In occasione della Giornata Europea delle Fondazioni, che ACRI ha voluto dedicare al tema della povertà educativa, e in concomitanza con la settimana di Sostiene Milano – Risposte alla Povertàorganizzata dal 7 al 14 ottobre dal Comune di Milano, Fondazione Cariplo si inserisce, con numerose iniziative come Un anno di energia (vedi allegato) che si terrà il 12 ottobre presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ma non solo: un piano triennale da 25 milioni di euro per progetti di sostegno alle famiglie, ai bambini e agli anziani, e un incontro dal titolo "Ai margini. Povertà educativa e periferie". L'evento, organizzato da Fondazione Corriere della Sera e Fondazione Cariplo, si terrà in Sala Buzzati (via Balzan 3), venerdì 13 ottobre, alle ore 18.00.
Evento a ingresso gratuito con registrazione a rsvp@fondazionecorriere.it
Intervengono:
Piergaetano Marchetti, presidente Fondazione Corriere della Sera
Giuseppe Guzzetti, presidente Fondazione Cariplo
Marco Balzano, scrittore e insegnante
David Benassi, docente di sociologia economica Università Milano Bicocca
in collegamento video Cesare Moreno, presidente dell'associazione Maestri di Strada
Cristina Palmieri, docente di pedagogia dell'inclusione sociale Università Milano Bicocca
Coordina Elisabetta Soglio, responsabile Buone Notizie. L’impresa del Bene
Il quadro sociale
In Italia più di un milione di minori vive in condizioni di povertà assoluta. Alle privazioni economiche e materiali si sommano quelle più difficili da rilevare e spesso sottovalutate, che riguardano la possibilità di sviluppare le proprie competenze cognitive, ossia la “povertà educativa”. Con questo termine si indica l’impossibilità per i minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni. Indagini svolte mostrano dati inequivocabili: in Italia le percentuali di ragazzi che non raggiungono le competenze minime in matematica e lettura sono rispettivamente il 36% e il 29% fra quelli che vivono in famiglie con un basso livello socio-economico e culturale, mentre scende al 10% e al 7% tra gli adolescenti che vivono in famiglie con un alto livello socio-economico e culturale. Divari simili si osservano anche in relazione ad altri aspetti indispensabili per la formazione degli individui, come le attività sportive o quelle ricreative e culturali.
Ma la povertà educativa ha effetti anche su altre dimensioni: si manifesta infatti non solo con un inadeguato sviluppo delle competenze cognitive, che pure sono fondamentali per crescere e vivere nella società contemporanea, ma ha anche un impatto significativo sullo sviluppo delle competenze cosiddette ‘non-cognitive’, quali le capacità emotive, di relazione con gli altri, di scoperta di se stessi e del mondo.
Se l’Italia non saprà rimediare a questa situazione, rischia che si verifichino effetti di lungo periodo destinati ad aggravare un quadro sociale già difficile. Infatti, poiché la presenza di condizioni di povertà educativa è fortemente correlata alla situazione socioeconomica familiare, in assenza di politiche adeguate corriamo il pericolo che tali privazioni economiche e culturali si trasmettano di generazione in generazione, innescando un circolo vizioso delle povertà, perché i bambini che nascono in situazioni svantaggiate e ai quali vengono negate le opportunità di apprendere e condurre una vita autonoma ed attiva, rischiano di diventare gli esclusi di domani.
La scadenza per l’invio di progetti relativi alla Call “Support for Cooperation Projects related to the European year of Cultural Heritage 2018”” (EACEA 35/2017) è fissata per il 16 ottobre.
Il Comitato di Gestione del Fondo Speciale, i Centri di Servizio per il Volontariato, la Regione Lombardia e Fondazione Cariplo presentano il Bando Volontariato, un’iniziativa per promuovere e rafforzare la realizzazione di progetti in rete attuati dalle organizzazioni di volontariato del territorio lombardo. Il budget dal bando ammonta a 3 milioni di euro: 1 milione messo a disposizione da Regione Lombardia e 2 milioni dal Fondo Speciale per il Volontariato, istituito dalla Legge quadro sul volontariato n.266/91 e alimentato dai proventi delle fondazioni di origine bancaria.
Le Associazioni di Volontariato potenziali costruttori di città-laboratorio
Attraverso questo bando si intende sostenere l’attivazione di esperienze di cittadinanza attiva in grado di promuovere il protagonismo dei cittadini nella presa in carico dei problemi della comunità per l’interesse generale. Oggi sempre di più le organizzazioni di volontariato sono chiamate ad attivare nella città laboratori di cittadinanza attivae solidale, sviluppando nei territori una cultura e una coscienza civile solidaristica che concorra in modo costruttivo alla individuazione dei bisogni.
Le organizzazioni di volontariato possono diventare animatori di una nuova socialità, di nuovi legami sociali, proprio per la loro possibilità di essere vicino alla domanda e alle istanze della società civile, di intervenire direttamente sui problemi della persona e della comunità, di essere partner autorevoli nei luoghi della programmazione e della progettazione sociale e di promuovere la partecipazione responsabile e l’empowerment delle persone.
Per questi motivi il Bando Volontariato incentiva progetti realizzati da reti di organizzazioni che intendono sperimentare nei contesti locali laboratori di cittadinanza attiva e solidale in grado di coinvolgere realtà sociali e produttive (cooperative, fondazioni, profit) presenti nei territori.
I progetti dovranno interessare una o più delle seguenti macro-aree:
individuazione di forme di cittadinanza attiva, dirette a favorire effetti generativi sulla comunità e sul territorio, realizzate con logiche di rete e con orientamento alla sostenibilità economica nel tempo;
sperimentazione di progetti di animazione territoriale, finalizzati a rafforzare il tessuto e le reti sociali e a costruire connessioni tra le organizzazioni del privato sociale e le nuove forme non strutturate di partecipazione e volontariato. Interventi in grado di sviluppare risposte ai problemi dei territori con approcci di responsabilizzazione delle comunità valorizzando le zone periferiche dei territori;
ampliamento della base associativa con il coinvolgimento dei giovani, al fine di favorire, là dove possibile, anche il ricambio generazionale nella leadership delle organizzazioni di volontariato.
Come partecipare
I soggetti capofila devono essere organizzazioni di volontariato iscritte al registro regionale della Lombardia (sezioni regionali e provinciali) del volontariato. I progetti dovranno essere presentati da una rete composta da almeno quattro soggetti (il soggetto capofila con almeno altre tre organizzazioni di terzo settore). I progetti, da realizzare sul territorio lombardo, potranno essere presentati entro le ore 12 di venerdì 15 dicembre 2017. Il costo di un progetto potrà essere al massimo di 75 mila euro. Il bando finanzierà fino al 70% del valore complessivo. Ogni organizzazione di volontariato potrà presentare un solo progetto come capofila.
I criteri di valutazione terranno conto della lettura del contesto e dell’analisi della situazione di partenza, della qualità dell’articolazione del progetto, della qualità della rete e della coerenza del piano economico-finanziario.
Per presentare il progetto è necessario collegarsi al sito www.bandovolontariato.it e selezionare la sezione “area riservata”, registrarsi, compilare la modulistica e inviare online la documentazione richiesta.
Per altre info e per consultare il bando CLICCA QUI
A Milano gli Open Days dell'Innovazione, due giorni dedicati alle idee, le tecnologie e il networking per la cooperazione allo sviluppo e il sociale, si sono svolti il 6-7 novembre a Milano presso BASE Milano: speakers internazionali, storie di innovazione dal mondo e best practices di Non Profit che amplificano il loro impatto sociale e la cooperazione tramite la tecnologia. Gli Open Days dell'Innovazione suggeriranno strumenti utili per un'innovazione aperta e per la trasformazione digitale del Non Profit tramite l'implementazione di tecnologie all'avanguardia a basso costo. Gli Open Days sono un'iniziativa organizzata da Innovazione per lo sviluppo, TechSoup Italia con il supporto strategico e finanziario di Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo e FONDAZIONE CRT.
E' possibile rivedere i video dei due giorni:
6 novembre
La cooperazione internazionale e le frontiere dell’innovazione sociale, tecnologica e digitale: sfide, criticità, scenari e sinergie possibili Modera Marco Maccarini (Conduttore) con Mario Calderini (Professore Ordinario PoliMi), Emilio Ciarlo (Rapporti Istituzionali e Comunicazione AICS), Piero Gastaldo (Segretario Generale Compagnia di San Paolo), Massimo Lapucci (Segretario Generale Fondazione CRT, Presidente European Foundation Center), Rebecca Masisak (CEO Techsoup Global), Mario Molteni (Professore Ordinario Università Cattolica), Italo Rizzi (Direttore LVIA), Sergio Urbani (Direttore Generale Fondazione Cariplo), Marco Zappalorto (Direttore Nesta Italia) Premiazione ICT for Social Good
La Riforma del Terzo Settore: l'innovazione che ci aspetta Modera Fulvio Giuliani (Speaker e Giornalista) con Luigi Bobba (Sottosegretario Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) I luoghi dell'innovazione con Roberta Cocco (Assessore Trasformazione Digitale e Servizi Civici Comune di Milano) e Carlo Mango (Consigliere Delegato Cariplo Factory) Il Non Profit digitale con Paolo Venturi (Direttore AICCON) Storie di Non Profit e tecnologia con Rebecca Masisak (CEO Techsoup Global) e Francesca Fedeli (Founder Fight the Stroke) Una storia di fundraising innovativo con Roger Bergonzoli (Fondazione Santa Rita da Cascia onlus)
Cosa si intende per filantropia? Quali i significati dietro al suo utilizzo moderno? Una serie di domande che stimolano l’interesse di molti perché hanno una ricaduta sull’intera comunità. Per questo Fondazione Cariplo da 2 anni arriva sul territorio con il Festival della Filantropia che ha già fatto tappa a Milano, Bergamo, Mantova, Bollate, Verbania e ora a Lodi. Il 21 ottobre 2017 a Lodi non perdere “SCATTI DI SOLIDARIETA’: azioni che generano impatto sociale”, un’intera giornata organizzata da Fondazione Cariplo e Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi. Un’occasione per riflettere sulle molte azioni che, grazie al sostegno della Fondazione Cariplo e all’intervento delle diverse realtà non profit del territorio, hanno contribuito a migliorare la qualità della vita delle persone che vivono nel lodigiano.
Un’iniziativa che rientra inoltre nella programmazione del tour della Filantropia, organizzato da Fondazione Cariplo, che dallo scorso anno partecipa e sostiene un evento nei territori in cui sono presenti le Fondazioni di Comunità legato alle tematiche legati alla filantropia e al dono.
Programma in allegato. Rimani aggiornato sull’evento sui social:
#filantropiafest #15anniINSIEMEalTERRITORIO
In Italia 1 milione e mezzo di famiglie di anziani hanno reddito basso, ma posseggono una casa di valore medio-alto. Il dato emerge nel Quaderno n. 26 dell’Osservatorio di Fondazione Cariplo presentato oggi: il 21% delle famiglie di anziani che abitano in casa di proprietà ha risparmio basso o nullo, ma più di un terzo di questi nuclei vive in un’abitazione del valore superiore a 200 mila euro. Lo studio è stato presentato alla presenza di Giuseppe Guzzetti Presidente di Fondazione Cariplo, Stefano Barrese, Responsabile Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, Sergio Urbani, Direttore Generale Fondazione Cariplo, Alessandro Rosina, docente Università Cattolica e Massimo Baldini, docente Università di Modena.
Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo: “Abbiamo il dovere di pensare al futuro degli anziani e delle loro famiglie; doppiamo saper anticipare i bisogni, la ricerca, anche in ambito scientifico e medico, e gli studi sociali in questo ambito ci aiutano; conoscere i trend demografici ed economici dei prossimi anni ci consente di prepararci per tempo. Fondazione Cariplo opera su questi fronti con grande attenzione ed impegno, con progetti come Welfare in Azione, che sta realizzando Innovazione sociale, trovando risposte nuove anche ai bisogni degli anziani. Il nuovo sistema di welfare del futuro dovrà reggersi su nuovi pilastri: il primo di questi sono le comunità locali; ma il welfare aziendale e contributi di altro genere sono tasselli importanti per affrontare questi tipi di problemi”.
Un problema sociale ma anche economico: molti anziani dispongono di un reddito insufficiente a mantenere un livello di vita decoroso anche se hanno una ricchezza consistente immobilizzata nella casa di proprietà.
La necessità di rendere liquida (e dunque utilizzabile) la ricchezza immobilizzata nella casa di abitazione è oggi più forte rispetto al passato perché:
le politiche pensionistiche saranno meno generose;
l’allungamento della durata della vita media aumenterà il rischio di trascorrerne una parte in condizioni di non autosufficienza;
il numero di persone anziane senza figli è in crescita e quindi diminuisce l’esigenza di lasciare un’eredità;
i giovani faticano a entrare nel mondo del lavoro, sicché i loro nonni possono volerli aiutare con trasferimenti monetari;
Sostenere un processo di conoscenza e consapevolezza dei fenomeni sociali che diventeranno sempre più rilevanti visto l’invecchiamento della popolazione italiana nei prossimi 30/40 anni è uno dei risultati che questo quaderno della fondazione Cariplo vuole ottenere.
In molti paesi Europei non sono disponibili strumenti che consentono alle famiglie di rendere liquido il patrimonio immobiliare, garantendo loro condizioni di vita migliori:
la cessione della nuda proprietà (NP)
i prestiti vitalizi ipotecari (PVI) (nati nei paesi anglosassoni).
Vi è un importante potenziale di sviluppo per strumenti che permettano di rendere liquida una parte della ricchezza accumulata nella casa di abitazione conservando il diritto ad abitarvi fino al termine della vita. Il tema dell’utilizzo razionale della ricchezza immobilizzata nella casa di abitazione ha sicuramente rilevanza sia dal punto di vista sociale sia macroeconomico. Dal primo punto di vista, il tema può avere un impatto sul benessere degli anziani, sulla possibilità di contribuire alla gestione del problema del “dopo di noi”, sul problema della solidarietà tra le generazioni, sulla questione del contrasto della povertà, sul tema della qualità delle città (manutenzione degli immobili). Dal punto di vista macroeconomico, la questione riguarda in particolare il reddito e l’occupazione. Questi sti strumenti sono ancora poco conosciuti e utilizzati in Italia.
Stefano Barrese, Responsabile Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo: “I dati dell’Osservatorio di Fondazione Cariplo sono eloquenti e il mutato contesto demografico dell’Italia impone a una banca come la nostra, che pone massima attenzione alle problematiche del Paese, di individuare le soluzioni più opportune per le reali esigenze delle famiglie accompagnandole per tutto l’arco della loro vita, il cui orizzonte si è allungato. Intesa Sanpaolo è stata una delle prime banche a concepire il Prestito Ipotecario Vitalizio, che mette a disposizione degli over60 un importante strumento di finanza famigliare e solidarietà intergenerazionale, ossia una soluzione che prevede il coinvolgimento dell’intera famiglia per il suo benessere e per una migliore qualità della vita grazie a una rendita derivante dalla propria casa, di cui si mantiene la proprietà. Una innovazione con caratteristiche di finanza etica, che supera la cessione degli immobili in nuda proprietà, a tutela degli equilibri familiari e della serenità, anche economica, degli anziani”.
Il Quaderno n. 26 presenta una “fotografia” dello stato della proprietà immobiliare detenuta da anziani in Italia, analizza gli strumenti disponibili per rendere liquida una parte della ricchezza accumulata nella casa di abitazione, passa in rassegna le principali esperienze internazionali e formula alcune ipotesi di attività che potrebbero essere svolte in Italia per accrescere la consapevolezza e per rafforzare possibili risposte del mercato, garantendo la protezione dei soggetti più deboli.
La collaborazione su questi temi con Intesa Sanpaolo e altri soggetti potrebbe facilitare l’avvio di nuove attività quali:
informazione ed educazione, per illustrare alle famiglie le implicazioni delle diverse scelte possibili;
consulenza, a partire da un’analisi dei bisogni specifici della famiglia, per suggerire lo strumento più adatto alle esigenze;
promozione di comportamenti virtuosi da parte degli operatori di mercato, per sostenere le migliori pratiche;
sviluppo di fondi di investimento immobiliare specializzati
Dal 2 al 15 ottobre Ager – Agroalimentare e ricerca sarà presente alla XV edizione del Festival della Scienza di Bergamo con tre laboratori didattici, che faranno conoscere al grande pubblico una parte dei risultati ottenuti da ValorVitis e From seed to pasta, due progetti di ricerca per il recupero delle bucce d’uva a fini alimentari e salutistici e il miglioramento della qualità delle farine di grano duro per la produzione della pasta.
ValorVitis attiverà due laboratori didattici: “La doppia vita di bucce e semi d’uva” (a cura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza) e “Non solo vino: le risorse segrete dell’uva” (a cura delle Università di Torino e di Milano). Mentre il progetto From seed to pasta attiverà il laboratorio “La salute vien…macinando” (a cura dal CREA).
I laboratori si terranno presso il monastero di Astino e si inseriscono all’interno del ricco programma di eventi Agriculturabg che dal 7 ottobre animeranno Bergamo in previsione del G7 dell’agricoltura, il vertice sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura che inizierà sabato 14 e si concluderà domenica 15 ottobre proprio al monastero di Astino. Un vertice che mette al centro temi fondamentali per il futuro del pianeta, quali l’agricolturasostenibile, la valorizzazione delle filiere agroalimentari, la relazione tra produzione agricola e tutela del paesaggio. Temi in perfetta in sintonia con gli obiettivi di Ager, che trova anche in questa serie di eventi la sua collocazione ideale.
Partecipando alle attività di laboratorio, destinate a bambini e adulti, sarà possibile preparare dei gustosi biscotti utilizzando nuovi ingredienti ottenuti dai resti della lavorazione dell’uva; conoscere e “toccare con mano” le straordinarie proprietà della farina di grano duro e le caratteristiche che migliorano la qualità della pasta; scoprire il ruolo fondamentale che abbiamo come consumatori nell’orientare la produzione di alimenti sostenibili ottenuti grazie al recupero di sottoprodotti ricchi di sostanze nutritive e benefiche ed erroneamente considerati come “scarti di lavorazione”.
Per partecipare alle attività di laboratorio è necessario iscriversi accedendo al sito diBergamo Scienza.
Lacittàintorno è un programma triennale di rigenerazione urbana, promosso da Fondazione Cariplo con un investimento complessivo di 10 milioni di euro, per favorire il benessere e la qualità della vita nelle città, in particolare nelle aree periferiche. Una sfida ambiziosa, che prende il via nel mese di ottobre a Milano, in due quartieri “pilota”: Adriano/Via Padova e Corvetto/Chiaravalle rispettivamente nelle aree nord-est e sud-est della città. È in queste zone, dove accanto alle criticità è presente un ricco tessuto di associazioni, cooperative sociali e gruppi informali, che Lacittàintorno vuole ampliare le opportunità, promuovere il protagonismo delle comunità nello sviluppo delle aree e “accendere le luci” con nuovi progetti artistici e di aggregazione, iniziative culturali e di dibattito al fine di renderle attrattive nel contesto cittadino.
"Dobbiamo partire dalle periferie. Per questo Fondazione Cariplo, grazie anche alla collaborazione con il Comune di Milano, è pronta con un grande progetto da 10 milioni di euro che punta sulle zone limitrofe per ritrovare l’identità della città a partire da attività legate alla cultura” – dichiara Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo. “La cultura è in grado di rigenerare le periferie, con importanti ricadute positive sulla coesione sociale. Le periferie hanno un grande potenziale inespresso che confidiamo di riuscire a fare emergere con Lacittàintorno.Ricostruire le periferie non vuol dire dedicarsi solo ai muri delle case o degli immobili, vuol dire soprattutto ricucire le relazioni. La parola d’ordine è Comunità”.
Il programma Lacittàintorno si basa sulla collaborazione tra istituzioni, università, scuole, attori del privato sociale e dell’associazionismo locale, operatori economici e cittadini. Partner strategico in questa prima fase il Comune di Milano, con cui è stato siglato un accordo di collaborazione per promuovere lo sviluppo di alcune aree cittadine sperimentando azioni improntate all’inclusione sociale e alla sostenibilità. Un apporto fondamentale arriva dal Politecnico di Milano, che sta sviluppando a sostegno del programma un percorso di ricerca territoriale interattiva, che coinvolge cioè le stesse comunità fornendo quadri conoscitivi e strategici relativi ai contesti di intervento. Fulcro del programma sono i Community Food Hub, centri di gravità aperti e plurali, dove le persone potranno incontrarsi, fruire di servizi e partecipare ad attività culturali, aggregative, formative, orientate al lavoro e alla cittadinanza attiva. Luoghi polifunzionali in cui il tema universale del cibo verrà declinato in un’offerta di laboratori, corsi, conferenze e momenti ricreativi.
Il concetto di Community Food Hub è stato messo a punto grazie alla collaborazione con Fondazione Housing Sociale, prezioso compagno di viaggio che ha affiancato la fase di avvio del programma. Lacittàintorno punta anche a promuovere l’approvvigionamento dei prodotti a filiera corta attraverso lo sviluppo dei mercati e il coinvolgimento dei cittadini nella produzione del cibo grazie alla diffusione degli orti di quartiere. Il luogo individuato per ospitare il Community Food Hub del quartiere Adriano, cerniera tra Milano e Sesto San Giovanni, è l’ex asilo nido di Largo Bigatti. Proprio qui sabato 14 ottobre, dalle 12 fino a mezzanotte, si svolgerà Rompiamo le righe!, una grande festa popolare organizzata con l’Associazione Non Riservato per inaugurare il programma Lacittàintorno.
Rompiamo le righe!
Partendo da Largo Bigatti, molteplici iniziative si alterneranno in ogni angolo del quartiere Adriano e proseguiranno anche nelle settimane successive: musica live e danze, performance di light art, incontri, dibattiti e letture ad alta voce, giochi, spettacoli teatrali, clownerie e giocoleria, trek urbani, bike tour e attività sportive, restyling delle aree in disuso e creazione di orti urbani da adottare. Non mancheranno i momenti conviviali legati al cibo: cibo etnico ed etico, cibo che arriva da luoghi lontani, un’occasione per stare insieme e aprirsi ad altri mondi. Il 14 ottobre prende il via anche un fitto calendario di appuntamenti culturali realizzati con il supporto e la collaborazione preziosa di un grande numero di associazioni attive sul territorio. Fino a dicembre 2018, infatti, i quartieri di Adriano/Via Padova e Corvetto/Chiaravalle accoglieranno Sottocasa: dai concerti jazz alle performance di light art, dalle maratone di lettura ai laboratori di disegno animato. Momenti plurali per arricchire la vita nei quartieri, per promuovere occasioni di scambio e d’incontro tra generazioni diverse, per attrarre pubblici dalla città, all’interno di un dialogo dinamico e vitale che avvicini i diversi attori della vita culturale e i cittadini.
All’interno del programma Lacittàintorno è presente anche l’arte relazionale come modalità di partecipazione dei cittadini nella produzione artistica: gli abitanti collaborano alla creazione di un’opera d’arte attraverso un processo che li porta a elaborare una nuova visione per il futuro del quartiere. Il primo intervento previsto è CIVIC MEDIA ART | media civici d’artista: un progetto internazionale ad Adriano, realizzato insieme all’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia e all’Associazione culturale cheFare: l’artista olandese Kevin Van Braak condurrà dei laboratori con adolescenti e anziani del quartiere, volti alla produzione di mezzi di comunicazione, come una radio comunitaria, una campagna di affissioni o un numero speciale di un periodico di quartiere. Lacittàintorno promuove inoltre momenti di riflessione trasversale sulla rigenerazione urbana e sulle sfide dello sviluppo sostenibile nelle città, coinvolgendo non solo architetti e urbanisti ma anche la società civile, il mondo dell’impresa, del commercio, dell’artigianato e i cosiddetti citymaker: è in questo spirito che il 23 e 24 novembre Lacittàintorno curerà una parte del convegno nazionale di urbanistica Urbanpromo, al Palazzo della Triennale a Milano.
A seguire, prenderà forma Altrecittà, un programma di incontri di riflessione sui temi della sostenibilità economica, abitativa, ambientale e sociale nelle città, sviluppato insieme a Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e che prevede il coinvolgimento attivo delle realtà associative presenti sui territori.
Grande attenzione è dedicata infine alle scuole e ai bambini che le frequentano: la Cooperativa Sociale Spaziopensiero sta coinvolgendo gli allievi delle scuole elementari delle aree Adriano/Via Padova e Corvetto/Chiaravalle nella scoperta del proprio quartiere e nell’elaborazione di idee e soluzioni per migliorare la qualità della vita.
“Come sosteniamo da tempo – dichiara il sindaco di Milano Giuseppe Sala –, riqualificare le periferie della città non significa soltanto investire nella ristrutturazione dei beni materiali, ma anche riempire di iniziative sociali e di aggregazione i quartieri, per coinvolgere chi li abita e dare a tutti una possibilità di riscatto. Abbiamo portato avanti questa nostra convinzione con il ‘Bando alle periferie’, che si è da poco concluso con una straordinaria partecipazione, e continuiamo a portarla avanti dando convintamente il nostro appoggio a progetti validi e importanti come Lacittàintorno di Fondazione Cariplo”.
La scommessa di Fondazione Cariplo è dunque che questa pluralità di iniziative, promosse in maniera sinergica e in collaborazione con gli attori del territorio, consenta alle comunità presenti e attive nelle aree Adriano/Via Padova e Corvetto/Chiaravalle, e in tutte quelle che saranno coinvolte successivamente, di trasformare i propri territori in nuovi centri d’attrazione e di stimolo per tutta la città.
Creare nuovi format interattivi per innovare i beni culturali, sviluppare unvideogioco come medium artistico e di narrazione. Questo e molto altro dal 13 al 15 ottobre 2017 allo IED – Istituto Europeo di Design di Milano e al George Brown College Toronto, dove Streamcolors e Bookrepublic presentano il progetto International Game Camp.
International Game Camp è progettato e prodotto da Streamcolors, studio d’arte digitale e sviluppo software realtime per i musei, Bookrepublic, agenzia di comunicazione e produttore di eventi culturali e iC-Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo, il bando che ogni anno sostiene idee innovative nel campo della cultura e che quest'anno sarà lanciato intorno a metà ottobre (stay tuned!). Il progetto è realizzato in collaborazione con oltre 30 musei nazionali, George Brown College Toronto, IED – Istituto Europeo di Design di Milano, Politecnico di Milano, IVIPRO (Italian Videogame Program) e con il patrocinio di AESVI. A precedere il camp, mercoledì 20 settembre, una lecture interattiva nella quale Giacomo Giannella e Andrea Dresseno racconteranno gli scenari della game dev e della cultura heritage e il modo in cui game developers internazionali ed esperti del settore culturale saranno messi a stretto contatto professionale per un arco di tempo di 48 ore su progetti di sviluppo comune, in una maratona che si terrà contemporaneamente a Milano e Toronto. L’obiettivo è la creazione di nuovi format interattivi (videogames e/o interaction design) in grado di innovare ed espandere le frontiere dell’audience development e dell’audience engagement nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali.
In un confronto prezioso, l’industry dei videogiochi incontra il mondo delle istituzioni culturali per identificare nuove pratiche, percorsi di formazione e di sperimentazione per la creazione di una conoscenza condivisa che possa dare il via a nuovi format e nuove espressioni.
L’International Game Camp è un evento di alta formazione che permette l’incontro e la collaborazione priva di stereotipi tra i due mondi, finora divergenti, dei beni culturali e dei videogiochi, con l’obiettivo di creare e ideare nuovi scenari comuni. La sinergia tra IED Istituto Europeo di Design, Politecnico di Milano e George Brown College di Toronto, darà vita a un momento di formazione trasversale unico nel suo genere. Tra Milano e Toronto, con partecipanti nelle due sedi di IED e George Brown College, si verrà a creare un luogo inedito, dove praticare sperimentazioni, percorsi di formazione e pratiche innovative per ampliare una conoscenza collettiva a metà tra videogiochi e Musei.
I destinatari della due giorni di ottobre sono gli sviluppatori dei videogiochi, le scuole che fanno formazione in ambito “gaming” e tutte le istituzioni culturali che vogliono progettare e utilizzare i videogiochi come un nuovo mezzo per far conoscere il proprio patrimonio.
Per iscriversi alla Lecture del 20 settembre CLICCA QUI
Politecnico di Milano – Aula Magna
Piazza Leonardo da Vinci 32, Milano
mercoledì 20 settembre – ore 16.30 – 18.00
Una zona di montagna sempre più spopolata che contrasta il disinvestimento e il graduale abbandono, fisico e relazionale con un progetto di welfare comunitario: si tratta di Sbrighes! a Tirano, un'iniziativa che coinvolge diversi attori come la cooperativa sociale Ippogrifo, la Comunità Montana Valtellina di Tirano, l’Ufficio di Piano di Tirano, il Comune di Tirano, le Cooperative sociali Ardesia, Intrecci, San Michele e la Fondazione della Comunità di Sondrio e punta a trasformare 12 comuni di questa area in un posto vivo dove poter costruire un futuro e in un polo di attrazione per i giovani e le famiglie under 35.
Come? Stimolando le opportunità per l’autoimprenditorialità e favorendo la conciliazione lavoro-famiglia.
Sbrighes! ha lanciato il bando Tutti in Pista rivolto a gruppi informali di cittadini e famiglie che costruiscono e realizzano un micro-progetto di conciliazione in grado di rispondere ai loro bisogni. Le famiglie che si aggregano vengono premiate attraverso l’erogazione di un premio per coprire le spese. L’obiettivo è naturalmente la conciliazione ma anche l’inclusione (le famiglie vengono sostenute nel proporre soluzioni inclusive anche rispetto ai bisogni di maggiore cura ad esempio bambini con disabilità) e il coinvolgimento della comunità locale nella realizzazione delle azioni.
Per aiutarle nella fase di costruzione e di sviluppo dei progetti, Sbrighes! ha affiancato un Local Coach: “è una figura che non esiste, ce la siamo inventati noi” spiega Maria Teresa D’Avanzo psicoterapeuta di 37 anni e local coach dello staff famiglia “veniamo da percorsi diversi, siamo assistenti sociali, educatori, psicologi, possiamo definirci “facilitatori di processi”, lavoriamo sui legami che già esistono, cercando di arricchirli e crearne di nuovi. In una prima fase, abbiamo capito che era necessario individuare le famiglie e metterle in connessione, facendoci aiutare dai leader di territorio, cioè insegnanti presidi, assessori, parroci. E’ stato importante agire sul tema della fiducia, dalle nostre parti i genitori non sono molto abituati ad affidare i figli alle babysitter, spesso sono i nonni a prendersene cura quando loro lavorano.
Devo dire che abbiamo incontrato forme di creatività bellissime da parte delle famiglie. Nel progetto «Alla scoperta delle professioni» 6 famiglie del Comune di Grosio durante l’estate hanno assunto l’unica mamma casalinga fra di loro come baby sitter e organizzato una serie di attività e laboratori che, oltre a garantire la conciliazione cura-lavoro, hanno consentito ai bambini di conoscere e apprezzare il loro territorio. Tanti artigiani hanno aderito con entusiasmo diventando sedi itineranti dell’attività estive”.
“Un’esperienza bellissima!” racconta Marusca Rodolfi, la mamma casalinga che è stata assunta come babysitter del gruppo: “mi sono sempre occupata dei bambini in oratorio ma non avevo mai ideato e gestito un percorso con un calendario e attività strutturate. Gli artigiani e i commercianti della zona sono stati davvero preziosi: i bambini hanno seminato piantine con la fiorista, realizzato un portachiavi dal pellettaio, partecipato al laboratorio di hamburger con la macellaia, imparato a fare la toeletta al cane nel negozio di animali e a incidere il loro nome dal lattoniere. Con noi c’era Serena, una bambina con la sindrome di Down. Il gruppo ha capito come rapportarsi a lei e lei a loro con spontaneità. Qualche volta si è unito Alì, che è un bambino della Costa D’Avorio che da poco abita a Grosio con i suoi genitori. Non faceva parte del gruppo ma ci incontrava in giro e voleva seguirci perché vedeva che ci stavamo divertendo tantissimo”.