dal bancone del laboratorio ad una rapida utilità clinica per l’interesse del paziente.

Qual è stato il contributo di Fondazione Cariplo alle sue ricerche sull'Alzheimer?

Fondazione Cariplo ha giocato un ruolo chiave nella mia vita professionale, senza questo contributo tutte le mie “idee scientifiche” sarebbero probabilmente rimaste solo dei sogni nel cassetto, a meno di un trasferimento all’estero in quei paesi dove si investe molto di più in ricerca. Grazie a Fondazione Cariplo, invece, sono potuto restare nel mio paese ed oggi ricopro la posizione da Assistant Professor e dirigo il Laboratorio di Ricerche Traslazionali e Biomarcatori per la malattia di Alzheimer e l’Angiopatia Amiloide Cerebrale (CAA), presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia di Bicocca, nella sede di Monza. Coordino inoltre due importanti iniziative:l’iCAB International Network, il più grande Network Globale per lo studio dell’Angiopatia Amiloide Cerebrale Infiammatoria, ed il primo gruppo di Studio e Network Italiano sulla CAA per conto della società Italiana di Neurologia per le demenze (SINdem). In questi ultimi anni ho potuto raggiungere diversi traguardi. Quello di cui sono più fiero è la dimostrazione del meccanismo patogenetico di una malattia rara chiamata CAA-ri.

Grazie ai nostri studi abbiamo dimostrato che la malattia, causata da microemorragie cerebrali ed infiammazione, è dovuta ad una risposta autoimmune verso la proteina amiloide, la stessa proteina che causa l’Alzheimer. Abbiamo anche contribuito a definire i primi criteri clinico-radiologici di malattia, rendendo così possibile una diagnosi, e quindi un trattamento, più rapido e meno invasivo per questi pazienti.

Col contributo di Fondazione Cariplo stiamo ora validando l’utilizzo di biomarcatori innovativi non solo nella CAA-ri, ma anche nelle sperimentazioni cliniche per la malattia di Alzheimer. Recentemente, ho anche messo a punto un brevetto internazionale per il dosaggio di tali biomarcatori, ma sono orgoglioso di poter dire che ad oggi, nell’esclusivo interesse del paziente e della ricerca, sono riuscito ad aiutare nella diagnosi di più di 300 pazienti senza chiedere nemmeno un euro per lo sfruttamento di tale brevetto. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il supporto di Fondazione Cariplo.

Le ricerche fin qui svolte con Fondazione Cariplo hanno inoltre attratto l’interesse di numerose altre Istituzioni Internazionali, che sempre più spesso ci contattano per collaborazioni e consulenze, incluse le principali multinazionali farmaceutiche coinvolte nei trial sperimentali di immunizzazione nell’Alzheimer, l’International CAA Society, e l’Alzheimer’s Association americana da cui ho appena ricevuto un altro importante e prestigioso finanziamento che mi permetterà di ampliare e continuare le ricerche iniziate con Fondazione Cariplo.

Da ultimo, a marzo di quest’anno, abbiamo ricevuto il Rita Levi Montalcini Award all’AAT-ADPD (Advances on Alzheimer’s disease Clinical Trials) per i risultati delle nostre ricerche sulle possibili modalità di intervento per il trattamento della CAA-ri e delle ARIA, i principali effetti avversi che si manifestano durante i trial di immunizzazione per l’Alzheimer. Questi risultati, ottenuti in una coorte di pazienti provenienti da oltre 35 centri di ricerca nel mondo, stanno per essere concretizzati a breve in una pubblicazione.

Sono davvero grato a Fondazione Cariplo per l’opportunità, e spero che questo non sia che l’inizio di una lunga e proficua collaborazione, sempre nell’interesse della ricerca e del paziente!

Sono nove i Progetti Emblematici selezionati da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia per la provincia di Sondrio. Nove iniziative a cui sono destinati complessivamente 10 milioni di euro, ovvero 7 milioni da parte di Fondazione Cariplo a cui si aggiungono 3 milioni da parte di Regione Lombardia.

Sono progetti emblematici capaci di generare un positivo ed elevato impatto sulla promozione dello sviluppo culturale, scientifico, ambientale, educativo, economico e sociale locale per il territorio pavese.

Ogni anno Fondazione Cariplo destina, a due province a rotazione, la somma € 7.000.000, per il sostegno di iniziative di particolare importanza. Gli interventi emblematici si concretizzano in progetti caratterizzati da un alto grado di complessità organizzativa, strutturale ed economica, ed affrontano problemi specifici di un territorio, sperimentano politiche innovative in campo sociale, culturale, ambientale, scientifico ed economico. Mirano ad un cambiamento delle condizioni di vita delle persone, attraverso un processo di progettazione e sperimentazione, gestito congiuntamente con altri soggetti pubblici e privati. In questo senso, gli interventi emblematici rispondono ai requisiti di esemplarità per il territorio e di sussidiarietà di intervento.

I progetti selezionati:

  1. Comunità Montana Valtellina di Morbegno per interventi di prolungamento del sentiero Valtellina, volto al superamento dell'attuale criticità rappresentata dal torrente Tartano- contributo 1 milione di euro (500 mila euro Fondazione Cariplo, 500 mila euro Regione Lombardia)
  2. Comunità Montana Valtellina di Tirano per il progetto "Conservare e valorizzare il paesaggio culturale della media Valtellina"- contributo 1,8 milioni di euro (900 mila euro Fondazione Cariplo, 900 mila euro Regione Lombardia)
  3. Parrocchia Santi Gervasio e Protasio per il progetto "Oratorio San Rocco"- contributo 1,1 milioni di euro (Fondazione Cariplo)
  4. Parrocchia S. Giovanni Battista  per il progetto "Comunità al centro – riqualificazione del centro educativo e sociale parrocchiale San Luigi Gonzaga di Morbegno- contributo 1 milione di euro (Fondazione Cariplo)
  5. Comune di Chiesa in Valmalenco per progetto "Museo diffuso del Serpentino"– contributo 700 mila euro (400 mila euro Fondazione Cariplo, 300 mila euro Regione Lombardia)
  6. Comune di Teglio per interventi di recupero di una struttura comunale esistente (sita in San Giacomo di Teglio) con realizzazione di nuova struttura ad uso alloggio protetto per anziani- contributo 1 milione di euro (Fondazione Cariplo)
  7. Comunità Montana della Valchiavenna per il progetto "Greenways in Valchiavenna – Percorsi tra ambiente, storia ed arte, per la piena fruizione e condivisione delle risorse del paesaggio culturale e naturale- contributo 1,7 milioni di euro (1 milione di euro Fondazione Cariplo, 700 mila euro Regione Lombardia)
  8. Comunità Montana Valtellina di Sondrio per il progetto "Le radici di una identità – Temi, strumenti e itinerari per la (ri)scoperta del mantenimento di Sondrio tra preistoria e medioevo- contributo 1,3 milioni di euro (700 mila euro Fondazione Cariplo, 600 mila euro Regione Lombardia)
  9. Comune di Chiavenna rifacimento tetto della scuola – contributo 400 mila euro (Fondazione Cariplo)

Al via il primo laboratorio italiano dedicato alla Circular Economy. Il CE Lab sorgerà all’interno dell’ex area Ansaldo di Milano, oggi sede di Cariplo Factory, polo dedicato ai progetti di open innovation e valorizzazione dei giovani talenti. Obiettivo: supportare e accompagnare la trasformazione del sistema economico italiano e diffondere nuovi modelli di creazione del valore nell’interesse collettivo, accelerando la transizione verso la Circular Economy e promuovendo l’innovazione sociale e l’impact investing.

La presentazione aperta al pubblico si terrà lunedì 24 settembre in Cariplo Factory (via Bergognone 34 Milano) alle 10 e verrà trasmessa anche in diretta Facebook sulle pagine di Fondazione Cariplo e Cariplo Factory

Alla presentazione intervengono:

  • Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo
  • Mario Costantini, Direttore Generale Intesa Sanpaolo Innovation Center
  • Ellen MacArthur, Founder & Chair of Ellen MacArthur Foundation
  • Karen Fabbri, Head of Sector Food 2030 EU Commission

È stato invitato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala.

A seguire, tavola rotonda: Il ruolo dell’ecosistema e dell’innovazione come abilitatore della transizione verso la Circular Economy

  • Catia Bastioli, Presidente Terna e CEO Novamont
  • Carlo Mango, Consigliere Delegato Cariplo Factory
  • Andrew Morlet, CEO of Ellen MacArthur Foundation
  • Massimiano Tellini, Global Head of Circular Economy Intesa Sanpaolo Innovation Center
  • Claudio Zara, Professor of Finance Università Bocconi

Per partecipare all'evento è necessario registrarsi > QUI

Il 18 settembre alle ore 14:30 verrà presentata la terza edizione di Next Energy in diretta streaming.

Next Energy è un’iniziativa promossa da Terna e Fondazione Cariplo, e realizzata da Cariplo Factory in collaborazione con il Campus di Terna. Gli obiettivi principali di Next Energy sono: valorizzare singoli talenti e sostenere la crescita di team, startup e imprese con progetti innovativi con caratteristiche di sostenibilità ambientale riconducibili al tema “Interazione tra infrastrutture elettriche e territorio” per favorire l’integrazione degli asset di Terna con il territorio e, più in generale, lo sviluppo di soluzioni e tecnologie dedicate alla innovazione del sistema energetico.

Il Bando NEXT ENERGY 3 si articola in tre distinte e indipendenti call:

  1. Call for Talents, rivolta a singoli neolaureati in Ingegneria, Matematica, Fisica, Statistica ed Economia, da inserire in Gruppi di Lavoro impegnati nello sviluppo e nella gestione di progetti innovativi.
  2. Call for Ideas, rivolta a team e/o startup già formalmente costituite con proposte di progetti innovativi da sostenere attraverso un percorso di empowerment imprenditoriale.
  3. Call for Growth, rivolta a startup già formalmente costituite e in fase post seed, in grado di offrire soluzioni innovative funzionali alle attività di interesse specifico di Terna.

Il bando è consultabile a QUESTO LINK. Non perdere la presentazione streaming!

Tutte le info al sito: nextenergy.cariplofactory.it

La prima serie girata all’Istituto Nazionale dei Tumori, tra fiction e realtà.

Un format sorprendente: linguaggio nuovo e dirompente unito a forte impegno sociale

Da settembre su MTV.it  e Corriere.it

La prima serie girata interamente in un ospedale vero e in attività, l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, promette di stupire con una comicità surreale e una produzione indie, proprio come la musica che fa da colonna sonora.

Una fiction in cinque puntate che confina con il reality e racconta le vicende del neolaureato Ettore (Francesco Meola), fattorino precario che deve consegnare una lettera in ospedale e si innamora di una giovane specializzanda (la cantante e youtuber Giulia Penna). Per provare a conquistarla deve trovare il modo di tornare in corsia più volte possibile e si finge volontario di una organizzazione non profit che organizza un contest musicale in ospedale (il talent buono “Special Stage”).

Puntata dopo puntata scopriremo come Ettore diventerà un vero volontario e se riuscirà a conquistare Giulia, con molti colpi di scena e importanti ospiti della musica e dello spettacolo italiani, che arricchiranno con la loro presenza la storia.

Alcuni di loro alla prima esperienza cinematografica come i cantautori Brunori Sas e Roberto Dell’Era (Afterhours), o i conduttori TV Federico Russo, Marco Maccarini e Melissa Marchetto. Altri invece sono attori importanti nel campo cinematografico e televisivo come Paolo Ruffini e Eleonora Giovanardi. Un cast composto da giovani talentuosi attori (Loris Fabiani, Giuseppe Scoditti, Francesco Meola, Giulia Penna, Cristina Cappelli, Federica Gelosa, Carlo Giammusso, Yendry Fiorentino) che ritroveremo in tante produzioni della prossima stagione.

Linguaggio social per parlare ai giovani

Officine Buone e Fondazione Cariplo non smettono di collaborare: dopo i talent nelle corsie di ospedale, la serie rappresenta un altro passo importante per rivoluzionare l'immagine del volontariato e parlare di filantropia a un pubblico giovane.

La serie sarà disponibile per tutti dal 17 settembre su MTV.it il sito ufficiale del brand di intrattenimento di Viacom Italia, azienda guidata dall’A.D. Andrea Castellari, che è media partner ufficiale del progetto. MTV è da sempre il punto di riferimento per le giovani generazioni. La comunicazione della serie avrà anche il supporto dei social media ufficiali di Mtv Italia che vanta oltre 3 milioni di utenti solo su Facebook.

Sergio Urbani, Direttore Fondazione Cariplo “La webeserie è uno strumento molto utile per parlare in modo diverso ai giovani e avvicinarli ai temi sociali di cui ci occupiamo. “Involontario” non solo evidenzia l’importanza dell’impegno per gli altri ma valorizza il ruolo sociale della cultura anche attraverso i moderni testimonial che hanno messo a disposizione il loro talento per una buona causa. Nel corso delle puntate faranno da scenario ai protagonisti alcuni dei progetti che Fondazione Cariplo ha promosso nel corso degli anni come l’housing sociale di Via Cenni o i programmi di Ricerca scientifica. Fondazione Cariplo, inoltre, dal 1816 racconta la filantropia non con i numeri ma con le storie delle persone che hanno preso parte ai progetti o ne hanno usufruito proprio come alcuni dei principali protagonisti della web serie. #storiedipersone #conFondazioneCariplo

Fondazione Cariplo, realtà filantropica tra le più importanti a livello internazionale, rinfresca il suo linguaggio aprendosi al mondo dei giovani e degli youtubers mantenendo saldo il ruolo di innovatore sociale. Nei suoi 27 anni di attività, Fondazione Cariplo ha sostenuto 33 mila progetti per oltre 3 miliardi di euro. Nell’ambito sociale la Fondazione si è impegnata sul tema della povertà, giovani, lavoro e periferie.

Un set fatto di corsie e reparti, in cui sono stati coinvolti veri dottori, pazienti e volontari, che dividono la scena insieme ad attori professionisti. “Molti pazienti ci hanno chiesto di fare da comparse e la serie è davvero ricchissima di storie ed emozioni vere, senza buonismo e senza retorica.” – dichiara Ugo Vivone, fondatore di Officine Buone – “Fare volontariato è figo e un prodotto come questo vuole essere pioniere nel presentare il sociale in una maniera nuova e di tendenza per i più giovani".

Il set in ospedale 

“L’ospedale rappresenta una parentesi densa di emozioni profonde e di vita – aggiunge Enzo Lucchini, Presidente Istituto Nazionale dei Tumori – Questa nuova iniziativa si inserisce bene nel nostro desiderio di essere un centro che sa coniugare l’eccellenza scientifica e curativa con l’umanità e la sensibilità: aprire le porte alla sinergia tra operatori della salute, volontari e pazienti, può creare la forza necessaria per far funzionare al meglio un meccanismo estremamente complesso, fatto non solo di cure mediche all’avanguardia, ma anche di interazioni umane”.

Il protagonista principale entrerà in contatto con un progetto che non solo nella serie ma nella vita reale è promosso da Officine Buone in collaborazione con SIAE, ovvero Special Stage: un talent che porta la musica in ospedale e in cui giovani musicisti emergenti si sfidano in corsia per far emergere il loro talento. Il capovolgimento della mission propria dei talent che conosciamo: fare della propria creatività uno strumento sociale per avvicinare i giovani al volontariato e dare loro un’occasione di crescita umana e professionale nel mondo della musica, è proprio una delle chiavi del successo raccolto da Officine Buone, attraverso un progetto che ha visto negli ultimi anni giovanissimi musicisti condividere emozioni e musica con figure autorevoli della musica italiana (Ornella Vanoni, Caterina Caselli, Mara Maionchi, etc), il tutto al servizio dei pazienti degli ospedali italiani.

Andrea Castellari, AD Viacom Media Networks Italia, Medio Oriente e Turchia: “Siamo molto orgogliosi di questa collaborazione con Fondazione Cariplo. Viacom, ancor più con il suo brand iconico MTV, da sempre promuovono campagne sociali sia a livello locale che internazionale trattando temi complessi, a volte scomodi, con un linguaggio ed un trattamento in grado di arrivare e dialogare realmente con i ragazzi. Infatti, abbiamo un rapporto storico con le giovani generazioni, anni fa abbiamo attivato con loro un canale di comunicazione che pian piano è cresciuto permettendo uno scambio continuo capace di alimentare una relazione onesta e diretta. In questo, dunque, il progetto di Fondazione Cariplo si sposa perfettamente con i valori e il tono tipico di MTV”.

“INVOLONTARIO”

Cast: Francesco Meola (Ettore), Giulia Penna (Giulia), Loris Fabiani (Loris), Giuseppe Scoditti (Elvis), Marco Maccarini (Elvis), Eleonora Giovanardi (Ele)
Con la partecipazione di: Dario Brunori (Brunori Sas), Paolo Ruffini, Melissa Marchetto, Federico Russo, Roberto Dell’Era (Afterhours),
Soggetto e Sceneggiatura: Sergio Spaccavento
Direzione Fotografia: Giovanni Cavallini
Operatore e post-produzione: Andrea Sanna
Trucco: A.P.T.A. Accademia Professionale Trucco Artistico
Montaggio: Marco Argiolas
Regia: La Buoncostume
Direzione Produzione: Giulio Mantella, Simona Fabrizi
Direzione Esecutiva: Ugo Vivone

Nel territorio lombardo ci sono molte esperienze attive di accoglienza per migranti e soggetti impegnati a dare assistenza alle donne in situazioni di emergenza. Mancava – sino a oggi – quell’esperienza particolare di intervento e di sostegno alla donna migrante rispetto alla violenza subita e ai traumi vissuti dall’inizio alla fine del percorso, con la metodologia e le pratiche proprie dei Centri Antiviolenza, elaborata per la prima volta da CADMI oltre 30 anni fa.

I racconti delle donne sbarcate dalla ormai nota nave Diciotti ci confermano che non si può davvero più attendere nel dare risposte competenti, oltre che concrete. Oggi, quella competenza rivista e costantemente aggiornata viene messa a disposizione di donne migranti che hanno l’esigenza di un percorso di accompagnamento per raggiungere le autonomie fondamentali per dare compimento alla loro ricerca di libertà.

Grazie a una importante donazione privata e alla concessione in comodato d’uso gratuito di un immobile, adeguatamente ristrutturato, CADMI ha potuto progettare Un viaggio per la libertà, con il fondamentale intervento di Prefettura di Milano e l’ulteriore contributo economico di 100 mila euro donato da Fondazione Cariplo.

Obiettivo del progetto, che avrà inizio da ottobre prossimo, è il raggiungimento delle tre autonomie fondamentali per il futuro delle donne accolte:

  • Autonomia emotiva: una casa protetta, con operatrici esperte (educatrici e psicologhe) presenti h24; percorsi psicologici con psicologhe esperte di gestione del trauma, individuali e di gruppo.
  • Autonomia economica: con il supporto dello sportello lavoro di CADMI e grazie a varie possibilità di formazione, le donne ospiti potranno ambire alla propria autonomia economica.
  • Autonomia abitativa: grazie ai passaggi precedenti, la conclusione del progetto di ogni donna arriverà con la conquista dell’autonomia abitativa per un vero inserimento nella nostra società.

 “Noi ci abbiamo creduto e, grazie alle donne che ci sostengono da sempre, abbiamo potuto iniziare a pensare di realizzare questo progetto. Oggi, con la collaborazione del Prefetto Lamorgese e con il contributo economico di Fondazione Cariplo, sappiamo che il progetto potrà procedere speditamente, come auspicavamo. La realtà sta confermando quello che ipotizzavamo. Sempre più donne rifugiate necessiteranno, per poter vivere un futuro sereno e libero, di affrontare seriamente i traumi causati dalle violenze subite. Noi ci siamo e, come nostra abitudine, faremo tesoro dell’esperienza per condividere le buone pratiche con chi agisce come noi sui territori” – dichiara l’Avvocata Manuela Ulivi, Presidente della Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate -CADMI.

"Le persone in difficoltà sono sempre di più, purtroppo. La povertà avanza, il sistema di welfare non regge. Le famiglie sono alle prese con problemi quotidiani a cui Fondazione Cariplo cerca di dare risposte: con il progetto Qu.Bì, ad esempio, per la povertà dei bambini milanesi, con il Programma Lacittàintorno per rigenerare le periferie della città, con Welfare in azione che punta a trovare nuove soluzioni, portare supporto e sollievo alle famiglie alle prese con la disabilità, genitori anziani, congiunti malati e disagio giovanile – dice Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo – Accanto a questi problemi a cui stiamo dedicando da tempo attenzione  risorse, oltre sessanta milioni di euro con le tre iniziative citate, non possiamo dimenticare l’emergenza e il dramma che si ritrovano a vivere le donne che arrivano in Italia. La Costituzione riconosce a tutti gli individui i diritti fondamentali. A ciascun individuo si riferisce il precetto di non fare agli ciò che non vuoi che venga fatto a te.  Queste donne vivono vicende e condizioni disperate. Non potevamo non dare il nostro contributo in un’iniziativa come “Un Viaggio verso la Libertà” realizzato dalla Casa di Accoglienza delle donne Maltrattate, in collaborazione con la Prefettura di Milano. La presenza delle istituzioni qui oggi mostra ancora una volta il valore della collaborazione tra Pubblico, privato e privato sociale”.

Per il Prefetto di Milano Luciana Lamorgese: “La Prefettura ha deciso di sostenere questo progetto affinché il viaggio intrapreso da queste donne dai loro paesi di origine verso l’Italia sia veramente un viaggio verso la libertà. Investire risorse ed energie in un progetto che supporta il percorso di emersione dalla violenza e l’integrazione della componente più vulnerabile e più fragile dell’immigrazione, serve a rafforzare la coesione e la stabilizzazione sociale. Il merito delle istituzioni coinvolte è stato quello di avere colto la straordinaria portata di questa iniziativa che unisce la duplice esigenza di assicurare da un lato la dovuta assistenza alle vittime di violenza e dall’altro il loro inserimento in specifici percorsi di inclusione. Anche in questo caso, la rete istituzionale e la collaborazione con il privato si è rivelata di fondamentale importanza per leggere la complessità del sociale ed individuare e supportare le iniziative che meglio contribuiscono alla tutela dei soggetti più vulnerabili, nell’interesse generale”.

Uno studio condotto dall'Università di Pavia con le più moderne tecniche di biologia molecolare, biologia strutturale e biochimica, grazie al fondamentale sostegno della Fondazione Armenise-Harvard, di Fondazione Cariplo e di AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) ha svelato la struttura tridimensionale di LH3, un enzima umano coinvolto nella modifica del collagene, la più abbondante proteina del nostro corpo che sostiene cellule e tessuti per formare gli organi. LH3 è un enzima indispensabile per la corretta maturazione del collagene e fa parte di una famiglia di enzimi chiamate LH (lisil idrossilasi).

Il nuovo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Nature Communications", riporta per la prima volta la struttura tridimensionale a livello atomico di LH3 ottenuta per mezzo della cristallografia a raggi X.

"Nonostante lo si conosca da più di quaranta anni, fino ad oggi non si sapevano molti dettagli sul funzionamento di LH3" dice il Prof. Federico Forneris dell'Università di Pavia che ha coordinato la ricerca. “Questo lavoro rappresenta un importante passo avanti nelle nostre ricerche sulle malattie genetiche del collagene: dopo i traguardi raggiunti nella comprensione delle basi molecolari della sindrome ARC, pubblicati in precedenza, abbiamo concentrato i nostri sforzi sul funzionamento di questo enzima, portando a casa un risultato molto importante che chiarisce i meccanismi alla base di diverse malattie genetiche rare”, prosegue Forneris.

La struttura molecolare di LH3 rivela come due copie dell'enzima lavorino simultaneamente in una geometria allungata piuttosto atipica e per questo fino a ieri molto difficile da comprendere senza il modello tridimensionale accurato che è emerso dagli esperimenti. E non è tutto: LH3 è un enzima multifunzionale, ossia svolge più attività enzimatiche, una caratteristica questa molto peculiare e che capita di osservare molto raramente. Anche in questo caso, il dato strutturale rappresenta un elemento fondamentale per capire il corretto funzionamento di questo complesso enzima.

Mutazioni nei geni che codificano queste proteine causano gravissime malattie genetiche rare delle ossa e del tessuto connettivo tra cui diverse tipologie di osteogenesi imperfetta, la sindrome di Elhers-Danlos e la sindrome di Bruck. Studi recenti associano inoltre malfunzionamenti degli enzimi LH alla progressione e formazione di metastasi in diversi tipi di tumori solidi: attorno alle cellule tumorali infatti spesso si formano vere e proprie "autostrade di collagene" che promuovono la migrazione di cellule tumorali in altri tessuti.

Questo importante traguardo rappresenta un nuovo punto di partenza. Il team pavese è adesso pronto ad estendere le strategie sviluppate per studiare LH3 agli altri enzimi della famiglia delle lisil idrossilasi, con particolare attenzione ai loro malfunzionamenti causa di progressione metastatica di alcuni tipi di molti tumori solidi.

"Il progetto si è rivelato una sfida fin dall'inizio ed è stato un percorso non privo di ostacoli, ma la perseveranza e il lavoro di squadra hanno dato i loro frutti" dice Luigi Scietti, prima firma dell'articolo.  "La nostra scoperta costituisce una spinta notevole per lo sviluppo futuro di farmaci capaci di prevenire la formazione di metastasi".

Oltre al sostegno da parte delle fondazioni Armenise-Harvard e Cariplo e di AIRC questa ricerca è stata supportata dal MIUR, e da una fellowship Marie Curie della Comunità Europea alla dottoressa Antonella Chiapparino.

Pubblicazione originale

L. Scietti, A. Chiapparino, F. De Giorgi, M. Fumagalli, L. Khoriauli, S. Nergadze, S. Basu, V. Olieric, L. Cucca, B. Banushi, A. Profumo, E. Giulotto, P. Gissen, F. Forneris. Molecular architecture of the multifunctional collagen lysyl hydroxylase and glycosyltransferase LH3. Nature Communications, 9, 3163 (2018).

https://doi.org/10.1038/s41467-018-05631-5

Il Milan Urban Food Policy Pact-MUFPP è un impegno globale condiviso da sindaci di 177 città di tutto il mondo che considerano il cibo come un punto di partenza per lo sviluppo sostenibile delle loro comunità. Rappresenta il quadro principale per le città e gli stakeholder internazionali attivi nella definizione di politiche alimentari urbane innovative per la gestione e l’amministrazione dei sistemi alimentari locali.

Le città firmatarie del Patto di Milano – MUFPP si sono riunite al Museo d’arte di Tel Aviv, una delle principali istituzioni culturali israeliane, per scambiarsi conoscenze ed esperienze, partecipare a workshops tecnici, condividere i propri progressi e creare nuove partnership. Protagonisti di MUFPP_TLV2018 sono stati le innovazioni in politica alimentare, nutrizione sana e sostenibile, riduzione degli sprechi alimentari, e approvvigionamento alimentare in un’era di cambiamenti climatici.

Un fondamentale meccanismo per rafforzare lo scambio di idee e soluzioni fra le città è il Milan Pact Awards, Mpa, promosso negli scorsi tre anni dalla città di Milano grazie al supporto della Fondazione Cariplo. Il 4 settembre otto città sono state premiate: due con premi monetari, le altre sei con menzioni speciali durante la cerimonia di consegna degli MPA. Una opportunità unica per imparare da queste pratiche innovative adottate dalle città firmatarie del Patto di Milano.

I vincitori 

Ghent

Il primo premio di 15 mila euro è stato assegnato a Ghent, in Belgio, per la buona praticaFoodsavers Ghent”. La città belga ha creato un programma per aumentare il recupero del cibo sprecato dopo una programmazione basata sulla partecipazione. Foodsavers, i Salvacibo, è una piattaforma che collega domanda e offerta di cibo avanzato in collaborazione con associazioni di volontariato, ristorante, banche del cibo, mercati all’ingrosso e al dettaglio, e anche a livello agricolo. La piena partecipazione del settore privato, pubblico così come del volontariato si basa su un approccio integrato di gestione della politica urbana alimentare promosso dal Consiglio sul cibo di Ghent. Sono stati indicati obiettivi non solo per distribuire le quantità di cibo sprecato, ma anche per il contrasto al cambiamento climatico e al contrasto della povertà. Questi obiettivi sono stati superati con ampi margini.

Lima

La città di Lima, in Perù, ha ricevuto il secondo premio monetario, anch’esso del valore di 15 mila euro, per la categoria “Challenging Environment” per il programma che promuove la sicurezza alimentare sostenibile coerente con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 (SDGs).

I premi monetari saranno utilizzati per trasferire le buone pratiche dalle città vincitrici ad altre città del Patto di Milano per aiutarle a sviluppare le loro pratiche alimentari urbane. L’anno scorso i premi monetari erano stati assegnati a Toronto, in Canada, e ad Antananarivo, in Madagascar.

Le sei menzioni speciali sono andate alle seguenti città.

  • Wanju, Repubblica di Corea, per il suo progetto che fornisce una garanzia di lavoro a 3 mila coltivatori diretti, nella categoria Governance

  • Parma, Italia, per il progetto Giocampus che unisce la cultura alimentare, l’attività fisica e l’educazione ambientale per creare una cultura del benessere nei bambini e nelle loro famiglie, nell’ambito della categoria Sustainable Diets and Nutrition

  • Belo Horizonte, Brasile, per il suo sistema di Ristoranti popolari che servono pasti nutrienti a basso costo per i cittadini a basso reddito, e in particolare per l’offerta di pasti gratuiti alle persone senza tetto, nella categoria Social and economic equity.

  • Sao Paulo, Brasile, per il programma “Dalla terra alla tavola: sviluppo sostenibile locale grazie alla scuola” che unisce la produzione di cibo al consumo, la città alla campagna, e garantisce cibo di qualità ai bisognosi rafforzando l’ecosistema nella categoria Food Production.

  • Seoul, Repubblica di Corea, per il suo progetto di coesistenza urbana e rurale che garantisce cibo salutare a prezzi accessibili per il servizio di pasti pubblici offrendo al contempo un buon reddito agli agricoltori, nella categoria Food Supply and Distribution

  • Torino, Italia, per il Progetto Organico Porta Palazzo, verso i mercati circolari, un sistema efficiente di recupero dello spreco per il più grande e multietnico mercato cittadino (il più grande mercato all’aria aperta in Europa), nella categoria Waste Food

L’individuazione di queste buone pratiche è il risultato di un processo di selezione che ha coinvolto una giuria internazionale composta da rappresentanti di organizzazioni affiliate alle Nazioni Unite, istituti scientifici o di ricerca, società civile e fondazioni private, tra cui Fondazione Cariplo. Nel complesso le pratiche candidate sono state 51 sviluppate da 37 città.

Il 5 settembre, durante la sessione dell’Incontro annuale dedicate alla collaborazione tra FAO  e MUFPP, è stato presentato il Monitoring Framework del MUFPP e i relative 44 indicatori, discussi dale città che hanno iniziato a implementarli o pensano di adottarli.

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