Una risposta concreta al problema crescente della povertà che interessa 1 milione e 208 mila bambini e ragazzi. E' grazie al Bando Nuove Generazioni che sono stati approvati infatti 83 progetti: 66 milioni di euro per contrastare la povertà educativa minorile nella fascia 5-14 anni. In meno di due anni sono stati sostenuti 249 progetti, che coinvolgeranno circa 480 mila bambini e ragazzi, con un contribuito pari a 202 milioni di euro dei 360 previsti dal Fondo. Di questi 83 progetti 68 sono regionali e 15 multiregionali e hanno coinvolto circa 7.500 mila partner tra organizzazioni del terzo settore, istituti scolastici, enti pubblici.

Sei progetti approvati in favore dei bambini sono interamente in Lombardia per un totale di 4.426.096 euro. Altri coinvolgono sia la Lombardia che altre regioni. 

Le proposte arrivate da tutte le regioni, saranno sostenute tramite il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e riceveranno un contributo complessivo di circa 66 milioni di euro. Con i primi tre bandi, in due anni, sono stati sostenuti 249 progetti con un contribuito pari a 202 milioni di euro, su 360 previsti dal Fondo che coinvolgeranno 480 mila bambini e ragazzi, insieme alle loro famiglie, che vivono in condizione di disagio e 27.500 mila organizzazioni tra terzo settore, mondo della scuola, enti.

Una risposta reale al milione e 208 mila ragazzi che vivono in condizione di povertà e che spesso non possono accedere ai servizi minimi, necessari a formare gli adulti di domani. Il problema della povertà educativa dei minori, l’altra faccia di quella economica, come dimostrano gli ultimi dati Istat, non rappresenta solo un danno nei confronti dei minori che vivono in condizioni di disagio, ma un freno alla crescita di un intero paese. Investire nei ragazzi, significa dare slancio al nostro futuro. 

Sul sito www.conibambini.org l’elenco completo dei progetti selezionati. I progetti sostenuti avranno a disposizione una piattaforma dove raccontare le proprie esperienze e condividere le buone pratiche (www.percorsiconibambini.it).  

“BATTI IL CINQUE!”: IL PROGETTO DELLE FONDAZIONI DI COMUNITA’ RIVOLTO A MINORI E FAMIGLIE

L’impresa sociale “Con i bambini” ha approvato il progetto “Batti il cinque!” presentato da una rete di fondazioni di comunità che vede la Fondazione comunitaria del Lecchese nel ruolo di capofila e le Fondazioni di comunità di Brescia, Mirafiori, San Gennaro – Napoli e Messina in qualità di partner. Nella compagine è presente anche Assifero, che ha favorito la connessione tra le fondazioni e curerà la comunicazione nei tre anni di intervento.

Il progetto è finalizzato a sostenere minori in condizione di fragilità sociale nei territori di competenza delle cinque fondazioni, con una stimolante connessione tra scuole, famiglie e comunità locali. Il contributo approvato da “Con i bambini” è pari a 2.700.000 euro, a fronte di un valore progettuale di 3.500.000 euro.
Grazie al progetto “Batti il cinque” centinaia di ragazze e ragazzi in età compresa tra i 5 e i 14 anni parteciperanno ad attività integrative all’interno delle scuole, esperienze pomeridiane a carattere sportivo e culturale, momenti di incontro per le loro famiglie ed esperienze formative ed educative.

Sempre impegnata nella tutela del suolo e della biodiversità, e in linea con gli obiettivi sanciti dall'Agenda Onu 2030, Fondazione Cariplo sostiene B circular, fight climate change!, il bando realizzato nell’ambito del progetto “NOPLANETB co-finanziato a punto.sud dall’Unione Europea, che vuole contribuire a perseguire i Sustainable Development Goals (SDGs) 12 – Produzione e consumo responsabili e 13 – Lotta contro il cambiamento climatico tramite attività di comunicazione, sensibilizzazione e advocacy con il coinvolgimento attivo della cittadinanza.

Il budget complessivo è pari a 400.000 €, co-finanziato da punto.sud, Fondazione con il Sud e Fondazione Cariplo, e possono richiedere un contributo gli enti no profit aventi sede legale o operativa in una delle seguenti aree geografiche: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Lombardia e province di Novara e Verbano-Cusio-Osssola.

Il bando è disponibile a questo LINKla scadenza per aderire alla fase 1 è il 28 luglio. 

Tutte le informazioni sono disponibili sul NOPLANETB.

A quattro anni dalla scomparsa di Pier Mario Vello, per oltre otto anni Segretario Generale, Fondazione Cariplo desidera ricordarlo per la grande eredità lasciata sotto il profilo personale e professionale. Poeta, filosofo e manager, Pier Mario Vello ha saputo proiettare in avanti la Fondazione, lasciando una traccia tuttora palpabile. I suoi scritti, il suo pensiero e le testimonianze di chi lo ha conosciuto sono raccolti in un sito che la famiglia ha voluto dedicargli (www.piermariovello.it) oltre che nella sezione di questo sito dedicata a Pier Mario Vello, dove sono consultabili anche documenti e scritti.

 

Da Rimini, luogo storico del turismo italiano, Get it! ha aperto la Call For Impact su Turismo Sostenibile e Accessibile e Valorizzazione del Patrimonio Culturale e Ambientale.

Turismo e patrimonio culturale rappresentano un volano ad altissimo potenziale economico per il nostro Paese: declinare questa opportunità in una logica di inclusione e sostenibilità è l’obiettivo di questa Call For Impact rivolta a innovatori, startup, associazioni, cooperative e realtà non ancora costituite come soggetto giuridico.

Get it! è un’iniziativa promossa da Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore e Cariplo Factory per sostenere la nascita, lo sviluppo e il rafforzamento delle start-up a vocazione sociale, ambientale e culturale in Italia.

In particolare questa Call For Impact – la chiusura della call è stata prorogata al 14/9 –  nel settore del turismo, si propone di investigare strumenti, prodotti, buone pratiche e servizi per:

  • valorizzare il territorio, il patrimonio materiale e immateriale e le produzioni tipiche agricole e artigianali;
  • sostenere l’inclusione e la partecipazione culturale, favorendo il protagonismo della comunità locale;
  • promuovere un turismo locale e slow, ad alto tasso di accessibilità e fruibilità anche da parte di persone con esigenze specifiche (ad esempio persone anziane o con disabilità);
  • minimizzare gli impatti dell'attività turistica sull'ambiente, sui beni culturali e sul paesaggio;

Nell’ambito della valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, invece, questa Call For Impact si propone di investigare strumenti, prodotti e servizi per:

  • supportare la protezione, la valorizzazione e la protezione del patrimonio artistico e architettonico, identificando anche soluzioni da adottare in situazioni di emergenza;
  • rendere accessibili i beni culturali e ambientali;
  • ottimizzare l’attività di diagnostica e la conservazione programmata del patrimonio architettonico e artistico;
  • rendere accessibili e fruibili le aree di interesse naturalistico, paesaggistico e per la biodiversità.

Dopo quella sul tema Welfare, Health & Wellness (vedi in basso la notizia correlata), nel corso dei prossimi mesi Get it! si farà promotrice di altre 2 Call For Impact per affrontare le più importanti sfide sociali, ambientali e culturali in Italia:

  • Call For Impact #3 | Smart Cities & Mobility Action, Food & Environment
  • Call For Impact #4 | Education & Job Opportunities 

Il tema delle periferie urbane ha visto negli ultimi anni un impegno crescente di amministratori locali, organizzazioni non-profit, fondazioni private e imprese per individuare formule capaci di rigenerare luoghi e comunità ai margini, nella consapevolezza che solo crescendo tutti insieme si cresce davvero.

La Prima Conferenza Nazionale sulle Periferie Urbane, Dieci, Cento, Mille Centri, che si è svolta presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo, ha avuto l’obiettivo di valorizzare i casi di successo nella città di Milano, in dialogo con altre esperienze nazionali ed europee, affinché una rete di attori sociali, pubblici e privati, possa costruire una visione condivisa e una strategia praticabile condividendo i risultati conseguiti. L’auspicio è che questo scambio agevoli la circolazione dei saperi ma anche l’integrazione di approcci valoriali e operativi.

La Conferenza, organizzata da Fondazione Bracco, con la partecipazione del Comune di Milano e la collaborazione di Fondazione Cariplo e SC-Sviluppo Chimica, controllata di Federchimica, si è conclusa con il messaggio dell’Arcivescovo di Milano Mario Delpini, da sempre impegnato sul tema dello sviluppo delle periferie nel rispetto della dignità umana e con il passaggio del testimone tra Milano e Palermo, città che ospiterà la prossima l’edizione 2019 della Conferenza Nazionale sulle Periferie Urbane.

Gli interventi

Aprendo i lavori il Sindaco Giuseppe Sala, ha affermato: “Ora più che mai fare politica è occuparsi delle periferie delle città e questa è una priorità anche per Milano. Per molto, troppo tempo, lo sviluppo urbano ha riguardato solo piccole aree interessate da grandi investimenti e progetti che ne hanno permesso la crescita e la riqualificazione. Questo però ha creato discontinuità tra quartieri nuovi e vecchi che è necessario colmare affinché non ci si trovi di fronte a una città che viaggia a due diverse velocità dal punto di vista urbanistico ma anche sociale. I quartieri sono case da ristrutturare e spazi da riqualificare, ma anche cittadini a cui dare delle riposte certe e in tempi brevi. Con il nostro nuovo Piano di Governo del Territorio e con il Piano periferie ci stiamo impegnando con risorse e progetti a raggiungere questo obiettivo. L’orizzonte che ci siamo dati è il 2030, un traguardo apparentemente lontano, ma che in realtà è molto più vicino di quanto si pensi”.

“Dobbiamo essere tutti consapevoli che se non si interviene nel tessuto urbano delle nostre periferie i problemi degenerano in modo drammatico, come testimonia la storia recente di tante metropoli europee”, ha affermato Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco. “Forti di questa consapevolezza e del nostro impegno concreto, ci siamo fatti promotori di questa conferenza. Oggi c’è bisogno di una pluralità di attori, che agiscano in rete ed è per questo che abbiamo promosso quattro sessioni tematiche dedicate a tecnologia, industria, non profit e finanza sociale. Esiste un costo del NON fare nel sociale”, ha concluso Diana Bracco. “Agendo in modo preventivo e inclusivo, si garantiscono accoglienza e opportunità ma anche un ritorno umano ed economico”.

“Le periferie hanno un grande potenziale inespresso che confidiamo di riuscire a fare emergere con Lacittàintorno." ha affermato Sergio Urbani, Direttore Generale di Fondazione Cariplo. "Ricostruire le periferie non vuol dire dedicarsi solo ai muri delle case o degli immobili, vuol dire soprattutto ricucire le relazioni. La parola d’ordine è Comunità. Nei quartieri delle nostre città vivono associazioni e gruppi informali che, spesso tra mille difficoltà, si prendono cura dei beni comuni. La loro azione si fonda sul protagonismo delle persone e sul valore dei legami e si ispira all’idea, necessaria e potente, di una società della cura. Lacittàintorno entra nei quartieri e coinvolge queste preziose scintille nella riattivazione di spazi inutilizzati, nella creazione di orti e giardini condivisi e, a tendere, nello sviluppo di progettualità tese a rendere i quartieri più belli, sicuri e inclusivi”.

Oltre ai preziosi interventi dei relatori, durante i lavori, sono stati portati molti esempi concreti di interventi realizzati in città italiane e straniere.

Fondazione Bracco ha presentato lo studio d’impatto su “Oltre i Margini”, il progetto che la Fondazione ha sviluppato nel comune di Baranzate, periferia nord di Milano, insieme all’Associazione di Promozione Sociale “La Rotonda”. L’obiettivo è capire l’effettivo ritorno sociale degli investimenti fatti in quest’area. Il progetto è stato sviluppato su tre filoni di attività: lavoro, salute e contrasto alla povertà educativa. I risultati pubblicati parlano chiaro: il 76% dei rispondenti riscontra un miglioramento della propria salute e il 61% ne è più consapevole. Il 90% dei rispondenti vede un netto miglioramento delle competenze interculturali e ha migliorato le condizioni abitative. E a livello di lavoro l’occupazione è aumentata del 5% grazie alla crescita della sartoria Fiori all’Occhiello. Forte dei risultati dello studio d’impatto, e a fronte di un progetto di sviluppo proposto da Don Paolo dell’Associazione La Rotonda, Fondazione Bracco ha deciso di investire a Baranzate ulteriori importanti risorse per la creazione di una nuova infrastruttura sociale: un grande spazio polifunzionale destinato alla comunità e non solo.

Tra le best practice presentate alla Conferenza, figura il progetto Lacittàintorno di Fondazione Cariplo, un’iniziativa dedicata alla rigenerazione urbana e al miglioramento della qualità della vita nelle zone periferiche. Il programma si realizza a Milano nelle aree pilota di Via Padova-quartiere Adriano e Corvetto-Chiaravalle dove coinvolge la comunità, tra ricerca, interventi nelle scuole, percorsi di cittadinanza attiva e di animazione culturale, creazione di orti e giardini condivisi e rilancio del commercio di vicinato come preludio alla riattivazione di spazi inutilizzati da trasformare in risorse per il quartiere: si prevede infatti l’avvio dei “Punti di comunità”, luoghi dalle molteplici funzioni sociali e culturali, nuovi centri di relazioni, idee e servizi. 

Tra le innovative esperienze di partenariato pubblico e privato, è stato presentato ciò che sta nascendo a Quarto Oggiaro dove l’Associazione Man.Se.F. (Management Senza Frontiere) e SC-Sviluppo Chimica SpA (controllata da Federchimica) hanno promosso e costituito "l’Associazione Quarto C'è". L’obiettivo è quello di generare lavoro dignitoso e retribuito, intorno a CasArché grazie all’attrazione e costituzione di piccole imprese (una clonata sull'analoga esperienza del quartiere degradato di Malden a Boston, nello "Street Foods", già costituita) e a corsi di formazione.

20 giovani imprese culturali under 40 si sono ritrovate all'evento finale di iC – Innovazione Culturale per la pitching session davanti ad una giuria di esperti professionisti del settore culturale italiano e internazionale. iC – innovazione Culturale, progetto di Fondazione Cariplo, ormai giunto alla quarta edizione, punta a sostenere l’avvio e lo sviluppo di attività imprenditoriali finalizzate alla creazione e diffusione di innovazione culturale. I 20 team selezionati a valle di un percorso di incubazione durato 4 mesi sono stati chiamati a presentare pubblicamente i loro progetti imprenditoriali che valorizzeranno il patrimonio culturale e creativo italiano sviluppando lavoro, opportunità di business e cultura. La giuria di esperti ha poi espresso un giudizio su ciascun progetto e ha definito una graduatoria finale: 
  • Dewey Rooms progetta e realizza escape games culturali a tema storico, letterario, giornalistico, artistico e di attualità, con l’obiettivo di valorizzare i luoghi del sapere (biblioteche, archivi, location storiche) attraverso esperienze di gioco uniche, immersive, e ad alto contenuto narrativo: i primi escape games dove storia, arte e cultura non si imparano – si vivono.
  • Hoppipolla – cultura indipendente per corrispondenza è un progetto che ha la missione di sostenere la cultura indipendente, attraverso una scatola a sorpresa in abbonamento. Seleziona accuratamente e promuove il lavoro di creativi emergenti, di eccellenze del made in Italy e di realtà indipendenti che hanno storie interessanti da raccontare, per distribuire prodotti che non vengano recepiti solo come tali, ma come veicoli di ispirazione e di approfondimento. 
  • Boboto è una Società Benefit, certificata B Corp. I suoi progetti principali sono “Montessori 3D” e “Coding & Cittadinanza Digitale”. “Montessori 3D” ha come obiettivo l’accessibilità del metodo Montessori attraverso lo sviluppo e produzione di materiali montessoriani, con le nuove tecnologie, per l’abbattimento dei costi. “Coding & Cittadinanza Digitale” punta ​a potenziare il pensiero computazionale nei bambini, attraverso workshop che promuovono un uso attivo della tecnologia, sviluppando competenze e abilità, nei nuovi media, che siano radicate “nei valori umani di rispetto, empatia e prudenza”
  • Smart Conservation promuove un sistema interattivo su virtual tour 3D per la valorizzazione e gestione semplificata della manutenzione programmata del patrimonio culturale. Ha come obiettivo la creazione di un sistema informativo interattivo specifico da applicare presso parrocchie, comuni e enti minori che si trovano a dover gestire un sistema di beni ed edifici tutelati in modo che possano essere il più possibile autonomi, riducendo i costi di consulenza e rendendo il piano di conservazione programmata uno strumento vivo e realmente utilizzabile nella pratica.
  • Artonauti è il primo album di figurine dell’arte, uno strumento per divertirsi imparando l’arte e la storia: un gioco sociale, educativo e accessibile a tutti. Scambiandosi le figurine e completando i quadri e le sculture i bambini memorizzano le opere. Non solo, attraverso un racconto iniziale che funge da pretesto per tornare indietro nel tempo, i bambini incontrano gli artisti e interagendo con loro imparano il contesto in cui sono state realizzate le loro opere. Ogni pagina propone indovinelli, curiosità e aneddoti e ogni gioco è pensato per attivare una funzione cognitiva. 

La descrizione di tutte e 20 le imprese culturali è in allegato.

A Diapaga, nella Regione dell’Est del Burkina Faso, oggi i 1300 apicoltori dell’Unione hanno una Mieleria, dove stoccano, filtrano e vendono il loro miele e le donne lo trasformano in saponi e prodotti per il corpo, e dispongono di una piattaforma web per l’e-commerce e lo scambio di informazioni e buone pratiche tra produttori. A Mogtedo, invece, nella provincia di Ganzourgou, le 200 donne che gestiscono il Centro di Trasformazione del Riso Etuvé (un riso stufato che oltre ad avere un buon sapore ha elevate proprietà nutrizionali) oggi dispongono di attrezzature moderne e di competenze gestionali e commerciali che hanno permesso loro di arrivare a produrre oltre 300 tonnellate di riso étuvé all’anno, con un aumento del 75% della produzione e del 40% della vendita in tre anni. Oggi, inoltre, in 40 villaggi tra le Regioni del Plateau Central e del Centro Ovest, circa 400 agricoltori hanno intrapreso, su 435 ettari di terreno, la coltivazione della soia garantendo, grazie alle proprietà nutritive e all’apporto proteico di questa leguminosa, un’alimentazione più equilibrata e sana per le loro famiglie. E ancora, sono 1.495, di cui 869 donne, i produttori che si sono avvalsi del warrantage, un sistema di microfinanza rurale evita di svendere il raccolto, ricevendo un prestito a fronte dello stoccaggio di parte della produzione in magazzini sicuri, e che hanno ricevuto in prestito 116.000 euro investendoli per la maggior parte in attività di piccolo commercio, acquisto di equipaggiamenti o input agricoli o per l’avvio di nuove attività generatrici di reddito.

Sono questi solo alcuni dei risultati conseguiti da Fondazioni for Africa Burkina Faso, l’intervento per il sostegno al diritto al cibo promosso in Burkina Faso da 28 Fondazioni di origine bancaria associate all’Acri. Le principali iniziative realizzate in questi anni e i risultati raggiunti (dati aggiornati al febbraio 2017) sono stati illustrati nella pubblicazione La Terra, Le Persone, il Futuro disponibile da oggi e scaricabile dal sito www.fondazioniforafrica.org.

In quest’era di esodi epocali dall’Africa verso il Vecchio Continente – scrive Giuseppe Guzzetti, Presidente Acri, nell’introduzione del volume La Terra, Le Persone, il Futuro l’attenzione dei media è concentrata più su chi sbarca sulle nostre coste piuttosto che su chi rimane nei luoghi di provenienza: paesi spesso poveri in termini di reddito procapite o che, quand’anche ricchi di materie prime e di potenziali prospettive di benessere, ospitano popolazioni che vivono in condizioni difficili. Tra questi paesi vi è il Burkina Faso, che si trova al 185° posto dell’indice dello sviluppo umano dell’UNDP. Dal 2014 le Fondazioni di origine bancaria, coordinate da Acri, sono impegnate in questo territorio con l’iniziativa “Fondazioni for Africa Burkina Faso”, che ha l’obiettivo di contribuire a migliorare la qualità di vita dei suoi abitanti, partendo dal fondamentale diritto al cibo.

Con una dotazione di 4,5 milioni di euro stanziati dalle Fondazioni in tre anni, dal 2014 al 2016, e ulteriori 1,8 mln di euro, stanziati in vista della conclusione dell’intervento nel 2017 e 2018 a sostegno del consolidamento dei processi virtuosi avviati, e in collaborazione con 6 organizzazioni italiane e 1 centro di ricercaAcra, Cisv, Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Lvia, Mani Tese, Watinoma, CeSPI -, Fondazioni for Africa Burkina Faso dal 2014 al 2017 ha contribuito a migliorare le condizioni di vita di 9.500 beneficiari diretti e di circa 60.000 indiretti, in 7 Regioni rurali del Paese, puntando sul miglioramento della qualità e della quantità delle produzioni locali e sull’attivazione di meccanismi capaci di dare basi solide a uno sviluppo sostenibile, endogeno e duraturo. Tra gennaio 2014 e febbraio 2017, in particolare, le azioni promosse da Fondazioni for Africa Burkina Faso hanno consentito di migliorare la produzione e la commercializzazione di 4 prodotti fondamentali per l’alimentazione locale, quali miele, soia, riso, ortaggi e dei loro derivati con 18.750 tonnellate prodotte e 1,9 mln € di vendite generate; hanno rafforzato 25 organizzazioni contadine e migliorato le competenze di 7.500 produttori e produttrici; hanno promosso l’agroecologia e il valore della biodiversità in 80 villaggi del Paese; hanno migliorato l’inclusione finanziaria di oltre 1500 contadini grazie all’introduzione di sistemi di microfinanza rurale; hanno promosso 3 nuove imprese sociali rurali e hanno coinvolto oltre 2.000 donne nei processi produttivi e nei meccanismi decisionali delle organizzazioni contadine.

La capacità di fare sistema con gli attori privati e pubblici che operano in ambito di cooperazione allo sviluppo in Burkina Faso rappresenta uno dei meriti principali dell’intervento promosso dalle Fondazioni di origine bancaria.

Voglio qui sottolineare la peculiarità di questo progetto. –  continua il Presidente Giuseppe Guzzetti nel suo editoriale – Esso si basa sulla volontà di andare oltre i classici schemi della cooperazione internazionale, sviluppando una trasversalità non comune, orientata a creare reti e a “fare sistema” tra i diversi attori, con ricadute positive sia sull’efficienza dei processi e il consolidamento di best practice, sia sull’efficacia nel raggiungimento dei risultati che ci eravamo proposti.

L’iniziativa, infatti, oltre a essere stata progettata e realizzato insieme a 7 ONG e organizzazioni no profit già attive in Burkina Faso e a 25 organizzazioni contadine locali, ha attivato collaborazioni in un’ottica di Sistema Italia anche con Regione Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano e Regione Veneto, che ha consentito di erogare ulteriori 300 mila euro per la sicurezza alimentare del Burkina Faso attraverso il matching fund, un innovativo strumento con cui le Fondazioni hanno raddoppiato le risorse economiche messe a disposizione dagli enti per iniziative di cooperazione decentrate. La collaborazione con Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, inoltre, ha portato all’organizzazione di seminari di scambio di competenze tra alcuni Comuni italiani (Comune di Milano, rete territoriale piemontese Coordinamento dei Comuni per la Pace – COCOPA, rete territoriale FELCOS dell’Umbria e la rete toscana Euro African Partnership for decentralized governance) e 25 Comuni del Burkina Faso

Una menzione particolare merita il lavoro che le Fondazioni promotrici di Fondazioni for Africa Burkina Faso, con il coordinamento del centro di ricerca CeSPI, hanno portato avanti in questi anni con 27 associazioni di migranti burkinabè e la FABI (Federazione Associazioni del Burkina Faso in Italia), nella consapevolezza del ruolo decisivo dei cittadini di origine straniera sia nella costruzione di processi d’inclusione e d’integrazione duraturi sui territori italiani in cui vivono, sia nel rendere sempre più efficaci gli interventi di cooperazione nelle loro terre di provenienza. In tre anni, 107 rappresentanti di 27 associazioni presenti su tutto il territorio italiano, da Pordenone a Napoli, hanno partecipato a 16 incontri di formazione e scambio di esperienze su scrittura e gestione amministrativa di un progetto, organizzazione e comunicazione di un evento sul territorio attività di raccolta fondi e creazione di partenariati. Dal percorso formativo hanno avuto origine diverse iniziative. In Italia le associazioni di migranti si sono fatte promotrici di 22 iniziative di promozione interculturale, tra laboratori di cucina, danza e musica e di formazione su agricoltura biologica e consumo consapevole. In Burkina Faso, alcune associazioni hanno dato vita a iniziative di sviluppo sostenibile, tra queste Bioxtutti, un progetto di agricoltura biologica ideato e realizzato dall’associazione di burkinabè e italiani Watinoma di Villasanta (Monza e Brianza) nel villaggio di Koubri che ha trasformato 20 donne in imprenditrici agricole, e alcuni orti biologici e comunitari gestiti dalle donne nel Boulgou, Regione del Burkina Faso meridionale da cui provengono molti cittadini burkinabé residenti in Italia, sostenuti dalle associazioni di burkinabè di Treviso e Pordenone.

La pubblicazione La Terra, Le Persone, il Futuro con il dettaglio delle iniziative realizzate da Fondazioni for Africa Burkina Faso è scaricabile dal sito www.fondazioniforafrica.org.

Le migliori 14 startup candidate alla Call For Impact su Welfare, Health & Wellness hanno presentato la loro iniziativa alla giuria di Get it!, la nuova piattaforma di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore in partnership con Cariplo Factory dedicata a supportare la nascita e crescita di nuove iniziative imprenditoriali a impatto sociale, ambientale o culturale.

I 10 progetti selezionati

In Cariplo factory, dopo una serrata sessione di pitch e domande da parte della giuria, i 10 progetti valutati a più alto potenziale che accedono al programma di incubazione e accelerazione sono:

  • Brave Potions – aiuta i bambini ad affrontare momenti di stress dovuti a visite e degenze ospedaliere con una combinazione di Realtà Aumentata e personaggi Fantasy.
  • Elysium – sfrutta il potenziale della tecnologia Blockchain per trasferire in modo sicuro i dati sanitari tra paziente, medici e strutture sanitarie.
  • HelParkinson è la piattaforma che monitora i malati di Parkinson mediante esecuzione a distanza di esercizi di controllo. I risultati sono analizzati automaticamente e trasformati in report.
  • Huduma in Swahili significa Cura. Huduma vuole facilitare l’incontro tra caregiver e famiglie che richiedono profili professionali per la cura della persona.
  • Never Give Up – intende offrire, a livello nazionale, servizi di prevenzione e trattamento per i disturbi di nutrizione e alimentazione.
  • Veinshow MedTech è un dispositivo medico, sotto forma di giocattolo, che facilita l'identificazione della rete venosa nei bambini per verificare la corretta ossigenazione del sangue, la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca.
  • VillageCare – è il portale di ricerca sul tema degli anziani fragili, dove trovare informazioni e soluzioni per assistenza e benessere.
  • VirtualMind ha sviluppata uno telecamera a 360 gradi per analisi endoscopiche non invasive sotto forma di pillola, in grado di intercettare il 60% in più delle patologie.
  • Waybration è un sistema di supporto alla navigazione per atleti non vedenti che praticano sport acquatici come il SUP (stand up paddle), la canoa, il windsurf e il surf da onda.
  • Wher è l'app che permette alle donne di sentirsi più sicure in città, grazie a una mappa che mostra le strade in base a un gradiente di sicurezza e qualità di vita, sviluppata grazie ai feedback della community.

Al termine dei percorsi di incubazione e accelerazione, le startup potranno usufruire di un ulteriore programma di mentorship della durata di circa 3 mesi, erogato da professionisti con competenze specifiche. Seguirà un percorso di empowerment, le migliori start-up potranno contendersi l’accesso a un ulteriore investimento che andrà da un minino di 25.000 euro a un massimo di 40.000 euro messo, a disposizione da Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore.

Infine le startup avranno accesso al network che Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore sta creando come nuovo attore istituzionale nell’ecosistema italiano di impact investing.

La giuria di Get it!

La giuria di Get it! che ha valutato i progetti della Call For Impact dedicata a Welfare, Health & Wellness è composta da:

Guido Beccari, Presidente – Wish List
Giacomo Bindi, Partner – R&S Ristrutturazioni & Sviluppo
Elena Casolari, Amministratore delegato – Opes Impact Fund
Cristian Chizzoli, Consigliere di amministrazione – Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore
Andrea Gangheri, Financial services & strategy Consultant
Valeria Innocenti, Responsabile Area Lavoro e Previdenza Assolombarda – Confindustria Milano, Monza e Brianza, Lodi
Andrea Mezzadri, Project Manager GSVC Italian Round – Università Cattolica del Sacro Cuore
Davide Minelli, Director – TechSoup Italia 
Massimiano Tellini, Global Head – Circular Economy, Intesa Sanpaolo Innovation Center

La Call For Impact su Welfare, Health & Wellness si è chiusa il 30 aprile e ha fatto registrare grande interesse con oltre 99 progetti candidati, per un totale di quasi 400 persone coinvolte. Circa la metà dei progetti candidati (56%) proviene dal Nord Italia, il 23% da Sud Italia e isole mentre il 21% dal Centro Italia. Ampia la tipologia di società rappresentate: la maggior parte (circa il 70%) sono start-up mentre il restante 30% sono team di innovatori che hanno deciso di provare a realizzare la loro idea di business sociale grazie a Get it!

Nel corso del 2018 Get it! si farà promotrice di altre 3 Call For Impact per affrontare le più importanti sfide sociali, ambientali e culturali del nostro Paese.

Il 19 giugno a BASE MILANO, Via Bergognone 34, si svolgerà l'evento evento finale e la pitching session di iC – Innovazione Culturale. L'evento si colloca all'interno della cornice di iC – innovazione Culturale, progetto di Fondazione Cariplo, ormai giunto alla quarta edizione, che punta a sostenere l’avvio e lo sviluppo di attività imprenditoriali finalizzate alla creazione e diffusione di innovazione culturale.

I 20 team selezionati a valle di un percorso di incubazione durato 4 mesi saranno chiamati a presentare pubblicamente i loro progetti imprenditoriali con un pitch di 5 minuti. A ciascuna presentazione seguiranno le domande di una giuria di esperti selezionati appositamente per l'incontro che sarà chiamata a esprimere un giudizio su ciascun progetto e alla definizione di una graduatoria finale.

Per registrarsi: https://bit.ly/2Hlu2I0

PROGRAMMA

  • 10:30 – 10:45 // Accoglienza partecipanti e invitati
  • 10:45 – 11:00 // Introduzione – Fondazione Cariplo
  • 11:00 – 12:30 // Pitching session – Mattina
  • 12:30 – 14:00 // Pausa pranzo
  • 14:00 – 16:30 // Pitching session – Pomeriggio
  • 16.30 – 17.45 // Riunione giuria e definizione della classifica finale
  • 17.45 – 18:00 // Proclamazione primi 5 classificati e chiusura

 

È stato inaugurato il terzo lotto di ComoNExT. ComoNExT è il Digital Innovation Hub sorto all’interno dell’ex cotonificio Somaini a Lomazzo (CO) per favorire lo sviluppo competitivo del nostro Paese e promuovere la cultura dell’innovazione. È nato nel 2010 per volontà della Camera di Commercio di Como, grazie anche ad un contributo straordinario di Fondazione Cariplo che crede nel progetto per la sua funzione di promozione del lavoro dei giovani e di sostegno all’innovazione delle aziende attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie e il collegamento con Università e centri di ricerca, sia italiani che stranieri. Oggi ComoNExT ospita più di 130 realtà tra aziende e start up che operano in diversi settori e che si contraddistinguono per il carattere innovativo del loro business. ComoNExT offre servizi di consulenza e accelerazione alle imprese che intendono essere competitive sul mercato globale, supportandole nella generazione di nuove idee, sviluppo progetti innovativi, avvio di nuove iniziative imprenditoriali, collaborazioni con società e mondo della ricerca, finanziamenti, internazionalizzazione e sviluppo commerciale. 

Grazie al completamento dei lavori, terminati in tempi record, la nuova area di circa 7.000 metri quadrati consentirà al Digital Innovation Hub a Lomazzo di ospitare nuove aziende e start up che intendono per sviluppare a ComoNExT il proprio business e accelerare la trasformazione digitale. Il nuovo lotto ospiterà uffici e laboratori all’interno di un ambiente 4.0 tra i più attrattivi in Italia, che unisce architettura industriale (ComoNExT è frutto della riconversione dell’ottocentesco Cotonificio Somaini) e infrastrutture altamente tecnologiche. Con l’apertura del terzo lotto, il Digital Innovation Hub occupa oggi una superficie complessiva di 21.000 metri quadri e sarà in grado di accogliere fino a 160 aziende in spazi che variano da un minimo di 35 metri quadrati a un massimo di 200, inseriti in un contesto moderno e dinamico.

L’inaugurazione è stata presieduta dal Presidente di Sviluppo Como – ComoNExT SpA, Enrico Lironi, alla presenza del Direttore Generale, Stefano Soliano, e del Consigliere Delegato, Annarita Polacchini. Sono intervenuti anche il Presidente della Camera di Commercio di Como, Ambrogio Taborelli, Carlo Mango, Direttore dell’Area Scientifica e Tecnologica di Fondazione Cariplo, e Paolo De Santis, Presidente dell’Associazione Villa del Grumello, tra i “padri” fondatori di ComoNExT quando nel 2007 ricopriva il ruolo di Presidente della Camera di Commercio di Como e di Sviluppo Como. Tra gli ospiti molti rappresentanti delle istituzioni locali, parlamentari e consiglieri regionali e il Prefetto di Como, Bruno Corda.

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