Ottime notizie per chi aspira ad ottenere una ERC starting grant, cioè una borsa di studio dello European Research Council a sostegno di promettenti studiosi post doc sul punto di costituire un proprio gruppo di ricerca e iniziare a svolgere attività di ricerca autonoma in Europa. Regione Lombardia ha infatti incrementato di 140000 euro la dotazione dell’“Avviso congiunto” (clicca qui per saperne di più – sezione bandi ricerca), lanciato a giugno 2014 da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia nell’ambito di un più ampio accordo di collaborazione, che punta a rendere maggiormente attrattivo il sistema della ricerca lombardo. L’"Avviso" è articolato in tre specifiche sottomisure destinate sia a chi già lavora, sia a chi intende lavorare con strumenti ERC, e può contare attualmente su un budget complessivo di 2.698.839 euro (1.200.000 euro per la sottomisura A, 1.034.692 euro per la sottomisura B, 464.147 euro per la sottomisura C).

Il plus di risorse messe a disposizione da Regione Lombardia riguarda nello specifico la sottomisura C, ossia il finanziamento di attività per formare e accompagnare giovani ricercatori in grado di dimostrare il proprio potenziale di indipendenza nella ricerca e intenzionati a partecipare per la prima volta ad una call ERC starting grant. All'indomani delle prime delibere, la Regione aveva già destinato a queste attività formative un contributo extra di 307.725 euro. L’“Avviso congiunto” sostiene progetti appartenenti ai macro settori disciplinari che sono oggetto di grant ERC: Physical Sciences and Engineering, Life Sciences, Social Sciences and Humanities.

Per candidarsi all'Avviso c’è tempo fino al 21 novembre 2015 (ore 12).

La pasta. Il simbolo per eccellenza dell’italianità, ma anche un alimento fondamentale per “sfamare il pianeta”, considerando le sue indiscutibili proprietà nutrizionali e la sua rapida diffusione in nuove aree di sviluppo del globo, come Asia e Africa. Alla pasta ci si potrà affidare, negli anni a venire, per tenere alta la bandiera del made in Italy e per combattere la malnutrizione, a patto però che la qualità del grano, ingrediente basilare per la produzione di spaghetti e C., resti sempre elevatissima.

Ager, il grande progetto sull’agroalimentare promosso da tredici Fondazioni di origine bancaria, tra cui Fondazione Cariplo, considera la ricerca sul frumento tra i suoi “cavalli di battaglia”. Un programma tra i più avanzati a livello europeo, che finora ha immesso nel sistema ricerca ben 27 milioni di euro concentrandoli in quattro settori di intervento: ortofrutticolo (melo, pero e prodotti pronti al consumo), cerealicolo (frumento duro e riso), vitivinicolo e zootecnico (filiera del suino). Ai 3 progetti sulla filiera del grano sostenuti negli ultimi anni grazie ad Ager sono arrivati, complessivamente, 5 milioni di euro: progetti articolati, che hanno saputo incrociare diversi ambiti di ricerca – agronomica, genetica e tecnologica – in modo tutelare, allo stesso tempo, le esigenze dei produttori agricoli e dell’industria di trasformazione, le richieste del consumatore finale e i parametri della sostenibilità ambientale. A riprova di quanto progetti come questi siano riusciti a sintonizzarsi sui desiderata dell’industria agroalimentare, c’è la recente loro presentazione all’interno del convegno Dal seme alla pasta: una tradizione in continua evoluzione, organizzato il 26 novembre 2014 a Bologna dall’Accademia Nazionale di Agricoltura.

Concluso un primo triennio di attività, con un totale di 16 progetti di ricerca finanziati, Ager sta scaldando i motori per la fase 2. E’ del luglio 2014, infatti, la formale sottoscrizione di un nuovo accordo di collaborazione tra dieci Fondazioni di origine bancaria – Fondazione Cariplo + le Fondazioni di Cuneo, Modena, Padova e Rovigo, Parma, Teramo, Udine e Pordenone, Banco di Sardegna, Bolzano, Fondazione con il Sud – che consentirà di proseguire, con rinnovato entusiasmo, l’esperienza di Ager 1. Novità in vista per i comparti agroalimentari, che rispetto al passato porteranno la ricerca a focalizzarsi in modo ancora più marcato sui temi della sicurezza alimentare e della sostenibilità ambientale. Per la presentazione ufficiale di Ager 2 bisognerà attendere l’inizio del 2015.

Nel frattempo, però, possiamo toccare con mano i risultati ottenuti da Ager 1 rivedendo la puntata del programma LINEA VERDE, che il 28 settembre 2014 è stata interamente dedicata al nostro progetto. Un grande successo di pubblico, con 2.858.000 telespettatori e il 19,31% di share.

Quando si parla di Africa ed emergenze sanitarie, negli ultimi mesi il pensiero corre immediatamente all’epidemia del virus Ebola che ha messo in ginocchio la Liberia, la Sierra Leone e la Guinea e che rischia di propagarsi anche in altri continenti con esiti nefasti. In Africa, però, il vero dramma da affrontare, per la medicina, resta ancora l’AIDS. Milioni di morti, centinaia di migliaia di orfani, il tessuto sociale ed economico di una miriade di comunità completamente devastato. Una catastrofe umanitaria che da oltre 20 anni suscita una mobilitazione a livello mondiale e che nel mese in cui ricorre la Giornata Mondiale per la lotta contro l’AIDS (1 dicembre), ci invita nuovamente a non abbassare la guardia, soprattutto sul fronte della prevenzione.

Project Malawi è la risposta che Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo hanno offerto all’emergenza AIDS in uno dei paesi con il più alto tasso di mortalità per la malattia, il Malawi. Si tratta di un piano di interventi pluriennale mirato a prevenire la diffusione del virus dell’HIV da madre a figlio e a rilanciare le economie locali con azioni di microfinanza, sostegno alla piccola imprenditoria, educazione sanitaria e alimentare, assistenza agli orfani. La realizzazione del progetto sul campo è affidata a quattro ONG che collaborano con il governo malawiano: Comunità di Sant’Egidio (salute e cura AIDS), Save the Children (assistenza agli orfani), CISP (sviluppo e microfinanza), MAGGA-SAM – Scout Malawi (educazione e prevenzione).

Partito nel 2005, in dieci anni di sperimentazione Project Malawi ha saputo incidere in modo significativo sulla qualità della vita della popolazione. Qualche dato?

• Oltre 500000 visite mediche effettuate

• 16.400 pazienti in assistenza e oltre 21.000 curati con terapia antiretrovirale

• Quasi 15.000 donne incinte sottoposte a visite ed analisi (di cui 6000 sieropositive)

• 5.600 bambini nati sani da madri sieropositive

• 70 centri di accoglienza per bambini orfani e vulnerabili

• 4600 bambini che partecipano regolarmente alle attività dei centri

• Più di 1000 piccoli imprenditori formati e assisti

Fondazione Cariplo ha destinato finora a Project Malawi circa 7,5 milioni di euro.

LEGGI IL NOSTRO REPORTAGE SUI PROJECT MALAWI

Fondazione Ernst and Young, con il contributo di Fondazione Cariplo, organizza un dibattito per affrontare alcuni temi cruciali per lo sviluppo del Terzo Settore:

  • il modello di governance relazionale: fare sistema per la programmazione e l’attuazione delle politiche sociali
  • i nuovi strumenti finanziari: come adottarli per una più ampia crescita
  • l'incrocio tra domanda e offerta: l’innovazione nasce dalla prossimità ai bisogni
  • Terzo Settore eccellenza italiana: come raccontarla perché sia riconoscibile

Ne discuteranno esponenti del Terzo Settore, delle Fondazioni, del Mondo Accademico, delle Istituzioni e dei Media. Appuntamento il 4 dicembre alle 14 a Milano, presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo di Via Romagnosi 8.

RSVP: fondazioneey.italia@it.ey.com | 06 67535576

Mäzeninnen, il nuovo libro di Elisa Bortoluzzi Dubach, docente universitaria e consulente di relazioni pubbliche, racconta la storia di una filantropia tutta al femminile. Venti ritratti di donne, accomunate nel corso dei secoli da un agire costante e illuminato nei confronti delle loro comunità di riferimento. Un volume coinvolgente e appassionante, pensato non solo per chi si occupa di filantropia, ma per chiunque abbia un interesse per la modalità delle donne di interpretare la generosità.

Alla stesura di Mäzeninnen aveva offerto il proprio prezioso contributo anche Pier Mario Vello, non riuscendo – nostro malgrado – a vederne la pubblicazione.

Leggi qui sotto il comunicato stampa.

Candidato nello scorso giugno al bando ambientale “connettività ecologica” della Fondazione Cariplo il progetto “Dalla terra al fiume, interventi di valorizzazione delle risorse e delle potenzialità del corridoio ecologico del fiume Mincio in prossimità di Mantova”  ha ottenuto qualche giorno fa 500mila euro di sostegno, che si sommano ai 400mila che il parco aveva ottenuto dalla Regione. 
L'iniziativa è destinata ad avviare interventi che potenziano o sviluppano o uniscono fra loro le isole di natura delle Valli del Mincio, dei laghi di Mantova, dell’ex lago Paiolo (ora Trincerone), del Migliaretto e della Vallazza.
“Il cda della Fondazione – ha comunicato il consigliere Cariplo Mario Anghinoni – ha deliberato lunedì un contributo di 500mila euro per questo progetto in cui crede e per il quale si metteranno in campo azioni utili a contrastare i dissesti provocati dall’uomo”.

Il progetto "Dalla terra al fiume" 

Da Rivalta sul Mincio a Pietole, il progetto sviluppa la funzione di polmone verde di flora e fauna compreso tra due riserve naturali e il capoluogo andando così a porre le basi per il rafforzamento delle connessioni fluviali acquatiche e al ripristino di quelle terrestri in prossimità alla città di Mantova. Dalla terra al fiume, appunto. Per tre quarti gli interventi si svolgeranno nelle Valli del Mincio, l’habitat sul quale il Parco sta facendo convergere sforzi e finanziamenti.

L’importo del progetto è di 900mila euro lordi: il 60% viene erogato dalla Fondazione Cariplo mentre il 36,66% è cofinanziato dal Parco del Mincio (tramite fondi ottenuti dalla Regione Lombardia) che è capofila del progetto e il resto è ripartito in misura dello 0.56% fra sei partner (Provincia di Mantova, AIPO, Comuni di Mantova, Curtatone, Rodigo e Porto Mantovano). Il progetto vede coinvolto anche un privato che mette disposizione terreni di sua proprietà e ha ottenuto il sostegno di numerose realtà associative del territorio: Arcipesca. FIPSAS, Pro Loco di Rivalta e di Curtatone, associazioni Amici della Vallazza, Per il Parco, Koinè, compagnie di navigazione (Andes, Motonavi Andes Negrini, Barcaioli del Mincio, Insolito Mincio, Navigazione Mincio) e Rugby Mantova.

Le azioni previste sono divise in due macroaree: le Valli del Mincio e le aree a sud di Mantova.

Le azioni previste nella Riserve Naturale della Valli del Mincio mirano  a restituire  ossigeno e vitalità idrica al reticolo minore del Mincio in aree dove oggi l’acqua è quasi scomparsa. Sono azioni che il Parco sta avviando e per le quali ha chiesto accesso ai fondi che la Regione metteva a disposizione dei Parchi per EXPO. Con i fondi Cariplo se ne aggiungono, sempre nelle Valli, altri che mirano al miglioramento degli habitat riproduttivi di pesci e anfibi ma ulteriori azioni riguardano i territori del Trincerone e Migliaretto.

www.parcodelmincio.it

 

Sei un archivista, bibliotecario, curatore museale? Allora tieniti pronto, è in partenza un progetto che fa per te! Il 1 dicembre alle 9.30, presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, in via Riccione 8, a Milano, l’Istituto Luigi Sturzo presenta “CULTURAL HERITAGE E COMPETENZE DIGITALI”, iniziativa di aggiornamento professionale pensata appositamente per chi lavora all’interno delle istituzioni culturali. L’obiettivo è avvicinare un pubblico sempre più ampio alla fruizione dei patrimoni culturali, facendo leva sull’acquisizione di nuove abilità tecniche e operative da parte dei professionisti della cultura. La sperimentazione prenderà avvio sul territorio di Milano, ma con lo sguardo già rivolto alla messa a punto di un modello sostenibile e replicabile altrove, che preveda inoltre il raggiungimento di una certificazione finale e la creazione di vere e proprie comunità di pratica tra i corsisti.

Per info: tel. +39 06.68.40.42.1 – digital4ch@sturzo.it

Scarica qui sotto il programma dell’incontro.

Design, moda, gusto, sistema universitario e dell’alta formazione, patrimonio storico-artistico e fotografia sono i sei ambiti, autentici fiori all’occhiello del panorama milanese, che la nuova ricerca sostenuta dall’Osservatorio di Fondazione Cariplo, Progetti culturali e sviluppo urbano, ha investigato e mappato. Lo studio, da oggi disponibile sul nostro sito, ha messo in evidenza e commentato le criticità di lungo periodo e le opportunità di rilancio delle iniziative culturali e creative milanesi. La metodologia di lavoro, flessibile, ha utilizzato tecniche derivate dall’economia della cultura e dall’analisi delle politiche urbane, ricomponendo in un quadro unico fonti e tipi di conoscenze differenti (pubblicazioni, mappe, database georeferenziati e non, documenti ufficiali di programmazione pubblica e nonprofit, pubblicazioni scientifiche, rassegne stampa, siti internet, ricerche di università ed enti istituzionali, etc.). Ne deriva un utile supporto conoscitivo alla programmazione di Fondazione Cariplo e/o di altri attori milanesi in ambito culturale, nonché un valido strumento per suscitare un più ampio dibattito pubblico su questi temi.

La pubblicazione è dedicata alla memoria di Guido Martinotti e Walter Santagata, che hanno fornito rispettivamente un prezioso contributo alla definizione del bando “Cultura e aree urbane” e alla realizzazione della ricerca.

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Una donna uccisa ogni due giorni. Secondo il rapporto Eures l’anno scorso in Italia sono state 179. Un’escalation di violenza, di solito domestica, che culmina troppo spesso nel più tragico degli epiloghi. Ne scriviamo oggi, perché l’ONU ha istituito questa data come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ma ci impegniamo tutto l’anno dando risposte concrete alle donne che chiedono aiuto, attraverso tanti progetti sociali che tutelino loro e i figli che spesso sono vittima tanto quanto le madri.  
Abbiamo raccolto la testimonianza di Amalia Bonfanti, presidente dell’Associazione L’altra Metà del Cielo, che con le volontarie opera nel territorio di Lecco (Merate e Casate) e proprio quest’anno ha ricevuto il sostegno di Fondazione Cariplo. Un’associazione che prima di tutto promuove azioni di contrasto alla violenza di genere e in famiglia, organizzando incontri sul territorio, coinvolgendo comuni, assistenti sociali, scuole e forze dell’ordine. Inoltre ha attivato una serie di strumenti come il Telefono donna, lo Sportello Antistalking, i gruppi di Auto Mutuo Aiuto (A.M.A.), le Case Rifugio

Amalia, quante donne state aiutando e avete già aiutato con l'associazione?

Da gennaio 2014 ad oggi abbiamo accolto presso i nostri sportelli 89 donne, nelle nostre due case-rifugio di pronto intervento abbiamo ospitato 17 donne e 12 minori e nelle nostre due case di seconda accoglienza abbiamo ospitato 3 donne e 7 minori.

In concreto cosa succede quando una vittima di violenza si rivolge a voi?

Quando una donna si presenta al nostro sportello viene accolta da due operatrici volontarie. Sulla base delle problematiche riscontrate possiamo offrire gratuitamente consulenza psicologica, consulenza legale (civile o penale), inserimento nei gruppi A.M.A., accompagnamento presso i servizi del territorio, presso le forze dell'ordine, presso il tribunale, aiuto nella ricerca del lavoro e della casa…
Se viene accolta nelle case di pronto intervento, su segnalazione urgente di medici del pronto soccorso (o forze dell’ordine o assistenti sociali), si provvede alla messa in sicurezza della donna e dei minori presso le nostre strutture che hanno ovviamente indirizzo segreto. Vengono forniti alloggio, cibo, abiti e tutto quanto serva alla vita quotidiana. Le vittime di violenza spesso fuggono di casa senza nulla, in preda alla paura, quindi non hanno dietro documenti, soldi, telefono… Solo quando la donna è tranquilla, dopo alcuni giorni, in collaborazione con i servizi sociali, si procede a costruire con la donna un percorso verso l'autonomia.

L’associazione di cui fa parte ha ricevuto un contributo per realizzare una casa di seconda accoglienza per donne vittime di violenza, valorizzando un immobile confiscato alla mafia, nel comune di Olginate. Quanto è importante in progetti come questi il sostegno del pubblico e del privato?

In progetti come questi è INDISPENSABILE la collaborazione tra soggetti pubblici, privati e del privato sociale (terzo settore) perché garantiscono, oltre ovviamente all'aiuto finanziario, anche la possibilità di "fare rete" e far conoscere il fenomeno della violenza sulle donne.
 

l'altra metà del cielo onlus 2

Dal suo osservatorio, cosa pensa sia necessario per fermare la violenza sulle donne?

Occorre sicuramente rimuovere tanti stereotipi partendo da un concetto nel quale crediamo: prevenire è meglio che curare, quindi continuare a favorire incontri di sensibilizzazione e di conoscenza. Per questo motivo noi organizziamo incontri nelle scuole e, in concerto con le istituzioni scolastiche, promuoviamo discussioni con le giovani donne e con i giovani uomini proprio per affrontare il fenomeno della violenza di genere.

Ci racconta una storia particolarmente significativa di una donna vittima di violenza aiutata dall’associazione?

O. è una donna che tre anni fa si è presentata al nostro sportello raccontando storie di quotidiana violenza: 30 anni, due figlie, il marito usava tutti i soldi guadagnati per giocare ai videopoker e quando perdeva, tornava a casa e sfogava tutta la sua frustrazione sulla moglie. La violenza durava da anni. Abbiamo chiesto ad O. perché non lasciava il marito, la risposta, che riceviamo spesso, è “perché è il padre delle mie bambine”. Abbiamo offerto a O. la possibilità di seguire un percorso psicologico (era terrorizzata ed in alcuni momenti tremava) e l'opportunità di frequentare i nostri gruppi A.M.A. Aiutata e sostenuta da questi interventi si sentiva più tranquilla e soprattutto non più sola.
O. ha continuato a sopportare le sfuriate del marito sino a quando una sera di due anni fa lui ha dato un calcio alla figlia piccola: allora se ne è andata, l'abbiamo accolta nella nostra casa, ha sporto denuncia, ha chiesto la separazione.
Ora, ovviamente dopo momenti terribili di angoscia per il domani, sia suo che delle figlie, vive relativamente tranquilla in un piccolo appartamento, lavora e…. è meno preoccupata per il futuro.

 
 

Piogge, esondazioni, frane colpiscono sempre più spesso il fragile territorio della nostra penisola, causando danni di enorme portata alle persone, alle cose, al paesaggio. Poter studiare e prevenire questi fenomeni diventa quindi fondamentale. Il convegno "Il clima dell’Ossola”, in programma il 5 dicembre dalle 9.30 alle 13.00 al Collegio "Rosmini" di Domodossola, mette al centro il tema delle stazioni meteorologiche come patrimonio di osservazioni insostituibili per la conoscenza dei territori. L’evento è organizzato dalla Società Meteorologica Italiana, con il contributo di Fondazione Cariplo, in occasione della pubblicazione del numero speciale di “Nimbus” dedicato al recupero dei dati climatici dell’Ossola superiore e della lunga serie storica di Domodossola, attiva dal 1871.

Scarica qui sotto il programma.

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