Andrea ha 39 anni ed è un operaio in cassa integrazione. E’ separato e ha tre bambini di 7, 3 e 1 anno

"Quando io e la mia ex moglie abbiamo fatto il mutuo per comprare casa eravamo un po’ spaventati ma anche esaltati: una villetta tutta per noi, il giardino, la taverna, il terrazzo. Vengo da una famiglia modesta ma per diversi anni non me la passavo male: lavoravo come operaio specializzato in una ditta metalmeccanica, avevo la moto e la macchina e una bella casa. Il lavoro non era quello per cui avevo studiato – io sono un grafico – però lo stipendio era abbastanza buono ed ero assunto e siccome avevo fretta di mettere su famiglia un impiego stabile era la mia priorità. Per qualche anno è andato tutto bene, lavoravamo entrambi, io facevo anche politica, ero arrivato al consiglio comunale nel mio paese, c’era la fatica dei figli piccoli e delle corse quotidiane ma non ci mancava nulla. Poi la nostra coppia è entrata in crisi e abbiamo deciso di separarci. 

Abbiamo venduto la casa ma, una volta pagato il mutuo, mi sono rimasti quattro soldi in mano. Ho preso un piccolo appartamento in affitto e tra quello, le spese delle bollette, il mantenimento dei bambini, dei 1500 euro che mi entravano in tasca ne rimanevano 200 per me. Impossibile viverci. Poi è arrivata la cassa integrazione. Andavo dal mio macellaio, lui mi proponeva il solito vitello e io gli chiedevo solo maiale. Incontravo il mio meccanico che mi chiedeva perché non facevo sistemare i graffi sulla macchina e io gli dicevo «Poi passo» per non dirgli la verità. Non avevo nemmeno i soldi per il detersivo, figurati per riparare la macchina. Quando si è rotta, era un’auto vecchissima perché quella bella l’avevo già venduta insieme alla moto, l’ho rottamata.

La prima volta che ho messo piede in Caritas è stato un pugno allo stomaco: io sono sempre stata una persona umile, ma trovarmi a fare la fila per il sacchettino alimentare quello non l’avrei mai pensato. Un giorno ho incontrato il mio ex allenatore di calcio che era volontario lì, non ci poteva credere quando mi ha visto. La verità è che un giorno hai la villetta, la macchina, la tua famiglia, un lavoro e poi finisce tutto. La vergogna inizia ad accompagnare tutti i tuoi passi.

In Caritas mi hanno parlato dell’Emporio Solidale: è un supermercato per le famiglie in difficoltà, all’inizio non capivo perché non c’erano i prezzi. Funziona così: ti viene assegnata una quota di buoni spesa a seconda della tua situazione famigliare, dal numero di figli minori. Ho iniziato a frequentarlo, nel frattempo ho incontrato la mia nuova compagna ed è nato Francesco. Prendiamo lì tutti gli alimenti base, pasta, salse, biscotti, detersivi e anche i pannolini e le salviettine. Scegli tu quello di cui hai bisogno e, anche se il sacchettino alimentare mi ha aiutato molto, avere la possibilità di scegliere ti dà una sensazione completamente diversa. Per noi l’emporio significa un risparmio di circa 60 euro al mese ed è fondamentale. I bambini stanno con me due sere a settimana e quasi sempre anche nel week end, le spese sono tante. Ci vado anche quando non mi serve niente per scambiare quattro chiacchiere, è un po’ come andare al bar.

Ormai ho le spalle larghe, la vita ti riserva delle prove e devi andare avanti, ma la miseria è una cosa che ti sconvolge, ti rimette in discussione, è come se non ti sentissi nemmeno più tu.

Sono tre anni che non porto i miei figli in vacanza ma nemmeno a mangiare al fast food, non posso sgarrare di un centesimo. Se devo accompagnarli da qualche parte, mia mamma mi presta la macchina. Quando finirà la cassa integrazione, vorrei aprire un’attività mia, anche perché so bene che sarà impossibile trovare un lavoro a tempo indeterminato. Vado avanti, alla fine la mia forza è stata quella di chiedere aiuto: chiedere aiuto è un po’ come chiedere scusa, non tutti sono capaci". 

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QuBì, Quanto Basta: una ricetta per contrastare la povertà dei minori in città; una povertà che riguarda migliaia di famiglie che faticano a provvedere ai bisogni fondamentali, dall’accesso a una alimentazione adeguata per i loro figli, fino a mancate opportunità educative e di crescita.

Realizzare una fotografia completa del bisogno e delle risposte già presenti 

Un minore su dieci a Milano vive in una condizione di povertà assoluta e, se guardiamo ai trend degli ultimi anni, la preoccupazione è che sia un numero che possa crescere ancora: questa l’immagine che ci arriva dalle stime che sono state elaborate da Fondazione Cariplo a partire da quelle pubblicate dall’Istat. L’esigenza è quella di approfondire la conoscenza della povertà minorile, passando dalle stime ai dati e mettere in campo tutte le risorse per contrastare tale fenomeno.

“Uno degli obiettivi è definire la mappa della povertà – ha detto il Presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti – perché l’esigenza è fotografare il problema e la sua incidenza nelle diverse zone della città. Per essere efficaci, serve metodo e conoscenza puntuale della situazione”.

Il primo importante risultato a cui si è giunti è quello di avere dati certi sui beneficiari di interventi pubblici di contrasto alla povertà: grazie alla collaborazione con il Comune di Milano, la fotografia elaborata da Fondazione Cariplo consegna l’immagine di una città in cui nel 2016 le risorse per l’erogazione di contributi di sostegno al reddito hanno raggiunto i 20,8 milioni per arrivare a sostenere 19.181 nuclei famigliari per un totale di 54.493 individui. Le famiglie con minori raggiunte sono 9.433, per un totale di 19.703 minori.

Un anno fa il lancio dell'iniziativa

Un anno fa – 16 dicembre 2016 –  in occasione del suo 25esimo anniversario, Fondazione Cariplo lanciò una sfida importante: contrastare la povertà infantile coinvolgendo tutta la città. Era solo un’idea che in pochi mesi si è trasformata in azioni concrete. Fondazione Cariplo, Fondazione Vismara, Intesa Sanpaolo hanno già messo a disposizione un totale di 20 milioni di euro (rispettivamente 12 mln, 5 mln, 3 mln); la novità sul fronte della raccolta fondi sono i 300 mila euro messi a disposizione poche settimane fa da Fondazione Fiera Milano: un importante successo, considerando che siamo all’inizio e che il programma ha come sguardo i prossimi 3 anni. Il Programma, oltre ai finanziatori, è a oggi attivo grazie alla collaborazione con il Comune e con alcuni soggetti del terzo settore quali Caritas Ambrosiana, Banco Alimentare e Fondazione Pellegrini: nelle prossime azioni il terzo settore e, in particolare, la sua rete di servizi e competenze a contrasto della povertà, sarà sempre più coinvolto “perché un problema complesso va affrontato in modo interdisciplinare e con uno sguardo ampio. Vogliamo realizzare un nuovo modello di intervento. “Conoscenza approfondita, – ha ribadito il Presidente Guzzetti – attivazione delle reti, risorse economiche, coinvolgimento della città a tutti i livelli. La povertà dei bambini e delle loro famiglie è un problema che riguarda tutti”.

La raccolta fondi – L’obiettivo che Fondazione Cariplo si era data lo scorso dicembre era quello di arrivare a 25 milioni di euro: ad oggi mancano 4,7 milioni che il Programma intende raccogliere non solo tra le aziende attraverso un piano di raccolta fondi attivo da oggi, ma anche tra i milanesi grazie alla realizzazione, nei primi mesi del 2018, di un portale online dedicato e ad eventi che saranno momenti di sensibilizzazione cittadina.

L'incrocio dei database e le azioni già avviate

Il lavoro realizzato ad oggi conferma che è possibile andare oltre le stime: per la prima volta, grazie a un lavoro complesso che ha incrociato 21 database di altrettante misure pubbliche di trasferimento monetario, è possibile comprendere quante persone ricevono benefici e a quanto ammontano gli aiuti economici ricevuti. Il prossimo obiettivo è stabilire se ci sono e quante sono le famiglie con minori in povertà assoluta che non ricevono trasferimenti pubblici e sono quindi ancor più a rischio.

Caritas, Banco Alimentare e realtà come Fondazione Pellegrini stanno già lavorando affinché le tante risposte al fenomeno povertà che danno quotidianamente possano essere sistematizzate all’interno di una lettura condivisa del fenomeno. Il prossimo obiettivo è quello di creare una fotografia delle risposte alla povertà che le tante realtà concorrono a dare.

Un gap da colmare

Se analizziamo i dati reddituali delle famiglie che nel 2016 hanno ricevuto un aiuto, abbiamo un’immagine evidente della povertà in città: circa il 90% dei nuclei familiari con minori raggiunti da almeno una misura è sotto alla linea di povertà assoluta. Nello specifico, se prendiamo una famiglia con un solo genitore composta da un adulto e un minore, il reddito medio è di circa 4.800 euro lordi annui mentre la soglia di povertà calcolata dall’Istat per la stessa tipologia di famiglia è di 12.800 euro annui. Un gap pari a circa 8.000 euro annui, che significa soprattutto mettere quel minore e quella famiglia in una condizione di rinuncia dell’essenziale, come un’adeguata alimentazione, l’accesso a cure di prevenzione e una più ampia possibilità di crescere dignitosamente. La situazione non cambia di molto se consideriamo una famiglia con due adulti e due minori: in questo caso il gap ammonta mediamente a 8.100 euro.

Alla luce di queste evidenze, Fondazione Cariplo e i partner tutti, considerano importante trovare delle modalità per aumentare la capacità di spesa delle famiglie, con una specifica attenzione ai bisogni dei più piccoli: guardare alla città con dei dati di riferimento, con la capacità di leggere sia il bisogno che le risposte, permetterà di costruire un sistema di risposte più efficace. Per il Programma significa avere una bussola per capire dove meglio indirizzare le risorse e gli interventi.

Un’azione sinergica e di raccordo con altre misure 

Ricomporre le risorse – Dal 1 gennaio 2018 sarà attivo il Reddito di Inclusione (REI) per le persone in povertà: si tratta della prima misura strutturale di contrasto della povertà, la cui introduzione va sostenuta e accompagnata. Grazie all’analisi realizzata in questi mesi, è possibile ipotizzare che i potenziali beneficiari del Reddito di Inclusione sulla città di Milano immediatamente raggiungibili siano, guardando solo alle famiglie con minori che già ricevono un contributo, circa 6.600 nuclei. Una risposta tempestiva a queste famiglie potrebbe portare al miglioramento delle condizioni di vita per circa 12.500 minori. Il programma, tra i suoi assi di lavoro, intende facilitare la realizzazione concreta della misura nazionale, sostenere l’amministrazione pubblica e il terzo settore nel prendere in carico i minori e le loro famiglie in condizioni di povertà e costruire opportunità e percorsi di fuoriuscita dal bisogno. Grazie al lavoro di analisi dei dati, sarà possibile anche capire quali sono le aree della città che registrano un numero più alto di potenziali beneficiari e realizzare un lavoro specifico con i servizi e con le realtà territoriali.

A cosa rinuncio? – La fotografia e l’analisi dei dati è la base della conoscenza per poter meglio indirizzare gli interventi. Ma, consapevoli che non avere un reddito sufficiente ha delle conseguenze forti sul qui ed ora e che le scelte sulle rinunce toccano i beni di prima necessità, QuBì è già attivo e ha finanziato l’apertura del primo Emporio Caritas nella città di Milano che sarà inaugurato nei prossimi mesi, la realizzazione di due hub del Banco Alimentare che servono due zone della città e un progetto pensato da Fondazione Pellegrini e Spazio Aperto Servizi che guarda al cibo, ma non solo, riaprendo ad alcuni nuclei familiari in povertà la possibilità di inserirsi sul mercato del lavoro e di avere un alloggio temporaneo. 

Al via il quarto grande programma intersettoriale di Fondazione Cariplo: è Cariplo SOCIAL INNOVATION. Un impegno immediato di 18,5 milioni di euro, con un'architettura, una governance e strumenti innovativi per permettere il salto di qualità al Terzo Settore evoluto, capace di stare sul mercato, con buone idee, servizi di alta qualità e sostenibilità. Parte da qui la nuova sfida lanciata da Fondazione Cariplo che lavora da mesi al progetto presentato alla presenza del Presidente, Giuseppe Guzzetti, dell'amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabio Gallia, e con il contributo tra gli altri di Dario Scannapieco, vicepresidente della BEI, Banca europea per gli investimenti.

Per dare vita al nuovo programma, Fondazione Cariplo nei mesi scorsi ha ristrutturato, riorganizzato e accorpato due storiche fondazioni: Fondazione Opere Sociali e Fondazione Giordano Dell'Amore. Da questa “unione” è scaturito un soggetto rinnovato che ha il compito di collaborare allo sviluppo del programma lanciato da Fondazione Cariplo, sulla base di una visione moderna e proiettata verso il futuro. Un'operazione virtuosa che ha consentito di dotare il programma di un piano strategico e di una disponibilità complessiva importante di quasi 20 milioni di euro: Fondazione Cariplo ha infatti stanziato un budget di €10 milioni a cui si aggiunge la dotazione patrimoniale della nuova “Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore”, attualmente pari a circa € 8,5 milioni.

Fondazione Cariplo si prefigge un'ampia attività di formazione manageriale e rafforzamento organizzativo per chi opera in enti non profit per potenziare le capacità del Terzo Settore nel realizzare progetti e iniziative di innovazione sociale, culturale e ambientale economicamente sostenibili.

I progetti potranno poi essere sostenuti con «capitale paziente» messo a disposizione del settore attraverso quella che viene definita finanza socialeimpact investing. In questo ambito, Fondazione Cariplo ha maturato un’esperienza ormai ultradecennale con la promozione e realizzazione, insieme a CDP, del programma nazionale di housing sociale, principale iniziativa di impact investing italiana e tra le più importanti a livello mondiale.

Protagonisti di questa nuova iniziativa saranno dunque imprese sociali, e altri soggetti non profit che presenteranno idee e modelli di attività sostenibili.

“Il nostro Paese soffre di un deficit di innovazione sociale nel settore del welfare, delle politiche culturali e ambientali e sta oggi pagando gli effetti di anni di tagli di risorse pubbliche – ha spiegato Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo – Il Terzo Settore è visibilmente cresciuto, maturato. Lo chiamiamo “Terzo Settore Evoluto” ed è pronto al salto di qualità. Spesso sta facendo supplenza allo Stato, il che non è giusto; ma può ricoprire ancora di più quel ruolo di Terzo Pilastro dell'economia del nostro Paese, a fianco del Pubblico e del Privato. Ha però bisogno di un ulteriore passo in avanti, che si può fare con formazione adeguata e sostegno economico, anche sotto forma di capitale paziente. Servono idee, coraggio, visione innovativa e nuove competenze. Il nuovo programma di Fondazione Cariplo punta a questo, e lo fa rinvigorendo la tradizione e la memoria di un grande uomo: Giordano Dell'Amore"

“Auspichiamo quindi che il nostro programma e la nuova iniziativa che CDP e FEI a breve lanceranno, la piattaforma impact.IT, possano dare ulteriore impulso al settore dell’impact investing italiano e che, insieme, si possa replicare il successo del programma nazionale di housing sociale, recentemente presentato come modello di riferimento al Parlamento Europeo a Bruxelles. A questo scopo, Fondazione Cariplo, CDP e FEI stanno perfezionando un accordo di collaborazione strategica per uno sviluppo coordinato e sinergico delle attività, al fine di accrescere l’efficacia dei rispettivi programmi e, dunque, le ricadute sull’intero ecosistema italiano.

Come opererà il programma

Due sono i filoni principali: formazione e sostegno economico. Per la prima volta in Italia, viene attivato un programma che fonde know-how del settore profit con la sensibilità del non profit. La formazione ad esempio verrà realizzata con sistemi informatici di E-learing all'avanguardia e con contenuti ad alto valore aggiunto.

  • L’offerta di programmi di accompagnamento dell’ecosistema di imprenditoria sociale prevede:
  1. un percorso propedeutico di FORMAZIONE A DISTANZA, per ampio pubblico (CARIPLO SOCIAL INNOVATION LAB);
  2. un bando con scadenza, dedicato al miglioramento organizzativo degli enti del Terzo Settore (Bando CAPACITY BUILDING PER IL TERZO SETTORE);
  3. un percorso di workshop/lectures su grandi temi e sfide di interesse per il Terzo Settore e l’imprenditoria sociale, rivolta a un pubblico ampio (SOCIAL INNOVATION TALKS);
  4. una PIATTAFORMA DI FACILITAZIONE ALL’IMPRENDITORIA SOCIALE, sviluppata in collaborazione con CARIPLO FACTORY, dedicata all’incubazione, accelerazione e scalabilità di iniziative di impresa a impatto sociale.

L'obiettivo è far emergere il potenziale sociale, ambientale e culturale delle start-up, strutturando percorsi costruiti ad hoc capaci di incubare e accelerare imprenditoria sociale. La collaborazione è aperta ai diversi incubatori/acceleratori esistenti che abbiano dimostrato di saper accompagnare progetti imprenditoriali di innovazione sociale nelle loro diverse fasi di sviluppo.

  • Capitale paziente a disposizione delle buone idee:

La neonata Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, di cui è presidente il Prof. Giovanni Fosti docente dell’Università Bocconi di Milano, ha l’intento di valorizzare il patrimonio economico e culturale di due storiche istituzioni, la Fondazione Opere Sociali e la Fondazione Giordano Dell’Amore. L’attività operativa della rinnovata Fondazione è cominciata nel 2017, al termine di una fase preparatoria e progettuale che ha consentito di arrivare oggi a lanciare l'iniziativa nel suo complesso.

L’attività di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore beneficerà delle competenze uniche acquisite da Fondazione Cariplo nel settore dell’impact investing, in cui è operativa da oltre 15 anni, avendo progettato, promosso e realizzato, in partnership con altri soggetti istituzionali pubblici e privati, il programma nazionale di housing sociale che oggi vede nel Sistema Integrato dei Fondi di CDP l’attore principale.

Il Sistema Integrato dei Fondi è oggi per dimensione (circa 3 miliardi di euro) uno dei più importanti programmi di impact investing a livello mondiale.

La Fondazione svolgerà due macro tipologie di attività:

  • Attività di investimento
  • Attività di advisory

L’attività di investimento è indirizzata a due categorie di soggetti principali:

  • Social Impact Funds (“SIF”): acquisizione di quote di Social Impact Funds -fondi di investimento “etici” – che investono in organizzazioni a impatto sociale e ambientale
  • Imprese “sociali”: investimenti diretti e coinvestimenti con altri SIF in soggetti innovativi ed economicamente sostenibili, nella forma di imprese sociali, cooperative, società benefit, start-up innovative a vocazione sociale o società di capitali orientate all’impatto sociale

La Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore potrà fornire servizi di advisory agli altri attori dell’ecosistema dell’impact investing quali, ad esempio, l’assistenza nella predisposizione di piani economico-finanziari e nella definizione delle strategie di finanziamento.

A oggi un investimento è già stato concluso (partecipazione in Oltre II SICAF). Inoltre, la Fondazione ha in portafoglio la partecipazione del 6,4% in PerMicro, società leader in Italia nel settore della microfinanza, ed è in corso di perfezionamento l’acquisizione di un prestito obbligazionario convertibile in una start-up innovativa a vocazione sociale.

La Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore lavorerà in stretta connessione con la Piattaforma di facilitazione all’imprenditoria sociale e potrà mettere a disposizione capitale paziente per le realtà più meritevoli. La Fondazione quindi ambisce a offrire un contributo qualificato e rilevante all'ecosistema, stimolando l'ingresso di nuovi investitori nell'ambito dell'impact investing e fungendo da “vetrina” per le opportunità di investimento in start-up sociali in Italia.

RIVEDI LA PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA CARIPLO SOCIAL VENTURE 

“L’Animo gentile. Arte e vita da Giovanni Agostino da Lodi a Vincenzo Irolli” è un percorso di 40 opere che svela la varietà, la ricchezza e la qualità delle raccolte d’arte della Fondazione Cariplo e delle più prestigiose collezioni private e istituzioni del Lodigiano (Museo Civico di Lodi, Raccolta d’Arte “Carlo Lamberti” di Codogno, Museo Ettore Archinti, Collezione Gruppo BPM e Fondazione Maria Cosway). L’angelo musicante di Vincenzo Irolli, con la sua luminosa dolcezza, e Madonna col Bambino e un angelo, emozionante capolavoro del pittore rinascimentale Giovanni  Agostino da Lodi, introducono e accompagnano il visitatore in questo viaggio affascinante, alla scoperta dei valori fondanti della nostra società e della vita, con incontri ogni volta rivelatori.

Un suggestivo percorso dove le diverse soste sono rappresentazioni di temi universali – come l’amore, la maternità, la famiglia, il lavoro – che da sempre indirizzano l’agire della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi nel garantire la tutela e la crescita della propria comunità. Il percorso espositivo, curato dalla storica dell’arte Elena Lissoni e da Lucia Molino, responsabile della Collezione Cariplo, in collaborazione con Marina Arensi, giornalista de “Il Cittadino”, si svolgerà attraverso quattro sezioni che corrispondono ad altrettanti nuclei tematici: la famiglia, il lavoro, la cura del territorio, il ruolo della donna nella società.

Vincenzo Irolli

Ad aprire l’esposizione è la Madonna col Bambino e un angelo di Giovanni Agostino da Lodi, di proprietà della Santa Sede, concessa eccezionalmente in prestito da Villa Cagnola a Gazzada Schianno (Varese). La presenza del dipinto rende la mostra un avvenimento unico e imperdibile,un’occasione straordinaria per ammirare un’opera di Giovanni Agostino, finora presentato ai lodigiani soltanto in un’unica occasione, quando nel 1989 la Cena di Emmaus fu esposta al Museo Diocesano per iniziativa di Vittorio Sgarbi.

La sezione della famiglia, luogo degli affetti e cuore della comunità, si svolge attorno allAngelo musicante del pittore napoletano Vincenzo Irolli che, straordinario interprete dell’amore materno, si affermò sulla scena artistica parigina nei primi anni del Novecento con la sua pittura di luce di grande forza evocativa. Attorno a questo capolavoro sono riunite alcune splendide opere dal Seicento al Novecento, nelle quali il tema della famiglia è variamente interpretato nei modi della pittura di denuncia sociale o nella dimensione intima di un sereno mondo di affetti domestici. In questa sezione si possono ammirare opere del misterioso Maestro della tela Jeans, dei lodigiani Ettore Archinti e Gianni Vigorelli,  di Giovanni Sottocornola, Giulio Aristide Sartorio, Stefano Bersani, Leonardo Bazzaro, Giorgio Belloni, Adolfo Feragutti Visconti e Richard Cosway.

La seconda sezione si svolge attorno al tema del lavoro, indagato nella pittura dell’Ottocento e del Novecento nei suoi vari aspetti sociali e di costume, in alcuni casi proiettato in una dimensione poetica. Domina la sezione, con il suo formato monumentale e l'altissima qualità pittorica, il Ritorno dal lavoro del lodigiano Enrico Spelta. Ad esso si affiancano opere raramente esposte prima, come Asinello e cavallo di Angelo Pietrasanta e Fruttivendola di Eleuterio Pagliano, entrambe provenienti da collezioni private. Tra le opere più significative si segnalano i dipinti di Fondazione Cariplo di Giovanni Sottocornola, Giacomo Gandi e Giulio Aristide Sartorio, che dialogano con le opere di Giorgio Belloni, Osvaldo Bignami, Ettore Archinti e Giuseppe Novello.

La terza sezione è interamente dedicata al ruolo della donna nella società. Sono qui riuniti alcuni dei capolavori della mostra: il superbo Ritratto di Teresa Zumali Marsili con il figlio Giuseppe di Francesco Hayez, Ripassando la lezione e Le curiose, due tra i più importanti acquerelli di Tranquillo Cremona, e la raffinatissima Allegoria della Primavera di Bartolomeo Guidobono, pittore di corte dei Savoia nel Settecento.

L’ultima sezione della mostra ci conduce alla scoperta di Lodi e del suo territorio tra Settecento e Novecento ripercorrendone idealmente la storia, i luoghi, i monumenti e i paesaggi. Il cuore pulsante della città, la piazza Maggiore, è raffigurata in uno straordinario documento pittorico dell’inizio del Settecento e, di nuovo, nell’acquerello di Giovanni Migliara che illustra il monumento a Napoleone Bonaparte, distrutto nel 1814. Completano la sala alcuni dipinti dei principali interpreti del paesaggio lodigiano: Giorgio Belloni, Giuseppe Novello e Giuseppe Vailetti.

In maniera del tutto imprevista, chiude la sezione del territorio Famiglia e cane di Ugo Maffi (1968), artista lodigiano scomparso nel 2012, il cui linguaggio innovativo si era sviluppato negli anni sessanta a contatto Oskar Kokoschka a Salisburgo e con Olivier Debré a Parigi. Una presenza che intende evidenziare la vitalità della vicenda artistica di Lodi e del suo territorio nel contemporaneo, proiettandola in una dimensione europea. 

palazzo Barni Lodi

Palazzo Barni si svela alla comunità

Tornato al suo antico splendore, dopo un meticoloso restauro, Palazzo Barni è uno degli edifici più prestigiosi di Lodi. Edificato a partire dal 1698, il palazzo è riccamente decorato con stucchi, quadrature architettoniche, motivi floreali e, inoltre, con i superbi affreschi del pittore fiammingo Robert De Longe (1646 – 1709) e di Sebastiano Galeotti (1675 – 1741). In occasione della mostra, si potranno finalmente ammirare alcune sale del piano nobile, raramente aperte al pubblico, ambienti straordinari che incanteranno il visitatore con l’estro e la leggerezza della più fantasiosa pittura barocca. 

Il progetto Artgate e la rassegna di Lodi

Dal 2007 Fondazione Cariplo promuove il progetto Artgate, un insieme di interventi volti alla divulgazione della propria Collezione d’arte (766 dipinti, 118 sculture e 53 arredi e oggetti) e articolato in varie proposte culturali, quali l’allestimento di un sito dedicato, l’esposizione permanente del nucleo ottocentesco presso Gallerie d’Italia – Piazza Scala (Da Canova a Boccioni), i prestiti di opere d’arte a prestigiose mostre d’arte in Italia e all’estero, la partecipazione ad altri eventi culturali in sinergia con altre istituzioni (ACRI- R’accolte, Google Art Project; FAI, Share your Knowledge). E in attività didattiche rivolte alle scuole (ArtL@b). In questo scenario si colloca OPEN, un’iniziativa che con “Artgate” apre alle Fondazioni di Comunità e al territorio. Un tour di eventi espositivi, costruiti a partire dalla Collezione Cariplo, che mettono in primo piano e testimoniano l’incessante impegno delle Fondazioni di Comunità a favore del benessere e della crescita culturale della propria comunità.

Dal 1991 Fondazione Cariplo ha sostenuto nel territorio lodigiano circa 900 progetti per un importo complessivo di oltre 80 milioni di euro. La provincia di Lodi si caratterizza per essere tra i territori più laboriosi sostenuti da Fondazione Cariplo. Piccole province come Lodi, Sondrio e il Verbano sono le più attive e propositive.

L’arte come espressione della filantropia

Obiettivo di “Open” è mettere in primo piano la vocazione civile e culturale delle Fondazioni di comunità, il loro essere istituzioni che promuovono l’arte come motore di cultura e d’identità, la coesione sociale come elemento imprescindibile per la diffusione del benessere della collettività. E la viva testimonianza dell’attenzione verso la salvaguardia dei valori di identità e di cultura è espressa attraverso l’arte, a partire dal grande patrimonio artistico di Fondazione Cariplo, affiancato dai patrimoni delle diverse città. I capolavori in mostra intrecciano idealmente un dialogo con l'agire filantropico della Fondazione di comunità, in particolare richiamano la centralità del suo impegno in ambito sociale, fortemente focalizzato sul benessere delle persone, in particolare dei giovani e delle fasce fragili della società. Il suo essere istituzione proiettata al “creare e fare cultura”.

Eventi culturali, spettacoli, serate a Lodi

  • Arte e musica nelle Ex Scuderie di Palazzo Barni

La bella rassegna lodigiana restituisce alla collettività un patrimonio artistico di grande pregio, svela la bellezza dello storico Palazzo Barni, le cui prestigiose sale delle Ex Scuderie saranno la cornice e il luogo di accoglienza di eventi musicali e culturali.

I sabato musicali a Palazzo Barni

Dal 2 dicembre 2017 al 20 gennaio 2018 eventi musicali imperdibili. Un ciclo di concerti – a ingresso gratuito –sarà proposto dall’Accademia Musicale Gerundia.

Il giovedì a “Parlar di Bellezza” a Palazzo Barni

Dall’ 11 gennaio 2018 storici dell’arte, appassionati, studenti si incontreranno per dialogare sul rapporto tra arte, storia e musica. In programma un convegno interamente dedicato alla scienza del colore: dalla storia dei materiali e delle tecniche, al restauro, fino ai più moderni metodi di indagine diagnostica.

  • I prestigiosi eventi di ‘L’Animo gentile’

La ricchezza delle collezioni d’arte in rassegna, la bellezza da svelare di Palazzo Barni e il traguardo dei 15 anni di attività della Fondazione Lodigiana, sono l’occasione per coinvolgere il grande pubblico in prestigiosi momenti culturali e non solo.

Lectio magistralis per l’arte di Agostino da Lodi

Lodi rende omaggio ad Agostino da Lodi, uno dei protagonisti della grande stagione rinascimentale nell’Italia settentrionale. Madonna col Bambino e un angelo, entrata nella collezione del raffinato amatore d’arte Carlo Cagnola attorno al 1890, è stata concessa in prestito eccezionalmente in occasione della rassegna lodigiana, per tornare finalmente nella città d’origine del suo autore, accolta quale “ospite illustre” cui è stato riservato il posto d’onore nella cappella di Palazzo Barni. Monsignor Maurizio Malvestiti, Vescovo di Lodi, Monsignor Eros Monti, direttore di Villa Cagnola, Andrea Bardelli, conservatore della raccolta di Villa Cagnola, i relatori di eccezione.

I segreti di Palazzo Barni: visita guidata a cura di Mario Marubbi

Il restauro di Palazzo Barni, tuttora in corso, continua a restituirci straordinari ambienti. Mario Marubbi, conservatore del Museo Civico "Ala Ponzone" di Cremona e grande studioso dell’arte lodigiana, sarà una guida d’eccezione che condurrà i visitatori attraverso gli ampi cortili e gli splendidi saloni del piano nobile, mostrando anche alcuni locali mai aperti al pubblico, splendidi esempi di arte barocca, come il ninfeo che si estende in un’ininterrotta serie di finte grotte, riccamente decorate con statue e inserti di pietre e coralli.

Evento Spettacolo al Teatro alle Vigne

In occasione della mostra, la Fondazione Cariplo e Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi promuoveranno uno spettacolo-evento – a ingresso gratuito – che si terrà venerdì 26 gennaio 2018 al Tetro delle Vigne di Lodi. La serata sarà condotta da Cesare Cadeo. Giovani e affermati talenti in una sequenza di suggestive esibizioni: dalla musica pop alla lirica, con letture di brani e balletti acrobatici. Lo spettacolo sarà l’occasione per introdurre e affrontare i temi della filantropia, della cultura e della comunità, con il linguaggio universale dell’arte e della musica.

  • L’Animo Gentile in tour

Le splendide opere in mostra dialogheranno, attraverso un percorso di visite guidate, con le altre testimonianza artistiche custodite nel ricco territorio lodigiano

Dalla “Madonna con il Bambino” di Giovanni Agostino da Lodi ai dipinti di autori leonardeschi delle chiese del Lodigiano

Il capolavoro rinascimentale “Madonna con il Bambino” di Giovanni Agostino da Lodi, ci condurrà alla scoperta di opere di autori leonardeschi, custodite nelle chiese del Lodigiano. A partire da domenica 3 dicembre, gli studenti del liceo artistico “Callisto Piazza” di Lodi, saranno le guide d’eccezione per svelare la bellezza dei dipinti degli artisti leonardeschi conservati nella chiesa parrocchiale di San Floriano; dei SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano e di San Biagio Codogno.

Francesco Hayez, “Ritratto della contessa Teresa Marsili Zumali con il figlio Giuseppe”: la vicenda dei protagonisti del dipinto

Il dipinto di Francesco Hayez “Ritratto della contessa Teresa Zumali Marsili con il figlio Giuseppe” ci porterà nei luoghi che trattengono la memoria della vicenda dei protagonisti del dipinto. In programma, a cura di Marina Arensi, una visita guidata alla chiesa neoclassica della frazione Tormo di Crespiatica, contigua alla Villa Cavezzali-Gabba,

I luoghi di Ettore Archinti: una passeggiata a Lodi per riscoprire la Memoria dell'artista

La visita guidata ai luoghi di vita dello scultore Ettore Archinti, e a quelli che custodiscono le sue opere, completerà il tour. Il percorso include la sede della Società Generale di Mutuo Soccorso, la Biblioteca Comunale, la Biblioteca del Seminario Vescovile, e altri luoghi che ancora custodiscono la memoria dello scultore

Il progetto Alternanza Scuola – Lavoro

La rassegna costituisce anche un’importante opportunità per attuare progetti formativi di Alternanza Scuola-Lavoro in ambito culturale ed artistico, e ha impegnato gli studenti lodigiani del liceo artistico “Callisto Piazza” in un percorso studiato al fine di utilizzare l’arte come risorsa di apprendimento e avvicinamento alle professioni del settore.

Visite guidate per le scuole e le famiglie

Ricco programma di visite guidate per accogliere famiglie, studenti e un più ampio pubblico e condurli alla scoperta di inattesi capolavori d’arte.

ANNULLO FILATELICO

In occasione della bella rassegna lodigiana, le Poste italiane emetteranno un "Annullo Filatelico”. Oltre ai bolli ordinari in dotazione agli uffici postali, Poste Italiane realizza gli "annulli speciali".  Si tratta di bolli figurati e non, che riproducono con scritte e immagini il tema di manifestazioni legate ad eventi di notevole interesse culturale, economico e sociale, come nel caso della rassegna “L’Animo Gentile”. Sarà messo a disposizione del pubblico un bollo realizzato per l’occasione, con la data e la denominazione della manifestazione. Il pubblico avrà la possibilità di apporre sulle cartoline l’apposito timbro dell’annullo filatelico. E’ un bollo unico, realizzato per una manifestazione specifica e non potrà mai essere uguale ad altri annulli. Un ricordo dell’evento e, allo stesso tempo, di possedere un pezzo unico da collezione

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Quattro grandi dipinti ad olio del Seicento, che compongono le pale d’altare del Santuario di San Giuseppe in via Verdi a Milanocapolavoro dell’arte barocca milanese, sono stati restaurati con il sostegno di Intesa Sanpaolo. I dipinti sono realizzati da Giulio Cesare Procaccini (l’Agonia di San Giuseppe), Melchiorre Gherardini, detto “Il Ceranino” (lo Sposalizio della Vergine), Giovanni Stefano Doneda, detto “Il Montalto” (la Predica di San Giovanni Battista) e Andrea Lanzani (la Fuga in Egitto), e fanno parte delle collezioni d’arte della Fondazione Cariplo
L’iniziativa si inserisce in un ampio piano di interventi che hanno interessato a più riprese tutta la chiesa di San Giuseppe dagli anni ‘30 agli anni ‘80 e che hanno consentito il mantenimento accurato del Santuario. 
La campagna di restauro delle pale ha avuto inizio nel settembre 2016. Sono stati dedicati quattro mesi a ciascuna delle tele, affrontando i complessi passaggi richiesti da ognuno degli interventi con la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano. Inoltre si è proceduto alla pulitura dei quattro altari, comprese le imponenti cornici lignee.

Il restauro

I dipinti da tempo risultavano offuscati da uno spesso strato superficiale di sporco atmosferico e dalle vernici molto ingiallite e presentavano ritocchi di precedenti restauri ormai alterati. I restauri, realizzati dallo Studio di Restauro Carlotta Beccaria ed eseguiti in laboratorio nel caso delle due pale di minor formato e nel cantiere allestito in chiesa per le due tele più grandi, hanno restituito alle quattro opere piena leggibilità, recuperando di ognuna la cromia originale e ridando visibilità a dettagli delle figure e delle articolate composizioni.
L’intervento sullo Sposalizio della Vergine – dipinto commissionato a Cerano, il più famoso artista a Milano nell’età dell’arcivescovo Federico Borromeo, ma per gran parte eseguito dall’allievo e collaboratore Melchiorre Gherardini – è forse quello che ha riservato maggiori sorprese, con il risarcimento di brani di alta qualità, in particolare il bambino con il cane in primo piano, i vasi sullo sfondo e gli angeli sospesi in cielo. L’occasione consente di osservare durante il restauro in corso l’importante pala di Giulio Cesare Procaccini, opera della piena maturità di uno dei maggiori pittori attivi a Milano nei primi decenni del XVII secolo.
La chiesa di San Giuseppe costituisce un esempio notevole di architettura del XVII secolo, sorta su un precedente Luogo Pio dedicato al Santo. Fu edificata da Francesco Maria Richino (o Richini) e consacrata da Federico Borromeo il 17 marzo 1616. L’interno conserva gli arredi originali, in gran parte progettati dal Richini, fra cui le monumentali strutture lignee che incorniciano i dipinti degli altari, realizzate probabilmente da Ambrogio Ceriani. “La Chiesa con annessa canonica, arredi sacri e diritti inerenti” fu acquisita dalla
Cariplo con atto notarile datato 14 agosto 1878 (rogito notaio Dell’Oro, presente in originale nell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo) dalla Congregazione di Carità. L’acquisizione si inseriva in una fitta serie di patti e convenzioni intrapresi fin dal 1869 per liberare il terreno su cui la Cariplo si accingeva a costruire la sua nuova sede, la Ca’ de Sass, inaugurata nel 1872.
Si tratta di una storia singolare e curiosa, documentata in tre faldoni dell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo che contengono atti antichissimi, come alcune pergamene degli ultimi anni del XV secolo che documentano antiche prerogative, provenienze e passaggi di proprietà dei terreni dove sorge il Santuario. Fra i documenti presenti in Archivio, il decreto dell’Arcivescovo di Milano, Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, datato 15 novembre 1931, col quale la chiesa di San Giuseppe viene eretta “in ente autonomo col titolo di Santuario di S. Giuseppe, alla immediata dipendenza dell’Arcivescovo di Milano”.
Giulio Cesare Procaccini sarà uno dei protagonisti della mostra L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri. Napoli, Genova e Milano a confronto (1610-1640) alle Gallerie di Piazza Scala dal 30 novembre 2017 all’8 aprile 2018. L’esposizione eccezionale della sua Ultima Cena, tela di 40 metri quadrati oggetto di un lungo e articolato lavoro di restauro presso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (Torino), restituirà al pittore bolognese il peso nella storia dell’arte italiana che gli va definitivamente riconosciuto. La mostra nasce attorno al Martirio di Sant’Orsola di Caravaggio, il dipinto più importante delle collezioni di Intesa Sanpaolo.

Un grande programma intersettoriale da 18 milioni di euro che Fondazione Cariplo ha sviluppato per far fare il salto di qualità al Terzo Settore: è Cariplo Social Innovation. Un'ampia operazione virtuosa che ha consentito di dotare il programma di un piano strategico e di un patrimonio importante, più di 18 milioni di euro: Fondazione Cariplo ha infatti stanziato un budget di €10 milioni a cui si aggiunge la dotazione patrimoniale della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, attualmente pari a circa € 8,5 milioni
Venture Capital, impact investing, alta formazione e finanziamenti innovativi per il non profit si aggiungono alla tradizionale attività filantropica della Fondazione Cariplo. Una leva nuova, unica in Italia che raccoglie un'eredità importante: quella di Giordano Dell'Amore, storico ed illuminato presidente della Cariplo negli anni Sessanta.

La presentazione si svolgerà lunedì 13 novembre presso Sala Montanelli, Via Moscova 31, Milano dalle ore 11 (posti in sala sold out) 

Chi era Giordano dell'Amore

Molti portano ancora oggi nel cuore la figura e l'insegnamento di Giordano Dell'Amore (1902 – 1981); non è stato soltanto un banchiere di successo, ma anche un eminente studioso di economia bancaria e aziendale, un uomo dalla grande visione e sensibilità verso un sistema finanziario a servizio delle comunità e delle persone. Come banchiere, ha portato Cariplo (Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde) ad essere la cassa di risparmio più grande del mondo ed una delle banche italiane più solide e prestigiose, interpretando appieno il ruolo di motore dell'economia e dello sviluppo. Come studioso, ha contribuito in maniera significativa alla comprensione del ruolo del sistema finanziario nello sviluppo e dei nuovi strumenti di gestione nelle aziende di credito ed alla sua scuola è cresciuto un folto gruppo di docenti di università italiane e straniere.

Nel 1967, la decisione del Professor Giordano Dell’Amore, allora presidente della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde e rettore dell’Università Bocconi, di creare a Milano il Centro per l’Assistenza Finanziaria ai Paesi Africani (Finafrica) si iscriveva nella tradizione di Cariplo, che ogni anno devolveva una parte importante dei suoi proventi al finanziamento di opere di interesse sociale e culturale e rappresentò, a quel tempo, il coronamento di una lunga serie di iniziative in favore dei paesi in via di sviluppo. Sin dall’inizio la sua azione si ispirò ad alcuni principi fondamentali, primo fra tutti l’importanza centrale della mobilitazione del risparmio domestico, un concetto che solo anni più tardi sarebbe diventato uno dei capisaldi della dottrina dello sviluppo e che è oggi condiviso dall’intera comunità internazionale. Il secondo principio riguardava il ruolo delle zone rurali nel mondo in via di sviluppo ove si andava già delineando il dualismo tra sviluppo urbano e rurale. Anche in questo caso con grande lungimiranza l’accento fu posto sulla prevalenza dell’impatto sociale implicito nello sviluppo rurale rispetto allo sviluppo delle zone urbane e, in secondo luogo, sulla necessità di dar vita ad un substrato di piccole-medie imprese, artigianali e commerciali, come base per la proliferazione diffusa delle attività economiche e imprenditoriali capaci di creare ricchezza.

Nella seconda metà degli anni Sessanta furono avviati corsi di formazione professionali per operatori bancari e finanziari dei paesi africani di recente indipendenza. L’esclusivo interesse per l’Africa si estese con il tempo ad altre aree – il Medio Oriente, l’Asia, l’America Latina e, successivamente l’Europa centro-orientale – e, proprio nella prospettiva di ampliare la propria offerta di servizi, la Fondazione sentì l’esigenza di modificare il proprio nome, Finafrica, troppo connotato geograficamente, assumendo quello del suo fondatore, il professor Giordano Dell’Amore. Quando nel 1991 l’attività bancaria di Cariplo venne trasferita a una società per azioni (Cariplo SpA) le attività di beneficenza della cassa di risparmio – incluso il generoso supporto alla Fondazione “Giordano Dell’Amore” vennero assunte dalla Fondazione Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde.

Oggi questa importante eredità viene raccolta, in veste moderna, dalla Fondazione SOCIAL VentureGIORDANO Dell'Amore, che mette quella visione, quel know now e quel patrimonio economico a disposizione del territorio e del Terzo Settore Evoluto.

Henri Nyakarundi, ruandese, founder di Ared -African Renewable Energy Distributor – e Elizabeth Kperrun, nigeriana, cofondatrice di Lizzie's Creations, sono i vincitori della prima edizione del premio dedicato agli innovatori locali nei paesi del Sud del mondo premiati a Milano, durante gli Open Days dell'Innovazione. 

Il Premio "ICT for Social Good" – ideato e organizzato da Ong2.0 all'interno del programma Innovazione per lo Sviluppo – dopo una selezione fra 233 progetti arrivati da 57 Paesi del mondo il vincitori è andato, per la capacità di rispondere a bisogni sociali del territorio con l’uso creativo delle ICT a Henri Nyakarundi, vincitore del premio di 12.000 euro “ICT for Social Good”, finanziato da Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo, e Elizabeth Kperrun, vincitrice del premio speciale di 10.000 euro, denominato “ICT for Children”, messo a disposizione da Fondazione Mission Bambini per il miglior progetto dedicato all’infanzia

Henri Nyakarundi

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Ruandese, quarant'anni, è il fondatore dell'impresa sociale Ared -African Renewable Energy Distributor – che in Ruanda ha realizzato Shiriki Hub. Un chiosco mobile, polifunzionale, completamente alimentato ad energia solare, nato per rispondere all'esigenza di ricaricare i cellulari in qualunque luogo, e oggi in grado di garantire la connessione ad Internet e l'accesso a contenuti multimediali precaricati gratuiti, oltre a tanti altri servizi, come il pagamento di tasse e imposte governative e l'acquisto di credito telefonico.
Nel futuro di Shiriki Hub c'è anche l'integrazione con la tecnologia IOT, che tramite un sistema di sensori e un software di gestione trasforma il chiosco in una stazione di raccolta e analisi dati, ad esempio sull’inquinamento ambientale. Nel 2015, gli Shiriki Hub sono stati utilizzati anche dalla Croce Rossa in Ruanda, all'interno dei campi profughi.

 

Elizabeth Kperrun

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Nigeriana, trentun'anni, è la cofondatrice di Lizzie's Creations, una startup che mira a preservare e a fare rivivere la cultura tradizionale africana grazie all'uso delle tecnologie digitali. Nel 2013, ha creato la sua prima app dedicata all'infanzia, AfroTalez, una raccolta di favole africane dedicata ai bambini dai 2 ai 10 anni. Nel 2016, ha realizzato Teseem-First Words, un'app che insegna ai bambini le prime parole in inglese e in alcune delle principali lingue africane, tra cui Hausa, Swahili, Igbo e Yoruba. Nello sviluppare questa app, Elizabeth è stata ispirata da alcuni studi dell' UNESCO che mostrano come il modo migliore per educare i bambini sia attraverso la lingua natale ma produrre materiale didattico nelle diverse lingue locali è spesso troppo costoso. Così, Elizabeth e il suo team hanno cercato una soluzione digitale per abbattere i costi, sviluppando Teseem – First Words. E il viaggio nella cultura africana che Elizabeth propone ai bambini, prosegue anche grazie all'ultimissima app, Shakara, dedicata alla moda afro.

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